Duhem Flashcards

1
Q

Quale questione affrontano principalmente Duhem e Poincarè?

A

Questione del metodo scientifico: quale procedura possiamo considerare come razionalmente più affidabile nella costruzione delle nostre teorie scientifiche?

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2
Q

Quale passaggio fondamentale avviene con Duhem intorno alla riflessione sul metodo?

A

Il passaggio fondamentale è quello da una visione ottocentesca fortemente ancorata sull’induttivismo al metodo ipotetico-deduttivo

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3
Q

Il metodo ipotetico-deduttivo è veramente un metodo deduttivo?

A

Nel suo complesso il metodo ipotetico-deduttivo è considerabile un metodo induttivo: se per induzione intendiamo il fatto che esso non garantisca la verità delle conclusioni dalla verità delle premesse

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4
Q

Come si struttura il metodo ipotetico-deduttivo proposto da Duhem?

A

1) Vi è una base di dati sperimentali e osservativi.
- tramite un’inferenza qualsiasi
2) si passa alla formulazione di una ipotesi esplicativa dei dati osservati
- a partire da questa ipotesi si deducono
3) ulteriori previsioni
4) momento del test sperimentale: se il test ha un riscontro positivo, ecco che le previsioni sono confermate ed ecco che l’ipotesi a sua volta è confermata

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5
Q

In quale opera fondamentale di Duhem ritroviamo la sua tesi più importante?

A

1914: “La theorie physique: son object et sa structure”
- in questa opera possiamo trovare la sua teoria dell’olismo della conferma, fondamentale per lo sviluppo del pensiero scientifico

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6
Q

Su quale momento del metodo ipotetico-deduttivo si focalizza Duhem? Da quale parti è composta?

A

Duhem si focalizza sulla deduzione, momento fondamentale.
La deduzione presenta una struttura complessa:
1) LEGGE GENERALE: se sono vere T1 e T2 e Tn e Cn, allora Ce
2) SITUAZIONE SPERIMENTALE: accettiamo T1 e T2 e Tn e Cn
3) PREVISIONE: Ce

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7
Q

Che cosa rappresenta T1, T2, T3 etc nella legge generale di Duhem?

A

T1 etc sono tutte le teorie che devono essere valide affinchè possiamo avere il risultato Ce.
Tra queste teorie vi è l’ipotesi che abbiamo formulato, ma vi sono anche tutta una serie di teorie di sfondo, teorie su come funzionano certi strumenti, fenomeni, condizioni…
Quando compiamo una previsione, infatti, non ci basiamo interamente sull’ipotesi che desideriamo testare; la previsione può essere formulata solo a partire da un grande insieme di premesse riguardanti uno specifico set di condizioni: se la teoria è valida, all’interno di un determinato set sperimentale, allora mi aspetterò determinati risultati

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8
Q

Che cosa indica Cn nella legge generale proposta da Duhem?

A

Cn = condizioni specifiche dell’esperimento (strumenti, temperatura ambiente etc)

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9
Q

Che cosa intende Duhem con il concetto di approssimazioni?

A

Secondo Duhem, nella formulazione di previsioni vi sono tutta una serie di fattori di cui bisogna tenere conto: alcuni possono essere la sensibilità di uno strumento o dell’osservatore stesso = gli insieme di elementi che concorrono a confermare o disconfermare una teoria sono molti, dunque è necessario settare un range all’interno della quale la teoria possa essere ritenuta confermata

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10
Q

Che cosa intende Duhem per situazione sperimentale?

A

La situazione sperimentale è la situazione in cui noi accettiamo T1,T2, Tn e Cn = attestiamo ed accettiamo che il set sperimentale sia fatto in un certo modo! Rendiamo la nostra legge generale una premessa di fatto

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11
Q

Perchè secondo Duhem la pratica sperimentale non si può basare sulla logica?

A

Secondo Duhem la pratica sperimentale non si può basare sulla logica:
se infatti poniamo una previsione A che deve trovare conferma, essa è composta da una congiunzione di teorie ed ipotesi molto lunga.
Perchè una congiunzione sia falsa basta che uno dei congiunti sia falso; di conseguenza, anche se A si rivela falso noi non siamo in grado di comprendere quale dei congiunti sia quello falso

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12
Q

Che cosa afferma la tesi della NON SEPARABILITA’ di Duhem?

