Pensare storicamente - Adorno Flashcards
riforme De Mauro - Berlinguer
vivace interesse per l’innovazione nell’insegnamento della storia
post riforme De Mauro - Berlinguer
sostanziale disinteresse degli storici contemporaneisti nei confronti della formazione degli insegnanti, mentre nel contempo si è andata acuendo la frattura tra la ricerca e la didattica
attenzione degli storici accademici nell’ultimo ventennio
attenzione per l’insegnamento attraverso la scrittura di ottimi manuali soprattutto per la Scuola secondaria di secondo grado
cos’è mancato nella riflessione storica dell’ultimo ventennio
riflessione approfondita e un dibattito ampio e partecipato sui metodi, le forme e le finalità della didattica
passaggio decisivo per affermare il ruolo sociale del sapere storico
relazione tra gli storici accademici e il mondo della scuola
Commissione didattica
operativa dal 2016.
Ha lavorato per affrontare il nodo della didattica e della ricerca
attività della commissione didattica
si è concentrata su 3 livelli di intervento
primo livello di intervento della commissione didattica
risposte date alle questioni che sono state poste dal miur e dal cun su argomenti specifici
cun
consiglio universitario nazionale
secondo livello di intervento della commissione didattica
ha permesso agli storici di tutti i settori disciplinari di arrivare con proposte condivise all’interlocuzione col Miur
terzo livello di intervento della commissione didattica
riflessione sulle teorie, i metodi e le pratiche
obiettivo della commissione didattica
arrivare ad una riflessione compiuta sul curricolo verticale di storia
20 anni post riforma De Mauro
- sembra rinascere l’interesse degli storici per la didattica della storia
- MA le istituzioni sembrano navigare verso una marginalizzazione dell’insegnamento
marginalizzazione dell’insegnamento di storia
- diminuzione delle ore nelle scuole professionali
- esclusione della prova di maturità del tema di storia
come capire se in Italia l’interesse per la didattica della storia
se è presente e come avviene il dibattito sulle tecniche laboratoriali
primi dibattiti sulle tecniche laboratoriali
riforma De Mauro
De Mauro: 3 fasi curriculari della disciplina storica
- grammatica
- sistematica
- percorsi
Apertura a un rinnovamento di metodo didattico attraverso le pratiche laboratoriali
come diventa l’insegnamento con l’aggiunta delle pratiche laboratoriali
superamento dell’insegnamento trasmissivo e costruzione di un insegnamento attivo
perché è utile un insegnamento attivo
stimola le capacità cognitive e le competenze storiche
come è progredita la riflessione sulla didattica laboratoriale, dopo la riforma De Mauro
ha raggiungo livelli teorici raffinati nelle riviste del settore ma è sparita dal dibattito fra gli storici e dalla didattica universitaria
costruzione delle competenze
NO tecnica da imparare
SI lenta e progressiva maturazione di un metodo per trasformare un sapere disciplinare in uno strumento per orientarsi nella vita
insegnare per competenze
insegnare “oltre la scuola”, facendo capire agli studenti come la storia ha a che fare con la loro vita
competenza generale che dovrebbe esistere alla fine del ciclo scolastico
sapersi orientare criticamente e consapevolmente nelle tante informazioni e narrazioni storiche che oggi ci sono proposte
come ottenere uno sguardo critico sulle informazioni
saper porre al passato le domande che nascono dai problemi del presente e leggere le risposte inserendole nel contesto del passato senza evitare forme di presentismo
obiettivo centrale dell’insegnamento della storia
superamento del presentismo
rilevanza dell’insegnamento della storia
capacità di costruire una connessione tra l’oggetto dello studio e la sua utilità nella vita degli studenti
storytelling, giochi di ruolo e storia
educazione alla comprensione della diversità, esercizio empatico di mettersi nel punto di vista dell’altro.
ES: raccontare la storia identificandosi in un personaggio storico
quale condizione è possibile per un gioco di ruolo
ricostruzione del contesto = richiede strumenti tipici del lavoro dello storico
ricerca sperimentale di Wineburg
storici professionisti e studenti di scuola al lavoro con documenti.
