PRINCIPI DI DOSIMETRIA Flashcards

1
Q

DEFINIZIONE, DOSIMETRIA

A

Determinazione della quantità di radiazioni emesse da una sorgente o assorbite da un tessuto”

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2
Q

A CHE COSA SI RIFERISCE DOSE DI ESPOSIZIONE

A

se non vengono assorbite le radiazioni permangono in aria

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3
Q

DOSE DI ESPOSIZIONE , DEFINIZIONE

A

è la quantità di energia (dose) presente in un qualunque punto dello spazio (aria) attraversato da una radiazione”.

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4
Q

A QUALE UNITA’ DI MISURA CI SI RIFERISCE UNA VOLTA CHE LA RADIAZIONE VIENE ASSORBITA

A

DOSE DI ASSORBIMENTO

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5
Q

DOSE DI ASSORBIMENTO, DEFINIZIONE

A

“è definita come l’energia (E) depositata in un organo divisa per la massa (m) dell’organo stesso D=E/m”. In altre parole: è la quantità di radiazioni realmente assorbita dal sistema biologico.

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6
Q

UNITA’ DI MISURA DELLA DOSE DI ASSORBIMENTO

A

GRAY

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7
Q

GRAY, DEFINIZIONE

A

quantità di energia, espressa in Joule, assorbita da 1 KG di materia = 1 J x 1 Kg.

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8
Q

EFFETTI SUI SISTEMI BIOLOGICI SULLA BASE DEL TIPO DIFFERENTE DI RADIAZIONI

A

A parità di dose di radiazione assorbita, l’effetto biologico sarà differente a seconda del tipo di
radiazioni.
Assorbire 1Gy di radiazione elettromagnetica è molto diverso da assorbire 1Gy di radiazione
corpuscolata alfa o Beta

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9
Q

PARAMETRI CHE CONDIZIONANO EFFETTO BIOLOGICO DELLE RADIAZIONI

A
  • densità di ionizzazione

- let

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10
Q

DENSITA’ DI IONIZZAZIONE, DEFINIZION

A

il numero di coppie di ioni che si creano per unità di percorso
(micrometro). Essa è direttamente proporzionale alla energia iniziale della radiazione.
Esempio: se io ho una radiazione elettromagnetica di 50 KeV la densità di ionizzazione
sarà maggiore (il doppio) rispetto a quella generata dalle coppie di ioni che sono formati
da una radiazione elettromagnetica di 25 KeV.

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11
Q

LET, DEFINIZIONE

A

energia ceduta in KeV per micrometro di tessuto attraversato.

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12
Q

ENTITA’ LET

A

Il LET è direttamente proporzionale alla energia iniziale della radiazione e al quadrato della sua carica.
- Il LET è inversamente proporzionale alla velocità della radiazione

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13
Q

TIPI DI ENTITA’ DI DANNI SULLA BASE TIPOLOGIA DI RADIAZIONI

A

Se io ho radiazioni prive di carica (come le elettromagnetiche) l’energia ceduta dalla radiazione nell’attraversare il tessuto è decisamente inferiore rispetto all’energia ceduta da radiazioni dotate di carica (alpha: 2 cariche; Beta -: 1 carica). Le radiazioni elettromagnetiche inoltre, essendo leggere e veloci cederanno minore energia rispetto a radiazioni più pesanti, come le Alfa e le Beta

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14
Q

DOSE EQUIVALENTE, DEFINIZIONE

A

la dose assorbita da un organo o tessuto moltiplicata per un fattore di peso
associato al tipo di radiazione”

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15
Q

UNITA’ DI MISURA DELLA DOSE EQUIVALENTE

A

SIEVERT

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16
Q

DEFINIZIONE SIEVERT

A

1 Gy x Q (fattore di peso della radiazione

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17
Q

FATTORE DI PESO RADIAZIONI

A
  • massimo per la particella alfa, attraversando l’acqua cede più di 175 kex per micrometro attraversato
  • fattore di peso è minimo per i raggi x, gamma o per elettroni
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18
Q

ULTERIORI VARIABILI INTERESSATE

A
  • tessuti resistenti

- tessuti meno resistenti alle radiazioni,

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19
Q

dose efficace, definizione

A

somma ponderata delle dosi equivalenti ai vari organi e tessuti tenendo debito conto della diversa radiosensibilità degli organi e dei tessuti irradiati

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20
Q

unità di misura della dose efficace

A

sievert, effetti diversi sulla base del tessuto interessato dall’assorbimento

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21
Q

principale effetto influente sull’effetto biologico delle radiazioni

A

numero e la distribuzione delle ionizzazioni e delle eccitazioni nel loro percorso

- la densità di ionizzazione
- il trasferimento lineare di energia (LET)
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22
Q

densita’ di ionizzazione, definizione

A

Il numero di coppie di ioni che si creano per unità di percorso (micrometro).

