2 pate, da lez 33. Costi, Leva Oper, BEP, Just in Time Flashcards

1
Q

Il COSTO DELLA CAMERA DI COMMERCIO rientra tra:

1.COSTI VARIABILI
2. COSTI FISSI
3. COSTI FISSI NEL BREVE MA NON NEL LUNGO
4. COSTI FISSI NEL LUNGO MA NON NEL BREVE

A

COSTI FISSI

????????????

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Q

Quale tra questi parametri non rientra nel calcolo del BREAK EVEN POINT?

UTILE
RICAVI
COSTI VARIABILI
COSTI FISSI

A

UTILE

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3
Q

I COSTI FISSI:

  1. NON VARIANO AL VARIARE DELLA QUANTITA’ PRODOTTA
  2. VARIANO NEL BREVE PERIODO, MA NON NEL LUNGO
  3. VARIANO AL VARIARE DELLA QUANTITA’ PRODOTTA
  4. NON VARIANO NEL BREVE PERIODO, MA SOLO NEL LUNGO
A

NON VARIANO AL VARIARE DELLA QUANTITA’ PRODOTTA

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4
Q

Come si calcola il MARGINE DI SICUREZZA?

  1. DIFFERENZA TRA QUANTITA’ PRODUCIBILE E QUANTITA’ PRODOTTA
  2. DIFFERENZA TRA QUANTITA’ VENDUTA E QUANTITA’ PRODUCIBILE
  3. DIFFERENZA TRA QUANTITA’ VENDUTA E QUANTITA’ BEP
  4. DIFFERENZA TRA QUANTITA’ PRODUCIBILE E QUANTITA’ BEP
A

DIFFERENZA TRA QUANTITA’ PRODUCIBILE E QUANTITA’ BEP

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5
Q

Il COSTO AFFITTO rientra tra:

1.COSTI FISSI NEL BREVE MA NON NEL LUNGO
2. COSTI FISSI
3. COSTI VARIABILI
4. COSTI FISSI NEL LUNGO MA NON NEL BREVE

A

COSTI FISSI

????????

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6
Q

Il COSTO DELLE MATERIE PRIME rientra tra:

  1. COSTI FISSI
  2. COSTI FISSI NEL BREVE MA NON NEL LUNGO
  3. COSTI FISSI NEL LUNGO MA NON NEL BREVE
  4. COSTI VARIABILI
A

COSTI VARIABILI

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7
Q

Le SCORTE bilanciano i cicli:

  1. ACQUISTO - PRODUZIONE - MARKETING
  2. MARKETING - PRODUZIONE - VENDITE
  3. ACQUISTO - PRODUZIONE - VENDITE
  4. ACQUISTO - MARKETING - VENDITE
A

ACQUISTO - PRODUZIONE - VENDITE

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8
Q

Cos’è il BREAK EVEN POINT?

  1. COSTI TOTALI = UTILE
  2. COSTI VARIABILI = RICAVI
  3. COSTI TOTALI = RICAVI
  4. COSTI FISSI = COSTI VARIABILI
A

COSTI TOTALI = RICAVI

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9
Q

Cosa si intende per GRADO DI UTILIZZAZIONE DI UN IMPIANTO?

  1. RAPPORTO TRA NUMERO DI ADDETTI DEL MAGAZZINO E DEL REPARTO PRODUZIONE
  2. RAPPORTO TRA ORE IMPIEGATE E ORE IMPIEGABILI
  3. RAPPORTO TRA ORE IMPIEGABILI DEI DIVERSI REPARTI
  4. RAPPORTO TRA ORE IMPIEGATE DEI DIVERSI REPARTI
A

RAPPORTO TRA ORE IMPIEGATE E ORE IMPIEGABILI

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10
Q

Cosa si intende per CAPACITA’ PRODUTTIVA di un impianto?

  1. NUMERO STANDARD DI ORE DI MANOPERA
  2. NUMERO MINIMO DI ORE DI MANOPERA
  3. NUMERO MEDIO DI ORE DI MANOPERA
  4. NUMERO MASSIMO DI ORE DI MANOPERA
A

NUMERO MASSIMO DI ORE DI MANOPERA

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11
Q

Il COSTO DEI SEMILAVORATI rientra tra:

  1. COSTI FISSI
  2. COSTI FISSI NEL BREVE MA NON NEL LUNGO
    3, COSTI VARIABILI
  3. COSTI FISSI NEL LUNGO MA NON NEL BREVE
A

COSTI VARIABILI

???????

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12
Q

I COSTI VARIABILI:

  1. VARIANO AL VARIARE DELLA QUANTITA’ PRODOTTA
  2. NON VARIANO NEL BREVE PERIODO, MA SOLO NEL LUNGO
  3. NON VARIANO AL VARIARE DELLA QUANTITA’ PRODOTTA
  4. VARIANO NEL BREVE PERIODO, MA NON NEL LUNGO
A

VARIANO AL VARIARE DELLA QUANTITA’ PRODOTTA

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13
Q

Quale tra questi parametri non rientra nel calcolo del BREAK EVEN POINT?

