7) Profezia vs Utopia (Paolo Prodi) Flashcards

1
Q

qual è l’idea fondamentale del progetto di Alessandro 6° per il papato?

A

Alessandro 6° mirava a fondere il potere spirituale e quello temporale, trasformando lo Stato pontificio in una macchina politica capace di unire l’Europa. La sua visione non si limitava a un ingrandimento nepotistico, ma puntava a creare un’autorità sacro-secolare in grado di superare il modello tradizionale del papato.

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2
Q

In che modo Alessandro 6° si distingue dai papati precedenti e successivi?

A

A differenza dei suoi predecessori e dei successori, Alessandro 6° cercò di integrare l’elettività della monarchia papale con quella imperiale, presentandosi come il nuovo “Papa-Re” in grado di guidare non solo la Chiesa ma anche l’intero continente europeo. Quest’approccio evidenzia un tentativo di recuperare e trasformare l’autorità imperiale in un contesto nuovo.

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3
Q

qual è il ruolo simbolico di Cesare Borgia nel progetto di Alessandro 6°?

A

Cesare Borgia rappresenta l’espressione politica e militare del progetto di Alessandro 6°. La sua figura simboleggia il tentativo di creare un potere sacro-secolare forte e unificante, capace di riformare l’Europa, nonostante il progetto si infrangesse a causa delle complesse dinamiche politiche dell’epoca.

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4
Q

come intendeva Alessandro 6° sfruttare lo Stato pontificio per affermare la leadership europea?

A

Alessandro 6° puntava a rafforzare e modernizzare la struttura dello Stato pontificio per fondere il potere temporale e spirituale. Il suo obiettivo era di fare del papato il punto focale della politica europea, trasformando Roma nella capitale d’Europa e posizionando il papa come “Padre degli Stati”, al pari del potere imperiale tradizionale.

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5
Q

In che modo il progetto di Alessandro 6° si differenzia dalla concezione medievale tradizionale del papato?

A

Mentre la visione medievale vedeva il papato principalmente come erede dell’autorità imperiale ormai in declino, Alessandro 6° proponeva un papato che incorporasse direttamente il potere politico. Il suo progetto consisteva nel creare un’autorità imperiale pontificia, capace di esercitare un potere sovrastatale in un’Europa in cui gli stati erano ormai consolidati come entità sovrane.

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6
Q

Quali furono le conseguenze del fallimento del grande progetto di Alessandro 6°?

A

Il fallimento del progetto comportò la frammentazione sia del potere politico sia di quello religioso.
1. Politicamente, si affermarono le nuove monarchie e la lotta per l’equilibrio del potere in Europa;
2. Religiosamente, si aprì la strada alle riforme che avrebbero condotto alla divisione della cristianità. Con Giulio 2° e i successori, il papato fu costretto a rinunciare alla visione universale per consolidarsi come Stato papale indipendente.

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7
Q

come viene descritta Roma e il suo ruolo nella politica europea alla fine del Quattrocento?

A

Roma viene vista come l’unica vera capitale europea, il centro della politica internazionale, grazie alla presenza di centinaia di ambasciatori. La nascita di un sistema diplomatico stabile, con ambasciate che regolamentano la sovranità e il rango dei potenti, pone le basi per l’assetto degli Stati moderni, con il papa come figura centrale.

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8
Q

quale cambiamento ha portato la trasformazione della funzione diplomatica del papato in questo periodo?

A

L’organizzazione delle ambasciate rappresenta la prima forma di diplomazia stabile e la regolamentazione della sovranità nazionale. Ciò ha permesso al papato di interfacciarsi in maniera strutturata con gli altri stati europei, anticipando il sistema diplomatico moderno e rafforzando la posizione di Roma come fulcro politico.

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9
Q

quali eventi hanno contribuito al rapido sconvolgimento del progetto ideologico di Alessandro 6°?

A

l’invasione dell’Italia da parte di Carlo 8° (1494-1495) e l’esplosione della Riforma, accompagnata da una reazione interna al mondo cattolico, hanno portato alla frammentazione del progetto di Alessandro 6°, interrompendo la sua ambiziosa integrazione tra politica e religione.

