Fitoterapia Flashcards

1
Q

Carciofo

A

Carciofo (Cynara scolymus)
droga= FOGLIE fresche o essiccate
Pianta perenne, robusta può raggiungere 1.50 m di altezza
Possiede frutti angolosi e grandi foglie lobate, vellutate, biancastre sulla faccia inferiore e riunite in rosetta basale.
Il frutto termina con un infiorescenza solitaria: si tratta di un grosso capolino con fiori tubulosi di colore blu-violetto, inseriti su un ricettacolo carnoso e circondati da numerose brattee carnose alla base, che possono terminare con una spina.
Il frutto è un achenio pubescente di forma ovoidale, glabro, fornito di pappo e di colore marrone lucido.

Contiene: Acido caffeico e acido clorogenico
Cinarina
Luteolina e CINAROSIDE principio attivo responsabile dell’effetto inibitorio HMG CoA reduttasi
Acidi organici (succinico)
Polifenoli = attività antiossidante
Vitamine A, B
I principali costituenti del carciofo sono composti caffeilchinici o derivati dell’acido caffeico, flavonoidi e lattoni sesquiterpenici. Il più alto contenuto di acidi caffeilchinici o derivati dell’acido caffeico si trova nelle foglie alla fine del primo anno vegetativo. Tuttavia, questi acidi si trovano in piccole quantità in tutte le altre parti della pianta.
Per quanto riguarda i flavonoidi, la luteolina ed i suoi glicosidi sembrano essere quelli principalmente presenti nelle foglie. presenza di rutina, apigenina e quercetina.
Le foglie di carciofo contengono anche lattoni sesquiterpenici (cinarotriolo e cinaropicrina), che sono responsabili del tipico sapore amaro del carciofo. Il più alto contenuto di queste sostanze è stato riscontrato nelle foglie giovani subito dopo la fioritura; al contrario, essi sono assenti nelle radici, nei frutti maturi e nei fiori.
Altri composti presenti nei fiori sono antociani (glicosidi della cianidina), tannini ed un olio volatile, i cui composti maggioritari sono i sesquiterpeni β-selinene e cariofillene.

TRATTAMENTO DISLIPIDEMIE
Estratto acquoso di foglie di carciofo
Inibizione attività HMG CoA reduttasi
riduzione livelli colesterolo totale, LDL e trigliceridi con aumento HDL
effetto dose e tempo - dipendente

COLERETICO E COLAGOGO
Come infuso,estratti secchi standardizzati in acidi caffeilchinici, estratti fluidi
integratori a base di carciofo impiegati per favorire la funzionalità epatobiliare e digestiva; contengono la droga polverizzata, estratti secchi o liofilizzati titolati in acido clorogenico, succo delle gemme. Sono inoltre disponibili prodotto multicomponenti generalmente impiegati per il trattamento dei disturbi digestivi e per l’azione depurativa.

⚠ EFFETTI INDESIDERATI
Il carciofo è considerato una droga sicura. La monografia EMA riporta infatti soltanto eventi avversi lievi, quali diarrea con spasmo addominale, disturbi epigastrici (nausea) e bruciore di stomaco.
Sono stati riportati, inoltre, casi di reazioni allergiche da ascrivere alla presenza del lattone sesquiterpenico cinaropicrina (potenziale allergene).
Per tale motivo, la monografia EMA riporta che l’impiego del carciofo è controindicato in soggetti allergici alla pianta o ad altri membri appartenenti alla famiglia delle Asteraceae. Inoltre, l’EMA riporta che l’uso di tale droga è controindicato in presenza di occlusione delle vie biliari, in gravidanza e allattamento.

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2
Q

◦ Digitale

A

DIGITALE (Digitalis purpurea)
Fam. Scrophulariaceae
Habitat: Corsica, Sardegna, Valle d’Aosta.
Droga= foglie raccolte prima della fioritura nel 2° anno ed essiccate a 50-60° C
Pianta erbacea biennale (perenne), fiori a racemo, campanulati con corolla gamopetala. (“Digitale” dito di guanto).
Frutto capsula setticida con piccoli semi, 0, 1-0,2mm
Foglie ovali allungate, pelose, sessili o picciolate, con peli protettori e secretori con grossa cellula sferoidale, margine crenato o dentato.
Secondo la FUI devono contenere non meno dello 0.3% di Digitossina.
PRINCIPI ATTIVI:
Glicosidi primari: Purpurea glucoside AeB, glucogitalossina, nelle fogli fresche.
Durante l’essiccamento, per degradazione enzimatica si formano la digitossina, la gitossina e la gitalossina.
Le foglie contengono anche derivati antrachinonici, saponine e flavonoidi.
Utilizzo in terapia: nello scompenso cardiaco veniva utilizzata in polvere, compresse, infuso o tintura
Basso indice terapeutico.

Digitalis lanata
Fam. Scrophulariaceae
Habitat: Europa centrale e sud-orientale
Erba biennale o perenne.
Droga= Foglie del primo anno.
Foglie sessili. lanceolate glabre, più piccole della D. purpurea, calice del fiore con rivestimento lanoso.
PRINCIPI ATTIVI:
Glicosidi primari (Purpureaglicoside Ae B,Lanatoside A, B, C, Glucogitalina, nella droga fresca;
Digitossina, Gitossina, Digossina, Gitalina, nella droga secca;
Saponine: Digitonina, Gitonina.
Attività farmacologica: idem digitale purpurea.
Preparazioni galeniche: Infuso, polvere, estratto fluido.
GLICOSIDI DIGITALICI Effetti diretti dovuti al blocco della pompa 3Na/2K ATPasi
La digossina inibisce la pompa 3Na+/2K+ ATPase; Si accumula Na nella cellula che viene scambiato con il Ca2+ dallo scambiatore Na+/Ca2+; Aumenta il Ca2+ in cellula che si accumula nel reticolo SR ad opera della calcio ATPasi del reticolo sarcoplasmatico (SERCA) ed è disponibile per un nuovo ciclo contrattile
Effetto inotropo positivo: aumento contrattilità cardiaca con riduzione della dilatazione cardiaca

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3
Q

◦ Aloe

A

Aloe vera
Aloe gel
droga= gel mucillaginoso incolore estratto dalla parte centrale delle foglie fresche
Il gel è costituito da acqua, carboidrati, cromoni, polisaccaridi (pectine, emicellulose, glucomannani, acemanni, mannani, mannosio), vitamine e minerali, aminoacidi liberi, triterpeni (lupeolo), fitosteroli (campesterolo, beta-sitosterolo), tannini ed enzimi. Il succo contiene antrachinoni con proprietà lassative Antisettici, antiplacca, ulcere aftosiche
DISTURBI DEL CAVO ORALE

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4
Q

◦ Boldo

A

Boldo (Peumus boldus )
droga= foglie essiccate.
una pianta dioica di 5-6 m originaria del Cile, ma oggi coltivata anche in Europa ed Africa.
Il boldo possiede fiori di colore giallo pallido, riuniti in infiorescenze cimose terminali.
Il frutto invece è costituito da piccole drupe nerastre.
Le foglie sono opposte, persistenti, ovali, leggermente coriacee e di colore verde-grigiastro.
La parte superiore presenta numerose piccole escrescenze che le conferiscono un aspetto ruvido.
Il margine fogliare è leggermente arrotolato verso la pagina inferiore.
boldo contiene alcaloidi di tipo isochinolinico quali la boldina che rappresenta l’alcaloide predominante, l’isoboldina, l’isocoridina
E’ inoltre presente un olio volatile costituito prevalentemente da ascaridolo, cineolo, p-cimene. Il boldo contiene anche flavonoidi principalmente glicosidi di ramnetina, quercetina, glicosidi dell’acido caffeilchinico, cumarine, proantocianidine, resine, tannini.
Il boldo contiene anche flavonoidi, principalmente glicosidi di ramnetina, isoramnetina, quercetina e kaempferolo, glicosidi dell’acido caffeilchinico,proantocianidine, cumarine, resine e tannini.

boldo possiede proprietà coleretiche incrementando il flusso biliare sia attraverso un meccanismo di tipo osmotico sia mediante attivazione del recettore nucleare farnesolide x che determina l’induzione di un trasportatore responsabile dell’escrezione di acidi biliari al boldo vengono anche ascritte proprietà lassative, spasmolitiche, antiossidanti, antinfiammatorie antipiretiche

Il boldo possiede proprietà coleretiche e l’alcaloide isochinolinico boldina è considerato il principale responsabile di tale effetto. La boldina è in grado di incrementare il flusso biliare sia attraverso un meccanismo di tipo osmotico, sia mediante attivazione del recettore nucleare Farnesoide X (FXR), che determina l’induzione del trasportatore BSEP (bile salt export pump) e quindi un incrementata escrezione di acidi biliari.
Il meccanismo coleretico della boldina sembra da correlare anche alla capacità della stessa di incrementare le concentrazioni epatiche di glutatione ridotto e l’attività della glutatione-S-transferasi (GST) con conseguente aumento dei processi di detossificazione di xenobiotici e sostanze endogene, tra cui acidi biliari e bilirubina, mediante reazioni di coniugazione. L’escrezione dei coniugati con il glutatione a livello biliare determina il richiamo di acqua ed elettroliti per effetto osmotico con aumento del flusso biliare. Al boldo vengono anche ascritte proprietà lassative, spasmolitiche, antiossidanti, antinfiammatorie ed antipiretiche.
L’EMA ha classificato la droga costituita dalle foglie di Peumus boldus Molina come medicinale vegetale ad uso tradizionale indicato per il trattamento sintomatico della dispepsia e di lievi spasmi del tratto gastrointestinale.
PREPARAZIONI E DOSI Il boldo può essere assunto, prima dei pasti principali, sotto forma di infuso o di estratto secco Esistono, inoltre, in commercio medicinali da banco ad azione epatoprotettiva, coleretico/ colagoga o lassativa, contenenti boldo in associazione ad altre droghe.
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Il boldo può essere considerato una droga sicura.
l’olio essenziale è ritenuto tossico per la presenza di ascaridolo.
E’ preferibile, quindi, assumere il boldo sotto forma di estratti acquosi o tisane in quanto l’ascaridolo possiede una scarsa solubilità in acqua. La monografia dell’EMA riporta, inoltre, che tale droga è controindicata in caso di ostruzione del dotto biliare, colangite, malattie epatiche e calcoli biliari.

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5
Q

◦ Cardo mariano

A

Cardo mariano Identificazione al microscopio o TLC
droga= frutto maturo essiccato privato del pappo di Silybum marianum (Fam. Asteraceae)
pianta erbacea annuale o biennale. può raggiungere un altezza di 1.5 m.
Foglie basali di colore verde lucido verdi lucide, chiazzate di bianco (aspetto marmorizzato), grandi e alterne con venature bianche e margine dentato.
Il caule è ricoperto di peli fini, lunghi, non fitti, così da sembrare avvolto da una tela di ragno.
Il frutto è un achenio di colore nero-brunastro lucente o bruno-giallastro opaco, glabro e compresso. Racchiude l’embrione e due cotiledoni appiattiti, contenenti granuli di aleurone.
Gli acheni si raccolgono in piena estate, a completa maturazione, e si sottopongono a battitura per separare il pappo, contenente il seme.
L’infiorescenza è ampia, composta da fiorellini tubolari di color rosso-porpora, riuniti in un capolino ricoperto da un involucro spinoso con brattee esterne.

Dal cardo mariano si estrae la silimarina, una miscela di flavonolignani (silibina, silidianina, isosilibina e silicristina) che costituisce il complesso farmacologicamente attivo.
Acidi grassi, tannini, flavonoidi (quercetina, apigenina)
Altri componenti della droga sono i lipidi (acido linolenico, oleico e palmitico) steroli e proteine

Silimarina antinfiammatorio (blocca NFkB e COX), antiossidante (SOD), immunomodulante, antifibrotico, citoprotettore (regolazione transaminasi), rigenerativo (attivazione RNA polimerasi, RNA ribosomiale)
proprietà depurative e protettive sul fegato.
utilizzato in tutte le epatopatie (alcoliche, tossico- metaboliche, iatrogene e croniche) per l’azione rigeneratrice nei confronti della cellula epatica
Inoltre è un efficace antiossidante
Le radici hanno proprietà diuretiche e febbrifughe.
Le foglie hanno proprietà aperitive.
La moderna fitoterapia lo utilizza in decotto o infuso, con una certa cautela nei pazienti sofferenti di ipertensione, a causa della presenza della tiramina (stimola liberazione NA)

TRATTAMENTO DISLIPIDEMIE
La porzione flavolignanica è responsabile della riduzione dell’assorbimento di colesterolo portando una riduzione significativa dei livelli di colesterolo totale e VLDL.
silimarina riduce colesterolo, LDL e trigliceridi.

DIABETE Integratori Cardo mariano antiossidante, efficace azione ipoglicemizzante

EPATOPROTETTORI
L’effetto epatoprotettivo della silimarina, evidenziata la capacità del fitocomplesso di contrastare l’azione lesiva di noti agenti epatotossici, quali tetracloruro di carbonio, etanolo, paracetamolo.
L’effetto protettivo della silimarina normalizzazione dei livelli dei fattori epatici, tra cui transaminasi, fosfatasi alcalina e bilirubina.
La silibina antidoto per le intossicazioni da Amanita phalloides, le cui tossine, falloidina e α-amanitina, che arrivano al fegato attraverso il circolo entero-epatico, producono danni epatici.
falloidina danneggia le membrane cellulari legandosi all’actina e alterando l’integrità dei canali ionici, con conseguente perdita del gradiente di membrana e morte cellulare.
α-amanitina, invece, blocca selettivamente l’enzima RNA polimerasi, impedendo la sintesi proteica epatica con conseguente necrosi cellulare.
La silimarina è in grado di inibire l’uptake negli epatociti e la secrezione biliare di queste tossine, in virtù dell’effetto protettivo sulle membrane cellulari, ne previene il danno, agendo come antidoto per le intossicazioni da questo fungo.
La silimarina è attiva anche come inibitore del sistema enzimatico del citocromo (CYP) P450: α-amanitina richiede l’attivazione metabolica mediata dal CYP a specie tossica reattiva
fitocostituenti del cardo mariano ad azione antiossidante contribuire all’effetto protettivo, proprietà scavenger verso i radicali liberi generati.
Secondo l’EMA, i preparati a base di cardo mariano sono considerati medicinali vegetali di uso tradizionale per alleviare la dispepsia e i disturbi digestivi di origine epatica, escludendo, sulla base del parere del medico, stati patologici gravi.

PREPARAZIONI E DOSI Il cardo mariano estratto standardizzato in silimarina
in commercio in diverse specialità medicinali ed integratori alimentari ed in differenti forme farmaceutiche che, sebbene standardizzate in silimarina, possono differire in termini di biodisponibilità.
⚠️ Effetti indesiderati effetti lassativi, disturbi gastrointestinali, diarrea, nausea, vomito, affaticamento, cefalea, lievi reazioni allergiche.
La silimarina è un inibitore di diverse isoforme del CYP450 e della glicoproteina P, responsabile dell’eliminazione degli xenobiotici dall’organismo;
Può inibire l’enzima beta glucuronidasi (interazione con farmaci substrato dell’enzima)

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6
Q

◦ Melissa

A

Melissa (Melissa officinalis)
piccola pianta perenne erbacea aromatica
droga= foglie
droga si caratterizza per l’olio essenziale contenente citronellale e citrale e beta- cariofillene, flavonoidi (luteolina, quercetina, apigenina), acido ursolico, acido oleanolico, acido rosmarinico, acido caffeico
Inibizione GABA transaminasi con aumento dei livelli di GABA
EFFICACIA CLINICA Diversi sono i preparati commerciali: Pharmaton estratto metanolico di foglie di Melissa; Cyracos; Euvegals forte; Dormiplant disponibile in compresse contenenti anche valeriana
La Melissa è utilizzata nella cura dell’insonnia nei disturbi d’ansia ma anche nelle infiammazioni delle prime vie respiratorie, coliche addominali, dismenorrea, mal di testa
Nella monografia dell’EMA è riportato l’impiego tradizionale nella cura dei disturbi gastrointestinali in particolare gonfiore addominale e flatulenza
Per uso esterno è impiegata nelle infezioni da batteri miceti e virus in particolare contro l’herpes labiale
Di recente è stato proposto in aromaterapia l’impiego dell’olio essenziale nei primi stadi del morbo di Alzheimer per curare l’aggressività e i disturbi dell’umore che sono frequenti in questi pazienti

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7
Q

◦ Valeriana

A

VALERIANA (Valeriana officinalis)
Pianta erbacea perenne
Foglie opposte e composte (formate da molte foglioline lanceolate)
Le infiorescenze sono composte da fiori ermafroditi bianchi o rosa
I frutti sono acheni ovali

droga =radice, rizoma, stoloni

Si raccoglie tra fine settembre e marzo
Si essicca a bassa temperatura (40°C)
Sapore aromatico, dapprima dolciastro poi amarognolo
La droga fresca è inodore ma durante l’essiccamento sviluppa un odore sgradevole (dovuto alla formazione di acidi grassi per idrolisi dei valepotriati)
Nella valeriana è presente un olio essenziale costituito da composti monoterpenici (derivati del borneolo) e sesquiterpenici (acido valerenico, valerenale, valeranone, beta- cariofillene) e lignani.
La droga contiene composti iridoidi non glicosilati (valepotriati, quali valtrato, isovaltrato, acevaltrato, 0,1-2%).
DISTURBI D’ANSIA E INSONNIA
Inizialmente l’attività ansiolitica è stata attribuita ai valepotriati (oggi i prodotti commercializzati ne sono privi). Degradati a pH acido a livello gastrico se somministrati per via orale. Importante l’acido valerenico, acetossivalerenico e diidrovalerenico per il controllo GABAergico:
• Potenziamento GABAergico
• Inibizione catabolismo e ricaptazione GABA
• Aumento sintesi GABA grazie all’attivazione della glutammato decarbossilasi
• Modulatore allosterico positivo del recettore GABA A (sito diverso da quello delle BZ) con maggiore attivazione del recettore
• Sembra interagire anche con i recettori dell’adenosina, serotonina e melatonina
Effetto dose-dipendente dell’attività ansiolitica
PREPARAZIONI Commercializzati come: automedicazione integratori alimentari estratto secco
Blando sedativo nei soggetti con età superiora a 12 anni. Effetto max dopo 2 settimane di trattamento
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Considerato sicuro. Le segnalazioni che riguardano VigiBase riportano nausea, vomito, dolori addominali, astenia, stanchezza, tachicardia, sonnolenza, vertigini, mal di testa, tremori, prurito, rash cutaneo
Potenziamento degli effetti con le BZ Dosi elevate di radice essiccata causano affaticamento, crampi addominali, oppressione toracica, tremori alle mani, midriasi che scompaiono nelle 24 ore

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8
Q

◦ Lavanda

A

Lavanda (Lavandula angustifolia)
droga =sommità fiorite e olio essenziale
Piccolo arbusto sempreverde coltivato per l’utilizzo di prodotti farmaceutici, cosmetici e profumi
Foglie opposte lanceolate coperte di peli sericei, fiori blu
Componenti dell’olio essenziale: derivati terpenici: linalolo, acetato di linalile, geraniolo, canfora, cineolo
Le infiorescenze contengono anche cumarine e derivati dell’acido caffeico
Interazione con recettori 5HT1A

EFFICACIA CLINICA Per disturbi d’ansia e per l’insonnia
efficacia dell’olio essenziale somministrato per via orale nel trattamento del disturbo d’ansia generalizzato e nelle sindromi miste ansia- depressione
PREPARAZIONI E DOSI olio essenziale di lavanda (Laila)
Sono indicati per il sollievo dei sintomi dell’ansia lieve e per favorire il sonno negli adulti e negli adolescenti di almeno 12 anni
⚠ EFFETTI INDESIDERATI gli effetti più frequenti sono effetti gastrointestinali, palpitazioni, reazioni allergiche, mal di testa, vertigini, agitazione, rash cutaneo

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9
Q

◦ L’iperico -> principio att. con cromatografia

A

Iperico (Hypericum perforatum)
droga= sommità fiorite (raccolta tra giugno e agosto) essiccata a 70°C per 10 ore.
Foglie piccole opposte oblunghe con margine intero
II lembo fogliare appare punteggiato da piccole ghiandole translucide che controluce appaiono come dei forellini e da questa caratteristica deriva il nome perforatum
Fiori gialli.
I petali del fiore sono punteggiati e quando sfregati tingono le dita di rosso per la presenza di ipericina
Altri componenti sono: pseudoipericina, ipertorina, adiperforina, flavonoidi (iperoside, rutina, quercitrina). Ipericina: inibizione MAOB
Iperforina: inibizione ricaptazione serotonina, noradrenalina, dopamina, glutammato Inoltre attiva canali cationici con aumento Ca2+ e Na+
DEPRESSIONE
INDICAZIONI: Antidepressivo, vasoprotettore, antisettico, antivirale
efficace nella depressione lieve e moderata e meglio tollerato rispetto ai farmaci
Estratto idroalcolico, via orale Nervaxon
è un potente induttore della glicoproteina P intestinale e del citocromo CYP3A4 diminuisce la concentrazione plasmatica e gli effetti terapeutici di molti farmaci:
- Warfarin - digossina - teofillina - farmaci anti-HIV - anticonvulsivanti - contraccettivi orali- ciclosporina
azione paragonabile ai farmaci antidepressivi SSRI nella terapia dei disordini di tipo depressivo di moderata intensità
l’impiego dell’iperico è stato meglio tollerato rispetto a quello con paroxetina.
iperico dovrebbe essere evitato in soggetti che assumono inibitori selettivi della serotonina in quanto può determinare un aumento dei livelli di tale neurotrasmettitore e provocare una sindrome serotoninergica
l’iperico diminuisce i livelli serici di numerosi psicofarmaci metabolizzati dal sistema enzimatico CYP450
l’iperico influenza i livelli serici di benzodiazepine e di antidepressivi triciclici

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10
Q

◦ Artiglio del diavolo

A

Artiglio del diavolo (Harpagophytoum procumbens)
droga= radici secondarie tuberizzate
La droga viene raccolta in autunno e contiene glucosidi iridoidi (0.3-0.5%)
Pianta erbacea perenne con foglie lobato-opposte di colore verde blu
Grandi fiori solitari a corolla.
I fusti striscianti crescono da un tubero primario perenne che si estende fino a 2 m di profondità
Le popolazioni africane erano solite usare un decotto per trattare problemi digestivi, forme reumatiche, artriti e stati febbrili. Componenti principali sono arpagoside, arpagide, procumboside, procumbide.
Sono presenti anche composti feniletilglicosidi (verbascoside isoacteoside) acidi polifenolici (acido caffeico, cinnamico e clorogenico) e flavonoidi (luteolina).
Gli iridoidi dell’artiglio del diavolo sono caratterizzati da un elevato potere amaricante.
I principi attivi presentano in aggiunta all’attività antinfiammatoria e antireumatica anche importanti effetti digestivi, ipotensivi e antiaritmici. Attività analgesica
Arpagoside = inibizione COX1 e 2 e inibizione produzione NO inibizione citochine infiammatorie
l’attività analgesica sia mediata dal sistema oppioide sui recettori μ perché l’effetto anti nocicettivo si perde quando viene somministrato il naloxone, un antagonista oppioide
Impiego come analgesico, antinfiammatorio, antireumatico.
Il fitocomplesso è utilizzato nel trattamento sintomatico dell’artrite reumatoide, osteoartrite, nell’artrosi e in altre malattie reumatiche.
Frequente l’uso topico
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Generalmente ben tollerato Tuttavia non deve essere utilizzato in pazienti con ulcera gastrica o duodenale. Infatti è sconsigliato in caso di irritazione e infiammazione della mucosa dello stomaco
In individui ipersensibili si possono verificare disturbi gastrointestinali
La monografia EMA riporta reazioni di ipersensibilità come rush cutaneo ed edema facciale
L’EMA riconosce un uso tradizionaleai preparati a base di artiglio del diavolo per alleviare dolori articolari lievi e per la dispepsia.

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11
Q

◦ Ippocastano

A

Ippocastano(Aesculus hippocastanum L. )
Aesculus hippocastanum L. (Ippocastano) semi miscela saponine derivate dai 2 agliconi triterpenici protoescigenina e barringtoenolo, poli idrossilasi e ai late con acido acetico, tiglico e angelico
Dalla miscela si ricava l’escina co proprietà anti-edemigene

droga= semi di Aesculus hippocastanum L. (Fam. Sapindaceae),
chiamato anche ippocastano dell’India, un albero originario dell’Europa orientale.
Il nome deriva dall’unione di due termini «ippos», cioè cavallo, e «kastanon» cioè castagna perché i frutti di questi albero venivano comunemente utilizzati come nutrimento per i cavalli.
E’ un albero imponente di 20-25 m, che presenta grosse gemme vischiose, foglie palmato-composte lungamente picciolate, infiorescenze a racemo, i cui fiori hanno petali bianchi, macchiati di rosso.
Il frutto è una capsula carnosa, a pericarpo spinoso, che racchiude 1-3 grossi semi.
I semi (marroni d’India) sono globoso-ovoidali, di 3-5 cm di diametro, sono dotati di un tegumento marrone, lucente, sul quale si distingue una grande macchia biancastra, corrispondente all’ilo.
Il seme extralbuminato ha due cotiledoni carnosi, oleosi e amilacei, spesso saldati, di sapore acre e amaro.
I semi contengono miscela complessa di saponine chiamata escina basata su agliconi poliossigenati: protoescigenina e barringtogenolo C, che differiscono solo in C-24, che è idrossilato in protoescigenina.
I glicosidi di entrambi gli agliconi sono esterificati in C-22 con acido acetico e in C-21 con acido angelico o acido tiglico.
Altri componenti includono flavonoidi principalmente di- e tri-glicosidi di quercetina e kaempfrolo, steroli, un olio essenziale e un’alta percentuale di amido. Derivati cumarinici (esculina e fraxetina) sono presenti in altre parti dell’ippocastano, ma non nei semi.
Insufficienza venosa cronica ed emorroidi
BASI FARMACOLOGICHE
L’ escina rappresenta il principio attivo più importante dell’ippocastano, tanto da rappresentare lo standard di riferimento per valutare la qualità della droga; i flavonoidi glicosidici e le proantocianidine presenti nella droga agiscono in sinergia.
La droga è in grado di esplicare attività antinfiammatoria, di aumentare la pressione venosa, di ridurre la permeabilità capillare e l’edema.
L’attività antinfiammatoria dell’escina è stata osservata in diversi modelli sperimentali:
- Inibizione della migrazione leucocitaria;
- Interferenza con l’azione della serotonina,
- Riduzione dell’attività dell’elastasi e della ialuronidasi, due enzimi che attaccano l’endotelio dei vasi e la
matrice extracellulare, indebolendone la struttura
I vasi riacquistano la normale resistenza e permeabilità inducendo un effetto antiedemigeno evitando in questo modo la formazione di gonfiore alle gambe riconducibile a disturbi circolatori venosi, migliorando così il drenaggio linfatico
Proprietà venotoniche: l’escina determina un aumento della contrattilità venosa.
Effetto correlato ad un aumento della produzione delle prostaglandine
Importante è anche l’azione della proantocianidina A2, che si è dimostrata dotata di una spiccata attività di regolarizzazione del tono venoso in condizioni di alterata permeabilità capillare e/o di sua aumentata fragilità. Quercetina, isoquercitrina, epicatechina mostrano attività antinfiammatoria, antiaggregante piastrinica, antiossidante, antitrombotica.

effetto antiossidante in pazienti con insufficienza venosa cronica severa ed ipertensione venosa, l’effetto favorevole di una crema a base di escina. dopo il trattamento, i livelli dei radicali diminuiscono in modo evidente,

In Italia sono in commercio estratti secchi a contenuto minimo di escina
Sono in commercio anche pomate contenenti estratti di Ippocastano, Venostatin N® e Essaven gel®
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Gli estratti sono ben tollerati alle dosi terapeutiche, ma dosi più elevate possono causare disturbi gastrointestinali dopo somministrazione orale e irritazioni dopo applicazione topica.
Alcuni casi di nefropatia tossica dopo l’ingestione di dosi molto alte dell’estratto del seme di ippocastano;
in via precauzionale, questo estratto non dovrebbe essere somministrato in concomitanza ai farmaci notoriamente nefrotossici come la gentamicina.
L’uso va evitato anche in presenza di epatopatie ed in caso si insufficienza renale.
L’uso di ippocastano dovrebbe essere effettuato con cautela nei pazienti trattati con farmaci o piante medicinali con effetto antiaggregante o anticoagulante.
L’escina sembra possedere una debole attività diuretica, con un effetto dose-dipendente che potrebbe addizionarsi a quello dei diuretici tradizionali.

