Extras Flashcards
utilità del laboratorio sulle leggi razziali del ‘38
empatia e immedesimazione dei bambini ma senza paura e frustrazione
indicazioni nazionali e shoah
è un periodo storico che non viene studiato al termine della scuola primaria, tuttavia le indicazioni suggeriscono di avviare delle attività utili alla comprensione della realtà storica della propria comunità
importanza della giornata della memoria
momento chiave per la riflessione su diritti e violenza.
Obiettivo di lungo termine: sviluppo delle competenze di cittadinanza
quando e come parlare della shoah
libertà lasciata alla sensibilità del docente per permettere di risistemare pensieri confusi o parziali
se il docente non volesse parlare della shoah
i bambini hanno già recepito delle informazioni (genitori, tv, social) ma non necessariamente in maniera chiara
bambini e basta. 1938 a chi è rivolto
alle quinte di primaria
bambini e basta. 1938 perché
raccontare della violazione dei diritti umani incentrando il discorso sul tema dell’esclusione e localizzandolo nella scuola
obiettivi del laboratorio bambini e basta
- riflessione sulle leggi razziali
- conoscenza sulle collezioni dei musei coinvolti nel torinese
- far conoscere testi del periodo considerato
- fornire l’opportunità di incontrare un testimone
svolgimento del laboratorio bambini e basta
- lettura e commento del libro di Lia Levi (una bambina e basta)
- visita ai musei di torino e della resistenza
- visita con un testimone (Elena Ottolenghi)
documentazione bambini e basta
istoreto che raccoglie e commenta documenti.
Diari della vita di scuola (Ottolenghi) prima e dopo le leggi razziali
diari della vita di scuola (Ottolenghi)
progressiva e drammatica scoperta di essere diversi ed essere emarginata dalla scuola pubblica
attività didattica sui diari della Ottolenghi
- definizione del percorso e degli obiettivi
- introduzione del discorso a partire dal sapere condiviso
- focalizzazione sulle leggi razziali con domande mirate
- comprendere cosa sia oggi un diario
- lettura e commento di alcune pagine dei diari della Ottolenghi
- domande e commenti al termine delle letture
quali videogiochi storici migliori
avventure grafiche e rpg rispetto agli strategici che devono essere più complessi
valiant hearts: the great war
ricostruzione storica impeccabile, durante il game play si ritrovano oggetti che sono reperti veri con schede esplicative.
I personaggi sono il popolo minuto quindi si ricrea la quotidianità
mafia III revenge
immersione in una realtà storica. Il protagonista di colore deve decidere se entrare o meno in un locale riservato ai bianchi e affrontarne le conseguenze
total war
tiene conto dell’economia dei paesi, caratteristiche del territorio. È un gioco strategico quindi eccessivamente complesso rischiando di far perdere il gusto di giocare
age of empires
viene messa in discussione la visione eurocentrica con la presenza di altri popoli, nelle campagne storiche si possono rivivere le avventure di attila o gengis khan o rivivere la conquista delle americhe dal punto di vista degli aztechi
call of duty WWII
racconto del coinvolgimento dei civili nella guerra, ai quali di solito non viene data attenzione nei war games
brusa laboratorio: vecchie botteghe
- prima: ‘know how”
- dopo: si rende conto del cammino che deve fare per raggiungere il maestro
vecchie botteghe = laboratorio odierno
conoscenza e metaconoscenza vanno di pari passo. Questo abbinamento costituisce un profondo incentivo al processo di formazione
cosa non è un laboratorio (Brusa)
non si fanno prodotti da mostrare alla fine dall’anno, per solo gusto narcisistico degli alunni o dei genitori
produzioni degli allievi
SI prove di un percorso formativo
NO oggetti da ammirare
laboratorio e conoscenza in progresso (Brusa)
laboratorio != luogo dove si forma il “piccolo storico”
laboratorio == l’allievo inizia a conoscere il processo
cosa evita un progetto laboratoriale
disintermediazione
disentermediazione
fenomeno dilagante secondo il quale le competenze non sono necessarie, dal momento che le conoscenze sono alla portata di tutti
scopo finale di un laboratorio
NO illusione di saper fare storia
SI apprendere e rispettare il lavoro del professionista
obiettivo di un laboratorio
sapere come si costruisce una conoscenza storica
cosa mette in discussione il laboratorio storico
la cultura storica degli insegnanti che devono diventare “artigiani della storia”
mente laboratoriale dell’insegnante
trasforma una narrazione nella palestra dove esercitarsi
mente laboratoriale e corsi post-universitari
NO qualcosa che dovrebbe essere già alla formazione di base del docente
SI perfezionare atteggiamenti già assimilati durante gli studi universitari
cosa si intende per laboratorio
confusione sin dagli anni ‘80. Ogni insegnante e ogni editore ha una propria idea.