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23
Q

definizione let ed unità di misura

A
  • è espresso in termini di energia ceduta in KeV per micrometro di tessuto attraversato
  • “trasferimento lineare di energia”
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24
Q

da cosa dipende let

A
  • dall’energia,
  • dalla carica
  • dalla velocità delle particelle,
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25
Q

quando let raggiunge il suo massimo

A

nel tratto finale (“coda”) della particella ionizzante.

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26
Q

numero di coppie di ioni prodotti, a che cosa è direttamente proporzionale

A

all’ energia iniziale della particella

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27
Q

A che cosa è proporzionale il tasso di energia ceduto lungo il percorso da una particella,

A

proporzionale al quadrato della sua carica

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28
Q

QUANTA ENERGIA CEDE UNA PARTICELLA ALFA RISPETTO AD UN PROTONE,

A

Una particella alfa (con 2 cariche positive) cederà energia 4 volte superiore a quella di un protone (con 1 carica positiva).

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29
Q

• CHE COSA REGOLA LA VELOCITA’ DI UNA PARTICELLA

A

anche il tasso della cessione di energia perché essa determina l’intervallo di tempo durante il quale una particella è capace di esercitare il suo campo elettrico sugli atomi del mezzo

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30
Q

MODALITA’ E CAUSA DELLA CESSIONE DI ENERGIA DELLE PARTICELLE ALFA

A

A causa della loro carica (2+) e della loro lentezza le particelle alfa cedono tutta la loro energia in tragitti brevi, densi e rettilinei.

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31
Q

Dose equivalente, UTILITA’

A

Tiene conto del differente effetto biologico di un tipo di Radiazione rispetto ad un’altra.

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32
Q

UNITA’ DI MISURA DELLA DOSE EQUIVALENTE

A

, è il Sievert (Sv) (1Sv=100 rem)

1 Sv = 1 Gy x Q (fattore di qualità della radiazione)

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33
Q

QUALI SONO I DANNI CHIMICI

A
  • processi di formazione di radicali liberi

- Formazione di molecole eccitate

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34
Q

definizione, radicali liberi

A

Atomi o molecole elettricamente neutri, aventi un elettrone spaiato nell’orbita esterna.

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35
Q

caratteristiche radicali liberi

A
  • normalmente molto reattivi
36
Q

a che cosa tendono radicali liberi

A

O A ad accoppiare l’elettrone con uno simile presente in un altro radicale
O A ad eliminare l’elettrone spaiato

37
Q

ECCITAZIONI ED IONIZZAZIONI DA PARTE DEI RADICALI LIBERi

A
  • la radiazione produce eccitazioni e ionizzazioni a caso,
  • in un sistema complesso quale è la materia vivente è più probabile che siano ionizzate le molecole presenti in maggior numero.
38
Q

COSA AVVIENE NEL CASO IN CUI SIA IRRADIATO IL MATERIALE VIVENTE,

A
  • Essendo costituito dal 70 90% acqua la maggior parte dell’energia assorbita sarà catturata dalle molecole d’acqua
  • Per comprendere in maniera corretta gli effetti radiobiologici è quindi importante conoscere la radiochimica dell’acqua,
39
Q

COSA AVVIENE QUANDO SI IRRADIA ACQUA PURA,

A

viene ionizzata

  • produzione di un elettrone libero
  • Produzione di una molecola d’acqua con carica positiva:H2O H2O+ + e-
40
Q

COSA AVVIENE ALL’ELETTRONE E-,

A
  • procede nell’acqua
  • sino a quando non viene catturato da un’altra molecola d’acqua,
  • trasforma la molecola d’acqua in una molecola a carica negativa:
41
Q

QUALI IONI SONO INSTABILI DA DISSOCIAZIONE ACQUA,

A
  • e- + H2O
  • H2O- é l’H2O+
  • né l’H2O- sono stabili e ciascuno si dissocia per formare uno ione ed un radicale libero:H2O+ H+ + OHH2O- H + OH-
42
Q

REATTIVITA’ RADICALI LIBERI

A

sono estremamente reattivi,

  • tendono a reagire l’uno con l’altro, con altre molecole d’acqua o con altre molecole organiche (R)
  • generano molecole estremamente nocive per la materia vivente.
43
Q

RADICALE OSSIDRILICO, DEFINIZIONE

A
  • è il radicale più reattivo
  • Se in eccesso provoca danni alla membrana plasmatica, alle proteine e agli acidi nucleici
  • Viene inattivato per conversione in h20 da parte della glutatione perossidasi,
44
Q

esempio di produzione di radicale ossidrilico

A
  • è prodotto anche in corso di infezione dai leucociti a partire dal perossido d’idrogeno per distruggere i germi patogeni,
45
Q

AZIONE DEGLI AGENTI ANTIOSSIDANTI NEI CONFRONTI DEI RADICALI LIBERI

A

riportano l’equilibrio chimico nei radicali liberi fornendo ai radicali liberi gli elettroni di cui sono privi

46
Q

DIFESA ENDOGENA DELL’ORGANISMO UMANO NEI CONFRONTI DEI RADICALI LIBERI

A

produzione di antiossidanti endogeni come la superossido dismutasi, la catalasi e il glutatione.