Operazioni mentali e pratiche di conoscenza che sono tipiche del lavoro degli storici di professione
insegnamento della storia nelle scuole
NO formare piccoli storici
SI far acquisire un corpus di conoscenze da spendere nella vita quotidiana
come formare un buon cittadino
fornire strumenti per continuare a formarsi e/o orientarsi storicamente nell’attualità
lavoro storico sul tempo
avvicinare progressivamente gli studenti a comprendere la periodizzazione
periodizzare
principale operazione interpretativa che permette allo storico di dare ordine al passato
lavoro storico sulle fonti
insegnare la lettura critica delle fonti
proposte didattiche sull’analogia
- impero romano e unione sovietica in relazione alla pressione degli immigrati ai loro confini
- immaginare scenari futuri a partire dalla conoscenza del passato e del presente
utilità delle proposte didattiche sull’analogia
rendono gli studenti protagonisti attivi della costruzione di narrative su presente, passato e futuro.
Aiutando la formazione dell’identità individuale e collettiva
quale tipo di didattica aiuta ad acquisire competenze
didattica laboratoriale
dualità della didattica efficace
- creativa e programmata
- flessibile ma capace di certificare gli obiettivi raggiunti
- convivenza della narrazione e della spiegazione
merito/demerito del manuale
- dare un ordine sequenziale
- offrire un linguaggio
- proporre un’interpretazione
2 tipi di manuali definiti da Klerides
esistono pochi esemplari allo stato pure, per lo più sono tutti degli ibridi
manuali ibridi
proprio la loro presenza determina che il loro studio dipende molto dal docente
cosa manca in Italia per ciò che riguarda la qualità dei manuali
manca un lavoro di rassegna critica sulla produzione nazionale
produzione internazionale dei manuali
taglio metodologico e teorico caratterizzato da un approccio multidisciplinare
Winbrenner e ricerca dei manuali
3 modalità di ricerca
3 modalità di ricerca sui manuali
- orientata al processo
- orientata al prodotto
- orientata all’effetto
modalità di ricerca sui manuali, orientata al processo
studia il ciclo di vita dei manuali dalla progettazione alla implementazione in classe
modalità di ricerca sui manuali, orientata al prodotto
analizza il manuale come medium, studiandone contenuti, linguaggi e tecniche di trasmissione
modalità di ricerca sui manuali, orientata all’effetto
esamina le modalità del loro uso in classe da parte degli insegnanti e le ricadute sui processi di apprendimento degli studenti e i livelli di socializzazione culturale che sono capaci di implementare
Wiater e i possibili approcci disciplinari allo studio dei manuali
- ricerca sulla storia e sulla sociologia della cultura
- ricerca sui media
- ricerca su singole discipline
- ricerca testuale
- ricerca su fonti storiche
ricerca sui manuali fino agli anni ‘80
focalizzata sull’analisi dei contenuti, sulla loro impronta ideologica e sulla comprensione e leggibilità del testo
ricerca sui manuali dopo gli anni ‘80 (internazionale)
analisi delle narrazioni e dei linguaggi, la trasformazione e l’impatto in classe dei libri di testo
ricerca sui manuali e rivoluzione informatica
utilizzo delle tecnologie informatiche e dei media ad integrazione funzionale dei manuali.
Manuale = decifrarne il linguaggio
quali studi mancano sui manuali (internazionali e nazionali)
su come i manuali sono trattati in classe, sull’uso che ne fanno gli studenti e sull’influenza che hanno nello sviluppo della loro consapevolezza storica
studi di valutazione sui libri di testo
basati sulle opinioni dell’insegnante e non dello studente, ma alcuni studi dimostrano che gli studenti sono meno motivati dal manuale rispetto ad altri strumenti
Klerides individua due punti di vista per studiare i manuali
considerarli come narrazioni e come genere.