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12
Q

◦ Vite

A

Vite (Vitis vinifera)
droga = foglie di Vitis vinifera L. (Fam. Vitaceae), in particolare le foglie essiccate delle cultivar con frutto a polpa rossa. Le piante appartenenti al genere Vitis sono legnose, rampicanti, munite di cirri opposti alle foglie, oppure piccoli alberi più o meno succulenti o anche piante erbacee.
Le foglie sono semplici, palminervie, alterne.
I fiori sono tetrameri o pentameri, unisessuali o ermafroditi, spesso in infiorescenze e il frutto è una bacca contenente 2-4 semi. La vite è arbusto sarmentoso, del quale sono coltivate numerose varietà per il frutto e la produzione del vino.
I semi si presentano piriformi o ovoidali e di consistenza legnosa.
Le foglie della cultivar vite rossa sono caratterizzate da grappolo nero e polpa rossa, le cui foglie diventano rosse in autunno e contengono notevoli quantità di antocianosidi.
Le foglie, di forma ovale o tonda, presentano un lembo sottile, profondamente inciso in 5-7 lobi, glabro superiormente, peloso o quasi glabro inferiormente.
La droga viene raccolta a mano in autunno dopo la vendemmia.
L’essiccazione avviene in condizioni naturali in accordo con le condizioni climatiche locali.

Le foglie contengono flavonoidi: glicosidi e glucuronidi dei flavonoli, quercetina-3-O- glucuronide, isoquercitrina, antocianine, oltre che proantocianidine oligomeriche, catechine, monomeri e dimeri dell’epicatechina e acido gallico. Possono essere presenti anche la fitoalessina trans-resveratrolo e altre sostanze polifenoliche appartenenti al gruppo degli stilbeni.
Sono presenti anche acidi organici, principalmente acido malico, ossalico e tartarico.
Rispetto alle bacche, le foglie sono più ricche in carotenoidi e vitamina C.

Tempo balsamico Le foglie delle varietà rosse sono molto ricche di tannini catechinici. La composizione in tannini delle foglie dipende dalla fase di sviluppo e dalla loro posizione sulla pianta.
In autunno si possono trovare catechine, gallocatechine ed epicatechinagallato.
La maggior parte degli antociani sono costituiti da glucosidi malvidinici, ma anche delfinidina, cianidina e glucosidi della petunidina. Il più alto contenuto di antociani può essere rilevato nella foglia rossa soprattutto in autunno, nel periodo tra la vendemmia e la caduta delle foglie. Anche gli acini (bucce e semi) sono fonte di molecole ad attività farmacologica.
TRATTAMENTO DISLIPIDEMIE
Contiene proantocianine, antocianine e procianidine attività antiossidante e cardioprotettiva
Il resveratrolo è contenuto nella buccia dei frutti.
Inibisce l’ossidazione delle lipoproteine a bassa densità, la proliferazione delle cellule muscolari lisce, e l’aggregazione piastrinica.
Inibisce la produzione di eicosanoidi proaterogenici nelle piastrine e neutrofili.
Ha effetti antitumorali e immunostimolanti
❌ Da evitare in gravidanza

INSUFFICIENZA VENOSA CRONICA ED EMORROIDI
l’attività farmacologica sia correlata alla capacità di ridurre o normalizzare la permeabilità capillare.
Gli estratti di vite e le proantocianidine presentano attività antiossidante ed endotelio-protettrice.
Gli estratti ricchi in proantocianidine sono in grado di influenzare il metabolismo del collagene con diverse modalità:
- hanno la capacità di creare un legame tra le fibre di collagene del tessuto connettivo. Queste molecole si fissano sulla membrana cellulare delle cellule dell’endotelio vasale, contribuendo così a stabilizzarla e a proteggerla dalle aggressioni enzimatiche;
- stimolano la formazione di microfibrille di collagene, le quali incrementano la solidità e la coesione della membrana basale, permettendo così la formazione di fibrille più stabili;
- ostacolano l’azione della ialuronidasi sui polisaccaridi e stimolano l’attività dei sistemi enzimatici che intervengono nella sintesi del collagene.
Le proantocianidine inibiscono l’attività di alcuni enzimi proteolitici, come collagenasi ed elastasi, coinvolti nella degradazione dei principali componenti strutturali della matrice extravascolare, collagene, elastina, e acido ialuronico, inibendo la lisi enzimatica di collagene che avviene con la secrezione di enzimi da parte dei fagociti mononucleati durante i processi infiammatori ed infettivi.
Le proantocianidine estratte da vite possiedono attività antinfiammatoria, attribuibile alla capacità di queste molecole di inibire la perossidazione lipidica, agire da scavanger delle specie reattive dell’ossigeno e di inibire la formazione di molecole proinfiammatorie.
L’estratto acquoso di foglie di vite rossa uso ben consolidato raccomandato dall’EMA per il trattamento dell’insufficienza venosa cronica.
PREPARAZIONI E DOSI L’impiego di tisane e forme di dosaggio orale (polveri ed estratti acquosi) proposti per alleviare i sintomi di disagio e pesantezza delle gambe correlati a disturbi circolatori venosi minori. Le preparazioni per applicazione locale sono consigliate per trattare i sintomi correlati alle emorroidi di lieve entità.
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Non note interazioni farmacologiche e non presenti reazioni avverse importanti.
principali effetti collaterali quando assunto per via orale riguardano l’apparato gastrointestinale (nausea, vomito e diarrea, mal di testa). L’estratto acquoso e le altre forme tradizionali controindicate in caso di gravidanza e allattamento e non adatti a pazienti di età inferiore a 18 anni.

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◦ Olivo

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OLIVO (Olea europea)
droga= foglie di Olea europaea L. (Fam. Pedaliaceae),
albero perenne, con tronco grigiastro, foglie opposte, persistenti, di colore verde cupo sulla pagina superiore e biancastro sulla pagina inferiore per la presenza di numerosi peli squamiformi.
I fiori sono disposti all’ascella della foglia e riuniti in racemi di colore bianco, il frutto è una drupa ovoide, violacea o nerastra a maturità, lucida e liscia.

Olea europea, var. europea
Olea europea, var. sylvestris

Fitocomplesso delle foglie: secoiridoidi (oleuropeina, idrossitirosolo e derivati) e flavonoidi (rutina, apigenina, quercetina, luteolina, ecc).
Nelle monografie dell’EMA, le foglie essiccate sono descritte come tradizionalmente impiegate nel trattamento dell’ipertensione, in virtù degli effetti diuretici.

TRATTAMENTO DISLIPIDEMIE
Attività scavenger di radicali liberi = antiossidanti
azione protettiva contro ossidazione LDL = proprietà antiaterosclerotica, antidislipidemica, ipoglicemizzante e antipertensiva (vasodilatatore, effetto cronotropo negativo)
Estratto secco di foglie

IPERTENSIONE
proprietà vasorilassanti di estratti ottenuti dalle foglie e in alcuni casi dal frutto di Olea europea;
in parte gli effetti vasoattivi mediati attraverso il blocco dei canali del calcio localizzati sulla membrana delle cellule di muscolatura liscia.

somministrazione di un estratto di foglie di olivo ad alto contenuto di polifenoli riduceva la pressione arteriosa ed i livelli di colesterolo in pazienti pre-ipertesi.
Miglioramento moderato dei fattori di rischio cardiovascolare e in particolare una riduzione significativa dei valori di pressione arteriosa sistolica nei pazienti che assumevano con la dieta un olio di oliva ricco in polifenoli

PREPARAZIONI E DOSI l’utilizzo dell’olio di oliva naturalmente ricco o addizionato di polifenoli.
In commercio sono disponibili preparazioni ottenute a partire dalle foglie di olivo titolate in oleuropeina

⚠ EFFETTI INDESIDERATI Le preparazioni a base di foglie di olivo sono in genere sicure e ben tollerate. nella monografia EMA sono riportati solo eventi avversi di modesta entità.

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Q

◦ Equiseto

A

Equiseto
E’ una pianta erbacea perenne con rizoma strisciante molto ramificato, i fusti sterili sono ruvidi, cavi all’interno, ripetutamente ramificati in verticilli; i fusti fertili portano sporocilli primaverili color giallo-marrone e non sono ramificati.

droga =cauli sterili di Equisetum arvense L. (Fam. Equisetaceae).

Le foglie raccolte in piccoli verticilli lobati saldati a formare delle piccole guaine ai nodi del fusto.
L’equiseto è ampiamente distribuito nelle zone temperate dell’emisfero settentrionale, in Canada, USA, Europa, Asia, Turchia, Iran, Cina, Corea e Giappone.
La droga è ricca in sostanze minerali, in particolare SiO2 (5-10% del peso secco), cloruro di alluminio (1.5%), cloruro di potassio e manganese e fosforo.
Nella droga sono presenti anche steroli, acido ascorbico, acidi fenolici (acidi cinnamici e derivati dell’acido caffeico) ed abbondanti flavonoidi in forma eterosidica, principalmente eterosidi del kaempferolo e quercetina e loro esteri.
Sono presenti anche alcaloidi: piccole quantità di nicotina, 3-metossipiridina, tracce di palustrina.
Tradizionalmente all’equiseto sono attribuite proprietà diuretiche. Tale effetto può essere attribuito ai flavonoidi e all’elevato contenuto in potassio.
Ritenzione idrica
L’EMA considera i preparati a base di equiseto come blandi diuretici di uso tradizionale. Altre attività attribuite sono le proprietà emostatiche, rimineralizzanti e cicatrizzanti per uso esterno, nonché una certa attività antireumatica. Le monografie della Commissione E tedesca e EMA non riportano effetti collaterali, né controindicazioni; tuttavia, la terapia diluente non deve essere effettuata nei casi di edema periferico causato da scompenso cardiaco e renale. Sono stati segnalati lievi disturbi gastrointestinali e reazioni allergiche. Non esistono dati sulla sicurezza d’impiego durante la gravidanza e allattamento.

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15
Q

◦ Podofillo

A

PODOFILLO
Erba perenne dai cui rizomi si estrae la podofillina; ha germogli aerei con due foglie a piede di anatra nel mezzo delle quali si sviluppa un unico fiore bianco, profumato.
L’etoposide è un derivato glicosidico semisintetico della podofillotossina, ricavata dal rizoma di PODOPHYLLUM PELTATUM
Etoposide
inibitore dell’enzima TOPOISOMERASI II, è utilizzato come antineoplastico

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16
Q

◦ Atropa Belladonna

A

Atropa Belladonna
pianta a fiore
Foglie essiccate di Atropa Belladonna
La lamina della foglia è acuminata all’apice, margine intero, nervature anastomizzate in prossimità del margine
Azione: parasimpaticolitico
Nelle foglie di belladonna, datura e giusquiamo sono contenute -(-)iosciamina e - (-) ioscina che possono andare incontro a racemizzazione e dare (±)-atropina e (±)- atroscina
(±)-atropina -(-)iosciamina → effetti parasimpaticolitici (anticolinergici = antispastici, midriatici, inibenti le secrezioni)

morfologia dei cristalli di ossalato di calcio consente di distinguere droghe della stessa famiglia es. Solanaceae
belladonna→ sabbia microcristallina
stramonio → piccole druse
giusquiamo→ cristalli prismatici

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17
Q

◦ Ginseng

A

Ginseng (Panax ginseng )
droga= radice di Panax ginseng di 4-6 anni
Pianta perenne a crescita lenta.
Foglie palmato-lobate, frutti bacche globose rosse contenenti 2 semi.
saponine sono ginsenosidi e panaxosidi, agliconi sono protopanaxadiolo e protopanaxatriolo

DIABETE
estratto di radici di ginseng può controllare la glicemia e la secrezione insulinica
sostanze presenti nelle foglie e nelle bacche presentano attività ipoglicemizzante e addirittura ipocolesterolemizzante.
Tra le varie sostanze le più attive sembrano essere il ginsenoside e le saponine
Interviene nel metabolismo del glucosio e inibisce i mediatori dell’infiammazione (che contribuiscono all’alterazione delle cellule beta pancreatiche), down-regolazione di PPARgamma.
ginseng americano come antidiabetico con attività modulatrice sulle cellule pancreatiche e risultati positivi sulla glicemia postprandiale

DISFUNZIONE ERETTILE
I ginsenosidi provocano rilassamento dei corpi cavernosi attraverso la liberazione di NO da parte delle cellule endoteliali Inoltre questi composti sembrano influenzare il processo di spermatogenesi attraverso il controllo del danno indotto dallo stress ossidativo Inducono aumento dei livelli di testosterone 5

ADATTOGENI
INDICAZIONI D’USO: tonico adattogeno, antiossidante, tonico per la stanchezza fisica e mentale, metabolismo dei carboidrati.
PRINCIPALI COSTITUENTI: Ginsenosidi, saponine triterpeniche tetracicliche suddivise in due gruppi strutturalmente differenti: protopanaxadioli triidrossilati e protopanaxatrioli tetraidrossilati
Nell’intestino i ginsenosidi vengono metabolizzati dalla microflora intestinale attraverso una serie di reazioni chimiche (ossidazione, idrossilazione, ecc.)
Tra i prodotti derivati da tali trasformazioni chimiche il ginsenoside K è ritenuto il metabolita farmacologicamente più attivo. I ginsenosidi agiscono sul sistema neuroendocrino e neuromuscolare: Azione stimolante sull’asse ipotalamo ipofisi surrene azione inibitoria sulla ricaptazione di alcuni neurotrasmettitori centrali (GABA, noradrenalina, dopamina e serotonina)
Un estratto standardizzato di radice migliora le capacità cognitive e di apprendimento nell’animale determinando l’aumento della sintesi di acetilcolina attraverso up-regulation dell’enzima colina-O-acetil transferasi (ChAT).
Aumento di recettori dopaminergici nel cervello in condizioni di stress

dimostrato aumento della performance sportiva, delle funzioni cognitive, immunomodulazione, diabete, ipertensione, disfunzione erettile
efficacia del ginseng in diverse condizioni patologiche quali diabete, malattia di Alzheimer, sintomi della menopausa, ipertensione, sindrome di affaticamento in soggetti affetti da malattie croniche.
USO IN FITOTERAPIA
Ginseng bianco Droga essiccata tagliata in piccoli pezzi o polverizzata, estratti liquidi, fluidi o secchi
Ginseng rosso Droga sminuzzata per formulazioni in tisana o estratto secco per preparazioni solide o liquide
Comunemente utilizzano due estratti etanolici standardizzati
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Ben tollerata per brevi periodi (3 mesi) A dosaggi elevati: tremori, diarrea, irritabilità e insonnia Sconsigliato nella schizofrenia Possibile interazione con farmaci anticoagulanti, cardiocinetici, antidepressivi, stimolanti sistema nervoso centrale (inclusa la caffeina) ed ipoglicemizzanti Effetti avversi non sempre documentati sono ginecomastia ipertensione arterite cerebrale. Ignoti gli effetti in gravidanza.

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Q

◦ Giusquiamo Bianco

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Giusquiamo (hyoscyamus niger)
Hyoscyamus niger (giusquiamo nero) è una pianta erbacea velenosa, annua o bienne, della famiglia Solanacee, la pianta in passato è stata usata per i suoi effetti farmacologici
Nell’antichità e nel Medioevo aveva fama di erba magica ed era usato come narcotico
La pianta è alta da 40 a 60 cm, presenta radici lunghe e fusiformi, fusto eretto, semplice o più spesso ramificato, rivestito di lunghi peli molli vischiosi che sono presenti anche nelle altre parti verdi della pianta; tali parti sono maleodoranti se stropicciate.
Le foglie sono ovato-oblunghe, acutamente lobate di color verde-grigiastro opaco; quelle superiori sono amplessicauli, le inferiori sono picciolate.
I fiori sono solitari o in gruppi poco numerosi, eretti o portati un po’ obliquamente, all’ascella delle foglie nella parte superiore della pianta e poiché non sbocciano simultaneamente, alla fine della fioritura risultano densamente raggruppati all’apice dei fusti e dei rami, in diverse fasi di fioritura. I fiori posseggono calice persistente a guisa di orciulo con 5 denti; la corolla è gamopetala, tubuloso–imbutiforme, un po’ irregolare a lembo espanso in 5 lobi petaliformi arrotondati: è di color giallo pallido con reticolo di venature e interno del tubo di color violetto-vinoso scuro.
Il frutto è una capsula a pisside racchiusa nel calice, che si apre superiormente per permettere la disseminazione dei numerosi piccoli semi che vi sono contenuti.
Le parti in passato impiegate in terapia erano le foglie e i semi. Hanno proprietà sedative, spasmolitiche, analgesiche e narcotiche; danno luogo a midriasi, che è pericolosa in condizioni operative anche a bassi dosaggi, perché compromette, con la sedazione, la percezione visiva, ed i tempi di riflesso nervoso.
Il giusquiamo bianco (Hyoscyamus albus), con fiori più piccoli, anche questi anulati di violetto, ha le medesime proprietà.
Data la notevolissima tossicità, l’uso farmacologico per autodosaggio di parti della pianta è assai pericoloso, e lo stesso uso con dosaggi farmaceutici più rigorosi è comunque rischioso. La valutazione del contenuto in sostanze attive è difficile, dato che le condizioni di crescita della pianta le fanno variare in maniera molto ampia, con grave rischio di sovradosaggi.
Per estrazione, dalla pianta si ricava la ioscina.

Nelle foglie di belladonna, datura e giusquiamo sono contenute -(-)iosciamina e - (-) ioscina che possono andare incontro a racemizzazione e dare (±)-atropina e (±)- atroscina
(±)-atropina -(-)iosciamina → effetti parasimpaticolitici (anticolinergici = antispastici, midriatici, inibenti le secrezioni)

morfologia dei cristalli di ossalato di calcio consente di distinguere droghe della stessa famiglia es. Solanaceae
belladonna→ sabbia microcristallina
stramonio → piccole druse
giusquiamo→ cristalli prismatici

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19
Q

◦ Papavero

A

Papavero (Papaver somniferum)
droga =oppio, resina scura ricavata dal lattice bianco che fuoriesce dalla capsula immatura per incisione viene essiccato e impastato in pani di colore bruno, dall’odore dolciastro e dal sapore amaro.
Pianta erbacea che può raggiungere 150 cm di altezza foglie alterne di colore verde, pennatosette le inferiori, dentate le superiori.
Fiori solitari con petali bianchi rossi o violetti a seconda della varietà.
Il frutto è una capsula ovoidale contenente un gran numero di semi
sono contenuti alcaloidi fenantrenici: morfina, codeina, tebaina e alcaloidi isochinolinici: papaverina, noscapina
morfina: potente analgesico (analg. oppioide)
codeina: analgesico moderato, antitussivo, antidiarroico
papaverina: sedativo della muscolatura liscia, vasodilatatore
Eroina (dimetilmorfina): derivato semisintetico della morfina, sostanza d’abuso
L’eroina ottenuta per reazione della morfina con l’anidride acetica (Diacetilmorfina o Diamorfina).
La sostanza pura può essere di colore bianco cristallino (come sale cloridrato diamorfina), oppure marrone scuro e molto appiccicosa (brown sugar).
Usata in medicina per le sue proprietà sedative e antinfiammatorie, prima di essere proibita a causa dei forti effetti collaterali legati alla dipendenza.
Sotto il nome commerciale di Diamorfina è commercializzata sotto stretto controllo in Inghilterra come soluzione iniettabile o in compresse
La dipendenza da eroina è identica a quella della morfina, ma si instaura più in fretta e con quantitativi di sostanza più bassi. Anche le dosi letali sono più basse, per cui il rischio di overdose è maggiore che per la morfina.
L’acetilazione della morfina rende la molecola più lipofila
Anche il corpo umano produce delle sostanze (endorfine) che hanno lo stesso effetto dell’eroina, ma a dosi assai minori; servono per contrastare il dolore. L’uso prolungato dell’eroina inibisce anche le sinapsi che mandano il segnale di produzione delle endorfine
DOLORE E INFIAMMAZIONE
Gli oppioidi agiscono tramite tre classi di recettori (μ, δ, κ) distribuiti nel sistema nervoso centrale e periferico e nel tratto gastrointestinale. I recettori oppioidi sono accoppiati a proteine G inibitorie che riducendo l’attività della adenilato ciclasi abbassano i livelli di cAMP; incrementano la conduttanza al potassio con iperpolarizzazione di membrana; mentre una inibizione dell’influsso di calcio riduce il rilascio di neurotrasmettitori dai neuroni e quindi la generazione dell’impulso

La morfina è considerata la prima scelta per il trattamento del dolore severo. L’uso della morfina è associato a un senso di benessere fino all’euforia.
Nell‘uso terapeutico l’effetto rilassante e l’euforia scompaiono e permane l’effetto analgesico
All’effetto finale partecipa anche la stimolazione del recettore κ che media un effetto disforico o allucinatorio
La codeina è un oppioide debole viene metabolizzata a morfina, ed è indicata nel trattamento del dolore lieve e moderato
PREPARAZIONI E DOSI Il dosaggio iniziale cambia in base alla risposta del paziente. Per os o intra muscolo
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Nausea, vomito, meiosi, riduzione della motilità gastrointestinale (causando costipazione), ritenzione urinaria, rilascio di istamina dai mastociti (causando prurito ed esacerbando il broncospasmo nei pazienti asmatici). L’istamina contribuisce ad un effetto ipotensivo e bradicardizzante.
La depressione respiratoria e la più comune causa di morte per intossicazione acuta. Diversamente dalla morfina la codeina non induce euforia, raramente dipendenza e depressione respiratoria
Il maggiore effetto indesiderato rimane la costipazione. La codeina è un potente antitussivo

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20
Q

◦ Aglio

A

Aglio (Allium sativum)
droga= parte ipogea del BULBO formato da diversi bulbilli
Odore e sapore caratteristico
L’aglio contiene un olio essenziale ricco di sostanze solforate quali ALLINA e i suoi prodotti di degradazione enzimatica (allina) e non enzimatica (ajoene)
L’allicina è un composto altamente instabile che si decompone in solfuri allilici (DADS e DATS) che a loro volta liberano H2S.

Attività antimicrobica
Attività anticarcinogenica e antimutagenica
Attività immunomodulatrice
L’uso tradizionale della droga comprende il trattamento di svariate condizioni quali l’ipertensione, iperlipidemia, parassitosi intestinali, spasmi gastrointestinali, dissenteria.

TRATTAMENTO DISLIPIDEMIE
Prevenzione delle malattie cardiovascolari
Riduce iperlipidemia (in particolare l’ipercolesterolemia) e le placche aterosclerotiche
Rallenta ossidazione lipoproteine LDL (effetto non sempre raggiunto con il trattamento farmacologico
Aumento degradazione trigliceridi mediante stimolazione lipasi
Riduce incidenza cardiopatia ischemica

Meccanismo d’azione (non completamente noto)
Nelle cellule epatiche mostrano: Riduzione sintesi colesterolo. L’effetto sembra legato ad un diallilsolfuro che inibisce la reduttasi e potrebbe essere potenziato dalla somministrazione di sostanze in grado di sequestrare i Sali biliari Commiphora mukul (Lata et al., 1991)
Altro effetto: inibizione assorbimento lipidi L’allicina (componente) inibisce l’acetil-CoA-sintetasi
L’ajoene ha anche attività antiossidanti, neutralizzando radicali liberi responsabili dell’evoluzione aterosclerotica.

LIMITI
L’alliina contenuta nell’aglio deve essere metabolizzata in allicina ed ajoene (veri principi attivi) mediante l’enzima alliinasi. Per questo è necessario masticare molto l’aglio (meglio consumarlo fresco). Questo perché, quando la droga è intatta, l’enzima si trova confinato nei vacuoli e quindi fisicamente separato da alliina. Al momento della rottura delle cellule vegetali i composti entrano in contatto e si forma l’allicina instabile e fonte di solfuri allilici La degradazione non enzimatica porta alla formazione di ajoene.
Preparazioni e dosi
polvere di aglio
olii essenziali
capsule molli contenenti macerati ottenuti per estrazione dai bulbi con olio vegetale

⚠ Effetti indesiderati
Disturbi gastrointestinali
Sanguinamento con warfarin
Reazioni allergiche
Può ridurre i livelli ematici di saquinavir o ritonavir per induzione del CYP450
L’aglio o Allium sativum L. è considerato un utile supporto nella prevenzione dell’aterosclerosi e un coadiuvante alla gestione dietetica nel trattamento dell’iperlipidemia, in particolare quando l’iperlipidemia è negativamente influenzata dalla dieta. Possibile l’associazione con farmaci ipolipemizzanti ma con attenzione

IPERTENSIONE
effetto vasodilatatorio diretto, che coinvolge il reclutamento di diversi mediatori endogeni, tra cui un incremento nel rilascio di NO a livello delle cellule endoteliali e l’inibizione dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE); inoltre, l’aglio potrebbe agire attraverso il rilascio di H2S nonché attraverso l’attivazione dei canali del potassio localizzati sulla membrana delle cellule vascolari e dunque inducendo iperpolarizzazione

RAFFREDDORE E INFLUENZA
Oli essenziali
L’aglio possiede effetti inibitori sulla crescita in vitro nei confronti di numerosi agenti infettivi.
aglio ha diminuito la morbilità delle malattie del tratto respiratorio superiore

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21
Q

◦ Riso rosso fermentato

A

RISO ROSSO FERMENTATO (lievito rosso)
prodotto della fermentazione del riso (Oryza sativa) con un fungo alimentare il Monascus Purpureus.
Durante la fermentazione viene prodotto il pigmento naturale che dà il caratteristico colore rosso al riso e vengono prodotte le monacoline. 90% delle monacoline prodotte è rappresentato dalla monacolina K con struttura chimica identica alla lovastatina, un farmaco ipocolesterolemizzante con un profilo di rischio ben noto.

Il Monascus produce diverse sostanze:
• Pigmento rosso
• Sostanze batteriostatiche
• Steroli
• Acidi grassi mono e poli-insaturi
• Monacoline che competono con l’HMG CoA (precursore del mevalonato) sulla reduttasi == prevenzione dislipidemie e lesioni aterosclerotiche

TRATTAMENTO DISLIPIDEMIE
In pazienti iperlipidemici L’assunzione di monascus purpureus determina la significativa riduzione della colesterolemia totale ed LDL , trigliceridemia ed incremento HDL

Tra le reazioni segnalate: mialgia e aumento della creatina fosfochinasi, un caso di rabdomiolisi, danno epatico, reazioni gastrointestinali e reazioni cutanee.
il profilo di rischio del riso rosso fermentato almeno in termini qualitativi è sovrapponibile a quello delle statine sintetiche.

In conclusione, si ribadisce l’importanza della sorveglianza continua delle reazioni avverse a prodotti diversi da farmaci che non essendo inclusi nella farmacovigilanza italiana ed Europea sfuggirebbero alla probabilità di essere valutate.
In questo quadro le segnalazioni spontanee di reazioni avverse rappresentano l’unico strumento per mettere in evidenza eventuali segnali di rischio.

