Pensare storicamente - Adorno Flashcards
riforme De Mauro - Berlinguer
vivace interesse per l’innovazione nell’insegnamento della storia
post riforme De Mauro - Berlinguer
sostanziale disinteresse degli storici contemporaneisti nei confronti della formazione degli insegnanti, mentre nel contempo si è andata acuendo la frattura tra la ricerca e la didattica
attenzione degli storici accademici nell’ultimo ventennio
attenzione per l’insegnamento attraverso la scrittura di ottimi manuali soprattutto per la Scuola secondaria di secondo grado
cos’è mancato nella riflessione storica dell’ultimo ventennio
riflessione approfondita e un dibattito ampio e partecipato sui metodi, le forme e le finalità della didattica
passaggio decisivo per affermare il ruolo sociale del sapere storico
relazione tra gli storici accademici e il mondo della scuola
Commissione didattica
operativa dal 2016.
Ha lavorato per affrontare il nodo della didattica e della ricerca
attività della commissione didattica
si è concentrata su 3 livelli di intervento
primo livello di intervento della commissione didattica
risposte date alle questioni che sono state poste dal miur e dal cun su argomenti specifici
cun
consiglio universitario nazionale
secondo livello di intervento della commissione didattica
ha permesso agli storici di tutti i settori disciplinari di arrivare con proposte condivise all’interlocuzione col Miur
terzo livello di intervento della commissione didattica
riflessione sulle teorie, i metodi e le pratiche
obiettivo della commissione didattica
arrivare ad una riflessione compiuta sul curricolo verticale di storia
20 anni post riforma De Mauro
- sembra rinascere l’interesse degli storici per la didattica della storia
- MA le istituzioni sembrano navigare verso una marginalizzazione dell’insegnamento
marginalizzazione dell’insegnamento di storia
- diminuzione delle ore nelle scuole professionali
- esclusione della prova di maturità del tema di storia
come capire se in Italia l’interesse per la didattica della storia
se è presente e come avviene il dibattito sulle tecniche laboratoriali
primi dibattiti sulle tecniche laboratoriali
riforma De Mauro
De Mauro: 3 fasi curriculari della disciplina storica
- grammatica
- sistematica
- percorsi
Apertura a un rinnovamento di metodo didattico attraverso le pratiche laboratoriali
come diventa l’insegnamento con l’aggiunta delle pratiche laboratoriali
superamento dell’insegnamento trasmissivo e costruzione di un insegnamento attivo
perché è utile un insegnamento attivo
stimola le capacità cognitive e le competenze storiche
come è progredita la riflessione sulla didattica laboratoriale, dopo la riforma De Mauro
ha raggiungo livelli teorici raffinati nelle riviste del settore ma è sparita dal dibattito fra gli storici e dalla didattica universitaria
costruzione delle competenze
NO tecnica da imparare
SI lenta e progressiva maturazione di un metodo per trasformare un sapere disciplinare in uno strumento per orientarsi nella vita
insegnare per competenze
insegnare “oltre la scuola”, facendo capire agli studenti come la storia ha a che fare con la loro vita
competenza generale che dovrebbe esistere alla fine del ciclo scolastico
sapersi orientare criticamente e consapevolmente nelle tante informazioni e narrazioni storiche che oggi ci sono proposte
come ottenere uno sguardo critico sulle informazioni
saper porre al passato le domande che nascono dai problemi del presente e leggere le risposte inserendole nel contesto del passato senza evitare forme di presentismo
obiettivo centrale dell’insegnamento della storia
superamento del presentismo
rilevanza dell’insegnamento della storia
capacità di costruire una connessione tra l’oggetto dello studio e la sua utilità nella vita degli studenti
storytelling, giochi di ruolo e storia
educazione alla comprensione della diversità, esercizio empatico di mettersi nel punto di vista dell’altro.
ES: raccontare la storia identificandosi in un personaggio storico
quale condizione è possibile per un gioco di ruolo
ricostruzione del contesto = richiede strumenti tipici del lavoro dello storico
ricerca sperimentale di Wineburg
storici professionisti e studenti di scuola al lavoro con documenti.
Operazioni mentali e pratiche di conoscenza che sono tipiche del lavoro degli storici di professione
insegnamento della storia nelle scuole
NO formare piccoli storici
SI far acquisire un corpus di conoscenze da spendere nella vita quotidiana
come formare un buon cittadino
fornire strumenti per continuare a formarsi e/o orientarsi storicamente nell’attualità
lavoro storico sul tempo
avvicinare progressivamente gli studenti a comprendere la periodizzazione
periodizzare
principale operazione interpretativa che permette allo storico di dare ordine al passato
lavoro storico sulle fonti
insegnare la lettura critica delle fonti
proposte didattiche sull’analogia
- impero romano e unione sovietica in relazione alla pressione degli immigrati ai loro confini
- immaginare scenari futuri a partire dalla conoscenza del passato e del presente
utilità delle proposte didattiche sull’analogia
rendono gli studenti protagonisti attivi della costruzione di narrative su presente, passato e futuro.
