Extras Flashcards

1
Q

utilità del laboratorio sulle leggi razziali del ‘38

A

empatia e immedesimazione dei bambini ma senza paura e frustrazione

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2
Q

indicazioni nazionali e shoah

A

è un periodo storico che non viene studiato al termine della scuola primaria, tuttavia le indicazioni suggeriscono di avviare delle attività utili alla comprensione della realtà storica della propria comunità

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3
Q

importanza della giornata della memoria

A

momento chiave per la riflessione su diritti e violenza.

Obiettivo di lungo termine: sviluppo delle competenze di cittadinanza

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4
Q

quando e come parlare della shoah

A

libertà lasciata alla sensibilità del docente per permettere di risistemare pensieri confusi o parziali

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5
Q

se il docente non volesse parlare della shoah

A

i bambini hanno già recepito delle informazioni (genitori, tv, social) ma non necessariamente in maniera chiara

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6
Q

bambini e basta. 1938 a chi è rivolto

A

alle quinte di primaria

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7
Q

bambini e basta. 1938 perché

A

raccontare della violazione dei diritti umani incentrando il discorso sul tema dell’esclusione e localizzandolo nella scuola

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8
Q

obiettivi del laboratorio bambini e basta

A
  • riflessione sulle leggi razziali
  • conoscenza sulle collezioni dei musei coinvolti nel torinese
  • far conoscere testi del periodo considerato
  • fornire l’opportunità di incontrare un testimone
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9
Q

svolgimento del laboratorio bambini e basta

A
  1. lettura e commento del libro di Lia Levi (una bambina e basta)
  2. visita ai musei di torino e della resistenza
  3. visita con un testimone (Elena Ottolenghi)
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10
Q

documentazione bambini e basta

A

istoreto che raccoglie e commenta documenti.

Diari della vita di scuola (Ottolenghi) prima e dopo le leggi razziali

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11
Q

diari della vita di scuola (Ottolenghi)

A

progressiva e drammatica scoperta di essere diversi ed essere emarginata dalla scuola pubblica

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12
Q

attività didattica sui diari della Ottolenghi

A
  1. definizione del percorso e degli obiettivi
  2. introduzione del discorso a partire dal sapere condiviso
  3. focalizzazione sulle leggi razziali con domande mirate
  4. comprendere cosa sia oggi un diario
  5. lettura e commento di alcune pagine dei diari della Ottolenghi
  6. domande e commenti al termine delle letture
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13
Q

quali videogiochi storici migliori

A

avventure grafiche e rpg rispetto agli strategici che devono essere più complessi

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14
Q

valiant hearts: the great war

A

ricostruzione storica impeccabile, durante il game play si ritrovano oggetti che sono reperti veri con schede esplicative.
I personaggi sono il popolo minuto quindi si ricrea la quotidianità

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15
Q

mafia III revenge

A

immersione in una realtà storica. Il protagonista di colore deve decidere se entrare o meno in un locale riservato ai bianchi e affrontarne le conseguenze

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16
Q

total war

A

tiene conto dell’economia dei paesi, caratteristiche del territorio. È un gioco strategico quindi eccessivamente complesso rischiando di far perdere il gusto di giocare

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17
Q

age of empires

A

viene messa in discussione la visione eurocentrica con la presenza di altri popoli, nelle campagne storiche si possono rivivere le avventure di attila o gengis khan o rivivere la conquista delle americhe dal punto di vista degli aztechi

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18
Q

call of duty WWII

A

racconto del coinvolgimento dei civili nella guerra, ai quali di solito non viene data attenzione nei war games

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19
Q

brusa laboratorio: vecchie botteghe

A
  • prima: ‘know how”

- dopo: si rende conto del cammino che deve fare per raggiungere il maestro

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20
Q

vecchie botteghe = laboratorio odierno

A

conoscenza e metaconoscenza vanno di pari passo. Questo abbinamento costituisce un profondo incentivo al processo di formazione

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21
Q

cosa non è un laboratorio (Brusa)

A

non si fanno prodotti da mostrare alla fine dall’anno, per solo gusto narcisistico degli alunni o dei genitori