Impostazione incentrata sullo studio del linguaggio
tre caratteristiche ricorrenti nei manuali intesi come narrazione
- mezzo multistrato
- campo interdisciplinare
- dominio funzionale
mezzo multistrato (manuali intesi come narrazioni)
- livello semantico: si organizza attraverso un intreccio narrativo costruito sugli attori, l’ambientazione e la trama
- livello lessicale: le trame narrative di un determinato libro di testo hanno la loro codifica nella scelta del vocabolario
campo interdisciplinare (manuali intesi come narrazioni)
parte della narrazione che si trova nei manuali, viene da ambiti lontani da un linguaggio pedagogico e quindi vengono ricontestualizzati, anche intrecciandosi fra loro
campo multifunzionale
ogni narrazione riproduce, sfida e trasforma la realtà
lavoro di studio dei manuali, secondo Klerides
ogni manuale è un’ibridazione dei diversi livelli quindi bisogna decodificare le contraddizioni e le ambivalenze
manuali intesi come genere
- manuale tradizionale
- manuale nuovo
manuale tradizionale (manuale inteso come genere)
manuale pensato in funzione di una scelta pedagogica basata sul modello trasmissivo della conoscenza
idea trasmissiva della storia
storia = ricerca della verità storici = sacerdoti di una ricostruzione oggettiva che va trasmessa
manuale nuovo (manuale inteso come genere)
obiettivo di far studiare la storia come costruzione di un processo che può essere compreso attraverso l’acquisizione di abilità, conoscenze e competenze
public history in italia
2016
associazione italiana di public history
differenza ph e didattica
ph: coinvolgere un pubblico vasto, non a livello accademico
didattica: fornire competenze storiche, certificate e valutabili
elementi comuni tra ph e didattica
- ricerca di un linguaggio accessibile
- contrasto alla mistificazione del passato
- formazione di una cittadinanza consapevole
nascita della did in Germania
dedizione all’insegnamento della storia, pur non occupandosi di pedagogia
ricerche sulla did dagli anni ‘90 fino ad oggi
- prima concentrate sui manuali e sui programmi
- ora questioni sia teoriche che pratiche
introduzione dell’insegnamento della storia contemporanea
polarizzazioni ideologiche della guerra fredda.
Veniva inteso come educazione alla cittadinanza
esigenza dell’insegnamento della stori contemporanea in Italia nel dopoguerra
necessità per promuovere l’educazione civica e democratica nei cittadini
riforma dei curricula in Italia nel dopoguerra
bloccata in parlamento per un’eccessiva polarizzazione politica della materia
1996 Berlinguer
ampliò lo spazio dedicato all’insegnamento del Novecento
anni Cinquanta did in Italia e Francia
alcuni studiosi richiesero un rinnovamento dei programmi che avrebbero dovuto aprirsi allo studio del Novecento, postulando un nuovo approccio all’insegnamento che fosse meno eurocentrico
Braudel riforma degli anni ‘50
la storia deve formare studenti capaci di comprendere il mondo nella sua globalità
libri di testo di Braudel
opposizione degli insegnanti e i libri furono ritirati per essere ripubblicati alla fine degli anni ‘80
fallimento di Braudel
simbolo della difficoltà del rinnovare l’insegnamento della storia
difficoltà del rinnovamento dell’insegnamento della storia
inerzia scolastica e accademica
rivista di storia contemporanea
fondata nel ‘72 da Quazza.
Apertura verso la storia non-europea
2001 De Mauro
si pensa ad una riorganizzazione concreta dell’insegnamento anche grazie alla nascita della storia globale come disciplina a sé stante
fallimento della storia globale
nonostante si sia scalfita l’idea dello studio della storia come costruttrice di identità collettive, manca ancora un settore scientifico-disciplinare per far incontrare il mondo della scuola con quello accademico
primo dibattito sull’insegnamento della storia
Grendi scrisse contro il comune senso storiografico di stampo storicistico dei manuali, intorno agli anni ‘80
“quaderni storici” “microstorie”
riviste fondate negli anni ‘60.
Rivoluzione dell’approccio storiografico italiano
rivoluzione approccio storiografico italiano
- apertura alle annales
- apertura all’antropologia culturale economica
visione della microstoria
proposta di una diversa “gerarchia delle rilevanze” opposta a quella tradizionale, intaccando l’impianto dei manuali e influenzando così anche la didattica della storia
attenzione per la didattica della storia in Italia
a partire dagli anni ‘70 e si allargò negli anni ‘80 grazie a Brusa, Guarracino, Mattozzi
clio ‘92
associazione fondata da Mattozzi e ancora attiva
ricerca didattica in Italia
mancano dei veri e propri cambiamenti, dei centri di ricerca, mancanza di ricerca didattica all’interno del mondo universitario
risultato della mancata ricerca in Italia
allontanamento dell’Italia dagli sviluppi internazionali dell’ultimo quarantennio
anni ‘70 e ‘80
considerati come uno spartiacque perché una nuova generazione aperta al mondo
nuova generazione degli anni ‘70 e ‘80
democratizzazione universitaria e presenza femminile in accademia dal ‘68
coscienza storica secondo Rusen
la storia si occupa del passato, del presente e del futuro
lo storico secondo Rusen
non può considerarsi separato dai bisogni pratici della vita perché la storia tratta tre dimensioni: passato, presente e futuro
diszlipinare matrix (Rusen)
nuova teoria storiografica internazionale e comprende 5 fattori
5 fattori del concetto di diszlipinare matriz
- interesse cognitivo degli esseri umani ad avere un orientamento nel tempo
- teorie riguardanti le esperienze del passato
- metodi di ricerca empirica
- forme di rappresentazione e funzione della storia nell’offrire un orientamento alla società
ricerca didattica in alcuni paesi africani
connessi alla storiografia postcoloniale e ai temi della cittadinanza multiculturale e interculturale.
