pancreatici Flashcards

1
Q

A che cosa serve il Pancreas?

A

Il pancreas svolge due azioni:

Endocrina ( ghiandola che libera i loro prodotti, ad esempio gli ormoni, nel circolo ematico) e produce:
ilglucagone, ormone iperglicemizzante (cellule alfa)
l’insulina, l’ormone ipoglicemizzante (cellule beta);
somatostatina, (cellule delta) per monitorare l’attività delle alfa e delle beta.

  1. Esocrina.
    Il pancreasesocrino ( ghiandola che libera i suoi prodotti all’interno del tubo gastroenterico)
    E’ costituito invece da due tipi diversi di strutture anatomiche:
    - le cellule acinari, che producono e secernono gli enzimi digestivi,
    - le cellule dei dotti che producono un fluido ricco di bicarbonati.

Il succo pancreaticoè una soluzione alcalina ricca di bicarbonati del volume di circa 2,5 litri al giorno che
- neutralizzail chimo acido, stabilizza il del pH intestinale.
- svolge, nell’intestino tenue, la funzione di completamento della digestione di proteine,grassiezucchericomplessi.

Dopo l’azione del succo pancreatico, queste sostanze vengono assorbite nel sangue.

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2
Q

PANCREATITE ACUTA

A

La pancreatite acuta è una patologia infiammatoria che ha come primum movens l’attivazione intrapancreatica di enzimi digestivi con danno acuto d’organo sino all’auto-digestione tissutale.Gli enzimi possono danneggiare i tessuti e attivare il sistema del complemento e la cascata infiammatoria, producendo citochine e causando infiammazione e edema. Questo processo in alcuni casi causa necrosi.
La pancreatite acuta aumenta il rischio di infezione compromettendo la barriera intestinale, portando alla traslocazione batterica dal lume intestinale alla circolazione

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3
Q

Le cause responsabili di più dell’ 80% degli episodi di pancreatite acuta :

A

Calcolosi delle vie biliari/colecisti o altre patologie più rare dei dotti biliari e pancreatici (pancreatite acuta biliare),
Abuso alcolico (pancreatite acuta alcolica).

Fattori responsabili sono anche:
Iperlipemia grave, iperparatitoidismo o ipercalcemia,
Ostruzione meccanica del dotto pancreatico principale (anche da parte di neoplasie) o stenosi duodenale,
Traumi del pancreas e cause iatrogene (pancreatiti post-operatorie, pancreatiti post- sfinterotomia endoscopica),
Farmaci o sostanze stupefacenti o tossiche ,
Cause sconosciute (pancreatiti acute idiopatiche)

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4
Q

La pancreatite acuta lieve

A

è caratterizzata prevalentemente da edema del pancreas senza danni permanenti né interessamento, anche transitorio, di altri organi.
Tale forma è generalmente a risoluzione spontanea e non si accompagna ad alterazioni della funzionalità pancreatica a lungo termine. La mortalità è minore del 2% ed è spesso correlata a co-morbilità (presenza di altre patologie).
Può essere ricorrente negli anni e progredire a poussee verso l’insufficienza pancreatica esocrina

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5
Q

La pancreatite acuta severa

A

si distingue per la necrosi del organo e puo causare un danno multiorgano e un interessamento sistemico

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6
Q

PANCREATITE ACUTA: segni e sintomi

A

Dolore 90-95%
Vomito 60-85%
Ileo paralitico 70-90%
Ipovolemia 30-40%
Insufficienza respiratoria 20-50%
Tachipnea 20-30%
Ittero 10-30%
Shock 10-20%
Versamento pleurico 10-20%
Insufficienza renale 10-20%
Insufficienza cardiaca 10-20%
Il sintomo di esordio principale è il dolore, spesso molto intenso, localizzato nella parte superiore dell’addome e irradiato al dorso (come a cintura).
Possono anche essere presenti nausea, vomito e febbre.

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7
Q

DIAGNOSI

A

La diagnosi si basa essenzialmente:
Segni/sintomi
Dati biochimico-laboratoristici (innalzamento di amilasi/lipasi sieriche e di indici infiammatori più o meno specifici) e
Indagini strumentali (ecografia e Tomografia Computerizzata e Risonanza Magnetica, ERCP).