⚠ Attenzione agli effetti collaterali Possibile riduzione produzione CoQ = integrare con Q10 se si pensa di fare uso prolungato dell’estratto di monascus purpureus.
❌ Evitare l’interazione con fibrati, ciclosporina, eritromicina, ecc.
Sconsigliato in gravidanza e allattamento, in soggetti con problemi epatici e renali

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22
Q

◦ Ginko Biloba

A

Ginkgo (Ginkgo biloba)
Albero (35 m) longevo
Foglie: tipica forma a ventaglio
droga= foglie essiccate.
Contengono: composti flavonici amentoflavone e bilobetina, sia derivati della quercetina, derivati terpenici: bilobalide e ginkgolidi (A,B,C,M,J). Gli acidi ginkgolici sono citotossici.
Migliora la circolazione, effetti neuroprotettivi (aumento rilascio BDNF)
Effetti vasodilatatori (inibizione enzima ACE, rilascio NO)
Il ginkgolide B inibisce NF-kB
Azione anti-PAF inibisce aggregazione piastrinica
Scavenger radicali liberi
DECADIMENTO COGNITIVO
Indicato nella perdita di memoria e altri disordini cognitivi nell’anziano, le vertigini e la cefalea.
Nel portale dell‘EMA è disponibile la monografia che ne sancisce l’uso consolidato per migliorare il deficit cognitivo associato all‘età e alla demenza.
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Disturbi gastrointestinali, cefalea, reazioni allergiche, emorragie soprattutto quando associato ad aggreganti o anticoagulanti.
In etichetta va riportata la seguente avvertenza «Se si stanno assumendo farmaci anticoagulanti o antiaggreganti piastrinici consultare il medico prima dell’utilizzo.
Non assumere in gravidanza o durante l’allattamento»
In VigiBase sono state riportate numerose segnalazioni tra le più frequenti anemia, angina pectoris, tinnito, edema, epatiti, insonnia, artralgia, orticaria, emorragia.
Nella monografia dell‘EMA è riportata la possibilità di interazione con farmaci substrato del CYP3A4 perché è stato osservato che gli estratti possono indurre questo citocromo.
ALTRI IMPIEGHI Il ginkgo è anche utilizzato per trattare problemi circolatori come le arteriopatie periferiche e sindrome post flebitica, per curare le malattie dell’orecchio interno quali tinnito e vertigini di origine vascolare, così come la pesantezza delle gambe associate a problemi circolatori minori
Anche disturbi della menopausa e sindrome premestruale.

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23
Q

◦ Melagrana

A

Melagrana
droga= frutti di Punica granatum L. (Fam. Punicaceae),
piccolo albero originario dell’Asia Minore e coltivato nella regione mediterranea.
I fiori sono rosso scarlatto e il frutto bacciforme è chiamato balaustio.
Dai semi profumati e di colore rosso rubino, si ottiene un succo molto ricco in polifenoli. le punicalagine sono potenzialmente responsabili dell’azione antipertensiva.
IPERTENSIONE
inibizione dell’enzima ACE sembra essere alla base degli effetti vascolari.
somministrazione di succo dei semi di melagrana riduce significativamente i livelli di pressione sistolica e diastolica;
PREPARAZIONI E DOSI l’impiego del succo ottenuto dai semi o di estratto dalla buccia

EFFETTI INDESIDERATI le preparazioni a base di melograno sono in genere ben tollerate e gli eventi avversi di modesta entità, riconducibili a disturbi gastrointestinali ed orticaria.

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◦ Serenoa

A

SERENOA (Serenoa repens)
droga= frutti maturi
Nota anche come palma nana
Foglie palmate
Profondamente incise le infiorescenze sono piccole e bianche e i frutti hanno sapore saponoso e sgradevole contengono un singolo seme oblungo sono giallastri e tendono al nero bluastro a maturità
I frutti contengono una miscela di alcoli a catena lunga: acidi grassi e loro gliceridi (acido oleico, caprilico, stearico, palmitico, linoleico) carboidrati (galattosio) fitosteroli (beta sitosterolo) flavonoidi (isoquercetina) resine, tannini, oli essenziali e acidi organici (caffeico, clorogenico, antranilico)
Fitosteroli e acidi grassi responsabili dell’inibizione della 5-α-reduttasi dei recettori androgenici e α-adrenergici
• Attività antiandrogenica diretta (competizione al recettore androgenico) ed indiretta (inibizione di entrambe le isoforme della 5a-reduttasi)
• Inibizione della sintesi del recettore estrogenico
• Inibizione dell’effetto di induzione della proliferazione cellulare
• Effetti pro-apoptotici = riduzione del volume della ghiandola (a concentrazioni elevate ed in preclinica)
• Inibizione non competitiva dei recettori α1→ azione spasmolitica sulla muscolatura liscia vescicale, mediata dal blocco dei canali del calcio
• Inibizione della 5-lipossigenasi e della ciclossigenasi-2
IPERPLASIA PROSTATICA
Tale pianta rientra nella top ten delle piante medicinali più vendute al mondo. In Italia è richiesta la presentazione di ricetta medica ripetibile (Permixon, Saba, Serpens)
Va ricordato che è gli infusi di serenoa repens sono inefficaci nei disturbi prostatici in quanto con tale metodo di preparazione non viene raggiunta una giusta quantità di composti lipofili
⚠ Effetti indesiderati Gli effetti collaterali sono rari e lievi quelli più comuni consistono in cefalea e dolori addominali, vomito specialmente si assunta a stomaco vuoto Effetti indesiderati meno comuni sono l’aumento degli enzimi epatici, eruzioni cutanee, vertigini, ipotensione, disfunzione erettile, diminuzione della libido (probabilmente riconducibili all’azione della serenoa sulla 5 Alfa reduttasi) Sconsigliata durante la gravidanza e l’allattamento e nei pazienti con epatopatia E’ emersa una modesta inibizione di alcuni citocromi Sospetta interazione con il warfarin (con casi di emorragia)

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◦ Menta - saggio chimico

A

MENTA (Mentha x piperita)
SAGGIO CHIMICO Mentofurano marker per la menta x peperita all’interno del genere menta
Estratti di menta riducono gli spasmi della muscolatura liscia intestinale nei roditori
Uso clinico: spasmi della muscolatura gastrointestinale e biliare, cefalea tensiva. Sindrome dell’intestino irritabile
droga= foglie che devono contenere olio essenziale.
Si tratta di un ibrido naturale tra M. aquatica e M. spicata.
Foglie opposte e picciolate seghettate appuntite. Costituenti dell’olio essenziale sono mentolo, mentone, cineolo e limonene, mentofurano, isomentone, pulegone, carvone, eriocitrina, luteolina, esperidina, acido rosmarinico.
DISPEPSIA
La droga favorisce il rilassamento della muscolatura liscia del tratto digestivo e rilascio di gas.
Le proprietà antispasmodiche delle foglie di menta piperita sembrano da ricondurre ai monoterpeni in particolare al mentolo proprietà antimicrobiche della menta verso i batteri patogeni intestinali riconducibili all’olio essenziale e alle componenti flavonoidi che tra cui la flavomentina Iberogas: estratto idroalcolico delle foglie di menta piperita in associazione con liquirizia, cardo mariano, camomilla e cumino
Possibili effetti tossici a carico di fegato e rene a dosi elevate

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26
Q

◦ Biancospino

A

Biancospino (Crataegus monogyna)
Arbusto

La droga è data dai fiori e dalle foglie di Crataegus laevigata (Poiret) DC o C. monogyna Jacq. (Fam. Rosaceae).
Si tratta di arbusti o piccoli alberi spinosi, le due specie si distinguono sulla base della forma delle foglie, del peduncolo fiorale, del colore delle antere, del numero di stili e del numero di noccioli presenti nella drupa.

C. laevigata presenta foglie caratterizzate da 3-5 lobi poco profondi, ottusi e finemente dentati; il peduncolo è glabro, l’antera è rossa, gli stili sono 2 o 3 ed il frutto contiene 3 noccioli.
C. monogyna presenta foglie con 3-7 lobi acuti e poco dentati, il peduncolo è vellutato, le antere sono nere e la drupa contiene un solo nocciolo.

Nella droga sono presenti:
- un olio essenziale, contenente soprattutto aldeide anisica,
- derivati polifenolici (flavonoidi e procianidine oligomeriche),
- derivati triterpenici,
- piccole quantità di ammine, quali colina e purine.
La frazione flavonoidica e le proantocianidine oligomeriche sono ritenute responsabili degli effetti cardiovascolari del biancospino.

I costituenti principali sono: vitexina, quercetina, iperoside, rutide e anche feniletilamina, dopamina, tiramina, acetilcolina
II frutto contiene flavonoidi, catechine, acido clorogenico e caffeico

TRATTAMENTO DISLIPIDEMIE
l’estratto alcolico previene l’aumento dell’iperlipidemia e ipercolesterolemia nei ratti alimentati con una dieta iperlipidemica. Riduzione LDL, VLDL e deposizione dei lipidi nei tessuti
L’attività del biancospino sembra mediata da una up-regolazione dei recettori per le LDL presenti sulla membrana degli epatociti con aumentata internalizzazione delle LDL e riduzione del colesterolo circolante

Altri usi terapeutici: Cardiotonico, antiaritmico, ipotensivo, vasodilatatore.
L’estratto inibisce la pompa Na-K ATPasi del miocardio con effetti inotropo positivi e di rilassamento
Prolunga il periodo refrattario con effetti antiaritmici
Riduce lo stress ossidativo
⚠ Effetti collaterali: - Buona tolleranza - nausea - cefalea - vertigini - flatulenza

IPERTENSIONE
Preparati a base di biancospino dilatano i vasi coronarici inibendo l’enzima ACE e svolgendo una moderata azione diuretica.
A questi meccanismi si aggiunge un azione diretta a livello endoteliale, favorendo la fosforilazione dell’enzima ossido nitrico sintasi (eNOS) e quindi il rilascio di NO.
Gli effetti vasodilatatori NO-mediati osservati con gli estratti di biancospino, sono legati all’attivazione dei canali del potassio calcio attivati ed ATP-sensibili espressi sulla membrana di cellule vascolari.
Si ritiene che le procianidine siano responsabili di tali effetti in quanto agenti in grado di bloccare tali canali, come il tetraetilammonio, aboliscono gli effetti vasoattivi.

L’effetto inotropo positivo lo rende utile anche nell’insufficienza cardiaca

PREPARAZIONI E DOSI I preparati commerciali a base di biancospino sono numerosi e diversi in relazione anche alla parte di pianta utilizzata; nonostante la Farmacopea Europea includa le foglie, sono disponibili preparazioni in cui è utilizzato l’estratto di fiori e frutti. I trattamenti sono generalmente lunghi ad un dosaggio molto variabile, in relazione al titolo di procianidine.

⚠ EFFETTI INDESIDERATI I preparati a base di biancospino sono generalmente ben tollerati e le segnalazioni di eventi avversi sono di moderata entità e legate ai suoi effetti vascolari: vampate di calore, vertigini, mal di testa ed epistassi.
La monografia EMA riporta disturbi gastro-intestinali, debolezza ed ipersensibilità che regrediscono in pochi giorni una volta interrotta l’assunzione.
Un potenziamento dell’effetto coronarodilatatore potrebbe essere osservato quando il biancospino è associato a vasodilatatori come caffeina, teofillina, papaverina o nitrato di sodio.
Il biancospino va evitato in pazienti affetti da ipersensibilità verso le piante della famiglia delle Rosaceae.

Droghe sedative tranquillanti disturbi d’ansia e insonnia

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27
Q

◦ Sambuco

A

Sambuco (Sambucus nigra)
droga= sia frutto essiccato sia fiori di Sambucus nigra L. (Fam. Caprifoliaceae)
Il sambuco è un arbusto che cresce fino a 4 metri su terreni umidi e presenta un infiorescenza a corimbo composta da piccoli fiori bianchi con la caratteristica forma a vaso e 5 piccoli lobi calicini, una corolla 5-partita, 5 stami ed un pistillo tricapellare con 3 stigmi.
Ha un forte odore aromatico caratteristico e frutti drupacei di colore nero- purpureo.
I frutti di sambuco contengono una grande varietà di sostanze, tra cui antocianosidi; le più abbondanti sono cianidina-3-O-glucoside e cianidina-3-O- sambubioside.
Sono presenti 34 diversi costituenti nell’olio essenziale che compone lo 0.01% del frutto.
Nei frutti vi è la presenza di acidi grassi, minerali come fosforo e potassio, e vitamine quali la B2, la vitamina C, biotina, acido folico, vitamina B6, nicotinammide.
I fiori contengono flavonoidi, calcolati come isoquercitroside. Sono presenti molecole triterpeniche, sostanze volatili, steroli e minerali.

DIABETE
Le infiorescenze contengono triterpenoidi lipofilici e fitosteroli ad azione insulino- stimolante
Generalmente usati per febbre e raffreddore
⚠ Attenzione alla tossicità (presenza di cianuro e alcaloidi)

RAFFREDDORE E INFLUENZA
capacità concentrazione-dipendente di un prodotto a base di estratto dei frutti di sambuco di aumentare la secrezione di citochine pro-infiammatorie da parte di monociti umani.
L’estratto acquoso dei frutti di sambuco ha mostrato un effetto in vitro anche nel limitare la sintesi e la proliferazione del virus influenzale in cellule epiteliali umane.
Il meccanismo potrebbe coinvolgere la membrana lipidica cellulare, attraverso l’inibizione della formazione del complesso che favorisce la fusione della membrana virale
attività anti-infiammatoria di inibizione della sintesi delle interleuchine.

EFFICACIA CLINICA L’assunzione di estratti standardizzati (in polifenoli ed antocianosidi) del frutto di sambuco riduce la sintomatologia causata dal virus influenzale, ed in minor misura quella causata dal raffreddore comune.
PREPARAZIONI E DOSI L’estratto secco del succo del frutto (Sambucol®), sciroppo
in commercio estratti standardizzati di antociani.
⚠ EFFETTI INDESIDERATI La tossicità del frutto è legata alla presenza di glicosidi cianogenici nelle parti commestibili della pianta, che vengono idrolizzati a livello intestinale consentendo così la liberazione di acido cianidrico e contribuendo all’insorgenza di nausea, vomito e diarrea. L’idrolisi può avvenire anche durante la frantumazione ad opera di glicosidasi presenti nella stessa pianta.
La piccola percentuale di acido cianidrico presente è tuttavia rimossa con un trattamento termico.
Anche la presenza delle lecitine può determinare disturbi gastrointestinali.
reazioni avverse di tipo allergico, in seguito all’assunzione di prodotti a base di sambuco.
rari casi di aumento del tempo di protrombina e dolori addominali.
E’ stata segnalata la pericolosità di prodotti fatti in casa a base di sambuco data la mancanza di controlli di qualità adeguati sul prodotto finito. L’EMA segnala un potenziale rischio di interazioni farmacodinamiche con farmaci immunosoppressori e corticosteroidi.

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28
Q

◦ Canapa

A

Cannabis
Esistono tre tipi principali di cannabis: Cannabis Sativa, Cannabis Indica e Cannabis Ruderalis.
Foglie diverse tra loro permettono di individuare la specie.
principi attivi all’interno delle foglie sono delta-9- tetraidrocannabinolo, presenti anche cannabinolo, cannabidiolo.
Si trovano concentrati in una resina di colore dorato essudata dalle infiorescenze e presente nelle foglie
Uso nei disturbi psichici

CANAPA INDIANA (Cannabis sativa)
droga= infiorescenze
Pianta erbacea che può raggiungere i 2 m di altezza foglie picciolate con il lembo composto da 5 foglioline: le inferiori opposte palmate, le superiori alterne.
Il frutto è un achenio contenente un unico seme; innumerevoli ghiandole diffuse in tutta la pianta secernono una resina che si presenta sotto forma di masse brune dall’odore caratteristico
Infiorescenze si raccolgono poco prima della fioritura

i principi attivi detti cannabinoidi vengono sintetizzati all’interno dei tricomi ghiandolari es. tetraidrocannabinolo THC, cannabidiolo CBC, cannabinolo, cannabidivarina
I cannabinoidi si legano a specifici recettori CB1 e CB2, la loro attivazione va a controllare ipotermia, analgesia, ipolocomozione e catalessi.
CB1 concentrati nel sistema nervoso centrale e periferico
CB2 nelle cellule delle sistema immunitario
DOLORE E INFIAMMAZIONE
il legame dei cannabinoidi ai recettori CB1 causa inibizione presinaptica del rilascio di vari neurotrasmettitori e inibizione delle vie nervose ascendenti del dolore
In periferia il legame dei cannabinoidi con i recettori CB1 e CB2 causa una riduzione della secrezione di vari prostanoidi e citochine pro- infiammatorie, inibizione della proteina chinasi C e del segnale doloroso
Il tetraidrocannabinolo causa una sensazione di benessere e rilassamento, euforia e sedazione, stimolo appetito in pazienti oncologici, affetti da AIDS e anoressia nervosa, Riduzione della pressione endoculare, miorilassamento, immunosoppressione, broncodilatazione, effetto antinfiammatorio ed antiemetico.
questo profilo rende il tetraidrocannabinolo utile come analgesico nel dolore neuropatico, nel controllo di disordini motori (sclerosi multipla) nella terapia del glaucoma
proprietà farmacocinetiche variano in funzione della dose e della modalità di somministrazione
esteso metabolismo epatico e della sua limitata solubilità in acqua
L’estratto di cannabis è considerato analgesico e potente narcotico per cui poco a poco abbandonato. Ha ritrovato interesse negli anni 70 e 80 a causa del frequente utilizzo compassionevole da parte dei pazienti affetti da tumore e aids
efficacia di varie formulazioni contenenti cannabis nel trattamento del dolore cronico (neuropatico, da cancro, diabetico, HIV associato, da fibromialgia).
Derivati della cannabis vengono usati per il trattamento della nausea e vomito indotti dai chemioterapici
Dronabinolo derivato dalla cannabis sativa, nabilone di sintesi.
Uso per Via orale.
CB1 situato nelle cellule nervose del centro del vomito (midollo allungato) e sul nucleo dorsale del vago. ⚠ Effetti collaterali: sedazione, euforia, allucinazioni. Può indurre ipotensione.
PREPARAZIONI E DOSI
Il Canada nel 2005 è stato il primo paese ad autorizzare la messa in commercio di un estratto di cannabis sotto forma di spray sublinguale che contiene una miscela pressoché equimolecolare di tetraidrocannabinolo e cannabidiolo insieme ad altri cannabinoidi minori
Il ministero della salute ha inserito nella tabella dei medicinali sezione B, i medicinali stupefacenti di origine vegetale a base di cannabis nel 2013. Tale decreto conferma la possibilità di utilizzare in terapia non solo il tetraidrocannabinolo ma anche la cannabis stessa
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Astinenza (insonnia, alterazione dell’umore e dell’appetito) in un numero limitato di pazienti
evitato in individui con una storia personale di disordini psichiatrici perché la cannabis può provocare crisi psicotiche e anche in individui con una storia pregressa di tossicodipendenza
Evitare in soggetti che fanno uso di farmaci ipnotico sedativi e farmaci deprimenti/eccitanti il sistema nervoso, etanolo, farmaci oppioidi e negli anziani e in gravidanza a causa degli effetti tossici sullo sviluppo fetale

PREPARAZIONI DERIVANTI DALLA CANNABIS
Per uso voluttuario si conoscono due principali preparazioni: marijuana ed hashish
Per marijuana si intendono le infiorescenze delle piante della canapa indiana essiccate e destinate ad essere fumate.
i principali effetti sono analgesia, sonnolenza, euforia, alterazione delle percezioni visive e uditive, diminuzione della pressione intraoculare, sbalzi pressori, aumento del battito cardiaco, aumento dell’appetito L’hashish è una resina che si ricava dalle infiorescenze di cannabis sativa.
La produzione di hashish è molto costosa. L’abituale uso di cannabis può provocare dipendenza con irrequietezza, irritabilità, agitazione, disturbi del sonno, nausea, crampi

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29
Q

◦ Arancio Amaro

A

Arancio amaro
droga =frutto acerbo di Citrus aurantium
un albero delle regioni subtropicali.
SOVRAPPESO E OBESITÀ
I frutti acerbi contengono sinefrina una amina simpatico-mimetica (simile all’efedrina ma con un profilo di sicurezza migliore) in grado di provocare aumento della termogenesi, riduzione dell’assunzione di cibo e del peso corporeo.
L’arancio amaro inoltre contiene flavonoidi, monoterpeni e octopamina (un derivato metabolico della tirosina).
La sinefrina agisce come l’efedrina in qualità di simpatico mimetica ad azione diretta sui recettori adrenergici ed indiretta stimolando la liberazione delle monoamine endogene. Stimola i recettori beta tre adrenergici del tessuto adiposo.
I flavonoidi inibiscono le fosfodiesterasi negli adipociti e sopprimono la secrezione di mediatori dell’infiammazione.

DISPEPSIA
Foglie, fiori, frutti ed olio essenziale sono stati utilizzati con l’indicazione di favorire la funzione digestiva, la motilità gastrointestinale e l’eliminazione di gas.
La frazione volatile è caratterizzata dalla presenza di limonene, cumarine e furanocumarine (meranzina, epossibergamottina, bergaptene).
La frazione non volatile contiene naringina, neoesperidina, neoeriocitrina), sinefrina in tracce.
proprietà gastro protettive e anti ulcera nell’olio essenziale di arancio amaro in caso di infiammazione gastrica anche indotta dai FANS. Questi effetti sono correlati ad una aumentata produzione gastrica di muco come conseguenza della modulazione dei livelli delle prostaglandine
I preparati a base di arancio amaro sono risultati attivi nell’inibire l’isoforma 3A del citocromo P450 umano responsabile del metabolismo di diversi farmaci e xenobiotici

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30
Q

◦ Efedra

A

EFEDRA
droga= parti aeree
Arbusto
Contiene efedrina, agonista adrenergico, provoca liberazione di noradrenalina e stimola direttamente i recettori adrenergici.
SOVRAPPESO E OBESITÀ
Riduce lipogenesi, diminuire l’assunzione di cibo, termogenesi e conversione cibo in calore
⚠️Responsabile di effetti avversi cardiovascolari e centrali

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31
Q

◦ Arnica montana

A

Arnica montana
Famiglia: Asteraceae
droga =capolini essiccati
È una pianta erbacea perenne di altezza compresa tra i 20 e i 30 cm. L’arnica è piuttosto rara in Italia dove cresce bene sui terreni e sui pascoli delle Alpi e dell’Appennino settentrionale. Si tratta di una pianta che si sviluppa su terreni poveri e silicei, soprattutto in zone montane comprese tra i 500 e i 2.500 metri di altitudine, mentre è assente nelle pianure.
Nota fin dall’antichità, si utilizza sotto forma di gel, creme o pomate per uso esterno e come compresse o granuli omeopatici per uso interno.
Ha proprietà antiflogistica, antinfiammatoria e antiedemigena.
COMPOSIZIONE:
- Lattoni sesquiterpenici
- Elenalina e suoi esteri (inibizione COX)
- Flavonoidi: isoquercitina
- Polifenoli
- Tannini, cumarine, poliacetileni
- Xantofille
- ac. Cinnamico
- Olio essenziale (derivati timolici, terpeni)
DOLORE E INFIAMMAZIONE
ATTIVITÀ TERAPEUTICA: L’arnica aiuta la stimolazione del sistema immunitario e riduce le infiammazioni derivanti da contusioni e distorsioni. Le strutture terpeniche sono in grado di inibire il fattore di trascrizione NF-kB tramite una sua diretta modificazione e determinano anche vasocostrizione.
INDICAZIONI CLINICHE: Traumatologia, edemi, post- traumatici, versamenti articolari, reumo-artralgie, flebiti
Forme farmaceutiche: Tintura madre, crema, olio
❌ CONTROINDICAZIONI: - Allergia alle Compositae - Piaghe aperte, lesioni cutanee
⚠ EFFETTI INDESIDERATI: - ipersensibilità - Mal di testa, dolori addominali

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32
Q

◦ Camomilla

A

Camomilla (Matricaria chamomilla)
droga = capolini
Pianta erbacea
capolini della camomilla comune si caratterizzano per la presenza di un olio essenziale di colore blu colorazione determinata principalmente dal camazulene dal caratteristico odore.
Sono presenti composti monoterpenici come cineolo e pinene e sesquirterpenici come bisabololo e camazulene, farnesene. Importante il contenuto di flavoni quali apigenina quercetina e luteolina
Impiego: spasmolitico, antiinfiammatorio (apigenina agonista inverso modulatore del GABA)
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Gli effetti indesiderati sono rari
Tra le segnalazioni più frequenti si descrivono casi di reazioni cutanee come rush e dermatiti, reazioni di ipersensibilità, febbre, diarrea, nausea, dispnea, vertigini
Come tutte le droghe ansiolitiche la camomilla potrebbe esercitare effetti additivi quando associata a farmaci sedativi o bevande alcoliche

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33
Q

◦ antitumorali

A

struttura viene identificata tramite NMR e spettrometria di massa. Gli estratti vengono poi saggiati in vitro e successivamente in vivo per lo sviluppo preclinico e clinico
Composti ad azione antitumorale
- Alcaloidi della vinca (vincristina e vinblastina e vinorelbina)
- I composti della classe delle podofillotossine (etoposide e teniposide)
- I taxani (paclitaxel e docetaxel)
- I derivati citotossici della Camptotecina (Topotecan e irinotecan)

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34
Q

◦ Ibisco

A

Ibisco
droga =calici del fiore di Hibiscus sabdariffa L. (Fam. Malvaceae),
arbusto originario dell’India e coltivato nello Sri Lanka, nel Sudan ed in Etiopia.
droga viene utilizzata per preparare decotti di gusto gradevole ed acido, indicato con il termine di sour tea.
I calici sono di colore rosso o verde in relazione alla varietà, dopo la fecondazione diventano succulenti e nella fase di fruttescenza vengono raccolti ed essiccati interi o tagliuzzati.
nella droga sono presenti acidi organici, espressi come acido citrico, ma anche polifenoli (principalmente le antocianine delfinidina-3-glucoside, sambubioside e cianidina-3 sambubioside) e polisaccaridi, a cui vengono attribuite le proprietà cardiovascolari.
IPERTENSIONE
i polifenoli dell’ibisco sono efficaci nel ridurre i livelli pressori in condizioni di ipertensione, sia dopo somministrazione in acuto che in cronico.
Sebbene in passato sia stato ipotizzato che alla base dell’azione ipotensiva ci fossero gli effetti diuretici e l’inibizione dell’enzima ACE, recenti acquisizioni suggeriscono che molto più probabilmente l’ibisco migliori la funzionalità endoteliale, aumentando i livelli plasmatici di NO e i livelli di mRNA relativi alla eNOS.
PREPARAZIONI E DOSI le preparazioni commercialmente disponibili sono solitamente titolate in sambubioside e acidi organici totali
generalmente le preparazioni sono ben tollerate e sicure;

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Q

Commiphora mukul

A

Commiphora mukul
Arbusto spinoso privo di foglie per gran parte dell’anno
Cresce nei terreni rocciosi
Attraverso l’incisione della corteccia nella parte bassa della pianta si ricava una resina, chiamata gomma gugul, contenente diversi costituenti che, attraverso delle estrazioni chimiche possono essere divisi in una frazione insolubile costituita da una gomma glucidica responsabile degli effetti collaterali tipici dell’assunzione della gomma in toto (per lo più disturbi gastrointestinali) e una frazione alcool- solubile ricca in molecole steroidee responsabile dell’azione ipolipemizzante.