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10
Q

qual è il significato del titolo “Padre degli Stati” nella visione di Alessandro 6°?

A

per Alessandro 6°, il papa doveva essere il punto di riferimento non solo per la Chiesa, ma anche per i sovrani europei, assumendo un ruolo paterno e guida che avrebbe potuto unificare il continente. Questa concezione rappresenta il tentativo di trascendere la tradizione e raggiungere una nuova forma di leadership universale.

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11
Q

chi era Savonarola e quale ruolo svolse a Firenze?

A

Girolamo Savonarola fu un religioso, politico e predicatore domenicano che, nel contesto della Repubblica fiorentina post cacciata dei Medici, propugnò un modello teocratico e di governo popolare. Fu figura controversa, accusata di eresia, scomunicato e successivamente giustiziato nel 1498.

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12
Q

qual è il nucleo centrale della predicazione di Savonarola?

A

il nucleo centrale risiede nell’etica e nella riforma interiore. Savonarola sosteneva che solo attraverso una trasformazione morale interna e il superamento degli interessi personali era possibile realizzare un governo popolare guidato da principi cristiani e dal bene comune.

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13
Q

in che modo Savonarola giustificava la necessità del governo popolare a Firenze?

A

Egli riteneva che il governo popolare fosse un privilegio voluto da Dio per Firenze, in cui la regalità di Cristo fungeva da base per una sovranità popolare autentica. Questa struttura, contrapposta a monarchie e oligarchie tipiche di altri popoli, avrebbe dovuto garantire la libertà e impedire la tirannia.

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14
Q

come distingue Savonarola l’esercizio del potere politico da quello religioso?

A

Pur riconoscendo la funzione unificante della religione, Savonarola insisteva per una netta distinzione tra la sfera politica e quella religiosa. Secondo lui, il cristianesimo offre l’ispirazione ideale per la politica, ma il potere concreto deve essere esercitato tramite istituzioni rappresentative e organi sovrani come il Consiglio.

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15
Q

quale ruolo aveva l’assemblea (o il Consiglio) nel nuovo ordinamento di Firenze?

A

L’assemblea, nata con la riforma del dicembre 1494, rappresentava l’organo sovrano con funzioni legislative ed elettive. Savonarola inizialmente nutre fiducia nella capacità di quest’assemblea di deliberare in maniera libera e aperta, pur consapevole che la sua effettiva operatività richiedesse misure correttive e riforme strutturali.

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16
Q

quali misure concrete adottò o propose Savonarola per migliorare il funzionamento dell’assemblea?

A

Savonarola propose la costruzione di una sala apposita per il Consiglio (già dal 10 maggio 1495) per razionalizzare i dibattiti e contrastare l’assenteismo. Inoltre, sostenne la necessità di abolire il Parlamento in favore di un organo costituzionale rappresentativo e di diffondere una cultura politica basata sul bene comune, specialmente tra i giovani.

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17
Q

in che modo si svilupparono le divisioni interne e la formazione dei partiti durante l’esperienza del governo popolare?

A

Con il procedere del regime, sorsero divisioni basate non tanto sul merito delle idee, ma su schieramenti personali e politici. Savonarola introdusse termini come “buoni” e “tiepidi” per differenziare gli elettori e i sostenitori, facendo emergere una contrapposizione tra partiti: i partigiani del frate e gli scontenti, ciascuno influenzato da dinamiche di potere e interessi personali.

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18
Q

quali problemi strutturali affliggevano la democrazia fiorentina, secondo l’analisi di Savonarola?

A

3 motivi di crisi emersero a livello costituzionale:
1. La frammentazione in partiti, con voti basati su schieramenti anziché sul merito dei progetti.
2. L’assenteismo, che indeboliva la partecipazione attiva dei cittadini.
3. La necessità di garantire la libertà di parola in Consiglio con adeguate leggi, per assicurare un confronto aperto e costruttivo.

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19
Q

come vedeva Savonarola l’opposizione interna ed esterna al governo popolare?

A

Savonarola criticava sia le forze esterne – in particolare l’influenza di Roma e dei principi italiani – sia le tendenze interne nostalgiche del vecchio sistema, come il governo tirannico dei Medici e dei magnati.

