1) appunti: Machiavelli: Flashcards

1
Q

quando inizia l’umanesimo:

A

con Petrarca, il primo a mettere in discussione alcune delle categorie medievali, tuttavia fu solo nel 400 a rivoluzionare l’italia.

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2
Q

cos’è la donazione di Costantino:

A

testo secondo il quale Costantino avrebbe donato a papa Silvestro il potere temporale. In particolare sui territori appartenenti allo Stato della Chiesa. E’ stata dimostrata un falso.

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3
Q

rapporto storia e realtà:

A

lo scopo del corso è mostrare come scrivere la storia non sia un atto obiettivo e sganciato dalla realtà, ma c’è sempre invece un rapporto fra lo scrivere storia e il tempo in cui lo storico scrive.

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4
Q

1° fase guerre d’Italia:

A

/

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5
Q

i 2 modi per scrivere storia in questo periodo:

A

In questo periodo il modo di fare storia si trasforma; vi sono 2 modi.

i 2 modi:
* quello di Tucidide (scriveva delle grandi battaglie)
* Livio (la storia di Roma)

gli umanisti hanno quindi un modello greco e uno latino.

Scrivere di grandi città non era una novità, anzi era un genere storiografico tipico fra i comuni.

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6
Q

la novità degli umanisti:

A

La novità degli umanisti è che costruiscono nuove storie di città che mettono in discussione le fonti tradizionali precedenti per andare alla ricerca di fonti che siano verificate.

Valla fu uno dei primi che, analizzando l’adorazione di Costantino, introduce all’interno dell’analisi storica una distinzione fra vero e falso.

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7
Q

Cesare Borgia e la questione del ducato di Romagna:

A
  • Nato nel 1475, figlio del papa Alessandro 6°.
  • Inizialmente cardinale, ma rinuncia alla carriera ecclesiastica per diventare un condottiero.
  • Sfrutta l’influenza del padre per conquistare territori in Italia.
  • Niccolò Machiavelli lo prende come modello per “Il Principe”, perché era un leader astuto e spietato.
    .
  • 1499 = Il re di Francia Luigi 12° invade Milano e aiuta Cesare Borgia a conquistare la Romagna.
  • 1500-1501 – Cesare attacca le signorie locali con l’appoggio del papa. Conquista Imola, Forlì, Rimini, Faenza e altre città, eliminando i signori locali (come Caterina Sforza a Forlì).
  • 1502 – Convoca un’assemblea ad Urbino, ma attira i suoi capitani più potenti e li fa uccidere con l’inganno (Strage di Senigallia). Dimostra la sua ferocia politica.
  • 1503 – La sua fortuna crolla: muore Papa Alessandro 6°, suo principale sostenitore.
  • Il nuovo papa, Giulio 2°, è suo nemico e lo fa arrestare.
  • Cesare viene imprigionato in Spagna e muore nel 1507 in battaglia.
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8
Q

perchè Cesare Borgia crea il Ducato di Romagna?

A

durante la 1° fase delle guerre d’Italia, Alessandro 6 Borgia vuole spingere il figlio Cesare affinché metta ordine in Romagna, dove vi erano città che formalmente erano feudi della Chiesa, ma che progressivamente avevano acquistato un’autonomia grazie a famiglie che avevano preso potere (i Malatesta a Rimini, i Bentivoglio a Bologna…).

Poiché la Chiesa non possedeva una successione dinastica, i papi cercavano di sfruttare ciò per dare potere ai loro nipoti e figli. E’ il caso di Alessandro e Cesare, che acquista vari territori aiutando la Chiesa a semplificare i territori romagnoli.

Ciò beneficerà Giulio 2, che approfitterà delle conquiste di Cesare per allargare il territorio dello stato della Chiesa.