Mancanza di standard di riferimento
proporre un modello laboratoriale
consegnare ai docenti un mediatore supportato da una ricerca e fornire uno strumento per imparare a valutare le proposte circolanti e individuare altri modelli affidabili
brevità di un laboratorio
per essere inserito facilmente in un curricolo.
La lunghezza rischia di far eliminare parti significative del curricolo
semplicità di un laboratorio
un’attività lunga e complessa non facilita le attività di metacognizione
il laboratorio non è un’attività libera
deve essere provvisto di regole ma non deve essere eccessivamente strutturato perché si soffoca la libertà interpretativa del discente
interdisciplinarità del laboratorio
lettura dei testi o delle immagini, apprendimento delle tecnologie digitali.
Valutare le tempistiche per non far sì che queste attività prendano tutto il tempo
il docente ha due strade per comunicare un fatto storico
- strada diretta: racconto
- strada indiretta: laboratorio
strada diretta: racconto
l’allievo deve decostruire ciò che l’insegnante offre e a ricostruirlo in forma personale, attraverso l’esposizione orale o scritta
strada indiretta: laboratorio
parte dalla materia prima dello storico, i documenti, e invita l’allievo a rielaborarli per produrre un racconto
strada diretta e indiretta
sono complementari.
Più laboratori si fanno e più si intuisce la complessità celata dentro un racconto.
Più racconti si conoscono, più si riesce ad immaginare una storia dietro a dei documenti
dotazioni diverse fra lezione e laboratorio
lezione: clip di qualche comunicatore, public history. Per migliorare la capacità di farsi intendere
origini della cancel culture
“cancel the bastard” serviva ad esprimere l’onnipotenza di uno spacciatore -> poi usata dalla community black twitter
cancel su twitter
rifiutare un individuo o un’idea
evoluzione della cancel culture
molti hanno narrativizzato la cancellazione associandola ad una paura infondata della censura e del silenzio
idea di “canceling”
non c’è bisogno di avere il potere di cambiare le disuguaglianze strutturali o di cambiare l’opinione pubblica. Come individuo puoi avere un potere
“call outs”
invitare il resto della comunità a smettere di seguire chi l’aveva fatta grossa
cancel cultur -> call out culture
passaggio dalla dimensione individuale o ristretta a quella di massa più o meno organizzata
primo articolo di cancel culture in Italia
2018 su La Repubblica.
Canceling = dichiarazione pubblica
trasformazione della cancellazione con la cancel culture
prima la cancellazione viaggiava dall’alto verso il basso, dai potenti contro chi non ha potere. Adesso l’ostracismo viene democratizzato
prime distorsioni italiane della cancel culture
fine 2019. #metoo, richiesta di censura, ecc vengono associati alla cancel culture
cancel culture in Italia fra il 2020 e il 2021
oltre 200 articoli -> concomitanza con l’omicidio di Floyd
costruzione della cancel culture dal 2020
media di destra in America
destra in Italia: “non si può più dire niente” ecc
Italia e scarsa cognizione di causa sulla cancel culture
- via col vento ritirato, anzi no: ritirato e reinserito con un disclaimer, richiesto da Ridley Scott
- lettera aperta di 150 intellettuali: nessun riferimento a statue abbattute, invece in Italia viene fatto questo riferimento, parlando di questa lettera
- scavi di Pompei con scritta omofoba
cosa sono i luoghi della memoria
luoghi che acquisiscono un valore simbolico per una comunità
(Pierre Nora)
perché è utile fare attività didattiche collegate ai luoghi della memoria
stabilisce contatti on il territorio e con il passato.