-RICAVI
-USCITE
- COSTI VARIABILI
- COSTI FISSI

A

USCITE

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14
Q

Descrivere le caratteristiche della “programmazione” di lungo e breve periodo

A

Lungo - è la programmazione della capacità produttiva dell’impianto;
Breve - delle operazioni durante l’esercizio

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15
Q

Cos’è la “leva operativa”?

A

E’ l’opportunità di diminuzione dei costi di produzione all’aumentare del volume prodotto, in funzione del miglior sfruttamento dei costi fissi.
L.O = Margine di Contribuzione : Reddito Operativo

Margine di Contrib = Ricavi - Costi Variabili

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16
Q

Cos’è il BEP (Break Even Point)?

A

Break Even Point, Punto di pareggio, ricavi = costi complessivi.

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17
Q

Descrivere l’attività di controllo

A

Serve a prevenire anomalie nel ciclo e nei prodotti.

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18
Q

Cosa si intende per “capacità produttiva” di un impianto?

A

Il numero massimo di ore di manodopera impiegati

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19
Q

La scelta del fornitore da parte del BUYER dipende:

  1. DAL PREZZO APPLICATO
  2. DA TUTTE LE CARATTERISTICHE ESAMINATE
  3. DALLA QUALITA’ DELLE MATERIE PRIME
  4. DALLA PUNTUALITA’ NELLA CONSEGNA
A

DA TUTTE LE CARATTERISTICHE ESAMINATE

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20
Q

Quale tra i seguenti parametri non influenza la scelta di un fornitore?

-UBICAZIONE SEDE
-PREZZO
-PUNTUALITA’
-QUALITA’

A

UBICAZIONE SEDE

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21
Q

Cosa fa il BUYER?

  1. CONTRATTA LE CONDIZIONI CON I LAVORATORI
  2. COMPRA LE GIACENZE DI ALTRE IMPRESE
  3. COMPRA LE MATERIE PRIME
    CONTRATTA LE
  4. CONDIZIONI CON LE BANCHE
A

COMPRA LE MATERIE PRIME

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22
Q

Il BUYER può attuare una politica:

  1. PUO’ ACQUISTARE DA 1 SOLO FORNITORE OPPURE DA PIU’ FORNITORI
  2. ACQUISTI DA PIU’ FORNITORI
  3. ACQUISTI DA UN UNICO FORNITORE
  4. NON EFFETTUA ACQUISTI
A

PUO’ ACQUISTARE DA 1 SOLO FORNITORE OPPURE DA PIU’ FORNITORI

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23
Q

Con quale attore si instaura un forte rapporto nel JUST IN TIME?

  1. CON I LAVORATORI
  2. CON NESSUNO
  3. CON LE BANCHE
  4. CON I FORNITORI DI MATERIE PRIME
A

CON I FORNITORI DI MATERIE PRIME

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24
Q

A cosa mira il JUST IN TIME?

  1. A RIDURRE IL TEMPO DI LAVORO
  2. A RIDURRE L’UTILIZZO DI MACCHINARI
  3. AD AZZERARE LE SCORTE
  4. A RIDURRE L’UTILIZZO DI UOMINI
A

AD AZZERARE LE SCORTE

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25
Q

Il BUYER collabora con i direttori:

  1. MARKETING - FINANZA - PRODUZIONE - RICERCA E SVILUPPO
  2. MARKETING - RISORSE UMANE - PRODUZIONE - RICERCA E SVILUPPO
  3. RISORSE UMANE - FINANZA - PRODUZIONE - RICERCA E SVILUPPO
  4. MARKETING - FINANZA - PRODUZIONE - RISORSE UMANE
A
  1. MARKETING - FINANZA - PRODUZIONE - RICERCA E SVILUPPO
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26
Q

Quale tra i seguenti parametri non influenza la scelta di un fornitore?

-PUNTUALITA’
-QUALITA’
-PREZZO
-TIPOLOGIA SOCIETA

A

TIPOLOGIA SOCIETA

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27
Q

Chi è e cosa fa l’approvvigionatore?

A

= buyer, acquista materie prime = colui che assicura il continuo e regolare rifornimento degli impianti produttivi limitando tempi d’ozio.

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28
Q

Cos’è il “JUST IN TIME”? quali sono gli obiettivi che si prefigge?

A

sistema di programmazione e gestione della produzione che permette
di ridurre il livello delle scorte di materiali e di prodotti finiti,
di annullare il divario tra i tempi di consegna e
di azzerare i costi di stoccaggio.

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29
Q

Quale di questi elementi non rientra nel calcolo del CAPITALE CIRCOLANTE?

