CAUSALITA' E ESPERIMENTO Flashcards

1
Q

CAUSA

A

Se la variabile X indipendente comporta la variazione della variabile Y dipendente. deve sussistere:
-covariazione delle variabili
-direzionalità -> unidirezionale
-controllo delle variabili estranee

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2
Q

IPOTESI

A

importante per la relazione tra variabili ma anche per rapporto di causalità:
-relazione positiva
–relazione negativa

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3
Q

IPOTESI NULLA

A

ipotesi che afferma la mancanza dell’effetto ipotizzato -> OBIETTIVO DELLA RICERCA è RIFIUTARE L’IPOTESI NULLA

errori:
-di primo tipo -> si rifiuta HO quando è vera nella popolazione
-di secondo tipo -> accetto HO quando è falsa nella popolazione

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4
Q

analisi della covariazione

A

interviste. es. la propaganda televisiva (X) influenza gli orientamenti politici dei cittadini (y)

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5
Q

relazione spuria

A

esiste covariazione tra X e Y ma è dovuta dall’influenza di una terza variabile Z.
per escludere questa situazione :
-procedura del controllo -> tengo costante Z
-processo di depurazione -> procedura statistica che controlla gli effetti delle variabili -> se la variabile di disturbo è una si fa una correlazione parziale se sono più di una si fa una regressione multipla

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6
Q

ESPERIMENTO

A

prima disegno di ricerca, poi campione rappresentativo, poi divisione in due gruppi (uno controllo uno sperimentale). uno segue la campagna elettorale, l’altro no.
assunti:
-invarianza
-equivalenza

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7
Q

assunto di invarianza

A

-stabilità temporale (più rilevazioni di Y in momenti differenti)
-ininfluenza della rilevazione (le due rilevazioni non devono influire tra loro)
-> si rileva Y1, intervento X, si rileva Y2 -> la differenza Y2-Y1 evidenzia l’effetto causale

permette DISEGNI WITHIN -> stesso soggetto rilevato + volte nel tempo

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8
Q

assunto equivalenza

A

i gruppi (sperimentale e controllo) devono essere equivalenti per tutti gli aspetti rilevanti per lo studio

permette DISEGNI BETWEEN -> soggetti diversi sottoposti a livelli diversi della variabile indipendente

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9
Q

ESPERIMENTI DI LABORATORIO

A

condotto in una situazione artificiale con CONTROLLO:
-tenere fuori dall’ambiente sperimentale variabili indesiderate
-possibilità di stabilire condizioni dell’esperimento
-possibilità di effettuare rilevazioni non possibili nell’ambiente naturale

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10
Q

studi di milgram

A

obbedienza all’autorità

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11
Q

studi di valutazione di goldberg

A

pregiudizi nei confronti delle donne

Secondo l’autore una delle ragioni della difficoltà da parte delle donne di ottenere lo stesso successo sociale degli uomini è dovuto a un pregiudizio negativo verso le donne da parte delle donne stesse. È stato, quindi, chiesto a delle donne di dare un giudizio riguardo dei dipinti dopo aver saputo il genere dell’autore. Un’altra variabile introdotta è stato il sapere se questi dipinti hanno vinto un premio o no.
Dai risultati emerse che le donne giudicarono più positivamente gli stessi dipinti quando essi erano attribuiti agli uomini se erano dipinti che non avevano vinto premi; mentre questo pregiudizio negativo nei confronti dell’artista-donna veniva meno nel caso di dipinti che erano stati dichiarati vincitori di premi.

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12
Q

Studi di osservazione di Bandura

A

influenza dell’effetto imitazione

Nello studio di Bandura venivano fatti vedere ai bambini gli sperimentatori che 1) picchiavano un pupazzo con la mazza 2) non faceva nulla con i pupazzi 3) non erano presenti nella stanza ma c’erano solo i pupazzi. Dopo aver sottoposto ai bambini una delle tre situazioni li si metteva in una stanza con i pupazzi.
I risultati evidenziarono una forte influenza dell’effetto d’imitazione. I bambini esposti alle scene violente misero in atto reazioni aggressive in misura doppia rispetto al gruppo di controllo. Emerse anche con chiarezza come la precedente esposizione a scene di aggressività non solo aumentava la probabilità di comportamenti aggressivi, ma anche ne strutturava la forma, dato che la maggior parte delle azioni aggressive dei bambini riproduceva quelle viste nelle rappresentazioni.
Lo studio è stato svolto con osservazione tramite specchio unidirezionale (il soggetto è in una stanza e vede una parete, l’osservatore è nell’altra stanza ma non viene visto), in questo modo non c’è l’effetto dello sperimentatore sul soggetto (anche se ora per via dei comitati etici è necessario che il soggetto dia il consenso, per cui sa di essere osservato).