47
Q

• COSA E’ NECESSARIO UNA VOLTA SUPERATA UNA DETERMINATA SOGLIA DI PRODUZIONE DI RADICALI LIBERI

A

è necessario un apporto esterno di antiossidanti.

48
Q

• IN CHE MODO AGISCONO GLI AGENTI OSSIDANTI? SINGOLARMENTE O IN SINERGIA

A

possono agire singolarmente o interagire, proteggendosi a vicenda nel momento in cui vengono ossidati.

49
Q

azione specifica degli antiossidanti

A
  • ciascun antiossidante ha un campo di azione limitato ad uno o due specifici radicali liberi
  • solo un’alimentazione completa ed equilibrata può garantire un’efficace azione antiossidativa.
50
Q

SUFFICIENTE APPORTO GIORNALIERO DI ANTIOSSIDANTI

A

Consumo giornaliero di almeno 5-6 etti di frutta e verdura fresche e di stagione (due etti di frutta e tre di verdura).

51
Q

FONTI NATURALI DI ANTIOSSIDANTI

A
  • frutta e verdura colorata (verde scuro, giallo, viola, rosso, arancione, ecc.)
  • prodotti naturali da essi derivati
52
Q

vantaggi dei mirtilli

A

antocianine,
• antiossidanti che preservano l’integrità dei capillari
• proteggono la retina.

53
Q

VANTAGGI ASSUNZIONE DI UVA NERA,

A

è ricca di resveratrol, principio attivo dotato di azione preventiva sui tumori, azione svolta anche dal vino rosso.

54
Q

vantaggi assunzione foglie di te

A

sono ricchissime di flavonoidi.

55
Q

EFFETTI RADIAZIONI SU PROTEINE STRUTTURA PROTEINE,

A

costituiscono la base organica più importante del citoplasma;
- molecole complesse formate da catene di aminoacidi.

56
Q

DA CHE COSA SONO DETERMINATE CARATTERISTICHE SPECIFICHE DI UNA PROTEINA,

A
  • dalla sequenza
  • dalla natura degli aminoacidi nella sua catena (la struttura primaria)
  • Dal complesso avvilupparsi della catena (le strutture secondaria e terziaria).
57
Q

FUNZIONI DELLE PROTEINE,

A
  • strutturale (costituiscono la struttura della cellula)

* enzimatica (catalizzano alcune reazioni chimiche).

58
Q

catene costituenti le proteine

A
  • proteine a catena singola di aminoacidi.

- Alcune proteine costituite da 2 o più catene polipeptidiche, legate fra loro da ponti disolfuro

59
Q

danni indotti da radiazioni su proteine

A
  • frammentazione della catena polipeptidica
  • variazioni della solubilità
  • scompaginamento delle strutture secondarie e terziarie
  • formazione di ponti e di aggregati fra molecole
  • distruzione di aminoacidi nella catena
60
Q

effetti radiazione su acidi nucleici

A
  • Danni su DNA possono causare un’alterazione dei caratteri ereditari,
  • danni a carico dell’RNA porteranno ad un’alterazione della sintesi proteica
61
Q

effetti delle radiazioni a livello cellulare

A

possono causare la morte di virus, batteri, cellule vegetali ed animali.

62
Q

COSA AVVIENE NEL CASO IN CUI VENGA AUMENTATA LA DOSE DI RADIAZIONI

A

si ha un proporzionale aumento di morti cellulari.

63
Q

COSA CAUSA SOMMINISTRAZIONE DI ALTISSIME DOSI DI RADIAZIONI IN CC DI MAMMIFERO

A

possono causare la rapida cessazione del metabolismo cellulare e la disintegrazione della cellula.

64
Q

TIPO PARTICOLARE DI MORTE CC A CUI VANNO INCONTRO CELLULE DOPO SIMMINISTRAZIONI DI ALTISSIME DOSI

A

morte non mitotica” o “morte in interfase”

- caratteristica di cellule non divisibili o raramente divisibili (cellule di fegato, neuroni, cellule renali).