-PRESTITI DEI SOCI
-DEBITI V/FORNITORI
-DISPONIBILITA’ LIQUIDE
-CREDITI V/CLIENTI

A

PRESTITI DEI SOCI

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30
Q

Le IMMOBILIZZAZIONI possono essere:

  1. MATERIALI - IMMATERIALI - RIMANENZE
  2. RIMANENZE - IMMATERIALI - FINANZIARIE
  3. MATERIALI - RIMANENZE - FINANZIARIE
  4. MATERIALI - IMMATERIALI - FINANZIARIE
A
  1. MATERIALI - IMMATERIALI - FINANZIARIE
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31
Q

Quale di questi elementi non rientra nel calcolo del CAPITALE CIRCOLANTE?

-CREDITI V/CLIENTI
-RIMANENZE
-DEBITI V/FORNITORI
-MUTUI PASSIVI

A

MUTUI PASSIVI

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32
Q

Cosa si intende per RISCHIO DI ILLIQUIDITA’?

-DEFICIT DI CREDITI
-DEFICIT DI MATERIE PRIME
- DEFICIT DI CASSA
- DEFICIT DI UTILI

A

DEFICIT DI CASSA

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33
Q

Se il pagamento degli acquisti è dilazionato e l’incasso delle vendite ha la stessa dilazione dei fornitori accade:

  1. ciclo finanziario = ciclo economico = 1
  2. ciclo finanziario < ciclo economico
  3. ciclo finanziario = ciclo economico
  4. ciclo finanziario > ciclo economico
A

ciclo finanziario < ciclo economico

Ciclo econom è il tempo che intercorre tra l’acquisto dei fattori produttivi e la vendita del prodotto finito.
Ciclo finanz. è il tempo tra l’uscita effettiva di cassa (pagamento ai fornitori) e l’entrata di cassa (incasso dai clienti)
In questo caso l’ az inizia a produrre e vendere prima di pagare i fornitori. Quindi l’uscita di cassa avviene dopo rispetto all’inizio del ciclo economico, accorciando il ciclo finanziario rispetto all’economico.

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34
Q

Nelle imprese di produzione solitamente:

  1. E’ MAGGIORE IL CAPITALE CIRCOLANTE RISPETTO AL CAPITALE FISSO
  2. CAPITALE FISSO E CAPITALE CIRCOLANTE SONO SEMPRE UGUALI
  3. E’ MAGGIORE IL CAPITALE FISSO RISPETTO AL CAPITALE CIRCOLANTE
  4. IL CAPITALE FISSO E’ ININFLUENTE
A

E’ MAGGIORE IL CAPITALE FISSO RISPETTO AL CAPITALE CIRCOLANTE

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35
Q

Quale di questi elementi non rientra nel calcolo del CAPITALE CIRCOLANTE

-CREDITI V/CLIENTI
-DEBITI V/FORNITORI
-MUTUI PASSIVI
-RIMANENZE

A

MUTUI PASSIVI

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36
Q

L’equilibrio economico riguarda:

  1. COSTI - RICAVI
  2. ATTIVITA’ - PASSIVITA’
  3. RISCONTI ATTIVI - RISCONTI PASSIVI
  4. ENTRATE - USCITE
A

COSTI - RICAVI

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37
Q

L’equilibrio monetario riguarda:

  1. ATTIVITA’ - PASSIVITA’
  2. COSTI - RICAVI
  3. RISCONTI ATTIVI - RISCONTI PASSIVI
  4. ENTRATE - USCITE
A

ENTRATE - USCITE

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38
Q

L’equilibrio patrimoniale riguarda:

  1. ATTIVITA’ - PASSIVITA’
  2. COSTI - RICAVI
  3. ENTRATE - USCITE
  4. RISCONTI ATTIVI - RISCONTI PASSIVI
A

ATTIVITA’ - PASSIVITA’

Nel Bilancio A = P + Patrimonio Netto.

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39
Q

Quale tra le seguenti non rientra tra le politiche generali della gestione finanziaria?

-OMOGENEITA’
-ECONOMICITA’
-RIGIDITA’
-ELASTICITA’

A

RIGIDITA

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40
Q

Se il pagamento degli acquisti è cash e l’incasso delle vendite è cash accade:

  1. ciclo finanziario > ciclo economico
  2. ciclo finanziario = ciclo economico
  3. ciclo finanziario = ciclo economico = 1
  4. ciclo finanziario < ciclo economico
A

ciclo finanziario = ciclo economico

Ciclo finanziario coincide con quello economico, ha la stessa durata

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41
Q

Quale tra le seguenti non rientra tra le politiche generali della gestione finanziaria?

-ECONOMICITA’
-ANAELASTICITA’
-OMOGENEITA’
-FLESSIBILITA

A

ANAELASTICITA

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42
Q

Quale tra le seguenti non rientra tra le politiche generali della gestione finanziaria?

-FLESSIBILITA’
-ELASTICITA’
-ESTRANEITA’
-ECONOMICITA’

A

ESTRANEITA

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43
Q

Quale tra le seguenti non rientra tra le politiche generali della gestione finanziaria?

