Test 3 (vasi Sangugni E Sangue) Flashcards

1
Q

Quali sono le funzioni dei vasi sanguigni?

A

I capillari riforniscono di sangue ossigenato e ricco di nutrienti le cellule del tessuto muscolare liscio. All’interno del vaso, i globuli rossi si spostano in fila indiana e si trovano così vicini al tessuto circostante che le sostanze in essi contenute possono diffondere facilmente dal capillare alle cellule muscolari.
Tuttavia, lo scambio di molecole tra il sangue e le cellule non è diretto: le molecole di O2 e quelle delle sostanze nutritive diffondono dal sangue al liquido interstiziale, e poi da questo all’interno delle cellule.
Oltre a trasportare O, e sostanze nutritive, i vasi sanguigni convogliano i rifiuti metabolici dalle cellule agli organi deputati alla loro eliminazione: il CO, nei polmoni e altri prodotti di scarto nei reni.
Il sistema cardiovascolare è fondamentale per mantenere l’omeostasi: attraverso lo scambio di molecole con il liquido interstiziale, infatti, contribuisce a regolare le caratteristiche dell’ambiente in cui vivono le cellule.
Inoltre, il sistema circolatorio è coinvolto nella difesa dell’organismo, nella regolazione della temperatura corpora e nella distribuzione degli ormoni.

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2
Q

Qual’è la struttura dei capillari?

A

I capillari, fittamente ramificati, hanno un diametro poco più grande di quello di un globulo rosso; sono rivestiti da una parete molto sottile, costituita da un unico strato di cellule epiteliali, chiamato endotelio, a sua volta ricoperto da una sottile membrana basale.
La superficie interna dei capillari è liscia per facilitare lo scorrimento delle cellule del sangue.

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3
Q

Qual’è la struttura di arterie, arteriole, vene e venule? E quali sono le loro differenze?

A

Arterie, arteriole, vene e venule possiedono tutte una parete più spessa di quella dei capillari.
In realtà, l’endotelio è lo stesso, ma è rinforzato da altri due strati di tessuto: all’esterno, uno strato di tessuto connettivo, contenente anche fibre elastiche (collagene ed elastina), conferisce ai vasi sanguigni la capacità di allargarsi e poi tornare a restringersi; in posizione intermedia si trova uno strato di tessuto muscolare liscio.
Entrambi questi strati sono più spessi e resistenti nelle arterie, le cui pareti devono poter sostenere il flusso rapido e la pressione elevata del sangue pompato dal core verso i tessuti di tutto il corpo.
Le arterie e le arteriole, inoltre, sono in grado di regolare il flusso del sangue contraendo oppure rilassando lo strato di muscolatura liscia in risposta a segnali ormonali e nervosi.
Le vene, che trasportano il sangue dai tessuti al cure con una velocità e una pressione inferiori, possiedono pareti più sottili.
Le vene di calibro maggiore sono dotate di lembi di tessuto che agiscono come valvole unidirezionali (dette a nido di rondine), obbligando il sangue a scorrere in una sola direzione, cioè verso il cuore.

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4
Q

Cos’è la pressione sanguigna?

A

La pressione sanguigna corrisponde alla forza esercitata dal sangue contro la parete dei vasi.
Questa forza, generata dalla contrazione del core, spinge il flusso di sangue attraverso le arterie e le arteriole, fino ai letti capillari.

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5
Q

Descrivi lo scorrimento del sangue nei vasi sanguigni (attraverso dilatazione, pressione…)

A

Quando i ventricoli si contraggono, il sangue viene spinto nelle arterie più velocemente di quanto possa scorrere nelle arteriole, il che porta le pareti elastiche delle arterie a dilatarsi.
Durante la diastole, le pareti elastiche dele arterie riprendono la loro forma, spingendo il sangue nelle arteriole e nei capillari.

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6
Q

Com’è che avvertiamo l’effetto della pressione sanguigna misurando la frequenza cardiaca?

A

Possiamo avvertire questo effetto della pressione sanguigna quando misuriamo la frequenza cardiaca rilevando le pulsazioni del polso (dall’arteria radiale) o della carotide: le pulsazioni corrispondono, infatti, alla dilatazione ritmica delle arterie.
La pressione indotta dalla contrazione dei ventricoli è chiamata pressione sistolica (o massima) ed è più elevata di quella che si registra durante la diastole, la pressione diastolica (o minima).

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7
Q

Descrivi e giustifica il grafico della pressione del sangue nei vasi sanguigni.