65
Q

COSA PUO’ AVVENIRE A CELLULE A DOSI DI ESPOSIZIONE MOLTO MINORI,

A
  • possono uccidere le cellule inibendo la loro proprietà di dividersi
  • Inibizione a proliferare, viene indicato come “morte riproduttiva”,
  • perdita da parte della cellula della capacità di andare incontro ad un numero di divisioni illimitato.
66
Q

SULLA BASE DI QUALE CRITERIO LE CELLULE PRESENTANO UNA DIVERSA SENSIBILITA’ ALLE RADIAZIONI

A

a seconda della fase del ciclo cellulare nella quale si trovano.

67
Q

fasi del ciclo cellulare, fasi

A

fase g1, fase s, fase g2, fase m

68
Q

fase g1, cosa avviene

A

la cellula sintetizza tutte le sostanze necessarie che fungono da precursori per la sintesi del DNA

69
Q

fase g1, durata

A

8-12 ore

70
Q

fase s, cosa avviene

A

sintesi del DNA

71
Q

Fase s, durata,

A

dura 6-12 ore

72
Q

fase g2, cosa avviene

A

il DNA soggiace ad un complesso raggomitolamento che dà luogo alla formazione di cromosomi

73
Q

fase g2, durata

A

4 6 h

74
Q

fase m, cosa avviene

A

mitosi in cui i cromosomi si dividono nelle 2 rispettive cellule figlie

75
Q

QUAL E’ LA FASE PIU’ RADIOSENSIBILE DEL CICLO CELLULARE,

A

fase m

76
Q

QUAL E’ LA FASE PIU’ RADIORESISTENTE DEL CICLO

A

fase G2 (la fase di duplicazione del DNA è già avvenuta).

77
Q

Legge di Bergonie e Tribondeau

A

“la radiosensibilità di un tessuto è direttamente proporzionale all’attività mitotica ed inversamente proporzionale al grado di
differenziazione delle sue cellule”

78
Q

cellule maggiormente radiosensibili

A
  1. Le cellule giovani o immature sono maggiormente radiosensibili;le cellule mature sono meno radiosensibili.
  2. Le cellule in rapida divisione sono maggiormente radiosensibili.
  3. Le cellule in rapida crescita sono maggiormente radiosensibili.
    • Il feto che contiene cellule giovani ed immature è molto sensibile alle radiazioni.
    • Le cellule nervose dell’encefalo e del midollo spinale sono più resistenti, una volta che si sono sviluppate non subiscono più divisioni cellulari.
    • I linfociti e le cellule delle gonadi sono maggiormente radiosensibili, vanno incontro a divisioni cellulari rapide e sono in costante evoluzione.
79
Q

SENSIBILITA’ ALLE RADIAZIONI DI ALCUNE CELLULE, TESSUTI, ORGANI

A
  • Massima sensibilita’, gonadi, spermatogoni, ovogoni, tessuti emopoietici eritroblasti
  • Media sensibilita’, intestino, cellule delle cripte intestinali, osso, osteoblasti, cute, cc epiteliali, cristallino, cornea, tiroide
  • Minima sensibilita’, cellule muscolari, nervoose, midollo spinale, encefalo
80
Q

TIPI DIVERSI DI DANNO CELLULARE, DA CHE COSA SONO DETERMINATI,

A
  • Diversi let,

- Diversa efficacia biologica relativa

81
Q

DA CHE COSA DIPENDE LA CAPACITA’ DI RIPARAZIONE DELLA CELLULA

A
  • Numero di ionizzazioni,
  • Intervallo di tempo in cui sono avvenute il numero di ionizzazioni
  • Esposizioni prolungate nell’arco di mesi o anni con effetti pari a circa la metà di quelli da esposizioni di breve durata
82
Q

cosa avviene alla cellula riparata

A

si comporta come una cellula normale
- Si può trasformare in una cellula anomala con ritmo importante di replicazione, diventando neoplastica e potenzialmente in grado di trasmettere il difetto alle generazioni future

83
Q
  • TIPI DI DANNO DETERMINATO A LIVELLO CELLULARE DA RADIAZIONI
A
  • Diretto, radiazione danneggia il nucleo cellulare

- Indiretto, radiazione deposita l’energia all’esterno del nucleo,

84
Q

EFFETTO DIRETTO RADIAZIONI,

- CAUSA

A

radiazioni ionizzanti che depositano la loro energia a livello del nucleo rompendo i legami molecolari del dna

85
Q
  • EFFETTI PRINCIPALI DA RADIAZIONI
A

prevalentemente effetti indiretti,

86
Q
  • QUALI RADIAZIONI HANNO MAGGIORE POSSIBILITA’ DI PROVOCARE EFFETTI DI TIPO DIRETTO,
A
  • radiazioni a let elevato,
  • Se colpiscono il nucleo danneggiano molte molecole di dna con conseguente perdita da parte della cellula delle possibilità di ripararsi
  • Spesso determinano morte della cellula