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22
Q

produzioni degli allievi

A

SI prove di un percorso formativo

NO oggetti da ammirare

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23
Q

laboratorio e conoscenza in progresso (Brusa)

A

laboratorio != luogo dove si forma il “piccolo storico”

laboratorio == l’allievo inizia a conoscere il processo

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24
Q

cosa evita un progetto laboratoriale

A

disintermediazione

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25
Q

disentermediazione

A

fenomeno dilagante secondo il quale le competenze non sono necessarie, dal momento che le conoscenze sono alla portata di tutti

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26
Q

scopo finale di un laboratorio

A

NO illusione di saper fare storia

SI apprendere e rispettare il lavoro del professionista

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27
Q

obiettivo di un laboratorio

A

sapere come si costruisce una conoscenza storica

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28
Q

cosa mette in discussione il laboratorio storico

A

la cultura storica degli insegnanti che devono diventare “artigiani della storia”

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29
Q

mente laboratoriale dell’insegnante

A

trasforma una narrazione nella palestra dove esercitarsi

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30
Q

mente laboratoriale e corsi post-universitari

A

NO qualcosa che dovrebbe essere già alla formazione di base del docente
SI perfezionare atteggiamenti già assimilati durante gli studi universitari

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31
Q

cosa si intende per laboratorio

A

confusione sin dagli anni ‘80. Ogni insegnante e ogni editore ha una propria idea.
Mancanza di standard di riferimento

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32
Q

proporre un modello laboratoriale

A

consegnare ai docenti un mediatore supportato da una ricerca e fornire uno strumento per imparare a valutare le proposte circolanti e individuare altri modelli affidabili

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33
Q

brevità di un laboratorio

A

per essere inserito facilmente in un curricolo.

La lunghezza rischia di far eliminare parti significative del curricolo

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34
Q

semplicità di un laboratorio

A

un’attività lunga e complessa non facilita le attività di metacognizione

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35
Q

il laboratorio non è un’attività libera

A

deve essere provvisto di regole ma non deve essere eccessivamente strutturato perché si soffoca la libertà interpretativa del discente

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36
Q

interdisciplinarità del laboratorio

A

lettura dei testi o delle immagini, apprendimento delle tecnologie digitali.
Valutare le tempistiche per non far sì che queste attività prendano tutto il tempo

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37
Q

il docente ha due strade per comunicare un fatto storico

A
  • strada diretta: racconto

- strada indiretta: laboratorio

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38
Q

strada diretta: racconto

A

l’allievo deve decostruire ciò che l’insegnante offre e a ricostruirlo in forma personale, attraverso l’esposizione orale o scritta

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39
Q

strada indiretta: laboratorio

A

parte dalla materia prima dello storico, i documenti, e invita l’allievo a rielaborarli per produrre un racconto

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40
Q

strada diretta e indiretta

A

sono complementari.
Più laboratori si fanno e più si intuisce la complessità celata dentro un racconto.
Più racconti si conoscono, più si riesce ad immaginare una storia dietro a dei documenti

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41
Q

dotazioni diverse fra lezione e laboratorio

A

lezione: clip di qualche comunicatore, public history. Per migliorare la capacità di farsi intendere

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42
Q

origini della cancel culture

A

“cancel the bastard” serviva ad esprimere l’onnipotenza di uno spacciatore -> poi usata dalla community black twitter

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43
Q

cancel su twitter

A

rifiutare un individuo o un’idea

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44
Q

evoluzione della cancel culture

A

molti hanno narrativizzato la cancellazione associandola ad una paura infondata della censura e del silenzio

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45
Q

idea di “canceling”

A

non c’è bisogno di avere il potere di cambiare le disuguaglianze strutturali o di cambiare l’opinione pubblica. Come individuo puoi avere un potere

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46
Q

“call outs”

A

invitare il resto della comunità a smettere di seguire chi l’aveva fatta grossa

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47
Q

cancel cultur -> call out culture

A

passaggio dalla dimensione individuale o ristretta a quella di massa più o meno organizzata

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48
Q

primo articolo di cancel culture in Italia

A

2018 su La Repubblica.

