STUDIO CELLULE/ Istologia- BIOLOGIA CELLULARE Flashcards
Fluorescenza
Proprietà di assorbire la luce ad una particolare lunghezza d’onda e rilasciare con una lunghezza d’onda differente.
Microscopio ottico in campo chiaro
microscopio nel quale la luce che attraversa la cellula vivente non colorata viene alterata leggermente quando attraversa le parti più dense della cellula (poco contrasto)
Microscopia
Insieme di tecniche legate all’osservazione di organismi e strutture cellulari microscopiche
Preparazione dei campioni biologici di istologia: tappe
- Fissazione tessuti
- Disidratazione
- Diafanizzazione
- Infiltrazione ed inclusione
- Taglio e montaggio
- Fissazione e colorazione
Fissazione dei tessuti
Per preservare la morfologia delle cellule e dei tessuti bloccando i processi biologici: processi di autodistruzione o autolisi (dovuto a enzimi lisosomiali) e di putrefazione ad opera di batteri. Si usano molecole che creano dei reticoli tra le varie strutture del tessuto.
Disidratazione (istologia- studio cellule)
Acqua viene eliminata rendendo il tessuto duro
Diafanizzazione
3- viene introdotto lo xilolo (xilene), un solvente che diventa intermedio tra il tessuto e paraffina e che permette a quest’ultima di inserirsi nel tessuto.
Infiltrazione ed inclusione
4- si aggiunge una paraffina o resina (idrofobiche) che non penetrerebbe con la presenza dell’acqua, ma che è permesso tramite utilizzo dello xilolo
Taglio e montaggio
5- si fanno delle sezioni sottilissime tramite il microtomo (lama tagliente)
Fissazione e colorazione
Il preparato viene fissato ma per rendere visibile il tessuto è importante che sia colorato per aumentare il contrasto tra le varie componenti tissutali.coloranti con affinità per componenti cellulari e tissutali possono essere combinati per la stessa sezione istologica.
Basofili
Acidi nucleici carichi negativamente
Ematossilina
Colorante che da info anche sulle varie funzioni. Colora di blu i componenti cellulari carichi negativamente (detti basofili)
Eosina
Colorante per eccellenza che da info anche sulle varie info. Colora in rosso rosato i componenti carichi positivamente (tutte le sostanze basiche)
PAS
Rosso: matrice extra cellulare o sostanze zuccherine
Impregnazione argentica
Strutture nervose
Tricromica
Tessuto connettivo
E&E
condensatore
mette a fuoco un cono di raggi luminosi su ciascun punto del campione
obiettivo
raccoglie un cono di raggi luminosi per creare un’immagine primaria
microscopio ottico
sfrutta la luce visibile, lunghezza d’onda 400-700 nm
obiettivo
una lente che fornisce un’immagine reale ingrandita, e si trova all’altra estremità del tubo, in corrispondenza dell’oggetto da osservare.
oculare
lente su cui appoggiamo l’occhio
ingrandimento a vuoto
gli oggetti risultano + grandi ma sfuocati e non interpretabili
ingrandimento (magnificazione)
rapporto tra le dimensioni oggetto originale e le dimensioni dell’immagine ottenuta. L’ingrandimento di un microscopio è il prodotto dell’ingrandimento dell’oculare e dell’obiettivo. E’ limitato dal potere di risoluzione.
Potere di risoluzione
capacità di distinguere come separati 2 punti molto vicini.
Limite di risoluzione
distanza minima alla quale 2 punti si vedono come distinti.
occhio umano: 75-100 micrometro
microscopio ottico: 0,22 micrometri (200nm)
microscopio elettronico: 0.2-2 nm
Controllato da:
lunghezza d’onda della luce incidente, apertura angolare, indice di rifrazione (n)
apertura angolare
semiangolo alfa del cono di luce che dal campione penetra nell’obiettivo del microscopio (capacità della lente di raccogliere luce).
indice di rifrazione (n)
caratteristico del mezzo in cui si svolge l’osservazione (in generare aria ad olio) che separa il campione dall’obiettivo (in aria= 1, in olio= 1,4)
AN
Apertura numerica dell’obiettivo (indica potere di risoluzione dell’obiettivo).
microscopio a contrasto di fase
amplifica la differenza di fase fra le onde che attraversano gli oggetti trasparenti e quelle che viaggiano direttamente attraverso il vetrino, determinando delle variazioni di coloro e luminosità percepibile dall’occhio umano. Idea per l’osservazione di campioni in vivo.
Nomarski o contrasto interferenziale (DIC)
fornisce un immagine con aspetto 3d
Obiettivo a magnificazione
Rapporto tra le dimensioni dell’oggetto originale e le dimensioni, prodotto dell’ingrandimento dell’oculare (10X) e dell’obiettivo (4C, 25X). Limitato dal potere di risoluzione (la capacità di distinguere come separati 2 punti che si trovano vicini).
Microscopia in fluorescenza
I preparati sono trattati con reagenti speciali in grado di assorbire la luce e di emetterla (la luce emessa ha una lunghezza d’onda + lunga). In alcuni casi lo stesso campione presenta una propria fluorescenza. Aspetto negativo: interferenze con altre molecole fluorescenti.
Specchio dicroico
Divide il raggio, riflette i raggi di una certa lunghezza d’onda e lascia passare inalterati raggi con lunghezza d’onda maggiore.
Immunofluorescenza
Tecnica immunolocalizzata di identificazione delle componenti cellulari in cui si utilizza la marcatura dell’anticorpo con fluorocromi che identifica la struttura cellulare (utilizzo anticorpo è una molecola fluorescente).
Immunoistochimica
Tecnica immunolocalizzata di identificazione dei componenti cellulari in cui l’anticorpo marcato con un enzima, a cui aggiungo il suo substrato per trasformarlo in un prodotto colorato.
Microscopio confocale
Basa uno specifico punto di luce laser focalizzato sul campione ad una particolarità profonda e la luce fluorescente emessa viene raccolta dal rilevatore. Prima di raggiungere il rilevatore deve passare nell’apertura confocale che permette il passaggio solo della luce emessa dal campione.
Microscopio elettronico a scansione (TEM)
Utilizza un fascio di elettroni, che permette di andare oltre la visione superficiale del microscopio ottico.
Immunogold
Tecnica tramite la quale lanticorpo viene legato a qualcosa che contrasta il passaggio degli elettroni e si tratta di atomi di oro colloidale (rivestito anche da argento per aumentarne le dimensioni)