Defendeva il governo popolare come unico strumento per evitare la tirannia e mantenere la libertà e l’uguaglianza dei cittadini.

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20
Q

qual era il ruolo della religione nella visione politica di Savonarola?

A

Nella visione di Savonarola, la religione fungeva da collante e da rinforzo per la democrazia. Pur richiamando rigorosi standard etici e morali, la sua predicazione sottolineava come i principi cristiani potessero guidare il funzionamento degli organi politici, contribuendo a trasformare la volontà della maggioranza in legge.

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21
Q

che critica avanzava Savonarola riguardo alla partecipazione politica dei cittadini?

A

Savonarola denunciava una crescente “noia” per la politica e una perdita di coinvolgimento dei cittadini, esacerbata dal numero eccessivo di riunioni e dalla lentezza delle procedure assembleari. Questo allontanamento favoriva la formazione di partiti e rendeva difficile la costruzione di un’intelligenza pubblica capace di sostenere il governo popolare.

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22
Q

in che modo le difficoltà dell’assemblea e l’emergere dei partiti influenzarono il progetto di Savonarola?

A

Le difficoltà operative dell’assemblea – l’assenteismo, la frammentazione in schieramenti e le lunghe procedure – portarono Savonarola a rivedere il suo entusiasmo iniziale. La crisi evidenziò l’inevitabile distanza tra il progetto teorico e la realtà politica, costringendolo a proporre interventi correttivi e a mettere in dubbio la naturale maturazione del nuovo ordine popolare.

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23
Q

qual era la controversia centrale riguardante il meccanismo di nomina nel governo popolare?

A

La controversia verteva sulla scelta tra il ritorno alle nomine per estrazione a sorte e il mantenimento delle elezioni, considerate da Savonarola come elemento fondamentale della democrazia, nonostante le sue imperfezioni. Nel dicembre 1496, egli sostiene con forza la soluzione elettiva.

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24
Q

in che modo il problema delle nomine ha influenzato l’evoluzione della politica di Savonarola?

A

La questione delle nomine segna il passaggio dall’idealismo iniziale di un governo popolare unificato alla formazione inevitabile dei partiti, evidenziando il divario tra il progetto teorico e la realtà politica concreta.