Canceling = dichiarazione pubblica

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49
Q

trasformazione della cancellazione con la cancel culture

A

prima la cancellazione viaggiava dall’alto verso il basso, dai potenti contro chi non ha potere. Adesso l’ostracismo viene democratizzato

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50
Q

prime distorsioni italiane della cancel culture

A
fine 2019.
#metoo, richiesta di censura, ecc vengono associati alla cancel culture
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51
Q

cancel culture in Italia fra il 2020 e il 2021

A

oltre 200 articoli -> concomitanza con l’omicidio di Floyd

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52
Q

costruzione della cancel culture dal 2020

A

media di destra in America

destra in Italia: “non si può più dire niente” ecc

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53
Q

Italia e scarsa cognizione di causa sulla cancel culture

A
  • via col vento ritirato, anzi no: ritirato e reinserito con un disclaimer, richiesto da Ridley Scott
  • lettera aperta di 150 intellettuali: nessun riferimento a statue abbattute, invece in Italia viene fatto questo riferimento, parlando di questa lettera
  • scavi di Pompei con scritta omofoba
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54
Q

cosa sono i luoghi della memoria

A

luoghi che acquisiscono un valore simbolico per una comunità
(Pierre Nora)

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55
Q

perché è utile fare attività didattiche collegate ai luoghi della memoria

A

stabilisce contatti on il territorio e con il passato.

Strumento per l’educazione alla cittadinanza

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56
Q

classificazione dei luoghi della memoria

A
  • luogo in cui è accaduto un evento significativo
  • luogo che ricorda un evento
  • luogo-museo
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57
Q

critica dei luoghi della memoria

A

sono fonti come le altre, da analizzare secondo un metodo critico e da utilizzare responsabilmente e consapevolmente

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58
Q

cosa deve fare l’insegnante con i luoghi della memoria

A

dipanare l’intreccio fra passato e presente, considerando il contesto del passato, le narrazioni nel tempo

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59
Q

“il nuovo pianeta” ->Monte Sole: stragi di Marzabotto

A
  • cartellone: cosa ogni gruppo si porta del vecchio pianeta
  • incontro con il testimone unico. Insegnante spiega la realtà del luogo
  • nuovi arrivati spiegano le loro nuove regole e le loro memorie
  • si discute su come risolvere tutti i conflitti tra vecchi e nuovi
  • si discute sul gioco
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60
Q

importanza della “gita al museo”

A

momento di diversione e occasione per attività didattiche

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61
Q

cosa guardare al museo

A

attività organizzata con cura e finalizzata alla visione di reperti precisi

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62
Q

cosa succede se si visita il museo senza organizzare l’attività

A

se si guarda troppo, ci si annoia e si disperde l’attenzione

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63
Q

attività ludiche al museo

A

es. caccia al tesoro
- insegnante studia il museo, individua cosa cercare
- individua un contesto storico e lo introduce
- organizza i gruppi e attribuisce le consegne
- raccoglie il materiale e pianifica con gli alunni i contenuti di un prodotto finale

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64
Q

“spigolandia e sferlandia”

A
  • 2 gruppi nella classe = 2 pianeti diversi
  • cataclisma: 2 popoli trovano salvezza solo sul pianeta Monte Solo
  • soluzione al conflitto: violenti contro mediatori (falchi e colombe). Insegnante aiuta a far prevalere le colombe
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65
Q

giudicare un sito

A
  1. autorevolezza
  2. chiarezza di intenti
  3. utilizzabilità
  4. obiettività
  5. accuratezza
  6. aggiornamento e trasparenza
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66
Q

autorevolezza di un sito

A

è possibile identificare gli autori del sito e farsi un’idea delle loro competenze?

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67
Q

chiarezza di intenti di un sito

A

a quale pubblico si riferisce il sito. Ha un linguaggio adeguato?

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68
Q

utilizzabilità di un sito

A

si trova facilmente, è fruibile, ben organizzato?

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69
Q

obiettività di un sito

A

ha scopi scientifici, amatoriale, ha stili o contenuti propagandistici. Si cita la provenienza delle fonti?

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70
Q

accuratezza di un sito

A

è un sito fatto da professionisti dal punto di vista dell’editing e della progettazione?