Aiutando la formazione dell’identità individuale e collettiva
quale tipo di didattica aiuta ad acquisire competenze
didattica laboratoriale
dualità della didattica efficace
- creativa e programmata
- flessibile ma capace di certificare gli obiettivi raggiunti
- convivenza della narrazione e della spiegazione
merito/demerito del manuale
- dare un ordine sequenziale
- offrire un linguaggio
- proporre un’interpretazione
2 tipi di manuali definiti da Klerides
esistono pochi esemplari allo stato pure, per lo più sono tutti degli ibridi
manuali ibridi
proprio la loro presenza determina che il loro studio dipende molto dal docente
cosa manca in Italia per ciò che riguarda la qualità dei manuali
manca un lavoro di rassegna critica sulla produzione nazionale
produzione internazionale dei manuali
taglio metodologico e teorico caratterizzato da un approccio multidisciplinare
Winbrenner e ricerca dei manuali
3 modalità di ricerca
3 modalità di ricerca sui manuali
- orientata al processo
- orientata al prodotto
- orientata all’effetto
modalità di ricerca sui manuali, orientata al processo
studia il ciclo di vita dei manuali dalla progettazione alla implementazione in classe
modalità di ricerca sui manuali, orientata al prodotto
analizza il manuale come medium, studiandone contenuti, linguaggi e tecniche di trasmissione
modalità di ricerca sui manuali, orientata all’effetto
esamina le modalità del loro uso in classe da parte degli insegnanti e le ricadute sui processi di apprendimento degli studenti e i livelli di socializzazione culturale che sono capaci di implementare
Wiater e i possibili approcci disciplinari allo studio dei manuali
- ricerca sulla storia e sulla sociologia della cultura
- ricerca sui media
- ricerca su singole discipline
- ricerca testuale
- ricerca su fonti storiche
ricerca sui manuali fino agli anni ‘80
focalizzata sull’analisi dei contenuti, sulla loro impronta ideologica e sulla comprensione e leggibilità del testo
ricerca sui manuali dopo gli anni ‘80 (internazionale)
analisi delle narrazioni e dei linguaggi, la trasformazione e l’impatto in classe dei libri di testo
ricerca sui manuali e rivoluzione informatica
utilizzo delle tecnologie informatiche e dei media ad integrazione funzionale dei manuali.
Manuale = decifrarne il linguaggio
quali studi mancano sui manuali (internazionali e nazionali)
su come i manuali sono trattati in classe, sull’uso che ne fanno gli studenti e sull’influenza che hanno nello sviluppo della loro consapevolezza storica
studi di valutazione sui libri di testo
basati sulle opinioni dell’insegnante e non dello studente, ma alcuni studi dimostrano che gli studenti sono meno motivati dal manuale rispetto ad altri strumenti
Klerides individua due punti di vista per studiare i manuali
considerarli come narrazioni e come genere.
Impostazione incentrata sullo studio del linguaggio
tre caratteristiche ricorrenti nei manuali intesi come narrazione
- mezzo multistrato
- campo interdisciplinare
- dominio funzionale
mezzo multistrato (manuali intesi come narrazioni)
- livello semantico: si organizza attraverso un intreccio narrativo costruito sugli attori, l’ambientazione e la trama
- livello lessicale: le trame narrative di un determinato libro di testo hanno la loro codifica nella scelta del vocabolario
campo interdisciplinare (manuali intesi come narrazioni)
parte della narrazione che si trova nei manuali, viene da ambiti lontani da un linguaggio pedagogico e quindi vengono ricontestualizzati, anche intrecciandosi fra loro
campo multifunzionale
ogni narrazione riproduce, sfida e trasforma la realtà
lavoro di studio dei manuali, secondo Klerides
ogni manuale è un’ibridazione dei diversi livelli quindi bisogna decodificare le contraddizioni e le ambivalenze
manuali intesi come genere
- manuale tradizionale
- manuale nuovo
manuale tradizionale (manuale inteso come genere)
manuale pensato in funzione di una scelta pedagogica basata sul modello trasmissivo della conoscenza
idea trasmissiva della storia
storia = ricerca della verità storici = sacerdoti di una ricostruzione oggettiva che va trasmessa
manuale nuovo (manuale inteso come genere)
obiettivo di far studiare la storia come costruzione di un processo che può essere compreso attraverso l’acquisizione di abilità, conoscenze e competenze
public history in italia
2016
associazione italiana di public history
differenza ph e didattica
ph: coinvolgere un pubblico vasto, non a livello accademico
didattica: fornire competenze storiche, certificate e valutabili
elementi comuni tra ph e didattica
- ricerca di un linguaggio accessibile
- contrasto alla mistificazione del passato
- formazione di una cittadinanza consapevole
nascita della did in Germania
dedizione all’insegnamento della storia, pur non occupandosi di pedagogia
ricerche sulla did dagli anni ‘90 fino ad oggi
- prima concentrate sui manuali e sui programmi
- ora questioni sia teoriche che pratiche
introduzione dell’insegnamento della storia contemporanea
polarizzazioni ideologiche della guerra fredda.