Educazione alla pluralità e alla diversità
nodo cruciale del dibattito dell’insegnamento della storia
progettazione del curricolo verticale
condizioni strutturali per la progettazione del curricolo verticale
nascita degli istituti comprensivi
nascita degli istituti comprensivi
- pianificazione articolata in tappe
- traguardi da raggiungere nel tempo
- traguardi di crescente complessità
problema del curricolo verticale
rimasto aperto il problema delle pratiche di innovazione e sperimentazione in classe
dubbi sulle pratiche di innovazione e sperimentazione in classe
rapporto tra cose e come insegnare, stili di apprendimento degli alunni, visione post-trasmissiva
marginalizzazione oraria dell’insegnamento della storia in Germania
meno ore di insegnamento di storia
MA formazione adeguata degli insegnanti
Italia != Germania sulle ore di insegnamento
invece di formare adeguatamente gli insegnanti, si rischiava di tornare al vecchio assetto con la ripetizione di tutto il percorso cronologico.
Viene messo in discussione il concetto stesso di curricolo verticale
sfida del laboratorio di storia
raggiungimento consapevole e collaborativo di di verità storiche “miste” in cui si collegano diverse dimensioni del reale
riforme sulla didattica della storia
non sono indirizzate verso una visione coerente e organica
su cosa è polarizzato il dibattito della did
- cosa/come insegnare
- conoscenze/competenze
- contenuti/metodologie
- circolarità/progressività
- separatezza/aggregazione disciplinare
risolvere la marginalizzazione della did
partire dal basso: dai docenti di ciascun istituto che dovrebbero agire autonomamente nel quadro delle ind naz
laboratorio come strumento didattico normale
idea avviata da Lamberti e Guarracino alla fine degli anni ‘70
due convegni sulla questione del laboratorio didattico
- sulle fonti e contro il manuale
2. rinnovamento didattico
convegno sulle fonti
fonte didatticamente perfetta: che non crea problemi di reperimento e di lettura
limite del convegno sulle fonti
carattere problematico delle fonti orali e necessità di un’elaborazione complessa della didattica delle fonti
convegno sul rinnovamento didattico
destinato ad avviarsi anche al di fuori delle aule. Liberazione da una didattica idealizzata
cambio di visione del laboratorio dagli anni ‘80
NO collegato al lavoro sporco del ricercatore
SI storia democratica perché scritta da tutti
laboratorio come traduzione didattica
NO svilire il lavoro dello storico
SI luogo dove trasferire agli allievi alcuni tratti del ragionamento storico
perché inserire il laboratorio dentro il curricolo
per raggiungere, grazie alle competenze acquisite, gli obiettivi posti dal curricolo
armamentario dell’insegnante moderno
NO opposizione fra manuale/documento e didattica frontale/laboratoriale
modalità di trattamento dei documenti storici
si differenziano secondo le tipologie e non secondo i contenuti
rischio quando si fa il laboratorio
di trasformarlo in una sequenza di prove di verifica
cosa può fare l’allievo con i “mini archivi”
giocare con molto libertà senza eccessivi patemi didattici. Basta mostrare agli allievi come si utilizza la prima delle fonti raccolte e fare qualche prova assieme
vantaggio dei “mini archivi”
- NO grande preparazione sull’uso
- rapido (da 2 a 4 h)
- facilmente inseribile in una programmazione
- non richiede al docente di aderire a modelli rivoluzionari di insegnamento
difficoltà dei “mini archivi”
il docente deve saper usare la fonte ed essere in grado di presentarsi agli allievi come in grado di interpretarla in modo convincente e affidabile
nonostante i “mini archivi” siano di semplice applicazione
richiedono una formazione metodologica ed un addestramento dedicato
limite dei “mini archivi”
questo lavoro didattico non riproduce la procedura della ricerca in tutte le sue fasi né tantomeno la grandezza della ricerca
come risolvere i limiti dei “mini archivi”
ausilio di lezioni frontali per completare la conoscenza di un dato argomento
grammatica dei documenti
- scegliere
- interrogare
- interpretare
- scrivere
scegliere (grammatica dei documenti
non riproducibile a scuola. Al suo posto è utile selezionare informazioni utili alla propria ricerca all’interno di contesti gestibili dagli allievi
interrogare (grammatica dei documenti)
ogni documento è muto e non parla se non adeguatamente interrogato.