-OMOGENEITA’
-ELASTICITA’
-FLESSIBILITA’
-PUBBLICITA’

A

PUBBLICITA

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44
Q

Se il pagamento degli acquisti è dilazionato e l’incasso delle vendite è cash o anticipato accade:

  1. ciclo finanziario < ciclo economico
  2. ciclo finanziario = ciclo economico
  3. ciclo finanziario > ciclo economico
  4. ciclo finanziario = ciclo economico = 1
A

ciclo finanziario < ciclo economico

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45
Q

Con il CAPITALE CIRCOLANTE si dovrebbe:

  1. ACQUISIRE IMMOBILIZZAZIONI
  2. ACQUISIRE PARTECIPAZIONI
  3. ALIMENTARE IL CICLO ACQUISTI - PRODUZIONE - VENDITE
  4. LIQUIDARE IL TFR
A

ALIMENTARE IL CICLO ACQUISTI - PRODUZIONE - VENDITE

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46
Q

Con il CAPITALE FISSO si dovrebbe:

  1. PAGARE GLI STIPENDI
  2. LIQUIDARE IL TFR
  3. ALIMENTARE IL CICLO ACQUISTI - PRODUZIONE - VENDUTE
  4. ACQUISIRE IMMOBILIZZAZIONI
A

ACQUISIRE IMMOBILIZZAZIONI

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47
Q

Il FABBISOGNO FINANZIARIO è dato dalla somma di:

  1. DEBITI ENTRO I 12 MESI E DEBITI OLTRE I 12 MESI
  2. COSTI FISSI e COSTI VARIABILI
  3. IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI E IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
  4. CAPITALE FISSO e CAPITALE CIRCOLANTE
A

CAPITALE FISSO e CAPITALE CIRCOLANTE

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48
Q

Se il pagamento degli acquisti è cash o anticipato e l’incasso delle vendite è dilazionato accade:

  1. ciclo finanziario > ciclo economico
  2. ciclo finanziario = ciclo economico
  3. ciclo finanziario = ciclo economico = 1
  4. ciclo finanziario < ciclo economico
A

ciclo finanziario > ciclo economico

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49
Q

Se il pagamento degli acquisti è anticipato e l’incasso delle vendite ha lo stesso anticipo dei fornitori accade:

  1. ciclo finanziario < ciclo economico
  2. ciclo finanziario = ciclo economico = 1
  3. ciclo finanziario = ciclo economico
  4. ciclo finanziario > ciclo economico
A

ciclo finanziario = ciclo economico

50
Q

Si parla di RISCHIO DI INSOLVENZA quando:

  1. fonti di finanziamento < impiego di capitali
  2. fonti di finanziamento > impiego di capitali
  3. fonti di finanziamento = impiego di capitali
  4. fonti di finanziamento = crediti verso clienti
A

fonti di finanziamento < impiego di capitali

51
Q

Si parla di RISCHIO DI ILLIQUIDITA’ quando:

  1. cassa + banca > uscite monetarie
  2. cassa + banca < uscite monetarie
  3. cassa + banca = mutui passivi
  4. cassa + banca = uscite monetarie
A

cassa + banca < uscite monetarie

52
Q

Se il pagamento degli acquisti è cash o anticipato e l’incasso delle vendite ha dilazioni maggiori rispetto a quello dei fornitori accade:

  1. ciclo finanziario = ciclo economico
  2. ciclo finanziario > ciclo economico
  3. ciclo finanziario < ciclo economico
  4. ciclo finanziario = ciclo economico = 1
A

ciclo finanziario > ciclo economico

53
Q

Se il pagamento degli acquisti è anticipato e l’incasso delle vendite ha un anticipo minore rispetto a quello dei fornitori accade:

  1. ciclo finanziario > ciclo economico
  2. ciclo finanziario = ciclo economico = 1
  3. ciclo finanziario = ciclo economico
  4. ciclo finanziario < ciclo economico
A

ciclo finanziario > ciclo economico

54
Q

Nelle imprese di servizi solitamente:

  1. IL CAPITALE FISSO E’ ININFLUENTE
  2. CAPITALE FISSO E CAPITALE CIRCOLANTE SONO SEMPRE UGUALI
  3. E’ MAGGIORE IL CAPITALE FISSO RISPETTO AL CAPITALE CIRCOLANTE
  4. E’ MAGGIORE IL CAPITALE CIRCOLANTE RISPETTO AL CAPITALE FISSO
A

E’ MAGGIORE IL CAPITALE CIRCOLANTE RISPETTO AL CAPITALE FISSO

55
Q

I MEZZI DI TERZI di un’impresa:

  1. DERIVANO DA DEBITI CON I FORNITORI
  2. DERIVANO DA APPORTI DELLA PROPRIETA’
  3. DERIVANO DA DEBITI CON LE BANCHE
  4. TUTTE LE PASSIVITA’ ECCETTO I MEZZI DELLA PROPRIETA’
A

TUTTE LE PASSIVITA’ ECCETTO I MEZZI DELLA PROPRIETA’

56
Q

Se il pagamento degli acquisti è cash o anticipato e l’incasso delle vendite ha un anticipo maggiore rispetto a quello dei fornitori accade:

  1. ciclo finanziario < ciclo economico
  2. ciclo finanziario > ciclo economico
  3. ciclo finanziario = ciclo economico = 1
  4. ciclo finanziario = ciclo economico
A

ciclo finanziario < ciclo economico

57
Q

Se il pagamento degli acquisti è dilazionato e l’incasso delle vendite ha dilazioni minori rispetto a quelle dei fornitori accade:

  1. ciclo finanziario = ciclo economico = 1
  2. ciclo finanziario < ciclo economico
  3. ciclo finanziario = ciclo economico
  4. ciclo finanziario > ciclo economico
A

f piu corto del e?

