I APPELLO Flashcards

1
Q

Elencare tutte le componenti del citoscheletro delle cellule epiteliali.

A

Microtubuli
- 25 nm calibro
- ubiquitari
- proteine globulari: tubulina α e β
- ATPasi: dineina
- fuso mitotico, chinociglia (visibili al MO; composte da assonema), assonema (chinociglia, flagello)
Sezione di chinociglia: corpo assonema, base blefaroblasta o corpuscolo basale (centriolo), membrana plasmatica

Filamenti intermedi
- 10-12 nm calibro
- tessuto-specifici
> cellule epiteliali: filamenti di cheratina (tonofilamenti)
> cellule di origine mesenchima: filamenti di vimentina
> cellule del tessuto muscolare: filamenti di desmina
> neuroni: neurofilamenti
proteine filamentose

Microfilamenti
- 6 nm calibro
- ubiquitari
- proteine globulari: G-actina (bi-polimerizza in F-actina che poi si unisce a due a due a formare i microfilamenti)
- ATPasi: miosina
- microvilli (non visibili al MO) (nei microvilli notare elettrondensità apicale dovuta a α-actinina, proteina che ancora i microfilamenti tra di loro e alla membrana plasmatica)

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2
Q

Giunzioni comunicanti: struttura, altri nomi, cellule che le possiedono

A

Il significato funzionale delle giunzioni comunicanti è
quello di mettere in comunicazione due cellule adiacenti attraverso numerosi canali idrofilici.
In corrispondenza delle gap junctions sono presenti particolari proteine integrali di membrana,
chiamate connessine, che si organizzano in modo tale da costituire le parete che racchiude un
lume, che si allineerà con il lume delimitato da altre connessine. I due lumi allineandosi diventano
poi un unico canale, che mette in comunicazione i citoplasmi di due cellule adiacenti.
Segnatamente, sei connessine delimitano un canale che prende il nome di connessone, e proprio il
connessone è in grado di attraversare completamente la membrana plasmatica, allineandosi così
con il connessone di una cellula adiacente.
Pertanto, una giunzione comunicante/gap junction/macula adhaerens è formata da un gruppo di connessoni in un’area di forma esagonale.
Le cellule ricche di gap junctions sono:
- cardiomiociti e fibre del Purkinje.
- fibrocellule muscolari lisce (se c’è un’innervazione non-multiunitaria)
- cellule della corona radiata
- cellule endoteliali
- osteociti
- cellule epiteliali
- sinapsi elettriche

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3
Q

strati della parete della vescica partendo dal lume

A

Dal lume all’esterno:
- Tessuto epiteliale di rivestimento polimorfo o di transizione
- Tonaca propria della mucosa
(NON C’E’ muscularis mucosae)
- Tonaca sottomucosa
- Muscularis externa
La vescica non è circondata da peritoneo.

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4
Q

Collagene VI: dove si trova e cosa costituisce?

A

Collagene minore non fibrillare
Beaded filaments
Nella matrice cartilaginea, anche se non è tessuto-specifico

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5
Q

Collagene IX: cos’è, dove si trova, con cosa interagisce?

A

Collagene minore non fibrillare (FACIT)
Eterotrimerico α(IX), α2(IX), α3(IX)
Si associa alla superficie delle fibrille collagene di tipo II (è un collagene tessuto-specifico della cartilagine) Ancora fibre collagene a proteoglicani, modulando il calibro delle fibre collagene

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6
Q

Mastociti (tessuto di appartenenza, funzione, caratteristiche ultrastrutturali e tintoriali)

A

Cellule residenti del tessuto connettivo pd
Funzione: sintesi e secrezione di sostanze farmacologicamente attive: eparina (anticoagulante) e istamina (vasodilatatore)
Caratteristiche tintoriali: essendo ricchissimi di granuli contenenti eparina, subiscono il fenomeno della metacromasia in presenza di coloranti basici come il blu di toluidina (eparina = GAG = molte cariche negative = viraggio da blu a violetto)
Caratteristiche ultrastrutturali: ricchissimi di vacuoli di secrezione con aspetto eterogeneo

