PINOCCHIO - FRANCO NASI Flashcards

1
Q

Cosa dice Claudio Calafiore nell’interventi fatto nel programma di presentazione degli eventi dedicati a Pinocchio, organizzati nel 2007 dal Centro Alberione di Modena?

A

il regista dice che il Pinocchio che conosciamo è la versione caramellosa, zuccherata, densa di melassa che Disney ci ha propinato talmente tanti anni fa da essere nell’infanzia di chiunque. Questo Pinocchio americanizzato è entrato nella testa di molti ancora prima del libro, ma quando una persona arriva al libro o ad altre trasposizioni di Pinocchio, capisce che la storia del burattino di Disney era parziale. Ad esempio non c’è il pesce cane, ma al suo posto una biblica balena feroce, molto cara alla letteratura americana. Pinocchio, che è toscano, è vestito con un vestitino svizzero-tirolese. La fata dai capelli turchini diventa un’angelica starlette californiana.

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2
Q

Com’era il Pinocchio di Collodi?

A

Graffiante, sarcastico, cattivo. Personaggi pescati dalla realtà ma filtrati attraverso la lente dell’incubo e della fantasia.

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3
Q

Quali domande si fa Calafiore?

A

si chiede che cosa farebbe Pinocchio oggi, Dove vivrebbe. e la risposta per lui è ai margini della società, al confine tra esistenza e distruzione. un Border-liner.
Per Calafiore pinocchio è un pretesto per raccontare il mondo, per questo ne fa un’operazione di attualizzazione con il suo Pinocchio border-liner.

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4
Q

Cosa si può dire sulle interpretazioni?

A

Ognuna tende da un lato a preservare l’essenziale del testo, dall’altro a renderlo comprensibile per il pubblico a cui è destinato.

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5
Q

Che cosa rende Pinocchio Pinocchio?

A

forse la sua lingua toscana? la sua fame insaziabile? il suo essere solo in potenza un uomo? l’essere un uomo incompiuto? figlio di due padri?
Una volta che definiamo qual è la caratteristica essenziale del testo, l’identità che si vuole preservare, allora si decidono le strategie per restituire quell’identità nel modo più efficace. Conviene però comprendere quali sono le ragioni che portano quel testo a muoversi nel tempo, a trasformarsi, a continuare a parlare agli ascoltatori, a stupire anzichè concentrarsi su cosa è venuto a mancare nella traduzione. deve essere uno sguardo polisistemico, comprendere i vincoli, le norme, le intenzioni pragmatiche che hanno sollecitato una particolare riscrittura o un particolare adattamento.

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6
Q

Perchè è importante parlare di Collodi anche come traduttore?

A

Perchè nel suo racconto ci sono diversi prestiti da opere che lui stesso aveva avuto il compito di tradurre, come quelle di Perrault. Grazie a Collodi arrivano in Italia personaggi come Cappuccetto Rosso, Barba-blu. ma ancora più importante è l’aspetto del ritmo orale che Collodi prende da Perrault e rimodella sulle basi del lessico, sintassi e idiomi del toscano parlato vivo. Il ritmo teatralmente orale è centrale nelle sue opere, ed è questa la vera innovazione originale dell’autore, che dovrebbe posizionarlo come punto fermo nella storia della letteratura italiana, ma sappiamo bene che il suo romanzo è ancora marginale nel canone italiano.

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7
Q

Quali sono i due pareri contrastanti riguardo alle scelte stilistiche di Collodi traduttore?

A

Renato Bertacchini sostiene che il ricorso a tanti toscanismi porta a una caduta dell’orizzonte paesano, lo volgarizza. Rossana Dedola afferma invece che l’uso di un italiano medio cancella la freschezza e la ricchezza , la capacità di differenziazione raggiunta dalla prosa collodiana. L’uso del toscano dà vivacità al parlato e un sottofondo umoristico che l’italiano medio non potrebbe mai raggiungere.

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8
Q

Cosa dice Pontiggia su Collodi traduttore di Perrault?

A

Che eccelle nella capacità di rendere il parlato di Perrault, ed è un aspetto inimitabile nella sua traduzione.

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9
Q

Cosa fece Perrault per collaudare le sue favole?

