1 Parte, da lezione 8 Flashcards

1
Q

Quali sono le forme di OLIGOPOLIO?

A

DIFFERENZIATO - CONCENTRATO - MISTO

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2
Q

Cosa si intende per ECONOMIE DI SCALA?

A

riduzione dei costi unitari all’incrementare dei volumi

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3
Q

Le ECONOMIE DI APPRENDIMENTO dipendono:

A

dall’esperienza acquisita

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4
Q

La salvaguardia dell’occupazione rientra tra le barriere:

A

USCITA

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5
Q

Quali tra le seguenti non sono BARRIERE ALL’USCITA?

A

Disponibilità di materie prime

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6
Q

Quali tra le seguenti non sono BARRIERE ALL’USCITA?

A

Disponibilità di brevetti

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7
Q

Quale tra le seguenti affermazioni sul MONOPOLIO non è corretta

A

è caratterizzato dalla presenza di 1 acquirente

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8
Q

Il MONOPOLIO è caratterizzato da:

A

1 solo fornitore

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9
Q

Quale tra le seguenti affermazioni sulla CONCORRENZA PERFETTA non è corretta:

A

PREZZO DEI BENI DIVERSO

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10
Q

Quale tra le seguenti affermazioni sulla CONCORRENZA PERFETTA non è corretta:

A

PRESENZA DI 1 SOLO FORNITORE

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11
Q

Quale tra le seguenti affermazioni sulla CONCORRENZA PERFETTA non è corretta:

A

PREZZO DEI BENI UGUALE

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12
Q

Quali tra le seguenti non sono BARRIERE ALL’USCITA?

A

Economie ottenibili nella gestione

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13
Q

Il MERCATO DEL COMPRATORE si caratterizza:

A

DOMANDA < OFFERTA

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14
Q

La CONCORRENZA PERFETTA è caratterizzata da:

A

BENI IDENTICI TRA DI LORO MA CON PREZZO DIVERSO

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15
Q

La difficoltà nel disinvestimento rientra tra le barriere:

A

USCITA

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16
Q

Quali tra le seguenti non sono BARRIERE ALL’ENTRATA?

A

Perdita di prestigio dell’imprenditore

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17
Q

Il MERCATO DEL VENDITORE si caratterizza:

A

DOMANDA > OFFERTA

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18
Q

Quali tra le seguenti non sono BARRIERE ALL’ENTRATA

A

Salvaguardia dell’occupazione

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19
Q

Quali tra le seguenti non sono BARRIERE ALL’ENTRATA?

A

Difficoltà nel disinvestimento

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20
Q

La disponibilità di materie prime rientra tra le barriere:

A

ENTRATA

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21
Q

La disponibilità di brevetti rientra tra le barriere:

A

ENTRATA

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22
Q

Le economie ottenibili nella gestione rientrano tra le barriere:

A

ENTRATA

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23
Q

Quanti tipi di barriere esistono?

A

ENTRATA - USCITA - INTERNE

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24
Q

Cosa si intende per “differenziazione dei prodotti”? Perché un’impresa potrebbe perseguire tale strategia?

A

Differenziazione dei prodotti comporta distinzioni dei propri prodotti sotto profilo
fisico, tecnico, estetico e psicologico. Porta al frazionamento dei mercati in tanti sub-mercati.

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25
Q

Che cosa sono le “barriere”? Quanti tipi di barriere conosci?

A

Ostacoli che impediscono l’ingresso o l’uscita di nuove imprese in un settore. Entrata - uscita - interne.

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26
Q

Che caratteristiche possiede il “mercato del compratore”?

A

Offerta maggiore della domanda

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27
Q

Descrivi le principali forme di mercato e confrontane le peculiarità.

A
  1. Concorrenza perfetta - caratteristiche simili, prezzo diverso.
  2. Monopolio - uno solo fornitore
  3. Concorrenza monop. - diversi produttori che si scavano una nicchia da monopolio
  4. Oligopolio - pochi produttori.
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28
Q

Quali economie sono ottenibili nella gestione d’impresa? Descrivile

A
  1. Economie di scala
  2. di apprendimento
  3. di scopo
  4. di relazione
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29
Q

Che caratteristiche possiede il “mercato del venditore”?