58
Q

Quale ruolo svolge la FUNZIONE FINANZIARIA?

  1. REPERIRE FONDI
  2. REPERIRE ED IMPIEGARE FONDI
  3. IMPIEGARE FONDI
  4. REDIGERE IL BILANCIO D’ESERCIZIO
A

REPERIRE ED IMPIEGARE FONDI

59
Q

Quale tra i seguenti equilibri da rispettare non rientra nella GESTIONE FINANZIARIA?

  1. EQUILIBRIO MONETARIO
    2.EQUILIBRIO FINANZIARIO
  2. EQUILIBRIO ECONOMICO
  3. EQUILIBRIO PRODUTTIVO
A

EQUILIBRIO PRODUTTIVO

60
Q

I MEZZI PROPRI di un’impresa:

  1. QUALSIASI MEZZO FINANZIARIO A DISPOSIZIONE
  2. DERIVANO DA DEBITI CON LE BANCHE
  3. DERIVANO DA DEBITI CON I FORNITORI
  4. DERIVANO DA APPORTI DELLA PROPRIETA’
A

DERIVANO DA APPORTI DELLA PROPRIETA’

61
Q

Cosa si intende per “fabbisogno finanziario”?

A

E’ l’ammontare di risorse monetarie necessarie a un’impresa per far fronte alle esigenze operative, strategiche e di investimento. LA differenza tra i mezzi necessari e quelli gia disponibili.

62
Q

Come può essere coperto il fabbisogno finanziario?

A

Attraverso fondi di finanziamento, interne (Autofinanziamento, Disinvestimenti) e esterne (Capitale proprio, Capitale dei Terzi)

63
Q

Definizione e compiti della “gestione finanziaria”

A

E’ l’insieme delle decisioni e delle operazioni relative l reperimento e all’impiego dei mezzi finanziari.
Compiti:
Analizzare il fabbisogno, reperire i fondi, gestire liquidità, impiegare in modo efficiente le risorse finanziarie, controllare la situazione e valutare i rischi.

64
Q

Quanti e quali “cicli” conosci? Elencali e determinane la durata

A

4:
Produttivo
Economico
Monetario
Finanziario

65
Q

In quale tipo di FACTORING la commissione è più bassa?

  1. PRO SOLUTO
  2. SONO UGUALI
  3. PRO SOLVENDO
  4. DIPENDE
A

PRO SOLVENDO

66
Q

Le banche con le operazioni passive:

  1. erogano mutui
  2. impiegano fondi
  3. raccolgono fondi
  4. concedono affidamenti
A

raccolgono fondi
????????

67
Q

Quale è lo scopo del FACTORING?

  1. GESTIRE I CREDITI PER RENDERLI LIQUIDI
  2. VENDITA DI UN MACCHINARIO
  3. GESTIONE DEL MAGAZZINO
  4. ACQUISTO DI UN MACCHINARIO
A

GESTIRE I CREDITI PER RENDERLI LIQUIDI

68
Q

Quale tra i seguenti non è da considerarsi MEZZO PROPRIO?

  1. AUTOFINANZIAMENTO
  2. APPORTI DEI SOCI
  3. MUTUI
  4. APPORTO DEL PROPRIETARIO
69
Q

Le APERTURE DI CREDITO rientrano:

  1. NEL PATRIMONIO NETTO
  2. NEL PASSIVO A BREVE
  3. NEL PASSIVO CONSOLIDATO
  4. NELLE RIMANENZE
A

NEL PASSIVO A BREVE

70
Q

Cosa si intende per AUTOFINANZIAMENTO?

  1. UTILI REINVESTITI NELL’IMPRESA
  2. LEASING PER AUTOMEZZI
  3. MEZZI DI TERZI INVESTITI NELL’IMPRESA
  4. MEZZI PROPRI INVESTITI NELL’IMPRESA
A

UTILI REINVESTITI NELL’IMPRESA

71
Q

I MUTUI rientrano:

  1. NEL PASSIVO A BREVE
  2. NELLE RIMANENZE
  3. NEL PASSIVO CONSOLIDATO
  4. NEL PATRIMONIO NETTO
A

NEL PASSIVO CONSOLIDATO

72
Q

Quale tra queste non rientra tra le funzione della BANCA D’ITALIA?

  1. FUNZIONE MONETARIA
  2. VIGILANZA
  3. FUNZIONE ECONOMICA
  4. FUNZIONE VALUTARIA
A

FUNZIONE ECONOMICA

73
Q

Quale tra le seguenti non rientra tra le operazioni attive?