A

Le fece collaudare dal figlio, che era il primo destinatario, primo utente. La lingua doveva quindi avere le caratteristiche di una lingua che il figlio potesse capire. Questo mancava nella letteratura italiana quando Collodi intraprese la traduzione di Perrault. il modo in cui si dicono le cose, il ritmo, fa a una storia assai più di quanto si creda.

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10
Q

Qual è la struttura del film di Disney?

A

Ha un prologo in cui entra in scena il grillo parlante aprendo un libro, riportandoci alla storia con un flash-back. poi ci sono 4 macrosequenze: Nascita di Pinocchio; Stromboli (Mangiafuoco) e il teatro dei burattini; L’omino di Burro e il paese dei Balocchi, La balena. Infine un epilogo raccontato di nuovo dal grillo parlante, che come nel prologo, si trova in un tempo che è successivo allo sviluppo della vicenda.
In ognunba delle quattro sequenze vi è uno schema abbastanza ripetitivo: il proposito; l’ostacolo; l’esitazione di fronte alla difficoltà; il cedimento; la punizione successiva; il pentimento; la prova che occorre superare per mostrare pentimento; la salvezza come ricompensa. La salvezza è sempre per opera esterna: la fatina che lo fa nascere, lo libera dalla gabbia di Mangiafuoco, e lo trasforma in bambino dopo la sua morte per salvare il padre dalla Balena. il grillo parlante lo aiuta a scappare dal Paese dei Balocchi.

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11
Q

Qual è la doppia funzione di mediatore del grillo?

A

Il grillo svolge una funzione di mediazione nei confronti di Pinocchio perchè si muti in bambino, ma anche nei confronti del lettore al quale racconta la storia. Il grillo trasforma tutta la storia disneyana e la sua struttura, perchè rende il testo di Collodi (pieno di dialoghi e profondamente teatrale) un testo diegetico, narrativo, in cui il grillo è la voce narrante e il commentatore.

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12
Q

Perchè il grillo rende la storia verosimile?

A

é una scelta dell’autore, dopo che un grillo ha aperto un libro e ha iniziato a parlare, tutto può succedere.
Il grillo entra in casa infreddolito e vestito di stracci, si scalda e di notte zittisce tutti gli orologi di Geppetto, in questo modo il tempo smette di scorrere e ci troviamo in un non-tempo in cui tutto può succedere.
Può succedere che una fata scenda da una stella e che dia vita a un pezzo di legno, che investa il grillo del compito di essere la coscienza del burattino.

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13
Q

Cosa c’entrano i sogni e i desideri?

A

Geppetto esprime il desiderio rivolgendosi a una stella luminosa, che è un culturema anglofone, noi ci rivolgiamo alle stelle cadenti. la canzone principale inizia proprio con un “When you wish upon a star”.
I puri di cuore possono realizzare i propri sogni, basta crederci davvero.

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14
Q

Che ruolo svolgono le canzoni di Disney?

A

un ruolo fondamentale, tanto che alcuni dei suoi film, ad esempio Biancaneve, sono più simili ad un musical di Broadway che ad un film hollywoodiano.

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15
Q

Cosa si intende per visione manichea?

A

Per vedere bene la differenza tra bene e male è necessario affidarsi alla coscienza. Nell’interpretazione di Pinocchio di Disney tutto è diviso chiaramente in buoni e cattivi: i luoghi, i personaggi.

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16
Q

Esiste una satira nei confronti delle istituzioni in Disney?

A

No, a differenza di Pinocchio di Collodi dove sono presenti invece carabinieri, giudici, la scuola, descritte da Collodi con lo sguardo carnevalesco, satirico.

17
Q

Come Disney rende Pinocchio il più vicino alla cultura americana?

A

In Collodi si legge che nel paese dei Balocchi giocano ai tipici giochi dei bambini, mentre in Disney invece giocano a biliardo, bevono birra e fumano sigari dati a loro dai nativi americani, tutte cose proibite durante la depressione americana. In più l’italianità di Pinocchio è molto dubbia: c’è un tentativo di renderlo straniero, il vestito, casa con gli orologi, ma che sembra più un Pinocchio svizzero che toscano.

18
Q

Il filosofo Poggi come descrive la matrigna di Biancaneve?

A

nascondeva l’intento da parte di Disney di prendere le distanze dalla Germania che si andava diffondendo con l’avvento del Nazismo. La matrigna sembra una statua del Duomo di Naumburg.

19
Q

Come Dinsey è arrivato alla traduzione di Pinocchio?