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13
Q

Esperimenti sul campo di Rosenthal e Jacobson

A

la profezia che si autoadempie

in classi multirazziali, i bambini di etnie diverse avevano sempre risultati peggiori rispetto agli altri.
Lo studio consisteva nel somministrare alla fine dell’anno scolastico a tutti gli alunni un test di intelligenza, senza rivelarne i veri risultati agli insegnanti. In seguito, alcuni studenti vennero segnalati dai ricercatori agli insegnanti come allievi dai quali ci si poteva aspettare un forte miglioramento (di fatto non si trattava dei bambini che effettivamente avevano ottenuto i punteggi più elevati nel test, ma di bambini estratti a caso). Nel corso dell’anno scolastico il test fu nuovamente somministrato a più riprese, e i risultati conclusivi indicarono che i bambini dai quali gli insegnanti si aspettavano i maggiori progressi fecero effettivamente tali progressi. Il risultato è da attribuirsi a qualche forma di interazione inconscia fra insegnante e allievo, chi viene più apprezzato rende meglio. I bambini trattati come i geni della classe andranno meglio rispetto agli altri bambini.
Nei bambini di etnia diversa c’è un preconcetto, non per forza razziale, magari si pensa “sono appena arrivati, chissà da dove vengono” e quindi sono sempre valutati come meno bravi perché ci si aspetta che siano meno bravi. La profezia che si auto adempie è un problema enorme.

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14
Q

ASSEGNAZIONE DEI SOGGETTI AI GRUPPI

A

-randomizzazione -> assegnare casualmente i soggetti a gruppi in modo che siano più simili possibili -> gruppi numerosi

-accoppiamento -> formare coppie di soggetti identici su caratteristiche rilevanti per lo studio, assegnando poi un componente della coppia al primo gruppo e l’altro al secondo gruppo-> gruppi poco numerosi

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15
Q

manipolazione della variabile indipendente

A

-variazione tra gruppi nello stesso momento

X1 -> G1
X2 -> G2
X3 -> G3

-variazione nel tempo nello stesso gruppo

X1 -> S1 -> S2 -> Sn
X2 -> S1 -> S2 -> Sn
X3 -> S1 -> S2 -> Sn

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16
Q

QUASI ESPERIMENTI

A

esperimenti in cui manca la randomizzazione -> esperimenti in cui è presente un trattamento (variazione delle variabili indipendenti) e una valutazione post-test ma i gruppi non sono equivalenti -> importante VALUTAZIONE PRE TEST - POST TEST -> per comprendere le differenze tra i gruppi prima e poi poter valutare se ciò che è emerso dipende dall’intervento o dalla differenza inziale

17
Q

vero esperimento

A

esperimento con randomizzazione e manipolazione della variabile indipendente

18
Q

Disegno solo dopo a due gruppi

A

R -> X1 Y1
-> X2 Y2
Effetto causale: Y2 -Y1

La randomizzazione permette di creare due (o più) gruppi, a ciascun gruppo corrisponde un livello (X1, X2…). Si manipola la variabile indipendente di modo che in un gruppo assuma lo stato X1 (presenza dello stimolo) e nell’altro lo stato X2 (assenza dello stimolo), viene poi rilevato nei due gruppi il valore medio della variabile dipendente Y.
L’effetto causale indotto dalla variazione di X è misurato dalla differenza Y2 – Y1

19
Q

disegno solo dopo a gruppi multipli

A

R -> X1 Y1
-> X2 Y2
-> X3 Y3
-> X4 Y4

Quando la variabile X assume più di due stati, per cui si parla di disegno sperimentale a gruppi multipli

20
Q

disegno pre-post a due o più gruppi

A

R -> Y1 X1 Y2
-> Y3 X2 Y4
Effetto causale: (Y4 - Y3) - (Y2 - Y1)

Questo disegno sperimentale presenta, oltre alla rilevazione della variabile dipendente dopo l’esposizione allo stimolo, anche una rilevazione prima dell’esposizione

La randomizzazione permette di creare due (o più) gruppi, si valuta Y prima dell’intervento e dopo la modificazione della variabile indipendente, ottenendo per entrambi i gruppi una variabile Y di partenza e un finale post intervento. In questo caso l’effetto causale si ottiene andando a sottrarre all’effetto post l’effetto pre: (Y4-Y3) - (Y2-Y1)

Questo lavoro serve a verificare che non vi siano differenze all’inizio o, se ci sono, di sapere quali sono.

21
Q

Disegno di Solomon

A

è utile per andare a verificare che il pre-test non influenzi il post-test.
Il minimo numero di gruppi in un disegno di Solomon è 4, in quanto per ogni gruppo sperimentale e relativo gruppo di controllo in cui si esegue il pre-test è necessario avere un gruppo sperimentale e relativo controllo in cui non si esegue il pre-test, questo perché se si rilevano gli stessi risultati tra i gruppi che hanno fatto pre-test e quelli non sono stati sottoposti a pre-test allora vuol dire che questo non ha influenzato i risultati dell’esperimento.

