BPCO Flashcards
Definizione di BPCO
Malattia polmonare eterogenea caratterizzata da sintomi respiratori cronici (dispnea, tosse, espettorato) dovuta ad anomalie delle vie aeree (bronchite, bronchiolite) e/o degli alveoli (enfisema), che causano un’ostruzione del flusso aereo persistente e spesso progressiva.
Importanza dell’epidemiologia della BPCO
È una dei “big five”, la 3a causa di morte al mondo: qualsiasi medico ha a che fare con pz BPCO.
L’elemento eziologico più importante è il fumo di sigaretta, infatti la prevalenza di BPCO nella popolazione di fumatori sale al 15.4% e in quella di mai fumatori scende al 4.3%. Nella popolazione di ex fumatori la prevalenza si attesta intorno al 10.7%.
Quali sono gli agenti eziologici maggiormente associati allo sviluppo di BPCO?
- Fumo di sigaretta
- Inquinamento domestico
- Inquinamento esterno
- Fumo: “solo” il 15% dei fumatori si ammala di BPCO: esiste evidentemente una predisposizione individuale
- Inquinamento domestico: è importante soprattutto in regioni del mondo
in cui si usano di più la cottura ed il riscaldamento basati sul carbone e le
biomasse - Inquinamento esterno: dimostrato nel 2021
Qual è la patogenesi della BPCO?
La BPCO è causata dal tentativo del nostro organismo di difendersi da un danno continuo, proveniente non solo da patogeni, ma anche da particelle e gas nocivi.
Quando l’organismo entra a contatto con tali particelle o gas, si difende producendo quegli stessi agenti che produrrebbe contro i microrganismi, ma non ottiene alcun risultato positivo, anzi:
- Gli agenti difensivi prodotti dall’organismo finiscono per danneggiare l’organismo stesso
- Anche se per assurdo l’organismo riuscisse ad eliminare le particelle
o i gas nocivi questi si ripresenterebbero alla nuova esposizione
Quali sono gli agenti difensivi a cui il nostro organismo fa ricorso principalmente?
- Proteasi
- Agenti ossidanti
- Mediatori dell’infiammazione
Discuti delle proteasi nell’ambito della BPCO
Le proteasi distruggono il tessuto polmonare senza in realtà agire sulle particelle di tabacco. Lo squilibrio tra proteasi e antiproteasi, determinato geneticamente, può predisporre alla BPCO. Alcune proteasi seriniche, come elastasi e catepsina G, sono inibite dall’antiproteasi α1-antitripsina; se questa è scarsa, aumenta il rischio di BPCO. Una rara, ma interessante condizione è il deficit congenito di α1-antitripsina
Discuti degli agenti ossidanti nell’ambito della BPCO
Sono agenti difensivi (ROS, RNS, AGEs), modulati però dagli antiossidanti (superossido dismutasi, catalasi, glutatione perossidasi, glutatione reduttasi, vitamina E). Lo squilibrio tra ossidanti e antiossidanti è simile a quello tra proteasi e antiproteasi. Il fumo di sigaretta è particolarmente ossidante poiché aumenta la produzione di ossidanti e riduce quella di antiossidanti (specialmente il glutatione).
Discuti dei mediatori dell’infiammazione nell’ambito della BPCO
I neutrofili producono mediatori dell’infiammazione (IL-8, TNF-α), causando muco, ipertrofia della membrana basale, ghiandole mucipare, e reclutamento di cellule infiammatorie, tutti responsabili della bronchite cronica. Questi mediatori passano dal polmone al circolo sistemico [spill-over], causando infiammazione sistemica e comorbilità come la cardiopatia ischemica. La BPCO è spesso associata a malattie croniche come cardiopatia ischemica, sindrome metabolica, ipertensione, e depressione. Alcune malattie condividono l’eziologia del fumo e l’infiammazione sistemica, mentre la depressione è legata alla neuroinfiammazione.
Quali sono due patologie alla base della BPCO?
Bronchite cronica ed enfisema polmonare
Cos’è la bronchite cronica? Come si diagnostica?
È una condizione patologica caratterizzata da tosse e/o espettorato per la maggior parte dei giorni dell’anno, per almeno 3 mesi anche non consecutivi, in almeno 2 anni consecutivi, che non riconosca altre cause note.
La base eziologica è principalmente degli agenti infiammatori.
Si distinguono due forme di bronchite cronica:
- Bronchite cronica semplice: esame spirometrico normale => basta la clinica per fare diagnosi
- Bronchite cronica ostruttiva: esame spirometrico caratterizzato da riduzione dell’indice di Tiffeneau e/o
del rapporto FEV1/FVC (che formalmente non è l’indice di Tiffeneau, ma è del tutto equivalente).
Cos’è l’enfisema polmonare?
È una condizione patologica caratterizzata dalla dilatazione degli spazi aerei distali ai bronchioli terminali con distruzione dei setti interalveolari.
La base eziologica è principalmente di proteasi e ROS.
Esistono diverse forme di enfisema, assolutamente inutili nella pratica clinica:
- Enfisema distale o parasettale
- Enfisema panlobulare: occupa tutto il lobulo
- Enfisema centrolobulare: con risparmio della parte distale del lobulo e maggiore impegno di quella centrale
- Enfisema irregolare
Da cosa deriva la dispnea nel pz BPCO?
I centri di controllo del respiro ricevono informazioni chimiche dai chemiocettori (pH ematico e PaO2) e informazioni meccaniche dai meccanocettori (fase della respirazione). Nei pazienti con BPCO, i chemiocettori segnalano mancanza di ossigeno durante l’espirazione, mentre i meccanocettori indicano che l’espirazione non è completa. Questa discrepanza di informazioni causa la sensazione di affanno (dispnea).
Cosa differenzia BPCO da asma?
La sua assente reversibilità spontanea e la sua minima o assente reversibilità dopo trattamento farmacologico
- Nell’asma si ha uno spasmo della muscolatura liscia e quindi questo è un aspetto reversibile
- Nella bronchite cronica c’è proprio una ostruzione fisica, c’è proprio il muco, il catarro, che ostacola il flusso. Questo aspetto certamente non cambia con l’inalazione di un farmaco, perlomeno nel breve periodo.
- Nell’enfisema c’è una perdita di quella forza di ritorno elastico che è quel motore che fa uscire l’aria durante l’espirazione.
Quali sono i meccanismi specifici tramite i quali si realizza l’ostruzione nella BPCO?
- Perdita degli attacchi alveolari che contribuiscono alla pervietà delle piccole vie aeree
- Ingombro del lume da parte di secrezioni
- Perdita del ritorno elastico
Che ruolo ha il TNF-α nella BPCO?
Il TNFα rientra infatti nelle molecole di difesa dell’organismo nei confronti di processi infiammatori e neoplastici. Va precisato che l’organismo non è in grado di differenziare tra un tumore e un processo infiammatorio, ma mette in ogni caso in atto delle risposte ancestrali: di fronte a un qualunque “problema” vengono prodotte delle sostanze di difesa che cercano di liberarsi del problema.
Il TNF-α, attraverso gli stessi meccanismi che portano alla cachessia i pazienti neoplastici, si ritrova anche nei pazienti con gravi infiammazioni sistemiche, inclusi i BPCO avanzati, specialmente con predominante componente enfisematosa.