RADIOPROTEZIONE 2 Flashcards

1
Q

b) COME GIUSTIFICARE L’ESPOSIZIONE A RADIAZIONI,

A
  • attento bilancio rischio beneficio

- è vietata ogni esposizione non giustificata

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2
Q

ESEMPIO DI MANCANZA DI GIUSTIFICAZIONE IN DIAGNOSTICA, CHE COSA NON PUO’ STUDIARE RX

A

tendini, legamenti o versamenti,

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3
Q

COME VALUTARE PARTI MOLLI NON VISIBILI AD RX

A

ECO

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4
Q

QUANDO NON PRESCRIVERE RX

A

STUDIO TENDINI, LEGAMENTI, VERSAMENTI

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5
Q

COME DEDEVONO ESSERE GIUSTIFICATE ESPOSIZIONI MEDICHE INDIVIDUALE

A

preliminarmente, tenendo conto degli obiettivi specifici dell’esposizione e delle caratteristiche della persona interessata

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6
Q

A CHI SPETTA IL GIUDIZIO FINALE RELATIVO ALL’APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA allo

A

allo specialista dell’area radiologica

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7
Q

COSA SCEGLIE IL RADIOLOGO SULLA BASE PRESCRIZIONE

A
  • tecnica migliore

- procedimento più congruo

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8
Q

CHE COSA SI INTENDE PER INDAGINE RADIOLOGICA

A

atto medico di esclusiva competenza dello specialista medico radiologo.

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9
Q

REQUISITI DELLA PRESCRIZIONE, COSA DEVE ESSERE ESPLICITATO IN PRESCRIZIONE

A
  • sospetto clinico o quesito diagnostico,
  • raccordi anamnestici
  • sintomatologia
  • recenti operazioni
  • eventuali reazioni od allergie a farmaci
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10
Q

CHE COSA AVVIENE IN CASO DI RIFIUTO INGIUSTIFICATO DI PRESTAZIONE

A

si potrebbe configurare il reato di

rifiuto di atti di ufficio,

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11
Q

GRAVITA’ REATO DI RIFIUTO ATTI DI UFFICIO

A
  • pene previste,

- conseguenze.

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12
Q

PRINCIPIO DI RESPONSABILITA’, DI CHI

A
  1. – prescrizione responsabilita’ prescrivente,
  2. – scelta metodologia e tecniche compete allo specialista, minor detrimento possibile, possibilità di utilizzare tecniche sostitutive non basate su radiazioni ionizzanti.
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13
Q

CHI E’ RESPONSABILE DELL’ESAME

A

Condivisa, per l’esposizione a radiazioni

  • medico prescrivente
  • medico eseguente esame
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14
Q

COSA DETERMINA ESPOSIZIONE ALLE RADIAZIONI IONIZZANTI

A

IONIZZANTI deposizione dell’energia che le radiazioni trasportano nei tessuti biologici.

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15
Q

COME VIENE MISURATA LA DEPOSIZIONE DI RADIAZIONI IONIZZANTI IN TESSUTI BIOLOGICI

A

in termini di “dose efficace

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16
Q

DOSE EFFICACE,

A

grandezza che mette in relazione la quantità di radiazione ricevuta con il rischio a l’ individuo è esposto.

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17
Q

MISURA DOSE EFFICACEsi

A

sievert o millisievert

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18
Q

radiazioni ionizzanti, contro

A
  • potenzialmente dannose ,colpiscono le cellule e inducono lesioni del DNA (interruzioni di catena, cambi di basi…)
  • lesioni in dna ,se non riparate, possono determinare conseguenze più o meno rilevanti nelle funzioni cellulari.
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19
Q

tempo di manifestazione effetti radiazioni ionizzanti

A
  • tempo breve

- lungo

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20
Q

fattori determinianti la tempistica di latenza delle manifestazioni avverse,

A
  • quantità di radiazioni assorbita

- modalità di somministrazione radiazioni.

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21
Q

tipi di effetti determinati da radiazioni ionizzanti

A
  • Effetto deterministico

- Effetto stocastico

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22
Q

EFFETTO DETERMINISTICO, CAUSE,

A

da irradiazione di tutto il corpo o localizzata ad alcuni tessuti che produce inattivazione cellulare in grado tale da non poter essere compensata da proliferazione delle cellule che sopravvivono,

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23
Q

CAUSE EFFETTI DETERMINISTICI,

A

,

- uccisione delle cellule, dosi sufficientemente elevate al di sotto dei quali l’effetto non si verifica,