Veniva inteso come educazione alla cittadinanza
esigenza dell’insegnamento della stori contemporanea in Italia nel dopoguerra
necessità per promuovere l’educazione civica e democratica nei cittadini
riforma dei curricula in Italia nel dopoguerra
bloccata in parlamento per un’eccessiva polarizzazione politica della materia
1996 Berlinguer
ampliò lo spazio dedicato all’insegnamento del Novecento
anni Cinquanta did in Italia e Francia
alcuni studiosi richiesero un rinnovamento dei programmi che avrebbero dovuto aprirsi allo studio del Novecento, postulando un nuovo approccio all’insegnamento che fosse meno eurocentrico
Braudel riforma degli anni ‘50
la storia deve formare studenti capaci di comprendere il mondo nella sua globalità
libri di testo di Braudel
opposizione degli insegnanti e i libri furono ritirati per essere ripubblicati alla fine degli anni ‘80
fallimento di Braudel
simbolo della difficoltà del rinnovare l’insegnamento della storia
difficoltà del rinnovamento dell’insegnamento della storia
inerzia scolastica e accademica
rivista di storia contemporanea
fondata nel ‘72 da Quazza.
Apertura verso la storia non-europea
2001 De Mauro
si pensa ad una riorganizzazione concreta dell’insegnamento anche grazie alla nascita della storia globale come disciplina a sé stante
fallimento della storia globale
nonostante si sia scalfita l’idea dello studio della storia come costruttrice di identità collettive, manca ancora un settore scientifico-disciplinare per far incontrare il mondo della scuola con quello accademico
primo dibattito sull’insegnamento della storia
Grendi scrisse contro il comune senso storiografico di stampo storicistico dei manuali, intorno agli anni ‘80
“quaderni storici” “microstorie”
riviste fondate negli anni ‘60.
Rivoluzione dell’approccio storiografico italiano
rivoluzione approccio storiografico italiano
- apertura alle annales
- apertura all’antropologia culturale economica
visione della microstoria
proposta di una diversa “gerarchia delle rilevanze” opposta a quella tradizionale, intaccando l’impianto dei manuali e influenzando così anche la didattica della storia
attenzione per la didattica della storia in Italia
a partire dagli anni ‘70 e si allargò negli anni ‘80 grazie a Brusa, Guarracino, Mattozzi
clio ‘92
associazione fondata da Mattozzi e ancora attiva
ricerca didattica in Italia
mancano dei veri e propri cambiamenti, dei centri di ricerca, mancanza di ricerca didattica all’interno del mondo universitario
risultato della mancata ricerca in Italia
allontanamento dell’Italia dagli sviluppi internazionali dell’ultimo quarantennio
anni ‘70 e ‘80
considerati come uno spartiacque perché una nuova generazione aperta al mondo
nuova generazione degli anni ‘70 e ‘80
democratizzazione universitaria e presenza femminile in accademia dal ‘68
coscienza storica secondo Rusen
la storia si occupa del passato, del presente e del futuro
lo storico secondo Rusen
non può considerarsi separato dai bisogni pratici della vita perché la storia tratta tre dimensioni: passato, presente e futuro
diszlipinare matrix (Rusen)
nuova teoria storiografica internazionale e comprende 5 fattori
5 fattori del concetto di diszlipinare matriz
- interesse cognitivo degli esseri umani ad avere un orientamento nel tempo
- teorie riguardanti le esperienze del passato
- metodi di ricerca empirica
- forme di rappresentazione e funzione della storia nell’offrire un orientamento alla società
ricerca didattica in alcuni paesi africani
connessi alla storiografia postcoloniale e ai temi della cittadinanza multiculturale e interculturale.
Educazione alla pluralità e alla diversità
nodo cruciale del dibattito dell’insegnamento della storia
progettazione del curricolo verticale
condizioni strutturali per la progettazione del curricolo verticale
nascita degli istituti comprensivi