Strumento per l’educazione alla cittadinanza
classificazione dei luoghi della memoria
- luogo in cui è accaduto un evento significativo
- luogo che ricorda un evento
- luogo-museo
critica dei luoghi della memoria
sono fonti come le altre, da analizzare secondo un metodo critico e da utilizzare responsabilmente e consapevolmente
cosa deve fare l’insegnante con i luoghi della memoria
dipanare l’intreccio fra passato e presente, considerando il contesto del passato, le narrazioni nel tempo
“il nuovo pianeta” ->Monte Sole: stragi di Marzabotto
- cartellone: cosa ogni gruppo si porta del vecchio pianeta
- incontro con il testimone unico. Insegnante spiega la realtà del luogo
- nuovi arrivati spiegano le loro nuove regole e le loro memorie
- si discute su come risolvere tutti i conflitti tra vecchi e nuovi
- si discute sul gioco
importanza della “gita al museo”
momento di diversione e occasione per attività didattiche
cosa guardare al museo
attività organizzata con cura e finalizzata alla visione di reperti precisi
cosa succede se si visita il museo senza organizzare l’attività
se si guarda troppo, ci si annoia e si disperde l’attenzione
attività ludiche al museo
es. caccia al tesoro
- insegnante studia il museo, individua cosa cercare
- individua un contesto storico e lo introduce
- organizza i gruppi e attribuisce le consegne
- raccoglie il materiale e pianifica con gli alunni i contenuti di un prodotto finale
“spigolandia e sferlandia”
- 2 gruppi nella classe = 2 pianeti diversi
- cataclisma: 2 popoli trovano salvezza solo sul pianeta Monte Solo
- soluzione al conflitto: violenti contro mediatori (falchi e colombe). Insegnante aiuta a far prevalere le colombe
giudicare un sito
- autorevolezza
- chiarezza di intenti
- utilizzabilità
- obiettività
- accuratezza
- aggiornamento e trasparenza
autorevolezza di un sito
è possibile identificare gli autori del sito e farsi un’idea delle loro competenze?
chiarezza di intenti di un sito
a quale pubblico si riferisce il sito. Ha un linguaggio adeguato?
utilizzabilità di un sito
si trova facilmente, è fruibile, ben organizzato?
obiettività di un sito
ha scopi scientifici, amatoriale, ha stili o contenuti propagandistici. Si cita la provenienza delle fonti?
accuratezza di un sito
è un sito fatto da professionisti dal punto di vista dell’editing e della progettazione?
aggiornamento e trasparenza di un sito
è aggiornato ed è affidabile nel dare le risposte che promette?
wikipedia
conoscenza collettiva condivisa
enciclopedia treccani e enciclopedia sapere
trasmissione verticale delle informazioni versione web
vedere la storia: documentari
- rai storia
- history channel
- youtube
- documentari streaming
- serie tv storica
immagini e fonti sulla rete
- archivio istituto luce
- aamod
- archivio storico eni
fonti storiche
sono qualunque tracce del passato (anche quello più vicino a noi) da cui traiamo informazioni sul tempo in cui esse sono prodotte
fonti strumento
sono quelle risorse che usiamo in aula per facilitare i processi di apprendimento (documentario, film storico)
valenza epistemologica delle fonti
il rapporto con le fonti dovrebbe essere uno dei fondamenti della formazione storica
valenza didattica della fonti
- didattica attiva, didattica per problemi, metacognizione
2. educazione ai beni culturali, educazione ala cittadinanza
valenza formativa delle fonti
- autonomia studente
- flessibilità cognitiva
- atteggiamento critico verso l’informazione (soprattutto al tempo del web)
come usare le fonti
- necessità di semplificazione
- fonti antiche che generalmente utilizziamo sono riproduzioni
- alle fonti si pongono domande, ma è necessaria la mediazione dell’insegnante
- usarle con il programma di ricerca
- usarle per approfondire aspetti del passato
fonte: si conosce prima
la fonte è un’attività più ampia di approfondimento
fonte: si conosce dopo
si parte da una fonte per problematizzare e approfondire
fonte: si conosce prima e dopo
le due modalità possono combinarsi, stimolando processi inferenziali
classificazione fonti
- intenzionale
- preterintenzionale
- diretta
- indiretta
fonte intenzionale
l’autore vuole lasciare una traccia
fonte preterintenzionale
non vi è intentzionalità
fonte diretta
l’autore è un testimone
fonte indiretta