A

Nel grafico della Figura 10, in alto, si osservano i picchi che corrispondono all’aumento di pressione (misurata in millimetri di mercurio, mmHg) che avviene durante la sistole.
Dalla figura, inoltre, si può osservare che la pressione del sangue è più elevata nell’aorta e crolla rapidamente man mano che si allontana dal cuore.
Il calo di pressione è dovuto principalmente alla resistenza al flusso sanguigno generata dall’attrito tra il sangue e l’estesa area superficiale delle pareti delle arteriole e dei capillari con cui entra in contatto.

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8
Q

Da cosa dipende la pressione sanguigna?

A

La pressione sanguigna nelle arterie dipende dal volume di sangue pompato dal cuore nell’aorta (gittata cardiaca) e dal diametro delle arteriole (regolato dalla muscolatura liscia).
Quando la muscolatura si rilassa, le arteriole si dilatano: il sangue fluisce più facilmente e la pressione sanguigna diminuisce.
Un’emozione o un intenso sforzo fisico, al contrario, stimolano il rilascio di segnali nervosi e ormonali che inducono la contrazione dei vasi sanguigni e, di conseguenza, un aumento della pressione sanguigna.

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9
Q

Come varia la velocità di scorrimento del sangue nel corpo generalmente?

A

La velocità di scorrimento del sangue (espressa in cm/s) diminuisce drasticamente nel passaggio dalle arterie alle arteriole; risulta quasi nulla in corrispondenza dei capillari e riprende a crescere quando il sangue raggiunge le vene.

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10
Q

Da cosa dipendono i cambiamenti di velocità nei vasi sanguigni? Descrivi il percorso

A

Come abbiamo visto, le arterie più grandi si diramano in arteriole più piccole e numerose.
Nel complesso, l’area della sezione di tutti questi vasi più piccoli è molto maggiore di quella del vaso da cui si sono originati.
Se ci fosse una sola arteriola per ciascuna arteria, il sangue scorrerebbe in essa più velocemente che nell’arteria, come accade all’acqua quando si attacca una canna da giardino (più stretta) al rubinetto (più largo).
Al contrario, dal momento che ci sono più arteriole per ciascuna arteria, l’effetto è analogo a quello che si avrebbe allargando il tubo: il diametro aumenta e la velocità diminuisce.
L’area complessiva della sezione dei vasi è ancora maggiore nei capillari, dove la velocità di scorrimento del sangue è la più bassa di tutto il sistema circolatorio.
Ciò favorisce lo scambio di sostanze trail sangue e il liquido interstiziale.
Quando il sangue arriva alle vene, la sua pressione è quasi nulla e la forza esercitata dal cuore non riesce più a spingerlo oltre.
Il sangue risale al cuore, contro la forza di gravità, grazie alla presenza dei muscoli scheletrici che circondano le vene: quando il corpo si muove, i muscoli comprimono le vene, spingendo il sangue verso il cuore.
Le valvole a nido di rondine impediscono al sangue di tornare indietro.
Anche la respirazione aiuta il sangue a tornare al cure: durante l’inspirazione, il cambiamento di pressione nella cavità toracica consente alle grosse vene situate vicino al cuore di espandersi e riempirsi di sangue.

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11
Q

Cosmetic viene valutata l’efficienza del sistema cardiovascolare? Spiega nel dettaglio ogni passaggio

A

Il modo più semplice per valutare l’efficienza del sistema cardiovascolare è misurare la pressione che il sangue esercita sulle pareti interne dei vasi.
In realtà, quando un medico controlla la pressione sanguigna, misura solo quella arteriosa, che in un adulto sano è circa di 120/80 mmHg.
La prima cifra si riferisce alla pressione sistolica, la seconda alla diastolica.
Per misurare la pressione basta uno sfigmomanometro.
Per prima cosa il manicotto viene avvolto intorno alla parte superiore del braccio (all’altezza del cure), dove le arterie più grandi sono facilmente accessibili; poi viene gonfiato fino a quando la pressione al suo interno è sufficiente a chiudere l’arteria, bloccando il flusso sanguigno.
A questo punto si lascia sgonfiare gradualmente il manicotto e con uno stetoscopio si ascoltano i suoni prodotti dal sangue che riprende a circolare.
Il primo suono percepito corrisponde al primo passaggio del sangue attraverso l’arteria ancora in parte occlusa.
Questa pressione, che riesce a superare quella esercitata dal manicotto, è la pressione sistolica, e fornisce il primo valore.
Mano a mano che il manicotto si sgonfia, il sangue comincia a fluire in modo irregolare attraverso l’arteria. © Quando la pressione nel manicotto scende al di sotto di quella esercitata dal sangue contro l’arteria durante la diastole, il sangue scorre normalmente e i suoni cessano. Sul manometro si può quindi leggere il secondo valore, che corrisponde alla pressione diastolica.
I valori ottimali in un individuo adulto devono essere inferiori a 120/80 mmHg. Valori bassi di pressione in genere sono considerati migliori, tranne nei rari casi in cui una pressione troppo bassa è sintomo di condizioni patologiche.
Una pressione più elevata del normale, invece, può indicare la presenza di un disturbo cardiovascolare.