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8
Q

colangio pancreatografia endoscopica retrograda ERCP

A

E’ una procedura invasiva che consente di stabilire cosa impedisca il deflusso della bile e dei succhi pancreatici nell’intestino e di intervenire direttamente per risolvere il problema
combinazione diendoscopia e radiologia
Occorre essere a digiuno da almeno otto ore e sospendere l’eventuale assunzione di farmaci antiaggreganti e anticoagulanti. È necessario astenersi dal fumo almeno dal giorno prima.
sedazione e in regime di ricovero ospedaliero
Dopo l’ERCP il paziente deve stare a riposo ed essere sottoposto a esami del sangue di controllo. È previsto un ricovero ospedaliero con un periodo di osservazione di 24 ore. In assenza di complicanze si può tornare a casa il giorno seguente.

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9
Q

PANCREATITE ACUTA: terapia

A

_ sedazione del dolore
- reintegrazione calorica e idroelettrolitica
- monitoraggio della funzione respiratoria
- Tratamento della flogosi
- prevenzione delle complicanze : tipolavaggio se necesario nelle forme necrotiche

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10
Q

ACCERTAMENTO

A

Riguardo al dolore : localizzazione e correlazione ad altri fattori come l’assunzione di determinati cibi e l’efficacia o meno degli antidolorifici. Il dolore è provocato dall’infiammazione del pancreas, edema, distensione dell’organo o irritazione peritoneale
- confusione mentale ed irrequietezza, nausea, vomito e diarrea, febbre, ittero.
- L’addome può risultare rigido alla palpazione, e ciò starebbe a significare che l’organismo ha messo in atto una risposta di difesa contro l’infiammazione stessa

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11
Q

Diagnosi infermieristiche, problemi collaborativi e relative complicanze

A

Dolore acuto;
-Disturbi respiratori;
-Alterazione dello stato nutrizionale e deficit elettrolitico;
-Compromissione dell’integrità cutanea;
-Rischio di infezioni;
-Una grave complicanza della pancreatite acuta è la necrosi dell’organo a seguito della digestione completa dell’organo;
si può arrivare anche a shock e coagulazione intravasale disseminata, con tassi di letalità maggiori del 50%.

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12
Q

Obiettivi

A

La persona presenta una riduzione del dolore,
La persona migliora lo stato nutrizionale e idrico,
La persona non presenta una compromissione cutanea,
La persona non presenta infezioni,
La persona non presenta complicanze.

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13
Q

Interventi

A

Posizionamento
Somministrazione di analgesici secondo prescrizione medica, in particolare la Meperidina. Generalmente non si usa il morfina perché va a stimolare lo sfintere di Oddi.
Sospensione dell’ alimentazione orale per ridurre la sintesi della secretina che è stimolata dall’acido cloridrico che aumenta durante la digestione gastrica, preferendo alimentare il paziente per via parenterale.
Introduzione di eventuale sondino nasogastrico per eliminare le secrezioni all’interno dello stomaco.
Accurata igiene della bocca per ridurre i fastidi provocati dal sondino e ridurre la secchezza della mucosa orale

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14
Q

Obiettivi:
La persona migliora lo stato nutrizionale e idrico
Interventi

A

) Si valuta il fabbisogno di liquidi ed alimenti, mediante i risultati delle analisi ematiche.
2) Si rileva il peso corporeo e le altre misure antropometriche.
3) Si registrano giornalmente tutte le uscite dei liquidi che includono le urine (si misurano con la raccolta delle 24 ore o facilmente tramite cateterismo), perdite di liquidi tramite diarrea, secrezioni nasogastriche, drenaggi, ipertermia (porta ad un aumento del metabolismo e delle richieste energetiche), sudorazione profusa e vomito.
4) Va misurato giornalmente il peso e la circonferenza addominale, per la possibilità di passaggio dei liquidi dal sistema vascolare alla cavità peritoneale (ascite). Il bilancio idroelettrolitico si valuta tramite il grado di turgore cutaneo e l’idratazione delle mucose.
5) Durante la fase acuta si sospende l’alimentazione di liquidi e alimenti per via orale, mentre è necessaria la nutrizione parenterale totale.

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15
Q

Obiettivi
Il dolore intenso, le infiltrazioni polmonari, il versamento pleurico, possono provocare un’alterazione della respirazione, pertanto un obiettivo sarà quello che la persona migliori la funzione respiratoria

A

) Posizionare la persona con un corretto decubito, ad esempio, la posizione semi seduta permette al diaframma di espandersi meglio verso l’alto e quindi ai polmoni di distendersi meglio. Inoltre frequenti cambi nel decubito garantiscono un minore accumulo di secrezioni respiratorie.
2) Un attento monitoraggio dell’emogasanalisi e dell’ossimetria permette di tenere sotto controllo le concentrazioni di O2 e CO2 nel sangue.
3) Può essere insegnata al paziente la ginnastica respiratoria o la tosse efficace.
4) Controllo del microclima

