5) biblioteca universitaria: Flashcards

1
Q

codici:

A
  1. edizione Machiavelli: sul frontespizio è scritto che è stata stampata a Piacenza nel 1517; strano perché c’era già la censura. Infatti in realtà è stata stampata a Londra.
    Anche gli stampatori, che sul frontespizio sono scritto con nomi italiani, in realtà non erano italiani ma britannici.
    Ciò era una scelta politica, per beffarsi e per fare vedere che in Italia nonostante la censura era possibile stampare Machiavelli.
    La prima opera nel volume sono le istorie fiorentine, proprio per criticare.
  2. Guicciardini, istorie d’Italia. (1574). Nota di possesso di Ulisse Aldrovandi (aveva un’enorme biblioteca) e dei suoi amici.
  3. traduzione in volgare italiano di varie opere, fra cui di Annio da Viterbo (1583). Non vi è il suo nome però, ma quello del traduttore.
    La prima opera è ‘Le Antichità’ di Annio.
  4. stampa della storia di Bologna (fino al 1257) di Sigonio (franchi e germani concessero la libertà a Bologna.)
  5. manoscritto della nuova versione (fino al 1580) con un prologo diverso (la libertà viene non dai franchi e germani, ma dai papi).
    annotazioni, cancellature con pezzi di carta bianca incollati.
    pezzi scritti in colori diversi in base se fossero basate su fonti da cui prende le informazioni.
  6. stampa da Pietro Perna (1575), stampatore già della traduzione in latino di Guicciardini. Sceglie anche di pubblicare il de regno italiae di Sigonio. Importante perché è stampata fuori dall’Italia (a Basilea) e soprattutto perché era uno stampatore affiliato con molte opere eretiche.
    Anche questa è di proprietà di Aldrovandi.
    Corsivo = riferimenti alle fonti. Anche il pezzo del Ludoviciano.
  7. stampa dell’historiarum de occidentali imperio (Sigonio) della società tipografica bolognese, il cui curatore scientifico è Sigonio.
    Passo della donazione di Costantino tutto in corsivo e con un font più grande, per sottolineare il fatto che è un documento estraneo alla sua trattazione. Anche perché tutto ciò che scrive prima e dopo va contro la verità del documento.
    Riconosciamo dove è stato stampato un libro, oltre che dalla scritta, dal colore (la carta italiana si conserva meglio, resta più bianca, mentrea carta tedesca si ossida) e dalla filigrana (ogni posto in cui si fa la carta ha la sua filigrana visibile in controluce.
  8. stampa delle opere di Machiavelli stampata a Ginevra. l’edizione si chiama ‘Testina’ perché ha un ritratto di un mezzo busto, ritratto non di Machiavelli ma dell’intellettuale Fino Fini. È stato usato come modello per fare il ritratto di Machiavelli stampato sull’edizione.
    è stata stampata nel 600, ma l’opera ha scritto che è stata stampata prima dell’indice.
    Anche qui la prima opera nel libro sono le historie, e solo poi il principe e i discorsi. Questo perché le historie sono dedicate al papa Clemente 7 e sono un attacco alla chiesa.
    In generale, nelle edizioni polemiche come questa le historie sono sempre la prima opera nell’ordine.
  9. manoscritto miscellaneo di Aldrovandi in cui lui prendeva diversi appunti e scriveva cataloghi di biblioteche (ex. quella di Sigonio, per vedere quali libri avesse rispetto a lui).
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Q

confronto autori:

A
  • Machiavelli (guerre d’Italia - Repubblica di Savonarola): Machiavelli riconosce esplicitamente che la Chiesa non è solo un’autorità spirituale, ma uno dei più grandi “Principati” d’Italia. Descrive con precisione gli accordi, le mediazioni e i tradimenti che vedono la Santa Sede battibeccare con Venezia, Francia e l’Impero germanico, sottolineando che dietro la veste pontificia si muovono calcoli puramente mondani.
    Inoltre, critica come il papa abbia spesso anteposto la conquista e la difesa dello Stato della Chiesa al bene comune della cristianità, alleandosi per convenienza e non per motivi di fede.
    Machiavelli non mette in discussione la validità della religione, ma ritiene che i pontefici, quando agiscono come principi, debbano usare gli stessi strumenti e le stesse astuzie dei sovrani laici (religione come strumento politico). Importante differenza è che Machiavelli adotta un approccio «realista» e scevro di giudizi di merito.
  • Guicciardini (Guerre d’Italia - Savonarola): pur rimanendo uno storico rigoroso, introduce riflessioni morali più articolate. Non si limita a descrivere le ambizioni territoriali dei pontefici, ma ne valuta anche le responsabilità etiche: la corruzione, la sete di potere dei papi e dei loro protetti sono presentate come cause di instabilità politica e rovina sociale.
    Inoltre Guicciardini smonta apertamente la Donazione di Costantino, mostrando anche lui come la Chiesa avesse ottenuto i territori con alleanze, e non con la Donazione.
  • Sigonio (Concilio di Trento): rappresenta il primo scontro diretto fra istituzioni ecclesiastiche ed uno storico > scrivere storia nell’età della controriforma (nuovo modo di scrivere storia).
    Anche lui ripete che il potere della Chiesa non ha validità storica in quanto donato dai franchi, ma privo di imperium (tenuto dall’imperatore (papa come vassallo dell’imperatore) > falsificazione del Ludoviciano). La Donazione giudicata apocrifa nel De Occidentali Imperio, esaltazione non delle virtutes romane ma dei barbari, portatori in Italia della libertà.
    Inoltre, smonta anche il passaggio della Bibbia in cui si dice che il potere temporale della Chiesa era stato donato ad essa da Dio stesso, in quanto tale passaggio spiega in realtà la separazione dei 2 poteri a due organi di governo differenti.
  • Muratori (disputa di Comacchio): Dal suo intervento durante la questione di Comacchio, Muratori riprende la tesi di Sigonio che affermava che gli imperatori avevano mantenuto l’imperium dei territori donati alla Chiesa, citando il Ludoviciano falsificato. Mette quindi in dubbio il potere della Chiesa, come Sigonio.
    La sua opera non tratta le questioni ‘in spiritualibus’ della chiesa, poichè ci aveva già pensato Baronio, ma solo quelle che influenzano le questioni civili. Inoltre, introduce il metodo di estrema accuratezza delle fonti (ma neanche troppo, dato che anche Muratori ha un progetto ideologico) e del tenere una bibliografia.
    Importante il fatto che giudichi il Ludoviciano originale comunque un falso, dato è impossibile che Ludovico concedesse al papa territori di cui non aveva la disponibilità, dato che appartenevano all’imperatore d’oriente, come la Sicilia.
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