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71
Q

aggiornamento e trasparenza di un sito

A

è aggiornato ed è affidabile nel dare le risposte che promette?

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72
Q

wikipedia

A

conoscenza collettiva condivisa

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73
Q

enciclopedia treccani e enciclopedia sapere

A

trasmissione verticale delle informazioni versione web

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74
Q

vedere la storia: documentari

A
  • rai storia
  • history channel
  • youtube
  • documentari streaming
  • serie tv storica
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75
Q

immagini e fonti sulla rete

A
  • archivio istituto luce
  • aamod
  • archivio storico eni
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76
Q

fonti storiche

A

sono qualunque tracce del passato (anche quello più vicino a noi) da cui traiamo informazioni sul tempo in cui esse sono prodotte

77
Q

fonti strumento

A

sono quelle risorse che usiamo in aula per facilitare i processi di apprendimento (documentario, film storico)

78
Q

valenza epistemologica delle fonti

A

il rapporto con le fonti dovrebbe essere uno dei fondamenti della formazione storica

79
Q

valenza didattica della fonti

A
  1. didattica attiva, didattica per problemi, metacognizione

2. educazione ai beni culturali, educazione ala cittadinanza

80
Q

valenza formativa delle fonti

A
  • autonomia studente
  • flessibilità cognitiva
  • atteggiamento critico verso l’informazione (soprattutto al tempo del web)
81
Q

come usare le fonti

A
  • necessità di semplificazione
  • fonti antiche che generalmente utilizziamo sono riproduzioni
  • alle fonti si pongono domande, ma è necessaria la mediazione dell’insegnante
  • usarle con il programma di ricerca
  • usarle per approfondire aspetti del passato
82
Q

fonte: si conosce prima

A

la fonte è un’attività più ampia di approfondimento

83
Q

fonte: si conosce dopo

A

si parte da una fonte per problematizzare e approfondire

84
Q

fonte: si conosce prima e dopo

A

le due modalità possono combinarsi, stimolando processi inferenziali

85
Q

classificazione fonti

A
  • intenzionale
  • preterintenzionale
  • diretta
  • indiretta
86
Q

fonte intenzionale

A

l’autore vuole lasciare una traccia

87
Q

fonte preterintenzionale

A

non vi è intentzionalità

88
Q

fonte diretta

A

l’autore è un testimone

89
Q

fonte indiretta

A

se l’autore riporta altre testimonianze

90
Q

classificazione delle fonti sul tipo di comunicazione

A
  • archivistiche
  • letterarie
  • visive
  • orali
  • audiovisive
  • materiali
91
Q

analizzare una fonte (Brusa)

A
  • selezionare: assumere una prospettiva di indagine
  • interrogare: quali informazioni sono presenti nel documento
  • interpretare: problematizzare le informazioni, fare inferenze
92
Q

fonti strumento

A
  • possono introdurre una lezione per attrarre l’attenzione
  • utilizzate in chiave comparativa (errori nel film, nel cartone, ecc)
  • utilizzate per consolidare conoscenze
  • spunto di riflessione
93
Q

cosa sono le fonti archivistiche

A

fonte più tradizionale per il lavoro dello storico

94
Q

cosa contengono le fonti archivistiche

A

informazioni sul passato: politica, quotidianità

95
Q

fonti archivistiche sul web

A
  • fondi archivisti digitalizzati
  • quotidiani online
  • banche dati
96
Q

inventario di Annapes

A
  • documento risalente all’età di Carlo Magno
  • lezione introduttiva sull’economia curtense
  • area franco-germanica
  • l’inventario
97
Q

interpretazione e inferenza delle fonti

A
  • porsi domande a partire dalle informazioni tratte dal documento
  • considerazioni riguardo il tipo di fonti
  • domande sulle possibili intenzionalità dell’autore
98
Q

gioco storico

A
  • divertente
  • competitivo e collaborativo
  • brevità
  • organizzato e con regole chiare
  • compatibile con il livello di istruzione degli studenti
  • realizzabile in qualsiasi contesto
  • utile come attività introduttiva
99
Q

obiettivi gioco storico: sapere

A
  • conoscere ricerche storiografiche
  • apprendere lessico e concetti storici
  • superamento dell’idea causa-effetto
  • problematizzare
100
Q