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7
Q

Cellule tireotrope

A

Le cellule tireotrope rappresentano un tipo cellulare che costituisce l’adenoipofisi.
Queste cellule sono basofile e PAS+ positive: infatti secernono un ormone di natura glicoproteica.
L’ormone che secernono è il TSH (tireotropina o ormone tireostimolante), che agisce sulle cellule follicolari della tiroide, stimolandole a produrre gli ormoni tiroidei T3 e T4.
Da un punto di vista ultrastrutturale, queste cellule sono ricche di RER, Golgi e vescicole di secrezione.
L’attività delle cellule tireotrope è influenzata dall’azione dei fattori di rilascio o fattori di inibizione prodotti dai neuroni i cui pirenofori costituiscono i nuclei dell’eminenza mediana dell’ipotalamo.
Questi fattori vengono immessi in una rete capillare di natura venosa qui presente che scende lungo il peduncolo ipofisario e raggiunge le cellule dell’adenoipofisi. Anche a livello di adenoipofisi la rete capillare è di natura venosa.
Quando una rete capillare contiene un solo tipo di sangue è detta rete mirabile e, nel caso dell’adenoipofisi, prende il nome di sistema portale ipofisario.

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8
Q

Prostata

A

La prostata è costituita da logge prostatiche contenenti 1-2 ghiandole prostatiche ciascuna, per un totale di 30-50 ghiandole prostatica.
La ghiandola prostatica è costituita da tessuto epiteliale ghiandolare esocrino alveolare composto a secrezione apocrina.
Quindi, il dotto escretore è ramificato e il calibro degli adenomeri non è costante.
Ha derivazione endodermica.

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9
Q

Aggrecan: cos’è, struttura, funzione, dove si trova

A

Grosso proteoglicano, costituito da un core proteico a cui si legano numerose molecole di GAG di tipo cheratansolfato o condroitinsolfato A e C.
I GAG sono lunghi polimeri non ramificati costituiti da unità disaccaridiche ripetute; uno dei due residui glucidici è un amminozucchero (N-acetilglucosammina, N-acetlgalattosamminna) e l’altro è un esoso acido (acido glucoronico). Inoltre, entrambi gli zuccheri presentano gruppi carbossilici o solforici, che li rendono ricchi di cariche negative.
L’aggrecan è coinvolto nella formazione di aggregati di grossi proteoglicani (che si formano grazie a molecole di acido ialuronico che legano tra loro i grossi proteoglicani), che presentano molte cariche negative in grado di formare grossi domini acquosi e attrarre anche ioni positivi, come il calcio.
La localizzazione dell’aggrecan è soprattutto nella matrice cartilaginea.

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10
Q

Neuroni dei gangli ortosimpatici e parasimpatici.

A

I neuroni che compongono i gangli ortosimpatici e parasimpatici sono neuroni viscero-motori multipolari a neurite lungo.
I gangli ortosimpatici sono localizzati in prossimità del corpo vertebrale, mentre i gangli parasimpatici sono localizzati in prossimità del viscere da innervare.
I neuroni pre-gangliari del sistema nervoso vegetativo ortosimpatico sono neuroni mielinizzati e come neurotrasmettitore secernono acetilcolina, così come i neuroni pre-gangliari del sistema nervoso vegetativo di tipo parasimpatico.
Invece, i neuroni post-gangliari sia di ortosimpatico che di parasimpatico sono amielinizzati; gli ortosimpatici secernono adrenalina e noradrenalina, mentre i parasimpatici secernono acetilcolina.

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11
Q

Secrezione olocrina: cos’è, quali cellule

A

Nella secrezione olocrina, la cellula epiteliale ghiandolare a secrezione esocrina accumula i vacuoli di secrezione nel polo apicale. In seguito allo stimolo, la cellula va in apoptosi e la cellula stessa diventa il prodotto di secrezione.
Questo tipo di secrezione è tipico di ghiandole sebacee e ghiandole del Meibomio o del Tarso (alveolari ramificate)

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12
Q

Barriera ematoencefalica

A

La barriera ematoencefalica è costituita da 2 tipi di cellule: le cellule endoteliali e gli astrociti.
Le cellule endoteliali dei vasi cerebrali costituiscono un endotelio continuo estremamente selettivo.
Gli astrociti sono un tipo di cellula gliale del SNC e sono caratterizzati da espansioni citoplasmatiche, i piedi, che si mettono in rapporto con le cellule endoteliali.
La barriera ematoencefalica è così costituita da endotelio continuo estremamente selettivo, lamina basale della cellula endoteliale e lamina basale dell’astrocita, piede dell’astrocita.

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13
Q

Cosa si intende con capillare fenestrato?