L’estratto contiene: Terpeni, steroli (gugulsterone) steroidi, olio essenziale (mircene e dimircene)
Proprietà farmacodinamiche del fitocomplesso di Guggul:
- Azione antiinfiammatoria
- Coadiuvante delle patologie cardiovascolari (legate a colesterolo e trigliceridi)
- Azione stimolante sulla tiroide
- Azione anti-aterosclerotica (attività fibrinolitica e anti-aggregante piastrinica)
- Azione ipolipidemizzante (riduzione LDL e aumento HDL)
- La resina trattiene i grassi alimentari a livello intestinale riducendone l’assorbimento

Effetti farmacologici: Antagonismo del recettore nucleare farsenoside X e il recettore degli acidi biliari

Uso: Si consiglia l’assunzione regolare (cicli di 2-3 mesi) anche in associazione con garcinia, aglio o carciofo
In commercio sono disponibili preparati standardizzati di guggulsteroni al 2,5-5%
Estratto secco 500 mg 1 cps x 2 volte x die, prima dei pasti
⚠ ‼ Attenzione‼ Le resine possono ridurre l’assorbimento di altri farmaci assunti contemporaneamente
Nonostante le comprovate attività benefiche, le resine possono ridurre l’assorbimento di altri farmaci assunti contemporaneamente come gli antipertensivi attraverso la modulazione dei livelli di espressione di enzimi coinvolti nel metabolismo dei farmaci.

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Bergamotto

A

Bergamotto
La droga è data dal frutto di Citrus Bergamia pianta endemica in Calabria.
I frutti sono tondeggianti da essi si ricava l’olio essenziale ma anche il succo ricco di una porzione polifenolica

Il bergamotto contiene una miscela di flavanoli costituita da naringina, esperidina, eriocitrina presenti nel frutto.
La porzione flavonoidica (flavanoni idrossimetil glutaril-derivati, melitidina, brutieridina) può inibire l’enzima HMGCoA reduttasi
TRATTAMENTO DISLIPIDEMIE

⚠ Effetti indesiderati: Il principale effetto indesiderato del bergamotto e l’iperpigmentazione della parte superiore del corpo dopo esposizione al sole. Si ritiene sia causata dalla presenza di psoraleni. Per questo motivo oggi sono disponibili preparati privi di psoraleni

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37
Q

Fieno greco

A

Fieno greco
droga= semi di Trigonella foenum graecum
Contengono proteine, lecitine, saponine (fienogrechina), alcaloidi, mucillagini (mannosio e galattosio)

TRATTAMENTO DISLIPIDEMIE
L’effetto ipocolesterolemizzante è dovuto a mucillagini e saponine
⚠ Effetti avversi - Sintomi gastrointestinali - Reazioni allergiche

DIABETE
il fieno greco è utilizzato anche per attenuare i dolori mestruali, favorire la lattazione, facilitare il parto, ed ha effetti benefici sulla glicemia.

Sia l’estratto acquoso che idroalcolico dei semi, ma anche delle foglie dimostrano effetti ipoglicemici in diversi modelli sperimentali di diabete.
Si ritiene che le azioni siano mediate dall’incremento della secrezione di insulina e dall’attivazione dell’enzima esochinasi, enzima chiave nella glicolisi.
A questi meccanismi si aggiunge la stimolazione dell’uptake tissutale di glucosio

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38
Q

Melannurca

A

Melannurca
droga= falso frutto di Malus Pumila tipica della Campania.
Ricca di procianidina B2 responsabile degli effetti ipocolesterolemizzanti

riduzione dei livelli di colesterolo totale, delle LDL ed un significativo incremento delle HDL

Attualmente è disponibile una formulazione denominata AnnurComplex in cui l’estratto acquoso concentrato in polifenoli è miscelato a ciclodestrine.

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39
Q

CRESPINO

A

Crespino (Berberis vulgaris)
frutti l’unica parte non velenosa della pianta da cui si preparano gelatine, sciroppi e canditi
Ricchi di vitamina C, acido malico e citrico, di glucosio e levulosio

COSTITUENTI PRINCIPALI: alcaloidi isochinolinici, berberina amara, oxyacantina, berbamina, berberirubina, palmatina, resina, tannino, amido, gomma, pectina, mucillagine, cera, olio essenziale
PROPRIETÀ FARMACEUTICHE: tonica, astringente, antireumatica, depurativa, diuretica, ipotensiva, epatoprotettrice, antidislipidemica
Berberina Alcaloide presente nelle radici di varie specie di Berberis (B. aristata) Azione ipocolesterolemizzante
TRATTAMENTO DISLIPIDEMIE
MECCANISMO D’AZIONE: Sono stati evidenziati gli effetti di riduzione di PCSK9 con incremento dei recettori LDL nelle cellule epatiche con facilitazione del riassorbimento dal sangue
Meccanismo aggiuntivo Attivazione AMP-kinasi
indica una riduzione del colesterolo, trigliceridi ed LDL con incremento delle HDL con riduzione delle patologie coronariche Disponibile in forma di integratore mono e multi componenti
Sicura e ben tollerata. Occasionalmente costipazione (anche antidiarroico) e disturbi gastroentestinali Scarsa biodisponibilità

DIABETE
BERBERINA Estratto dalla corteccia di Berberis aristata o vulgaris
Azione molto complessa legata da una parte alla riduzione dell’assorbimento intestinale di glucosio e dall’altra dall’incremento della captazione di glucosio a livello epatico e muscolare Il meccanismo incretina-like è legato al rilascio di GLP1 che stimola le cellule beta pancreatiche a secernere insulina a cui si aggiunge un effetto insulino sensibilizzante

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Curcuma

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Curcuma (Curcuma longa)
droga= rizoma essiccato
Pianta erbacea perenne alta circa 1mt
Foglie lunghe fino ad 1mt, ellittiche con lungo picciolo che contornano l’infiorescenza a spiga formata da fiori gialli con brattee Il frutto è una capsula divisa in 3 logge
Il rizoma viene raccolto dopo che la parte aerea si è disseccata, seccato, mondato per togliere gli strati superficiali della corteccia e schiacciato fino ad ottenere una polvere giallo arancio.

Nella droga è presente una miscela di sostanze colorate di giallo e che derivano dal cinnamoilmetano: i curcuminoidi
Tale miscela è costituita prevalentemente da curcumina, demetossicurcumina e bisdemetossicurcumina
I composti ritenuti farmacologicamente attivi sono i curcuminoidi e l’olio essenziale.
Contiene amido, arabino-galattani e un olio essenziale contenente monoterpeni sesquirterpeni monociclici (zingiberene, beta e delta curcumene, tumerone)
E’ uno dei componenti del curry

L’estratto secco della radice di Curcuma
Mostra attività ipolipemizzante (colesterolo plasmatico e trigliceridi)
Antiaterosclerotico sui vasi aorto-coronarici
Antiflogistico
Antiossidante

DOLORE E INFIAMMAZIONE
Dotata di potente attività antiinfiammatoria mediata da:
• aumento della produzione di steroidi endogeni e azione sulla corteccia surrenale
• inibizione del metabolismo epatico del cortisone con conseguente aumento di steroidi circolanti
• inibizione dell’attivazione del fattore di trascrizione pro-infiammatorio NFKB
• Inibizione della produzione di interleuchine e TNF-Alfa
Riduce la perossidazione lipidica e la replicazione del virus HIV
Agisce come antagonista del recettore TRPV1
Le ottime proprietà farmacologiche sono ostacolate in vivo dallo scarso assorbimento della droga assunta come tale o come estratto
Recenti formulazioni (liposomi, nanoparticelle) consentono una farmacocinetica più favorevole

l’attività antiinfiammatoria è stata attribuita alla curcumina
Alcuni studi riportano efficacia nella riduzione del dolore indotto da osteoartrite o artrite reumatoide sebbene ancora da confermare.
In commercio sono disponibili numerosi integratori alimentari a base di curcuma. Si tratta di estratti secchi titolati in curcumina al 95%.
Al fine di migliorare la biodisponibilità la curcumina viene complessata con fosfolipidi utilizzando la tecnologia fitosoma
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Generalmente ben tollerato.
Secondo quanto riportato nella monografia EMA l’uso della curcuma è controindicato in caso di ostruzione del dotto biliare, colangite e malattie epatiche a causa del suo potenziale effetto sulla secrezione biliare.
Sconsigliato nelle donne in allattamento perché la curcumina e metaboliti possono essere trasferiti attraverso il latte materno Gli affetti avversi maggiormente riscontrati riguardano fenomeni di dolore addominale, nausea, vomito, dispepsia

MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI

COLERETICI E COLAGOGHI
L’effetto coleretico-colagogo della curcumina è da ricondurre ai prodotti di scissione della curcumina, gli acidi ferulico ed idroferulico, che hanno proprietà colecistocinetiche, mentre il paratolilmetilcarbinolo ha attività coleretica.
L’effetto della curcumina non si limita solo alla stimolazione della contrazione ma agisce sulla composizione biliare: il curcuminato di sodio, un analogo semisintetico della curcumina, incrementa l’escrezione di Sali biliari, colesterolo e bilirubina, aumentandone la solubilità.
l’estratto totale sia i curcuminoidi sono in grado di aumentare il flusso biliare e la produzione di acidi biliari.
curcumina ostacola la formazione dei calcoli biliari, supportando così un suo possibile ruolo nella prevenzione della colelitiasi. curcuma ha potenziale impiego nella dispepsia.
L’EMA ha classificato la droga costituita dal rizoma di Curcuma longa L. come medicinale vegetale ad uso tradizionale indicato per il sollievo dei disturbi digestivi, quale senso di pienezza, digestione lenta e flatulenza.

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Policosanoli

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Policosanoli
sostanze naturali presenti in diverse cere vegetali ed in particolare nella canna da zucchero
si tratta di una miscela di alcoli alifatici lineari a lunga catena (octacosanolo, tetracosanolo, esacosanolo ed altri).
fonti vegetali possono essere varie
TRATTAMENTO DISLIPIDEMIE
hanno un effetto ipolipidemizzante paragonabile a quello delle statine.
ridotto il colesterolo totale e colesterolo-LDL in maniera dose-dipendente Le proprietà ipocolesterolemizzanti dei policosanoli non sono state confermate e non mancano risultati discordanti. In base a queste considerazioni, gli organi sanitari italiani consigliano un approccio prudente, da attuarsi riservando i policosanoli ai soli pazienti con basso profilo di rischio cardiovascolare

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SOIA

A

Soia
droga= semi di Glycine max
Contiene: isoflavoni (genisteina daidzeina, gliciteina)
Gli effetti sono dovuti al fitocomplesso costituito da isoflavone, lecitina e proteine della soia

MENOPAUSA
ISOFLAVONI O FITOESTROGENI attività estrogenica e le droghe che li contengono sono utilizzate nei disturbi legati alla menopausa La principale fonte alimentare di isoflavonoidi è la soia (Glycine max L.)

TRATTAMENTO DISLIPIDEMIE
Lecitina in polvere
lecitina è un fosfolipide, possiede affinità chimica sia per i lipidi che per l’acqua; risulta un potente EMULSIONANTE che, all’interno del lume intestinale, lega il colesterolo e ne ostacola l’assorbimento
Nel nostro organismo la lecitina svolge funzioni molto importanti:
- È il principale componente della membrana cellulare
- È un substrato di sintesi per l’enzima epatico Lecitina Colesterolo Acil Trasferasi (LCAT) che determina l’esterificazione del colesterolo e pertanto ne favorisce la distribuzione ai tessuti
- facilita la captazione del colesterolo da parte delle HDL che attuano il “trasporto inverso del colesterolo” promuovendone l’eliminazione con la bile.
La lecitina in polvere non presenta effetti collaterali
L’assunzione di lecitina in polvere è utile se i livelli di colesterolo sanguigno si distaccano eccessivamente dalla norma.

I fattori di rischio MODIFICABILI e aggravanti l’ipercolesterolemia sono: fumo di sigaretta, ipertensione, obesità, sedentarietà e Diabete Mellito.
La lecitina è contenuta in alimenti di origine vegetale (soia e leguminose, cereali integrali), ma anche in quelli di origine animale (tuorlo d’uovo [dal quale è stato estratto per la prima volta nel 1850] e carne).
È preferibile l’uso di lecitina di origine vegetale. Questo è dovuto al fatto che legando i grassi e il colesterolo, la lecitina contenuta negli alimenti di origine animale potrebbe essere già satura o comunque non sufficiente ad ostacolare sensibilmente l’assorbimento della maggior parte dello steroide in essi contenuto.

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Garcinia cambogia

A

Garcinia cambogia
E’ un nutraceutico
Droga= buccia del frutto
Il frutto è consumato da secoli dalle persone del sud-est asiatico
Il principio attivo è l’acido idrossicitrico (HCA) presente in alta concentrazione nei frutti essiccati ed in altre parti della pianta in grado di inibire l’enzima ATP-citratoliasi, importante nella metabolizzazione dei grassi, diminuendo la trasformazione degli zuccheri in grassi nella cellula e accelerandone l’eliminazione.
Riduce anche il senso di fame
Inibisce l’HMG CoA reduttasi e la produzione di colesterolo e trigliceridi a partire dagli zuccheri.
Questo comporta riduzione accumulo di grassi e riduzione senso della fame per la grande quantità di energia derivante dalla demolizione completa degli zuccheri (ciclo di krebs)
Up-regulation dell’espressione dei recettori della leptina (regolazione dell’appetito e metabolismo)

Prudenza nella prescrizione
Nei soggetti diabetici: L’acido idrossicitrico aumenta la sensibilità all’insulina e formazione di corpi chetonici durante la demolizione degli acidi grassi
❌ Si sconsiglia nei soggetti con insufficienza renale e cardiaca, in gravidanza e durante l’allattamento

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GUARANÀ

A

Guaranà
droga =semi di Paullinia cupana somigliano a delle piccole castagne.
liana legnosa rampicante originaria dell’Amazzonia.
è una pianta del Sud America. Il frutto è una capsula contenente uno o tre semi che presentano un arillo bianco
Da essi si prepara una pasta (guaranà) ricco di caffeina. Energizzante: stimola SNC
Contiene amido, tannini, caffeina e tracce di teobromina
SOVRAPPESO E OBESITÀ
Il guaranà aumenta il metabolismo energetico, ha effetti anti-adipogenici, stimola la biogenesi mitocondriale, contribuendo al controllo di peso anche se associata una dieta ricca di grassi.
In pazienti in sovrappeso riportato un prolungato tempo di svuotamento gastrico, riduzione dell’appetito con conseguente riduzione delle calorie assunte, riduzione dei livelli di zucchero nel sangue, riduzione del peso corporeo

STIMOLANTI CENTRALI
Alcaloidi purinici Non derivano da un amminoacido ma la loro genesi è strettamente correlata a quella dell’adenina e della guanina.
Determinano un’inibizione della fosfodiesterasi, aumento cAMP, blocco recettori adenosina, rilascio di calcio.
Hanno azione stimolante sul SNC, aumento della forza di contrazione cardiaca, tachicardia, stimolazione della diuresi (la teofillina ha anche azione broncodilatatrice)
Tali alcaloidi sono:
Caffeina (caffè, cola, guaranà, matè)
Teobromina (cacao)
Teofilina (tè, cola)

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EUCALIPTO

A

Eucalipto
Droga=foglie
DIABETE
Azione ipoglicemizzante per la presenza di calyptodie e polifenoli, tannini
Stimolazione cellule di Langherans

RAFFREDDORE E INFLUENZA
Oli essenziali
L’olio essenziale di eucalipto si ottiene dalle foglie o dai ramoscelli terminali di varie specie e contiene non meno del 70% del monoterpene eucaliptolo (1,8-cineolo), limonene, alfa-pinene, beta-pinene, alfa-fellandrene e canfora.
La quantità di queste sostanze può variare a seconda di numerosi fattori, compreso il metodo di distillazione, l’età della pianta, la stagione di raccolta e la geografia.
È tradizionalmente usato come mucolitico, antisettico e per trattare asma, febbre, influenza, bronchiti e pertosse.
Usato per via inalatoria, l’eucaliptolo provoca una sensazione di fresco, accompagnata da una sensazione di migliore respirazione.
L’EMA ne indica l’utilizzo tradizionale come sintomatico della tosse associata a raffreddore.

proprietà antimicrobiche dell’olio essenziale, nei confronti di batteri Gram-negativi e positivi
proprietà dell’olio essenziale nei confronti dei batteri responsabili delle maggiori infezioni delle alte vie aeree
L’olio essenziale di eucalipto aumenta la frequenza del battito ciliare in un modello ex-vivo di epitelio nasale, diminuisce la tensione superficiale agendo come un surfattante, ed esibisce un’attività antinfiammatoria inibendo il rilascio di metaboliti dell’acido arachidonico e alcune citochine.

proprietà del componente monoterpene eucaliptolo, miglioramento sull’ostruzione nasale, sulla quantità e viscosità del muco,miglioramenti ottenuti sulla sintomatologia ostruttiva della rinosinusite, misurando anche un miglioramento sulla sintomatologia legata alla bronchite.

Il prodotto Vapor-rub® è un unguento contenente canfora, mentolo e olio di eucalipto da applicare sul petto.
efficacia del prodotto nel ridurre significativamente, durante la notte, la frequenza e la severità della tosse e la congestione nasale.

PREPARAZIONI E DOSI L’EMA indica, per adulti e adolescenti, l’uso orale mentre l’uso su bambini al di sotto dei 30 mesi è controindicato. Le applicazioni cutanee di prodotti contenenti fino al 10% di olio essenziale sul petto e schiena per l’effetto balsamico, è indicato al di sopra dei 4 anni di età fino a 3 volte al giorno.
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Da un punto di vista tossicologico è da riportare la capacità dell’eucaliptolo di penetrare la membrana placentare nei modelli sperimentali. L’esposizione accidentale all’olio essenziale può portare a mal di testa, problemi al sistema nervoso centrale, tachicardia, problemi gastrointestinali e alla cistifellea.

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46
Q

Nigella

A

Nigella
droga = semi di Nigella Sativa L. (Fam. Ranunculaceae).
Comunemente detta «cumino nero», è utilizzata da centinaia di anni come spezia e medicamento in Medio Oriente, India e Nord Africa.
La droga contiene una frazione oleosa, ricca in acidi grassi insaturi (acido linoleico ed acido oleico) ed una frazione volatile caratterizzata da alti livelli di timochinoni, che, insieme ai polifenoli, esplicano effetti antiossidanti ed ipotensivi.

effetti vasorilassanti ed ipotensivi, che sembrano essere legati a molteplici meccanismi.
L’olio ottenuto dai semi di cumino nero produce inibizione dell’enzima ACE.
effetto diretto sulla funzionalità endoteliale. E’ stato infatti riportato un aumento nell’espressione di mRNA per la eNOS e dei livelli di NOS plasmatico.
PREPARAZIONI E DOSI preparazioni a base di cumino: dai semi polverizzati, all’olio consigliato alla dose di 10-40 mL/die, fino alla frazione ricca in timochinoni

EFFETTI INDESIDERATI Le preparazioni a base di semi di cumino sembrano essere sicure e ben tollerate.

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47
Q

LINO

A

Lino
droga = semi di Linum usitatissimum L. (Fam. Linaceae),
pianta erbacea annua che può raggiungere un altezza di 40-80 cm, con foglie semplici, alterne strettamente lanceolate.
Il caule è ramificato nella parte alta dove si inseriscono i fiori solitari di colore azzurro.
Il frutto è una capsula globosa di colore contenente 10 logge uniseminate in cui si trovano i semi, che si presentano di forma ovale appiattita e con tegumento bruno brillante.
La pianta è originaria del Caucaso, cresce spontanea ma è anche coltivata per la produzione di fibra in Europa meridionale.
la droga è molto ricca in mucillagini, proteine, lipidi, gliceridi di acidi grassi insaturi, soprattutto acido α- linolenico (omega 3) e linoleico (omega 6); infine nel seme si trovano lignani (il diglucoside del secoisolariciresinolo), una piccola quantità di linamaroside e fibre, solubili ed insolubili.
IPERTENSIONE
L’olio ottenuto dai semi di lino è molto utilizzato in ambito industriale per la preparazione di vernici e poco a scopo medicinale; alla base degli effetti cardiovascolari dei semi di lino ci sia l’effetto sinergico generato dai lignani, dall’acido α-linoleico e da una frazione proteica.
lignani possano svolgere effetti vasodilatatori attraverso l’inibizione dell’enzima ACE, ed in modo simile al captopril.
In aggiunta, la frazione proteica risulta molto ricca in arginina, per cui si ritiene che un contributo all’azione vasodilatatoria possa essere dato dalla produzione endogena di NO.
L’acido α-linoleico, infine, svolge importanti effetti antinfiammatori, diminuendo l’espressione della Proteina C Reattiva e i livelli di interleuchine proinfiammatorie.
EFFICACIA CLINICA La monografia dell’EMA riporta studi di efficacia clinica nel trattamento di diverse condizioni metaboliche, in particolare ipercolesterolemia ed iperglicemia, oltre che come lassativo e rimedio nelle patologie infiammatorie intestinali.
PREPARAZIONI E DOSI l’olio di semi di lino, polveri ottenute dai semi di lino e complessi purificati a base di lignani, derivanti dai semi di lino.
⚠ EFFETTI INDESIDERATI diversi preparati a base di semi di lino siano ben tollerati e sicuri. la monografia EMA riporta casi di dolore addominale, inoltre segnala la possibilità di interazioni nell’assorbimento di farmaci che possono essere assunti contemporaneamente.

48
Q

Centella

A

Centella
droga= parti aeree di Centella asiatica L. Urban
pianta medicinale appartenente alla Famiglia delle Apiaceae o Umbelliferae
Le parti aeree si raccolgono preferibilmente al momento della fioritura e si essiccano ad una temperatura di circa 40°C.
La droga è inodore ed insapore.
Presenta un lungo fusto strisciante sul quale sono inserite foglie che sono reniformi di dimensioni variabili, glabre, con margine dentato;
il picciolo dilatato alla base, presenta delle stipole ed è molto più lungo della foglia;
presenta infiorescenza ad ombrella;
il frutto è un diachenio, bruno scuro, compresso lateralmente. Gli stoloni sono di colore rossastro.
La Farmacopea Europea riporta che la droga deve avere un contenuto di derivati triterpenoidi totali non inferiori al 6% espressi come asiaticoside
olio essenziale e altri costituenti volatili.
Negli estratti metanolici sono stati riscontrati i flavonoidi apigenina, rutina e quercetina.
Le sostanze di interesse terapeutico sono gli acidi triterpenoidi e il loro esteri glicosilati, fra cui i più importanti sono: l’acido asiatico, l’acido madecassico, il madecassoide e tre asiaticosidi (asiaticoside, asiaticoside A ed asiaticoside B).
Differenze significative nel contenuto di questi costituenti attivi sono state osservate tra i campioni di centella provenienti da differenti paesi.
L’acido clorogenico è presente in tutta la pianta.
Contiene anche vitamine B e C, proteine ed importanti minerali
Insufficienza venosa cronica ed emorroidi
Estratti freschi di questa pianta sono stati usati per molti anni dagli abitanti di Giava e della penisola malese, come agenti sia per uso topico sia per via orale, per la guarigione delle ferite questa proprietà è stata ascritta ai triterpeni pentaciclici che sono in grado di agire sull’insufficienza venosa cronica e sulla guarigione delle ferite.
proprietà farmacologiche degli estratti etanolici ed acquosi di centella, ma la maggior parte degli studi sono stati eseguiti adoperando un estratto etanolico altamente raffinato e purificato contenente asiaticoside e genine triterpeniche: acido asiatico (29-30%), madecassico (acido 29-30%) e acido madasiatico (circa 1%), designato con le seguenti sigle: TECA: estratto titolato di Centella asiatica
Le proprietà dimostrate includono l’attività antinfiammatoria, antiossidante e la capacità di favorire la cicatrizzazione delle ferite.
l’asiaticoside è in grado di accelerare la guarigione di numerosi tipi di ferite, anche grazie ad una stimolazione selettiva dell’attività del sistema reticolo- endoteliale.
efficacia della frazione triterpenica di centella nell’induzione della sintesi di collagene e fibronectina da parte di fibroblasti umani; efficace nel trattamento dell’insufficienza venosa grazie alla sua capacità di regolarizzare la struttura del tessuto connettivo della guaina perivascolare, di ridurne la sclerosi o l’indurimento e di migliorare il flusso di sangue negli arti colpiti. azione antiossidante della centella gioca un ruolo chiave nella sua azione procicatriziale e protettiva della parete dei vasi venosi.
EFFICACIA CLINICA la centella si è rivelata efficace in diversi disturbi legati all’insufficienza venosa cronica, quali la formazione di placche a livello delle arterie femorali, l’ipertensione venosa e la microangiopatia diabetica.
PREPARAZIONI E DOSI Per uso esterno prodotti contenenti TECA vengono utilizzati come medicamenti per la guarigione delle ferite ed in particolare per le ulcere venose.
Per uso orale, le compresse di Centellase®
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Sia somministrata per via orale che dopo applicazione topica, è ben tollerata
segnalati, in seguito a somministrazione i.m. e l’applicazione locale di una polvere, dolore occasionale e bruciore.
In seguito a somministrazione orale, sono stati segnalati disturbi gastrici e nausea.
attenzione nei soggetti allergici alle piante della famiglia della Apiaceae.
La centella può potenziare l’effetto farmacologico degli ormoni tiroidei.
E’ possibile interazioni metaboliche con anticonvulsivanti, antidepressivi, anticolinergici, antistaminici, statine ed ipoglicemizzanti orali.

49
Q

Meliloto

A

Meliloto
droga = parti aeree di Melilotus officinalis L. (Fam. Fabaceae), raccolte nell’epoca della fioritura.
pianta erbacea bienne, di 30-80 cm di altezza, con foglie trifogliate fornite di due stipole lanceolate;
i fiori sono piccoli di colore giallo pallido e disposti in racemi terminali, unilaterali a grappolo.
principali costituenti del meliloto sono gli acidi cinnamici/derivati cumarinici. contenuto minimo di cumarina dello 0.3%, riferito al peso secco della droga.
I principali derivati cumarinici sono: - Melitoside - O-glicoside dell’acido cumarico.
Altri derivati dell’acido cinnamico sono la diidrossicumarina (melilotina), scopoletina, umbelliferone e gli acidi: acido diidro-O-cumarico (acido melilotico,), acido caffeico, acido ferulico, acido O- cumarico, acido p-cumarico e piccole quantità di altri farmaci acidi come l’acido salicilico.
droga contiene anche oleanani del tipo saponine: soiasapogenina I, astragaloside VIII, vistariasaponina D.
I flavonoidi presenti sono robinina e kaempferolo 3-galacto-gluco-arabino-ramnoside.
I costituenti responsabili dell’attività terapeutica delle preparazioni di meliloto non sono noti.
Storicamente, l’attività antiedematosa delle preparazioni di meliloto è stata attribuita al contenuto di cumarina.
I glicosidi cumarinici presentano azioni antiedemigene e antinfiammatorie che li rendono utili contro gli edemi, ma il meccanismo d’azione non è ancora stato chiarito, sebbene si ritenga che possa essere legato all’attivazione dei macrofagi.
La scopoletina contenuta nel meliloto sembra contribuire all’attività antinfiammatoria, attività inibitoria sulla 5-lipossigenasi
buona efficacia nel ridurre l’edema, il dolore e la pesantezza agli arti inferiori.
commercializzazione dei suoi preparati avviene come «medicinale vegetale tradizionale».