Quindi non sono importanti le risposte, quanto la capacità di fare domande pertinenti
come si concretizza l’attività dell’interrogare durante un laboratorio
nell’elaborazione di un questionario
procedure didattiche per la costruzione di un questionario
- presentarne uno agli allievi, provarlo insieme e poi vedere come lo usano
- presentare una versione semilavorata e chiedere di completarla
- chiedere agli allievi di allestirlo autonomamente
interpretare (grammatica dei documenti)
contestualizzare il documento
scrivere (grammatica dei documenti)
comporre le informazioni ottenute e ben valutate in un testo di senso compiuto
laboratorio nella secondaria di secondo grado
- “mini archivi” arricchiti e più complessi
- indicazioni di ricerca più complesse
- fonti più “disomogenee”
- cinque W per indagare un evento
storia dei vincitori
raccontate ai vinti
storia degli antichi
noiosa perché lontana
visione odierna del Novecento
secolo delle ideologie e di passioni troppo violente per avere una valenza didattica ed educativa
definizione presentismo
fretta di trovare soluzioni immediate, senza curarsi di esaminare le radici dei problemi
definizione cittadinanza
- rapporto fra individuo e ordine politico-giuridico nel quale si inserisce
- partecipazione del singolo ad una comunità politica
- insieme di valori di riferimento
costituzione formale
insieme delle norme fissate in un testo costituzionale
costituzione materiale
un concetto analitico usato per descrivere il concreto funzionamento di un sistema e le sue prassi così come si sono configurate
polis e cittadinanza
la città è una forma di convivenza che si pone all’origine del discorso politico occidentale e continua a proporsi come il suo principale punto di riferimento per un lunghissimo periodo
cittadino e straniero
cittadino: membro a pieno titolo della comunità
straniero: escluso dalla comunità anche se ciò non impedisce la commistione fra le due figure
straniero fin dall’antichità
per esigenze, condivideva lo stesso spazio del cittadino senza condividerne i diritti
moderno concetto di cittadinanza
basi poste nel ‘700
illuminismo e cittadinanza
- tutto va sottoposto a critica
- razionalità alla base dell’ordinamento politico
- regime politico basato sulla ragione
- uguaglianza degli uomini
concretezza dei principi generali dell’illuminismo
messi in atto grazie alle rivoluzioni americana e francese
cittadinanza nel ‘800
modello anglosassone e francese
modello di cittadinanza anglosassone nel ‘800
responsabilità = criterio per l’attribuzione del diritto di voto.
Attribuisce il voto a chi era in possesso della proprietà terriera e poteva condividere con il sovrano l’onere dell’imposizione fiscale
modello di cittadinanza francese nel ‘800
suffragio universale (inizialmente maschile)
evoluzione del modello anglosassone
fin dalla magna charta, affermando il principio della limitazione delle prerogative del potere regio.
Rivoluzione del ‘600: il modello nasce comunque da un conflitto
costituzioni dal ‘700
la formalizzazione in termini giuridici dei diritti dell’illuminismo
cittadinanza moderna
appartenenza alla comunità politica definita dalla costituzione
modello civico-genealogico
incarnato dalla Francia.
L’appartenenza alla nazione e quindi alla cittadinanza era definito da un’appartenenza alla comunità politica
modello etnico-politico
incarnato dalla Germania.
Prevaleva il peso della stirpe, del fattore etnico
voto alle donne
nuova zelanda: 1893
finlandia: 1906
repubblica di Weimar
uguaglianza di diritti e doveri fra uomini e donne.
1919: voto alle donne
cittadinanza e regime fascista
negazione dell’uguaglianza degli uomini per configurare una società gerarchizzata ma omogenea in cui il cittadino è tale per l’appartenenza al corpo della nazione
cittadinanza e regime comunista
costruire una comunità di lavoratori in cui l’omogeneità è data dal superamento delle divisioni di classe
cittadinanza democratica odierna
collegata al successo economico e alla crescita del reddito e della protezione sociale
percorso di educazione alla cittadinanza
tenere presente il rapporto che si è instaurato fra i diversi livelli di cittadinanza
investimento del miur in risorse digitali
non abbiamo ancora dati esaustivi per capire se davvero sia migliorata la qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento
digitale != innovazione
il digitale è uno degli strumenti per insegnare storia
entusiasmo per il digitale
può catturare l’attenzione degli studenti ma può anche far perdere di vista la finalità del lavoro in classe
due modalità di uso del digitale
- chi usa il digitale per rendere più facile l’insegnamento
- chi tenta strade più creative
riflessione metadidattica sulle tecnologie
la tecnologia coinvolge lo studente in una didattica attiva e lo colloca nella frontalità della lezione?