Gruppo sperimentale 1 in cui si esegue pre-test, trattamento e post-test. Gruppo di controllo 1 in cui non si esegue il trattamento. Gruppo sperimentale 2 in cui non si esegue il pre-test. Gruppo di controllo 2 in cui si esegue solo il post-test

22
Q

disegno fattoriale

A

R -> X1 Z1 Y1
-> X1 Z2 Y2
-> X2 Z1 Y3
-> X2 Z2 Y4

Il disegno fattoriale è un tipo di disegno che analizza due o più variabili indipendenti. Nel disegno fattoriale, non solo si valutano gli effetti di ogni variabile indipendente singola, ma anche le interazioni con le altre variabili indipendenti.
Ogni variabile ha il suo numero di livelli
Il numero di gruppi sperimentali necessari per questo tipo di disegno è dato dalla moltiplicazione del numero di livelli delle variabili indipendenti.

Es:
Avendo come variabili indipendenti il genere (M o F) e il carattere (simpatico, antipatico), potremo avere:
- Docente uomo simpatico
- Docente donna simpatica
- Docente uomo antipatico
- Docente donna antipatica
Avremo quindi un disegno fattoriale 2x2 (4 gruppi).  2 variabili, ognuna con 2 livelli. 2 sono i livelli M/F, 2 sono i livelli simpatico/antipatico

Nel disegno le variabili indipendenti possono avere individualmente effetti diversi, tuttavia è possibile ma non necessario, che l’interazione tra le due variabili porti ad un risultato diverso (c’è interazione tra gli effetti delle variabili).
È necessario, quindi, andare a vedere prima l’effetto principale delle singole variabili indipendenti e, in seguito, l’effetto combinato o d’interazione delle variabili indipendenti.
Possibili effetti nell’utilizzo di due variabili indipendenti:
-nessun effetto significativo
-effetto di una sola variabile
-entrambe hanno avuto effetto

23
Q

disegni prima-dopo ad un solo gruppo

A

È possibile trovarsi nella condizione in cui per evitare di partire da due gruppi non equivalenti si sceglie di avere un solo gruppo sperimentale. In assenza di un gruppo di controllo si valuta la variazione di X nel medesimo gruppo nel tempo, ovvero si analizza T0 (inizio) e T1, T2,T3…

importante l’assunto di varianza -> stabilità temporale e ininfluenza della prima rilevazione sulla seconda

Per valutare se l’intervento ha avuto effetto si fa la differenza tra rilevazione 2 e rilevazione 1.

24
Q

disegno a serie temporale interrotta

A

Y1 Y2 Y3 X Y4 Y5 Y6
Anche in questo caso è presente un solo gruppo in cui si vanno a fare più misurazioni sia prima che dopo l’intervento. Ci possono essere più rilevazioni nel pre-test (es. 3 misurazioni), intervento e più misurazioni nel post-test (es. 3 misurazioni). Le misurazioni ripetute possono essere utili perché, in presenza di una sola valutazione pre, puntuale, non si può sapere se il parametro misurato si stava già modificando prima dell’intervento

-> Esclude che la variazione riscontrata sia causata da una tendenza già in atto nella variabile dipendente

questo è l’unico tipo di caso in cui viene accettata l’analisi di tipo qualitativo prima ancora di trovare un’analisi dei risultati statistici.

25
Q

disegno prima - dopo a 2 gruppi senza assegnazione casuale

A

Y2 X2 Y4

effetto rilevato: (Y4 - Y3) - (Y2 - Y1)

Questo tipo di studio non è randomizzato. In questo caso, è importante fare il prima-dopo perché, già dal pre-test, si possono ottenere le informazioni necessarie sui campioni. Una volta individuate le differenze, si può inserire il trattamento e si va a vedere, per sottrazione, quanto è grande questo effetto e quanto dipende dalla differenza iniziale o dalla presenza della variabile indipendente.

Il pre test fornisce indicazioni sulle differenze iniziali tra gruppi

26
Q

vantaggi e svantaggi dell’esperimento

A

Vantaggi:
-valutare relazioni causali
-isolare fenomeni specifici e studiarli

Svantaggi:
-non sempre applicabile
-artificialità -> non certezza della replicabilità in natura
-non rappresentatività

27
Q

ARTIFICIALITA’ E EFFETTO HAWTORNE

A

l’artificialità può essere declinata in due sottopunti, quello dell’artificialità dell’ambiente (spt in esperimenti di laboratorio) e quello della reattività dei soggetti sperimentali al fatto di essere osservati -> EFFETTO HAWTORNE -> è stato scoperto per puro caso quando si è deciso di studiare l’effetto della luminosità ambientale sulla performance delle lavoratrici: lo sperimentatore era presente e misurava la performance dei soggetti. L’ipotesi era: il livello di luminosità ambientale modifica la performance dei soggetti. In realtà, la presenza dello sperimentatore modificava la performance indipendentemente dal livello della luminosità. Pertanto, esiste un fenomeno in cui la reattività dei soggetti si modifica in relazione al fatto di essere osservati.

Anche le aspettative dello sperimentatore condizionano il comportamento dei soggetti. Questo effetto funziona sia sugli esseri umani che sugli animali: infatti i soggetti in cui lo sperimentatore ha più aspettative hanno effettivamente delle performance migliori.