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9
Q

le 3 istituzioni presenti in Italia in questo periodo:

A

3 istituzioni presenti in Italia in questo periodo:
* Chiesa
* l’impero
* i Comuni, che si stanno trasformando in Signorie

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10
Q

importanza del Ducato di Romagna:

A
  1. fu un primo tentativo di unificazione italiana sotto un unico leader.
  2. la Romagna, sotto Cesare, divenne un territorio ben amministrato, grazie anche a Machiavelli, che lo elogia per la sua politica.
  3. dopo la sua caduta, la Romagna passa sotto il controllo dello Stato Pontificio.
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11
Q

perch’ la storia moderna si chiama ‘moderna’?

A

Perchè anche per gli stessi contemporanei era la storia del periodo che ha rivoluzionato il mondo ed il modo di fare storia;

Voltaire afferma che l’unica storia che vale la pena studiare è quella dal 15° sec. in poi. Tutte le altre, non servono.

E’ il 15° secolo per Voltaire ad aver cambiato il mondo.

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12
Q

rapporto fra le fonti e il progetto politico:

A

la critica delle fonti è funzionale al loro progetto politico, e lo storico ha come compito riconoscere il progetto dietro ad ogni scrittura della storia.

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13
Q

i 3 tipi di storia per Nietzsche:

A
  • storia monumentale = in cui gli uomini riconoscono gli esempi da imitare, ed è quella più a rischio di falsificazione, poiché spinge a creare dei falsi per legittimare dei personaggi.
  • storia documentaria
  • storia critica
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14
Q

perchè scoppiano le Guerre d’Italia?

A

A fine ‘400, l’Italia è divisa in tanti stati (Ducato di Milano, Repubblica di Venezia, Stato Pontificio, Regno di Napoli, ecc.). Sono ricchi ma politicamente deboli e divisi. Le grandi potenze europee, come Francia e Spagna, vedono l’Italia come un territorio da conquistare.

Scintilla iniziale: Il re di Napoli, Ferdinando 1°, muore nel 1494. Il re di Francia, Carlo 8°, pensa di avere diritti su quel regno e decide di invadere l’Italia.

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15
Q

prima fase delle guerre d’Italia: La discesa di Carlo 8° e la 1° guerra d’Italia:

A
  • 1494: Carlo 8° di Francia invade l’Italia, con l’obiettivo di conquistare il Regno di Napoli.
  • 1495: Le potenze italiane (Milano, Venezia, Papa, Spagna, ecc.) si alleano contro di lui nella Lega di Venezia.
  • 1495: Carlo 8° conquista Napoli, ma è costretto a fuggire dopo la sconfitta nella Battaglia di Fornovo.
  • 1498: Carlo 8° muore e il nuovo re di Francia, Luigi 12°, vuole riprovarci.
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16
Q

prima fase delle guerre d’Italia: la conquista francese del Ducato di Milano:

A
  • 1499: Luigi 12° invade il Ducato di Milano e lo conquista, cacciando Ludovico il Moro.
  • 1500: Francia e Spagna si spartiscono il Regno di Napoli con un accordo segreto (Trattato di Granada).
  • 1501-1504: La Spagna e la Francia si scontrano per il controllo di Napoli. Vince la Spagna con il generale Gonzalo de Córdoba.
  • 1504: Il Regno di Napoli passa definitivamente sotto la corona spagnola.
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17
Q

prima fase delle guerre d’Italia: Guerra della Lega di Cambrai:

A
  • 1508: Il Papa, Francia e Spagna si alleano nella Lega di Cambrai per sconfiggere Venezia.
  • 1509: Venezia viene sconfitta a Agnadello, ma poi cambia alleanza e si unisce al Papa contro i francesi.
  • 1512: I francesi vengono sconfitti a Ravenna, ma la Spagna e il Papa li costringono a lasciare Milano.
  • 1515: Nuovo re di Francia, Francesco 1°, riconquista Milano con la Battaglia di Marignano.
  • 1516: Pace tra Francia e Spagna con il Trattato di Noyon → la Francia tiene Milano, la Spagna Napoli.
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18
Q

il rapporto di Machiavelli con la politica e con la storia:

A

Bisogna ricordare che ogni autore che andiamo a trattare aveva in mente un progetto politico.