A

Tesi: la conferma o la disconferma non riguarda mai una singola ipotesi isolata ma si estende sempre a tutta la congiunzione che forma la previsione.
Nel caso della disconferma non possiamo sapere quale delle tesi sia quella falsa; nel caso della conferma è anche possibili che eventuali errori all’interno della serie di elementi si compensino.

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13
Q

Se lo scienziato non può basarsi sulla logica nella pratica sperimentale, a cosa può ricorrere?

A

Lo scienziato deve scegliere se l’ipotesi sia confermata o meno e questo lo può fare solo ricorrendo all’esperienza.
- La formazione scientifica si rivela fondamentale: grazie ad una conoscenza approfondita della storia della sua disciplina, lo scienziato può entrare in possesso di maggiori strumenti e conoscenze per risolvere il problema a cui si trova davanti

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14
Q

Quale accento sulle dinamiche sociali e di comunità degli scienziati pone Duhem?

A

Duhem afferma che davanti alla confutazione di una ipotesi si creeranno inevitabilmente due fazioni:
da un lato i conservatori che cercheranno di mantenere intatte le teorie di sfondo e ricercheranno l’errore all’interno dell’ipotesi; dall’altro lato gli innovativi, i quali troveranno la confutazione capace di mettere in dubbio le teorie di sfondo.
Le due fazioni discuteranno a lungo ma è inevitabile che alla fine giungeranno ad un accordo!

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15
Q

Che cosa s’intende per tesi Duhem-Quine?

A

La tesi della non separabilità portata avanti da Duhem viene spesso citata in letteratura con il nome TESI DUHEM-QUINE.
Questo però non significa in alcun modo che i due pensatori abbiano formulato la tesi insieme (Quine scrive infatti anni dopo Duhem), ma avviene in quanto la tesi proposta da Quine è sostanzialmente la stessa di Duhem, caratterizzata però da una maggiore radicalità e da una maggiore espansione del campo d’interesse

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16
Q

Che cosa afferma Quine nell’opera: “Two dogmas of empiricism”?

A
  • 1953
  • ripresa della tesi olistica di Duhem distaccandola però dall’ambito sperimentale, a cui Duhem la riduceva, ed estendendola: a non essere separabili non sono solamente le teorie scientifiche ma tutte le teorie della nostra conoscenza, comprese regole linguistiche, matematiche e la logica stessa
17
Q

Come si presenta l’arbitrarietà nella tesi di Quine?

A

La tesi di Quine appare caratterizzata da una forte arbitrarietà: se all’interno dell’ipotesi rientrano tutte le conoscenze dello scibile umano, davanti alla confutazione dell’ipotesi potremmo modificare una qualsiasi delle tesi di sfondo (anche la matematica o la logica)

18
Q

Come ridimensiona l’arbitrarietà della sua tesi Quine?

A

Quine ridimensiona l’arbitrarietà: noi pensiamo a tutte le nostre tesi come se si trattasse di un campo di forza: alcune tesi si porranno al centro, in quanto su di esse di appoggiano molte altre tesi (matematica); altre si collocheranno nelle zone periferiche.
Quando andiamo a modificare una teoria andremo a modificare le teorie più periferiche, le quali non portano grandi cambiamenti

19
Q

Quali sono le due tesi fondamentali proposte da Quine?

A

1) le asserzioni empiriche, essendo interconnesse con tutte le altre, vanno alla prova insieme a tutte le altre
2) qualsiasi asserzione può essere salvata con opportuni cambiamenti in altri parti del corpo delle nostre conoscenze

19
Q

In che modo la tesi di Quine si discosta da quella di Duhem?

A

Duhem estende la tesi dell’olismo della conferma solamente all’ambito della pratica sperimentale in chimica e fisica: nei suoi scritti ammette la possibilità di applicarlo ad altri ambiti ma mette in guardia contro un possibile allargamento indebito.
Quine estende la tesi a tutti gli ambiti della conoscenza umana&raquo_space; probabilmente Duhem sarebbe stato in disaccordo sulla legittimità di questa operazione

20
Q

Quale critica generale esprime Duhem nei confronti dell’experimentum crucis?