materiale già pronto
alibi per distrarsi perché tutto sarà condiviso alla fine della lezione = maggiore passività rispetto ad una lezione frontale
padroneggiare uno strumento di comunicazione
spesso ci vogliono due o tre anni di scuola secondaria di secondo grado per riuscire a padroneggiare con civiltà, educazione e competenza elementari strumenti di comunicazione
cittadinanza digitale
autenticità delle informazioni, provenienza, manipolazione, uso della fonte
grande mole di informazioni
gli studenti possono perdersi anche perché quando si cerca qualcosa, si ampliano sempre le ricerche con il rischio di perdere il filo
vantaggi di internet
- attuare archivi simulati ma digitalmente: prodotti multimediali
esempi di laboratorio digitale
- sezione “didattica in classe” di novecento.org
- padlet: bacheca virtuale da condividere
social reading
piattaforme in cui è possibile condividere testi, immagini e commenti.
Utile se si vuole mettere insieme la fonte letteraria e la storia
problema aperto delle risorse digitali
esiste una dimensione pratica ma non un pensiero didattico strutturato e condiviso
invenzione da parte degli insegnanti senza punti di riferimento
ha fatto sì che di molte questioni che riguardano l’insegnamento della storia, se ne siano occupate didattica in generale e pedagogia
formazione digitale in Italia
viene spiegato come funziona una risorsa digitale e che uso pratico è possibile farne, ma non ci sono riferimenti all’insegnamento della storia
formazione digitale fuori dall’Italia
maggiore attenzione alla dimensione didattica e una maggiore collaborazione tra ricerca e storia
sissco
società italiana per lo studio della storia contemporanea
storia e cinema prima e adesso
anni ‘80: difficile rapporto fra storici e questa forma espressiva
adesso: divario si sta colmando
Kracauer 1947
libro sul cinema tedesco degli anni 20 e 30.
Si è colta l’importanza delle fonti cinematografiche per poter avere accesso a stati mentali collettivi che giacciono sotto il livello della coscienza
importanza degli stati mentali collettivi, visti dal cinema
sono inconsci ma guidano i movimenti interni delle società e le dinamiche politiche
obiettivo di Kracauer
analizzare i film tedeschi per comprendere le disposizioni psicologiche predominanti in Germania dal 18 al 33
importanza del cinema
il cinema riflette in modo più diretto di altri strumenti artistici la mentalità di una nazione
perché i film riflettono la mentalità di una nazione
- il film non è mai prodotto di un individuo
- i film si rivolgono alla folla anonima e l’attraggono
film come fonte
è stato dimostrato che i film sono valide fonti per lo studio del XX secolo ma è ancora oggetto di discussione il modo di utilizzare i film
teorie sull’utilizzo del film come fonte
i film sono una finestra sulla realtà ma sono anche prodotti artefatti
superare l’impasse della teoria sull’utilizzo del film
far ricorso al concetto di “immagine”
l’immagine non è la realtà ma il nostro unico accesso alla realtà
“immagine” come accesso alla realtà
frutto delle nostre esperienze e della società in cui viviamo
cinema pensato come arte della doppia anima
identità immaginaria e funzione realista
identità immaginaria del cinema
destinata a costruire attraverso il racconto per immagini universi di finzione, narrazioni fantastiche
funzione realista del cinema
riprodurre, per la prima volta nella storia delle arti, la realtà in movimento
linea realista della filmografia europea
poggia su pratiche estetiche in diretta contrapposizione con l’immaginario americano
es. neorealismo in Italia
cinema europeo e americano
europeo: lo spettatore si aspetta temi su cui riflettere e impegnarsi
americano: luogo dell’immaginario e fantasioso
cinema e didattica storica
l’utilizzo del film viene spesso lasciato all’improvvisazione senza un’adeguata attività propedeutica in termini di materiali che di preparazione dei destinatari
destinatari di un film utile alla didattica storica
solitamente privi della strumentazione culturale utile a poter leggere e interpretare un’opera complessa come un film d’autore
perché utilizzare il film rispetto ad altri possibili strumenti
le immagini per la loro immediatezza e vividezza sono in grado di esercitare un impatto emotivo sugli studenti
sodalizio tra cinema e storia
non si esaurisce con i film storici o di finzione di argomento storico
perché le fonti audiovisive vengono usate per comprendere ma senza essere a loro volta comprese
il film è il risultato non solo di uno sforzo creativo ma anche effetto di circostanze e condizioni.