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25
Quali furono gli interventi iniziali di Savonarola in tema di giustizia per **evitare** una rottura completa con il precedente regime mediceo?
dopo l’avvento del governo popolare, Savonarola si concentrò sulla ***riappacificazione universale***. Nella celebre predica dell’Epifania del 6 gennaio 1495, propose di concedere la **possibilità di appello ai condannati dalla signoria**, garantendo almeno 6 voti su 9 per rendere la sentenza definitiva inappellabile.
26
quale compromesso fu raggiunto a marzo successivo riguardo al diritto di appello?
fu approvato un ***diritto parziale di appello***, che non prevedeva un organo apposito ma affidava al Consiglio Maggiore, detentore della sovranità, il compito di gestire tale funzione, rappresentando una via di mezzo tra rigore e clemenza.
27
quali proposte concrete avanzò Savonarola in tema di giustizia?
1. La "***Legge dei paciali***", ovvero l’istituzione di un **corpo di cittadini incaricati di tutelare la pace interna**. 2. La ***riforma dei costumi*** di donne e fanciulli. 3. L’adozione di ***una giustizia severa ma uguale per tutti***, per superare le ingiustizie ereditate dal vecchio regime.
28
che denuncia politica fece Savonarola in relazione alla crisi economica e alle dinamiche di potere?
Egli denunciò **chi, sfruttando la crisi economica, levava la veste e la carne ai poveri**, speculando sui piccoli artigiani e abbassando i prezzi per imporsi politicamente, mettendo in luce come **gli interessi economici potessero minare il bene comune**.
29
qual è l'atteggiamento di Savonarola nei confronti della politica estera?
Savonarola evitò di esprimersi esplicitamente sulla politica estera; tuttavia, la pressione politica lo portò a imboccare una via di riforma religiosa con tinte **antipapali**, in cui la politica esterna si intrecciava con i dissensi interni.
30
come si posizionò **Savonarola** rispetto a **Carlo 8°** e quale significato ebbe questa scelta?
Savonarola si **distanziò** progressivamente da Carlo 8°, considerandolo non più uno strumento di rinnovamento, ma un "ministro di Dio" utilizzato per punire l'Italia corrotta. Questo segnò il passaggio da una fiducia nel potere strumentale alla **condanna ideologica degli strumenti politici corrotti**.
31
in che modo Savonarola utilizzò il concetto di **lotta contro la tirannia** nel suo **discorso politico**?
La lotta contro la tirannia divenne per lui un'arma ideologica per combattere sia i **principi italiani** sia il **papato**. Il suo sogno era quello di **un'Italia unita, sia politicamente che moralmente, con Firenze al centro** come baluardo di una nuova virtù civile.
32
quali **eventi critici** misero a rischio la posizione politica di Savonarola nel **1496**?
Un momento favorevole fu la **liberazione di Livorno**, in autunno 1496, che portò alla previsione della **dissoluzione della lega italica**. !! = tuttavia, nel febbraio successivo si diffuse la notizia di un accordo tra ***Carlo 8°*** e la ***lega italica***, rendendo insostenibile la posizione di Savonarola e alimentando le **critiche che lo accusavano di aver condotto Firenze al disastro**.
33
qual era l’obiettivo finale di Savonarola nella costruzione dei rapporti tra ***Stato*** e ***Chiesa*** e come portò alla sua condanna?
Sotto la pressione degli eventi, Savonarola cercò di creare una **nuova struttura che rompesse con il consenso politico dei principi** e del **papato**, opponendosi al **tradizionale accordo tra potere secolare e autorità religiosa**. La sua proposta, improntata su riforme non millenaristiche, culminò nell'***appello al concilio*** che segnò l’inizio della sua condanna a morte.
34
come interpretava Savonarola la crisi della cristianità e quale sogno politico-ideale alimentava?
Savonarola vedeva la crisi della cristianità in termini biblici e storici di portata universale, includendo anche il tema del rinnovamento della Chiesa e la conversione dell'Islam. Il suo sogno, sebbene impossibile, era quello di **unire l'Italia** e moralmente rinnovarla attorno ai valori fiorentini, con l’obiettivo di coniugare **cristianesimo e democrazia** basata sulla tradizione civica delle Repubbliche italiane.
35
qual è il ruolo della ***profezia*** e dell’***utopia*** nello sviluppo della democrazia occidentale?
La profezia e l’utopia hanno svolto un ruolo fondamentale nel *dialogo* tra il ***divino*** e l’***umano***, guidando la critica al potere e suggerendo nuovi modelli di organizzazione sociale. Esse hanno contribuito a **plasmare il pensiero democratico**, sebbene la funzione della ***profezia***, intesa come **ponte tra Dio e la storia**, col tempo sia stata sostituita dalla rivoluzione e dall’***utopia***.
