Ricerca & Campionamento Flashcards

1
Q

UNITÀ DI ANALISI E UNITÀ DI RILEVAZIONE?

A

Il tipo di oggetti sui quali si raccolgono le informazioni in una ricerca si dice “unità di analisi”.
* es. analizzare l’altruismo sugli individui;
* si riferisce sempre ad un preciso ambito spazio–temporale;
Si tratta di un referente generico, diverso dal caso che rappresenta il referente concreto sul quale viene raccolta l’informazione (“avvocata italiana”/sig.ra Rossi Maria).
Definire l’ambito spazio–temporale di interesse di una ricerca per individuare il tipo di oggetti sui quali raccogliere i dati.
L’unità di analisi non sempre coincide con l’unità di rilevazione, che è l’unità dalla quale si ottiene l’informazione.

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2
Q

POPOLAZIONE?

A

La popolazione di una ricerca è quell’insieme dei casi che teoricamente costituiscono l’oggetto di indagine e che hanno in comune almeno una caratteristica osservabile.
È l’insieme degli esemplari dell’unità di analisi che si incontrano nell’ambito spazio-temporale definito per la ricerca.
* se posso definire tutta la popolazione della ricerca → rilevazione censuaria;
La rilevazione censuaria
In una rilevazione censuaria tutte le unità che compongono la popolazione di riferimento entrano a far parte dell’indagine. L’esempio più classico è quello del censimento generale della popolazione e delle abitazioni svolto dall’Istat ogni 10 anni.

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3
Q

CAMPIONE E CAMPIONAMENTO?

A

Quando i membri di una popolazione sono numerosi, non si riesce a compiere un’enumerazione completa degli stessi e a raccogliere informazioni su tutti, è necessario scegliere un sotto–insieme.
Questo sotto–insieme si chiama “campione” e il processo della sua scelta si chiama “campionamento”.
Nelle scienze sociali i campioni si studiano al fine di estendere a tutta la popolazione le conclusioni che si traggono dall’analisi delle informazioni relative al campione.
a “inferenza statistica” e ha precise regole.
* ramo della statistica che si occupa di trarre conclusioni o inferenze sulle caratteristiche di una popolazione basandosi sui dati raccolti da un campione rappresentativo di tale popolazione;
Una scelta casuale non è affatto una scelta senza regole: al contrario, la procedura di campionamento casuale deve seguire criteri ben precisi e il caso, il vero caso probabilistico, ha le sue leggi.
La natura casuale o meno di un campione dipende integralmente dal procedimento di estrazione e non ha niente a che vedere con il suo risultato.

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4
Q

CAMPIONAMENTO PROBABILISTICO E NON PROBABILISTICO?

A

Ci sono due famiglie di campionamenti:
* probabilistico o casuale: è la procedura di campionamento in cui i casi vengono scelti in modo che la probabilità che di ciascun caso ha di essere incluso nel campione è noto (causale semplice,sistematico,stratificato,gerarchici)
non probabilistico: è la procedura di campionamento in cui i casi vengono scelti partendo da una situazione in cui non si ha accesso alla lista completa della popolazione di riferimento. In questo tipo di campionamento NON si conosce la probabilità che ogni singolo caso ha di essere incluso nel campione (quote,scelta ragionata,valanga)

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5
Q

RAPPRESENTIVITA’?

A

Capacità di un campione di riprodurre – su scala ridotta – le caratteristiche dell’intera popolazione oggetto di studio.
* rappresentatività fa riferimento alla possibilità del campione di rappresentare la popolazione;
* la casualità è metodo finalizzato a ottenere un campione rappresentativo della popolazione mente la rappresentatività fa riferimento all’esito della procedura;

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6
Q

MATRICE CASI PER VARIABILI?

A

Strumento per organizzare i dati raccolti in fase di rilevazione e analizzarli.
Contiene tutta l’informazione sullo stato dei casi rispetto alle proprietà ritenute rilevanti nell’ambito di una ricerca.
Contiene tutte le informazioni su N casi specificate dai valori assegnati a V variabili * Il suo scopo è registrare il valore alfa-numerico dello stato (le modalità) di ciascun caso sulla proprietà e di concentrare tutte le informazioni. Per organizzare le informazioni raccolte in fase di rilevazione e studiare le variabili singolarmente si usa la matrice dei dati (strumento euristico utile per organizzare il materiale empirico grezzo al fine di analizzarlo con gli strumenti dell’analisi statistica;