Anche il film va contestualizzato nel luogo e nel tempo in cui viene fruito
un’altra valutazione dei film
immagini vendute sul mercato in quanto oggetti prodotti con criteri industriali e venduti ad un pubblico che li compra per il proprio piacere
dati emersi dalla ricerca di Miriana
- centralità del diario nella progettazione e nella didattica in aula
- faticoso recepimento delle indicazioni nella pratica didattica quotidiana
difficoltà ad introdurre pratiche laboratoriali
confuse con attività routinarie come le visite guidate, produzione di cartelloni
sussidiari presi in considerazione
18 di quarta e quinta primaria dopo le indicazioni e 1 del 1993.
NO estensioni web rese obbligatorie dopo il 2012, volumi rivolti agli insegnanti
cosa si è analizzato nei sussidiari
- veste grafica
- strumenti didattici
- struttura narrativa
- contenuti
- presenza di fonti e il loro utilizzo
- aderenza dei volumi alle indicazioni
obiettivo dell’analisi dei sussidiari
capire come i sussidiari contribuiscano al raggiungimento dei traguardi e degli obiettivi al termine della scuola primaria
sussidiario del 1993
nonostante i programmi del 1985, si continuava a privilegiare la dimensione narrativa e un’impostazione trasmissivo-sequenziale
struttura del sussidiario del 1993
- immagini utili solo a riempire la pagina
- scrittura semplificata all’estremo ma con concetti e lessico specialistico
- NO riferimenti ad attività laboratoriali
cosa emerge sui programmi del 85 dal sussidiario del 93
contraddittorietà dei programmi nel non chiarire modalità, contenuti, strumenti e forme di aggiornamento coerenti agli obiettivi indicati
sussidiario come fonte
prova che cambia il modo di insegnare, la società e la tecnologia
curricolo di storia nel 2004
organizzato “verticalmente” dall’infanzia fino alla secondaria di primo grado.
Primaria = storia antica fino alla caduta dell’impero romano
secondaria = vicende successive fino alla contemporaneità
indicazioni 2012 e programmi 2004
ind 2012 hanno mantenuto lo schema del 2004, ma studiando il passato per quadri di civiltà senza tralasciare i fatti storici fondamentali
“dover fare tutto il programma”
un fardello per lo svolgimento dell’attività didattica ma anche un alibi per respingere qualunque attività che non sia le lettura del manuale
attività laboratoriale in estrema sintesi
- attività strutturata che può svolgersi in un qualunque spazio interno ed esterno all’aula
- interazione tra gli allievi e il docente
- interrelazione con una o più fonti
- che preveda un’attività pratica-operativa
- obiettivo: costruzione di conoscenze e competenze della disciplina storica
ambiti privilegiati dell’attività laboratoriale
- storia dell’ambiente e dei territori
- patrimonio culturale nel suo complesso
- grandi temi del presente
- degrado ambientale
- carenze infrastrutturali
- brutture
come si presentano i sussidiari
si somigliano molto nella struttura, nella scelta dei contenuti e delle attività proposte
veste grafica del sussidiario del 93
adattamento alla scuola elementare di un manuale di storia per i gradi superiori.
- presenza delle immagini limitata solo a corredo dei testi
- poche mappe e approfondimenti
- esercizi da completare o domande strutturate
veste grafica dei sussidiari di oggi
aspetto fondamentale.