A

Domanda è maggiore dell’offerta

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30
Q

Quale dei seguenti parametri non è considerato dall’UE nella definizione della dimensione d’impresa?

A

CAPITALE SOCIALE

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31
Q

Con cosa viene confrontato il COSTO DI TRANSAZIONE?

A

CON IL COSTO DI PRODUZIONE

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32
Q

La visione STRUTTURALISTA è basata sul paradigma:

A

STRUTTURA - CONDOTTA - RISULTATI

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33
Q

All’esterno del CONFINE EFFICIENTE è più conveniente:

A

ACQUISTARE DA TERZI

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34
Q

Secondo l’ISTAT l’impresa si definisce PICCOLA quando ha:

A

DA 0 - 99 ADDETTI

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35
Q

Secondo l’ISTAT l’impresa si definisce MEDIA quando ha

A

DA 100 - 499 ADDETTI

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36
Q

Secondo l’ISTAT l’impresa si definisce GRANDE quando ha:

A

OLTRE 500 ADDETTI

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37
Q

Quale parametro è utilizzato dall’ISTAT per definire la dimensione aziendale?

A

NUMERO ADDETTI

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38
Q

Oltre al numero di addetti, quali altri parametri considera l’UE per definire la dimensione d’impresa

A

FATTURATO E ATTIVO PATRIMONIALE

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39
Q

Quale dei seguenti parametri non è considerato dall’UE nella definizione della dimensione d’impresa?

A

UTILE D’ESERCIZIO

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40
Q

Con la GLOBALIZZAZIONE la concorrenza:

A

AUMENTA

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41
Q

Cosa ha portato la GLOBALIZZAZIONE?

A

Compressione del tempo e dello spazio

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42
Q

Cosa si intende per GLOBALIZZAZIONE?

A

MERCATO SENZA CONFINI GEOGRAFICI

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43
Q

All’interno del CONFINE EFFICIENTE è più conveniente:

A

PRODURRE

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44
Q

Cosa si intende per “costi di transazione”?

A

Costo del bene acquistato piu costo per completare la transazione

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45
Q

Quali sono i parametri per definire la “dimensione aziendale”?

A

Sono 4:
1. Economici - fatturato e valore aggiunto;
2. Patrimoniali - Patrimonio netto e totale attivo;
3. Tecnici - capacità produttiva;
4. organizzativi - numero di adetti

46
Q

Cosa si intende per “globalizzazione”?

A

Mercato senza confini geografici

47
Q

Quale atteggiamento ha l’impresa nei confronti degli STAKEHOLDER MARGINALI?

A

MONITORAGGIO

48
Q

Quale atteggiamento ha l’impresa nei confronti degli STAKEHOLDER NON ORIENTATI?

A

COLLABORAZIONE

49
Q

Quale atteggiamento ha l’impresa nei confronti degli STAKEHOLDER AMICHEVOLI

A

COINVOLGIMENTO

50
Q

Quali sono i 2 parametri per definire le 4 categorie di STAKEHOLDER?

A

COLLABORAZIONE E MINACCIA

51
Q

Quale di questi criteri non viene utilizzato per definire il grado di influenza degli STAKEHOLDER?

A

TIPOLOGIA DI CONTRATTO

52
Q

Quale di questi criteri non viene utilizzato per definire il grado di influenza degli STAKEHOLDER

A

NUMERO ADDETTI

53
Q

I gruppi di consumatori sono STAKEHOLDER:

-SECONDARI
-PRIMARI
-NEUTRI
-NON SONO
STAKEHOLDER

54
Q

Quale atteggiamento ha l’impresa nei confronti degli STAKEHOLDER AVVERSARI?

MONITORAGGIO COLLABORAZIONE COINVOLGIMENTO DIFESA

55
Q

I gruppi di opinione sono STAKEHOLDER:

SECONDARI
NEUTRI
PRIMARI
NON SONO STAKEHOLDER

56
Q

I dipendenti sono STAKEHOLDER:

-NON SONO STAKEHOLDER
NEUTRI
SECONDARI
PRIMARI

57
Q

I fornitori sono STAKEHOLDER:

NEUTRI
PRIMARI
NON SONO STAKEHOLDER
SECONDARI

58
Q

I clienti sono STAKEHOLDER:

NON SONO STAKEHOLDER
PRIMARI
NEUTRI
SECONDARI

59
Q

Chi sono gli STAKEHOLDER?

