segnali discorsivi Flashcards

1
Q

cosa sono i segnali discorsivi

A

sono elementi linguistici di natura pragmatica, impiegati in particolare nel parlato, che, a partire dal significato originario, assumono ulteriori funzioni nel discorso a seconda del contesto linguistico e situazionale. si possono paragonare a dei segnali stradali che ci dicono dove deve andare il nostro processo diinterpretazione

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2
Q

caratteristiche dei segnali discorsivi

A
  • classe di elementi linguistici che funziona nei domini cognitivi, espressivi, sociali e testuali
  • Tali elementi possono fornire la struttura del discorso fungendo anche da istruzioni dal parlante all’ascoltatore
  • La classe è eterogenea, definibile non su base morfologica o lessicale ma su base funzionale, ed è composta da elementi provenienti da varie categorie.
  • sono cancellabili senza modificare il significato dell’enunciato
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3
Q

multifunzionalità nei segnali discorsivi

A

Caratteristica comune a tutti questi elementi, può essere su due livelli:
- a livello paradigmatico (in absentia): lo stesso segnale discorsivo ha diverse funzioni, anche opposte, in contesti diversi, a seconda della posizione, intonazione e altri elementi relativi al cotesto e al contesto
-a livello sintagmatico (in praesentia): lo stesso segnale discorsivo ha più funzioni nello stesso testo.

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4
Q

classe dei segnali discorsivi

A

classe eterogenea definibile non su base morfologica o lessicale ma funzionale, composta da elementi provenienti da varie categorie. li individuo in base alla loro funzione e non alla loro forma

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5
Q

caratteristiche principali della forma dei segnali discorsivi

A

sono elementi «esterni»: non contribuiscono al contenuto semantico dell’enunciato, non fanno sintatticamente parte della frase;
sono eliminabili;
non hanno una collocazione fissa;
tendono a ripetersi;
spesso costituiscono un gruppo prosodico a sé (intonazione parentetica);
hanno portata variabile (porzione di turno, a tutto il turno o anche a più turni) e facente riferimento al discorso, non alla grammatica.

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6
Q

catene e cumuli

A

sono sequenze di segnali discorsivi
catene: quando i segnali rappresentano la stessa funzione
cumuli: quando i segnali portano a funzioni differenti

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7
Q

a cosa servono i segnali discorsivi?

A

strutturano l’interazione, l’argomentazione e il discorso;
forniscono all’ascoltatore indizi sull’interpretazione dell’interazione e del
discorso;
connettono elementi nella frase e tra le frasi, esplicitano la posizione dell’enunciato nella dimensione interpersonale;
evidenziano processi cognitivi in atto.

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8
Q

valore connettivo dei segnali discorsivi

A

fa parte del loro significato, si esprime nella relazione tra enunciati e nella relazione tra l’enunciato e il contesto in senso ampio, anche extralingusitico.

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9
Q

coesione e segnali discorsivi

A

i segnali discorsivi assicurano coesione testuale, connettono le varie parti del testo, segnalano i rapporti tra gli enunciati e aiutano il destinatario a interpretare l’organizzazione del testo

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10
Q

“diciamo”

A

basato sulla prima persona plurale del congiuntivo è un SD polisemico e multifunzionale, può esprimere la soggettività del parlante, attenuazione o riformulazione in caso di esitazione

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11
Q

a cosa servono i segnali discorsivi?

A
  • a strutturare l’interazione (funzione internazionale)
  • a strutturare l’argomentazione e il discorso (funzione metatestuale)
  • a strutturare il pensiero (funzione cognitiva)
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12
Q

segnali discorsivi interazionali

A

presentano il massimo grado di ancoraggio al contesto dell’interazione, sono completamente esterni e indipendenti dall’enunciato.
Si suddividono in segnali dalla parte del parlante (chi proferisce l’enunciato in un determinato momento) e segnali dalla parte dell’interlocutore (chi partecipa allo scambio ma non detiene il turno in un determinato momento).

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13
Q

segnali discorsivi metatestuali

A

Impiegati per strutturare il discorso e organizzare l’informazione, favorendo la coesione e la coerenza del testo e segnalando le relazioni tra le diverse parti. Sono compresi in questa funzione anche i meccanismi riguardanti i cambiamenti nella pianificazione discorsiva, come le riformulazioni e possiedono un’ulteriore suddivisione interna.

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14
Q

S.D. metatestuali demarcativi

A

Segnalano l’articolazione del testo nelle sue varie parti e il rapporto tra gli argomenti e i temi trattati nel dialogo. Hanno come obiettivo la strutturazione del discorso, al fine di aiutare l’ascoltatore nella processazione dello stesso
es. in primo luogo

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15
Q

S.D. metatestuali argomentativi

A

Esprimono l’orientamento argomentativo, ovvero la relazione tra il contenuto semantico di un enunciato e l’insieme di conclusioni a cui permettono di accedere, aiutando in tal senso a strutturare gli argomenti del discorso

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16
Q

S.D. metatestuali focalizzatori

A

Indirizzano e regolano l’elaborazione dell’informazione. Sono impiegati per sottolineare i punti centrali del discorso, come nel caso di proprio, appunto, ecco, …

17
Q

S.D. metatestuali indicatori di riformulazione

A

prevedono un’interpretazione regressiva dell’enunciato precedente, che il parlante può spiegare, rettificare, espandere o condensare, al fine di prevenire o ridurre i rischi di incomprensione, assicurando la coesione testuale e favorendo il progredire del discorso possono essere di parafrasi, di correzione o di esemplificazione

18
Q

tipi di riformulazione

A

1) indicatori di parafrasi: segnalano la corrispondenza tra i due elementi (ovvero, cioé)
2) Indicatori di correzione: segnalano la non corrispondenza tra i due elementi (anzi, al massimo)
3) Indicatori di esemplificazione: sovraestendono l’elemento precedente, esemplificandolo (per esempio, tipo)

19
Q

elementi della riformulazione

A

La riformulazione prevede tre elementi: due enunciati o segmenti di discorso (l’originale e il riformulato), che sono considerati “equivalenti” (in senso lato; ≈ due modi diversi di dire la stessa cosa), e un indicatore di riformulazione

20
Q

“cioè”

A

marcatore di riformulazione più frequente in italiano, Originariamente marcatore di parafrasi e correzione, si è sviluppato svuotandosi via via del proprio significato originario e arrivando a funzionare come un marcatore dialogico che segnala difficoltà di elocuzione o cognitive, fino agli usi interazionali

21
Q

segnali discorsivi cognitivi

A

Marcano le relazioni tra il contenuto testuale e l’atteggiamento del parlante, che ricopre un’ampia varietà di stati emotivi, dall’impegno (commitment) rispetto al contenuto proposizionale fino alla disposizione affettiva. si dividono in indicatori epistemici e indicatori di intensità
(secondo me, presumibimente, sicuramente, …)

22
Q

S.D. cognitivi indicatori epistemici

A

relativi alla soggettività del parlante e al commitment, cioè all’impegno rispetto alla verità del contenuto proposizionale, cioè di quanto viene affermato con l’enunciato stesso

23
Q

S.D. cognitivi meccanismi di intensità

A

relativi al contenuto proposizionale e alla forza illocutoria degli atti linguistici