Sindrome dell'intestino irritabile Flashcards
IBS segni e sintomi
L’IBS è una patologia cronica o ricorrente, caratterizzata da una triade sintomatologica: dolore ai
quadranti addominali inferiori, irregolarità dell’alvo e meteorismo, non sono attribuibili ad
alterazioni organiche o laboratoristiche.
tipi di IBS
IBS-C: IBS con prevalenza di stipsi
- IBS-D: IBS con prevalenza di diarrea
- IBS-M: IBS misto
- IBS-U: IBS senza sottotipo
epidemiologia dell’IBS
La prevalenza della patologia è molto elevata e va dall’8% al 25% della popolazione mondiale;
colpisce soprattutto il sesso femminile della mezza età. Rispetto a patologie considerate
diffusissime, come l’ipertensione, la sua prevalenza è il doppio. Il problema dell’IBS è che il
71-80% dei pazienti si autodiagnostica la patologia e la cura in autonomia, senza consultare il
medico; circa un terzo consulta il medico di medicina generale, e solo l’1% giunge dal medico
specialista: questi sono pazienti che hanno già provato diverse terapie, ma non avendo ottenuta la
soddisfazione sintomatologica pensano di avere qualcosa di organico che nessun medico scopre.
Circa il 12% delle visite dal medico di famiglia riguarda pazienti con IBS, mentre dagli specialisti il
28%; se paragonata ad altre patologie, solo l’IBD è più frequente dell’IBS. È un problema sociale
perché implica la modifica dello stile di vita, in particolare tramite l’assenteismo, quindi giornate di
lavoro perse o ridotte, a volte anche il cambiamento di tipo di lavoro. I costi totali sono di 30
miliardi di dollari all’anno, includendo quelli diretti e indiretti.
IBS andamento della patologia
La malattia è ricorrente perché ha alti e bassi,
ad esempio un paziente inizia a sviluppare
dei sintomi che hanno un apice in un
momento stressante (divorzio),
successivamente la situazione migliora per
alcuni anni e infine ha un secondo evento
(infezione enterica) che scatena nuovamente i
sintomi. Inoltre, viene definito come disturbo
cronico perché il 97% dei pazienti durante la
vita non cambierà la propria diagnosi.
IBS: 1) Aumento delle percezioni degli stimoli provenienti dal canale alimentare (o ipersensibilità
viscerale)
Analizzando il primo punto, manca il filtro che consente di interpretare lo stimolo proveniente
dall’intestino: a parità di stimolo nocicettivo, chi possiede il filtro lo interpreta come un fastidio, nel
5
colitico può essere interpretato come reale dolore invalidante. Questo è stato dimostrato da un
esperimento, studiando 25 pazienti con IBS e 20 sani e posizionando un palloncino a livello del
sigma, questo è stato gonfiato ed è stato osservato che la percentuale di pazienti che riportava un
dolore fosse decisamente aumentata nei pazienti con IBS rispetto al paziente sano.
IBS: 2) Alterazioni dell’attività motoria gastrointestinale
Per quanto riguarda il secondo punto, l’osservazione è stata fatta su studi elettrofisiologici e
manometrici (a riposo e dopo pasto) e si è visto che l’alterazione motoria sia di tipo ipercontrattile. I
tempi di transito nel tenue cambiano a seconda della variante, è chiaro come il paziente con IBS-D
presenti tempi di transito minori rispetto al paziente con IBS-C
IBS: 3) Disturbi della sfera psicologica
Per quanto riguarda i disturbi della sfera psicologica, la somatizzazione è qualcosa di intangibile e
quindi è sempre molto difficile valutare se il paziente sia ansioso, depresso o altro, perché spesso
cerca di negare questo aspetto, o perché teme che il medico lo etichetti subito come psicosomatico.