A

Secondo Duhem l’esperimento cruciale è un modo errato di ragionamento, non accurato.
Quando noi utilizziamo l’esperimentum crucis, esso si appare funzionare perchè questo metodo di ragionare ci ricorda le dimostrazioni per assurdo.
In realtà esso si distingue dalla dimostrazione per assurdo, in quanto nell’esperimento cruciale un’ipotesi non è il contrario dell’altra, ma è solamente un’altra ipotesi.
H1 non è NON H, ma è semplicemente un’altra ipotesi rispetto ad H

21
Q

Come funziona il ragionamento per assurdo?

A

Ragionamento per assurdo: si vuole dimostrare A, assumiamo quindi NON A come vera, attraverso l’uso della logica dimostriamo NON A cadendo in una contraddizione. In questo modo possiamo affermare con NON A sia falso e che quindi A sia vero.

22
Q

Quale questione riguardante la natura della luce interessava la scena scientifica del tempo?

A

Nel corso dell’Ottocento la questione riguardante la natura fisica della luce è divisa in due opinioni principali:
1) matrice newtoniana&raquo_space; si sostiene la natura corpuscolare e particellare della luce&raquo_space; essa è composta da un fascio di corpi molto piccoli
2) matrice di Huygens&raquo_space; propone un’analoga tra i fenomeni luminosi ed i fenomeni sonori: la luce sarebbe un’onda meccanica che si propaga in un mezzo

23
Q

Quale esperimento compie Young all’inizio dell’800?

A

Inizi 800 = esperimento della doppia fessura. Con questo esperimento, in cui si fa passare un fascio di luce attraverso una fessura e lo si manda a colpire uno schermo, è possibile notare delle bande chiaro-scure. Questo fenomeno, l’interferenza, è conosciuto anche nelle onde meccaniche, di conseguenza viene apportato un grande sostegno alla teoria ondulatoria della luce

24
Q

L’esperimento di Young riesce a chiudere definitivamente la discussione?

A

No, alcuni matematici e scienziati riescono a spiegare i fenomeni osservati dall’esperimento anche a partire da una matrice particellare della luce: si pensa ad un eventuale esperimento cruciale che possa risolvere la questione in modo definitivo.

25
Q

Quale esperimento ipotizza Arago?

A

Arago propone un esperimento cruciale che doveva risolvere in chiave definitiva la questione della natura della luce: si sfruttano diverse previsioni.
Secondo Newton la luce è più veloce nell’acqua e più lenta nell’aria.
Secondo Huygens la luce è più veloce nell’aria e più lenta nell’acqua.
Se si fosse riuscito a misurare la velocità della luce in entrambi quegli stati, sarebbe stato possibile capire quale teoria effettivamente fosse corretta.

26
Q

Quale modo aveva escogitato Foucault per misurare la luce?

A

Foucault aveva inventato uno strumento che gli permettesse di misurare la velocità della luce: da una fonte luminosa veniva emesso un raggio che andava colpire uno specchio riflettente e si rifletteva con un determinato angolo uguale all’angolo di incidenza su uno specchio convesso rotante.
La riflessione su questo specchio rotante convesso si colloca sempre all’interno del fuoco dello specchio. Il raggio ritorna indietro nella stessa direzione in cui ha viaggiato all’andata: calcolando la velocità di rotazione di quella posizione dello specchio possiamo capire di quanto è stato deflesso il raggio di andata e quando il raggio ha colpito lo specchio.

27
Q

Come viene applicato il metodo escogitato da Foucault all’esperimento cruciale proposto da Arago?

A

Il metodo per misurare la velocità della luce viene completato creando due punti di arrivo diversi per lo stesso raggio luminoso scisso in due: in un caso viaggerà solo nell’aria, nell’altro in aria e in acqua.
Se la velocità dovesse essere maggiore nell’acqua, troverò una velocità maggiore quando il raggio passa in aria e acqua, in quanto riceverà una sorta di spinta.
Se la velocità dovesse essere maggiore nell’aria, troverò una velocità maggiore quando il raggio passa solo in aria.

28
Q

Quale esito ha l’esperimento cruciale applicato alla natura della luce?

A

Esito: ha ragione Huygens, la velocità è maggiore nell’aria.

29
Q

Come si pone Duhem nei confronti dell’esperimento cruciale applicato alla natura della luce?

A

Si domanda se davvero possiamo giungere a concludere la natura ondulatoria della luce: davvero le due ipotesi sono una l’alternativa dell’altra o possono esistere ulteriori ipotesi che possono portare alla stessa previsione?
» se vi fosse un’onda elettromagnetica?