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24
Q

TIPI EFFETTI DETERMINISTICI

A

PRECOCI

RITARDATI

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25
Q

TIPI DI EFFETTI DETERMINISTICI PRECOCI

A

localizzati, generalizzati

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26
Q

effetti precoci localizzati,

A
  • Danno a singoli organi e o tessuti,
  • alterazioni funzionali e o morfologiche
  • esplicazioni in giorni e settimane
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27
Q

effetti deterministici ritardati

A
  • dermatite da radiazioni
  • cataratta da radiazioni
  • effetti teratogeni,
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28
Q

effetto deterministico, da che cosa derivano danni e manifestazioni

A
  • danneggiamento di un numero consistente di cellule

- si manifestano sopra una certa soglia

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29
Q

effetti deterministici localizzati, quali e dosi determinanti

A

superiori ad 1 gy, sia per irradiazione interna che esterna, determina insorgenza vari sintomi in rapporto ad entità dose ricevuta,

  • effetti su gonadi,
  • effetti su cute, s
  • effetti su organismo in sviluppo
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30
Q

effetti su gonadi,

A

1 2 gy su ovaie sterilitaì temporanea, assenza di mestruazioni 1 3 aa, 4 gy sterilita’ permanente, 4 6 gy in sterilita’ permanente

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31
Q

effetti su cute,

A

sede principale danno è strato germinale epidermide, eritema temporaneo da dilatazione capillari,
flittene con necrosi

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32
Q

effetti sul organismo in sviluppo,

A

1 gy in primi gg di gravidanza morte 50% embrioni, 9 60 gg meno mortalità, elevato rischio malformazioni, raccomandazioni alle donne in età feconda, sottoporsi ad esami radiologici esclusivamente nei primi 10 gg del ciclp

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33
Q

effetti di irradiazione parziale,

A

ESPOSIZIONE non letale, eritema, alopecia, cataratta, neoplasie, leucemia,

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34
Q

effetti deterministici generalizzati, sdr acuta da radiazione,

A

Sindromi acute da pan-irradiazione che si manifestano per irradiazione ad alte dosi dell’intero corpo
• Sindrome ematologica (dose soglia: 1-6 Gy)
• Sindrome gastrointestinale (dose soglia: 5-20 Gy)
• Sindrome neurologica (dose soglia: >20Gy)

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35
Q

sindrome ematologica, definizione

A

La sindrome del midollo osseo è chiamata anche “morte emopoietica”. L’emopoiesi è il processo mediante il quale vengono prodotti i diversi tipi di cellule del sangue

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36
Q

sindrome ematologica, quando si presenta

A

in depressione immunologica

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37
Q

organo colpito da sindrome ematologica,

A

midollo ematopoietico

38
Q

latenza sindrome ematologica,

A

3 settimana,

39
Q

SEGNI SINTOMI SINDROME EMATOLOGICA

A

leucopenia, anemia, emorragie, infezioni

40
Q

patogenesi sindrome ematologica

A

: atrofia midollare, con riduzione di eritrociti, leucociti, linfociti, piastrine, con conseguente riduzione delle difese immunitarie

41
Q

morte sindrome ematologica

A

entro 2 mesi se i meccanismi di difesa contro le infezioni non vengono ripristinati.

42
Q

sindrome gastrointestinale, organo colpito

A

intestino tenue (cellule delle cripte situate alla base dei villi)

43
Q

dose soglia sindrome gastrointestinale

A

5 20 GY

44
Q

latenza sindrome gastrointestinale

A

3 gg

45
Q

segni sintomi sindrome gastrointestinale

A

diarrea, febbre, squilibrio idroelettrolitico

46
Q

patogenesi sindrome gastrointestinale

A
  • danno dell’epitelio dell’intestino tenue con conseguente perdita di liquidi ed elettroliti,
  • danno al sistema nutrizionale ed invasione batterica con infezioni
47
Q

morte sindrome gastrointestinale

A

2 settimane, collasso cardiocircolatorio

48
Q

sindrome del sistema n c, dose soglia

A

20 gy

49
Q

latenza sdr snc

A

3 gg

50
Q

segni e sintomi sdr snc

A

irritabilità, iper-reattività, attacchi epilettici, letargia, coma

51
Q

patogenesi sdr snc

A

modificazioni radio-indotte di permeabilità dei vasi sanguigni, edema, aumento di pressione liquorale, morte neuronale

52
Q

morte sdr snc

A

: Certa, entro 2 gg (sdr irreversibile

53
Q

effetto stocastico, definizione

A

effetti di natura probabilistica per i quali non è stato dimostrato un valore soglia al di sotto dei quali non si manifestano.