se l’autore riporta altre testimonianze
classificazione delle fonti sul tipo di comunicazione
- archivistiche
- letterarie
- visive
- orali
- audiovisive
- materiali
analizzare una fonte (Brusa)
- selezionare: assumere una prospettiva di indagine
- interrogare: quali informazioni sono presenti nel documento
- interpretare: problematizzare le informazioni, fare inferenze
fonti strumento
- possono introdurre una lezione per attrarre l’attenzione
- utilizzate in chiave comparativa (errori nel film, nel cartone, ecc)
- utilizzate per consolidare conoscenze
- spunto di riflessione
cosa sono le fonti archivistiche
fonte più tradizionale per il lavoro dello storico
cosa contengono le fonti archivistiche
informazioni sul passato: politica, quotidianità
fonti archivistiche sul web
- fondi archivisti digitalizzati
- quotidiani online
- banche dati
inventario di Annapes
- documento risalente all’età di Carlo Magno
- lezione introduttiva sull’economia curtense
- area franco-germanica
- l’inventario
interpretazione e inferenza delle fonti
- porsi domande a partire dalle informazioni tratte dal documento
- considerazioni riguardo il tipo di fonti
- domande sulle possibili intenzionalità dell’autore
gioco storico
- divertente
- competitivo e collaborativo
- brevità
- organizzato e con regole chiare
- compatibile con il livello di istruzione degli studenti
- realizzabile in qualsiasi contesto
- utile come attività introduttiva
obiettivi gioco storico: sapere
- conoscere ricerche storiografiche
- apprendere lessico e concetti storici
- superamento dell’idea causa-effetto
- problematizzare
obiettivi gioco storico: saper fare
- memorizzare informazioni e utilizzarle in determinati contesti
- mantenere l’attenzione
- risolvere i problemi e proporre strategie
obiettivi gioco storico: sapere essere
- lavoro in gruppo
- approccio emotivo ed affettivo
role playing
es: la moglie di un aristocratico caduto in battaglia progetta la tomba
giochi di comitato
- il dibattito è il gioco
- definire le info di partenza
giochi di escursione
la caccia al tesoro o altre attività che permettono di immergersi nei luoghi visitati da una scolaresca
giochi di percorso
ricostruzione di percorsi di storia o vite di personaggi attraverso il gioco dell’oca
libri di gioco
le storie a bivi, che implicano l’interazione e la scelta del lettore, con diversi possibili finali
fiaba e storia (per i più piccoli)
- individuare fatti salienti, disegnarli, metterli in successione temporale
- discussione con i bimbi sull’ordine temporale delle varie operazioni
il cerchio che gira
si fa girare un cerchio da ginnastica e si chiede ai bambini di battere le mani quando questo smette di girare. Si discute sulla simultaneità dei 2 avvenimenti
la candela orologio
accendere una candela a inizio lezione fino alla ricreazione. Farlo ogni giorno e confrontarle per far comprendere il tempo passato
nozione di cronologia
far presentare al bambino attraverso la sua storia personale ricostruita con l’ ausilio di piccole fonti, in modo da poter mettere in ordine temporale fatti avvenuti nel passato
gioco dell’ archeologo (abilità inferenziali)
una caccia al tesoro di un oggetto archeologico fatto a pezzi. Trovati i quali ci si adopererà per metterli insieme e si formuleranno ipotesi relative all’uso dell’oggetto
gioco del poliziotto (abilità inferenziali)
predisporre una serie di oggetti che riconducano ad un fatto avvenuto e chiedere ai bambini di investigare sui fatti
gita in campagna o in un luogo aperto (abilità inferenziali)
individuare delle orme o delle tracce e chiedere agli allievi di ricostruire quanto accaduto
fonte letteraria
il testo letterario è un testo complesso
perché è complesso il testo letterario
utilizzabile per la storia dell’immaginario e mentalità in una logica interdisciplinare
usi del testo letterario come fonte
- fonte-strumento
- fonte storica
- alcune volte la fonte storica può essere utilizzata come fonte-strumento
uso letteratura come fonte-strumento
- rompighiaccio/pretesto per catturare l’attenzione
- come esempio/come problematizzazione
- per illustrare o confermare altre fonti
Resistenza nella letteratura: tra autobiografia e finzione
- il sentiero dei nidi di ragno di Calvino
- uomini e no di Vittorini