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12
Q

Che cos’è l’ipertensione, come funziona e perché viene definita il killer silenzioso?

A

L’ipertensione è stata definita “killer silenzioso”, perché in genere non provoca alcun sintomo, ma può manifestarsi dopo anni con un infarto, un ictus o altri danni a organi importanti come gli occhi o i reni. L’ipertensione è una situazione in cui la pressione è troppo elevata, con quella sistolica costantemente al di sopra dei 140 mmHg e/o quella diastolica superiore ai 90 mmHg.
In condizioni di ipertensione, il cuore compie un lavoro aggiuntivo per pompare il sangue in tutto il corpo; di conseguenza, nel tempo, il ventricolo sinistro si può ispessire e, se il rifornimento di sangue da parte delle coronarie non riesce a soddisfare la maggiore richiesta energetica di quest aumentata massa muscolare, il cuore si indebolisce.
Inoltre, la maggiore spinta esercitata dal sangue può portare a piccole lacerazioni delle pareti delle arterie, che favoriscono l’aterosclerosi e aumentano il rischio di formazione di coaguli di sangue.

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13
Q

Cosa può causare l’ipertensione?

A

L’ipertensione è una delle cause principali non solo di ictus, infarto miocardico e altre patologie cardiache, ma anche di cecità e insufficienza renale, dal momento che le arterie e le arteriole della retina e dei reni vengono ugualmente danneggiate.

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14
Q

Quali sono le cause dell’ ipertensione e come può essere curata/prevenuta?

A

Sappiamo che esistono alcune predisposizioni genetiche e che sotto i 55 anni gli uomini sono più a rischio delle donne, mentre il dato si inverte al di sopra dei 75 anni.
Nella maggioranza dei pazienti, tuttavia, le cause dell’ipertensione non possono essere stabilite con sicurezza.
Se l’età, in generale, rappresenta un fattore di rischio, uno stile di vita sano (seguire un’alimentazione equilibrata, non fumare, svolgere una regolare attività fisica e mantenere sotto controllo il proprio peso corporeo) aiuta a prevenirla.
Sei cambiamenti nello stile di vita non sono sufficienti, si può intervenire con i farmaci antipertensivi.

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15
Q

Quali segnali modificano lo stato della muscolatura liscia dei vasi, come lo fanno e che effetti causano?

A

Come abbiamo visto, la pressione sanguigna può fluttuare in risposta a segnali che modificano lo stato della muscolatura liscia dei vasi.
Lo stress fisico ed emotivo, per esempio, può indurre risposte nervose e ormonali in grado di indurre la contrazione della muscolatura liscia che circonda le arteriole; ciò provoca un restringimento del lume dei vasi e un aumento della pressione sanguigna, processo noto come vasocostrizione.
Quando la muscolatura si rilassa, i vasi aumentano di diametro e causano una diminuzione della pressione sanguigna, un process chiamato vasodilatazione.

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16
Q

Come mai sono così importanti la vasodilatazione e la vasocostrizione? Quali molecole sono coinvolte in questi processi?

A

Vasocostrizione e vasodilatazione intervengono nel mantenimento di un flusso ematico adeguato in rapporto alle richieste dell’organismo.
Durante uno sforzo fisico intenso, per esempio, le arteriole che irrorano i muscoli si dilatano in modo da incrementare l’afflusso di sangue ricco di ossigeno.
Diverse molecole sono implicate in questi processi di controllo. Le endoteline, una familia di polipeptidi prodotti dall’endotelio vascolare, sono fondamentali per la loro azione vasocostrittrice e ipertensiva, e svolgono un ruolo omeostatico nella regolazione del flusso ematico periferico e della pressione arteriosa.

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17
Q

Descrivi la distribuzione del sangue nei capillari del corpo.

A

La muscolatura liscia presente nella parete dei vasi influenza e regola anche la distribuzione del sangue ai capillari dei diversi organi.
In ogni istante, solo il 5-10% dei capillari del corpo è attraversato dal flusso di sangue; tuttavia, dal momento che ogni tessuto possiede numerosi capillari, tutte le regioni del corpo sono continuamente rifornite di sangue.
In alcuni organi, come il cervello, il cuore, il fegato e i reni, i capillari sono in genere completamente irrorati di sangue, mentre in molte altre parti del corpo, come i muscoli e l’intestino, il rifornimento varia a seconda delle necessità.