1.TUTTI I FINANZIATORI 2.PORTATORI DI INTERESSE 3.L’IMPRENDITORE E I MANAGER
4.TUTTI I SOCI

A

PORTATORI DI INTERESSE

60
Q

Le associazioni di ambientalisti sono STAKEHOLDER:

PRIMARI
NEUTRI
SECONDARI
NON SONO STAKEHOLDER

61
Q

Definisci il concetto di “stakeholder”. Stakeholder “primari” e “secondari”.

A

Portatori di interessi.
Primari - influenza diretta e immediata, legati da contratti (clienti, fornitori, dipendenti);
Secondari - influenzano comportamenti a lungo periodo (associazioni di consumatori, gruppi di opinioni, gruppi politici)

62
Q

Descrivere la visione imprenditoriale e la visione sociale

A

imprenditoriale si concentra sulla creazione del valore economico e sulla crescita dell’azienda;
Sociale - il focus è sulla responsabilità sociale e sul bene comune.

63
Q

Descrivi il rapporto tra impresa e stakeholder

A

Collaborazione e minaccia. Un approccio strategico alla gestione degli stakeholder puo migliorare la competitivita e il valore dell’azienda a lungo periodo. 4 gruppi: Amichevoli (coinvolgimento); avversari (difesa); non orientato (collaborazione); marginale (monitoraggio)

64
Q

Descrivi la classificazione degli stakeholder (4 gruppi di interlocutori)

A

Amichevoli (coinvolgimento); avversari (difesa); non orientato (collaborazione); marginale (monitoraggio)

65
Q

Quale di queste fasi non rientra nel CICLO DI DIREZIONE AZIENDALE?

CALCOLO IMPOSTE PROGRAMMAZIONE CONDUZIONE CONTROLLO

A

CALCOLO IMPOSTE

66
Q

Quale di queste fasi non rientra nel CICLO DI DIREZIONE AZIENDALE?

1.ORGANIZZAZIONE 2.DEFINIZIONE DIMENSIONE 3.CONDUZIONE 4.CONTROLLO

A

DEFINIZIONE DIMENSIONE

67
Q

Quali sono le STRUTTURE ORGANIZZATIVE?

A

SEMPLICE - FUNZIONALE - DIVISIONALE - MATRICE

68
Q

Quali tra queste non è una STRUTTURA ORGANIZZATIVA?

SEMPLICE FUNZIONALE DIREZIONALE DIVISIONALE

A

DIREZIONALE

69
Q

Quali tra queste non è una STRUTTURA ORGANIZZATIVA?

FUNZIONALE DIREZIONALE SEMPLICE
MATRICE

A

DIREZIONALE

70
Q

Quali tra queste non è una STRUTTURA ORGANIZZATIVA?

FUNZIONALE DIREZIONALE MATRICE DIVISIONALE

A

DIREZIONALE

71
Q

Organizzare una nuova impresa rispetto ad una già esistente:

1.PRESENTA PIU’ VINCOLI
2.DIPENDE DAL TIPO DI STRUTTURA ORGANIZZATIVA
3.I VINCOLI SONO I MEDESIMI
4.PRESENTA MENO VINCOLI

72
Q

Nell’organizzazione di una impresa già esistente il principale vincolo è:

1.DISPONIBILITA’ DI CAPITALI
2.LUOGO DI UBICAZIONE
3.LA STRUTTURA QUALI-QUANTITATIVA DELL’ORGANICO ESISTENTE
4.VECCHIA STRUTTURA UTILIZZATA

73
Q

Quale di queste fasi non rientra nel CICLO DI DIREZIONE AZIENDALE?

1.CONTROLLO 2.ORGANIZZAZIONE
3.DEFINIZIONE STAKEHOLDER
4.CONDUZIONE

A

DEFINIZIONE STAKEHOLDER

74
Q

Quale di queste fasi non rientra nel CICLO DI DIREZIONE AZIENDALE?