obiettivi gioco storico: saper fare

A
  • memorizzare informazioni e utilizzarle in determinati contesti
  • mantenere l’attenzione
  • risolvere i problemi e proporre strategie
101
Q

obiettivi gioco storico: sapere essere

A
  • lavoro in gruppo

- approccio emotivo ed affettivo

102
Q

role playing

A

es: la moglie di un aristocratico caduto in battaglia progetta la tomba

103
Q

giochi di comitato

A
  • il dibattito è il gioco

- definire le info di partenza

104
Q

giochi di escursione

A

la caccia al tesoro o altre attività che permettono di immergersi nei luoghi visitati da una scolaresca

105
Q

giochi di percorso

A

ricostruzione di percorsi di storia o vite di personaggi attraverso il gioco dell’oca

106
Q

libri di gioco

A

le storie a bivi, che implicano l’interazione e la scelta del lettore, con diversi possibili finali

107
Q

fiaba e storia (per i più piccoli)

A
  • individuare fatti salienti, disegnarli, metterli in successione temporale
  • discussione con i bimbi sull’ordine temporale delle varie operazioni
108
Q

il cerchio che gira

A

si fa girare un cerchio da ginnastica e si chiede ai bambini di battere le mani quando questo smette di girare. Si discute sulla simultaneità dei 2 avvenimenti

109
Q

la candela orologio

A

accendere una candela a inizio lezione fino alla ricreazione. Farlo ogni giorno e confrontarle per far comprendere il tempo passato

110
Q

nozione di cronologia

A

far presentare al bambino attraverso la sua storia personale ricostruita con l’ ausilio di piccole fonti, in modo da poter mettere in ordine temporale fatti avvenuti nel passato

111
Q

gioco dell’ archeologo (abilità inferenziali)

A

una caccia al tesoro di un oggetto archeologico fatto a pezzi. Trovati i quali ci si adopererà per metterli insieme e si formuleranno ipotesi relative all’uso dell’oggetto

112
Q

gioco del poliziotto (abilità inferenziali)

A

predisporre una serie di oggetti che riconducano ad un fatto avvenuto e chiedere ai bambini di investigare sui fatti

113
Q

gita in campagna o in un luogo aperto (abilità inferenziali)

A

individuare delle orme o delle tracce e chiedere agli allievi di ricostruire quanto accaduto

114
Q

fonte letteraria

A

il testo letterario è un testo complesso

115
Q

perché è complesso il testo letterario

A

utilizzabile per la storia dell’immaginario e mentalità in una logica interdisciplinare

116
Q

usi del testo letterario come fonte

A
  • fonte-strumento
  • fonte storica
  • alcune volte la fonte storica può essere utilizzata come fonte-strumento
117
Q

uso letteratura come fonte-strumento

A
  • rompighiaccio/pretesto per catturare l’attenzione
  • come esempio/come problematizzazione
  • per illustrare o confermare altre fonti
118
Q

Resistenza nella letteratura: tra autobiografia e finzione

A
  • il sentiero dei nidi di ragno di Calvino
  • uomini e no di Vittorini
  • una questione privata di Fenoglio
119
Q

Il sentiero dei nidi di ragno

A

scritto nel 1947
Inserisce dimensione fantastica e autobiografica (Calvino fu partigiano)
Volume inserito nella corrente neorealista

120
Q

Uomini e no

A

scritto nel 1944

Quasi in presa diretta, racconta le vicende e le azioni dei partigiani a Milano

121
Q

Una questione privata

A

pubblicato postumo, nel 1959

Viene raccontata la resistenza nelle Langhe, prospettiva anti-eroica

122
Q

la resistenza raccontata ai bambini

A
  • che storia di Collaredo
  • bella ciao di Cardoni
  • Fulmine, un cane coraggioso dei Sarfatti
123
Q

“Che storia. La resistenza” di Collaredo

A

nel 1943, durante la guerra, 3 ragazzi trovano rifugio nella loro amicizia. Ma un avvenimento li farà diventare adulti in fretta e li metterà di fronte ad una scelta

124
Q

“Bella ciao” di Cardoni

A

la città è stata occupata dagli invasori, tutto è vietato. Perciò il partigiano saluta la sua bella e se ne va in montagna a combattere per la libertà

125
Q

“Fulmine, un cane coraggioso” di Anna e Michele Sarfatti

A

Ful, per l’affetto che lo lega ad un ragazzo, si trova a partecipare alla lotta partigiana.
Le avventure si concludono nel 25 aprile ‘45.