36
come viene definito il profeta in questo contesto?
Il profeta è visto come colui che **media tra Dio e la comunità umana**, ricordando che solo Dio è il re. Il suo compito è **richiamare i governanti al limite del loro potere**, criticando il potere politico e annunciando ciò che deve accadere se la giustizia divina non viene rispettata, piuttosto che predire eventi in senso apocalittico.
37
in che modo la profezia politica differisce dalla teocrazia?
La profezia politica si presenta come una critica del potere, distinta dalla **visione teocratica** in cui **il divino guida direttamente lo Stato**. Il **profeta**, infatti, non annuncia il futuro in termini di fine del mondo, ma **esorta al rispetto della regalità di Dio e alla giustizia**, invitando i detentori del potere a correggere le loro mancanze.
38
perché Savonarola non rientra pienamente nel modello del **profetismo apocalittico**?
Savonarola ha **preso le distanze dalla tradizione millenaristica e apocalittica** tipica dei modelli gioachimiti. Pur essendo un **profeta politico e morale**, egli metteva in guardia i suoi seguaci contro interpretazioni fini alla catastrofe, insistendo su una cronologia ben definita nelle sue prediche e concentrandosi su una critica alla corruzione e sull’importanza della penitenza.
39
come si differenziano le varie fasi cronologiche del profetismo savonaroliano?
1. ***Prima fase*** (fino al 1492): Le prediche hanno un **carattere teologico**, dove **il tempo liturgico prevale sul tempo storico** e il tema centrale è la **denuncia della corruzione** e la **necessità della penitenza**. 2. ***Seconda fase*** (dal governo popolare sino al supplizio): La funzione profetica si diversifica, cercando di **connettere parallelamente la riforma spirituale e quella politica**, mantenendo una forte critica al potere senza cadere nell’apocalittismo.
40
in che modo Savonarola distingue tra riforma spirituale e riforma politica nelle sue prediche?
Egli sottolinea che, **pur essendo strettamente connesse, le due dimensioni vanno considerate parallelamente**: la riforma spirituale richiede una **trasformazione interiore** e il rispetto dei valori cristiani, mentre la riforma politica mira a **rafforzare le basi dello Stato** e a **mantenere l’ordine**, contrastando la corruzione e il potere arbitrario.
41
quale criterio usa Savonarola per **distinguere le false profezie** e per **interpretare il tempo** (lungo e breve) nelle sue prediche?
Savonarola distingue tra il ***lungo periodo*** e il ***breve periodo***, utilizzando questo criterio come strumento di discernimento. Egli mette in guardia contro false profezie, spesso ispirate dal diavolo e capaci di influenzare il popolo ignorante, sottolineando la necessità di un **giudizio critico** e della **coerenza nel messaggio profetico**.
42
qual è l’obiettivo della ***scelta dei testi profetici*** nelle prediche di Savonarola del 1496?
la scelta dei testi profetici nei cicli predicatori del 1496 mira a **mantenere un’unità e omogeneità nell’offerta del messaggio**, nella speranza di **rafforzare le fondamenta di uno Stato in crisi**. Con il suo profetismo, Savonarola tenta di riformare lo Stato evitando l’apocalisse, puntando sulla necessità di un rinnovamento che fonda il potere sulla giustizia divina.
43
come si evolve la funzione della profezia nell'età moderna secondo il testo?
Con l’avvento dell’età moderna, la funzione della profezia come legame tra il divino e il potere politico perde la sua centralità. Rimangono i concetti di rivoluzione e utopia: **la profezia, intesa come un messaggio diretto di Dio, viene sostituita dalla ricerca di una nuova realtà politica e sociale che si rifugia in un “non tempo” e in un “non luogo” (utopia)**.
44
quale profezia autentica viene riconosciuta nel capitolo e come viene intesa in contrasto al modello apocalittico?
l’unica profezia riconosciuta è quella di **Mosè** come **capo del popolo ebraico**. Questo modello viene **contrapposto all’apocalittica visione millenaristica**: esso sottolinea la possibilità, nell’età moderna, di trasformare la profezia in un elemento di rinnovamento, lasciando spazio esclusivamente alla rivoluzione e all’utopia, piuttosto che a una fine imminente della storia.
45
qual è la proposta politica centrale di Savonarola?