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18
Q

Quale altro meccanismo regola la distribuzione del sangue nel letto capillare e come funziona? Fai qualche esempio concreto

A

Oltre alla modulazione del flusso sanguigno determinata dalla muscolatura liscia della parete delle arteriole, anche un secondo meccanismo regola la distribuzione del sangue nel letto capillare.
È presente un capillare chiamato metarteriola attraverso il quale il sangue fluisce direttamente da un’arteriola a una venula.
Questo capillare è sempre aperto, mentre il passaggio del sangue nei capillari che si ramificano dale metarteriole è regolato da anelli di tessuto muscolare liscio chiamati sfinteri precapillari.
Il sangue score attraverso un letto capillare quando gli sfinteri precapillari sono rilassati, cioè aperti, mentre non lo attraversa quando gli sfinteri sono contratti, cioè chiusi.
Dopo un pasto, per esempio, gli sfinteri dei letti capillari presenti nella parete del tubo digerente consentono il passaggio di una grande quantità di sangue, mentre durante un’intensa attività fisica gli sfinteri si chiudono, deviando buona parte del flusso sanguigno verso i muscoli scheletrici impegnati nello sforzo.
Questo è uno dei motivi per i quali una pesante attività fisica subito dopo aver mangiato può causare indigestione o crampi addominali.
Anche il flusso di sangue che score verso la cute è regolato nello stesso modo, contribuendo così alla regolazione della temperatura corporea.
Un aumento di flusso sanguigno verso la cute aiuta a rilasciare il calore in eccesso generato da uno sforzo fisico.

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19
Q

Da cosa altro è influenzato l’ingresso del sangue nei letti capillari?

A

La contrazione della muscolatura liscia che regola l’ingresso del sangue nei letti capillari è influenzata da impulsi nervosi, ormoni e sostanze chimiche prodotte a livello locale.
Il rilascio di stamina in corrispondenza di una ferita, per esempio, induce il rilassamento della muscolatura liscia, facendo aumentare l’afflusso di sangue e quindi il numero di globuli bianchi pronti a combattere un’eventuale infezione.

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20
Q

Cos’hanno di particolare I capillari?

A

I capillari sono gli unici vasi sanguigni dotati di una parete sufficientemente sottile da consentire il passaggio di sostanze dal sangue alle cellule attraverso il liquido interstiziale, e viceversa.

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21
Q

Descrivi la struttura di un capillare (facendo riferimento alla sezione trasversale della figura sul libro)

A

La parete del capillare consiste di cellule epiteliali contigue che delimitano il lume, o spazio interno.
Come abbiamo visto, l’ampiezza del lume consente a malapena ai globuli rossi di scorrere in fila indiana.
Il nucleo visibile nella figura appartiene a una delle due cellule epiteliali che compongono questa porzione di
parete del capillare (il nucleo dell’altra cellula non è visibile).
Il liquido interstiziale riempie lo spazio trail capillare e le cellule muscolari.

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22
Q

Come avviene lo scambio di sostanze tra sangue e liquido interstiziale?

A

Lo scambio di sostanze tra il sangue e il liquido interstiziale avviene in diversi modi.
Alcune sostanze, come le molecole di O2 e di CO2, diffondono semplicemente attraverso le cellule epiteliali della parete capillare.
Altre molecole più grandi possono invece essere trasportate attraverso le cellule epiteliali all’interno di vescicole che si formano per endocitosi da un lato della cellula, e rilasciano poi il loro contenuto per esocitosi sul lato opposto.
Inoltre, la parete del capillare non è “a tenuta stagna’; vi sono piccoli pori e strette fenditure tra le cellule epiteliali che la compongono.
L’acqua e i piccoli soluti, come zuccheri e sali, si muovono liberamente attraverso questi pori e fenditure. Anche molti globuli bianchi riescono a infilarsi tra cellule epiteliali adiacenti, là dove vi sono infezioni.
I globuli rossi e le proteine contenuti nel sangue, invece, rimangono all’interno del capillare perché sono troppo ingombranti per attraversare questi spazi.

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23
Q

Quali azioni svolgono pressione sanguigna e pressione osmotica insieme?