PREPARAZIONI E DOSI preparazioni di uso orale. Il meliloto può essere anche utilizzato per via rettale o esternamente in unguenti, linimenti e cataplasmi. L’EMA riporta la droga sminuzzata o polverizzata, l’estratto liquido per uso orale o topico.
⚠ EFFETTI INDESIDERATI I preparati a base di meliloto sono risultati ben tollerati.
eventi avversi come disturbi gastrointestinali, reazioni allergiche e fotosensibilità.
Un solo caso di aumento delle transaminasi in una donna di 23 anni con sclerosi multipla, trattata con interferone, che ha assunto un preparato di meliloto contenente cumarina alla dose di 10 mg/die. Dopo l’interruzione della terapia le ALT e AST sono tornate a livelli normali.
Il meliloto può potenziare l’azione farmacologica di anticoagulanti, in particolare di quelli a componente dicumarolica.

50
Q

MIRTILLO NERO

A

Mirtillo nero
droga= frutti di Vaccinum myrtillus L. (Fam. Ericaceae),
piccolo arbusto a foglie caduche, finemente seghettate, a fiori urceolati, solitari o a coppia, posti all’ascella della foglia.
Il frutto è una pseudobacca
I componenti principali dei frutti sono le antocianine, polifenoli, acidi organici, vitamine.
foglie e bacche sono ricche anche di antocianidine, flavonoidi, tannini e cromo attività ipoglicemizzante, antiossidante e di sostegno per il microcircolo attività antiflogistica e antimicrobica urinaria per la presenza di arbutina
DIABETE
Gli antocianosidi sono i principali responsabili di questi effetti, per la loro capacità di bloccare la formazione di radicali liberi, di impedire l’ossidazione delle LDL, di inibire l’aggregazione delle piastrine, di rilasciare la muscolatura liscia dei vasi attraverso il rilascio di prostacicline.
polifenoli bloccano l’azione dell’elastasi, l’accumulo di glicoproteine sulla parete dei vasi, e stimolano la sintesi di collagene migliorando la resistenza dei vasi e dei capillari.
EFFICACIA CLINICA Estratto di mirtillo (Myrtocyan®)
efficacia del mirtillo nel ridurre la sintomatologia e nel migliorare sia la microcircolazione venosa che il drenaggio linfatico.
EMA raccomanda questa droga solo per gli stati infiammatori lievi della mucosa orale ed il trattamento della diarrea.
EFFETTI INDESIDERATI Raramente il mirtillo nero causa disturbi gastrointestinali e cutanei.
Non sono note interazioni e controindicazioni, tuttavia l’utilizzo è sconsigliato nei bambini al di sotto dei 12 anni.

51
Q

Rusco

A

Rusco
droga= rizoma e dalle radici di Ruscus aculeatus L. (Fam. Liliaceae).
pianta conosciuta con il nome di pungitopo, diffusa in Europa e Medio Oriente, perenne dioica, alta 30-60 cm,
rizoma dal quale si dipartono fusti eretti che portano numerosi cladodi terminanti con una spina.
Le foglie, di dimensioni ridottissime, sono disposte nel centro dei cladodi.
I fiori sono unisessuali, verdastri e sono disposti nella zona centrale dei cladodi, all’ascella delle foglie.
frutto è una bacca rossa.
rizoma è lungo 3-6 cm e dello spessore di 2-4 mm, si trova in commercio in frammenti nodosi, giallognoli, di 5 mm di spessore, con una superficie che mostra sottili anelli di 1-3 mm di diametro.
L’odore è debole, di trementina; il sapore è dolciastro, poi amaro.
I costituenti attivi sono:
- saponine a nucleo steroideo (ruscogenina, neoruscogenina, ruscina, ruscoside);
- flavonoidi;
- fitosteroli;
- benzofumarine (euparone, ruscodibenzofurano);
- acidi grassi.
Insufficienza venosa cronica ed emorroidi
L’estratto idroalcolico dei rizomi è usato tradizionalmente come tonico nelle preparazioni per le affezioni a carico del sistema venoso, come la fragilità capillare e le vene varicose.
I principali responsabili di questa attività sono le sapogenine ruscogenina e neoruscogenina. hanno dimostrato notevoli proprietà antiedemigene, antinfiammatorie, vasocostrittrici sulla microcircolazione periferica e attività modulatrici della resistenza e permeabilità capillare.
Agonisti dei recettori α-adrenergici, che causano la costrizione venosa, attivando così direttamente i recettori α1 adrenergici postgiunzionali delle cellule muscolari lisce della parete vasale.
Grazie al loro contenuto in saponine steroidee, gli estratti mostrano proprietà antiessudative, antiflogistiche, vasocostrittrici sulla microcircolazione periferica e modulatrici della resistenza e permeabilità capillari.
effetto protettivo sui capillari, sull’endotelio vasale e sulla muscolatura liscia. Il rusco inibisce l’attività dell’elastasi.
Preparato Cyclo 3 Fort miglioramento dei sintomi e dell’edema. è in grado di ridurre l’edema a livello delle gambe e dei piedi, e di migliorare i sintomi correlati all’insufficienza venosa cronica: dolore, pesantezza, affaticamento, sensazione di gonfiore, crampi, prurito e parestesia.
PREPARAZIONI E DOSI L’EMA riporta la polvere o gli estratti secchi da assumersi per via orale o per uso topico. Il rusco è un componente del preparato Cyclo 3 Fort impiegato in molti studi clinici.
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Il rusco potrebbe interagire in maniera sinergica con farmaci α-agonisti ed in maniera antagonista ai farmaci α-litici. La sicurezza durante la gravidanza e l’allattamento non è stata stabilita e pertanto l’uso non è raccomandato per mancanza di studi al riguardo. Non sono stati riportati effetti da overdose, ma in rari casi dopo ingestione sono stati segnalati nausea, disturbi gastrointestinali, diarrea e colite linfocitica.

52
Q

Pino marittimo francese

A

Pino marittimo francese
droga= corteccia di Pinus pinaster Aiton, conosciuto anche come Pinus maritima Lamk. (Fam. Pinaceae).
specie di pino di 20-30 m di altezza che vive nella regione mediterranea e nelle regioni atlantiche di Francia, Spagna e Portogallo, dove forma estese pinete sia costiere che interne.
La corteccia è spessa, di colore rosso brunastro, con profonde fessure.
principali composti chimici sono le procianidine (tassifolina, e oligomeri con 7 o più unità flavonoidiche) ed acidi fenolici, come i derivati degli acidi benzoico e cinnamico.
Dalla corteccia si ottiene un estratto stardardizzato (Pycnogenol) che è un concentrato di polifenoli.
principali componenti sono le procianidine oligomeriche (65-70%), tassifolina, catechina ed acidi fenolici.
Insufficienza venosa cronica ed emorroidi
Una delle più importanti indicazioni del Pycnogenol è il ripristino dell’integrità dell’endotelio dei capillari, che contribuisce alla sua azione antiedemigena nel trattamento dell’insufficienza venosa cronica.
Il pino marittimo è in grado di ridurre i sintomi dell’insufficienza venosa cronica con differente meccanismo d’azione; le procianidine sono i principi attivi più importanti.
Il Pycnogenol è in grado di contrastare lo stress ossidativo, aumentando la sintesi degli enzimi antiossidanti e agendo da scavenger dei radicali liberi.
Aumenta la resistenza dei capillari in condizioni sperimentali di anormale fragilità capillare.
in grado di aumentare la capacità antiossidante del plasma e di ridurre i livelli del colesterolo LDL e di aumentare i livelli del colesterolo HDL.
aumenta l’attività della NOS costitutiva (eNOS) endoteliale e conseguentemente aumenta i livelli di NO, in grado di contrastare la vasocostrizione indotta da adrenalina e noradrenalina.
L’estratto di pino marittimo e le procianidine hanno attività antinfiammatoria. in grado di inibire mediatori, enzimi e/o fattori coinvolti nel processo infiammatorio, quali ad esempio l’enzima NO sintetasi inducibile e l’NF-KB, un fattore nucleare di trascrizione che viene attivato da diversi mediatori dell’infiammazione.
le procianidine e la catechina, sono degli inibitori degli enzimi che degradano gli elementi strutturali della pelle e dei vasi, ossia gli enzimi elastasi e ialuronidasi.
il Pycnogenol normalizza l’attività delle piastrine nel sangue. L’attivazione delle piastrine è un fattore importante nella patogenesi della trombosi. La somministrazione di Pycnogenol abbassa i livelli di trombossano (TXB2), un potente vasocostrittore ed aggregante piastrinico.

⚠ EFFETTI INDESIDERATI Nessuna segnalazione spontanea è stata ottenuta sulla possibile interazione risultante dalla simultanea assunzione di Pycnogenol con altri farmaci. Non sono state segnalate interazioni con alcolici e alimenti. Le prove sulla sicurezza di impiego hanno dimostrato l’assenza di mutagenesi e effetti teratogeni, nessuna tossicità perinatale e nessun effetto negativo sulla fertilità. Non sono disponibili informazioni affidabili e sufficienti per raccomandare l’uso di Pycnogenol durante la gravidanza e l’allattamento o nei bambini di età inferiore a 6 anni. Effetti indesiderati lievi sono stati riportati come disturbi gastrointestinali, vertigini, nausea e mal di testa.

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Q

Amamelide

A

Amamelide
droga = foglie e corteccia di Hamamelis virginiana L. (Fam. Hamamelidaceae).
costituenti fenolici dell’amamelide, in particolare i tannini (es. amamelitannino), le aldeidi e le proantocianidine oligomeriche sono responsabili della sua attività astringente.
L’applicazione sulla pelle e sulla mucosa di preparazioni a base di amamelide a basse concentrazioni sigilla le membrane cellulari e riduce la permeabilità capillare.
Concentrazioni più elevate sono in grado di precipitare le proteine e il tessuto colloidale ispessito nella regione della ferita comprimendo il tessuto cutaneo. Questa azione provoca vasocostrizione capillare, diminuendo la permeabilità vascolare e l’infiammazione.
I tannini svolgono anche una lieve azione anestetica locale in grado di alleviare il dolore ed il prurito.
L’amamelitannino e le procianidine sono in grado di inibire la 5-lipossigenasi e la biosintesi del PAF.
l’attività antinfiammatoria anche per via sistemica; la somministrazione intraperitoneale in animali da laboratorio di un estratto etanolico delle foglie di amamelide (200 mg/kg peso corporeo) è in grado di inibire l’edema da carragenina. Inoltre, l’amamelitannino è in grado di prevenire la morte cellulare indotta dal TNFα in cellule endoteliali vasali.
L’amamelide e l’amamelitannino sono potenti scavenger dell’anione superossido mostrando una forte attività SOD-like.
In aggiunta possiedono una forte attività scavenger nei confronti del perossinitrito (ONOO-).
Nella medicina popolare l’amamelide è stata usata anche per il trattamento delle emorroidi, tuttavia, alcuni studi hanno dimostrato che l’acqua di amamelide allevia il prurito, il bruciore e altri disagi quando applicata nella zona anorettale. Preparazioni e dosi L’EMA riporta gli estratti per preparazioni semisolide e liquide, o decotti, supposte
in commercio preparazioni ad azione antiemorroidaria in cui l’amamelide è associata al rusco.
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Non sono riportate interazioni farmacologiche, tuttavia per la presenza di tannini potrebbe ridurre l’assorbimento di minerali e vitamine del gruppo B.
rari casi di dermatite da contatto con l’uso topico di amamelide.
Per la presenza di tannini si deve prestare attenzione quando le preparazioni vengono somministrate per via orale e per un periodo prolungato. Nei pazienti sensibili, si può manifestare irritazione gastrica. La sicurezza durante la gravidanza e l’allattamento non è stata stabilita, pertanto i preparati a base di amamelide per uso interno non devono essere utilizzati in queste circostanze.

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Q

Strofanto

A

STROFANTO (Strophanthus hispidus)
Fam. Apocynaceae
Habitat: Africa, Indocina, Malesia. 40 specie.
Arbusti o liane rampicanti, alti 5-8 m.
Fusto sottile, glabro, con foglie opposte, picciolate, pelose.
Fiori bianco giallastri con appendici filiformi intrecciate tra loro da cui il nome “Strophantus”.
Frutto costituito da due follicoli di forma affusolata contenenti i semi.
Di importanza farmacologica i generi: S.gratus, S. kombe, S. hispidus.
Droga= semi di 1-2 cm., lanceolati, ovali alla base, aspetto lucido per i peli superficiali.
Estremità superiore con “pappo”, assente nel S.gratus.
Amarissimi. Si raccolgono in giugno-luglio a piena maturità dei frutti, ed essiccati all’aria.
Principi attivi: Glucosidi Strofantine nella droga che per idrolisi dello zucchero danno K- Strofantina, H-Strofantina, G-Strofantina (Ouabaina).
Utilizzo: Idem digitale, ma impiegata per via endovenosa in casi di grave scompenso cardiaco.
Effetto rapido e di breve durata (edema polmonare), con minore rischio di accumulo e di tossicità.

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Q

Boswellia

A

Boswellia (Boswellia serrata)
droga= gommoresina che si ricava dal tronco
Presenta attività antiinfiammatoria, antidolorfica ed antiedemigena
Usata per il trattamento dei reumatismi
La gommoresina contiene un olio essenziale con thujene, p-cimene e acidi triterpenici pentaciclici (acidi boswellici) e polisaccaridi.
DOLORE E INFIAMMAZIONE
MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI
L’attività antinfiammatoria si esplica mediante due meccanismi d’azione:
- Inibizione della 5 lipoossigenasi e blocco della sintesi del leucotrieni
- Inibizione della migrazione leucocitaria e dell’elastasi grazie all’inibizione del rilascio e produzione di alcuni fattori chemiotattici richiamati nel luogo dell’infiammazione non agendo sulla sintesi delle prostaglandine gli acidi boswellici non presentano gli effetti collaterali gastrolesivi dei FANS
IMPIEGO TERAPEUTICO trattamento degli stati infiammatori dei tessuti molli, come tendiniti e miositi, nell’artrosi, nella gotta, nei reumatismi e dolori articolari

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Q

Zenzero

A

Zenzero (Zingiber officinale)
droga= rizoma che contiene un’oleoresina contenente gingeroli, gingedioli e loro diacetati, amido, lipidi, proteine, resine ed un olio essenziale contenente zingiberene, geraniolo, beta-sesquifellandrene, beta-bisabolene oltre ad aldeidi ed alcoli monoterpenici
I gingeroli (simili alla capsaicina e alla piperina) oltre a conferire piccantezza alla droga, si legano ai recettori vanilloidi (TRPV1) espressi prevalentemente sui neuroni afferenti conferiscono proprietà analgesiche
Lo zenzero potrebbe attenuare il dolore muscolo-scheletrico, emicranico e da dismenorrea per inibizione della sintesi di prostaglandine e leucotrieni
trattamento del dolore osteoarticolare.
⚠ EFFETTI AVVERSI
Lo studio non ha evidenziato l’insorgenza di effetti avversi nei pazienti trattati con l’estratto di zenzero. zenzero è sulla lista delle sostanze considerate sicure dalla FDA

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Q

Tanaceto

A

Tanaceto (Tanacetum parthenium)
droga= foglie e parti aeree
Pianta perenne alta circa 90cm
Presenta uno stelo ramificato
Foglie giallo-verdastre lunghe fino a 10 cm, pennatosette, picciolate, alterne.
Presenta infiorescenza formate da diversi capolini con lunghi pedicelli.
I fiori ermafroditi centrali di colore giallo sono tubiformi
I componenti principali della droga sono il partenolide un lattone sesquiterpenico (germacranolide) insieme ad altri prodotti della stessa famiglia idrossipartenolide, la canina e l’artecanina.
Sono inoltre presenti monoterpeni, flavonoidi (tanetina) e poliacetileni.
Nelle radici sono contenuti steroli e triterpeni.
Estratti di parti aeree hanno la capacità di ridurre la produzione di prostaglandine ma senza inibire le COX
Il partenolide si lega e inibisce il complesso IkB chinasi.
Gli estratti idroalcolici sono capaci di inibire l’aumento di ICAM (molecole di adesione) implicate nella patogenesi dell’artrite reumatoide.
Singole somministrazioni sono state in grado di alleviare alcune tipologie di dolore ascrivibili al tipo nocicettivo infiammatorio osteoarticolare e neuropatico.
Definita l’aspirina del medioevo, la monografia EMA riporta un uso tradizionale per la profilassi dell’emicrania.
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Generalmente gli eventi avversi sono transitori e di scarsa entità a carico dell’apparato gastro- intestinale. Evitare in gravidanza e allattamento e nei bambini al di sotto dei 18 anni

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Q

CAPSICO

A

Capsico (Capsicum Annuum)
Composizione:
- acidi grassi
- aminoacidi
capsaicina (8 metil-N-vanillil- 6nonenamide) è l’ingrediente attivo del Capsico presente nei frutti e nei semi
Insieme alla diidrocapsicina, la capsaicina è responsabile della maggior parte della piccantezza del peperoncino
I preparati a base di capsico stimolano una reazione iniziale con eritema, calore, dolore cui fa seguito un lungo periodo di insensibilità caratterizzato da una desensibilizzazione reversibile delle fibre nervose afferenti con riduzione del rilascio di sostanza P da fibre periferiche e centrali e aumento del rilascio di endorfine.
DOLORE E INFIAMMAZIONE
INDICAZIONI CLINICHE: Analgesico e antiinfiammatorio
Applicata topicamente come crema allevia il dolore di artriti, neuralgie post- erpetiche e nevralgia del trigemino
Avvertenze: Evitare il contatto con gli occhi o con cute lesa e dopo l’uso lavarsi subito le mani

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Q

SALICE

A

SALICE (Salix alba)
Famiglia: Salicaceae
droga= corteccia
Composizione:
- Glicosidi fenolici: salicina e suoi esteri, alcool salicilico
- Aldeidi ed acidi aromatici: acido salicilico, salidroside, vanillina, flavonoidi
- Tannini
DOLORE E INFIAMMAZIONE
Attività terapeutiche: Azione antireumatica, analgesica, antiinfiammatoria, antifebbrile,antinevralgica
Glucosidi agiscono come forme a lento rilascio di principio attivo
Indicazioni cliniche:
- Sindromi reumatiche osteo-articolari
- Mialgie , nevralgie, cefalea
- Sindrome influenzale
- Febbre, malattia da raffreddamento
- Dermatiti squamose-secche
Rispetto all’acido acetill salicilico , l’estratto di salice è generalmente tollerato a livello gastrico, perché i glucosidi agiscono come forma a lento rilascio di principio attivo che poi viene attivato solo dopo l’assorbimento intestinale. Inoltre i polifenoli presenti nell’estratto, esercitano un ‘attività protettiva sulla mucosa gastrica.
Forme farmaceutiche (da corteccia): - Decotto di corteccia - Tintura madre - Estratto titolato in salicilina, capsule

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Q

KAVA

A

KAVA (Piper methysticum)
droga= rizoma (raccolto in autunno) essiccato a 50°C
Foglie cuoriformi, margine intero, apice acuto
Uso tradizionale bevanda ricavata dalla droga frantumata in acqua (effetti rilassanti)
Contiene: Kavapironi (kavalattoni): kavaina, diidrokavaina, dimetossikavaina, metisticina, yangonina Flavanoni e calconi
DISTURBI D’ANSIA E INSONNIA
Azione ansiolitica, anticonvulsivante, anestetico locale, miorilassante
Si comportano da modulatori allosterici positivi del recettore GABA-A su diversi siti Inibizione dei canali del Sodio (Na) voltaggio-dipendenti con inibizione neuronale. Kavaina e metisticina si legano ai canali del sodio nello stato inattivato prolungandone l’inattività
Yangonina si lega ai recettori CB
PREPARAZIONI E DOSI Sono commercializzati: estratto acquoso, etanolico, metanolico, acetonico. Gli estratti acetonici contengono una quantità elevata di kavalattoni
⚠ REAZIONI AVVERSE Tuttavia gravi segnalazioni di tossicità limitano l’utilizzo della kava. I kavalattoni vanno incontro ad un massiccio metabolismo epatico con formazione di metaboliti potenzialmente citotossici. Inoltre utilizzano le riserve di glutatione In Europa e in Italia questa droga attualmente non è autorizzata

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Q

Luppolo

A

Luppolo (Humulus lupulus)
droga= infiorescenze femminili (raccolte in tarda estate) si caratterizzano per l’aroma tipico e il sapore amaro
Pianta rampicante usata nella produzione della birra
Foglie incise a formare 3-5 lobi con apice acuto e margini dentati
Olio essenziale costituito da monoterpeni e sesquiterpeni (mircene, umulene) alcoli alifatici (metilbutenolo), polifenoli (umulone, lupulone) sostanze ad azione estrogenica
Attività GABAergica
azione ansiolitica e facilitante il sonno
PREPARAZIONI E DOSI Usato come farmaco vegetale tradizionale.
Commercializzato in associazione alla valeriana per il sollievo della sintomatologia associata allo stress mentale
L’impiego è approvato per l’uso in adolescenti di età superiore ai 12 anni, adulti e anziani
Rare sono le segnalazioni di effetti non desiderati Alcuni effetti segnalati sono: casi di affaticamento, vertigini, mal di testa, reazioni allergiche

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Q

Passiflora

A

Passiflora (Passiflora incarnata)
droga= parti aeree (si raccoglie a maggio-giugno)
Foglie incise a formare 3 lobi
Fiori grandi solitari e appariscenti (fiore della passione, ricordano la crocifissione)
composti più importanti come i flavonoidi tra cui l’orientina, isoorientina, vitexina, isovitexina, iperoside, crisina
Azione GABAergica inibita dal flumazenil indicando quindi il coinvolgimento del recettore GABAA sullo stesso sito di legame dei composti benzodiazepinici
PREPARAZIONI E DOSI La droga è commercializzata come integratore alimentare anche in associazione a valeriana luppolo e melissa in caso di disturbi d’ansia
gli estratti sono ottenuti impiegando diversi solventi quali etanolo metanolo o acetone
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Gli effetti indesiderati sono piuttosto rari. Tra le segnalazioni più frequenti in VigiBase ci sono nausea, diarrea, vomito, vertigini, sonnolenza, mal di testa, astenia, incubi notturni, palpitazioni, prurito, rash cutaneo.

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Q

Escoltzia

A

Escoltzia
droga= parti aeree (compresi i fiori) di Eschscholtzia californica Cham. (Fam. Papaveraceae) nota anche come papavero della California.
pianta erbacea perenne a fioritura annuale, originaria dei deserti della California e del Messico.
Le foglie alterne sono profondamente incise in segmenti lineari e pressoché glabre.
Le piante producono fiori eretti, su gambi ramificati, con quattro petali di un colore che varia dall’arancione al vivo al giallo chiaro.
Tra i composti caratterizzanti la droga si segnala la presenza di alcaloidi
• derivati pavinici (californidina, escoltzina ed escoltzidina)
• derivati aporfinici (isoboldina, N-metil laurotetanina e reticulina)
• derivati protopinici (protopina e criptopina)
Sono stati identificati anche glucosidi flavonici, in particolare derivati della quercetina come la rutina e carotenoidi
possibile modulazione dell’attività del recettore-canale GABAA affinità ai recettori della serotonina (5-HT7 e 5-HT1A) l’azione degli alcaloidi è sensibile al flumazenil, noto antagonista al sito di legame delle benzodiazepine (N- metil-lauretatina e reticulina)
azione inibitoria sui trasportatori responsabili del riassorbimento di serotonina e noradrenalina (SERT e NERT) a livello delle terminazioni presinaptiche Inibizione degli enzimi dopamina β-idrossilasi e MAO-B
Modulazione dei livelli endogeni di importanti neurotrasmettitori del SNC coinvolti nei meccanismi eziologici dell’ansia
Nella monografia dell’EMA è riconosciuto l’uso tradizionale dell’escoltzia in forma di droga polverizzata nel trattamento dei disturbi lievi dell’ansia e del sonno nei pazienti adulti
PREPARAZIONI E DOSI somministrazione orale, in base all’uso tradizionale riportato nella monografia dell’EMA.
diffuso è l’impiego come integratore alimentare, spesso in associazione con altre piante ad azione simile.
Generalmente, si utilizza l’estratto secco standardizzato rispetto al contenuto in alcaloidi
EFFETTI INDESIDERATI Gli effetti indesiderati sono rari e l’utilizzo di prodotti a base di escoltzia è considerato sicuro interazione causata dagli estratti alcolici e da protopina, escoltzina ed allocriptopina a livello di varie isoforme del citocromo P450 in associazione a farmaci substrato dei medesimi cromosomi,

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Q

ZAFFERANO

A

Zafferano (Crocus Sativus)
droga =stigmi (si raccolgono al mattino e si essiccano a 35°C).
Piccola pianta erbacea perenne
I fiori contengono 3 stami gialli e 3 stigmi
Foglie filiformi
Attenzione ai prodotti commercializzati che possono contenere curcuma o fiori di calendula (perché è difficile raggiungere le quantità necessarie)
Gli stigmi devono la loro colorazione alla presenza di carotenoidi come la crocetina, analogo del licopene.
Sono stati identificati: crocina e picrocrocina e un olio essenziale contenente safranale, pinene e 1,8-cineolo
DEPRESSIONE
Aumento livelli di serotonina, dopamina e noradrenalina inibendone la ricaptazione Inibizione enzimi MAO Aumento livelli BDNF Attività antidepressiva dovuta ad effetti serotoninergici, antiinfiammatori, neuroendocrini e neuroprotettivi
Efficacia simile a quella dei farmaci SSRI (fluoxetina)
Crocina non viene assorbita se somministrata per via orale al contrario della crocetina
Anche usato nella sindrome premestruale
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Considerata una droga sicura Solo a dosi elevate (> 5 g) è tossico
Dosi di poco inferiori a 20g provocano vomito, diarrea, emorragia, ematuria

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Q

Salvia

A

Salvia (Salvia officinalis)
droga= foglie.
Piccola pianta perenne dal caratteristico aroma.
Foglie oblunghe-ovali ricoperte di peli di rivestimento Infiorescenze di colore blu-viola
La droga si caratterizza per la presenza di un olio essenziale formato da monoterpeni come alfa e beta tujoni, canfora, 1,8-cineolo borneolo, bornile acetato e da sesquiterpeni come umulene e beta- cariofillene.
Sono presenti anche flavonoidi salvigenina e 5 metossisalvigenina, diterpenoidi come acido carnosico e carnosolo. Acido caffeico e acido rosmarinico
Attività spasmolitica e antiossidante
Possibile attività colinergica (inibizione acetilcolinesterasi)
L’acido rosmarinico aumenta i livelli di BDNF
Indicata come antiflogistico e antibatterico a livello del cavo orale e delle prime vie digestive.
Alcuni studi hanno suggerito il potenziale uso di salvia che contiene tujone per migliorare le attività cognitive.
Purtroppo gli studi clinici eseguiti hanno coinvolto un numero esiguo di soggetti quindi forniscono al momento dati piuttosto preliminari
PREPARAZIONI E DOSI Si utilizzano gli estratti secchi etanolici o acquosi standardizzati; a volte anche le foglie sminuzzate. L’uso tradizionale per trattare disturbi gastrointestinali prevede anche la preparazione di infusi e tisane.
EFFETTI COLLATERALI Le foglie, gli estratti acquosi e idroalcolici sono piuttosto sicuri mentre l’impiego dell’olio essenziale è sconsigliato per la presenza elevata di tujone che nei modelli animali si è dimostrato neurotossico con effetti dosi dipendenti poichè capace di inibire il recettore GABA a e per questo di indurre convulsioni. L’EMA consiglia un’assunzione di tujone non maggiore di 6 grammi al giorno. Il VigiBase riporta segnalazioni come vomito, diarrea, dolore addominale, vertigini, ipertensione, prurito, reazioni di ipersensibilità, mal di testa e insonnia. Dosi elevate (15g) possono provocare la comparsa di tachicardia, vertigini e convulsioni.