Savonarola propone un ***repubblicanesimo democratico*** ispirato alla tradizione comunale, incentrato sul **recupero e il rinnovo del governo popolare** fondato sulla riforma del dicembre 1494.
46
quali problemi del governo popolare cerca di affrontare Savonarola?
Savonarola è consapevole delle difficoltà del processo democratico: il funzionamento e la **stabilità del Consiglio Maggiore**, la necessità di un **organo sovrano rappresentativo**, il metodo di **nomina delle cariche*** (favorendo **elezioni** anziché estrazioni a sorte) e la **riforma del sistema fiscale**, con la proposta della *Decima* come tassazione patrimoniale diretta.
47
quale posizione assume Savonarola nei confronti della Chiesa e del papato?
Savonarola **si oppone al doppio potere, sia spirituale sia temporale, esercitato dalla Chiesa romana** e dal papato. Rifiuta la simbiosi tra potere ecclesiastico e politico e si schiera contro le forme di governo che affidano i rapporti religiosi alle autorità dei principi.
48
in che modo Savonarola concepisce il rapporto tra moralità pubblica e potere politico?
Egli ritiene che il **potere politico** debba intervenire per garantire una vita ordinata della città, assicurando il **bene comune**. La **funzione religiosa** è considerata indispensabile, ma deve **restare separata**, pur dialogando con il potere politico attraverso una "religione civica" dei cittadini cristiani.
49
quale impatto ha avuto la figura di Savonarola nella storia politica e culturale europea?
la figura di Savonarola continua a creare scandalo e a **suscitare riflessioni**, non solo per la sua proposta politica di un repubblicanesimo democratico, ma anche per il **rifiuto della fusione tra potere politico ed ecclesiastico**, anticipando temi che emergeranno in seguito nel pensiero calvinista e nelle prime influenze di Lutero.
50
che cos'è il movimento dell’***evangelismo*** nel contesto del 16° secolo in Italia?
l’evangelismo rappresenta un **ritorno a una vita di pietà personale**, basata sulla **meditazione** e sull’**applicazione concreta del Vangelo**, in risposta alla crisi sociale e spirituale. Esso si concentra sulla riforma dell’uomo interiore e dei costumi, piuttosto che sulla distruzione delle istituzioni ecclesiastiche.
51
in che modo l’evangelismo italiano differisce dal movimento protestante d’oltralpe?
In Italia l’***evangelismo***, pur essendo radicale e fondato sulla riscoperta della pietà e della meditazione scritturale (in particolare ispirata a San Paolo), **non assume il carattere rivoluzionario** che caratterizza il protestantesimo d’oltralpe, puntando piuttosto a una **riforma interiore senza l’intento di sovvertire l’ordine ecclesiastico**.
52
chi è ***Angela Merici*** e quale innovazione propone nel contesto dell’evangelismo?
Angela Merici è una figura centrale dell’evangelismo italiano, che propone di **mettere al centro il modello della Chiesa primitiva**, esaltando la **vita degli apostoli** e delle prime comunità cristiane. La sua innovazione consiste nel ***rifiuto della vita monastica tradizionale***, proponendo una forma di vita religiosa che non vincoli le donne ai conventi ma favorisca una **spiritualità attiva nella società**.
53
perché le proposte di Angela Merici incontrarono resistenze?
le proposte di Angela Merici furono **rifiutate** sia dal ceto dirigente locale, che vedeva nei monasteri femminili un elemento stabilizzante della società, sia dalla Chiesa restaurata durante la controriforma, che era incline a mantenere la tradizione e l’assetto istituzionale consolidato nel tempo.
54
quali sono le implicazioni sociali e religiose della crisi che caratterizza l’ultima parte del 15° secolo?
l’equilibrio tra le ***élite*** e il ***resto della popolazione*** si sfascia, accentuato dall’affermarsi delle monarchie nazionali e degli imperi. In questo clima, le grandi prediche, il culto delle immagini, i pellegrinaggi e le manifestazioni di massa non riescono a mascherare il **crescente squilibrio socio-economico** e la **crisi spirituale**, che spinge alla ricerca di un rinnovamento interiore e di un **modello di vita ispirato alla Chiesa primitiva**.
55
quali sono i due caratteri originali di Filippo Neri evidenziati nel testo?
1. è l’unico grande personaggio della Chiesa che rimane identico a se stesso prima e dopo la svolta tridentina. 2. cerca di far coincidere la vita spirituale del cristiano comune con quella della vita religiosa istituzionalizzata, superando la frattura tradizionale tra clericalità e fedeli.
56
in che modo la personalità di Filippo Neri si distingue nel contesto del rinnovamento religioso?