- una questione privata di Fenoglio
Il sentiero dei nidi di ragno
scritto nel 1947
Inserisce dimensione fantastica e autobiografica (Calvino fu partigiano)
Volume inserito nella corrente neorealista
Uomini e no
scritto nel 1944
Quasi in presa diretta, racconta le vicende e le azioni dei partigiani a Milano
Una questione privata
pubblicato postumo, nel 1959
Viene raccontata la resistenza nelle Langhe, prospettiva anti-eroica
la resistenza raccontata ai bambini
- che storia di Collaredo
- bella ciao di Cardoni
- Fulmine, un cane coraggioso dei Sarfatti
“Che storia. La resistenza” di Collaredo
nel 1943, durante la guerra, 3 ragazzi trovano rifugio nella loro amicizia. Ma un avvenimento li farà diventare adulti in fretta e li metterà di fronte ad una scelta
“Bella ciao” di Cardoni
la città è stata occupata dagli invasori, tutto è vietato. Perciò il partigiano saluta la sua bella e se ne va in montagna a combattere per la libertà
“Fulmine, un cane coraggioso” di Anna e Michele Sarfatti
Ful, per l’affetto che lo lega ad un ragazzo, si trova a partecipare alla lotta partigiana.
Le avventure si concludono nel 25 aprile ‘45.
la memoria della Resistenza
- il costo della libertà di Di Francesco
- Achtung Banditen di Bentivenga
- Dalla sicilia al piemonte
“il costo della libertà” di Di Francesco
un soldatino siciliano dopo l’8 settembre ‘43. Al momento dell’armistizio si trova in Piemonte.
È un giovane di 19 anni con alle spalle l’esperienza di lavoro agricolo
“Achtung Banditen” di Bentivegna
il racconto dell’attentato di via Rasella a Roma (23 marzo 1943) di uno dei protagonisti di quelle vicende
“Dalla sicilia al piemonte”
la storia di un comandante partigiano
letteratura come fonte-storica
- contestualizzazione biografica
- riferimenti alla storia ambientale, culturale, politica
- contesto in relazione all’immaginario e alle mentalità collettive
- informazioni sulla culturale materiale, su stili di vita
- contesto rispetto alla letteratura
- comparazione con altre fonti
come scegliere i testi letterari
- eterogenei per area geografica e periodo storico
- reperibilità
- varietà dei generi
- una trama in cui si mischino intreccio e storia generale
- individuazione dei destinatari
fonti audiovisive
risorse di grande valore per ricostruire il Novecento fino ai giorni nostri
Documentari, telegiornali, trasmissioni, video privati
uso delle fonti audiovisive
- fonti storiche
- fonti strumento
fonti audiovisive come fonti storiche
- favorisce processi inferenziali
- svolgere attività di ricerca
- cogliere il mutamento: pensare storicamente
fonti audiovisive come fonti strumento
per consolidare i processi di apprendimento
narrazione cinematografica
- è sempre una ricostruzione
- può avere livelli diversissimi di accuratezza storiografica
- coesistono realtà e rappresentazioni, passato e presente
“trama” storica di una narrazione cinematografica
- doppio intreccio: trama storica e narrativa del tutto inventata
QUINDI facilita la comprensione del passato con pensieri, sentimenti e conflitti del presente
autori di un film storico
risentono delle vicende politico-ideologiche del proprio tempo e dello stesso dibattito storiografico
film tratto da un romanzo
si intrecciano 3 diversi livelli di passato
- quello che si racconta
- quello del romanzo
- quello del film
competenze necessarie per una fonte cinematografica
- testuali: comprensione linguistica, narratologica
- extra testuali: conoscenze, ideologie e valori che permettono allo spettatore di riconoscere fatti e personaggi
- intertestuali: l’aver visto altri prodotti simili divenendo capaci di riconoscere topos narrativi
narrazione cinematografica come fonte strumento
- narrazione del passato che integri la consueta attività didattica
- icebreaker: utilizzare sequenze di film all’inizio di uda per catturare l’attenzione dello studente
- appiglio per la memoria: utilizzato durante una lezione per accompagnare o rafforzare ciò che dice l’insegnante
il cinema come fonte storica
- fonte dell’immaginario dell’epoca in cui è prodotto
- fonte per la storia del cinema
- fonte per lo studio di avvenimenti contemporanei
- fonte per lo studio della società materiale contemporanea
infanzia prima metà del Novecento
coinvolta nei processi di nazionalizzazione delle masse.