PROGRAMMAZIONE CONDUZIONE CONTROLLO PIANIFICAZIONE

A

PIANIFICAZIONE

75
Q

l “confine efficiente” determina:

1.DOVE UBICARE L’IMPRESA
2.LA POLITICA DEL MAKE OR BUY
3.FIN DOVE L’IMPRESA PRODUCE REDDITO 4.LE POLITICHE DI BILANCIO

A

LA POLITICA DEL MAKE OR BUY

76
Q

Quali sono le fasi del CICLO DI DIREZIONE AZIENDALE?

A

PROGRAMMAZIONE - PIANIFICAZIONE - CONDUZIONE - CONTROLLO

77
Q

Cosa si intende con il verbo “dirigere”?

78
Q

La funzione organizzativa: scopi ed obiettivi

A

Ha il compito di strutturare e gestire le risorse aziendali per raggiungere gli obbiettivi dell’impresa in modo efficace e efficiente.

79
Q

Che differenza c’è tra la concezione dell’organizzazione in senso lato e quella ristretta?

Qual è quella generalmente accolta e per quali motivazioni?

A

La visione in senso lato e preferita perche fornisce un quadro piu realistico e completo della gestione aziendale

80
Q

Che diverse modalità manifesta il problema organizzativo dell’impresa

(distingui il caso di organizzazione di una nuova impresa o di riorganizzazione di una funzionante).

A

Una nuova impresa affronta problemi legati alla creazione dell’organizzazione, mentre la riorganizzazione si concentra sulla gestione dell’ottimizzazione dei processi esistenti.

81
Q

Qual è la caratteristica delle STRUTTURE A MATRICE?

1.CONTROLLO DIRETTO DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO 2.CONTROLLO DIRETTO DELL’IMPRENDITORE
3.ASSENZA DI CONTROLLO
4.DOPPIO LIVELLO DI CONTROLLO

A

DOPPIO LIVELLO DI CONTROLLO

82
Q

Qual è la caratteristica delle STRUTTURE DIVISIONALI?

A

LA CREAZIONE DI A.S.A. CIASCUNA CON UN PROPRIO BUDGET

83
Q

Nellla STRUTTURA FUNZIONALE con chi sono collegate le diverse funzioni?

1.NON ESISTE NESSUN TIPO DI COLLEGAMENTO 2.SONO COLLEGATE A TUTTE LE FUNZIONI
3.SONO COLLEGATE AD 1 SOLA FUNZIONE
4.CON LA DIREZIONE GENERALE

A

CON LA DIREZIONE GENERALE

84
Q

A quali tipi di impresa è possibile applicare la STRUTTURA SEMPLICE?

1.AD IMPRESE DI GRANDI DIMENSIONI
2.AD IMPRESE DI PICCOLE DIMENSIONI
3.A TUTTI I TIPI DI IMPRESE
4.AD IMPRESE DI MEDIE DIMENSIONI

A

AD IMPRESE DI PICCOLE DIMENSIONI

84
Q

Nella HOLDING INDUSTRIALE la società capogruppo:

A

SVOLGE ANCHE ATTIVITA’ PRODUTTIVA

85
Q

Nella HOLDING FINANZIARIA la società capogruppo:

A

SVOLGE SOLO ATTIVITA’ DI GESTIONE PARTECIPAZIONI

86
Q

Cosa significa HOLDING?

A

GRUPPO DI IMPRESE COLLEGATE

87
Q

Caratteristiche, limiti e vantaggi della STRUTTURA FUNZIONALE

A

Suddivisione dell’azienda in funzioni, es: marketing, produzione, finanza, risorse umane ecc. Vantaggi: specializzazione/ semplicità di applicazione/ stabilità operativa
Limiti: coordinamento tra le funzioni / imprese non grandi

88
Q

Che cosa è un “gruppo” e quali sono le possibili ragioni della sua creazione? Che modello di struttura adotta?

A

E’ un insieme di imprese legate tra loro da una struttura di controllo e coordinamento. Sono indipendenti legalmente.
????????????