Insieme a Guicciardini, Machiavelli è un autore la cui scrittura è influenzata dalla sua attività politica.

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19
Q

vita di Machiavelli:

A
  • Nato a Firenze nel 1469, in una famiglia modesta.
  • Studia politica, storia e letteratura.
    Dal 1498 al 1512 lavora per la Repubblica di Firenze come diplomatico e segretario.
  • Viaggia in Francia e in Italia, incontrando leader come il re di Francia e Cesare Borgia.
  • 1512: I Medici tornano al potere a Firenze e Machiavelli viene licenziato, arrestato e torturato, sospettato di complotti.
  • Dopo essere rilasciato, si ritira nella sua casa di campagna vicino Firenze.
  • Cerca di tornare in politica, ma non viene più accettato dai Medici.
  • Muore a Firenze nel 1527, a 58 anni.
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20
Q

perchè la storia di Firenze di questo periodo è così importante?

A

Leone 10, Adriano 6 e Clemente 7 sono papa Medici > la storia di Firenze è particolarmente importante rispetto alle altre perchè cambia le questioni nella penisola.

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21
Q

sapeva il greco?

A

Sappiamo che Machiavelli sapeva leggere il latino, ma non il greco. Legge Livio, Lucrezio (gli epicurei). Si dimostra da subito capace di leggere la realtà.

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22
Q

la questione del ritorno dei Medici nelle Istorie Fiorentine:

A

Machiavelli rischia scrivendo le Istorie Fiorentine, dato che lui si era opposto al ritorno dei Medici, ma nello scrivere la storia di Firenze è obbligato a scrivere di essi.

Mentre scriveva le Istorie Fiorentine, M. scriverà a Gucciardini e gli dirà ‘come vorrei che tu fossi qui con me e mi fermassi la mano quando non sono in grado di controllare i miei istinti’.

Infatti, nelle Istorie ideologia e necessità di compiacere colui che l’aveva reintrodotto nella vita pubblica di firenze (cioè i Medici), cercano di convivere seppur con difficoltà.

Decide di occuparsi delle questioni medicee solo nella 2° parte delle istorie, e di interromperle con la morte di Lorenzo (1492).

Alcuni pensano che le istorie siano incomplete, ma non vi sono prove di questo.

23
Q

capitolo 24 del ‘Principe’: i cattivi principi:

A

qui M. riflette sul perchè i principi a volte perdano i principati; i cattivi principi possono o avere nemici il popolo, o la classe dirigente (aristocrazia), oppure non avevano un proprio esercito.

24
Q

questione del ‘come tenere uno Stato’:

A

Nella ‘prima deca di Tito Livio’ M. riflette sulla questione del come tenere uno Stato.

Afferma che spesso gli uomini hanno difficoltà nel fare uso della Storia, in particolare a causa della Chiesa, che ha indebolito il modo di guardare la storia pagana, e a causa della perdita da parte delle classi alte dei regni d’Italia della considerazione che la storia sia utile.

la storia è uno strumento necessario per legittimare o meno alcune posizioni politiche.