A

Un capillare fenestrato presenta discontinuità (fenestre/pori) intracellulari ed è tipicamente presente a livello di:
- glomerulo renale
- stroma di ghiandole endocrine

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14
Q

Calcitonina

A

La calcitonina è un ormone peptidico prodotto dalle cellule parafollicolari che si trovano tra i follicoli tiroidei.
E’ un ormone che agisce sulla calcemia, in particolare ha azione ipocalcemizzante. Quindi, inibisce l’attività degli osteoclasti favorendo così il deposito di calcio nelle ossa e inibisce anche il riassorbimento di calcio a livello di ansa di Henle e tubulo contorto distale.

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15
Q

Colangioli: cosa sono, dove si trovano, parete

A

Tra le varie strutture adibite al trasporto di bile nel parenchima epatico, il colangiolo rappresenta quella di ordine gerarchico superiore al canalicolo biliare.
I colangioli sono i primi condotti che presentano un epitelio di rivestimento nel contesto della secrezione di bile.
E’ localizzato alla periferia del lobulo epatico e la sua parete è costituita da cellule epiteliali di rivestimento pavimentose semplici.
I colangioli afferiscono ai condotti biliari interlobulari, i quali afferiscono ai condotti biliari pd.

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16
Q

Desmina: descrizione, localizzazione, cosa forma

A

La desmina è una proteina che costituisce i filamenti intermedi tessuto-specifici del tessuto muscolare striato scheletrico, cardiaco e liscio.
Nel tess musc striato scheletrico e cardiaco, i filamenti intermedi di desmina decorrono perpendicolarmente ai miofilamenti, a livello della linea Z. Qui ha la funzione di ancorare i miofilamenti al sarcolemma.
Nel tess musc liscio, i filamenti intermedi di desmina decorrono perpendicolarmente ai miofilamenti a livello delle placche dense intracitoplasmatiche.
Solo nel tess musc striato cardiaco, i filamenti intermedi di desmina costituiscono anche la componente citoscheletrica dei desmosomi che, grazie alle placche dense costituite da placoglobine, placofiline e desmoplachine, è in interazione con le desmocoline e le desmogleine che interagiscono tra loro nello spazio intracellulare.
Quindi la desmina interagisce con le placche dense dei desmosomi presenti a livello del tratto trasversale del disco intercalare.
Inoltre la desmina, assieme a integrina e distrofina, si ripete periodicamente lungo la fibra muscolare costituendo il costamero.

17
Q

Stimolazione del muscolo liscio.

A

L’innervazione è di tipo viscerale e promuove la contrazione delle fibrocellule muscolari lisce.
L’innervazione può essere sia multiunitaria che non, se è multiunitaria ciascuna fibrocellula riceve la propria terminazione nervosa e le cellule non saranno in giunzione reciproca.
Al contrario se l’innervazione non è multiunitaria, c’è la necessità per le fibrocellule di essere in comunicazione reciproca quindi ci saranno giunzioni intercellulari.
Oltre all’innervazione possono esserci anche altri stimoli:
- potenziale d’azione di neuriti vegetativi
- segnali chimici endocrini o paracrini
- stimoli meccanici, come il passaggio del bolo intestinale provoca uno stiramento
- attività oscillante dei canali del sodio, capacità del muscolo liscio di generare spontaneamente un potenziale d’azione

18
Q

Linea M: dove si trova, da cosa è formata, funzione

A

Si trova al centro della banda H, all’interno della banda A.
La linea M risulta più elettrodensa rispetto alla banda H perché vi è un addensamento di molecole con il compito di tenere in registro i miofilamenti spessi, tra le quali proteine M, miomesina e cheratinfosfochinasi.

19
Q

Fasi del TEM

A
  • Prelievo
  • Fissazione in glutarldeide
  • Primo lavaggio in soluzione tampone per 1 ora
  • Post-fissazione con tetrossido di osmio per mantenere i lipidi in loco
  • Secondo lavaggio
  • Disidratazione con una serie graduata ascendente di alcol anidro
  • Passaggio nel solvente ossido di propilene e inclusione in resina, seguita da polimerizzazione a 60° in modo da ottenere piccoli blocchetti da sezionare al microtomo
  • Taglio delle sezioni: si ottengono prima sezioni semifini, che vengono osservate al MO, per capire di cosa si voglia fare l’ingrandimento; poi si fa un ulteriore taglio e si ottengono le sezioni fini
  • Contrasto con citrato di piombo e acetato di uranile
20
Q

Epitelio di rivestimento dello stomaco + derivazione embrionale

A

Dal lume gastrico verso la superficie:

1) TESSUTO EPITELIALE di rivestimento batiprismatico semplice secernente muco, con invaginazioni (fossette gastriche) alla base delle quali si aprono le ghiandole gastriche propriamente dette (fondo e corpo) e le ghiandole cardiali e piloriche.
Le cellule epiteliali sono molto alte (40 μm, il doppio di un enterocita!) e sono polarizzate.

