segnali discorsivi Flashcards
cosa sono i segnali discorsivi
sono elementi linguistici di natura pragmatica, impiegati in particolare nel parlato, che, a partire dal significato originario, assumono ulteriori funzioni nel discorso a seconda del contesto linguistico e situazionale. si possono paragonare a dei segnali stradali che ci dicono dove deve andare il nostro processo diinterpretazione
caratteristiche dei segnali discorsivi
- classe di elementi linguistici che funziona nei domini cognitivi, espressivi, sociali e testuali
- Tali elementi possono fornire la struttura del discorso fungendo anche da istruzioni dal parlante all’ascoltatore
- La classe è eterogenea, definibile non su base morfologica o lessicale ma su base funzionale, ed è composta da elementi provenienti da varie categorie.
- sono cancellabili senza modificare il significato dell’enunciato
multifunzionalità nei segnali discorsivi
Caratteristica comune a tutti questi elementi, può essere su due livelli:
- a livello paradigmatico (in absentia): lo stesso segnale discorsivo ha diverse funzioni, anche opposte, in contesti diversi, a seconda della posizione, intonazione e altri elementi relativi al cotesto e al contesto
-a livello sintagmatico (in praesentia): lo stesso segnale discorsivo ha più funzioni nello stesso testo.
classe dei segnali discorsivi
classe eterogenea definibile non su base morfologica o lessicale ma funzionale, composta da elementi provenienti da varie categorie. li individuo in base alla loro funzione e non alla loro forma
caratteristiche principali della forma dei segnali discorsivi
sono elementi «esterni»: non contribuiscono al contenuto semantico dell’enunciato, non fanno sintatticamente parte della frase;
sono eliminabili;
non hanno una collocazione fissa;
tendono a ripetersi;
spesso costituiscono un gruppo prosodico a sé (intonazione parentetica);
hanno portata variabile (porzione di turno, a tutto il turno o anche a più turni) e facente riferimento al discorso, non alla grammatica.
catene e cumuli
sono sequenze di segnali discorsivi
catene: quando i segnali rappresentano la stessa funzione
cumuli: quando i segnali portano a funzioni differenti
a cosa servono i segnali discorsivi?
strutturano l’interazione, l’argomentazione e il discorso;
forniscono all’ascoltatore indizi sull’interpretazione dell’interazione e del
discorso;
connettono elementi nella frase e tra le frasi, esplicitano la posizione dell’enunciato nella dimensione interpersonale;
evidenziano processi cognitivi in atto.
valore connettivo dei segnali discorsivi
fa parte del loro significato, si esprime nella relazione tra enunciati e nella relazione tra l’enunciato e il contesto in senso ampio, anche extralingusitico.
coesione e segnali discorsivi
i segnali discorsivi assicurano coesione testuale, connettono le varie parti del testo, segnalano i rapporti tra gli enunciati e aiutano il destinatario a interpretare l’organizzazione del testo
“diciamo”
basato sulla prima persona plurale del congiuntivo è un SD polisemico e multifunzionale, può esprimere la soggettività del parlante, attenuazione o riformulazione in caso di esitazione
a cosa servono i segnali discorsivi?
- a strutturare l’interazione (funzione internazionale)
- a strutturare l’argomentazione e il discorso (funzione metatestuale)
- a strutturare il pensiero (funzione cognitiva)
segnali discorsivi interazionali
presentano il massimo grado di ancoraggio al contesto dell’interazione, sono completamente esterni e indipendenti dall’enunciato.
Si suddividono in segnali dalla parte del parlante (chi proferisce l’enunciato in un determinato momento) e segnali dalla parte dell’interlocutore (chi partecipa allo scambio ma non detiene il turno in un determinato momento).
segnali discorsivi metatestuali
Impiegati per strutturare il discorso e organizzare l’informazione, favorendo la coesione e la coerenza del testo e segnalando le relazioni tra le diverse parti. Sono compresi in questa funzione anche i meccanismi riguardanti i cambiamenti nella pianificazione discorsiva, come le riformulazioni e possiedono un’ulteriore suddivisione interna.
S.D. metatestuali demarcativi
Segnalano l’articolazione del testo nelle sue varie parti e il rapporto tra gli argomenti e i temi trattati nel dialogo. Hanno come obiettivo la strutturazione del discorso, al fine di aiutare l’ascoltatore nella processazione dello stesso
es. in primo luogo
S.D. metatestuali argomentativi
Esprimono l’orientamento argomentativo, ovvero la relazione tra il contenuto semantico di un enunciato e l’insieme di conclusioni a cui permettono di accedere, aiutando in tal senso a strutturare gli argomenti del discorso
S.D. metatestuali focalizzatori
Indirizzano e regolano l’elaborazione dell’informazione. Sono impiegati per sottolineare i punti centrali del discorso, come nel caso di proprio, appunto, ecco, …
S.D. metatestuali indicatori di riformulazione
prevedono un’interpretazione regressiva dell’enunciato precedente, che il parlante può spiegare, rettificare, espandere o condensare, al fine di prevenire o ridurre i rischi di incomprensione, assicurando la coesione testuale e favorendo il progredire del discorso possono essere di parafrasi, di correzione o di esemplificazione
tipi di riformulazione
1) indicatori di parafrasi: segnalano la corrispondenza tra i due elementi (ovvero, cioé)
2) Indicatori di correzione: segnalano la non corrispondenza tra i due elementi (anzi, al massimo)
3) Indicatori di esemplificazione: sovraestendono l’elemento precedente, esemplificandolo (per esempio, tipo)
elementi della riformulazione
La riformulazione prevede tre elementi: due enunciati o segmenti di discorso (l’originale e il riformulato), che sono considerati “equivalenti” (in senso lato; ≈ due modi diversi di dire la stessa cosa), e un indicatore di riformulazione
“cioè”
marcatore di riformulazione più frequente in italiano, Originariamente marcatore di parafrasi e correzione, si è sviluppato svuotandosi via via del proprio significato originario e arrivando a funzionare come un marcatore dialogico che segnala difficoltà di elocuzione o cognitive, fino agli usi interazionali
segnali discorsivi cognitivi
Marcano le relazioni tra il contenuto testuale e l’atteggiamento del parlante, che ricopre un’ampia varietà di stati emotivi, dall’impegno (commitment) rispetto al contenuto proposizionale fino alla disposizione affettiva. si dividono in indicatori epistemici e indicatori di intensità
(secondo me, presumibimente, sicuramente, …)
S.D. cognitivi indicatori epistemici
relativi alla soggettività del parlante e al commitment, cioè all’impegno rispetto alla verità del contenuto proposizionale, cioè di quanto viene affermato con l’enunciato stesso
S.D. cognitivi meccanismi di intensità
relativi al contenuto proposizionale e alla forza illocutoria degli atti linguistici