Sono state studiate anche altre ipotesi patogenetiche: si pensa che vi sia un fattore genetico o
ereditario, inoltre sono stati presi in considerazione l’alterazione dei neurotrasmettitori intestinali e
il microbioma intestinale. Quest’ultima ipotesi nasce dal fatto che se io cerco di correggere con
probiotici o antibiotici la situazione del paziente, riesco a ottenere una certa percentuale di efficacia,
ma il problema rimane la persistenza. Come vedremo dopo, il paziente con IBS ha quasi sempre una
risposta a un farmaco nuovo, ma perde efficacia con il tempo. Questo si verifica a causa della
componente placebo, quindi per questo è difficile fare studi in trial: il valore del placebo è del 50%,
quindi per scoprire una molecola che mi soddisfi devo ottenere almeno il 75% di efficacia.
diagnosi di IBS
L’approccio diagnostico prevede l’importanza fondamentale dell’anamnesi, successivamente si
procede con l’esame obiettivo, l’esclusione di una causa organica, l’inizio del trattamento e la
valutazione della risposta . L’anamnesi è molto lunga perché è raro avere un paziente che ha
solamente sintomi di IBS, infatti ha spesso manifestazioni extra-intestinali come emicrania,
sindrome fibromialgica, disturbi urinari (disuria, cistite interstiziale), sindrome da astenia cronica,
disturbi ginecologici (dispareunia) e disordini psichiatrici.
Come accennato precedentemente, è importante distinguere un problema di tipo funzionale da uno
organico. Quando abbiamo esami di laboratorio alterati, febbre e presenza di sangue occulto,
dobbiamo indagare ulteriormente, così come in presenza di dimagrimento repentino. Eseguiamo
quindi una colonscopia ed eventualmente altri esami specialistici.
Il paziente quindi è preoccupato, come detto prima ha già eseguito diversi esami e provato molte
terapie, e teme di avere qualcosa di grave che nessuno riesce a diagnosticare. Inoltre, il termine
“psicosomatico” viene difficilmente accettato dal paziente, quindi è importante spiegare cosa siano
l’ansia e la depressione e che abbiano la stessa dignità di altre patologie. Molti pazienti avrebbero
un netto beneficio da farmaci che migliorano il tono dell’umore o riducono l’ansia, ma li rifiutano
per un’errata concezione.
IBS diagnosi differenziale
- Intolleranza al lattosio
- Farmaci ( lassativi / antiacidi contenenti Magnesio)
- Infezioni batteriche ( Salmonella, Campylobacter, Yersinia, Cl. Difficile)
- Infezioni parassitarie ( Giardia, Entameba histolityca)
- M.I.C.I. (Crohn, RCU, Coliti microscopiche)
- Neoformazioni colorettali
- Malassorbimento (Pancr. Cr., Sprue Celiaca)
- Alterazioni metaboliche (diabete, tireotossicosi)
- Tumori Endocrini (Gastrinoma, Carcinoide, VIPoma)
- Disturbi psichiatrici (depressione, panico)
Terapia IBS
La cosa importante da fare è tranquillizzare il paziente, spiegando i meccanismi dei sintomi,
rassicurando e coinvolgendo il paziente, identificando il problema del malato da “periferico” a
“centrale” e utilizzando trattamenti con meccanismi di azione biologicamente plausibili e con
efficacia dimostrata in studi controllati.
7
Il trattamento tiene conto dello spettro clinico, che ci permette di classificare la patologia in forme
lievi, moderate e grave. Le prime sono le più frequenti e vengono trattate con il cambiamento della
dieta e dello stile di vita, mentre nelle forme moderate è indispensabile associare dei farmaci che
agiscono sul sintomo, in base alle diverse varianti. I pazienti con forme severe devono assumere
farmaci della sfera psichica, quindi vengono mandati dallo specialista.
In particolare, i farmaci sono i seguenti:
o Dieta e IBS
● FODMAPS, Glutine
o IBS–D
● Loperamide, Rifaximina, Ondansetron
o IBS–C
● Psyllium, Macrogol, Linaclotide
o IBS–Dolore e gonfiore
● Probiotici, Antispastici
● Antidepressivi
o Prospettive future
Non ci sono evidenze che l’abolizione del glutine sia efficace, esistono diversi studi ancora in corso.
Per quanto concerne i probiotici hanno un effetto benefico, ma è importante capire quale. Gli
antispastici hanno come effetto la riduzione del dolore, ma spesso vengono sospesi per gli effetti
collaterali. La loperamide ovviamente non può essere una cura continuativa, tuttavia è molto
importante nei pazienti che hanno paura di uscire di casa per paura di non riuscire a controllare lo
stimolo ad evacuare. La rifaximina è un antibiotico che agisce localmente perché non viene
assorbito, e nel paziente con IBS viene valutato in caso di disbiosi.