A

La Figura 16 mostra il flusso di sangue in un tratto diMcapillare collegato a un’arteriola da un’estremità, e a una venula dall’altra.
La pressione sanguigna tende a spingere la componente acquosa del sangue verso l’esterno, mentre la
pressione osmotica la spinge verso l’interno, poiché il sangue - a causa delle proteine in esso disciolte - ha
una concentrazione di soluti più alta del liquido interstiziale.
In ogni punto del capillare, quindi, l’acqua tenderà a fluire verso l’interno o verso l’esterno in base alla differenza tra la pressione sanguigna e quella osmotica.
In media, la pressione sanguigna è maggiore delle forze che vi si oppongono, e ciò determina una perdita netta di liquido dai capillari.
Ogni giorno, nel nostro organismo, circa 4-8 litri di liquido passano dai capillari ai tessuti adiacenti.
Questo liquido viene recuperato dal sistema linfatico, che include una rete di minuscoli vasi che si mescolano ai capillari.
Una volta passato per diffusione nei vasi linfatici, il liquido, che prende il nome di linfa, è restituito al sistema cardiovascolare attraverso dei dotti che si congiungono a grosse vene che si trovano nel collo.

24
Q

Cos’è il sangue e da cosa è costituito?

A

Il sangue è un tessuto connettivo costituito da diversi elementi cellulari, la frazione corpuscolare, che è sospesa in una matrice extracellulare liquida chiamata plasma.
Quando si preleva un campione di sangue, la frazione corpuscolare (circa il 45% del volume totale, il cosiddetto ematocrito) può essere separata dal plasma (il restante 55% del volume totale) per centrifugazione.
La frazione corpuscolare, dopo il passaggio in centrifuga, si stratifica nella provetta al di sotto del plasma, che appare trasparente e di colore paglierino.

25
Q

Da cosa è composto il plasma?

A

Il plasma è composto per il 90% da acqua.
Tra i numerosi soluti si trovano sali inorganici sotto forma di ioni (elettroliti) che svolgono diverse funzioni, come stabilizzare il pH del sangue a un valore di circa 7,4 (azione tampone) e mantenere l’equilibrio osmotico tra sangue e liquido interstiziale.
Inoltre, la concentrazione degli ioni nel plasma influisce sulla composizione del liquido interstiziale, dove molti di questi ioni giocano un ruolo fondamentale nell’attività muscolare e nervosa.
Il plasma contiene anche diverse proteine, come le albumine, che contribuiscono a regolare l’equilibrio osmotico e il pH; altre proteine hanno funzioni specifiche: il fibrinogeno, per esempio, partecipa al processo di coagulazione del sangue, mentre le immunoglobuline prendono parte ai meccanismi di difesa dell’organismo (immunità).
Oltre a tutti questi componenti di base, il plasma contiene anche una varietà di molecole in transito da una
parte all’altra del corpo, tra cui sostanze nutritive, prodotti di rifiuto, O2, CO2 e ormoni.

26
Q

Da cosa è composta la frazione corpuscolare del sangue?

A

Gli elementi cellulari presenti nel plasma sanguigno appartengono a due diverse categorie: i globuli rossi o eritrociti (privi di nucleo) e i globuli bianchi o leucociti.
A questi si aggiungono le piastrine, elementi cellulari privi di nucleo coinvolti nella coagulazione.

27
Q

Cosa sono i globuli rossi e che funzione hanno?

A

Nei 5 litri di sangue presenti in media in una persona adulta, ci sono circa 25 mila miliardi di globuli rossi, la cui struttura adatta alla funzione di trasportare ossigeno.
Un globulo rosso umano ha la forma di un disco biconcavo, più sottile al centro che ai lati, in modo da garantire un’ampia area superficiale per la diffusione dell’ossigeno.
I globuli rossi, inoltre, essendo privi di nucleo hanno più spazio a disposizione per l’emoglobina, la proteina contenente ferro in grado di trasportare l’ossigeno: ogni globulo rosso contiene 250 milioni di molecole di emoglobina e può trasportare fino a un miliardo di molecole di ossigeno.

28
Q

Cosa sono i leucociti e che funzione hanno?

A

I leucociti, invece, sono di cinque tipi diversi: monociti, neutrofili, basofili, eosinofili e linfociti. Nel complesso, la loro funzione è quella di combattere le infezioni e lo sviluppo di cellule tumorali.
I monociti e i neutrofili, per esempio, sono fagociti che inghiottono e digeriscono batterie detriti di cellule morte.
In realtà, i leucociti passano la maggior parte del tempo spostandosi all’interno del liquido interstiziale dove avvengono quasi tutte le lotte contro le infezioni.
Anche il sistema linfatico ospita un gran numero di leucociti.

29
Q

In breve, chi è coinvolto quando vi è una lesione dei tessuti?

