METAMORFOSI Flashcards

1
Q

La fiaba e il racconto, quali tratti condividono?

A

sono entrambi spazi della finzione. L’incipit mette subito in crisi ogni possibilità di ambientare la storia in un tempo e in uno spazio riconoscibili, ogni riferimento al mondo reale. il lettore è disposto a comportarsi come se quello che gli viene narrato fosse vero, credendo a tempi incalcolabili, luoghi inverosimili e accadimenti meravigliosi. lo stesso accade in teatro, dove il pubblico è consapevole di partecipare a una finzione.

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2
Q

Fiaba come “cosa da ascoltare” - Sanguineti

A

la fiaba ha una forte predisposizione teatrale, come confermato anche dal Cunto de li cunti di Basile. complice anche il dialetto che ne esalta l’oralità, il ritmo, la virtualità performativa, le sue fiabe sono originariamente scritte per essere lette o recitate ad alta voce, come forma di passatempo cortigiano nel momento rituale del dopopranzo, con spazio ai canti, ai giochi di corte, alle danze e alla narrazione di storie. testi scritti ma che richiedono di essere letti a voce alta, fungendo da canovaccio. il compito di passare dalla pagina al palcoscenico è affidato alla voce degli attori, intonazione, timbro, altezza, gesto, mimica, prossemica…

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3
Q

Impossibilità di una perfetta equivalenza fra originale e traduzione?

A

Croce assimila il lavoro del traduttore con quello dell’attore, entrambi arrivano a due riscritture che sono sempre diverse rispetto alla scrittura di partenza, si tratta piuttosto di un rapporto di approssimazione, di adeguazione ad un originale che è già perfettamente compiuto sulla pagina e non ha bisogno di una trasposizione che lo completi.
Anche Pirandello nel suo “illustratori, attori e traduttori” segue quest’idea, aggiungendo all’idea di perdita di Croce anche quella di tradimento. poi in realtà smorza i toni in uno scritto premesso alla “Storia del teatro italiano” di Silvio D’Amico, dove riconosce la legittimità e la necessità della trasposizione.

Secondo altri, come ad esempio Ferdinando Taviani, vi è uno “spazio letterario del teatro”, tanto per i testi quanto per chi quei testi li ha incarnati. quindi sia per gli uomini di libro che per quelli di scena.

Eduardo De Filippo dice che l’autore è quello che crea il personaggio, ma è l’attore a dargli vita.

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4
Q

Evento teatrale come nuova vita del testo

A

è l’idea a cui si rifà anche Roberto De Simone, ogni messa in scena equivale sempre a una nuova nascita dell’opera, sottraendo i testi al loro congelamento in forme fisse, alla loro relegazione in fondo alle biblioteche

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5
Q

Le tappe principali dell’itinerario artistico di De Simone fino alla messa in scena della Gatta Cenerentola

A

1989 prima traduzione integrale del testo nel dialetto napoletano moderno. 2002 doppia riscrittura in dialetto napoletano moderno e in italiano per “I Millenni” di Einaudi. De Simone ha una certa padronanza nei confronti delle opere del “suo” autore barocco Basile. La Gatta Cenerentola, sesta fiaba della prima giornata, è l’opera da cui negli anni ‘70 De Simone trae il suo copione teatrale, presentato al Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 1976 nella forma di favola in musica in tre atti.
Accanto a De Simone troviamo anche la sua Nuova Compagnia di Canto Popolare. 1971 primo album d’esordio. 1974 “La canzone di Zeza” sempre per il Festival, con protagonisti Pulcinella, la moglie Zeza, la figlia Vincenzella e il suo pretendente Don Nicola Pachesicco. con l’interpretazione en travesti dei ruoli femminili, tipica anche di altre opere come La Gatta Cenerentola.
La Gatta Cenerentola voleva essere una reazione al naturalismo eduardiano, ovvero contro la generale realisticità dei testi e il loro aggancio al quotidiano storico.

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6
Q

Dalla Gatta di Basile alle Gatte di De Simone

A

Dal Cunto di Basile trae origine la prima versione letteraria occidentale della fiaba di Cenerentola, ma la sua diffusione in forma orale di circa 700 varianti in tutto il mondo. in Cina individuata la più antica. COX fu la prima a ricostruire le varianti della fiaba nel 1893, 345. Poi ROOTH nel 1951 ne contò più di 700.
De Simone però fa riferimento alla prima versione scritta, quella di Basile, e alle varianti orali da lui stesso registrate in Campania. 1975, registra quella di due contadini di Boccia al Mauro, dove Cenerentola si dirige alla messa domenicale, è la settima figlia brutta e non bella, il padre viaggia in carrozza e non in nave. 1974, Villa di Briano “Rospacennere”, abbandonata dal padre all’uscio di una pietosa vedova, che se ne prende cura. messa domenicale, manca il viaggio del padre, stivalino d’oro invece della pianella…
De Simone aggiunge elementi mitici e rituali legati al mondo magico meridionale. il ballo terapeutico dei tarantati. il motivo della perdita della scarpetta presente nel cunto popolare della Madonna di Piedigrotta a Napoli, scarpa simbolo di fecondità. questo racconto è inserito affidato alla zingara e alle lavandaie.