25
come si chiamano i libri stampati prima del '500:
"incunaboli"
26
quando vengono scritte le Istorie Fiorentine?
vengono scritte nel **1520**, mentre Firenze era sotto i Medici. Formalmente, Firenze resta una Repubblica.
27
scrittura del Principe e dei Discorsi:
dal 1513, M. scrive il ***Principe*** e i ***Discorsi*** come tentativo di **rientrare in gioco**, (il Principe era dedicato a **Lorenzo** duca di Urbino). Voleva **dimostrare la sua utilità nel governo**. I **Discorsi** erano un’opera molto **repubblicana**, sconfortato dal fatto che i Medici non lo considerassero.
28
la questione delle origini di Firenze:
Le **Istorie** (1520-24) sono state commissionate dall’università di cui **Giulio de Medici** era responsabile (quello di scrivere le storie di firenze era un incarico che i segretari di Firenze avevano sempre avuto). Non più con modello la cronaca, come gli antichi (ex. nel 1515 succede questo, nel 1516 succede quest’altro), in cui poi si tentava sempre di ricostruire l'immagine mitica della città per conferirle importanza. **Dagli umanisti queste origini mitiche vengono messe in discussione**. Famose erano le origini da **Cesare** di Firenze, ma gli umanisti vogliono **riconoscere le origini repubblicane**, insistendo sul fatto che la libertas di cui godeva la città fosse originaria dalle istituzioni romane (per gli umanisti, i Romani = esempi di virtutes). **dato che i Medici commissionano le istorie, esse dovevano esaltarli**. Era una **sorta di storia della presa del potere dei Medici**, e M. si pone il problema di come affrontare ad esempio la questione di Savonarola e di Soderini.
29
la 'storia' per Machiavelli:
rispetto ai suoi predecessori, M. pensa che la **storia di Firenze** sia **strettamente legata alla storia d'Italia** (per capire la storia di F, non si può tralasciare ciò che avviene nel resto d'Italia). per M. = storia non come elenco di eventi virtuosi, ma come spazio per **capire la società** e il **governo** di essa > **ironia**
30
a chi sono dedicate le Istorie?
a Clemente 7°
31
proemio del 1° libro:
M. spiega che inizialmente la sua idea era di scrivere la **storia di Firenze** dal **1434 in poi**, dato che pensava che *Leonardo d'Arezzo* e *Poggio Bracciolini* avessero scritto in modo molto dettagliato ciò che accadde prima di quella data; tuttavia leggendo i loro scritti, M. si rende conto che hanno **sorvolato sulle discordie** di quegli anni, forse perchè non le ritenevano degne di essere scritte, o forse per evitare di offendere qualcuno. Tuttavia, dato che per M. le discordie e le inamicizie sono **utili** (al contrario delle battaglie), soprattutto se appartengono alla propria città poichè possono **fungere da esempio**, M. decide di scrivere partendo dall'inizio e dalle origini, ma **scriverà solo le cose rigurardanti Firenze** o le cose **strettamente legate ad essa** (ex. per speigare la storia di Firenze, è necessario scrivere anche in che modo gli stati italiani sono diventati sottomessi ai loro governatori), per non occupare 'territorio d'altri' (Leonardo d'Arezzo e Poggio). **Passato il 1434, scriverà anche di ciò che accade fuori**. M. procede poi con i suoi consueti **riferimenti all'antichità**, citando Atene come altra città caratterizzata dalle divisioni interne. Mette in evidenza le **lotte interne** e le **divisioni** che hanno caratterizzato la città, considerandole il principale ostacolo alla sua **stabilità**. Procede poi a spiegare gli **argomenti dei primi 4 libri**: 1. il primo narrerà di ciò accadde in Italia dopo la caduta dell'imp. rom. fino al 1434 2. le origini della città di Firenze fino alla guerra contro il papa 3. il terzo libro terminerà nel 1414 4. il quarto fino al 1434 .
32
come nasce l'Italia per M.?
Per M. l'Italia, intesa come un'unione politica, nasce non con l'impero romano, ma con l'**arrivo dei Barbari** nella penisola (forse influenzato da *Annio da Viterbo*).
33
la critica di M. al modello umanistia:
M. critica il fatto che il modello umanista puntasse ad **esaltare eventi anche poco virtuosi.**
34
libro 1: l'arrivo dei barbari:
Qui M. descrive la questione dei barbari; secondo M. essi crebbero a tal misura che **dovettero espandersi al di fuori delle regioni settentrionali**, e vennero in Italia. Nel frattempo, cade l'impero romano a causa di: 1. l'**imperatore** che abbandona Roma e si trasferisce a **Costantinopoli** 2. la **corruzione** dei ministri e dei loro nemici 3. l'**ignavia** dei principi, l'infedeltà 4. i **popoli invasori**. M. descrive l'arrivo dei barbari; l'italia era sconolta da **discordia civile** e **caos interno** > **distruzione** e **nascita** di molte città. Con l'arrivo dei barbari mutarono i **nomi di persona**, la **religione** ('perchè combattendo la consuetudine dell'antica fede con i miracoli della nuova, si generavano tumulti e discordie fra gli uomini). Alla **fine** del capitolo (5), si pone la **questione religiosa** per darle rilievo.
35
capitolo 1: il papa:
in questo periodo (12/13 sec. d.C.) i pontefici iniziarono ad avere **più autorità** rispetto al passato. L'**imperatore** divenne **cristiano**, portando ad una crescita esponenziale della chiesa romana. **Fino all'arrivo dei longobardi, i pontefici non avevano altra autorità oltre a quella data dalla loro figura**, poichè l'italia era governata dall'**imperatore**. **Rimasta Roma senza re**, il **papa** prende **potere** (ironico che le Istorie siano un’opera dedicata a Clemente 7°). E’ importante per M. scrivere di come la chiesa abbia preso il potere poiché il **problema di cui vuole parlare** è proprio** la chiesa nella sua contemporaneità**. per M. le **guerre** e le **invasioni** dai barbari da quel momento in poi furono quasi sempre causate dai **papi**.
36
perchè per M. la storia d'italia comincia con l'arrivo dei longobardi?
la svolta nella storia d'Italia per M. è dai longobardi poichè è lì (con Carlo 8) che **nascono le grandi istituzioni** che ancora sono protagoniste nel suo tempo, nelle guerre d’italia.
37
le 2 armi della Chiesa:
per M. la chiesa ha 2 armi = le ***armi vere*** e le ***censure***, e qui con censure non si intendono le censure delle opere (non c’era ancora l’indice dei libri proibiti), ma le *scomuniche*, il potere spirituale, mescolate con le indulgenze. questa è una parentesi politica e istituzionale, poi riprende la narrazione.
38
da cosa deriva il potere del papa?
Nel cap. 10 discute dell’**arrivo dei Franchi**/Pipino, e mostra come entrano in gioco. Non mancano **riflessioni all’apparenze neutre**, ma che dietro **nascondono il suo pensiero**. Afferma che il potere papale su determinati territori non deriva dalla **donazione di Costantino**, ma è solo **frutto dei franchi**, che gliel’hanno **concesso**. Non è un pensiero banale.
39
l'arrivo di Carlo Magno:
Anche qui, ribadito che l’**imperatore viene scelto dal pontefice** (e dal **popolo**). Se prima i papi erano sottomessi agli imperatori, **qui gli imperatori sono sottomessi ai papi poiché necessitano della loro benedizione**. fa un breve riassunto; spiega poi che **i longobardi di stranieri avevano ancora solo il nome**, per il resto erano stati totalmente assorbiti dall’italia. una **breve storia dei nomi delle regioni** > grazie a Carlo la **mappa della penisola italiana viene ridisegnata**. l’ultima parte del capitolo analizza le **istituzioni ecclesiastiche**: spiega l’origine dei cardinali, vengono cambiati i nomi dato che viene introdotto il feudalesimo.
40
la traslatio imperii:
è descritta nel cap 12 del 1° libro; conflitti con i diversi sovrano e la **traslatio imperii dai franchi ai tedeschi** > arrivo degli ottoni. minacciato dai **nuovi re d'italia** (i **Berengari**), il papa chiama gli **ottoni** per venire in italia e salvarlo.
41
quando avviene lo sgancio fra **potere imperiale** e **potere papale**?