Le ghiandole gastriche propriamente dette (tubulari semplici) (corpo e fondo) sono formate da:
- cellule mucose: polarizzate
- cellule principali -> pepsinogeno (secrezione sierosa, quindi molto basofile perchè ricche di RER)
- cellule parietali -> H+ (ricche di invaginazioni sul lato apicale e mitocondri) (poiché ricche di mitocondri, sono eosinofile); non si affacciano al lume delle gh gastriche, mantengono il rapporto con lamina basale
- cellule dell’apparato enterocromaffine: cellule epiteliali ghiandolari endocrine, sono dette cellule G, producono gastrina (stimola attività gastrica) e hanno polarità inversa), quindi hanno azione paracrina; derivano da creste neurali.
- cellule a significato staminale

Le ghiandole cardiali e piloriche (tubulari semplici ramificate) sono costituite solo da:
- cellule mucose
- cellule dell’apparato enterocromaffine

2) TONACA PROPRIA DELLA MUCOSA

3) MUSCULARIS MUCOSAE

4) TONACA SOTTOMUCOSA

5) MUSCULARIS EXTERNA

6) TONACA SOTTOSIEROSA

7) MESOTELIO

21
Q

Dendriti neuritizzati e neuriti: differenze e analogie

A

Neurite = prolungamento citoplasmatico UNICO di neurone, di CALIBRO COSTANTE, sul quale l’impulso viaggia in direzione CENTRIFUGA. Il calibro va da pochi μm a 20 μm; la lunghezza va da pochi μm al metro.

Dendrite neuritizzato = dendrite unico, caratteristico dei neuroni BIPOLARI (placodi, non creste neurali) e PSEUDOUNIPOLARI.

Somiglianze:
- Forma: cilindrica allungata
- Rivestimento di guaina mielinica
- Calibro sottile e costante
- Citoplasma dendrite neuritizzato è simile ad assoplasma: no organelli, solo componente citoscheletrica (NT, NF, microfilamenti di actina + miosina) e mitocondri con creste lamellari parallele all’asse maggiore del mitocondrio.

Differenze:
- Assenza di vescicole di neurotrasmettitore, dineina e chinesina nel citoplasma del dendrite neuritizzato
- Dendriti n. terminano a fondo cieco e non con il bottone sinaptico
- Nell’assoplasma i neurotubuli hanno polo + verso bottone terminale, nel citoplasma del dendrite n. i neurotubuli hanno doppia polarità
- Impulso viaggia in direzione centripeta nel citoplasma del dendrite n.
- Spessore guaina mielinica è maggiore nei neuriti

NEURITE
✅ Forma (cilindrica allungata)
✅ Guaina mielinica
✅ Calibro sottile e costante
✅ No organelli citoplasmatici, solo mitocondri con creste lamellari parallele all’asse maggiore del mitocondrio
✅ Abbondante componente citoscheletrica
❌ Guaina mielinica più spessa

DENDRITE NEURITIZZATO ✅ Forma (cilindrica allungata) ✅ Guaina mielinica ✅ Calibro sottile e costante  ✅ No organelli citoplasmatici, solo mitocondri con creste lamellari parallele all’asse maggiore del mitocondrio  ✅ Abbondante componente citoscheletrica ❌ Guaina mielinica più sottile  ❌ No vescicole di neuromediatore, dineina, chinesina  ❌ Terminazione a fondo cieco e non con bottone sinaptico ❌ Neurotubuli hanno doppia polarità  ❌ Impulso nervoso ha direzione centripeta
22
Q

Depolarizzazione e apertura dei canali del Ca (completamento)

