Gestione delle vie aeree Flashcards
Definizione di via aerea difficile imprevista
Si definisce ventilazione e/o intubazione difficile imprevista, la difficoltà a ventilare in maschera facciale e/o a procedere all’intubazione tracheale nonostante:
- il corretto posizionamento della testa del paziente
- manipolazione esterna della laringe mediante la manovra di BURP (Backward, Upward, Rightward Pressure) sulla cartilagine tiroidea e
- l’ausilio di un operatore esperto, in assenza di criteri di difficoltà prevista alla valutazione delle vie aeree.
Strategie in caso di ventilazione difficile in maschera
Difficoltà alla ventilazione in maschera
- utilizzo di una cannula orofaringea/rinofaringea;
- ulteriore iperestensione della testa (se non controindicata);
- ventilazione a 2 mani del primo operatore con secondo operatore che ventila ed eventuale supporto
di un terzo operatore che comprime il torace a fine insufflazione.
Strategie in caso di difficoltà alla laringoscopia
Difficoltà alla laringoscopia sia diretta che indiretta:
- ottimizzare la posizione della testa del paziente, migliorandone l’iperestensione;
- eseguire il BURP;
- cambiare la lama del laringoscopio;
- utilizzo del mandrino, dando così al tubo endotracheale una curvatura tale da facilitare
l’intubazione;
- prendere in esame la possibilità di inserire FOB sotto guida laringoscopica diretta/indiretta.
Cosa fare in caso di insuccesso al primo tentativo di IOT
Insuccesso dell’intubazione orotracheale
Nel caso di fallimento del primo tentativo di intubazione orotracheale (“piano A”) la discriminante
nella flow chart dell’intubazione difficile imprevista, è la ventilabilità e quindi l’ossigenazione del
paziente in maschera facciale o mediante posizionamento di un presidio sovraglottico
Cosa fare se pz non ventilabile in maschera
Paziente non ventilabile
Nel caso in cui la ventilazione in maschera sia difficoltosa o impossibile si procederà a tentare
direttamente l’intubazione effettuando:
- una laringoscopia diretta (primo tentativo);
- una laringoscopia indiretta con device alternativo se prontamente disponibile (secondo tentativo) o
cambio operatore;
- desistere da ulteriori tentativi di laringoscopia e procedere a posizionamento di LMA;
- un accesso rapido tracheale se persistenza di mancata ossigenazione del paziente.
Pz non intubabile ma ventilabile imprevisto
Paziente non intubabile ma ventilabile
Questa situazione determina il passaggio al “piano B” della flow chart:
- 2 ulteriori tentativi di intubazione utilizzando device alternativi (es videolaringoscopio) o cambiando
operatore;
- decidere di passare direttamente alla “strategia di uscita”.
La “strategia di uscita” prevede le seguenti opzioni:
- supporto di un aiuto esperto e/o di ulteriore tecnologia, tenendo presente che un numero superiore
a tre tentativi di intubazione riduce drasticamente la possibilità di successo ed espone il paziente
all’elevato rischio di traumatismo delle vie aeree e quindi del venir meno dell’ossigenazione. Dopo
tre tentativi falliti, procedere a posizionamento di maschera laringea (FASTRACK) attraverso la
quale si procederà a IOT mediante fibrobroncoscopio);
- Qualora si verifichi il fallimento della strategia riportata sopra, procedere al risveglio del paziente,
reinvio dell’intervento o ricorso ad intubazione in respiro spontaneo mediante FOB nel caso di
chirurgia in regime d’elezione.
Algoritmo via aeree difficili impreviste
Ventilazione in maschera
Si?
| - ventilazione e IOT.
| |- Fallimento 1: ulteriore tentativo cambiando
| | operatore o device.
| |- Fallimento 2: ulteriore tentativo cambiando
| | operatore o device
| |- Fallimento 3: “strategia di uscita”: FASTRACK +
| | IOT con FOB
| |- Fallimento 4: risveglio del pz
|
No?
|- IOT diretta
| |- Fallimento 1: laringoscopia indiretta o cambio
| | operatore
| |- Fallimento 2: stop tentativi IOT, usare LMA
| |- Fallimento 3: Accesso rapido tracheale