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7
Q

cosa cambia nelle altre riscritture: Grimm, Perrault, Disney…

A

Perrault e i Grimm omettono l’omicidio della matrigna da parte di Cenerentola. in nessuna riscrittura successiva a Basile, nemmeno nelle varianti campane, rimane questo omicidio. I Grimm comunque hanno scene cruente come il taglio del tallone suggerito dalla matrigna a una delle sorellastre per calzare la scarpetta. poi due colombe cavano gli occhi alle sorellastre..
nella fiaba di Perrault Cenerentola è la bontà perfetta, bambina priva di iniziativa che agisce solo per incantesimo o per mezzo della fata.
anche in Disney è rappresentata come in Perrault.
in Basile non c’è solo il matricidio, ma anche la maledizione al padre. in De Simone invece l’omicidio è presente, ma non si compie, è solo un’allusione.

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8
Q

la strategia traduttiva di De Simone

A

inizia già dicendo nel copione che “l’azione si racconta nella fantasia di un antico cortile di Napoli”, privilegiando il modo diegetico e narrativo a quello rappresentativo.
Gli avvenimenti sono per lo più evocati dai racconti dei personaggi, ben poco accade; si tratta di narrare la storia più che rappresentarla, di far avanzare il racconto di ciò che è già avvenuto e che l’evento teatrale rievoca.

Pier Giorgio Nosari ha distinto i diversi tipi di narrazione in pura, drammatica e dramma narrativo. le prime due prevedono la presenza di un autore/attore unico. la narrazione pura in una scena vuota, quella drammatica con pochi oggetti di scena come elemento di rinforzo (ad esempio lavagna, tavolino e sveglia di Marco Paolini nel suo VAJONT).
La Gatta Cenerentola può essere accostata al dramma narrativo. il suo spettacolo ha una forte portata ritmica come l’animato scambio di ingiurie del terzo atto tra Matrigna e Patrizia contro le lavandaie. queste ingiurie sono tratte dalla quarta egloga delle Muse Npolitane, quella dedicata a Melpomene, in cui le due donnacce Pascadozia e Colospizia si scambiano oltraggi di straordinaria musicalità.
questa trasposizione sembra un’esperienza di Contentezza assoluta per De Simone, che scrive che “scrivere, riraccontare, tradurre sono attività che senza contentezza non hanno senso”.

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9
Q

Il dubbio di Alice in Wonderland

A

“what is the use of a book without pictures or conversation?”. i bambini sono più attratti dai libri illustrati e animati da dialoghi, non come quello che la sorella di Alice le sta leggendo sulla storia. se lo rileggiamo nel rapporto tra testi e trasposizioni filmiche, il suo dubbio può essere riletto come una provocazione, sembra voler ribaltare la classica convinzione critica che il testo di partenza sia superiore ad ogni suo adattamento. se pensiamo agli adattamenti ci rendiamo conto che l’interesse è rimasto a lungo fermo a contare le perdite, ciò che manca nel film rispetto al testo, assumendo la fedeltà al testo come metro di giudizio sulla buona qualità di un adattamento. bisogna aprirsi ad una comprensione più ampia di adattamento come processo in cui entrano in gioco dinamiche traduttive legate al contesto sociale e culturale d’arrivo e al tempo storico in cui il film è stato prodotto.

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10
Q

Cosa dice DUSI a riguardo della parola “adattamento”

A

adattamento significa conformazione a esigenze particolari, ma impone l’idea di un processo traduttivo orientato univocamente, dove il testo di arrivo appare come l’esito di una costrizione del testo di partenza. la parola trasposizione invece indica con il prefisso tras l’oltrepassare, andare al di là del testo di partenza.