A
23
Q

Osteoclasti

A

Tessuto di appartenenza: tessuto connettivo di sostegno osseo, sia spugnoso che compatto.
Derivazione: sono cellule sinciziali plurinucleate che derivano dalla linea monocito-macrofagica.
Struttura: molte invaginazioni di membrana, funzionali ad un aumento della superficie di membrana, che è ricca di pompe protoniche utili alla creazione di un microambiente acido, necessario per la decalcificazione della matrice ossea. Presentano espansioni citoplasmatiche, i podosomi, che consentono all’osteoclasta di aderire alla matrice ossea, delimitando un’area di forma circolare. La superficie di membrana è inoltre ricca di recettori cellula-matrice, come integrina αVβ3 che interagisce con la vitronectina. Dal punto di vista ultrastrutturale sono particolarmente ricchi di lisosomi contenenti enzimi lisosomiali, come la fosfatasi acida tartrato-resistente, e proteasi lisosomiali collagenolitiche, come la katepsina K.
Sono poi presenti mitocondri, apparato del Golgi, scarsi elementi di RER e diversi poliribosomi liberi.
Localizzazione. si trovano adesi alla matrice ossea che devono decalcificare, spesso accolti all’interno delle lacune formatesi proprio per l’azione erosiva degli osteoclasti stessi, chiamate lacune di Howship.
Funzione: degradare la matrice ossea e intervenire, insieme all’attività degli osteoblasti, nei processi di rimodellamento e rimaneggiamento.
Inoltre, la loro attività è regolata da ormoni quali calcitonina (cellule parafollicolari della tiroide), che inibisce la degradazione della matrice ossea, e il paratormone (paratiroidi), che invece ne favorisce la degradazione.

24
Q

Fibromodulina (cos’è, funzione, dove si trova)

A

Piccolo proteoglicano (core proteico + 1 cheratansolfato)
Funzione: associa tra loro fibrille collagene
Localizzazione: soprattutto matrice cartilaginea

25
Q

Fibre ortosimpatiche post-gangliari: tipo di neurone, che fibra ha, neurotrasmettitore

A
  • Neurone multipolare a neurite lungo, appartenente al sistema nervoso vegetativo ortosimpatico; il pirenoforo costituisce i gangli ortosimpatici, localizzati in prossimità del corpo vertebrale
  • Fibra amielinica
  • Adrenalina e noradrenalina
26
Q

Definizione di fibra collagene, fibra nervosa, fibra muscolare, fibra elastica

A

Fibra nervosa: prolungamento citoplasmatico della cellula nervosa; può essere mielinizzata o no

Fibra muscolare: nel caso della fibra muscolare striata scheletrica si tratta di un elemento cellulare sinciziale, quindi plurinucleato, derivante dalla fusione di più cellule mononucleate; nel caso della fibra muscolare striata cardiaca è invece un elemento cellulare mononucleato.

Fibra collagene: componente fibrosa della matrice extracellulare, che si forma a seguito dell’associazione di più fibrille collagene.

Fibra elastica: componente fibrosa della matrice extracellulare che si forma a seguito del processo di elastogenesi grazie alla produzione, da parte di un fibroblasta, di microfibrille di fibrillina, che formano un’impalcatura sulla quale viene depositata una matrice amorfa di elastina.

27
Q

Gocce lipidiche: cosa sono (inclusi citoplasmatici circolari privi di membrana di rivestimento), composizione biochimica, cosa li colora/evidenzia in MO e in TEM, tutte le cellule che contengono gocce lipidiche

A

Si tratta di inclusi citoplasmatici non delimitate da membrana, formatisi a seguito dell’accumulo di gocce lipidiche.
Le gocce lipidiche sono costituite da trigliceridi, ovvero molecole formate dall’unione di glicerolo e 3 molecole di acidi grassi, che in ambiente acquoso costituiscono una goccia sferica, che in sezione appare circolare.
In MO le gocce lipidiche sono evidenziabili esclusivamente se non si effettua un allestimento standard del preparato, ovvero un’inclusione in paraffina, perché il solvente organico, ovvero lo xilolo, eliminerebbe tutte le molecole lipidiche.
In MO è pertanto necessario procedere al congelamento del preparato, in modo tale da ottenere una criosezione, e solo successivamente utilizzare una reazione istochimica come Sudan nero o Sudan Rosso.
Al TEM sono visualizzabili grazie al tetrossido di osmio, che mantiene i lipidi in loco.

Le cellule ricche di gocce lipidiche sono:
- adipociti
- cellule del Leydig
- cellule luteiniche del corpo luteo
- cellule paraluteiniche del corpo luteo
- cellule di Ito
- cellule della corticale del surrene
- condrociti della cartilagine elastica
- ovocita

28
Q

Organelli in cellule con secrezione steroidea, quali cellule

A
29
Q

Sostanza bianca del nevrasse (cosa la costituisce, fibre ascendenti)

A
30
Q

Disco metafisario (dove si trova, funzione, strati)

A
31
Q

Cosa sono i siti di nucleazione del calcio?

A
32
Q

Cosa sono le proteine intrinseche di membrana?

A