54
Q

causa effetti stocastici

A

dovuti a trasformazioni cc le cui conseguenze si manifestano a distanza di tempo, anche molto come nella progenie,

55
Q

dose necessaria per trasformare cc conservandone la vitalita’

A

minore di quella necessaria ad ucciderla, effetti che si possono manifestare anche a basse dosi,

56
Q

esposizione a basse dosi, cosa comporta,

A

non la comparsa di danni immediati ma aumenta la probabilità statistica di comparsa di danni a distanza,

57
Q

DIFFERENZA TRA MALATTIE NATURALI E A CAUSA RADIAZIONI

A

no differeanza, mmolto difficile discriminare

58
Q

EFFETTO STOCASTICO, CARATTERISTICHE PRINCIPALI MALATTIE

A
  • Non richiedono superamento di una dose-soglia
    • Riguardano solo una piccola frazione degli esposti; la dose accumulata aumenta la probabilità di comparsa del danno
    • La gravità non dipende dalla dose
59
Q

perche’ gravita’ manifestazioni effetti stocastici non dipende da dose,

A

gli effetti stocastici sono del tipo tutto-o-nulla e le caratteristiche del danno sono identiche alle malattie di origine naturale

60
Q

manifestazioni prinicpali effetti stocastici

A

effetti genetici, tumori. leucemie,

61
Q

PRINCIPALE ALTERAZIONE IN GRADO DI DETERMINARE EFF STOCASTICI

A

, alterazione del DNA del nucleo cellulare

62
Q

da che cosa e’ provocata alterazione dna nucleo

A
  • dall’azione diretta dell’agente ionizzante (particella o fotone)
  • o dall’azione lesiva di radicali ossidanti formati dalla radiazione in immediata prossimità della doppia elica del DNA.
  • irradiazione del citoplasma e della membrana cellulare,
  • a “messaggi” dannosi (di natura proteica) emessi da cellule irradiate vicine.
63
Q

alterazioni elementari dna

A

alterazione o perdita delle basi (puriniche e pirimidiniche)
• rottura di un filamento nella sua struttura portante zucchero-fosfato
• rottura “doppia”, cioè di entrambi i filamenti che compongono l’elica
• formazione di ponti proteici.
Queste alterazioni danno luogo a mutazioni geniche od aberrazioni cromosomiche.

64
Q

quando è presente effetto nella progenie

A

Se si verificano nel DNA delle cellule germinali ne consegue l’effetto genetico.

65
Q

DI CHE COSA POSSONO ESSERE INIZIO ALTERAZIONE LOCI GENICI IN CC SOMATICHE

A

PROCESSO TUMORALE

66
Q

metodi di prevenzione danno,

A
  • prevenendo il danno (produzione di molecole “scavenger” che deviano su sé stesse i radicali ossidanti o di enzimi, come la superossidodesmutasi, che li inattivano)
    • riparandolo (ricostruzione enzimatica del DNA)
    • ovviando ad un danno non riparabile (blocco del ciclo mitotico, con “suicidio” delle cellule lese per apoptosi ).
67
Q

RAGIONE DI ESSERE MECCANISMI DI RIPARIO

A

la cellula deve fronteggiare un numero assai elevato di eventi lesivi “spontanei del DNA (prodotti dal metabolismo ossidativo oltre che dalle radiazioni ambientali), da 415 a 6250 per cellula per ora, di natura uguale o simile a quelli dovuti alle radiazioni ionizzanti.

68
Q

EFFICACIA PROCESSI RIPARATIVI

A
  • la riparazione è perlopiù esatta e completa) quando le alterazioni riguardano uno solo dei 2 filamneti del DNA (e questo è in genere il caso degli eventi spontanei) giacchè il filamento indenne serve da “modello” per una esatta e completa ricostruzione di quello leso.
    Si ritiene che una cellula possa riparare il 99.99% delle rotture di un solo filamento.
  • Le rotture di entrambi i filamenti sono più difficili da riparare: la riparazione può non avvenire o avvenire in modo difettoso
69
Q

PRINCIPALI RESPONSABILI EFFETTIS TOCASTICI

A

Rottura di entrambi i filamenti,

70
Q

INCIDENZA ROTTURA ENTRAMBI I FILAMENTI

A

, i danni a carico di entrambi i filamenti sono rari (circa 1:50 rispetto a quelli a carico di un solo filamento) ma anche una sola particella od un solo fotone possa produrlo e che esso abbia una probabilità finita (circa 10%) di non essere riparato oppure (circa 1-2%) di essere riparato in modo difettoso.
Ciò avvalora l’ipotesi della mancanza di una soglia per l’effetto stocastico

71
Q

RADIAZIONI PIU’ EFFICACI NEL DETERMINARE EFFETTI STOCASTICI

A

STOLe radiazioni ad alto LET sono molto più efficaci di quelle a basso LET nel produrre effetti stocastici per il fatto che le prime producono un più profondo sovvertimento strutturale a causa del maggiore addensamento delle ionizzazioni e della maggior cessione di energia per unità di percorso nel DNA con interessamento di loci multipli distrettuali significativi e maggiore difficoltà ad una riparazione priva di effetti

72
Q

RIPARAZIONE ROTTURE ENTRAMBI I FILAMENTI

A

sono più difficili da riparare: la riparazione può non avvenire o avvenire in modo difettoso.