In Italia questa esperienza è stata organizzata dal fascismo
educazione fascista militarizzata
il regime educava anche i giovanissimi a essere soldati, insegnando loro che la guerra è uno strumento legittimo per l’affermazione della forza di un popolo sugli altri
arti 11 della costituzione
ripudia la guerra come strumento per la risoluzione dei conflitti internazionali
tema: strumentalizzazione dell’infanzia nel fascismo
imparare a riconoscere le strumentalizzazioni del passato affina lo spirito critico e invita a guardare il presente con sguardo pronto
due conflitti mondiali in europa
la guerra è diventata un’esperienza quotidiana. Anche l’infanzia è precipitata sul campo di battaglia
infanzia in guerra
costruzione del sentimento nazionale fin dalla prima guerra mondiale
nazionalizzazione dell’infanzia in Europa
avvenuta sotto il segno del militarismo e del bellicismo
nazionalizzazione in Italia nel Novecento
continuità e intensità del percorso di nazionalizzazione dell’infanzia attraverso la militarizzazione
effetto grande guerra sui nazionalismi
- carneficine
- lunga elaborazione dei lutti
Rafforzamento di costruzione di nemici interni ed esterni per effetto dei razzismi e dei nazionalismi
italia e nazionalismo postbellico della grande guerra
ha intrapreso due guerre di conquista coloniale mentre le altre nazioni stavano già traendo vantaggi dallo sfruttamento dei territori della loro espansione coloniale passata
immagine della guerra in italia post grande guerra
la guerra è diventata quotidiana ed è stata additata come esperienza di massima realizzazione dell’individuo
scuola vista dal fascismo
scuola = avanguardia di un fronte -> costruzione dell’italiano nuovo
sottosegretario Lupi dopo la marcia su Roma
introdusse nelle scuole elementari principi e fondamenti di accentuato nazionalismo, militarismo e culto dei martiri della grande guerra
= propaganda nella vita scolastica quotidiana
cerimonia dell’alzabandiera
tradizione patriottica e militare durante il regime.
Veniva celebrata al mattino nei cortili delle scuole
opera nazionale balilla
istituita nel 1926
preparazione spirituale e fisica dei giovani in senso pre-militare e la gestione del tempo libero.
onb: unica forma di associazionismo giovanili
eliminato anche lo scoutismo cattolico.
Il regime voleva garantirsi l’esclusiva nella formazione della gioventù.
onb e scuola
non si sostituiva alla scuola ma si affrancava ad essa
onb e bambini
ruolo dei bambini: futuri soldati
ruolo delle bambine: sviluppare le proprie attività per mantenersi sane e divenire donne di casa obbedienti e mamme prolifiche
militarizzazione nelle discipline durante il regime
risolvere problemi elementari sul costo, la lunghezza o il numero di armi come i moschetti
materia “cultura militare”
introdotta a scuola alla vigilia della guerra in Etiopia (‘35-‘36)
militarizzazione scolastica dal ‘40
- raccolta di materiali utili allo sforzo economico e bellico
- preparazione di indumenti per i militari
- corrispondenze e visite ai soldati feriti
- preparazione degli orti di guerra
perché spiegare l’infanzia durante il regime
per comprendere il motivo della nascita dell’articolo 11
nascita art 11 della costituzione
- guerra subita e sofferta dal popolo italiano
- ideali espressi dalla resistenza
- clima mondiale di aspirazione alla pace
- rifiuto delle concezioni belliciste dello stato fascista
proposta di lavoro sull’art 11
- lettura del testo ai bambini, senza menzionare i titoli dei paragrafi
- i bambini rileggono individualmente e assegnano i titoli ai paragrafi
- discussione plenaria
attività in classe proposta di lavoro sull’art 11
- preparazione della linea del tempo
- documenti + domande-guida per la loro comprensione
- lettura dell’art 11, commentato
mondo onlife
la nostra vita risulta essere allo stesso tempo reale e virtuale, sulla terra e sul web
scuola e onlife
compito di creare cittadini consapevoli attraverso l’acquisizione di un sapere critico
domande degli insegnanti e onlife
- sono disposto a superare la tradizione educativa “lezione frontale + libro di testo”?