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Q

Tabacco

A

Tabacco (Nicotiana tabacum)
è originario dell’America.
pianta alta fino a 2 m.
Le foglie (30-50 cm), che vengono utilizzate per la preparazione delle sigarette, contengono nicotina, uno stimolante gangliare. Nicotina Agonista colinergico nicotinico SNC:
stimolazione sistema cardiovascolare: vasocostrizione, tachicardia
tratto gastrointestinale: aumento motilità
ghiandole esocrine: aumento secrezione salivare e bronchiale
Uso: dipendenza da nicotina
⚠ EFFETTI TOSSICI Comparsa di forme tumorali(Polmoni, Bocca, Esofago, Pancreas, Rene)
Malattie Coronariche e Malattie Vascolari e periferiche; si può osservare un aumento della pressione sanguigna, della frequenza cardiaca della peristalsi intestinale e della secrezione dei succhi gastrici
Effetti deleteri durante la GRAVIDANZA: potrebbe ridurre li peso alla nascita e aumenta la mortalità pre-natale
I bambini nati da madri fumatrici possono presentare ritardi nello sviluppo fisico e mentale
La nicotina viene escreta nel latte in quantità sufficiente a causare tachicardia nel bambino
Aborto Spontaneo
Parto Prematuro

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Q

Metilxantine

A

metilxantine alcaloidi purinici riportate nella farmacopea ufficiale italiana XII ed. sono caffeina, teofillina e teobromina.
La paraxantina è un metabolita della caffeina.
Sono contenute in Coffea arabica (caffè), Camellia sinesis (tè), Paullinia sorbilis (guaranà), Ilex paraguariensis (matè), Cola acuminata (cola), Theobroma cacao (cacao).
caffeina è più lipofila passa attraverso le barriere cellulari anche attraverso la barriera emato-encefalica. Ha emivita più breve, metabolizzata dal citocromo P450.
Proprietà farmacologiche e meccanismo d’azione SNC bloccano i recettori dell’adenosina migliorando l’attenzione e riducendo il senso di fatica. Alte dosi provocano tremori (probile attività antagonista su recettore GABA); debole effetto neuroprotettivo attraverso la riduzione dell’infiammazione ed effetto antiossidante.
Cuore effetto inotropo positivo con aumento della forza di contrazione (rilascio adrenalina e calcio)
Bronchi debole effetto antiasmatico per stimolazione dei recettori beta 2
È stato proposto che le piante sintetizzino metilxantine come protezione contro gli agenti patogeni ed erbivori. Inoltre la caffeina potrebbe essere rilasciata nel terreno per inibire la crescita di nuove piante.
L’infusione contribuì alla diffusione delle bevande principalmente caffè, tè ma anche matè, guaranà e cioccolato. Recentemente ci sono altri prodotti e bevande che contengono metilxantine; questo è il caso delle bevande energetiche e degli integratori per sportivi che contengono quantità significativamente maggiori di metilxantine
FARMACOCINETICA caratterizzata da un rapido e completo assorbimento gastrointestinale, che avviene in circa 45 minuti, sia per le molecole pure sia quando esse siano contenute in prodotti alimentari, raggiugendo concentrazioni di picco plasmatico dopo 30-45 minuti. In seguito alla somministrazione orale, la biodisponibilità si approssima al 100% ed è poco influenzata dalla presenza del cibo.
La caffeina e la paraxantina mostrano emivite più brevi (3-4 h) rispetto alla teofillina e alla teobromina (6-7 h). Le metilxantine diffondono liberamente nell’acqua extra ed intra-cellulare nonché nei fluidi biologici, senza determinare un significativo bioaccumulo, come evidenziato da studi radiografici in seguito alla somministrazione di metilxantine radiomarcate. La metabolizzazione avviene a livello epatico ad opera degli enzimi del citocromo P450, specialmente dal CYP1A2. La via renale è la principale modalità di escrezione, circa l’80% della dose assorbita viene escreta per tale via.
PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE A livello del SNC, le metilxantine bloccano principalmente i recettori A1 e A2A dell’adenosina, migliorando l’attenzione e diminuendo il senso di fatica, ma ad alte dosi determinano ansia e tremori, probabilmente correlati ad un effetto antagonista o agonista inverso sui recettori delle benzodiazepine
adrenalina che interagirebbe con i recettori β3 a livello del tessuto adiposo bruno, supportando, in tal modo un potenziale impiego delle metilxantine nel controllo del peso corporeo. L’assunzione di metilxantine si associa anche ad un potenziale effetto antidiabetico, in parte correlato ad un aumento della deposizione di glicogeno muscolare, specialmente negli sportivi.
ALCALOIDI PURINICI Coffea arabica è un piccolo albero originario dell’Etiopia e coltivato nel Sud America. Il frutto è una drupa contenente due semi. L’endocarpo del frutto è “a pelle d’oca”.
Dal seme tostato si ricava il caffè. Efficacia clinica L’assunzione di bevande contenenti caffeina è inversamente correlata con la durata del sonno L’astinenza dalla caffeina anche per un solo giorno, è in grado di migliorare la qualità del sonno
Tea sinensis (= Camellia sinensis) è una pianta originaria della Birmania. Allo stato selvatico è alto 10 m; coltivato è mantenuto allo stato arbustaceo. La droga è data dalle foglie.
Maté Ilex paraguariensis è un arbusto sempreverde tipico del Sud America che può raggiungere i 20 m. I fiori sono ascellari, il frutto è una drupa. Le foglie di Ilex paraguariensis vengono utilizzate per la preparazione di una bevanda molto utilizzata nel Sud America.
Alte temperature:Cancro esofago Proprietà: cardiotonico, trova impiego anche nella cura del mal di testa, dei problemi digestivi, dei reumatismi e dell’obesità effetto “brucia-grassi” riconducibile alla presenza di caffeina
Guaranà Paullinia cupana è una pianta del Sud America. Il frutto è una capsula contenente uno o tre semi che presentano un arillo bianco. I semi (droga) somigliano a delle piccole castagne. Da essi si prepara una pasta (guaranà) ricco di caffeina. Energizzante: stimola SNC
piante del genere Cola (C. acuminata, C. vera, C. nitida) sono alberi alti 10-15 m spontanei nell’Africa tropicale e coltivati in altre regioni tropicali. I frutti sono follicoli legnosi raggruppati (da 2 a 6). Ciascun frutto contiene 5-10 semi. I semi (droga), grandi come sassolini, hanno forma poliedrica. Originariamente sono ovali. la coca cola Nel creare la coca cola (rimedio per mal di testa e stanchezza), il farmacista John Pemberton utilizzò la coca peruviana, la noce di cola e la damiana (Turnera aphrodisiaca). La damiana fu omessa nella ricetta finale del 1886. Nella formulazione attuale sono utilizzate foglie di coca decocainizzate. La Coca-cola attuale contiene anche un’integrazione di caffeina Cacao Theobroma cacao è un albero tropicale alto 8-10 m di origine sudamericana. I fiori/frutti nascono dai tronchi e dai vecchi rami. I frutti (cabosse), lunghi circa 20 cm contengono numerosi semi. I semi tostati (droga) sono ovoidi Uso alimentare L’assunzione di cacao o cioccolato fondente, grazie alla presenza di flavanoli, ha mostrato capacità antiossidanti e anti-infiammatorie determinando un miglioramento delle funzioni vascolari del flusso ematico cerebrale, suggerendo che il cacao possa svolgere un ruolo nel trattamento di condizioni cerebrali come la demenza.
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Aritmie cardiache, disturbi gastrointestinali, ansia, agitazione neuromotoria e convulsione possono manifestarsi durante l’assunzione di bevande o il trattamento con metilxantine. Sono effetti correlati all’estensione degli effetti farmacologici, in quanto tutti dose-dipendenti. Il consumo moderato di caffeina al di sotto dei livelli considerati sicuri (400 mg/die per gli adulti sani, 300 mg/ die per le donne in gravidanza, 2.5 mg/kg di peso corporeo/giorno per adolescenti e bambini) nei soggetti sani è improbabile che sia associato ad effetti avversi, invece 10 g al giorno sono capaci di indurre effetti acuti pericolosi ed anche letali. Le metilxantine hanno in comune varie azioni farmacologiche di interesse terapeutico.
Ad esempio, stimolano il sistema nervoso centrale, agiscono sul rene producendo diuresi, stimolano il miocardio e rilassano la muscolatura liscia, in particolare quella bronchiale. La teobromina, tipica del cacao, ha azioni farmacologiche molto più blande. La solubilità delle metilxantine è bassa, ma aumenta con la formazione di complessi. Il più importante di questi complessi è quello che si forma tra la teofillina e l’etilendiamina (a formare l’aminofillina).
USI: Teofilina: ostruzione delle vie aeree, asma acuta grave Caffeina: cefalea (associato all’ergotamina) azione dopante Aminofillina. Ostruzione delle vie aeree, asma acuta grave Effetto protettivo di caffè, tè o uso di caffeina contro la demenza ed il declino cognitivo ed anche un miglioramento della velocità di elaborazione delle informazioni ed una diminuzione dei tempi di reazione e aumento dell’attenzione. Si possono ipotizzare diversi meccanismi per l’effetto neuroprotettivo a lungo termine della caffeina: in parte potrebbe derivare dall’antagonismo competitivo dei recettori A2A dell’adenosina nell’ippocampo e nella corteccia, attenuando il danno causato dalla Aβ; in parte perché la caffeina potrebbe diminuire i livelli di citochine pro-infiammatorie nell’ippocampo. Gli effetti neuroprotettivi, delle bevande contenenti caffeina, potrebbero inoltre derivare dagli altri costituenti come potassio, niacina, magnesio e sostanze antiossidanti quali tocoferoli e acido clorogenico.

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Q

PROPOLI

A

Propoli
Non può essere definita un prodotto vegetale Sostanza resinosa che riveste le gemme di alcune piante arboree e che le api raccolgono e trasportano nell’alveare dove viene elaborata. Le api utilizzano la propoli per difendersi dalle infezioni (proprietà antimicrobiche) Propolis «a difesa della città» La
composizione chimica varia a seconda della specie vegetale: alberi del genere Populus, Araucaria, ecc. La propoli è composta da resine, balsami, cera, olii essenziali, polline. Principali composti fitochimici nella propoli europea sono acidi cinnamici (ac. Clorogenico, caffeico, ferulico) flavonoidi (crisina, pinocembrina) apigenina, galangina, quercetina, narigenina. Galangina, pinocembrina e gli esteri dell’ac. caffeico aumentano la permeabilità della membrana batterica e inibiscono la sintesi dell’RNA polimerasi batterica. In vitro ha dimostrato buoni risultati come agente antivirale E’ possibile l’utilizzo di formulazioni per il cavo orale: gel, pasta, spray, collutorio. Il composto è ritenuto sicuro, sebbene fenomeni allergici sono possibili.

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Q

GENZIANA

A

Genziana (Gentiana lutea)
droga =organi ipogei secchi o freschi (radici) raccolte dalla primavera a ottobre rapidamente utilizzate per evitare degradazione
Questa pianta può essere confusa con Veratrum album una pianta tossica dalla quale differisce per le foglie opposte contrariamente al veratro che presenta foglie alterne.
I secoridoidi identificati nella genziana sono: gentiopicroside, amarogentina, amaroswerina, amaropanina.
Altri fitocostituenti genzianosio e gentiobioside, derivati dello xantone: gentisina, gentiseina e isogentisina.
DISPEPSIA
Induce aumento degli enzimi digestivi (aumento della secrezione gastrica) ed effetti stimolanti sulle terminazioni nervose gustative orali (stimolante dell’appetito)
❌ Controindicato in pazienti con gastrite e ulcera

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Q

ASSENZIO

A

Assenzio (Artemisia absinthium)
droga =foglie basali o dalle cime leggermente fiorite essiccate.
Contiene un olio volatile caratterizzato dalla presenza di tujone, bisabololo, curcumene, absintina e matricina, flavonoidi (quercetina, rutina), ac. salicilico e vanillico.
Meccanismo d’azione Stimolazione delle terminazioni nervose gustative del cavo orale con aumento della secrezione gastrica e biliare con miglioramento del processo digestivo e degli stati di inappetenza.
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Attenzione ai possibili effetti neurotossici del tujone.

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Q

SENNA

A

Senna (Cassia acutifolia)
droga =foglioline e dai frutti (raccolta in autunno ed essiccata all’aria).
Foglie composte, alterne, paripennate.
La droga contiene sennosidi, antrachinoni.
Può essere somministrata come estratto secco standardizzato, infuso o in associazione ad altre droghe lassative (Pursennid, Tisana Kelemata)
STIPSI

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Q

AGRIMONIO

A

Agrimonio (Agrimonia eupatoria)
droga= sommità fiorite e foglie.
Pianta erbacea perenne, fiori gialli.
Foglie imparipennate.
La droga contiene tannini idrolizzabili e condensati, flavonoidi (apigenina, luteolina, quercetina).
Monografia EMA, tintura o estratto fluido. Trattamento della diarrea

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Q

PSILLIO

A

Psillio (Plantago ovata)
Sindrome del colon irritabile
droga= semi maturi ed essiccati
Le fibre contenute nello psillio sono capaci di trattenere acqua e formare una massa gelatinosa che ammorbidisce e favorisce la peristalsi intestinale. Si ritiene che regolarizzi la composizione del microbiota Possono indurre meteorismo Controindicato nella stenosi e ostruzione intestinale

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Q

TARASSACO

A

Tarassaco (Taraxacum officinale)
droga=intera pianta.
Pianta erbacea perenne.
Foglie disposte a rosetta, profondamente incise a formare lobi triangolari ineguali.
Presenta capolini solitari di fiori gialli.
Il tarassaco contiene lattoni sesquiterpenici e steroli (taraxacina) distribuiti nelle radici, foglie e fiori.
Altri composti terpenici includono amirina, taraxasterolo, taraxerolo, nonché steroli liberi come sitosterina, stigmasterina, fitosterina, strutturalmente correlati agli acidi biliari.
Sono inoltre presenti composti fenolici (acido cicorico, caffeico e clorogenico) inulina e minerali quali potassio che risulta particolarmente concentrato nelle foglie
Il tarassaco è tradizionalmente impiegato come coleretico Aumenta la produzione di bile Stimola il flusso biliare mediante un effetto colecistocinetico; I principi amari (sesquiterpenoidi) sono ritenuti i principali responsabili di tale attività
Al tarassaco vengono anche attribuite proprietà antiinfiammatorie, antidiabetiche, diuretiche, antiossidanti, epatoprotettive ed eupeptiche
Preparazioni: droga essiccata, infuso, estratti secchi o succo ottenuto per spremitura della droga fresca

l’impiego di tisane è spesso citato per la stimolazione della diuresi e per i disturbi digestivi.
L’EMA ha classificato il Tarassacum officinale WEBER ex WIGG. come medicinale vegetale ad uso tradizionale indicato per il sollievo dei sintomi legati a disturbi digestivi di lieve entità e a temporanea perdita dell’appetito, e come adiuvante nei disturbi urinari minori.
PREPARAZIONI E DOSI La monografia EMA descrive diverse preparazioni e dosi d’impiego del tarassaco. Tra questi, l’utilizzo della droga essiccata (4-10 g) sotto forma di infuso è raccomandato per il trattamento sintomatico di disturbi digestivi lievi come sensazione di pienezza, flatulenza, digestione lenta ed inappetenza. Possono essere impiegati anche estratti secchi in etanolo al 60% v/v. liquidi in etanolo al 30% v/v o il succo ottenuto per spremitura della droga fresca.

⚠ EFFETTI COLLATERALI Sono stati riportati casi di anafilassi e dermatite da contatto
Controindicato in caso di ostruzione dei dotti biliari, malattie epatiche, calcoli biliari, ulcera peptica, ipercaliemia e ipersensibilità. Inoltre a causa dell’elevato contenuto di potassio l’EMA consiglia di evitare l’assunzione di farmaci che possono determinare iperkaliemia quali: beta bloccanti, ACE inibitori, ciclosporina, digitale, eparina, FANS, diuretici risparmiatori di potassio, tacrolimus, trimetoprim. Infine la monografia EMA riporta che l’impiego del tarassaco dovrebbe essere evitato in pazienti in terapia con il litio, infatti l’azione diuretica del tarassaco potrebbe determinare disidratazione e conseguente tossicità da litio

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Q

Maca

A

MACA (Lepidium meyenii)
droga= radici
La pianta è un’erba perenne con foglie che crescono a livello del suolo, presenta piccoli fiori e radici tuberiformi lunghe circa 10 cm la maca possiede un elevato potere nutrizionale i metaboliti secondari sono rappresentati da olio essenziale glucosinolati steroli alcaloidi e macamidi
DISFUNZIONE ERETTILE
Migliora la funzione testicolare
Alle dosi consigliate (1,5-3g di droga polverizzata) non si osservano effetti indesiderati
Attenzione alla mutagenicità dovuta alla presenza di alcaloidi imidazolinici

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Q

TRIBOLO

A

TRIBOLO (Tribulus terrestris)
droga = frutti e semi
Pianta erbacea con fusti ruvidi striscianti
Foglie pennatosette
droga contiene protodioscina, flavonoidi, aminoacidi, minerali e tracce di alcaloidi
protodioscina sembra in grado di aumentare la produzione endogena di testosterone, diidrotestosterone, ormone luteinizzante, deidroepiandrosterone con conseguente aumento della spermatogenesi e della libido.
le forme farmaceutiche più comuni prevedono l’impiego di capsule e compresse di droga polverizzata da somministrare in un’unica dose giornaliera
Alle comuni dosi di impiego non sono stati riscontrati effetti collaterali In seguito a sovradosaggio possono insorgere effetti collaterali seri quali disturbi gastrointestinali, variazioni dell’umore, ginecomastia Si sconsiglia l’uso in gravidanza, in allattamento e in pazienti con disturbi tiroidei prostatici ed endocrini

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Q

AGNOCASTO

A

Agnocasto (Vitex agnuscastus)
droga= frutto maturo
Piccolo arbusto alto circa 3-6 m.
denominato anche falso pepe o pepe dei monaci in quanto si riteneva che i semi fossero utili alla vita monastica per mantenere il voto di castità.
Le foglie sono palmato composte, costituite da 5-7 foglioline lanceolate lineari di colore verde scuro nella pagina superiore e grigio verde nella inferiore con margine intero.
I fiori riuniti in infiorescenze sono di colore blu rosa.
I frutti sono bacche di colore nero di circa 5 mm di diametro con sapore acre leggermente pungente
Costituenti principali sono glicosidi iridoidi (acubina, agnoside, eurastoside), flavonoidi (casticina, isovitexina, luteolina-7-glucoside, orientina), alcaloidi (viticina)
Si ritiene inibisca il rilascio di prolattina agendo come agonista selettivo sui recettori D2 presenti nell’ipofisi anteriore, senza indurre variazioni di LH ed FSH.
induce un’azione beta-endorfino simile e pertanto esplica un effetto inibitorio sull’asse ipotalamo ipofisi surrene probabilmente dovuto ad un legame sui recettori oppioidi di tipo μ.
l’agnocasto riduce significativamente i sintomi correlati alla sindrome premestruale.
Estratti standardizzati in base al contenuto di casticina: Agnucaston, Monoselect Agnus, Agnolyt. Nella monografia EMA l’agnocasto è classificato come fitoterapico con efficacia ben consolidata per il trattamento della sindrome premestruale
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Effetti più frequenti: nausea, mal di testa, disturbi gastrointestinali, acne, prurito, rush eritematoso Tali effetti collaterali sono anche riportati nella monografia dell‘EMA. Non sono riportate interazioni con farmaci

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Q

CIMICIFUGA

A

Cimicifuga (Cimicifuga racemosa)
droga= rizomi e radici
Si riteneva che grazie all’odore dei fiori fosse utile per allontanare le cimici
pianta può raggiungere 2 m di altezza
Foglie composte, alterne grandi e tripennate.
Infiorescenze composte da fiori piccoli, piumosi, bianchi, riuniti in racemi.
I frutti sono dei follicoli ovali provvisti di 8-10 semi piatti a forma triangolare di colore marrone.
L’apparato radicale è raccolto in autunno dalle piante di 3-4 anni di età.
I principali costituenti sono glicosidi triterpenici (acteina, cimicifugoside, cimiracemoside A), flavonoidi (biocanina, kaempferolo), alcaloidi chinolizidinici (citisina, metilcitisina), acidi aromatici (ferulico e caffeico), tannini, saponine e zuccheri.
Il meccanismo d’azione non è stato ancora ben chiarito.
MENOPAUSA E SINDROME PREMESTRUALE
effetti a livello dei neurotrasmettitori quali serotonina dopamina e GABA
La cimicifuga agisce sulla termoregolazione attraverso la modulazione dei recettori della serotonina presente a livello ipotalamico.
Infatti nella cimicifuga è stato isolato un composto analogo alla serotonina ma in basse quantità.
Pertanto l’efficacia nel ridurre i sintomi della menopausa derivano probabilmente da un effetto sinergico di tutti i composti neurotrasmettitori mimetici
la cimicifuga anche effetto osteo protettivo stimolando la produzione dell’osteoprotegerina e della fosfatasi alcalina ossea
la cimicifuga può essere considerata una buona alternativa ai farmaci di sintesi nel trattamento dei sintomi della menopausa. Nella monografia EMA la cimicifuga è classificata come fitoterapico con efficacia ben consolidata nel trattamento dei sintomi della menopausa incluse le vampate di calore e le sudorazioni profuse.
estratto secco etanolico
EFFETTI INDESIDERATI Lievi effetti collaterali quali disturbi gastrointestinali cefalea e ipotensione
Può provocare disturbi epatici.
Si sconsiglia l’utilizzo nelle donne con disturbi epatici o in associazione a farmaci o prodotti erboristici potenzialmente epatotossici
Effetti protettivi sul carcinoma. Studi su linee cellulari di carcinoma mammario, responsive agli estrogeni, hanno mostrato che estratti di cimicifuga erano in grado di inibire la proliferazione cellulare così da suggerire un effetto protettivo invece che dannoso sul carcinoma mammario

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Q

Fitoestrogeni

A

Fitoestrogeni
MENOPAUSA E SINDROME PREMESTRUALE
I fitoestrogeni sono sostanze naturali ad azione estrogeno simile principalmente presenti nella frutta e in molti vegetali. Attivano i recettori per gli estrogeni presenti nell’ipotalamo, nella mammella e nell’apparato genitale dove svolgono azioni proliferative e regolatorie della riproduzione
I fitoestrogeni esercitano un effetto anti-estrogenico quando sono presenti alti livelli di estrogeno circolante ed un effetto estrogenico quando sono presenti bassi livelli come ad esempio nella menopausa
Si distinguono in quattro classi: isoflavoni, cumestani, prenilflavonoidi e lignani.
ISOFLAVONI Si trovano nei semi delle piante appartenenti alla famiglia delle Leguminose (semi di soia, fagioli, lenticchie, cavoli, cereali, spinaci, luppolo)
LIGNANI sono presenti in quasi tutti i cereali integrali (riso, mais) nell’olio d’oliva, in svariati tipi di frutta (uva, ananas, fichi, datteri) nei semi di sesamo e di lino.
CUMESTANI Si trovano prevalentemente nel trifoglio rosso, nei piselli, nei germogli di fagioli e nei cavoli di Bruxelles. PRENILFLAVONOIDI Sono presenti principalmente nel luppolo
I fitoestrogeni sono presenti nelle piante soprattutto come glucosidi. In seguito ad assunzione per via orale vengono convertiti enzimaticamente nell’intestino (beta galattosidasi) in agliconi. Gli isoflavoni sono convertiti in genisteina e daidzeina, i lignani in enterolattone ed enterodiolo e i cumestani e in cumestrolo. Gli agliconi possono essere assorbiti come tali o ulteriormente metabolizzati; ad esempio la daidzeina viene ulteriormente metabolizzata in S- equolo. Le principali droghe vegetali che contengono fitoestrogeni sono la soia e il trifoglio rosso

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Q

ADATTOGENI

A

sostanze capaci di aumentare lo stato di resistenza non specifica dell’organismo allo stress

In fitoterapia un adattogeno aumenta la capacità di un organismo di adattarsi a fattori ambientali e di contrastare gli effetti negativi dovuti a stress prodotto da: affaticamento mentale, emotività, stile di vita inadeguato, malattie, infezioni, ecc.

fattori di stress stimolano l’ipotalamo e le ghiandole surrenaliche con liberazione di adrenalina e noradrenalina tramite corticotropina ACTH
Questo determina liberazione di cortisolo (ormone dello stress) che induce modificazioni che cercano di compensare lo stress
Uno stress lieve può essere utile per la sopravvivenza. Invece uno stress severo (incapacità di compensazione) può indurre conseguenze dannose quali depressione del sistema immunitario disturbi cardiaci stati d’ansia e depressione con produzione di molecole attive contenenti ossigeno quali monossido di azoto la
formazione di ATP
Gli adattogeni riducono i livelli di cortisolo favoriscono la produzione di NPY e la formazione di HSP70 heatshock protein che a loro volta inibiscono SAPK stress activated protein kinasi. Di conseguenza i livelli di NO non aumentano e la produzione di ATP non è ridotta.

effetto benefico sull’infiammazione cronica, aterosclerosi, disordini neurodegenerativi, sindrome metabolica e patologie legate all’invecchiamento
Dal punto di vista chimico si dividono in 2 gruppi:
- Composti fenolici (lignani strutturalmente simili alle catecolamine)
- Terpeni tetraciclici (strutturalmente simili ai corticosteroidi)

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Q

Eleuterococco

A

Eleuterococco
droga= radice e dal rizoma di Eleutherococcus senticosus
anche conosciuto come ginseng siberiano
Arbusto con foglie palmato-composte a margine seghettato.
Infiorescenze a ombrella.
Il frutto è una bacca ovoidale, nera contenente 5 semi.
Contiene ELEUTEROSIDI e acido caffeico.
INDICAZIONI D’USO: tonico adattogeno per migliorare le difese dell’organismo, memoria, appetito. Bronchite, ipertensione, impotenza, stress.
Proprietà immunostimolanti, antiossidanti, antivirali, ipocolesterolemizzanti,
Proprietà antiinfiammatorie, epatoprotettore, resistenza fisica e psicologica allo stress Sembra capace di eliminare acido lattico, e utilizzare lipidi e ossigeno come fonte energetica.
PREPARAZIONI Droga essiccata tagliata in piccoli pezzi o polverizzata, estratti fluidi o secchi, tintura.
Forme farmaceutiche: capsule molli, preparati liquidi, polvere e compresse
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Transitori: irritabilità e insonnia, tachicardia, emicrania
Sebbene sicuro, è sconsigliato nei bambini e in gravidanza

82
Q

Rodiola

A

Rodiola
droga= radice e dal rizoma di Rhodiola rosea
Raccolta in autunno da piante di 3 anni
Vive in climi freddi e montuosi
Arbusto perenne foglie carnose fiori giallo arancio
Componenti: fenilpropanoidi (rosavina, rosina, rosarina), derivati del feniletanolo (salidroside, p-tirosolo), flavonoidi (rodionidina, rodiolgina, ecc), glicosidicianogenetici e triterpeni.
Olio essenziale: α-pinene, graniolo, limonene, monoterpeni (rosiridrolo) proantocianidine, flavolignani (rodiolina), acidi fenolici (acido clorogenico). Uso: tonico adattogeno, stanchezza fisica e mentale, tono dell’umore
L’estratto ha mostrato indurre la sintesi di Heat shock protein, coinvolte nel meccanismo anti-stress
capacità di indurre un aumento di serotonina e di peptidi oppioidi quali le beta endorfine nelle aree cerebrali
Disturbi respiratori, mal di testa, attività cardioprotettiva, antiaritmica, antitumorale
Indicazioni d‘uso: alleviare i sintomi dovuti allo stress come fatica, sensazione di debolezza fisica e mentale
PREPARAZIONI estratto secco ottenuto con etanolo.
Registrato in Italia dal 2011 come «medicinale tradizionale vegetale»
costituenti chimici implicati nell’attività biologica della droga sono il salidroside, il p-tirosolo e i fenilpropanoidi, rosavina, rosina, rosarina.
EFFETTI INDESIDERATI limitati sebbene sicuro, è sconsigliato nei bambini e in gravidanza
Possibile effetto sui citocromi, meglio non somministrare insieme ad altri farmaci Sconsigliato in pazienti in terapia con antidepressivi

83
Q

Basilico sacro

A

Basilico sacro
La droga =parti aeree di Ocimum sanctum
pianta erbacea, fusto quadrangolare
Si ricava un olio essenziale costituito principalmente da metil-eugenolo ed eugenolo; le parti aeree contengono inoltre saponine, flavonoidi (derivati dell’apigenina e luteolina), tannini, fenoli (acido rosmarinico).
Sono stati isolati glicoglicerolipidi (ocimumoside A e B) ed una cumarina (ocimarina).
USI Raffreddore, mal di testa
Disturbi gastrici alterazioni cardiache cura della malaria indicata per promuovere lo stato di benessere e la resistenza allo stress, memoria. Ocimumoside A e B erano in grado di modulare i livelli di neurotrasmettitori nel cervello e il sistema antiossidante (SOD, CAT, GSH) in un modello animale di stress cronico

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Q

Immunostimolanti

A

Immunostimolanti
Per la difesa dell’organismo nei confronti di microrganismi, virus, agenti patogeni esterni e cellule tumorali.