A

È capitato a tutti di tagliarsi o di procurarsi un’abrasione: a un certo punto il sangue si ferma formando un coagulo.
Il sangue,infatti, contiene particolari elementi cellulari e sostanze che entrano in azione per rimarginare i vasi sanguigni danneggiati.
Si tratta delle piastrine e della proteina plasmatica fibrinogeno, le quali collaborano nel processo di coagulazione che porta all’emostasi (arresto dell’emorragia).

30
Q

Spiega il processo della coagulazione nel dettaglio.

A

La risposta immediata a una ferita è il restringimento dei vasi danneggiati per diminuire la perdita di sangue, mentre l’organismo si organizza per riparare il danno.
Le fasi del processo di coagulazione:
L’epitelio che riveste un vaso sanguigno è danneggiato, il tessuto connettivo della parete del vaso viene esposto al contatto con il sangue.
(1) Le piastrine aderiscono rapidamente al tessuto esposto, rilasciando sostanze chimiche che
rendono adesive altre piastrine.
(2) Ben presto si forma un aggregato di piastrine che, come un tappo, fornisce una rapida protezione impedendo ulteriori perdite di sangue.
I fattori della coagulazione rilasciati dale piastrine interagiscono con altri fattori della coagulazione presenti nel plasma, scatenando una catena di reazioni che termina con la formazione della crosta visibile quando la ferita è sulla cute.
In questo processo, che coinvolge più di una dozzina di enzimi coagulanti, viene attivato anche un enzima che converte il fibrinogeno in una proteina filamentosa chiamata fibrina.
(3) I filamenti di fibrina intrappolano le cellule del sangue e altre piastrine formando un coagulo.
Nel giro di un’ora dalla formazione del coagulo, le piastrine si contraggono, avvicinando i bordi lacerati della ferita, in modo da ridurne l’area.
Alcune sostanze chimiche rilasciate dalle piastrine stimolano la divisione delle cellule della muscolatura liscia e del tessuto connettivo, dando inizio al processo di cicatrizzazione.

31
Q

Che cos’è l’emofilia?

A

Ogni minimo difetto nel meccanismo di coagulazione può costituire un grave pericolo per la sopravvivenza. Negli individui affetti da una malattia ereditaria chiamata emofilia, in cui uno o più geni per la sintesi dei fattori coinvolti nella coagulazione sono alterati, si verificano gravi emorragie (talvolta con esiti letali) anche in caso di ferite molto lievi.
In altri casi, invece, il difetto può essere un’eccessiva coagulabilità del sangue che porta alla formazione di coaguli nei vasi sanguigni, chiamati trombi, anche in assenza di ferite.
I trombi possono essere molto pericolosi perché, se si formano all’interno di vasi sanguigni che riforniscono il cuore o il cervello, possono ostruirli.

32
Q

Qual’è generalmente il processo di vita dei globuli rossi?

A

Un numero adeguato di globuli rossi è essenziale per garantire il buon funzionamento dell’organismo.
I globuli rossi hanno una vita media di circa 120 giorni.
Come per le altre cellule del sangue, la loro produzione avviene a livello del midollo osseo a partire da cellule indifferenziate (cellule staminali); questo processo è chiamato eritropoiesi (emopoiesi in generale, per tutte le cellule del sangue).
La produzione degli eritrociti avviene alla velocità di 2 milioni al secondo.
Alla fine della loro vita i globuli rossi vengono distrutti, principalmente nella milza, e le loro molecole vengono riciclate.
La maggior parte del ferro rimosso dall’emoglobina viene restituito al midollo osseo; i gruppi eme, presenti nell emoglobina, vengono trasformati in bilirubina, elipminata poi con la bile.

33
Q

Che cos’è l’anemia? Spiega e le caratteristiche, le cause e i trattamenti.

A

Un numero di globuli rossi al di sotto di 5 milioni per millimetro cubo di sangue comporta una condizione chiamata anemia, che è causa di una maggiore vulnerabilità alle infezioni e di una continua sensazione di affaticamento, dal momento che le cellule del corpo non ricevono abbastanza ossigeno.
L’insorgenza di anemia può dipendere da vari fattori, tra cui un’eccessiva perdita di sangue (emorragia), la carenza di vitamine o minerali e alcune forme di cancro.
La causa più comune, tuttavia, è la carenza di ferro: una condizione che si verifica più di frequente nelle donne, perché sono soggette a regolari perdite di sangue durante il flusso mestruale.
Alle donne in gravidanza si consiglia spesso l’assunzione di integratori di ferro per sostenere lo sviluppo del feto e della placenta.

34
Q

Come vengono prodotti i globuli rossi?