126
Q

la memoria della Resistenza

A
  • il costo della libertà di Di Francesco
  • Achtung Banditen di Bentivenga
  • Dalla sicilia al piemonte
127
Q

“il costo della libertà” di Di Francesco

A

un soldatino siciliano dopo l’8 settembre ‘43. Al momento dell’armistizio si trova in Piemonte.
È un giovane di 19 anni con alle spalle l’esperienza di lavoro agricolo

128
Q

“Achtung Banditen” di Bentivegna

A

il racconto dell’attentato di via Rasella a Roma (23 marzo 1943) di uno dei protagonisti di quelle vicende

129
Q

“Dalla sicilia al piemonte”

A

la storia di un comandante partigiano

130
Q

letteratura come fonte-storica

A
  1. contestualizzazione biografica
  2. riferimenti alla storia ambientale, culturale, politica
  3. contesto in relazione all’immaginario e alle mentalità collettive
  4. informazioni sulla culturale materiale, su stili di vita
  5. contesto rispetto alla letteratura
  6. comparazione con altre fonti
131
Q

come scegliere i testi letterari

A
  • eterogenei per area geografica e periodo storico
  • reperibilità
  • varietà dei generi
  • una trama in cui si mischino intreccio e storia generale
  • individuazione dei destinatari
132
Q

fonti audiovisive

A

risorse di grande valore per ricostruire il Novecento fino ai giorni nostri
Documentari, telegiornali, trasmissioni, video privati

133
Q

uso delle fonti audiovisive

A
  • fonti storiche

- fonti strumento

134
Q

fonti audiovisive come fonti storiche

A
  • favorisce processi inferenziali
  • svolgere attività di ricerca
  • cogliere il mutamento: pensare storicamente
135
Q

fonti audiovisive come fonti strumento

A

per consolidare i processi di apprendimento

136
Q

narrazione cinematografica

A
  • è sempre una ricostruzione
  • può avere livelli diversissimi di accuratezza storiografica
  • coesistono realtà e rappresentazioni, passato e presente
137
Q

“trama” storica di una narrazione cinematografica

A
  • doppio intreccio: trama storica e narrativa del tutto inventata
    QUINDI facilita la comprensione del passato con pensieri, sentimenti e conflitti del presente
138
Q

autori di un film storico

A

risentono delle vicende politico-ideologiche del proprio tempo e dello stesso dibattito storiografico

139
Q

film tratto da un romanzo

A

si intrecciano 3 diversi livelli di passato

  • quello che si racconta
  • quello del romanzo
  • quello del film
140
Q

competenze necessarie per una fonte cinematografica

A
  • testuali: comprensione linguistica, narratologica
  • extra testuali: conoscenze, ideologie e valori che permettono allo spettatore di riconoscere fatti e personaggi
  • intertestuali: l’aver visto altri prodotti simili divenendo capaci di riconoscere topos narrativi
141
Q

narrazione cinematografica come fonte strumento

A
  • narrazione del passato che integri la consueta attività didattica
  • icebreaker: utilizzare sequenze di film all’inizio di uda per catturare l’attenzione dello studente
  • appiglio per la memoria: utilizzato durante una lezione per accompagnare o rafforzare ciò che dice l’insegnante
142
Q

il cinema come fonte storica

A
  • fonte dell’immaginario dell’epoca in cui è prodotto
  • fonte per la storia del cinema
  • fonte per lo studio di avvenimenti contemporanei
  • fonte per lo studio della società materiale contemporanea
143
Q

infanzia prima metà del Novecento

A

coinvolta nei processi di nazionalizzazione delle masse.