  1. anticipazione bancaria
  2. depositi vincolati
  3. erogazione mutui
  4. sconto cambiario
A

depositi vincolati

74
Q

Le banche con le operazioni attive:

  1. raccolgono fondi
  2. i correntisti possono depositare senza vincolo di tempo
  3. i correntisti possono depositare con vincolo di tempo
  4. impiegano fondi
A

impiegano fondi

75
Q

Quale tra i seguenti elementi non rientra nel calcolo del TAEG?

  1. CAPITALIZZAZIONE DEGLI INTERESSI
  2. ONERI ACCESSORI
  3. TAN
  4. ONERI STRAORDINARI
76
Q

Quale tra i seguenti non è da considerarsi MEZZO DI TERZI?

  1. APERTURE DI CREDITO
  2. MUTUI
  3. APPORTI DEL PROPRIETARIO
  4. LEASING
A

APPORTI DEL PROPRIETARIO

77
Q

l TAEG rispetto al TAN:

  1. sono sempre uguali
  2. è sempre maggiore
  3. dipende dalla congiuntura del mercato
  4. è sempre minore
A

è sempre maggiore

78
Q

Il FABBISOGNO OCCASIONALE:

  1. è permanente nel tempo poiché legato al volume di attivita
  2. non è permanente nel tempo, legato a fenomeni congiunturali
  3. è permanente nel tempo poiché legato alle caratteristiche dell’impresa
  4. è permanente nel tempo, ma destinato a cessare
A

non è permanente nel tempo, legato a fenomeni congiunturali

79
Q

Il FABBISOGNO STRAORDINARIO:

  1. è permanente nel tempo poiché legato al volume di attività
  2. è permanente nel tempo poiché legato alle caratteristiche dell’impresa
  3. non è permanente nel tempo, legato a fenomeni congiunturali
  4. è permanente nel tempo, ma destinato a cessare
A

è permanente nel tempo, ma destinato a cessare

80
Q

Il FABBISOGNO CORRENTE:

  1. non è permanente nel tempo, legato a fenomeni congiunturali
  2. è permanente nel tempo poiché legato al volume di attività
  3. è permanente nel tempo, ma destinato a cessare
  4. è permanente nel tempo poiché legato alle caratteristiche dell’impresa
A

è permanente nel tempo poiché legato al volume di attività

81
Q

Il FABBISOGNO STRUTTURALE:

  1. è permanente nel tempo poiché legato al volume di attività
  2. non è permanente nel tempo, legato a fenomeni congiunturali
  3. è permanente nel tempo poiché legato alle caratteristiche dell’impresa
  4. è permanente nel tempo, ma destinato a cessare
A

è permanente nel tempo poiché legato alle caratteristiche dell’impresa

82
Q

Quale tra i seguenti non rientra nel FABBISOGNO DI CAPITALI?

  1. FABBISOGNO STRAORDINARIO
  2. FABBISOGNO CORRENTE
  3. FABBISOGNO STRUTTURALE
  4. FABBISOGNO RIMANENZE
A

FABBISOGNO RIMANENZE

83
Q

Quale tra i seguenti non rientra nel FABBISOGNO DI CAPITALI?

1.FABBISOGNO STRUTTURALE
2. FABBISOGNO CORRENTE
3. FABBISOGNO FORNITORI
4. FABBISOGNO OCCASIONALE

A

FABBISOGNO FORNITORI

84
Q

Quale tra i seguenti non rientra nel FABBISOGNO DI CAPITALI?

  1. FABBISOGNO STRUTTURALE
  2. FABBISOGNO STRAORDINARIO
  3. FABBISOGNO CLIENTI
  4. FABBISOGNO OCCASIONALE
A

FABBISOGNO CLIENTI

85
Q

Quale tra i seguenti non rientra nel FABBISOGNO DI CAPITALI?

  1. FABBISOGNO CORRENTE
  2. FABBISOGNO STRAORDINARIO
  3. FABBISOGNO OCCASIONALE
  4. FABBISOGNO MANODOPERA
A

FABBISOGNO MANODOPERA

86
Q

Quale tra i seguenti non è da considerarsi MEZZO PROPRIO?

  1. LEASING
  2. RISERVE
  3. APPORTO DEL PROPRIETARIO
  4. AUTOFINANZIAMENTO
87
Q

Quale tra i seguenti non è da considerarsi MEZZO PROPRIO?

  1. APPORTI DEI SOCI
  2. RISERVE
  3. APERTURA DI CREDITO
  4. APPORTO DEL PROPRIETARIO
A

APERTURA DI CREDITO

88
Q

Quale tra i seguenti non è da considerarsi MEZZO DI TERZI?