Ogni capitolo è introdotto da una pagina illustrata in cui è presente una mappa, una linea del tempo, ecc
Le illustrazioni richiamo la veste grafica dei videogame
Si punta a privilegiare il canale visivo dell’apprendimento
esercizi nei sussidiari di oggi
ogni pagina corredata da esercizi di vario tipo collegati ai testi proposti o a mappe
esercizi meno frequenti nei sussidiari di oggi
quelli che chiedono agli studenti di cercare informazioni all’esterno delle mura scolastiche, nel web, nella letteratura, ecc
logica dei sussidiari di oggi
sempre improntata allo studio individuale che stimolano la comprensione ma non l’inferenza
sussidiari di oggi e fonti
solo in pochi le fonti prese in considerazione diventano occasione per attività che sollecitino gli allievi a ricavare informazioni autonomamente secondo una logica inferenziale
temi della cittadinanza nei sussidiari di oggi
presenti in ogni volume sulla base di di correlazioni però troppo forzate
es. hammurabi-costituzione italiana
argomenti proposti nei sussidiari di oggi
sempre gli stessi e pochi temi della cittadinanza presi in considerazione e ripetitivi:
diritto, costituzione, tolleranza e diritti dei minori
compiti di realtà
attività “reali” che dovrebbero permettere di agli studenti di mettere in pratica competenze e conoscenze acquisite
attività laboratoriali nei sussidiari di oggi
in nessun volume sono presenti pagine-laboratorio eccetto in uno in cui si propongono semplici attività manuali: attività operativa utile ma che dovrebbe inserita in un’attività laboratoriale
compiti di realtà nei sussidiari di oggi
presenti in tutti, sollecitano gli alunni a reperire informazioni, a realizzare lavori di gruppo
contenuti dei manuali post 2012
contenuti che seguono un canone:
- 4: civiltà dei grandi fiumi e del mediterraneo
- 5: greci e romani
world history nei manuali
solo poche pagine dedicate alla civiltà cinese e indo
idea di storia attraverso la visione dei manuali
unitaria e indiscutibile, con poche e insufficienti aperture alla contemporaneità, all’ambiente e al territorio
apertura dei sussidiari di oggi ai media e luoghi della memoria
solo due suggeriscono titoli di libri per ragazzi di argomento storico, nessun volume fa riferimento alle pagine web di musei o di siti archeologici, ad archivi online, all’istituto Luce, a cartoni, film, ecc
reintroduzione educazione civica
formare cittadini responsabili e attivi e di sviluppare la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civili e ambientali della società
obiettivi dell’insegnamento dell’educazione civica
convergenti con quelli dell’insegnamento della storia
problema dell’inserimento dell’educazione civica
influenza della politica nell’insegnamento della storia nella scuola italiana
visione errata del medioevo
“secoli bui”
risolvere la visione errata del medioevo
- periodizzare internamente il medioevo
- “medievalismo” ottocentesco e novecentesco
riconoscere il problema dell’insegnamento della storia
per gli alunni il passato è un paese lontano, la pratica didattica ne deve conferire significato
decreto Berlinguer del 96: periodizzazione
assegnando allo studio del 900 tutta l’intera annualità della scuola secondaria inferiore e superiore, ha rimescolato la periodizzazione tradizionale
riforma Moratti 2004: periodizzazione
riduceva da 3 a 2 le ripetizioni del ciclo storico dalla preistoria a oggi
indicazioni Fioroni 2007
eliminazione definitiva della triplice ripetizione cronologica e fissavano il passaggio dei contenuti verticalmente
periodizzazione storia pre decreto Berlinguer
coincidevano l’inizio e la fine dell’anno scolastico con parti importanti della storia, togliendo questa modalità, le nozioni perdevano significato
periodizzazione della storia moderna
il passaggio da modernità a contemporaneità, è sempre più incerto e confuso
in cosa consiste la modernità della storia moderna
alcuni elementi che fino a ‘900 erano considerati fondativi della società, vengono inseriti in processi di trasformazione e il segmento della storia moderna sta perdendo la sua significatività
contenuti della storia moderna scolastica e di quella accademica
si sta abbandonando il canone di insegnamento-apprendimento della storia che identificava le storie generali come tappe della formazione dello stato e della nazione italiani
periodizzazioni nei manuali
non si può prescindere da scansioni temporali per dare cadenze logiche allo studio della storia
nuova periodizzazione
rapporto stato-società
periodizzazione stato-società
XIX secolo: da rivoluzioni americana e francese ad anni 80 dell’800
XX secolo: da anni 80 dell’800 ad anni 80 dell’900
XIX secolo nella nuova periodizzazione
lo stato si fa nazione e il liberalismo s’impone come orizzonte ideologico in grado di interpretare la nuova logica economica e sociale
protagonista dei nuovi spazi del XIX secolo
l’individuo.
Importanza e fiducia enorme nella nascita del parlamento
fine del XIX secolo secondo la nuova periodizzazione
consapevolezza che aver garantito libertà giuridiche a tutti gli individui non ha comportato la fine dei conflitti di classe
spartiacque tra XIX e XX secolo secondo la nuova periodizzazione
congresso di Berlino del 1878