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Q

Echinacea

A

Echinacea
IMMUNOSTIMOLANTE
droga= parti aeree raccolte durante il periodo di fioritura di Echinacea purpurea e dalle radici di Echinacea pallida
Piante erbacee perenni con foglie ovato-lanceolate con margine intero o finemente seghettato.
I principali costituenti di E. purpurea sono i derivati dell’acido caffeico come l’acido cicorico e l’acido caftarico, alcamidi, oli volatili fino allo 0.32% come il borneolo, polisaccaridi ad alto peso molecolare lipopolisaccaridi e lipoproteine.
Sono presenti anche flavonoidi come quercetina, kaempferolo, isoramnetina.
I costituenti presenti nella radice di E. pallida sono i derivati dell’acido caffeico fra cui l’echinacoside e l’acido cicorico.
Il trattamento aumenta significativamente la risposta delle cellule ad uno stimolo antigenico attraverso la produzione di IL-2 e IFN-gamma. Questo perché i polisaccaridi sono capaci di legarsi alla superficie delle cellule T
effetto di riduzione del rischio relativo di contrarre il raffreddore e infezioni respiratorie.
PREPARAZIONI Posologia per E. purpurea: 6-9 ml di succo fresco; E. pallida: 900 mg di radice grezza o preparazioni equivalenti
EFFETTI INDESIDERATI Interazioni farmacocinetiche con farmaci Il succo fresco sembra riportare minori effetti collaterali rispetto alla tintura alcolica della pianta o delle radici la tossicità non risulta rilevante trattandosi di disturbi di natura lieve o moderata (effetti gastrointestinali, nausea, mal di testa, prurito, rari casi di ipersensibilità come asma, rinite allergica o dermatite atopica) Possibile rallentamento della crescita fetale data da una possibile inibizione dell’angiogenesi embrionale alla stimolazione di cellule natural killer con espulsione fetale. Evitare in gravidanza

86
Q

Astragalo

A

Astragalo
IMMUNOSTIMOLANTE
droga = radice di Astragalus membranaceus
Pianta erbacea perenne con foglie oblungo ovate lunghe fino a 6 cm, radice cilindrica non ramificata
i principali componenti chimici comprendono: polisaccaridi (glucani A,B,C), astragalano e astraglucano, saponine triterpeniche, flavonoidi.
indicata nel trattamento di svariate condizioni quali immunodeficienza sindromi gastrointestinali affaticamento mancanza di appetito sindrome da deperimento ulcere e edema polmonare
capacità immunomodulatoria e di stimolazione delle cellule dendritiche con liberazione di citochine pro-infiammatorie e incremento della funzionalità immunitaria
In alcuni casi può dare diarrea e sindromi gastrointestinali. in alcune persone può aumentare la glicemia o la pressione sanguigna. Dato il suo effetto clinico, può interferire con agenti immunosoppressori utilizzati in pazienti che hanno subito un trapianto.

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Q

Uncaria

A

Uncaria
IMMUNOSTIMOLANTE
droga= radice essiccata, corteccia della radice e del caule di Uncaria tomentosa
Liana rampicante
Uso: antinfiammatorio, contraccettivo, cura del cancro, gonorrea, acne, diabete, tonico, abortivo
Sono stati identificati due chemiotipi: 1 ricco di alcaloidi ossindolici pentaciclici (uncarina B) e l’altro di alcaloidi ossindolici tetraciclici (rincofillina)
è stata riportata la presenza di saponine triterpeniche (derivati dell’acido ursolico) steroli (beta-sitosterolo) polifenoli (tannini, flavonoidi, proantocianidine) derivati glicosidici dell’acido quinovico. Presenti anche tomentoside A e tomentoside B, markers per la specie
capacità di indurre l’espressione di IL-1β e inibire la secrezione di TNF-α.
PREPARAZIONI In commercio si trovano estratti secchi standardizzati al 3% in alcaloidi ossindolici pentaciclici oppure come tintura madre. Sono anche presenti capsule, compresse e bustine tisana.
⚠ EFFETTI INDESIDERATI La droga è ben tollerata Nessun rischio di interazione clinicamente rilevante. In vitro è stato mostrato un effetto di inibizione di CYP3A4

88
Q

Artocarpo

A

Artocarpus tonkinensis
Noto come albero del pane
Il decotto delle foglie essiccate è usato per trattare artrite e mal di schiena
Le foglie contengono: Glicosidi auronolici che hanno mostrato in vitro attività immunosoppressiva e antiinfiammatoria, riduzione della produzione di citochine (TNF-α, interferone-γ)

89
Q

Cedro dell’himalaya

A

Cedro dell’Himalaya (Cedrus deodara)
Albero sempreverde
Trattamento infiammazioni e artrite reumatoide

90
Q

Mirra

A

Mirra (Commiphora myrrha)
Utilizzato nella produzione della mirra una resina ricavata dalla linfa essiccata dell’albero l’olio essenziale è caratterizzato dalla presenza di un alto contenuto di furano eudesma-1,3 diene seguito da curzerene e germacrene.
Trattamento di alcune malattie infiammatorie per il dolore

91
Q

Desmodio

A

Desmodio (Desmodium adscendens)
Pianta perenne. Foglie vellutate e trifogliate.
Le foglie sono usate nel trattamento dell’asma bronchiale e nell’infiammazione dell’ovaio
L’estratto acquoso delle foglie ha inibito le ciclossigenasi e lipossigenasi inibendo il rilascio di acido arachidonico

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Q

Chiodi di garofano

A

Chiodi di garofano
Boccioli fiorali di Syzygium aromaticum
albero sempreverde.
Famiglia Mirtacee
Le foglie ovato-lanceolate di colore rossastro sono ricche di olio essenziale
Principale componente dell’olio essenziale è l’eugenolo e in minore quantità sono presenti beta-cariofillene ed eugenolo acetato.
l’olio essenziale diminuisce la risposta immune cellulo-mediata riducendo la secrezione di linfochine

93
Q

Elicriso

A

Elicriso (Helichrysum italicum)
Pianta perenne
L’estratto acetonico manifesta un potete effetto inibitorio sull’attività di NFkB. L’arzanolo inibisce l’attività della 5 lipossigenasi e la produzione di prostaglandine PGE2.

94
Q

Patata africana

A

Patata africana (Hypoxis rooperi)
Foglie a nastro e fiori a forma di stelle di colore giallo brillante
Il rizoma della pianta è comunemente chiamato patata africana a causa della somiglianza con la patata
Tradizionalmente dopo un lavaggio con acqua il rizoma è tagliato in piccoli pezzi bollito per 20 minuti circa e il decotto così ottenuto viene ingerito
Gli estratti acquosi ed alcolici della patata africana posseggono proprietà antinfiammatorie attraverso l’inibizione della sintesi, produzione e/o rilascio di citochine infiammatorie, l’inibizione della sintesi di prostaglandine
Un costituente chimico abbondante nell’estratto di patata africana è l’ipoxoside che viene convertito a rooperolo, un composto biologicamente attivo, dall’enzima beta glucosidasi presente in grande quantità dell’intestino umano. Il rooperolo inibisce la produzione di TNF-α IL-1-β, IL-6, l’attività della Cox-2 e quindi la produzione di prostaglandine

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Q

Tasso

A

Taxus brevi folia o tasso del Pacifico albero sempreverde originario
Taxus baccata originario Inghilterra, presente in Italia
Famiglia Taxaceae
Droga= corteccia del T. brevifolia
Corteccia è striata ha scaglie rossastre che virano al viola, i suoi rami vanno da ascendenti a cadenti.
L’isolamento del componente attivo richiede un’ampia procedura di frazionamento con molti passaggi tra solventi acquosi e organici
Attivo nei tumori solidi e in modelli di leucemia nel prolungare la sopravvivenza murina
Il tassolo è attualmente prodotto per la commercializzazione da colture di cellule vegetali tramite fermentazione su larga scala delle cellule vegetali.
Foglie piccole sessili inserite sui rametti. Sono lineari ed appiattite, di colore verde scuro e lucide nella pagina superiore verde chiaro su quella inferiore.
La famiglia è caratterizzata da microsporofilli con 2-8 sacche polliniche, da ovuli solitari e semi avvolti da un arillo di colore vivace.
L’embrione ha due cotiledoni.
☠ VELENOSA O LETALE
Fusto foglie e semi contengono tassolo e tassina, un veleno che causa tremore, paralisi, depressione cardiaca e morte per arresto respiratorio
Il tassolo ora ribattezzato paclitaxel è stato approvato e commercializzato con il nome di Taxol per il trattamento del tumore dell’ovaio, per il trattamento di seconda linea del tumore della mammella e del polmone non a piccole cellule
Alterazione dei processi di polimerizzazione e depolimerizzazione dei microtubuli cellulari con inibizione della mitosi
Il docetaxel (analogo) è un farmaco commercializzato come Taxotere. Inibisce la disaggregazione dei microtubuli
Il docetaxel approvato nel 1995 in USA è leggermente più solubile del Taxol ed è anche somministrabile per via endovenosa. Viene impiegato nel trattamento del tumore della mammella e dell’ovaio

96
Q

Effetti avversi inibitori dei microtubuli

A

neuropatia periferica indotta dagli inibitori dei microtubuli
Dose-dipendente
Reversibile con la cessazione del trattamento
Ipotesi causa: interruzione trasporto assonale

97
Q

Epotiloni

A

Inibitori dei microtubuli
Ixabepilone
Efficacia maggiore e effetti avversi minori dei tassani

98
Q

CAMPTOTHECA -CAMPTOTECINE

A

Camptotheca Acuminata
ANTITUMORALI
Camptotecine (topotecan e irinotecan)
Albero Foglie coriacee, ovate, acuminate, di colore verde scuro
Fiori piccoli biancastri con corolla a 5 petali
Frutto di forma allungata
Nella medicina tradizionale cinese la pianta è adoperata per il trattamento dei raffreddori, psoriasi, affezioni epatiche, cura della cistifellea, della milza e dello stomaco.
Dalla corteccia (e foglie giovani) si estrae la camptotecina un alcaloide pentaciclico prodotto anche per sintesi dotato di attività anti leucemica e antitumorale ma poco utilizzato per la sua elevata tossicità e scarsa solubilità
Usato per vari tipi di tumore ovarico, tumore dello stomaco, fegato, testa collo, vescica
Il sito d’azione del topotecano è la topoisomerasi I, enzima responsabile della rottura e ricucitura (con aumento del numero di legame) del singolo filamento di DNA.

99
Q

BETULLA BIANCA

A

BETULLA BIANCA (Betula alba)
ANTITUMORALE
L’Acido betulinico è un triterpene pentaciclico presente nella corteccia
Citossico Distrugge selettivamente le cellule di melanoma umano lasciando inalterate le cellule sane
È stata dimostrata l’apoptosi nelle cellule tumorali con particolare selettività per la cellule di melanoma e neuroblastoma. Questo prodotto non è costoso ed è disponibile in abbondanza nella corteccia della betulla bianca sotto forma di betulino (idrossile derivato) che può essere facilmente convertito ad acido betulinico tramite una semplice reazione di ossidazione. Il composto è attualmente in fase di sviluppo preclinico.

100
Q

Colchicina

A

COLCHICINA
Inibitore microtubuli
Isolata da Colchicum autumnale
La colchicina si presenta come polvere giallastra e inodore, cristallina o amorfa, solubile in acqua o alcool
Azioni: la colchicina si lega alle proteine dei microtubuli, bloccando la formazione del fuso mitotico durante la divisione cellulare. Blocca la proliferazione e la migrazione delle cellule responsabili di infiammazione (effetto anti-flogistico).
Troppo tossico per un uso continuo nella terapia anti-leucemia (effetti mielosoppressori, miopatia, neuropatia, alopecia).
Uso per via orale nella gotta per alleviare la crisi di artrite dolorosa (effetti collaterali: diarrea, nausea, dolori addominali) Possibile uso nelle pericarditi.

101
Q

PELARGONIO

A

Pelargonio
RAFFREDDORE E INFLUENZA
droga = Pelargonium sidoides (Fam. Geraniaceae), una pianta perenne originaria dell’Africa meridionale ma presente anche nelle catene montuose costiere fino a 2300 m.
La pianta cresce su prati e terreni sassosi, raggiunge l’altezza di 25-50 cm, presenta rizomi tuberosi, foglie di colore verde-grigiastro arrotondate a forma di cuore e leggermente setose su lunghi piccioli.
Per quasi tutto l’anno i fusti della pianta sono scarsamente ramificati e si sviluppano dalla base alla radice, mostrando piccoli fiori tubulari di colore rosso porpora scuro quasi nero.
Man mano che la pianta invecchia le sue radici scuriscono e passano da un colore rosso vivo a porpora-nero.
La droga è caratterizzata dalla presenza di composti cumarinici fra cui: - 6,7-diidrossiderivato scopoletina - derivati 5,6,7 come l’umckalina - 6,7,8-triidrossicumarinici come la fraxetina - 6,8-diidrossi-5,7-dimetossicoumarinici come l’artelina
Le cumarine totali rappresentano circa lo 0.05% del peso secco, e la principale rappresentante è la umckalina che ne costituisce il 40% del totale.
Altri costituenti dell’estratto comprendono acidi fenolici, flavonoidi, derivati catechinici, proantocianidine e un tipo di fitosterolo. Il medicinale tradizionale di origine vegetale Kaloba®, registrato in Italia ed in altri paesi europei, contiene l’estratto etanolico standardizzato
L’effetto antibatterico:meccanismo indiretto, l’estratto riduce significativamente l’adesione cellulare batterica sulle cellule epiteliali umane ed aumenta l’attività fagocitica dei monociti in modo concentrazione-dipendente.
Anche la frequenza del battito delle cellule ciliate è incrementata in seguito al trattamento con l’estratto di pelargonio, in modo concentrazione-dipendente, favorendo così l’espulsione del muco dal tratto respiratorio.
L’attività immunomodulatoria dell’estratto di pelargonio viene esercitata attraverso l’attivazione in vitro dei macrofagi, stimolando la liberazione di IL-1, IL-12, TNF-α, e NO nel mezzo di coltura.
L’estratto induce l’espressione genica di NO e citochine pro-infiammatorie, e l’effetto sembra dipendere dall’acido gallico, mentre l’umckalina non sembra esercitare effetti sulla trascrizione.
L’estratto della droga ha mostrato anche una significativa attività antivirale nei confronti del virus Herpes simplex, con un meccanismo diretto che inibisce la capacità del virus di penetrare nella cellula ospite.
I derivati cumarinici subiscono un importante metabolismo di primo passaggio da parte degli enzimi epatici EFFICACIA trattamento della sola rinosinusite causata dal raffreddore
uso tradizionale per le affezioni delle alte vie respiratorie
medicinale da automedicazione proprio per il trattamento dei sintomi legati a raffreddore, tosse e mal di gola, ed è presente in Italia col nome commerciale di Kaloba®
EFFETTI INDESIDERATI Tra le reazioni avverse considerate moderate/gravi vi sono quelle gastrointestinali (diarrea, nausea, vomito, disfagia) imputabili alla frazione tannica dell’estratto. Vi sono state inoltre alcune rare reazioni di ipersensibilità sviluppate come reazioni cutanee (rash cutanei, angioedemi, dispnee, broncospasmi e tachicardie). Il rischio epatotossico per l’eccessiva assunzione di cumarine presenti nell’estratto è stato valutato molto basso. La tossicità è legata alla presenza di alcune specifiche strutture cumariniche, differenti dal derivato 7- idrossi-cumarina presente nell’estratto EPs®7630.

102
Q

OLMARIA

A

Olmaria
droga =sommità fiorite di Filipendula ulmaria (L.) Maxim (Fam. Rosaceae),
una pianta erbacea perenne.
Le foglie sono alterne di colore verde scuro nella parte superiore glabra, giallastra pelosa in quella inferiore.
Nel periodo estivo presenta numerosi piccoli fiori di colore bianco crema, raggruppati finemente tra loro in pannocchie terminali molto ramificate.
Il rizoma si presenta nodoso e ramificato, spesso 2-2.5 cm e molto lignificato da cui si dipartono robuste radici spesse circa 3 mm, a loro volta provviste di radichette fibrose.
L’EMA ne riporta l’uso tradizionale come trattamento di supporto per il raffreddore comune.
I principali componenti dell’olio volatile sono i salicilati e sono rappresentati in maggiore misura dalla salicilaldeide (per il 75% dell’olio totale), che si sviluppa per lo più dai glucosidi fenolici dopo l’essiccazione.
Questi sono presenti nella droga anche come metilsalicilato e alcool salicilico, presenti fino allo 0.5%.
I flavonoidi sono presenti nei fiori fino al 6% con i derivati della quercetina quali la quercetina 3-O-galattoside (iperoside), e anche derivati del kaempferolo come il kaempferolo-4’-glucoside.
La droga contiene anche ellaggitannini (10-15%), solubili in solvente acquoso, rappresentati soprattutto dal composto dimerico rugosina D.
Nei fiori si possono trovare tracce di cumarine, mucillagini, acido ascorbico e una sostanza simile all’eparina, unita sotto forma di complesso a proteine vegetali.
BASI FARMACOLOGICHE Estratti etanolici e acquosi combinati hanno mostrato un attività inibitoria in vitro nei confronti di Staphylococcus aureus haemolyticus, Streptococcus pyogenes haemolyticus, Escherichia coli, Shigella flexneri, Klebsiella pneumoniae e Bacillus subtilis, mentre la tintura dei fiori possiede capacità inibitorie sulla crescita in vitro di Staphylococcus aureus e S. epidermis, Proteus vulgaris e Pseudomonas aeruginosa.
L’estratto acquoso delle foglie inibisce l’attività dell’enzima ciclossigenasi (COX-1), con una diminuzione della produzione di prostaglandine. E’ stato osservato anche la capacità inibitoria sul rilascio del fattore di attivazione piastrinico (PAF) in neutrofili umani da parte dello stesso estratto. L’estratto in etilacetato dei fiori ha evidenziato una forte attività inibitoria del sistema del complemento
gli estratti dei fiori si sono dimostrati più potenti nel limitare la produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS) da parte di leucociti polimorfonucleati umani, rispetto agli estratti delle foglie.
Un’ulteriore conferma del maggiore effetto delle parti aeree, rispetto alle radici della droga è stata fornita dalla capacità inibitoria nei confronti degli enzimi COX di tipo 1 e 2.
EFFICACIA CLINICA
l’EMA ne riconosce l’utilizzo tradizionale a supporto del raffreddore comune e come sintomatico dei dolori articolari minori.
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Rari eventi di ipersensibilità che ne sconsigliano l’uso nella popolazione pediatrica e adolescente fino ai 18 anni. Non sono stati riportati casi clinici d’interazione con medicinali, tuttavia è sconsigliata la contemporanea assunzione con altri prodotti contenenti farmaci antinfiammatori non steroidei.

103
Q

TIMO

A

Timo
Oli essenziali
L’olio essenziale di timo è ricavato dalle parti aeree fresche di Thymus vulgaris L. e/o Thymus zygis L. (Fam. Lamiaceae).
L’olio si compone principalmente dei composti timolo,p-cimene e altri derivati in misura minore come carvacrolo, linalolo, mircene e terpinen-4-olo.
L’uso dell’olio essenziale di timo è indicato dall’EMA nell’uso tradizionale come espettorante e sintomatico nella tosse associata al raffreddore.
L’olio essenziale possiede capacità antivirali, antibatteriche e antifungine.
L’uso orale nei pazienti pediatrici e adolescenti fino ai 18 anni è sconsigliato per un aumentato rischio di broncospasmo.
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Dato l’elevato profilo lipofilo dei componenti dell’olio essenziale, è importante mantenere l’assunzione giornaliera entro le dosi raccomandate dall’EMA. Nella popolazione pediatrica al di sotto dei 3 anni è controindicato l’uso (anche topico) per un aumentato rischio di laringospasmo. Le reazioni più frequenti per sovradosaggio possono riguardare il sistema gastrointestinale con dolori e spasmi, ma anche reazioni allergiche di vario tipo. L’applicazione topica di prodotti contenenti oltre l’8% di timolo può provocare irritazione cutanea.

104
Q

Anice

A

Anice (anice verde)
L’olio essenziale di Pimpinella anisum (Fam. Apiaceae) si ricava da piccoli frutti.
Il maggior costituente, che rappresenta il 90% circa del totale del fitocomplesso, è il trans-anetolo
Sono anche presenti γ-himachalene, anisaldeide, linalolo, estragolo, β-farnesene, α-terpineolo, cis-anetolo (<0.5%).
L’uso tradizionale dell’olio essenziale, oltre che come carminativo e spasmolitico a livello gastrointestinale, è come espettorante nella tosse e nel raffreddore
effetto inibitorio sulla crescita di un ampio numero di specie batteriche e micotiche, tra cui lo Streptococcus haemoliticus, mentre studi in vivo hanno delineato un effetto di aumento della secrezione di muco nel tratto respiratorio. L’azione espettorante è data sia dagli effetti secretolitici ed espettoranti dell’anetolo, ma anche dell’effetto miorilassante sui muscoli lisci bronchiali, come suggerito da esperimenti sulla muscolatura liscia tracheale contratta farmacologicamente con metacolina e carbacolo.
metabolita ossidato del trans-anetolo, l’anetolo-epossido, data la sua struttura epossidica reattiva alchilante con le strutture cellulari, può avere effetti citotossici a livello epatico. L’estragalo, un altro componente dell’olio essenziale, e alcuni suoi metaboliti sono stati studiati per le proprietà carcinogeniche e genotossiche dose-dipendenti in vivo.

105
Q

Carmantina

A

Andrographis (carmantina o chiretta verde)
droga= foglie di Andrographis paniculata Ness (Fam. Acanthaceae), una pianta erbacea annuale.
Si caratterizza per il portamento eretto, che la può portare ad un’altezza fino ad 1 metro.
Il fusto ha sezione quadrangolare con solchi in direzione longitudinale, le foglie si presentano lanceolate.
I maggiori costituenti fitochimici sono rappresentati dai lattoni diterpenici, il cui composto biologicamente più attivo è l’andrografolide.
effetto battericida di A. paniculata nei confronti dei batteri gram- negativi, e batteriostatico su alcuni batteri gram-positivi.
estratto metanolico un’attività inibitoria nei confronti del biofilm prodotto dal batterio patogeno Pseudomonas aeruginosa. capacità antinfiammatoria dell’estratto metanolico di etilacetato.
efficacia nel risolvere i sintomi a carico delle alte vie respiratorie
potenziale interazione farmacocinetica dovuta all’inibizione dell’espressione e dell’attività del citocromo P450, isoforma 3A4, che è stata dimostrata sia in vitro che in vivo. Nei trials condotti con questa pianta come monocomponente o in associazione con altri prodotti non sono stati registrati importanti effetti avversi a seguito dell’assunzione dei diversi prodotti a base di A. paniculata, se non rari episodi di nausea, diarrea, rash cutanei e vertigine risolti con la sospensione del trattamento.

106
Q

Altea

A

Altea
droga= radici di Althaea officinalis L. (Fam. Malvaceae),
erba perenne originaria dell’Europa e Asia.
Si trova nei luoghi umidi e si presenta con fusti numerosi, tomentosi e poco ramificati, alti circa un metro.
Le foglie sono palminervie, ovali, vellutato-tomentose; sono dentate e divise in 3-5 lobi con il mediano più grande.
I fiori solitari hanno un calicetto di 5-8 brattee strette, saldate alla base con calice e corolla rosa pallido.
Le radici, raccolte nell’autunno del secondo anno, si presentano cilindriche leggermente ritorte, semplici e poco ramificate, spesse fino a 3 cm con profondi solchi longitudinali.
Esternamente sono caratterizzate da un colore giallo-grigio e da una consistenza fibrosa, internamente sono di colore bianco e di consistenza granulosa, con il legno striato radialmente.
La droga viene preparata ripulendo e raschiando la parte superficiale delle radici: ne risulta una radice secca bianca, stopposa all’esterno per le abbondanti fibre lunghe e sottili, tra cui può essere impigliato un pulviscolo bianco e farinoso.
La droga contiene polisaccaridi mucillaginosi (fino all’11%) costituiti principalmente da arabino-galattani, galatturono-ramnani, arabinani, glucani e polisaccaridi acidi contenenti D- galattosio, L-ramnosio, acido D- glucuronico e acido D-galatturonico.
Vi è la presenza di glicosidi flavonici fino allo 0.28%, acidi fenolici, il derivato cumarinico scopoletina, fitosteroli e calcio ossalato.
Indicazione terapeutica nel trattamento della tosse secca, irritazione della mucosa orale, faringea o gastrica. Il meccanismo d’azione è dato dall’effetto protettivo e lenitivo della mucillagine a livello delle mucose, confermato da prove in vitro sugli effetti bioadesivi dell’altea. L’EMA riporta l’uso tradizionale della droga per l’irritazione orale o faringea associata alla tosse secca.
le proprietà bioadesive dei polisaccaridi purificati di altea, mostrando una capacità dose-dipendente di adesione al tessuto epiteliale.
proprietà rigenerativa nei confronti delle cellule epiteliali.
possibile meccanismo antitussivo dell’estratto che coinvolge i recettori serotoninergici.
meccanismi anti-infiammatori su modelli sperimentali in vivo, attribuibili all’estratto acquoso.
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Non sono stati riportati effetti avversi durante gli studi clinici. E’ stato riportato il rischio potenziale d’interazione farmacocinetica dato dallo stato protettivo mucillaginoso sulla mucosa, nel caso di somministrazione concomitante con altri farmaci. Non sono stati segnalati casi di sovradosaggio o interazioni farmacologiche agli organi di farmacovigilanza, secondo quanto riportato nella monografia dell’EMA.