A partire da **Gregorio 5°** (11° sec. d.C.); M. ribadisce come il potere politico venga sempre restituito dai diversi popoli che venivano in italia. descrive come il potere imperiale e papale a un certo punto si sgancino, e che **il potere imperiale non dipende più da quello papale**, ma l’**imperatore verrà nominato da 6 elettori** (a partire de Gregorio 5°). Dalla *bolla aurea* verranno poi stabiliti 7 elettori, 4 laici e 3 ecclesiastici. descrive poi il regno matildeo. viene tolto al popolo il diritto di eleggere il papa col voto, e questo viene affidati solo al concilio di cardinali. M. **svuota così le istituzioni di ogni autorità**, poiché la storia descritta da lui non dà alcuna autorità ai pontefici, ma anzi **smaschera un’ autorità costruita usando ogni mezzo**, non solo spirituale ma anche temporale.
42
fine del libro 1:
l’ultimo paragrafo del libro 1 = specifica che il primo libro ha costruito una **storia generale**, e solo **dal 2° libro** descrive la storia di **Firenze**.
43
la novità del libro 1 rispetto agli scrittori precedenti:
Il 1° libro delle istoria è una novità poichè, nonstante **Biondo** avesse prima scritto le storie d’italia, **la situazione in italia alla sua epoca era molto diversa** > era la zona più **ricca** d’europa, non immaginavano ciò che sarebbe successo dopo, **il papa non rappresenta una minaccia**. gli eventi storici influenzano il modo di scrivere e di pensare la storia, pur in pochissimo tempo. Nel tempo di M. tutto è cambiato; si accorge di come la **chiesa** sia diventata **molto più forte** e che i pontefici hanno tentato di riacquistare una posizione non solo temporale, ma anche militare. Non esiste una storia d’italia neutrale, dietro ciascuna c’è un progetto politico.
44
libro 2, cap. 1: la funzione delle colonie e le origini di Roma:
in ogni **proemio** di ogni libro M. descrive una **grande questione**; per introdurre il 2° libro, sulle origini di Firenze, nel proemio M. descrive l'**origine delle colonie** e come esse siano **funzionali per mantenere il potere sul territorio conquistato**. importante l’ultima parte del cap. in cui parla delle origini di Roma da Fiesole.
45
da dove viene la libertas romana:
**Silla** = uno dei fondatori di Roma, quindi origini di Roma = **libertas repubblicana**, non Cesare.
46
la riflessione sul governo popolare e su quello aristocratico:
nel libro 4, M. riflette sui due estremi di governo: 1. **governo popolare** 2. **governo aristocratico** secondo molti, **buon re** = **re filosofo** (idea presa da **Platone**, la cui opera era stata recentemente pubblicata). ma secondo M. sono più importanti le *leggi* per governare la città. le leggi sottraggono il governo delle città dall’arbitrio (del popolo, di un uomo singolo, dell’aristocrazia…). Ciò serve a M. per un’altra incursione nella storia di firenze.
47
la 'filosofia della storia' per Machiavelli:
il 1° capitolo del libro 5 presenta un tema importante, la ***filosofia della storia***. per M. la **storia** ha un **andamento circolare** (dal male al bene, dal bene al male). **virtù** > **quiete** > **ozio** > **disordine** > **rovina** > **ordine** > virtù… le armi sostengono la repubblica, ma i soldati si corrompono con l’ozio, che provoca il caos, che provoca il ritorno delle armi, che mettono le cose in ordine, ma che finiscono per ricorrompersi nuovamente. episodio raccontato da Plutarco e Cicerone su Catone. parla di questi filosofi che essendo scettici mettono in discussione tutto. la circolarità di cui parlava prima, viene smentita dopo. **La storia non è perfettamente ciclica poiché sopra le rovine dei romani non è ritornato un nuovo impero, ma qualcosa di simile, ma che non era alla sua altezza**. Non un unico stato, ma piccoli stati insieme che sono stati capaci di espellere le potenze straniere. Le guerre combattute in questo periodo erano cose di poco conto, zuffe (“non si possono chiamare guerre quelle in cui gli uomini non si uccidono” > ex. guerra di Anghiari, 1440, Il Ducato di Milano, retto dai Visconti, si scontrò con una coalizione guidata dalla Repubblica Fiorentina). Fra questi stati i **fiorentini**, pur essendo piccoli, erano altrettanto potenti. Erano capaci o di rispondere o di allearsi e portare alla vittoria gli alleati. **riflessione generale** > **riflessione sugli stati italiani** > **riflessione su firenze**.