73
Q

BASSA DOSE, EFFETTI GENETICI,

A

Poiché le radiazioni provocano danni prevalentemente al DNA, è comprensibile che anche basse dosi di radiazioni possano creare dei danni genetici che si evidenziano nella prole in prima o successive generazioni.

74
Q

CC GERMINALI, RADIOSENSIBILITA’

A

Le cellule germinali sono radiosensibili perché si tratta di cellule genetiche immature.
L’incidenza naturale di malformazioni (gravi, lievi, lievissime) è calcolata in 105.000 casi per milione di nati vivi.

75
Q

DOSE DI RADDOPPIO,

A

1 Gy (se 1 milione di genitori ricevessero la dose di 1 Gy si avrebbe il raddoppio delle malformazioni).

76
Q

NEOPLASIA NELL’INFANZIA DA IRRADIAZIONE NELL’UTERO,

A

aumento degli accertamenti radiodiagnostici in gravidanza determinano un aumento del rischio di neoplasie maligne, con un rischio globale in gravidanza per il 47% in bambini esposti a radiazioni in utero

77
Q

radiazioni ionizzanti, danni ai cromosomi, tipi di tumori determinati

A

CANCRI E LEUCEMIE, AGENTI CANCEROGENI,

78
Q

tempo di latenza cancro e radiazioni,

A

Anche 30 40 aa,

79
Q

DOSE EFFICACE RX STANDARD

A
  • dose efficace di 0.02 msv.
  • La Rx colonna lombare equivale a 65 toraci,
  • la Rx dorsale 35,
  • la Rx anca 15,
  • la Rx bacino 35;
  • la Rx addome vale 50,
  • il clisma opaco corrisponde a 350.
80
Q

vantaggi tac multistrato

A

esegue un numero di strati notevole con un carico maggiore in termini di radiazioni.

81
Q

principio di ottimizzazione, fattori di considerare

A
  • Mantenere piu’ basse possibili dosi da esposizione medica,
  • dose compatibile con il tipo di informazione da ottenere
  • tenere conto di fattori economici e sociali;
82
Q

fattori riguardanti il principio di ottimizzazione

A
  • scelta delle attrezzature,

- la produzione adeguata di un informazione diagnostica appropriata

83
Q

principio della sensibilità civile e penale, quando si applica

A

la violazione degli obblighi di cui all’articolo 3, in tema di giustificazione, ed all’articolo 4, in tema di ottimizzazione,

84
Q

pene per imprescrebilita’

A

arresto fino a tre mesi

- ammenda di tipo pecuniario.

85
Q

richiesta in radiologia, come deve essere

A

La “richiesta” in radiologia si può chiamare “proposta”, perché assieme si valuta anche il percorso diagnostico migliore.

86
Q

linee guida in radiologia,

A
  • SIRM (Società Italiana Radiologia Medica), che consiglia cosa sia meglio richiedere sulla base dei sospetti clinici,
  • American College of Radiology.
87
Q

movimento choosing wisely , raccomandazione

A

Non eseguire esami di imaging per cefalee non complicate;

  • Non eseguire esami di imaging in pazienti con bassa probabilità di embolia polmonare.
  • Non eseguire RX torace pre-operatoria per pazienti privi di storia significativa e in assenza di sospetto clinico.
  • Non sottoporre a TC prima che all’ecografia i bambini per l’appendicite.
  • Non prescrivere tecniche di imaging di follow-up per cisti degli annessi prive di significato clinico.
88
Q

indicazioni sirm radiologia,

A
  • Non eseguire RM di rachide lombosacrale in caso di lombalgia nelle prime sei settimane in assenza di segni sintomi di allarme (ad esempio segni neurologici);
  • Non eseguire RM di ginocchio in caso di dolore acuto da trauma o cronico;
  • Non eseguire RM dell’encefalo per cefalea non traumatica in assenza;
  • RX torace preoperatorio non va fatto se non ci sono segni o sintomi capaci di influire su esito dell’intervento;
  • Non eseguire di routine RX cranica in caso di trauma cranico lieve (spesso richiesto in passato per i
    bambini piccoli).
89
Q

cosa serve rx cranio

A
  • indagare una sospetta frattura o le sue conseguenze;

- non vede ematoma o lesioni legamentose

90
Q

responsabilita’ professionale prescrittiva, come si configura

A
  • firmare la richiesta in maniera leggibile

- redigere richiesta con mezzi elettronici di elaborazione o in maniera leggibile