107
Q

Poligala

A

Poligala
droga= radici e dalle corone basali essiccate di Polygala senega L. (Fam. Polygalaceae) o specie correlate.
E’ una pianta erbacea perenne con numerosi fusti lisci alti fino a 40 cm, che dipartono da una corona basale bruno grigiastra spessa con un diametro di circa 3 cm, da cui si sviluppa una radice di diametro minore di tipo contorto e ramificato.
Le foglie si presentano alterne, lanceolate con margine dentellato, mentre i fiori sono raggruppati in un racemo di piccoli fiori bianchi.
La droga contiene saponine bidesmosidiche triterpeniche derivate dall’aglicone presenegenina (fino al 12%).
Sono presenti mono e oligosaccaridi.
Il salicilato di metile è presente per quasi la metà della frazione dell’olio essenziale (0.2%).
Nella medicina tradizionale, nelle Farmacopee trova indicazione come espettorante nella tosse produttiva e bronchiti, mentre non è presente tra le monografie EMA.
Il meccanismo farmacologico è dato dall’azione irritativa dei derivati saponinici a livello della mucosa gastrica, che di riflesso porta a un aumento della secrezione bronchiale con conseguente facilitazione della rimozione del muco.
attività antinfiammatoria dell’estratto della droga nei confronti dell’enzima COX-1 e COX-2, proprietà antinfiammatorie del derivato triterpenico tenuigenina attraverso l’inibizione della sintesi della prostaglandina E2, dell’attività della COX-2 e della ossido-nitrico sintetasi indotta nei macrofagi.
soluzione acquosa di un estratto liofilizzato della droga della specie tenuifolia ha mostrato un effetto inibitorio sulla crescita del virus herpes simplex. Una saponina non specificata, derivata da P . senega, ha dimostrato in uno studio in vitro un effetto anti- virale diretto. La tenuigenina ottenuta dall’estratto di P . tenuifolia ha dimostrato un effetto protettivo in un modello in vivo di infezione polmonare da Staphylococcus aureus.
EFFICACIA CLINICA L’unico studio sull’uomo ha dimostrato che l’estratto fluido della droga riduce significativamente la viscosità dell’escreto.
⚠ EFFETTI INDESIDERATI La tossicità dei derivati saponinici risulta essere relativamente bassa, anche per il loro basso assorbimento. Sovradosaggio può provocare effetti gastrointestinali.

108
Q

Grindelia

A

Grindelia
droga = sommità fiorite essiccate di diverse specie di Grindelia
piante erbacee perenni native del continente americano.
Le piante hanno un aspetto cespuglioso e possono raggiungere un altezza di circa 1 metro,
i fusti si presentano legnosi, le radici a fittone e le foglie intere, allungate con margine seghettato.
I fiori sono a capolino, di colore giallo intenso, e presentano una caratteristica secrezione resinosa abbondante, di leggero odore balsamico, che costituisce la parte farmacologica attiva della droga.
La quantità di resina varia a seconda della specie.
E’ costituita principalmente da acidi diterpenici come l’acido grindelico, l’acido 7,8- epossigrindelico e l’acido 17-acetossigrindelico, composti acetilenici come il matricarianolo e matricarianolo acetato. Vi è la presenza di flavonoidi derivati metil- e dimetil-esteri del kaempferolo e della quercetina, derivati triterpenici quali sapogenina-D, bayogenina e acido oleanolico.
La droga contiene acidi fenolici come l’acido clorogenico e acidi cumarinici, e circa il 5% di sostanze tanniche.
L’aroma caratteristico è conferito dalla presenza di mono- e sesqui-terpeni come costituenti dell’olio essenziale (0.2% del totale della droga), variabili nella composizione a seconda della specie. La monografia EMA riporta l’uso tradizionale di grindelia per il trattamento della tosse associato a raffreddore.
attività antibatterica dell’estratto etanolico e della frazione resinosa nei confronti di molti ceppi tra cui Staphylococcus aureus e Bacillus subtilis.
blando effetto antifungino concentrazione-dipendente da parte di una frazione saponinica.
attività inibitoria dell’estratto di grindelia nei confronti dell’attività dell’enzima elastasi e una marcata inibizione della secrezione di mediatori pro-infiammatori.
riduzione della tosse notturna data da Grindtuss®
PREPARAZIONI E DOSI Secondo la monografia EMA, tisana, estratto liquido, tintura madre
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Come riportato nella monografia dell’EMA, non si sono registrati eventi avversi imputabili a prodotti contenenti grindelia, se non un caso di convulsioni a seguito dell’utilizzo di grindelia in associazione con codeina e sulfoguaiacolo.

109
Q

Piantaggine

A

Piantaggine
droga =foglie essiccate di Plantago lanceolata (Fam. Plantaginaceae).
E’ un erba perenne presente soprattutto nei terreni incolti in Europa e Asia centro settentrionale.
Presenta foglie strette e lanceolate, tendenti ad ergersi dal terreno e con grosse nervature longitudinali.
I fiori sono piccoli e poco appariscenti, con 4 sepali, il calice presenta 4 lobi e vi sono 4 stami.
Il frutto è una piccola capsula con due semi all’interno. I principali componenti fitochimici sono i glicosidi iridoidi e i polisaccaridi mucillaginosi.
I primi sono contenuti per un 2-3% con maggiore presenza di aucubina , a seguire catalpolo, i derivati di quest’ultimo e asperuloside. Il loro contenuto è variabile a seconda del tempo di raccolta.
L’essiccazione immediata della droga subito dopo la raccolta evita l’idrolisi dell’aucubina in un polimero di colore scuro che evidenzia la non correttezza del processo di produzione.
Le mucillagini costituiscono dal 2 al 6.5% dei costituenti fitochimici della droga.
Sono stati isolati arabinogalattani, glucomannani e ramnogalatturonani. I flavonoidi presenti sono principalmente derivati glucosidici dell’apigenina e luteolina.
La droga contiene inoltre il 6.5% di tannini, acidi carbossilici, esculetina, loliolide, acido silicico, zinco, potassio e una piccola quantità di saponine. La droga deve contenere non meno dell’1.5% di acido ortho-diidrossocinnamico e derivati espressi come acteoside.
La Commissione E tedesca e la monografia dell’EMA indicano l’uso tradizionale della droga nel trattamento di infiammazioni ed irritazioni della mucosa orale e faringea associate a tosse secca, azione principalmente dovuta alle proprietà lenitive della componente mucillaginosa.
I polisaccaridi mucillaginosi di piantaggine non sono assorbiti e creano uno strato sulla mucosa esercitando un azione protettiva nei confronti delle irritazioni locali.
capacità antinfiammatorie, anti-batteriche e antivirali dell’estratto. Un ulteriore effetto di «scavenger» di radicali liberi rilasciati da neutrofili polimorfonucleati è stato evidenziato da parte di un estratto di piantaggine titolato in mucillagini.
capacità antinfiammatoria di un estratto di piantaggine, con una inibizione diretta dell’enzima COX-2, blocco della migrazione dei leucociti e della liberazione di chemochine pro-infiammatorie.
L’effetto antimicrobico sembra essere dovuto alla presenta di aucubigenina, un metabolita secondario liberato per idrolisi della aucubina ad opera di una beta-glucosidasi. Gli estratti privi di questo enzima, infatti, non hanno rivelato attività di tipo antibatterico.
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Dal punto di vista tossicologico, nel documento di valutazione dell’EMA, sono stati riportati sporadici eventi di diarrea, e solo un caso di possibile allergia al prodotto in un paziente che comunque assumeva molti farmaci.

110
Q

Edera

A

Edera
droga= foglie essiccate intere o tagliate, raccolte in estate, di Hedera helix L. (Fam. Araliaceae)
pianta presente comunemente in Europa, Asia e Africa settentrionale.
I rami si arrampicano sui muri, rocce e alberi fino a decine di metri di altezza per mezzo di radici avventizie brevi e fitte. Le foglie sono coriacee di grandezza variabile: quelle dei rami sterili sono verdi scure con venature chiare, presentano 3-5 lobi triangolari con il terminale sempre più grande rispetto ai laterali.
Le foglie dei rami fertili sono intere, di forma ovato-romboidale e acuminate.
I fiori fioriscono nel primo autunno e si presentano in ombrelle semplici terminali, con il calice con 5 denti piccoli, e cinque petali giallo-verdi piccoli.
Il frutto matura alla fine dell’inverno ed è una drupa nera.
I maggiori costituenti della droga sono le saponine triterpeniche (2.5-6%) con la presenza di glicosidi dell’ederagenina, il suo derivato 2β-idrossilico bayogenina e l’acido oleanolico. Altri componenti sono le saponine ederacoside B, ederacoside C, α-ederina, β- ederina e flavonoidi come l’isoquercitrina e l’astragalina, derivati fenolici, glicosidi cumarinici, fitosteroli, polialchinici, alcaloidi, minerali, beta-carotene e amminoacidi. La droga essiccata non deve contenere meno del 3% di ederacoside C (ph. Eur. 9 ed).
La medicina tradizionale ne indica l’uso per varie patologie: dal trattamento della tosse alla cura dell’ipertensione, dei reumatismi e della scabbia. La Commissione E tedesca prescrive l’uso della pianta per il trattamento dell’ipersecrezione di muco viscoso delle vie aeree e dell’infiammazione bronchiale cronica.
L’edera è usata per il trattamento della bronchite acuta e cronica, semplice o mucopurulenta, tracheobronchite acuta, bronchiolite acuta con broncospasmo, infezioni acute delle basse vie respiratorie e asma.
La monografia EMA ne indica l’uso consolidato della droga come espettorante nella tosse.
L’azione secretolitica è da ricondurre al riflesso vagale a seguito dell’irritazione a livello gastrico, provocata dalle saponine a concentrazioni inferiori a quelle necessarie per provocare lo stimolo emetico.
proprietà chimico-fisiche del nucleo triterpenico delle saponine che esplicano direttamente un’azione surfattante sul muco. L’estratto secco standardizzato in saponine
sciroppo
perle
A seconda del tipo di estratto, la monografia dell’EMA indica i dosaggi massimi giornalieri da poter assumere
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Uno studio retrospettivo ha identificato tra gli eventi avversi diarrea, gastroenteriti, reazioni cutanee e vomito. L’incidenza delle reazioni è correlata all’età del bambino
L’EMA segnala una potenziale interazione farmacodinamica con preparati antitussivi contenenti derivati della codeina. Un case-report descrive il caso di un bambino di 3 anni che ha riportato sintomi neurologici quali delirio, allucinazioni, convulsioni cloniche e midriasi dopo aver mangiato foglie di edera. La lavanda gastrica ha portato alla completa risoluzione dei sintomi. Il sovradosaggio può provocare inoltre problemi gastrointestinali quali nausea, vomito e diarrea.

111
Q

FILLANTO

A

Fillanto
EPATOPROTETTORE
droga=foglie e frutto di Phyllanthus niruri (Fam. Phyllantaceae).
Il gambo principale è semplice o ramificato, di colore verde-rossastro, glabro e legnoso alla base.
Brattee e stipule sono lineari-lanceolate, lunghe circa 1 mm, di colore giallo brunastro.
Le foglie sono obovate, oblunghe, o minutamente apiculate, ottuse o leggermente disequilaterali alla base.
I fiori sono ascellari, con il fiore maschile a 5 sepali, di colore verde pallido e margine bianco, e quello femminile con 5 sepali ovato-allungati, di colore giallo verde e peduncolo apicale.
Il frutto presenta 3 lobi pressati, di colore variabile da ocra a verde oliva e contiene semi triangolari brunastri.
PREPARAZIONI E DOSI Per il trattamento delle affezioni epatiche e delle epatiti virali, sono stati utilizzati prevalentemente estratti e omogenati acquosi delle foglie oppure decotti dell’intera pianta.

112
Q

Betulla

A

ritenzione idrica
Betulla
droga =foglie secche intere o frammentate di Betula pendula Roth e/o Betula pubescens Ehrh. (Fam. Betulaceae) e loro ibridi. Sono alberi diffusi nell’emisfero boreale caratterizzati da foglie leggermente allungate, acuminate e glabre, la prima speci, mentre la seconda ha foglie più rotondeggianti e vellutate.
Le foglie contengono l’1-3.5% di glicosidi flavonolici, in particolare iperoside e altri glucosidi della quercetina, insieme ai glicosidi del kaempferolo e miricetina.
Altri composti fenolici sono: 3,4’-diidrossipropiofenone 3-glucoside, acido caffeico e acido clorogenico, lignani, diarilptanoidi, alcoli triterpenici e esteri malonilici del tipo dammarano.
Le foglie contengono anche proantocianidine polimeriche; il loro contenuto totale (espresso come peso secco) è di 39 mg/g in Betula pendula.
Il contenuto di lipidi ed acidi grassi nelle foglie di B. pendula e B. pubescens varia con le fasi di sviluppo della pianta.
Durante lo sviluppo si ha una riduzione del contenuto di acido linoleico e un aumento di acido α linolenico.
Nelle foglie ingiallite è presente un alto contenuto di acido linolenico.
Le foglie di betulla contengono lo 0.05-0.1% di olio essenziale costituito principalmente da sesquiterpene ossido, β-pinene (2.22%), bornil acetato (2.73%), acido lambertianico (2.44%) e n-tricosano. La concentrazione di potassio nelle foglie di B. pendula è di 8045 µg/g di sostanza secca, in un decotto sono stati rilevati 4725 µg/g. Sono stati ritrovati nelle foglie secche solo 40 µg/g di sodio.
Altri componenti sono vitamine (fino al 2-8%, tra cui 0.5% acido ascorbico), acido nicotinico, caroteni, cumarine (0.44%), tannini (5-9%) e steroli.
La medicina popolare usava l’infuso delle foglie negli stati febbrili, contro la gotta, per aumentare la quantità di urina, depurare le vie urinarie, come adiuvante nei disturbi urinari minori.
usi tradizionali sono supportati da studi sperimentali effettuati utilizzando diverse preparazioni (infusi, decotti, estratti idroalcolici, butanolici ed in corrente di CO2). L’effetto acquaretico è stato correlato alla quantità di flavonoidi presenti
riportato nella monografia EMA, le preparazioni vengono consigliate sull’uso tradizionale.
PREPARAZIONI E DOSI La droga viene somministrata per via orale in differenti forme: tisane, polvere, estratto secco acquoso, estratto acquoso liquido preparato con le foglie fresche, estratto liquido preparato con le foglie fresche stabilizzate mediante vapori di etanolo al 96%, solvente di estrazione etanolo 50-60% (V/V).
⚠ EFFETTI INDESIDERATI La somministrazione orale può essere considerata sicura alle dosi utilizzate tradizionalmente, ad eccezione dei pazienti con malattia renale o cardiaca grave, ad es. insufficienza renale e cardiaca. Non sono disponibili effetti avversi gravi e particolari interazioni farmacologiche. Poiché non vi sono informazioni sulla tossicità, l’uso non è raccomandato durante la gravidanza, l’allattamento e nei bambini di età inferiore ai 12 anni.

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Prezzemolo

A

Prezzemolo
droga= parti aeree (frutti e foglie) o dalle radici di Petroselium crispum (Fam. Umbelliferae).
E’ un erba bienne, alta 20-80 cm, con foglie lungamente picciolate, di forma generalmente triangolare, divisi due-tre volte in segmenti trilobati-dentati.
I fiori, verde-giallastri, riuniti in ombrelle composte, danno piccoli frutti globosi.
Per sfregamento la pianta sviluppa un odore caratteristico e gradevole.
La specie, spontanea nel sud-est dell’Europa, è largamente coltivata in Italia ed in tutti i Paesi
temperati.
Dalla radice e dalla pianta intera di ottiene un olio essenziale (0.5%) contenente apiolo e miristicina, flavonoidi come apiina e luteolina, furanocumarine in tracce (bergaptene, isoimperatorina, ossipeucedanina), acido ascorbico, carotenoidi e tocoferolo. I frutti presentano un olio essenziale (2-6%) i cui componenti principali sono apiolo, miristicina, α e β-pinene, flavonoidi (apiina) e furanocumarine in tracce (bergaptene).
Questi componenti sembrano responsabili degli effetti farmacologici del prezzemolo.
Tradizionalmente, il prezzemolo è considerata una pianta con proprietà diuretiche ed emmenagoghe.
La presenza di apiolo e di miristicina conferiscono alla pianta proprietà stimolante a livello della muscolatura liscia ed in particolare di quella uterina; i frutti e l’essenza di prezzemolo sono da sempre utilizzati a scopo abortivo (apiolo).
Questo uso ha provocato numerose intossicazioni gravi che comportavano encefalopatia, danni renali ed epatici, spesso anche mortali.
La pianta, sotto forma di infuso, veniva impiegata come eccitante, aperitivo e diuretico.
Nel prezzemolo è presente un l’apiina, un eteroside la cui idrolisi da luogo all’apigenina e allo zucchero, l’apiosio. Questo principio attivo possiede una spiccata attività diuretica, ma risulta pericoloso per le ematurie che provoca.
L’attività diuretica del prezzemolo è correlata alla presenza dell’apiolo e dei flavonoidi.
Il frutto ha un attività diuretica da ricondurre ad una stimolazione diretta del parenchima renale da parte dei flavonoidi ma soprattutto dell’olio essenziale. Il frutto e la radice del prezzemolo sono tradizionalmente usate nella litiasi renale (profilassi e trattamento renella). In letteratura non sono presenti studi clinici, pertanto la Commissione E tedesca raccomanda i preparati a base di prezzemolo per la terapia diluente nei disordini del tratto urinario, nella prevenzione e nel trattamento della renella.
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Gli unici effetti collaterali riportati sono reazioni allergiche e infiammazione della pelle e delle mucose. Il prezzemolo può abbassare i livelli di glucosio nel sangue, pertanto si consiglia di prestare particolare attenzione nei pazienti con diabete o ipoglicemia e in quelli che assumono droghe vegetali e integratori alimentari in grado di influenzare la glicemia. Si consiglia particolare attenzione nei pazienti con disturbi della coagulazione del sangue o assunzione di farmaci che possono aumentare il rischio di sanguinamento. E’ noto che il prezzemolo può interferire con il concomitante trattamento con warfarin a causa del suo alto contenuto di vitamina K. Inoltre, bisogna prestare attenzione nei pazienti in terapia con aspirina a causa dell’aumentata possibilità di reazioni allergiche. Il suo uso è controindicato con i farmaci diuretici perché si può avere un eccessiva perdita di acqua. In aggiunta può abbassare la pressione sanguigna. La presenza di miristicina, un composto che agisce a livello del sistema nervoso centrale, può interferire con la terapia degli oppioidi e, se ingerito in eccesso, può causare convulsioni e sindrome serotoninergica. Il prezzemolo è controindicato nei casi di infiammazione renale e durante la gravidanza, infatti è in grado di modificare l’attività uterina; inoltre, la miristicina, è in grado di attraversare la barriera placentare e potenzialmente indurre una tachicardia fatale.

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Ginepro

A

Ginepro
droga =pseudofrutti di Juniperus communis L. (Fam. Cupressaceae),
arbusto diffuso in Europa, Sud Asia, Nord America
usato in medicina tradizionale per le sue proprietà diuretiche, antinfiammatorie, antimicotiche, analgesiche, epatoprotettive, antidiabetiche, ipolipidemiche, antimicrobiche ed antiossidanti.
La pianta presenta foglie disposte in verticilli di tre, sono lineari e rigide.
I galbuli sono di 6-10 mm di diametro, inizialmente verdi e poi di colore marrone-violetti o blu-neri ricorperti di cera a maturità e di sapore molto aromatico. Sono costituiti da 3 squame carnose. L’apice ha una spaccatura chiusa a 3 raggi e 3 sporgenze non ben definite. Alla base spesso è presente il residuo del peduncolo. La parte carnosa è friabile e brunastra. Contiene 3 o 2 semi piccoli, allungati, estremamente duri che hanno 3 spigoli sporgenti, sono leggermente arrotondati sulla parte posteriore e acuminati all’apice. I semi nella parte inferiore sono saldati con la parte carnosa della bacca conica. Sulla superficie esterna dei semi si trovano delle ghiandole ovali molto grandi contenenti una resina appiccicosa.
Nella droga è presente un olio essenziale (0.2-3.4%) che contiene monoterpeni (circa il 58% dell’olio essenziale), sesquiterpeni, acidi diterpenici, tannini, flavonoidi, lignani, cere, resine, zuccheri, pectine
e acidi organici.
La Commissione E tedesca la consiglia per il trattamento della dispepsia e sottolinea che non viene raccomandata per i disturbi del tratto urogenitale. Tuttavia, in un’altra nota, viene riportato che tisane di ginepro, in combinazione con altre droghe, sono utili per i disturbi della vescica e del rene. In Francia la droga viene consigliata come stimolante dell’appetito e acquaretico da utilizzare anche in caso di complicanze urinarie minori. Differenti studi presenti in letteratura riportano un aumento della produzione di urina in seguito a somministrazione di ginepro e questa attività è stata attribuita ad alcuni composti dell’olio essenziale, che risultano capaci di aumentare la velocità di filtrazione glomerulare, in particolare il terpinen-4-olo. Tuttavia, è stato riportato che gli infusi sono più attivi rispetto all’essenza; pertanto l’attività è da ricercarsi anche in altri componenti non presenti nell’olio essenziale. Il ginepro viene anche usato come antisettico urinario, un indicazione che è stata contestata a causa di un azione irritativa del terpinen-4-olo sul tessuto renale. La monografia EMA riporta un uso tradizionale del ginepro e delle sue preparazioni per due indicazioni: - Aumentare il flusso urinario e come adiuvante nei disturbi minori del tratto urinario; - Nei disturbi dispeptici PREPARAZIONI E DOSI Le principali preparazioni usate per il loro utilizzo tradizionale sono i decotti, gli infusi, gli estratti liquidi con il 25% di etanolo, le tinture con il 45%, l’estratto acquoso molle.
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Sono improbabili seri eventi avversi alle dosi delle preparazioni tradizionali. Per quanto riguarda la possibile interazione con i farmaci, limitate evidenze sperimentali precliniche riportano che il ginepro può influenzare i livelli di glucosio in soggetti diabetici. Non esistono dati sull’uso durante la gravidanza e l’allattamento, pertanto se ne sconsiglia l’uso in queste circostanze. In caso di uso prolungato e sovradosaggio, l’urina emana un odore di viola ed è di colore porporineo. Si possono avere irritazioni e dolore a livello renale, forte diuresi, albuminuria, ematouria, disturbi gastrointestinali, accelerazione del battito cardiaco e aumento della pressione sanguigna. Raramente si verificano sintomi di stimolazione centrale come le convulsioni, come pure metrorragia e aborto. Tuttavia, la sicurezza d’impiego del ginepro ha suscitato particolare attenzione. Alcune fonti si riferiscono ai terpeni presenti nell’olio essenziale. L’irritazione ed il danno renale dell’essenza di ginepro dipende dal rapporto tra terpeni irritanti (idrocarburi) e non (alcoli); se questo è basso (3:1) il ginepro non è nefrotossico, se al contrario è alto (55:1) è nefrotossico. L’olio essenziale dovrebbe essere ottenuto solo dai galbuli maturi, privi di aghi e rametti. Sono stati riportati anche casi di dermatiti allergiche.

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Mirtillo rosso americano

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infezioni del tratto urinario
Mirtillo rosso americano
droga= frutto di Vaccinium macrocarpon Aiton (Fam. Ericaceae), detto anche mirtillo rosso americano o cranberry.
E’ un piccolo arbusto, spontaneo, sempreverde di origine nordamericana.
Raggiunge i 20 cm di altezza e 1-2 m di larghezza.
I piccoli fiori bianco- rosati riescono a raggiungere un diametro di 1 cm e hanno petali ricurvi all’indietro ed antere e stigma sporgenti, con un aspetto generale a campanula. Sono riuniti in infiorescenze e la fioritura avviene tra maggio e giugno.
I frutti riuniti in grappolo, sono bacche di colore rosso, lucide, polpose ed aspre, di discreta dimensione rispetto all’intera pianta.
Raggiungono la piena maturazione in ottobre- novembre, periodo in cui vengono raccolti.
I costituenti noti sono i polifenoli, quali flavonoidi, antociani, catechine, proantocianidine, zuccheri, polisaccaridi, vitamine come l’acido ascorbico, acidi organici, iridoidi, acido ursolico e derivati. La medicina tradizionale e diversi studi scientifici suggeriscono che le proantocianidine aiutino a prevenire le infezioni del tratto urinario, in modo particolare nelle donne che hanno una storia ricorrente di infezioni.
BASI FARMACOLOGICHE - Acidificare urina - Inibire l’adesione batterica alle cellule uroepiteliali della mucosa della vescica - E. coli
Prevenzione delle infezioni del tratto urinario
PREPARAZIONI E DOSI Le due preparazioni più comuni che sono state studiate e disponibili in commercio sono in succo e le forme solide (capsule/compresse). Il succo di mirtillo americano è un prodotto puro al 100% senza ingredienti o additivi. Ha un colore naturale di mirtillo scuro e un gusto decisamente aspro che può risultare sgradevole. La dose giornaliera impiegata negli studi clinici è di 500-750 ml. Le forme solide contengono le proantocianidine in forma più concentrata. La dose giornaliera raccomandata è di 36 mg di proantocianidine.
⚠ EFFETTI INDESIDERATI Pur essendo una droga sicura, evidenze cliniche suggeriscono che il mirtillo americano somministrato per lunghi periodi di tempo possa non essere ben tollerato. Se assunto in grandi quantità può causare diarrea. Studi hanno documentato che può aumentare i livelli di ossalato di calcio. Questo effetto è correlato alla presenza nelle preparazioni di mirtillo di elevate quantità di ossalato di calcio. Pertanto, i soggetti predisposti a urolitiasi dovrebbero evitare l’utilizzo di mirtillo. Infine, alcuni casi clinici suggeriscono che il mirtillo rosso americano possa aumentare l’effetto anticoagulante del warfarin; infatti alcuni componenti, tra cui le procianidine, inibiscono il CYP3A4 e il CYP2C9; tuttavia va sottolineato che nei casi riportati l’interazione si verificava per elevati consumi di succo

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Uva ursina

A

Uva ursina
droga = foglie di Arctostaphylos uva-ursi (L.) (Fam. Ericaceae),
piccolo arbusto sempreverde, con rami striscianti, presente nelle zone montane dell’emisfero boreale.
Ha foglie coriacee, verdi scure, munite di nervature laterali che conferiscono alla pagina inferiore un caratteristico aspetto zigrinato.
I fiori rosei, urceolati, sono disposti in grappoli terminali; il frutto è una bacca globosa, rossa commestibile.
La droga contiene derivati idrochinonici: arbutina (5-16%), metilarbutina fino al (4%), galloil derivati dell’arbutina (0.05%), idrochinoni liberi meno dello (0.3%) e metilidrochinone. Contiene anche polifenoli: tannini, gallotannini, derivati dell’antocianidina, acidi fenolici in forma libera, flavonoidi, triterpeni, allantoina, resina, olio volatile e cera.
L’EMA per il suo uso tradizionale ne raccomanda l’impiego esclusivamente nelle donne per alleviare i sintomi lievi e ricorrenti delle infezioni delle basse vie urinarie.
PREPARAZIONI E DOSI I preparati a base di uva ursina si trovano in commercio solitamente in forma liquida da assumere per via orale come tisana o in forma solida come polvere ed estratto secco. Si possono trovare anche in combinazione con altre sostanze di origine vegetale.
I preparati di uva ursina (infuso, tisana) devono essere impiegati per brevi periodi massimo una settimana, sia per gli effetti collaterali degli idrochinoni sia per l’eccessiva presenza di tannini. Il macerato dovrebbe essere usato immediatamente dopo la preparazione.
I preparati di uva ursina non vanno consigliati in gravidanza, durante l’allattamento, nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni e nei soggetti con disfunzioni renali. Si sconsiglia di utilizzarli in seguito ad uso di antibiotici in quanto questi compromettono la flora microbica intestinale essenziale per la liberazione dell’idrochinone.
⚠ EFFETTI INDESIDERATI I preparati possono causare una colorazione verde delle urine. Sono stati segnalati episodi di nausea, vomito, dolori addominali.

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Liquirizia

A

Glycirriza glabra L.
Glycyrrhiza glabra (liquirizia) dalla radice si estrae glicirrizina, saponina salificata con calcio e potassio
Glicirrizina= acido glicirretico glicosilato con 2 molecole di acido glucuronico
Composto molto dolce
Liquirizia come correttore nell’industria farmaceutica
Attività antinfiammatoria e mineralcorticoide