  1. MUTUI
  2. APERTURE DI CREDITO
  3. AUTOFINANZIAMENTO
  4. FACTORING
A

AUTOFINANZIAMENTO

89
Q

Con il PROJECT-FINANCING i capitali prestati rientrano:

  1. RIENTRANO ENTRO 10 ANNI
  2. CON UN PIANO DI AMMORTAMENTO
  3. CON I FLUSSI DI CASSA GENERATI PERIODO PER PERIODO
  4. RIENTRANO ENTRO 5 ANNI
A

CON I FLUSSI DI CASSA GENERATI PERIODO PER PERIODO

90
Q

In quale tipo di FACTORING la commissione è più alta?

  1. PRO SOLVENDO
  2. DIPENDE
  3. SONO UGUALI
  4. PRO SOLUTO
A

PRO SOLUTO

91
Q

Quali tipi di FACTORING conosci?

  1. FINANZIARIO - OPERATIVO
  2. PRO SOLVENDO - FINANZIARIO
  3. PRO SOLVENDO - PRO SOLUTO
  4. PRO SOLVENDO - OPERATIVO
A

PRO SOLVENDO - PRO SOLUTO

92
Q

Nel LEASING FINANZIARIO quanti soggetti ci sono?

93
Q

Nel LEASING OPERATIVO quanti soggetti ci sono?

94
Q

Quali tipi di LEASING conosci?

  1. OPERATIVO - PRO SOLVENDO
  2. OPERATIVO - PRO SOLUTO
  3. OPERATIVO - FINANZIARIO
  4. OPERATIVO - STRUMENTALE
A

OPERATIVO - FINANZIARIO

95
Q

Quale tra i seguenti non è da considerarsi MEZZO DI TERZI?

  1. AUTOFINANZIAMENTO
  2. LEASING
  3. APERTURE DI CREDITO
  4. FACTORING
A

AUTOFINANZIAMENTO

96
Q

Chi sottoscrive le obbligazioni ha diritto:

  1. ALLA RESTITUZIONE DEL CAPITALE AL TERMINE STABILITO
  2. AD UN INTERESSE PER UN PERIODO INDETERMINATO
  3. AD UN INTERESSE PER UN PERIODO DETERMINATO
  4. INTERESSE PERIODICO E RESTITUZIONE DEL CAPITALE
A

INTERESSE PERIODICO E RESTITUZIONE DEL CAPITALE

97
Q

Cosa sono le AZIONI?

  1. DEBITI
  2. RIMANENZE
  3. QUOTE DI CAPITALE SOCIALE
  4. CREDITI
A

QUOTE DI CAPITALE SOCIALE

98
Q

Cosa sono le OBBLIGAZIONI?

  1. DEBITI
  2. CREDITI
  3. QUOTE DI CAPITALE SOCIALE
  4. RIMANENZE
99
Q

Descrivi il “leasing”

A

E’ un contratto atipico in cui un soggetto affitta con opzione di riscatto ad un tempo/costo predeterminato un bene da un altro soggetto.
Ci sono 2 tipi di leasing:
- Operativo (2 soggetti) e
- finanziario (3 soggetti)

100
Q

Elenca le principali operazioni di impiego fondi delle banche

A
  • Erogazione dei mutui
  • concessione dei prestiti personali
  • aperture credito
  • sconti cambiari
  • investimenti in titoli
    -leasing finanziario
101
Q

Descrivi il “factoring”

A

E’ un servizio finanziario in cu un impresa vende i propri crediti commerciali a una società di factoring a un prezzo scontato in cambio di liquidità immediata.
Ci sono 2 tipi:
Pro- solvendo (rischio di insolvenza condiviso) e
Pro-soluto (rischio di insolvenza resta a carico della società di factoring)

102
Q

Quali sono le funzioni della Banca d’Italia?

103
Q

Il fabbisogno di capitali e le 4 tipologie di esigenze da cui deriva

A

Fabbisogno di capitali dipende da tempo e Natura.

Strutturale;
Corrente;
Straordinario;
Occassionale

104
Q

Da quali fattori dipende il livello di indebitamento?

A

combinazione di fattori economici, strategici e finanziari

105
Q

Elencare le fonti di finanziamento dell’impresa

A

Interni, mezzi propri:
-imprenditore
-autofinanziamento
-prestiti di soci
e
Esterni, mezzi di terzi:
-banche
-dipendenti
-leasing
-factoring ecc

106
Q

Le banche: caratteristiche e tipologie

A

Istituzioni che esercitano attività di intermediaione finanziaria atte a garantire il buon fine delle transazioni.
3 modelli:
Banche pure
Banche miste
Banca Universale
Invece la Banca Centrale è un organo di controllo delle attività di istituti di credito. Svolge 3 funzioni:
Vigilanza;
Funzione Monetaria;
Funzione Valutaria

107
Q

Sotto il PROFILO ECONOMICO le INNOVAZIONI hanno redditività:

  1. IMMEDIATA - COMMERCIALE - FUTURA
  2. IMMEDIATA - DIFFUSA - PROTETTA
  3. IMMEDIATA - DIFFUSA - FUTURA
  4. IMMEDIATA - DIFFUSA - SISTEMICA
A

IMMEDIATA - DIFFUSA - FUTURA

108
Q

Cos’è una INVENZIONE?