In Italia questa esperienza è stata organizzata dal fascismo

144
Q

educazione fascista militarizzata

A

il regime educava anche i giovanissimi a essere soldati, insegnando loro che la guerra è uno strumento legittimo per l’affermazione della forza di un popolo sugli altri

145
Q

arti 11 della costituzione

A

ripudia la guerra come strumento per la risoluzione dei conflitti internazionali

146
Q

tema: strumentalizzazione dell’infanzia nel fascismo

A

imparare a riconoscere le strumentalizzazioni del passato affina lo spirito critico e invita a guardare il presente con sguardo pronto

147
Q

due conflitti mondiali in europa

A

la guerra è diventata un’esperienza quotidiana. Anche l’infanzia è precipitata sul campo di battaglia

148
Q

infanzia in guerra

A

costruzione del sentimento nazionale fin dalla prima guerra mondiale

149
Q

nazionalizzazione dell’infanzia in Europa

A

avvenuta sotto il segno del militarismo e del bellicismo

150
Q

nazionalizzazione in Italia nel Novecento

A

continuità e intensità del percorso di nazionalizzazione dell’infanzia attraverso la militarizzazione

151
Q

effetto grande guerra sui nazionalismi

A
  • carneficine
  • lunga elaborazione dei lutti
    Rafforzamento di costruzione di nemici interni ed esterni per effetto dei razzismi e dei nazionalismi
152
Q

italia e nazionalismo postbellico della grande guerra

A

ha intrapreso due guerre di conquista coloniale mentre le altre nazioni stavano già traendo vantaggi dallo sfruttamento dei territori della loro espansione coloniale passata

153
Q

immagine della guerra in italia post grande guerra

A

la guerra è diventata quotidiana ed è stata additata come esperienza di massima realizzazione dell’individuo

154
Q

scuola vista dal fascismo

A

scuola = avanguardia di un fronte -> costruzione dell’italiano nuovo

155
Q

sottosegretario Lupi dopo la marcia su Roma

A

introdusse nelle scuole elementari principi e fondamenti di accentuato nazionalismo, militarismo e culto dei martiri della grande guerra
= propaganda nella vita scolastica quotidiana

156
Q

cerimonia dell’alzabandiera

A

tradizione patriottica e militare durante il regime.

Veniva celebrata al mattino nei cortili delle scuole

157
Q

opera nazionale balilla

A

istituita nel 1926

preparazione spirituale e fisica dei giovani in senso pre-militare e la gestione del tempo libero.

158
Q

onb: unica forma di associazionismo giovanili

A

eliminato anche lo scoutismo cattolico.

Il regime voleva garantirsi l’esclusiva nella formazione della gioventù.

159
Q

onb e scuola

A

non si sostituiva alla scuola ma si affrancava ad essa

160
Q

onb e bambini

A

ruolo dei bambini: futuri soldati
ruolo delle bambine: sviluppare le proprie attività per mantenersi sane e divenire donne di casa obbedienti e mamme prolifiche

161
Q

militarizzazione nelle discipline durante il regime

A

risolvere problemi elementari sul costo, la lunghezza o il numero di armi come i moschetti

162
Q

materia “cultura militare”

A

introdotta a scuola alla vigilia della guerra in Etiopia (‘35-‘36)

163
Q

militarizzazione scolastica dal ‘40

A
  • raccolta di materiali utili allo sforzo economico e bellico
  • preparazione di indumenti per i militari
  • corrispondenze e visite ai soldati feriti
  • preparazione degli orti di guerra
164
Q

perché spiegare l’infanzia durante il regime

A

per comprendere il motivo della nascita dell’articolo 11

165
Q

nascita art 11 della costituzione

A
  • guerra subita e sofferta dal popolo italiano
  • ideali espressi dalla resistenza
  • clima mondiale di aspirazione alla pace
  • rifiuto delle concezioni belliciste dello stato fascista
166
Q

proposta di lavoro sull’art 11

A
  • lettura del testo ai bambini, senza menzionare i titoli dei paragrafi
  • i bambini rileggono individualmente e assegnano i titoli ai paragrafi
  • discussione plenaria
167
Q

attività in classe proposta di lavoro sull’art 11

A
  • preparazione della linea del tempo
  • documenti + domande-guida per la loro comprensione
  • lettura dell’art 11, commentato
168
Q

mondo onlife

A

la nostra vita risulta essere allo stesso tempo reale e virtuale, sulla terra e sul web