48
l'attacco alla storiografia umanistica:
la fine del cap. 1 del libro 5 è un **attacco alla storiografia umanistica**; Machiavelli non parla di soldati, virtù di capitani, di amore di patria, ma parla di **inganni**, **astuzie**. Fa vedere **cos’è davvero la politica**. E’ utile non imitare, ma fuggire i pericoli che gli esempi storici ci mostrano. nell’ultima parte dell’opera, **morte di Lorenzo de Medici nel ‘92**
49
quale libro è dedicato alle milizie e alla guerra?
il **libro 6** delle Istorie.
50
la giustificazione di Machiavelli:
nel prologo del **libro 7** M. discute il suo modo di procedere; afferma che **se qualcuno crede che M. abbia scritto** troppo nei libri precedenti della storia generale d'Italia, egli controbatte che **non si può capire la storia di Firenze senza capire prima la storia d’Italia**. > la **storia particolare** è inserita nella **storia generale**, pur non essendo la storia romana ma la storia dei barbari venuti nella penisola. M. riflette sulla questione del rapporto fra storia locale e storia d’Italia; afferma che **non può essere trascurata quest’ultima, poichè influenza fortemente quella di Firenze**.
51
i conflitti nelle Reubbliche:
Fa poi un **excursus politico-teorico**, **come di solito inizia gli altri libri**; inizia una riflessione sulle repubbliche, che sono caratterizzate dai **conflitti interni**. Alcuni sono **buoni**, altri **cattivi**. i **conflitti sono naturali** e non possono essere evitati dal fondatore, ma nel fondare una repubblica, bisogna fare in modo che non nascano **sette** > alcuni cittadini ottengono **onore** **facendo qualcosa per la repubblica** e partecipando attivamente, oppure **muovendosi nell’ombra** e **finanziando dei giochi per doni pubblici**. Da quest’ultimo modo di procedere nascono le **sette** e i **partigiani**, che nascono **quando gli interessi privati dei singoli prevalgono al bene comune della Repubblica**. Infatti il **cap. 7** e **8** sono dedicati ai **conflitti interni**. Afferma poi che anche **Cosimo de Medici** aveva un suo gruppo di partigiani, che però a partire da Cosimo erano **uomini virtuosi che aiutarono a reggere la Repubblica**.
52
l'ultimo capitolo delle Istorie:
cap. 36 del libro 8 Qui M. discute la figura di **Lorenzo de Medici**. Le storie secondo il **prologo** avrebbero dovuto chiudersi nel **'94**, anno in cui però vengono **cacciati i Medici** e nasce la repubblica. M. quindi secondo molti **sceglie di fermarsi prima**, secondo altri è **incompleta**. Dice che non è solo **Lorenzo** che fa un **bene per se e per la città**, ma attraverso i suoi **figli** costruisce nuove possibilità per la sua famiglia. Ad esempio, non solo crea un **matrimonio con la figlia degli Orsini** per Piero, ma fa poi **nominare il secondo figlio Giovanni cardinale**, qualcosa che nessuno aveva mai osato prima, così il figlio divenne papa. al terzo figlio **Giuliano**, per la **morte improvvisa** non potè dare molti onori… Nell’ultimo paragrafo descrive le conseguenze della sua morte.
53
i punti importanti delle Istorie:
1. i **barbari** che sono gli **antenati dell’italia moderna** (che a M. serve per **mettere in discussione il ruolo** che alcune istituzioni come la **Chiesa** avevano all’interno della scacchiera italiana). 2. la **storia fiorentina** profondamente **legata a quella italiana** 3. analizzate le **origini della Chiesa** 4. il **ruolo fondamentale** della **religione** nella costruzione degli Stati !! = tenere a mente come **non vi sia una storia neutrale**, ma anche quella di M. è influenzata dalla sua idea politica e soprattutto dagli eventi storici che stava vivendo mentre la scriveva.