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11
Q

Cenerentola al cinema prima di Disney

A

il pubblico ha riconosciuto la vera storia di Cenerentola nel film di Disney, importante azienda cinematografica a livello mondiale. ma questo non fu il primo adattamento cinematografico, molti presero spunto dalla fiaba di Perrault.
1898 il silent movie di CINDERELLA AND THE FAIRY GODMOTHER. dopo 3 anni dalla prima proiezione di una pellicola grazie ai fratelli Lumière.
1899 Cendrillon, altro film muto di soli 5 minuti e 41 secondi di Méliès.
1912 un remake di Méliès: Cendrillon ou La Merveilleuse Pantoufle.
1914 James Kirkwood produce silent movie a colori CINDERELLA, scorrere delle immagini + didascalie e musica.
1941 l’italiano Sergio Tofano trasferisce il suo personaggio dei fumetti Signor Bonaventura in film combinandolo con la Cenerentola di Perrault: CENERENTOLA E IL SIGNOR BONAVENTURA.

il mondo dei cartoons prima di Disney:
1934 POOR CINDERELLA con Betty Boop a colori, con abito succinto che costringe i suoi produttori a ritirarlo dagli schermi.
1945 SWING SHIFT CINDERELLA, intrattenitrice in night club alle prese con le avances del lupo e di una fatina innamorata del lupo.

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12
Q

Cenerentola Disneyana

A

1950 DISNEY lo adatta alla luce del tempo storico americano degli anni 50. Dopo i fallimentari Fantasia, Dumbo e Bambi prodotti durante la 2GM, Disney si trova in difficoltà economica. a Cenerentola è affidato il compito di replicare il successo di Biancaneve e i 7 nani, che per altro hanno temi molto simili. Una giovane bella e onesta e donne perfide e invidiose, ma alla fine grazie a aiutanti buoni riescono a liberarsi e a sposare il bel principe. Romanticismo, canzoni, comicità (nani, topini…). L’America di Biancaneve era però quella in preparazione di un conflitto, quindi il lavoro domestico della donna e quello in miniera dei nani erano accompagnati da entusiasmo. Sogno di organizzazione socio-economica perfetta. Cenerentola invece è in un’America appena uscita dal conflitto, economia in ripresa, pace ritrovata. si apre con una canzone sui desideri, la cui realizzazione dipende dalla fiducia e forza di volontà, bontà d’animo, generosità, perdono e autocontrollo.
nella canzone dice che Cinderella è un nome amorevole, ma sappiamo che ad esempio in Basile è usato in modo dispregiativo.
Per enfatizzare la differenza tra bene e male Disney procede a delineare i personaggi in maniera diversa. Il granduca è magro e alto, il re basso e grasso, dal cuore buono. i topolini Giac (magro e furbo) e Gasgas (grasso e tonto). Le sorellastre sono bruttissime. è un intento manicheo di rimarcare i confini tra bene e male attraverso le linee, il tono di voce…

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13
Q

i sequel di Disney

A

il primo sequel fu nel 2002 (nonostante Disney non voleva seguiti dei suoi film): CENERENTOLA II - QUANDO I SOGNI DIVENTANO REALTÀ (Cinderella II: Dreams come true). i topini scrivono un libro sulla nuova vita della principessa a palazzo reale. sono tre episodi. Cenerentola alle prese con le nuove regole di corte impartite dalla gelida dama di compagnia Prudence e l’organizzazione del ballo. Il topino Giac che vuole diventare uomo poi se ne pente. Sorellastra Anastasia che si innamora di un panettiere, ma la madre non vuole e Cenerentola la aiuta.

nel 2007 CINDERELLA III: A TWIST IN TIME (Cenerentola: il gioco del destino), che si riallaccia direttamente al primo film.

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14
Q

Altri adattamenti

A

1956: Fanny Face con Audrey Hepburn e Fred Astaire con titolo italiano Cenerentola a Parigi.
1960: Cinderfella. parodia con Jerry Lewis che fa il Cenerentolo.
1990: Pretty Woman con Julia Roberts e Richard Gere. Lei, Vivian, una prostituta. Lui Edward, uomo d’affari.
1998: Ever After. A Cinderella Story (La leggenda di un amore - Cinderella). ambientato nella Francia del XVI secolo. Lei è Danielle, indipendente, caparbia aiutata da Leonardo Da Vinci per ricongiungersi con il principe Henry.

2004: Cinderella story
2008: Another Cinderella story
Cenerentola contemporanea in una delle high school americane con lo stile di vita dei teenagers. Skateboards, cellulari e lettori mp3 sono i nuovi aiutanti

2007: un film d’animazione in 3D che è un vero pastiche. HAPPILY N’EVER AFTER (Cenerentola e gli 007 nani) che intreccia Cenerentola, La bella addormentata, Raperonzolo, Biancaneve, Pollicino. Grazie a Cenerentola tutte le storie si aggiustano, ma rivolta il suo stesso finale decidendo di sposare il servo Rick al posto del principe bamboccione, che è una parodia, agisce sempre consultando il libretto di istruzioni per principi. i nani sono i suoi collaboratori per liberare il mondo dal male.

