005 - Processi di costruzione del Sé Flashcards

1
Q

Concetto del Sé

A

Il Sé può essere visto come la totalità delle componenti a cui una persona fa riferimento per descrivere se stessa: il nome, l’etnia, le credenze, gli ideali e come ci si descrive fisicamente.

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2
Q

Il Sé in psicologia

A

Il primo ad occuparsi in psicologia del concetto del Sé fu William James.
Introdusse la distinzione tra IO ed il ME, essendo l’IO il modo in cui intimamente una persona pensa a se stessa, il ME il modo in cui una persona vede se stesso come oggetto nel mondo esterno.
Il ME a sua volta di divide in tre sotto componenti che sono il ME materiale, il ME sociale ed il ME spirituale.
Il ME materiale è la percezione del proprio corpo e dei propri beni, la sfera materiale.
Il ME sociale è la percezione di se stessi nelle relazioni sociali con gli altri.
Il ME spirituale è la consapevolezza che ognuno ha della propria esistenza e del suo motivo di essere.

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3
Q

Costruzione del Sé: teoria dell’attaccamento

A

Rif. John Bowlby.
Secondo tale teoria il modello di attaccamento sviluppatosi durante i primi anni di vita con la figura di attaccamento condiziona le relazioni sociali da adulto.

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4
Q

Costruzione del Sé: teoria psicosociale

A

Rif. Erikson.
Secondo tale teoria lo sviluppo del Sé in un individuo è un continuo che ha luogo durante tutta la vita nel corso della quale vengono superati una serie di successivi stadi.
A seconda dell’esito del superamento di ciascuno stadio si sviluppano alcuni caratteri della personalità.

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5
Q

Teoria dell’attaccamento: Strange Situation

A

Rif. Mary Ainsworth
Si tratta di un esperimento condotto su un bambino, la sua figura di attaccamento (la madre) ed un estraneo per indagare le reazioni del bambino.
Ha dato vita ad una classificazione delle reazioni in 3 tipologie.
A. Attaccamento insicuro / evitante (ansioso/evitante)
B. Attaccamento sicuro
C. Attaccamento insicuro / ambivalente (ansioso/resistente)

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6
Q

Strange situation: attaccamento sicuro

A

Il bambino protesta vivacemente al momento della separazione dalla figura di attaccamento, continuano a cercarla durante la sua assenza, e si calma prontamente alla riunione con lei.
I tratti che caratterizzano questo stile sono la sicurezza nell’esplorazione del mondo, la convinzione di essere amabile, la capacità di sopportare distacchi prolungati, nessun timore di abbandono, fiducia nelle proprie capacità ed in quelle degli altri.
L’emozione predominante è la gioia.

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7
Q

Strange situation: attaccamento ansioso evitante

A

Il bambino che appartiene a questa categoria reagisce con apparente indifferenza alla separazione dalla figura di attaccamento..
L’indifferenza è apparente perché è possibile dimostrare, attraverso la registrazione della frequenza cardiaca che è presente una notevole attivazione emozionale, non desumibile dal comportamento perché ipercontrollata o repressa dal bambino.
Nel momento della riunione, questi bambini non solo mantengono la loro apparente indifferenza, ma tendono attivamente a evitare il contatto fisico, e talora solo il contatto di sguardi, con il genitore.
Questo pattern di attaccamento è chiamato evitante la sua marcata caratteristica comportamentale, che è appunto l’evitamento della figura di attaccamento, da parte del bambino al momento della riunione.
E’ stato dimostrato che l’attaccamento di tipo (A) è legato ad un comportamento respingente da parte della figura di attaccamento durante il periodo che va da circa otto mesi ai dodici mesi. I bambini evitanti rivolgono cioè la loro attenzione all’ambiente, in quanto probabilmente non hanno sentito disponibilità psicologica sufficiente da parte della figura di attaccamento.
I tratti che maggiormente caratterizzano questo stile sono: insicurezza nell’esplorazione del mondo, convinzione di non essere amato, percezione del distacco come “prevedibile”, tendenza all’evitamento della relazione per convinzione del rifiuto, apparente esclusiva fiducia in se stessi e nessuna richiesta di aiuto. Le emozioni predominanti sono tristezza e dolore.