- sono disposto a preoccuparmi di formare “una testa ben fatta piuttosto che una testa ben piena”?
- sono disposto ad abbandonare una visione trasmissiva dell’insegnamento?
- sono disposto a cambiare la mia modalità di insegnamento, sfruttando le risorse digitali?
webquest
ricerca in rete assegnata alla classe ma guidata passo dopo passo dall’insegnante, al fine di evitare che gli studenti si affidino a una navigazione tanto spontanea quanto acritica e casuale
nascita webquest
1995 da Dodge e sviluppato, per un uso scolastico con March
struttura standard del webquest
- introduzione
- compito
- risorse
- processo
- valutazione
- conclusione
durata webquest
breve: due-tre lezioni. Prodotto finale semplice
lungo: corpus più ampio, lavori di gruppo, più elaborazione e prodotto finale più complesso
introduzione nel webquest
fornisce informazioni essenziali sull’argomento, spesso anticipando la domanda fondamentale che ispira l’intera indagine
compito nel webquest
parte più importante. Indica:
- quale deve essere il prodotto finale
- quale registro comunicativo, quale attitudine cognitiva e metacognitiva vengono richiesti allo studente
classificazione dei compiti del webquest fatta da Lodge
- compiti ripetitivo-compilativi
- compiti analitico-interpretativi
- compiti giornalistici
- compiti indagativi
- compitivi argomentativi
compiti ripetitivo-compilativi
raccogliere e riassumere informazioni, documentare
compiti analitico-interpretativi
rielaborare e confrontare informazioni, comparare fenomeni e processi, rappresentare graficamente dati
compiti giornalistici
scrivere un articolo, effettuare un’intervista reale, virtuale oppure immaginaria
compiti indagativi
analizzare, risolvere un caso, ricostruire un evento
compiti argomentativi
a partire da una questione storica controversa, assumere un punto di vista e proporre una narrazione e/o un’interpretazione convincente
risorse nel webquest
l’insegnante fornisce agli studenti le informazioni necessarie ad avviare, sviluppare e/o problematizzare l’argomento.
I wq sono programmati per concentrarsi, piuttosto che sull’acquisizione, sull’utilizzo dell’informazione
presentazione delle fonti nel webquest
- selezione preliminare del docente
- devono derivare dal web
- presentate in maniera graduale
processo nel webquest
insegnante suggerisce la procedura di lavoro. elencando le attività e le operazioni che gli studenti devono svolgere per portare a termine la ricerca
valutazione nel webquest
meglio ricorrere ad una griglia: se ne possono trovare di utili e affidabili in diverse pubblicazioni didattiche o in rete
conclusione nel webquest
- debriefing: riepilogare le principali tappe del percorso
- momento metacognitivo: elaborare il significato dell’attività svolta
sfortuna del webquest in italia
- ritardo della scuola italiana nell’adottare e integrare le ITC nella didattica
- diffidenza di molti docenti nei confronti del digitale come ambiente di apprendimento
new webquest (Bearzi e Colazzo)
- educare i giovani a un uso critico e responsabile del web
- creare un ambiente formativo in cui lo studente possa apprendere in modo non trasmissivo
- sviluppare negli studenti la capacità di lavorare in gruppo
- realizzare un’attività che ponga al centro lo studente e attribuisca al docente il ruolo di tutor/facilitatore