QUESTIONARIO: accompagna il percorso conoscitivo e ricalca le dimensioni che abbiamo concettualizzato.
* percorso di approfondimento che dal generale va verso il particolare;
Quali domande porre?
* riferite ad aspetti “oggettivi”: nome, età, genere,… composizione socio–anagrafica; sono le domande più semplici e di solito si mettono all’inizio;
riferite ad aspetti “soggettivi”: diverse tra le persone e possono chiedere un’interpretazione; riguardano atteggiamenti, opinioni, sensazioni,
“desiderabilità sociale”: la persona dà la risposta che ritiene sia desiderata dall’intervistatore (distorsione)
Formulazione: no affermazioni valoriali o che facciano trasparire opinioni a riguardo, che abbiano un linguaggio semplice che la persona possa comprendere facilmente. No significati ambigui.
Pre–test: far fare il questionario ad un gruppo di persone dello stesso tipo di quelle definitive, per vedere se il questionario funziona.
No domande con doppia negazione (es. “non si può proibire”).
Modo di Compilazione,Autocompilazione

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7
Q

RICERCA QUALITATIVA?

A

Non cerca di ricondurre le risposte alla matrice casi per variabili: non ha la necessità di farsi uno strumento di rilevazione come il questionario.
Coglie le informazioni in maniera destrutturata, libera e si avvale di altri strumenti di ricerca.

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8
Q

TECNICHE DELLA RICERCA QUALITATIVA?

A

osservazione: per ottenere info di ampio raggio, soprattutto quando interlocutori sono difficili da raggiungere (“target nascosti”) che rifuggono le interazioni o ne hanno paura;
osservazione naturalistica: da estranei;
osservazione partecipante: si cerca di condividere le condizioni o
intervista: strumento più diffuso. Modo di fare le domande senza strutturazione (che è al massimo nel questionario) e senza direttività (comportamento dell’intervistatore); non ci sono risposte predefinite;
Discorsiva Narrativa: domande, risposta, destrutturazione, direttiva, libera
Direttività: faccia le domande come vuole, lei a proporle come vuole, posso aprire altre dimensioni
Intervista libera oppure semistrutturata, max direttività max stremo semi standidarzizzazione e dopo massima strutturazione: porre la domanda alla persona poi noi interveniamo per logica. Rilanciamo i ltema di cosa dice una persona
Intervista semistruttrata: Diversa dalla faccia di età lasciamo parlare la persona, proppore domande portanti , ordine domande casuale, domande seguono la persona.
Non struttura, semi: rilanci le domande fatte
No strutturata: riprendo le parole della stessa persona
Intervista libera tecnica rilanci: prendo le sue parole. Domande difficili allora mi preparo altre ( questionario e interviste discorsive)
Semi strutturata: Devo portarmi gli obiettivi da casa. Dipende cosa voglio portare a casa, di solito degli stralci del intervista. Fare emergere il vissuto dare voce agli intervistati.

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9
Q

FOCUS GROUP?

A

fare ricerca su un gruppo di testimoni privilegiati, interlocutori significativi (dal punto di vista sostanziale) del nostro argomento. Persone intervistate contemporaneamente, tutte insieme: non è un’intervista.
* non ci interessa estendere i risultati a tutta la popolazione ma esplorare le diverse sfaccettature di un argomento;
* gruppo di rilevanza sostantiva per il nostro argomento: gli intervistati sono scelti in base al nostro argomento di interesse perché riteniamo che siano qualificati per dirci qualche cosa (es. per esperienza professionale);
* il gruppo è completo quando giungiamo a saturazione: gli argomenti sono comparsi tutti (ce ne accorgiamo quando i temi si ripetono, intervistiamo finché sentiamo cose nuove);
* gruppi che siano gestibili (max 10–12 persone);
* focus perché viene fatto focalizzare, convergere su un argomento, perché ci interessa far emergere i diversi punti di vista;
* presupposto che la conoscenza è frutto del confronto tra prospettive diverse che confrontandosi possono aggiungere a condivisione (o no);
* non solo strumento di conoscenza: l’obiettivo è approfondire un argomento, essere consapevoli di quello che anche gli altri hanno detto;
* perde la dimensione di vissuto e di esperienza che emerge in un’intervista individuale;
Possono essere:
* omogenei per target;
* focus misti;
Può essere utilizzato se si vogliono condividere i risultati di una ricerca di tipo quantitativo (quindi con tanti questionari), per andare ad approfondire i risultati e i punti di vista a riguardo.
O in via preliminare: possono venire fuori gli argomenti da poi indagare con un’indagine quantitativa o qualitativa.

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