169
Q

scuola e onlife

A

compito di creare cittadini consapevoli attraverso l’acquisizione di un sapere critico

170
Q

domande degli insegnanti e onlife

A
  • sono disposto a superare la tradizione educativa “lezione frontale + libro di testo”?
  • sono disposto a preoccuparmi di formare “una testa ben fatta piuttosto che una testa ben piena”?
  • sono disposto ad abbandonare una visione trasmissiva dell’insegnamento?
  • sono disposto a cambiare la mia modalità di insegnamento, sfruttando le risorse digitali?
171
Q

webquest

A

ricerca in rete assegnata alla classe ma guidata passo dopo passo dall’insegnante, al fine di evitare che gli studenti si affidino a una navigazione tanto spontanea quanto acritica e casuale

172
Q

nascita webquest

A

1995 da Dodge e sviluppato, per un uso scolastico con March

173
Q

struttura standard del webquest

A
  • introduzione
  • compito
  • risorse
  • processo
  • valutazione
  • conclusione
174
Q

durata webquest

A

breve: due-tre lezioni. Prodotto finale semplice
lungo: corpus più ampio, lavori di gruppo, più elaborazione e prodotto finale più complesso

175
Q

introduzione nel webquest

A

fornisce informazioni essenziali sull’argomento, spesso anticipando la domanda fondamentale che ispira l’intera indagine

176
Q

compito nel webquest

A

parte più importante. Indica:

  • quale deve essere il prodotto finale
  • quale registro comunicativo, quale attitudine cognitiva e metacognitiva vengono richiesti allo studente
177
Q

classificazione dei compiti del webquest fatta da Lodge

A
  • compiti ripetitivo-compilativi
  • compiti analitico-interpretativi
  • compiti giornalistici
  • compiti indagativi
  • compitivi argomentativi
178
Q

compiti ripetitivo-compilativi

A

raccogliere e riassumere informazioni, documentare

179
Q

compiti analitico-interpretativi

A

rielaborare e confrontare informazioni, comparare fenomeni e processi, rappresentare graficamente dati

180
Q

compiti giornalistici

A

scrivere un articolo, effettuare un’intervista reale, virtuale oppure immaginaria

181
Q

compiti indagativi

A

analizzare, risolvere un caso, ricostruire un evento

182
Q

compiti argomentativi

A

a partire da una questione storica controversa, assumere un punto di vista e proporre una narrazione e/o un’interpretazione convincente

183
Q

risorse nel webquest

A

l’insegnante fornisce agli studenti le informazioni necessarie ad avviare, sviluppare e/o problematizzare l’argomento.
I wq sono programmati per concentrarsi, piuttosto che sull’acquisizione, sull’utilizzo dell’informazione

184
Q

presentazione delle fonti nel webquest

A
  • selezione preliminare del docente
  • devono derivare dal web
  • presentate in maniera graduale
185
Q

processo nel webquest

A

insegnante suggerisce la procedura di lavoro. elencando le attività e le operazioni che gli studenti devono svolgere per portare a termine la ricerca

186
Q

valutazione nel webquest

A

meglio ricorrere ad una griglia: se ne possono trovare di utili e affidabili in diverse pubblicazioni didattiche o in rete

187
Q

conclusione nel webquest

A
  • debriefing: riepilogare le principali tappe del percorso

- momento metacognitivo: elaborare il significato dell’attività svolta

188
Q

sfortuna del webquest in italia

A
  • ritardo della scuola italiana nell’adottare e integrare le ITC nella didattica
  • diffidenza di molti docenti nei confronti del digitale come ambiente di apprendimento
189
Q

new webquest (Bearzi e Colazzo)

A
  • educare i giovani a un uso critico e responsabile del web
  • creare un ambiente formativo in cui lo studente possa apprendere in modo non trasmissivo
  • sviluppare negli studenti la capacità di lavorare in gruppo
  • realizzare un’attività che ponga al centro lo studente e attribuisca al docente il ruolo di tutor/facilitatore