A

La produzione di globuli rossi nel midollo osseo è controllata da un meccanismo a feedback negativo che è influenzato dalla quantità di ossigeno che, attraverso il sangue, raggiunge i vari tessuti.
Se i tessuti non ricevono abbastanza ossigeno, i reni producono l’eritropoietina (EPO), un ormone che stimola il midollo osseo a produrre più globuli rossi (la produzione aumenta del 45-65%).
Le persone con disfunzioni renali e sottoposte alla dialisi, spesso hanno un numero ridotto di globuli rossi
nel sangue proprio perché i reni non producono una quantità adeguata di eritropoietina.

35
Q

Come viene usata l’eritropietina dagli atleti?

A

Leritropoietina è anche una delle più importanti e diffuse sostanze dopanti utilizzate dagli atleti.
Negli ultimi anni diversi ciclisti e corridori sono risultati positivi ai test delle commissioni antidoping.
Le conseguenze del doping sportivo possono essere pericolose: la disidratazione, combinata a una maggiore
densità del sangue (dovuta all’aumento dei globuli rossi), può causare la formazione di coaguli, l’insufficienza cardiaca, l’ictus e perfino la morte.
Chi vive ad altitudini elevate, dove la concentrazione di ossigeno nell’aria è più bassa, ha una maggiore produzione di globuli rossi, motivo per cui molti atleti si allenano ad alta quota.

36
Q

Ematocrito (HCT)

A

Ematocrito (HCT) (38%-52% del totale):
è il valore, espresso in percentuale, della porzione di sangue occupata da globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Costituisce un indice molto importante nella valutazione di un eventuale stato anemico.

37
Q

Globuli bianchi (WBC)

A

Globuli bianchi (WBC) (4000-10 000 per m3):
hanno il compito di difendere l’organismo dalle aggression di batterie virus, partecipano all’ immunità.
La carenza di globuli bianchi porta a frequenti infezioni. Il loro numero aumenta in molte malattie infettive.

38
Q

Globuli rossi (RBC)

A

Globuli rossi (RBC) (4,5 milioni-6 milioni per m3):
hanno il compito di portare l’ossigeno da polmoni ai tessuti dell’organismo e il diossido di carbonio dai tessuti ai polmoni.
La carenza di globuli rossi porta ad anemie, l’eccesso a problemi circolatori.

39
Q

Emoglobina (Hb)

A

Emoglobina (Hb) (13-17,5 g/dL):
presente nei globuli rossi, contiene il ferro con cui lega l’ossigeno per trasportarlo dai polmoni ai tessuti. Diminuisce nelle anemie e di solito aumenta in modo proporzionale all’aumento dei globuli rossi.

40
Q

Piastrine (PLT)

A

Piastrine (PLT) (140 000-440 000 per m3):
hanno il compito di evitare le emorragie favorendo la coagulazione del sangue.
Una carenza porta a emorragie frequenti, anche spontanee; l’eccesso predispone a trombosi.

41
Q

VES

A

VES (-15 mm/h):
è la velocità di sedimentazione (deposito) dei globuli rossi nel plasma.
L’aumento indica infiammazione o altre patologie dell’organismo.

42
Q

Sideremia

A

Sideremia (60-160 kg/dL):
indica il ferro presente in circolo e disponibile per la produzione di emoglobina.
La carenza di ferro può causare anemia; un eccesso può provocare alterazioni ai tessuti di fegato e cuore.

43
Q

Ferritina

A

Ferritina (5-177 ng/mL):
indica il ferro presente nei tessuti di deposito, ossia la riserva in ferro.
La carenza di ferro può causate anemia: un eccesso può provocare alterazioni a tessuti di fegato e cuore.

44
Q

ALT o GPT

A

ALT O 6PT (1-40 mV/mL):
è un enzima presente in vari organi (Fegato, muscoli); è indispensabile per il metabolismo delle cellule. Aumenta se le cellule dove è contenuto si rompono (lisi) per sforzi muscolari, eccesso di alcol, infezioni del fegato o altro.

45
Q

Glicemia

A

Glicemia (70-120 mg/al):
esprime la concentrazione nel sangue del glucosio, la principale fonte di energia per le cellule.
Diminuisce nel digiuno, aumenta dopo i pasti, o se è alterato il suo ingresso nelle cellule (diabete).

46
Q

Colesterolo

A

Colesterolo (140-240 mg/dI):
a parte delle membrane di ogni nostra cellula ed è presente in tutti gli alimenti di origine animale.
La sua concentrazione è minore se la dieta è povera di lipidi animali; l’aumento predispone a malattie cardiovascolari.

47
Q

Trigliceridi

A

Trigliceridi (54-171 mg/dL):
sono i grassi in cui l’organismo trasforma l’eccesso di calorie introdotte con l’alimentazione.
I livelli sono bassi se la dieta è equilibrata; l’aumento predispone a malattie cardiovascolari.