  1. UN PRODOTTO GIA’ LANCIATO
  2. UNA POSSIBILE SCOPERTA
  3. UNA SCOPERTA NON SFRUTTTATA ECONOMICAMENTE
  4. UN SERVIZIO GIA’ LANCIATO
A

UNA SCOPERTA NON SFRUTTTATA ECONOMICAMENTE

109
Q

Le INNOVAZIONI possono essere:

  1. INTERNE - ESTERNE
  2. PRIMARIE -SECONDARIE - TERZIARIE
  3. LIMITATE - ILLIMITATE
  4. OFFENSIVE - NEUTRALI - DIFENSIVE
A

OFFENSIVE - NEUTRALI - DIFENSIVE

110
Q

Quale tra le seguenti non è una INNOVAZIONE:

-NEUTRALE
-OFFENSIVE
-STRAORDINARIA
-DIFENSIVA

A

STRAORDINARIA

111
Q

Le INNOVAZIONI OFFENSIVE:

  1. mirano ad annullare il vantaggio dei potenziali entranti
  2. mirano ad annullare il vantaggio dei concorrenti diretti
  3. mirano a ridurre lo svantaggio rispetto ai concorrenti diretti
  4. mirano ad avere un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti diretti
A

mirano ad avere un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti diretti

112
Q

Le INNOVAZIONI NEUTRALI:

  1. mirano ad avere un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti diretti
  2. mirano ad annullare il vantaggio dei concorrenti diretti
  3. mirano a ridurre lo svantaggio rispetto ai concorrenti diretti
  4. mirano ad annullare il vantaggio dei potenziali entranti
A

mirano ad annullare il vantaggio dei concorrenti diretti

113
Q

Le INNOVAZIONI DIFENSIVE:

  1. mirano ad annullare il vantaggio dei potenziali entranti
  2. mirano ad avere un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti diretti
  3. mirano a ridurre lo svantaggio rispetto ai concorrenti diretti
  4. mirano ad annullare il vantaggio dei concorrenti diretti
A

mirano a ridurre lo svantaggio rispetto ai concorrenti diretti

114
Q

Sotto il PROFILO OPERATIVO come possono essere le INNOVAZIONI:

  1. MANAGERIALI - TECNOLOGICHE - COMMERCIALI
  2. SISTEMICHE - TECNOLOGICHE - COMMERCIALI
  3. MANAGERIALI - SISTEMICHE - AUTONOME
  4. MANAGERIALI - TECNOLOGICHE - AUTONOME
A

MANAGERIALI - TECNOLOGICHE - COMMERCIALI

115
Q

Sotto il GRADO D’IMPATTO DELL’ORGANIZZAZIONE come possono essere le INNOVAZIONI:

1- MANAGERIALI - SISTEMICHE
2. AUTONOME - TECNOLOGICHE
3. AUTONOME - TECNOLOGICHE
4. AUTONOME - SISTEMICHE

A

AUTONOME - SISTEMICHE

116
Q

Sotto il GRADO DI PROTEZIONE come possono essere le INNOVAZIONI:

  1. COMMERCIALI - PROTEGGIBILI - NON PROTETTE
  2. PROTETTE - SISTEMICHE - NON PROTETTE
  3. PROTETTE - PROTEGGIBILI - AUTONOME
  4. PROTETTE - PROTEGGIBILI - NON PROTETTE
A

PROTETTE - PROTEGGIBILI - NON PROTETTE

117
Q

Quale tra le seguenti non è da considerarsi innovazione:

  1. nuovo mercato di vendita
  2. uso differente di prodotti e macchinari esistenti
  3. procedure nuove
  4. prodotti nuovi
A

nuovo mercato di vendita

118
Q

Quale tra le seguenti non è da considerarsi innovazione:

  1. prodotti nuovi
  2. ubicazione nuova
  3. procedure nuove
  4. organizzazione più efficiente
A

ubicazione nuova

119
Q

Quale tra le seguenti non è da considerarsi innovazione:

  1. organizzazione più efficiente
  2. procedure nuove
  3. prodotti nuovi
  4. quotazione in borsa
A

quotazione in borsa

120
Q

Descrivere le 3 fasi del processo innovativo

A

Invenzione - Selezione - Innovazione

121
Q

Spiegare la differenza tra “innovazione” e “invenzione”

A

Innovazione - novità che permette di avere un vantaggio competitivo.
Invenzione- una scoperta economicamente non sfruttata.
Teoria di Schumpeter: ogni 3000 invenzioni una soltanto porta ad avere un vantaggio competitivo

122
Q

Descrivere la classificazione delle “innovazioni”

A

Offensive - rivolte ad acquisire un nuovo vantaggio competitivo e a rompere le posizioni di mercato della concorrenza diretta;
Neutrali - rivolte ad annullare ritardi sotto il profilo dell’efficienza funzionale cosi da porsi sullo stesso piano degli altri competitori;
Difensive - orientati a ridurre il gap tecnologico (ma non ad eliminarlo). entro i limiti che non lasciano svantaggi competitivi insostenibili