89
Q

Caratteristiche, limiti e vantaggi della STRUTTURA A MATRICE

A

Combina elementi delle strutture funzionali e divisionali; I dipendenti sono organizzati sia secondo le competenze specializzate (funzioni) sia per progetti o prodotti (divisioni); doppio livello di controllo; Imprese di grandi dimensioni

90
Q

Caratteristiche, limiti e vantaggi della STRUTTURA DIVISIONALE

A

L’organizzazione aziendale in cui l’impresa e suddivisa in divisioni autonome.
stimola il senso imprenditoriale nella dirigenza.
Limiti: quadri direttivi di elevato livello professionale e elevate responsabilità nel processo decisionale

91
Q

Caratteristiche, limiti e vantaggi della STRUTTURA SEMPLICE

A

Tipico delle piccole imprese e startup. Ha una gerarchia ridotta e una divisione del lavoro minima, con comunicazioni informali. Non cè’ specializzazione del lavoro.
Vantaggi: flessibilità e spirito di gruppo; limiti: competenze poco adeguate.

92
Q

Cosa significa progettare una struttura organizzativa? Elenca le strutture organizzative conosciute

A

Significa definire
divisione del lavoro sotto profilo verticale (livelli del potere) e orizzontale (suddivisione delle attivita);
Funsionale- Divisionale- A Matrice-
Semplice

93
Q

Elenca le strutture innovative e le loro caratteristiche

A

si discostono da quelli tradizionali introducendo nuove modalità di funzionamento con l’obbiettivo di migliorare l’efficienza, sostenibilità, funzionalità ecc
es: Network; Struttura a Team; Struttura virtuale

???????????

94
Q

Cambiare prodotto da vendere rientra tra gli obiettivi:

DEL BUDGET
DEL CASH FLOW
DEL RENDICONTO FINANZIARIO DEL BUSINESS PLAN

A

DEL BUSINESS PLAN

95
Q

Cambiare tecnologia produttiva rientra tra gli obiettivi:

DEL CASH FLOW
DEL RENDICONTO FINANZIARIO DEL BUDGET
DEL BUSINESS PLAN

A

DEL BUSINESS PLAN

96
Q

Cosa si intende per BUDGET?

A

DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BREVE PERIODO

97
Q

Quando comincia e termina il processo per redigere il budget?

A

SETTEMBRE - DICEMBRE

98
Q

Cosa si intende per BUSINESS PLAN?

A

DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI LUNGO PERIODO

99
Q

Quale orizzonte temporale ha il business-plan?

6 MESI
3 MESI
5 ANNI
1 ANNO

100
Q

Quale affermazione sul budget non è corretta?
1.E’ UN DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI LUNGO PERIODO
2.LA SUA REDAZIONE COMINCIA A SETTEMBRE 3.L’ORIZZONTE TEMPORALE E’ ANNUALE
4.E’ UN DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BREVE PERIODO

A

E’ UN DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI LUNGO PERIODO

101
Q

Quale affermazione sul budget non è corretta?

A

LA SUA REDAZIONE COMINCIA A GENNAIO

102
Q

Quale affermazione sul business-plan non è corretta?

A

E’ UN DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BREVE PERIODO

103
Q

Quale affermazione sul business-plan non è corretta?

A

LA SUA REDAZIONE COMINCIA A GENNAIO

104
Q

Convertire i propri impianti produttivi rientra tra gli obiettivi:

DEL CASH FLOW
DEL BUDGET
DEL BUSINESS PLAN
DEL RENDICONTO FINANZIARIO

A

DEL BUSINESS PLAN

105
Q

Quale orizzonte temporale ha il budget?
5 ANNI
1 ANNO
3 ANNI
6 MESI

106
Q

Cosa si intende per “programmazione”?

A

Scrivere Prima. Predisposizione dell’insieme delle operazioni da realizzare per conseguimento degli obbiettivi aziendali.

107
Q

Descrivi i 2 aspetti della programmazione (metodo e forma) e le caratteristiche

A

Metodo - rigusrda il modo in cui si elabora la programmazione (§analitico e razionale; prevede fasi)
Forma - riguarda il modo in cui òa programmazione viene espressa o rappresentata (tabellare, grafica, numerica)

108
Q

Spiega la differenza tra programmazione di breve periodo e lungo periodo

A

Breve - gestione quotidiana, si adatta ai vincoli interni ed esterni.
Lungo periodo - strategica - ha come scopo eliminare vincoli interni ed esterni.