A

attraverso altre traduzioni di Pinocchio.

20
Q

L’America di Disney che America è?

A

un’America che stava a fatica cercando una via di uscita dalla depressione. La casa e la famiglia sembravano gli unici luoghi capaci di dare una effettiva protezione. La rilettura di Disney si inserisce in una delle storie delle interpretazioni addomesticanti di Pinocchio, che Collodi ha solo dal XVI capitolo quando inizia a riscrivere e pubblicare il romanzo a puntate sollecitato dall’editore.

21
Q

Come considera Pinocchio Marco Baliani?

A

anche per lui, come per Calafiore, Pinocchio oggi rappresenta il border-liner che vive sul confine, sulla soglia della civilizzazione, restandone escluso.

22
Q

Come si può considerare il teatro di Baliani?

A

è da ascrivere al teatro di narrazione. Baliani si riferisce al suo teatro come teatro pasolinianamente incivile. Si avvicina all’idea di Marco Martinelli di teatro corsaro, un teatro che non vuole insegnare, ma segnare; un teatro che non vuole presentare verità, ma mettere in moto energie che portino attori e spettatori a dubitare delle loro abitudini e delle loro convinzioni.
anche per Baliani il teatro non deve semplicemente appagare un pubblico, ma piuttosto crearne uno ex novo.
Non sono sufficienti i contenuti politici per fare un teatro capace di essere politico, di parlare davvero alla polis. quindi il teatro deve essere visto come sfida lanciata alle persone che non hanno mai messo piede in un teatro tradizionale.

23
Q

Cosa vuol dire per Baliani mettere in scena Pinocchio?

A

Per lui non è una semplice operazione di adattamento, ma piuttosto il modo per concludere un’esperienza, un percorso di formazione. Deve essere una messa in vita di un testo.

24
Q

Quale progetto fa Baliani?

A

Mette in piedi un laboratorio teatrale rivolto a una ventina di ragazzi di strada all’interno del programma “Children in need” dell’organizzazione AMREF nato nel 1999 in un quartiere di Nairobi. nel 2002 comincia questo percorso di formazione che in due anni porterà a THE BLACK PINOCCHIO. uno degli obiettivi principali del programma era di togliere questi ragazzi abbandonati o fuggiti di casa dalle discariche in cui ormai vivevano, con abiti laceru, occhi vitrei e la mente intontita dalla colla che sniffavano. Vengono chiamati chokora, ovvero spazzatura, non sono persone ma cose, non hanno uno statuto d’esistenza, non posseggono identità, sono non-persone che vivono ai margini di un qualcosa che è già di suo marginale. Loro esistono solo per la loro banda, ma non per il resto del mondo.

25
Q

Cosa rappresenta l’ultima scena dello spettacolo?

A

L’ultima scena vede tutti i ragazzi indossare la maschera di Pinocchio. La sua metamorfosi da burattino a bambino ovvero il ritrovamento dell’identità perduta, coincide simbolicamente con l’ottenimento del passaporto che viene mostrato sul palco alla platea da ciascun ragazzo. il chokora ha ora un’identità, non appartiene più a una gang, ma spesso ha ritrovato la sua famiglia, ricostruito una propria storia, una propria biografia persa o dimenticata, una propria identità civile, giuridica e una dignità.

26
Q

Quali sono gli esercizi che Baliani fa con loro? come arriva a scegliere Pinocchio?

A

Baliani inizia a fare esercizi che hanno come obiettivo far prendere coscienza a ciascun ragazzo delle potenzialità e vitalità del proprio corpo. Secondo Baliani una compagnia teatrale non è un gruppo occasionale di attori, ma una specie di comunità.
La scelta del testo di Collodi è stata casuale. Al termine della prima parte del laboratorio legge ai ragazzi la storia di Pinocchio per lasciare nella loro memoria una storia della nostra cultura. La mattina seguente uno dei ragazzi per gioco inizia a mimare l’andatura di Pinocchio fra le risate del gruppo. Baliani decide di mettere in scena Pinocchio perchè i ragazzi provavano simpatia per la sua storia molto simile alla loro: rigidità dei movimenti, urgenza di fuggire, stato di povertà, fame perenne. Collodi inizia dicendo che lui ha conosciuto una famiglia intera di Pinocchi e il più ricco di loro chiedeva l’elemosina.