Filippo Neri dimostra **coerenza personale** in tutte le fasi della sua vita, **mantenendo una spiritualità personale** e una partecipazione sacramentale attiva (messa, comunione, confessione e preghiera) che si esprime in modo originale nella vita dell’oratorio, senza cadere nelle formalità rigide del ritualismo tridentino.
57
quali pratiche liturgiche e spirituali vengono reinterpretate nell’***oratorio*** secondo Filippo Neri?
Nell’oratorio la messa è concepita **non come sacrificio** espiazione ma come *apice della preghiera* e *nutrimento quotidiano*, la *confessione* diventa un’occasione di *colloqui* spirituali e di affettuosa direzione, e in generale **tutte le pratiche sacramentali vengono vissute in maniera più personale e comunitaria**, integrando la vita quotidiana del fedele.
58
qual è l’identità distintiva della congregazione dell’oratorio?a
L’oratorio rappresenta la proiezione della spiritualità di Filippo Neri: non è un ordine religioso tradizionale, ma un’associazione che mantiene la propria ragione sociale e pratica specifica (la “vita oratoriana”), che punta a **integrare pienamente la vita spirituale e quella civile dei cristiani.**
59
chi è Rosmini e quale problema denuncia riguardo alle nomine episcopali?
Antonio Rosmini, filosofo e teologo italiano, **denuncia l’interferenza del potere politico nella nomina dei vescovi**, definendola “la quarta piaga della Chiesa”. Egli sottolinea che l’**ingerenza laica trasforma i vescovi in funzionari statali o in vassalli**, compromettendo l’autonomia e la qualità della leadership ecclesiastica.
60
qual è il procedimento ideale per l’elezione dei vescovi proposto da Rosmini?
Rosmini propone un iter articolato che prevede: 1. La partecipazione della **plebe cristiana** e pia della diocesi per esprimere desideri e testimonianze. 2. L’**assemblea** del clero diocesano, convocata in cattedrale, **esamina le candidature** e ne suggerisce altre se necessario. 3. I **vescovi**, insieme ai provinciali e al metropolita, discutono e **definiscono una proposta** che venga poi sottoposta al **consenso del papa** come giudice supremo.
61
qual è l’obiettivo della proposta di Rosmini riguardo alle nomine episcopali?
L’obiettivo è **garantire che il vescovo eletto sia il migliore**, amato e voluto dai fedeli e dal clero della diocesi, eliminando interferenze politiche che portino alla nomina di funzionari stranieri o meramente a vantaggio delle élite laiche.
62
come descrive Rosmini l’evoluzione storica delle nomine episcopali e il loro impatto sul clero?
Rosmini evidenzia che **con il passaggio delle nomine in mano al potere laico**, già in epoca feudale, i vescovi si sono trasformati in vassalli e poi in funzionari dello Stato. Tale dinamica, rafforzata nei concordati dell’età moderna, ha **depotenziato il clero** e contribuito agli abusi e alla **crisi che hanno portato agli scismi e alle riforme.**
63
chi è il domenicano Cano e cosa propone riguardo alle fonti del discorso teologico?
Il domenicano Cano, cattedratico di teologia a Salamanca, **ribalta il metodo deduttivo della scolastica classica** e identifica **dieci “luoghi” (fonti) da cui sviluppare il discorso teologico**, ordinandoli per importanza. Queste fonti vanno dalla Sacra Scrittura alla storia umana.
64
quali sono le dieci fonti elencate da Cano per lo sviluppo del discorso teologico?
Le dieci fonti, in ordine decrescente di autorità, sono: 1. La Sacra Scrittura 2. La Tradizione di Cristo e degli Apostoli 3. La Chiesa universale 4. I concili (soprattutto quelli generali) 5. La Chiesa romana 6. Gli antichi santi 7. La teologia e il diritto canonico 8. La ragione naturale 9. La filosofia 10. La storia umana
65
qual è la posizione di Cano riguardo al ruolo della **storia umana** nella teologia?
Cano sostiene che la **storia umana** è non solo utile, ma **necessaria per il teologo**. Essa non è solo una documentazione del passato, ma **indica il cammino verso la salvezza futura dell’umanità**, offrendo una prospettiva dinamica e riformatrice, contraria alle visioni storicistiche totalitarie.
66
quale **divisione** fondamentale viene fatta nel trattare la **storia** in ambito teologico secondo Cano?
Viene tracciata una separazione tra la ***storia sacra*** e quella ***profana***. Cano rimette in discussione l’idea che la storia della salvezza possa essere semplicemente ridotta a una memoria del passato, sottolineando il ruolo attivo della storia umana come guida per il futuro e per la redenzione dell’uomo, senza ricorrere a una "metastoria" predefinita.