Evoluzione storica dei rapporti tra gli attori Flashcards
Chi sono i principali attori nell’ordinamento sindacale?
Le organizzazioni sindacali dei lavoratori, le organizzazioni imprenditoriali (e singoli imprenditori), e lo Stato (insieme alle istituzioni pubbliche).
Come variano i rapporti tra gli attori dell’ordinamento sindacale?
I rapporti variano nel tempo e a seconda degli ordinamenti, riflettendo cambiamenti storici, politici e sociali.
Qual è stato l’atteggiamento dello Stato italiano verso il sindacato nelle sue origini?
Lo Stato italiano ha inizialmente adottato un atteggiamento repressivo nei confronti delle organizzazioni sindacali e dello sciopero.
Come venivano trattate le coalizioni sindacali secondo il Codice Penale Sardo del 1859?
Erano considerate reato tutte le intese tra datori di lavoro e lavoratori per influenzare ingiustamente il salario o ostacolare il lavoro.
Quale ideologia rifletteva il divieto di coalizione nel Codice Penale Sardo?
Rifletteva l’ideologia liberale della libera concorrenza e della parità degli individui.
Quando lo Stato italiano ha iniziato a tollerare il fenomeno sindacale?
Nel 1889, con l’introduzione del Codice Zanardelli, che sanciva la libertà di coalizione e una maggiore tolleranza verso il fenomeno sindacale.
Come il Codice Zanardelli trattava lo sciopero e la serrata?
Non puniva lo sciopero e la serrata, tranne in caso di violenze o minacce lesive della libertà di lavoro.
Quale era l’atteggiamento della giurisprudenza verso i conflitti sindacali nel periodo della tolleranza penale?
La giurisprudenza manteneva un atteggiamento ostile, interpretando estensivamente il concetto di violenza e minaccia per reprimere gli scioperi.
Quali regole limitavano gli scioperi nel diritto comune dei contratti?
Lo sciopero poteva essere considerato un inadempimento dell’obbligazione di lavorare, sanzionabile disciplinarmente, anche con il licenziamento.
Quali istituzioni pubbliche furono create all’inizio del XX secolo per gestire le relazioni industriali?
Ministero del Lavoro, ispettorato del lavoro, enti previdenziali pubblici, e consigli dei probiviri.
Quali erano i compiti dei consigli dei probiviri?
Originariamente risolvevano controversie individuali, ma acquisirono anche il potere di intervenire in controversie collettive tramite tentativi obbligatori di conciliazione.
Come lo Stato iniziò a sostenere indirettamente l’attività sindacale in Italia?
ramite il sostegno pubblico alla composizione delle controversie di lavoro, senza una legislazione specifica che regolasse il sindacato o la contrattazione collettiva.
Cosa accadde al sistema sindacale con l’avvento del fascismo?
Fu creato un sistema sindacale e contrattuale pubblicistico, controllato dallo Stato, che demolì la libertà di organizzazione sindacale e il diritto di sciopero.
Qual era il ruolo dei sindacati riconosciuti dallo Stato durante il periodo fascista?
Avevano la rappresentanza legale di tutti i membri della categoria, e i contratti collettivi da essi conclusi erano validi erga omnes.
Come il Codice Penale Rocco trattava il conflitto sindacale?
Considerava il conflitto un reato contro l’economia nazionale, soggetto a repressione penale.
Qual era il ruolo della Corte di Appello durante il periodo fascista in Italia?
Gestiva le controversie di lavoro tramite una sezione speciale, le cui sentenze avevano lo stesso effetto normativo dei contratti collettivi.
Quale legge completò il sistema sindacale fascista nel 1934?
La legge istitutiva delle Corporazioni, che regolava i rapporti collettivi di lavoro e l’intera attività economica nell’interesse della produzione nazionale.
Cosa erano le Corporazioni durante il periodo fascista?
Erano istituzioni pubbliche, parte dell’amministrazione centrale dello Stato, che regolavano i rapporti collettivi e l’intera attività economica.
Quali categorie rappresentavano le Corporazioni?
Rappresentavano le categorie produttive, includendo sia i lavoratori che gli imprenditori.
Qual era l’obiettivo delle Corporazioni nel sistema fascista?
Regolare i rapporti di lavoro e l’attività economica in generale, nell’interesse superiore della produzione nazionale.
Quali erano le conseguenze della “pubblicizzazione” del sistema sindacale sotto il fascismo?
Lo Stato aveva il controllo totale sulle organizzazioni sindacali, potendo scioglierle o amministrarle forzatamente.
Come veniva limitata la libertà sindacale durante il periodo fascista?
Solo un sindacato per ogni categoria produttiva poteva ottenere riconoscimento legale, e lo Stato esercitava un controllo penetrante su di esso.
Cosa significava il riconoscimento legale dei sindacati nel periodo fascista?
I sindacati riconosciuti avevano personalità giuridica di diritto pubblico e rappresentavano tutti i lavoratori della categoria, indipendentemente dall’affiliazione.
Come si relazionava il sistema sindacale fascista con la libera contrattazione collettiva?
La libera contrattazione era sostituita da un sistema in cui i contratti collettivi avevano forza di legge per l’intera categoria.
Quale era l’effetto normativo delle sentenze della Corte di Appello sulle controversie di lavoro durante il fascismo?
Avevano lo stesso effetto normativo dei contratti collettivi, influenzando direttamente le condizioni di lavoro.
Come il fascismo influenzò l’evoluzione storica dei rapporti sindacali in Italia?
Il fascismo impose un controllo statale sulle organizzazioni sindacali e sul processo di contrattazione collettiva, interrompendo lo sviluppo autonomo delle relazioni industriali.