Tanatologia Flashcards
Qual è il periodo durante il quale il medico necroscopo deve constatare la realtà della morte
Tra le 15 e le 30 ore
Quando il cadavere può essere chiuso in cassa, messo in cella o sottoposto a trattamenti conservativi
Solo dopo le 24 ore con l’eccezione dei casi di maciullamento e decapitazione e nei casi nei quali venga effettuato un elettrocardiogramma di durata non inferiore ai 20 minuti
Quando il periodo di osservazione deve durare 48 ore
Morte improvvisa a meno che non venga effettuato un ECG di 20 minuti
il tempo può essere ridotto anche in caso di malattia diffusiva ho segni iniziali di putrefazione; ciò però può essere autorizzato solamente dal sindaco su proposta del coordinatore sanitario dell’ASL
Cosa necessario fare per l’accertamento della morte nei soggetti affetti da lesioni encefaliche sottoposti a trattamenti rianimatori
Necessario convocare un collegio medico.
Questo deve essere composto Da rianimatore, medico legale ho medico direzione sanitaria o anatomopatologo, neurofisiopatologo neurologo o chirurgo
Quanto dura l’accertamento
6 ore
Cosa bisogna rilevare durante il periodo di osservazione
Assenza di stato di vigilanza e coscienza
Assenza di Riflessi troncali
assenza di respiro spontaneo dopo sospensione della ventilazione artificiale con una pressione parziale di anidride carbonica che deve essere almeno di 60 mm di mercurio e il ph inferiore a 7,4
Assenza di attività elettrica tramite l’elettroencefalogramma per non meno di 30 minuti
Quando deve essere registrato il flusso ematico cerebrale
Bambini con età inferiore ad un anno
Impossibilità di registrare l’elettroencefalogramma
Presenza di fattori endocrini o farmaci depressori del sistema nervoso centrale che possono deprimere significativamente lo stato di coscienza
In quali casi va settato l’accertamento della morte nei neonati
Se la nascita avvenuta dopo la 38a settimana di gestazione in ogni caso se il neonato dopo essere nato è sopravvissuto per almeno una settimana alla vita extrauterina
Come procede l’ algor
Dagli iniziali 37 ° via una riduzione di mezzo grado nelle prime 4 ore
Nelle successive 5 12 ore vi è una riduzione di un grado
in seguito viene riduzione di tre quarti di grado e poi ancora mezzo Grado fino arrivare a l’uniformità entro le 24 ore
Fattori intrinseci che influenzano la algor
Temperatura al momento della morte
Sottigliezza cutanea
Costituzione corporea
Fattori estrinseci che influenzano L’algor
Temperatura ambientale
Ventilazione
Indumenti
Natura del mezzo ambiente
Cos’è il normo gramma di Henssge
Metti in relazione il peso e la temperatura cadaverica con quella ambientale
Da cosa dipende l’ipostasi
Da cessare della circolazione per diffusione attraverso la barriera emato capillare del sangue
Distribuzione delle ipostasi
Fortemente dipendente dalla gravità
Colore delle ipostasi
In genere ha colorazione rosso viola
Può essere rosso fragola nella avvelenamento da monossido di carbonio
Rosso con sfumatura Rosa nella avvelenamento da cianuro
Bruna nell’abbinamento da anilina, veleni di cloro e metaemoglobina
Streaming delle ipostasi
Compare mezz’ora dopo la morte
Massima espressione in 18 ore
La migrazione è totale nelle prime 8 ore
È parziale nelle prime 15 ore
Sono fisse dopo le 15 ore
Legge di nysten
Riguarda il rigor cadaverico
Inizia a livello della mandibola e delle piccole articolazioni delle mani per poi progredire in senso cranio caudale
Più grande Il ventre muscolare Maggiore la rigidità
Più tardi compari più lungo si mantiene
Timing del rigor
Inizia dopo 2-3 ore
Massima intensità tra le 24 e le 36 ore
Risoluzione tra le 48 e le 72 ore
Fattori intrinseci che influenzano la rigidità
Maggiore la massa muscolare Maggiore la rigidità
Minore l’età Maggiore la rigidità
Asfissie agonia prolungate rallentano e riducono la rigidità
Fattori estrinseci che influenzano la rigidità
A temperature elevate si sviluppa prima e con Maggiore intensità
A temperature basse È tardivo e di minore intensità
L’umidità ne rallenta la comparsa
La ventilazione ne accelera la comparsa
Flaccidità
Insorge dopo il rigor e perdura per le 6 ore successive
si apprezza prima nei gruppi muscolari piccoli e poi in quelli più grandi
Cosa sono i fenomeni abiotici trasformativi
Risultato del processo di autolisi
Possono essere comuni oppure specifici
Quali sono i fenomeni abiotici trasformativi comuni
Autolisi e putrefazione
Cos’è l’autolisi
Processo di distruzione di su tale dipendente dall’azione asettica endogena degli enzimi cellulari
Risulta essere accelerato nei tessuti a minor rappresentanza connettivali come la mucosa gastrica intestinale
Da cosa dipende la putrefazione
Si sovrappone alla autolisi e dipende da agenti eziologici quali batteri aerobi e anaerobi
Fattori che influenzano la tempistica dei processi putrefattivi
E accelerato ad esempio nei soggetti che muoiono per sepsi così come nel soggetto obeso
nel cachettico invece o nell’intossicazione da monossido di carbonio e rallentata
allo stesso modo calore demolita accelerano l’instaurarsi dei processi putrefattivi al contrario di ambienti ventilati o vivi a una riduzione del tasso di umidità e rallentamento dei processi
Fasi della putrefazione
Cromatica
Enfisematoso
Colliquativo
Scheletrizzazione
Fase cromatica
Caratterizzata dalla comparsa di macchia verde putrefattiva in fossa iliaca destra
Inizia dopo le 24 36 ore e termina al terzo giorno
Fase enfisematosa
Aumento progressivo del volume
Iniziale diffuso distacco di epidermide ed annesso
Inizia il terzo giorno e termina il terzo mese
Fase colliquativa
Riduzione di volume con evidenza delle salienze ossee
Colore nero Bruno
Liquami cadaverico che fuoriesce dalle bolle putrefattivi
Inizia il terzo mese e termina al terzo anno
Scheletrizzazione
E la completa distruzione tissutale
Inizia il terzo anno e può terminare anche dopo 30 anni
Influenza di fenomeni ambientali sui fenomeni putrefattivi
Nei mesi estivi è molto più breve
Per i mesi freddi invece può essere molto più lungo
Macerazione
Tipico delle estremità dei cadaveri immersi in acqua e di feti in ambiente uterino sterile
I tessuti appaiono imbibiti è di colore rossiccio
Mummificazione
Tipico di cadaveri che soggiornano in ambienti ventilati
Saponificazione
Tipica di cadaveri inumati in ambienti umidi ossia immersi in acqua per lungo tempo
Si caratterizza per la formazione di adipocera
Corificazione
Tipico di cadaveri tumulati in casse di zinco che assumono aspetto di concia di cuoio