Storicismo politico: Flashcards
In cosa consiste lo storicismo politico?
Attenzione alla storia.
Attenzione alla posizione dell’uomo rispetto alla storia: ogni periodo ha le sue tipicità.
Quale la principale novità del pensiero machiavelliano?
Politica e morali sono staccati: non è quindi corretto giudicare le azioni politiche con il metro della morali(un’azione politica non può essere considerata giusta o sbagliata a livello morale, ma può essere giudicata adatto o inadatta secondo la politica).
In quale conteste storico vive e scrive Machiavelli?
Machiavelli vive alla fine del ‘400 quando l’Italia è in uno stato di totale frammentazione: tutti i territori sono divisi e i sovrani non riescono a mantenere saldamente il potere. Machiavelli fa esperienza della politica fiorentina e viene anche esiliato proprio perché a Firenze c’era una continua alternanza tra repubblica e la monarchia dei Medici.
Vive in un’epoca di totale crisi, nel periodo tra l’umanesimo e la contemporaneità. Tanti eventi storici importanti avevano cambiato la realtà: la scoperta del nuovo mondo, la riforma protestante e la nascita di alcune monarchie nazionali. Si ha poi la repubblica imposta da Savonarola, la discesa di Carlo V e il sacco di Roma, ‘indebolimento delle corti…
In cosa consiste l’antropologia di Machiavelli?
L’antropologia di Machiavelli si basa sulla verità effettuale, che si contrappone all’immaginazione: quindi Machiavelli pensa di avere una visione realista a dell’uomo.
Machiavelli crede che l’uomo sia malvagio ed egoista di natura. Egli vuole solo fare il proprio particulare cioè il proprio interesse personale. Inoltre, ritiene che siano cupidi di guadagno, ingrati, volubili, simulatori e dissimulatori ma anche fuggitori di pericoli(cercano sicurezza ma allo stesso tempo tentando di arricchirsi). Le contraddizioni tra alcune di queste caratteristiche sono sempre vive e creano tumulti i quali sono perfetti per conseguire all’ordine di progredire e di migliorarsi.
Che caratteristiche deve avere un buon principe?
Un buon principe deve essere in grado di cambiare il proprio comportamento in base alla fortuna: non tutti i comportamenti vanno bene in un determinato periodo e in un certo luogo. Inoltre il principe deve sapere essere sia uomo che bestia, soprattutto i volpe e leone in modo da essere sia furbo che forte.
Il principe deve anche essere il più virtuoso tra tutti e saper usare la virtù per manette il potere più a lungo possibile.
Il principe deve anche sapere usare la violenza, senza essa sarebbe come un profeta disarmato.
L’uomo è malvagio per natura?
Per Machiavelli lo è, mentre per altri filosofia presenti e successivi l’uomo i ha caratteristiche molto diverse, anche opposte. Per Aristotele l’uomo è un animale sociale che deve vivere con altri in modo da potersi realizzare, mentre per Hobbes l’uomo è semplicemente egoista e si associa con gli altri solo per convenienza.
Rousseau pensa invece che sia la società a corrompere gli uomini, gli uomini lontani dalla società sarebbero inclini al bene(mito del buon selvaggio).
In cosa consiste la vera virtù del principe?
La vera virtù del principe consiste nel saper cambiare il proprio comportamento in base al tempo e al luogo e al saper creare un progetto realistico per il proprio principato. Inoltre, deve saper creare un ordine che concili più possibile le caratteristiche naturali dell’uomo. L’uomo politico è come gli altri se non fosse per sua maggior capacità di governare la virtù(progetti reali). Questa sua capacità fa in modo di condurre la popolazione ad un fine usando qualsiasi mezzo a disposizione(anche quelli non moralmente accettati, politica e morale sono staccate).
Qual’ è il fine ultimo del principe?
Il fine del principe è mantenere il potere creando un nuovo ordine che si basa sulla ricerca di sicurezza ma anche di guadagno.
Come sono legate politica e guerra?
La guerra e la politica prese singolarmente sono due elementi che valgono poco. La loro unione, invece, crea un binomio fondamentale per ogni stato. La Polonia presa singolarmente può essere unicamente concepita come una profezia, Machiavelli ne vede un ottimo esempio in Savonarola. Egli si è unicamente affidato alla ragione, quindi fallirà.
È anche importante sviluppare il tema del monopolio della violenza: Machiavelli sostiene che il politico debba avere tale monopolio e che egli si debba comportare come un centauro: metà uomo e metà bestia.
In che modo l’ordine nasce dal tumulto?
Con ordine si s’intende il sistema politico, esso nasce dal tumulto perché per creare un nuovo ordine è necessaria la distruzione del precedente. Inoltre, Machiavelli fa l’esempio di Roma, essa si è mantenuta grande nel tempo perché ha avuti continui tumulti che non hanno permesso a nessuno di prevalere e nonostante tutti i tumulti i vari ceti avevano qualcosa su cui conserviere: l’idea di libertà romana.
Solo grazie al tumulto è possibile creare ordini che concilino ciò che sembra inconciliabile.
In cosa consiste l’auctoritas?
L’auctoritas è l’ordine politico che non deve rimanere immobili che deve continuare a trasformarsi. Questi bonomia crea una che una contraddizione: come si può creare una filosofia politica se tutto è continuamente in cambiamento?
La virtù del politico è un’arte o una scienza? Giustifica.
È un’arte, infatti viene chiamata tekne politike. La politica, non essendo una scienza, non può avere criteri universalmente validi: infatti un ordine va scelto in base l momento, al luogo e alla fortuna, non in base a leggi. Inoltre è possibile creare un numero indefinito di ordini o, i quali essendo tutti diversi non possono nemmeno essere catalogati.
In cosa consiste la “ragion di stato” di Botero?
La ragion di stato sono i mezzi usati per fondare, conservare ad ampliare un dominio.
In cosa si differenziano Machiavelli e Botero?
Machiavelli: non tiene conto della morale in senso stretto, la stacca dalla politica in modo che essa avesse dei principi a parte.
Botero: viene definito “machiavellismo timorato da Dio” perché la religione diventa uno dei fondamenti dello stato(vive nella controriforma). Inoltre, Botero considera anche le esigenze morali dei sudditi.