27
Q

Che ruolo ha il grillo in Baliani?

A

è impersonato da un chokora esile, di 11 anni, capace di improvvisare. La sua funzione non è centrale.
L’azione scenica è svolta da uno scultoreo ragazzo a torso nudo che rappresenta lo scrittore/burattinaio. é lui a scegliere Geppetto in un gruppo di personaggi rigidi come tronchi della prima scena. Lui svolge la funzione di maestro di scena, ma anche del coro che rende manifeste le probabili reazioni degli spettatori. è come se lo scrittore, dopo aver dato vita al protagonista, si mette allo stesso livello degli spettatori.

28
Q

Cosa fa Pinocchio subito?

A

appena impara a camminare inizia a scappare, come tanti ragazzi di strada.

29
Q

Quali sono le modifiche che fa Baliani sulla loro cultura?

A

ad esempio quando Pinocchio si brucia i piedi non lo fa da solo, ma sono tre chokora più grandi a dargli fuoco, rituale comune nelle bande dei ragazzi di strada. Il paese dei balocchi non è il paese della perdizione, ma il luogo di sogni molto concreti. dal brain storming dei sogni esce il desiderio più comune, ovvero giocare a calcio con scarpette nuove, così il palco si riempie di scarpette nuove e loro fingono di palleggiare con un pallone immaginario. Ma il sogno dura poco e la trasformazione asinina prende il sopravvento. Alcuni personaggi presentano problemi particolari di traducibilità culturale, come la fata turchina, difficile anche solo da tradurre i kiswahili. Il ruolo magico è per loro assolto da piante o animali così inventano la figura dello Spirito buono, con in volto una maschera africana molto espressiva sia di forza che di dolcezza.
Baliani lavora sul testo di Collodi, ma prende spunto anche da altri adattamenti, come quello di Comencini, che affida a Mangiafuoco le seguenti parole “Pinocchio, non fidarti mai troppo di chi ti sembra buono e ricordati che c’è sempre qualcosa di buono in chi ti sembra cattivo!”.

30
Q

Cosa accade alla città dell’Ucello turchino della contessa d’Aulnoy tradotta da collodi?
cosa ci insegna sulle traduzioni?

A

La regina Fiorina è in cerca del suo innamorato e con l’aiuto di alcuni prodigiosi ganci d’oro riesce a scalare l’altissima parete scoscesa di una montagna d’avorio. Dalla sommità si accorge che tutta la vallata è un grande specchio di cristallo davanti al quale tutti si specchiano, ma lo specchio riflette ciò che ciascuno voleva vedere, il suo desiderio.
spesso si fa uno dello specchio per descrivere cosa fa o dovrebbe fare una traduzione, ricostruire con fedeltà l’immagine di partenza. Ma dovremmo capire che ogni specchio restituisce quello che l’osservatore vuole vedere.

31
Q

Perchè i traduttori si giustificano? Cosa dice Collodi nelle Avvertenze dei I racconti delle fate?

A

Nelle note che a volte accompagnano le traduzioni, i traduttori usano spesso giustificare le scelte che possono apparire arbitrarie, quasi come peccati. Collodi scrive che nel tradurre il racconto dal francese ha fatto uso di alcune leggerissime varianti, sia di vocabolo, sia di andatura del periodo, sia di modi di dire. “Peccato confessato, mezzo perdonato”.

32
Q

Come si deve valutare una traduzione?

A

Non con la fedeltà come criterio di valutazione. Un testo originale ma anche una traduzione che non ha ritmo è come un corpo senza pulsazioni. Bisogna quindi valutare una traduzione come un atto che porta alla creazione di un nuovo testo autonomo. Descrivere come è avvenuta la metamorfosi, che cosa è proprio e specifico del testo, comprendendo meglio il testo di partenza ma anche la cultura di arrivo.

33
Q

Cosa accade nella penultima scena di Baliani?

A

Pinocchio esce dal ventre della balena con in groppa il padre accompagnato da altri 9 chokora con in spalle i loro padri. Geppetto dice a Pinocchio di avere paura e di voler rimanere nella balena, anche Pinocchio ha paura ma non si ferma. I due escono e si salvano.
Qualcosa di simile accade anche alle storie che si riadattano, ovvero la traduzione è come il figlio che trova la sua identità salvando se stesso ma nello stesso tempo mantenendo in vita il padre.