48
Q

Proteine totali

A

Proteine totali (6-8 g/dL):
rappresentano tutti i costituenti proteici importanti del sangue: albumina, globuline, anticorpi, fattori della coagulazione.
Diminuiscono per effetto di assorbimento o di sintesi o per eccessiva perdita da parte dei reni.

49
Q

Creatininemia

A

Creatininemia (0,6-1,4 mg/dL):
indica la capacità del rene di filtrare il sangue depurandolo dalla creatinina (scoria).
Aumenta nelle gravi patologie renali.

50
Q

Azotemia

A

Azotemia (15-55 mg/dL):
come la creatinina è indice della funzionalità renale. È influenzata in modo particolare da una dieta ricca di proteine.

51
Q

Acido urico

A

Acido urico (3,5-7,0 mg/dL):
prodotto terminale del metabolismo delle purine.
Un suo eccesso (gotta) può essere causato da un surplus di calorie introdotte con la dieta e/o abuso di alcolici.

52
Q

Gamma GT

A

Gamma GT (11-50 U/L):
è indice della funzionalità renale e del fegato.
Un suo eccesso può indicare malattie del fegato o dei reni e può essere associato all’etilismo (alcolismo).

53
Q

Che cosa avviene nel midollo osseo?

A

Il midollo osseo che si trova all’interno di ossa come coste, vertebre, sterno e bacino, è un tessuto spugnoso nel quale speciali cellule indifferenziate, chiamate cellule staminali, si differenziano in tutti gli elementi del sangue tramite un processo chiamato emopoiesi.
Quando una cellula staminale si divide, una cellula figlia rimane una cellula staminale, mentre l’altra può
assumere una funzione specializzata.
Grazie all’emopoiesi, le cellule staminali continuano a produrre tutti i tipi di cellule del sangue per tutta la vita dell’organismo.

54
Q

A cosa danno origine le cellule staminali del midollo osseo?

A

Le cellule staminali del midollo osseo danno origine a due tipologie cellulari diverse:
le cellule staminali linfoidi e le cellule staminali mieloidi.
Le cellule linfoidi producono due tipi diversi di linfociti (T e B), che hanno un ruolo fondamentale all’interno del sistema immunitario, la nostra arma di difesa dalle infezioni.
Le cellule mieloidi si possono differenziare in altri globuli bianchi (leucociti), piastrine e globuli rossi (eritrociti).

55
Q

Che cos’è la leucemia?

A

La leucemia è una patologia tumorale che colpisce i globuli bianchi.
Poiché le cellule tumorali crescono senza controllo, una persona affetta da leucemia ha un numero insolitamente alto di leucociti nel sangue, la maggior parte dei quali è difettosa.
Queste cellule proliferanti e difettose sottraggono spazio alle cellule del midollo osseo che si stanno differenziando in globuli rossi e piastrine, determinando nell’organismo l’insorgere di una forma grave di anemia e problemi di coagulazione.

56
Q

Come viene trattata la leucemia?

A

La leucemia è una patologia molto seria e senza alcun trattamento porta alla morte; non tutti i casi rispondono alle normali cure tumorali come la radioterapia e la chemioterapia.
Una cura alternativa consiste nel distruggere completamente il midollo osseo colpito dal tumore e rimpiazzarlo con un tessuto osseo sano.
Iniettando anche solo una trentina di cellule staminali, è possibile ripopolare il sangue e il sistema immunitario di cellule sane.
I pazienti possono essere trattati usando il loro stesso midollo osseo; la tecnica prevede la raccolta del midollo osseo, il trattamento per rimuovere quante più cellule cancerose possibili, e il reinserimento del tessuto nell’organismo.
In alternativa, una persona compatibile con il paziente (di solito un fratello o una sorella) può donare il midollo osseo, ma il paziente dovrà sottoporsi a lunghi trattamenti con farmaci che riducono il rischio di rigetto.

57
Q

Come mai è importante la ricerca sulle cellule staminali?

A

La ricerca sulle cellule staminali rappresenta una grande sfida e possibilità non solo per la leucemia, ma anche per tutte le malattie del sangue che possono essere trattate attraverso le cellule staminali del midollo osseo.
Negli ultimi anni, i ricercatori sono riusciti a isolare queste cellule staminali dal midollo osseo e le hanno messe in coltura in laboratorio.
In alcuni casi sono stati in grado di indurre il loro differenziamento in diver-
si tipi di cellule, non solo del sangue.
Queste cellule staminali adulte e parzialmente differenziate potrebbero rappresentare una fonte di cellule da trapiantare in caso di tessuti od organi umani danneggiati.