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8
Q

Strange situation: attaccamento ansioso resistente

A

I bambini che hanno questo tipo di pattern di attaccamento mostrano un notevole disagio al momento della separazione dalla figura di attaccamento, piangendo rabbiosamente o lasciandosi andare ad attacchi di collera.
Il bambino non ha la certezza che la figura di attaccamento sia disponibile a rispondere ad una richiesta d’aiuto. Per questo motivo l’esplorazione del mondo è esitante, ansiosa e il bambino sperimenta alla separazione angoscia. Questo stile è promosso da una figura d’attaccamento che è disponibile in alcune occasioni ma non in altre e da frequenti separazioni, se non addirittura da minacce di abbandono, usate come mezzo coercitivo. I tratti che maggiormente caratterizzano questo stile sono: insicurezza nell’esplorazione del mondo, convinzione di non essere amabile, incapacità di sopportare distacchi prolungati, ansia di abbandono, sfiducia nelle proprie capacità e fiducia nelle capacità degli altri.

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9
Q

Teoria psicosociale: gli stadi

A
  1. Primo anno: fiducia / sfiducia. Imparano ad avere fiducia o sfiducia di chi si prende cura dei loro bisogni
  2. Uno -> tre anni: autonomia / vergogna, dubbio. Imparano ad essere capaci in molte attività o ad avere dei dubbi sulle proprie capacità in caso di fallimenti
  3. Tre -> cinque anni: iniziativa / senso di colpa. Vogliono cimentarsi in molte attività ma su alcune incontrano il veto dei genitori per cui oscillano tra iniziativa e senso di colpa.
  4. Cinque -> dieci anni: industriosità / senso di inferiorità. Imparano ad essere produttivi o sviluppano in caso di fallimento un senso di inferiorità.
  5. Preadolescenza, adolescenza: identità / confusione di ruoli. Sviluppano la propria identità di genere e sociale oppure in caso di fallimento sono confusi sui ruoli che dovranno interpretare.
  6. Età giovanile: intimità / isolamento. Cercano di formare una coppia o si isolano.
  7. Maturità: generatività / stagnazione. Le persone si impegnano a costruire progetti o generare figli oppure diventano inconcludenti ed inattivi.
  8. Terza età: integrità / disperazione. Le persone valutano il fatto di essere riusciti a dare un senso alla propria vita ed in caso di fallimento si disperano per non essere riusciti a portare a termine i propri obiettivi.
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10
Q

Sé percepito, ideale, reale

A

Ciascuno di noi vive tre diverse dimensioni del Sé.

  1. Il Sé reale, ovvero quello che sono veramente
  2. Il Sé percepito, ovvero quello che penso di essere
  3. Il Sé ideale, ovvero quello che vorrei essere
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11
Q

Autostima

A

L’autostima misura la distanza tra il Sé percepito ed il Sé ideale.
Maggiore è questa distanza minore è l’autostima ovvero la considerazione che una persona ha di se stesso.
Minore è questa distanza maggiore è l’autostima.

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12
Q

Tratti delle persone con alta autostima

A

Persone con alta autostima hanno costanza nel raggiungere uno scopo, reagiscono con fermezza agli insuccessi, gestiscono meglio lo stress e sono più sereni.

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13
Q

Tratti delle persone con bassa autostima

A

Persone con bassa autostima riconoscono le proprie debolezze più che i propri punti di forza, accettano con difficoltà meriti e complimenti, non sanno gestire bene lo stress e sono demotivati anche di fronte ai propri interessi.

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14
Q

Come migliorare l’autostima

A

Agire sul sé ideale cercando di abbassare le proprie aspettative e dall’altro versante cercare di migliorare il sé reale.

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