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15
Q

Cenerentola in balletto, opera, musical, teatro-ragazzi

A

Fra i balletti il più celebre rimane quello di Prokofiev, dal 1945 a Mosca. Il primo balletto risale al 1813 al teatro di Vienna, un altro nel 1818 alla Scala di Milano su musica di Mozart e coreografie di Filippo Bertini.
1822 a Londra, 1893 a San Pietroburgo, celebre per i trentadue rond de jambe-fouettés della prima ballerina.

1810 CENDRILLON di Étienne, che insieme al “Agatina, o la virtù premiata” di Pavesi rappresentano i testi di riferimento di: CENERENTOLA OSSIA LA BONTÀ DI TRIONFO di Rossini del 1817. la figura della matrigna è sostituita in Rossini da un comico: Don Magnifico e il principe Don Ramiro. la scarpetta è sostituita da un doppio bracciale, strategia di eliminazione di ogni possibile rimando erotico (scarpa femminile simbolo di fecondità).

1966 LA CENICIENTA interpretata interamente da bambini.

2010 Commedia musicale di CENERENTOLA E IL SIGNOR BONAVENTURA, adattamento di Patrizio Bono sul film di Tofano.

CINDERELLA 1957 di Rodgers e Hammerstein. riadattata nel 1997 con principe asiatico, Cenerentola e fata di colore (fata è Witney Houston). reinterpreta il canone occidentale.

ANASTASIA, GENOVEFFA E CENERENTOLA di Emma Dante. spettacolo di 50 minuti del teatro-ragazzi. la sua Cenerentola è immersa nel disagio familiare e sociale della sua Sicilia. mentre scende dalla carrozza prende una storta, si gonfia il piede e deve togliersi la scarpetta che poi va persa. tra le canzoni troviamo Billie Jean di M. Jackson colonna sonora dei preparativi delle sorellastre. Perdere l’Amore di Ranieri cantata in play-back dal principe mentre trova la sua principessa. matrigna e sorellastre parlano dialetto nelle mura di casa e tentano di parlare italiano a palazzo reale. cenerentola sempre in italiano, sempre autentica.
Cenerentola non perdona e dà anche dei castighi impietosi. matrigna trasformata in un mastino napoletano, due sorellastre (che si consolano con nutella) in due zecche che succhiano sangue alla matrigna. MONDO IN CUI LA MALVAGITÀ NON RESTI IMPUNITA.

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16
Q

i sequel di Cenerentola, le parodie, i thriller, la pubblicità,

A

I WAS A RAT, 1999 racconta le disavventure di uno dei topi che la fatina ha trasformato in paggio e poi non è più riuscito a tornare topo.

DIARIO DI UN GATTO CON GLI STIVALI, versione thriller di Roberto Vecchioni.

IL MISTERO DEL GIARDINO DI CENERENTOLA, Cenerentola muore uccisa da un pugnale invisibile. si cerca di scoprire il colpevole, prima in un attore di corte, poi il principe azzurro, poi nel fratello Principe Rosso, poi in un vecchio mago-scienziato.

TRE VERSIONI DELLA STESSA STORIA di Angela Carter nella raccolta Fantasmi americani. in cui la giovane si chiama Covacenere.

Cenerentola che promuove in tv una marca di detersivi

tra le parodie:
CINDERELLA BIGFOOT (1997) dove Cenerentola non è invitata al ballo per i suoi piedi enormi; la mucca-madrina le realizza scarpe da tennis in cristallo numero 87.

CINDER ELEPHANT (2000): Cenerentola obesa che conquista principe azzurro.

17
Q

Cenerentola: la fan-fiction, gli ipertesti, le canzoni, i gadget…

A

nella net literature troviamo la fan-fiction, ovvero letteratura prodotta sul web in cui i fan scrivono prendendo spunto e cambiando la storia dei loro film, telefil, giochi, show televisivi, cartoni animati preferiti. li scrivono sul web senza scopi commerciali.
ad esempio: CENERENTOLA… DOPO IL VISSERO FELICI E CONTENTI.
è un sequel one-shot (capitolo unico) in cui Cenerentola ha 85 anni, principe deceduto e vive con il gatto Bob. Alla fatina chiede tre desideri: essere ricca, bella e giovane, trasformare il gatto in uomo giovane bello e gentile (ma il gatto le dice che è castrato) - genere demenziale.

ZIZEK: Riraccontare le storie da altre prospettive, come ha fatto Tom Stoppard con l’Amleto dal punto di vista di due personaggi marginali.