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16
Q

La persona mantiene l’integrità cutanea

A

Valutazione e prevenzione di eventuali lesioni cutanee dovute a sondini di drenaggi e al decubito forzato, si prendono anche le dovute precauzioni per evitare il contatto della cute con i liquidi di drenaggio
In caso di stomia, valutazione e prevenzione per la cura appropriata della cute, si può ricorrere al consulto di un enterostomista.
Prevenzione delle infezioni, in pazienti operati occorre monitorare frequentemente la sede della ferita perché è più soggetta ad infezioni, in presenza di device (set da endovena, sondini e cateteri) è essenziale una rigorosa asepsi per prevenire ulteriori lesioni o infezioni.
Prevenzione delle lesioni da pressione

17
Q

Obiettivi:
I familiari e la persona conoscono la patologia ed i fattori di rischio
La persona non presenta complicanze

A

Dopo la fase acuta è necessario un periodo medio-lungo per poter riacquistare le forze e tornare in piena attività. Vanno date al paziente e ai suoi familiari informazioni precise sui fattori che possono far di nuovo insorgere attacchi di pancreatite acuta e ai segni e sintomi associati, spiegate anche con termini scientifici purché comprensibili.
L’infusione di sangue o la somministrazione di albumina, su prescrizione medica, può essere necessaria per contrastare l’ipovolemia e mantenere il volume ematico entro certi range accettabili. Una riduzione della pressione arteriosa e una situazione di oligo-anuria può voler dire che siamo di fronte ad una situazione di shock o insufficienza renale.
Il monitoraggio dei parametri vitali e dei segni e sintomi è una competenza prettamente infermieristica che serve ad evitare le complicanze temibili quali lo shock e la coagulazione disseminata intravascolare.

18
Q

Risultati finali

A

Il paziente mostra una cessazione del dolore e del senso del malessere, per effetto dell’uso adeguato degli analgesici e il ricorso a periodi di riposo a letto;
Mostra un miglioramento delle capacità respiratorie, grazie ad una ginnastica respiratoria adeguata e frequenti cambi di posizione nel letto;
Presenta un buono stato nutrizionale e idro elettrolitico, dato che consuma alimenti ricchi di carboidrati e poveri di lipidi e proteine;
Mostra una cute integra, priva di lesioni o infezioni;
Non presenta un alterazione del peso corporeo;
Non presenta alterazioni neurologiche, cardiache, renali e respiratorie;
Presenta livelli serici di elettroliti nella norma.

19
Q

PANCREATITE CRONICA DEFINIZIONE

A

La pancreatite cronica e’ un processo infiammatorio cronico, caratterizzato da lesioni ostruttive dei dotti escretori e da atrofia e fibrosi del tessuto pancreatico.
La pancreatite cronica è un esito di una prolungata infiammazione a carico del pancreasdi lieve entità e che comporta una lenta e progressiva sostituzione del tessuto pancreatico con tessuto cicatriziale, fibroso e non funzionante.

20
Q

PANCREATITE CRONICA : segni e sintomi

A

Clinicamente si manifesta con attacchi dolorosi addominali, in genere ricorrenti, con tendenza alla evoluzione progressiva, anche se la probabile causa viene eliminata.

21
Q

PANCREATITE CRONICA : CAUSE

A

Questo tipo di pancreatite insorge :
In genere per un’assunzione cronica di alcol.
La patologia però può colpire anche i non bevitori per unapredisposizione genetica.
Un’ostruzione cronica dello scarico dei succhi pancreatici.
Idiopatica (origine sconosciuta).
Farmaci

22
Q

CRITERI CLINICI NELLA PC

A

Dolore addominale di lunga durata, che può ripresentarsi intervallandosi a periodi di stasi. La sintomatologia dolorosa si manifesta in genere dopo aver mangiato, ma può presentarsi anche a distanza dai pasti; In genere localizzato in area epigastrica, e può irradiarsi alla schiena, il paziente può presentare posizione antalgica con il busto reclinato in avanti e le ginocchia flesse sul torace. Descritto come profondo e penetrante.Episodi di pancreatite acuta
Complicazioni della pancreatite cronica
Steatorrea a causa di una diminuita produzione di succhi digestivi da parte del pancreas i cibi transitano nell’intestino senza essere stati digeriti e assorbiti in maniera corretta. Ne conseguono feci poco formate, talvolta diarroiche, maleodoranti con presenza di grassi. Con il passare del tempo il paziente che soffre di maldigestione tende a dimagrire.
Diabete mellito

23
Q

Complicanze

A

Nei casi più gravi possono verificarsi:
- Malnutrizione, perdita di peso e malassorbimento delle vitamine liposolubili (A, D, E e K).
- Diabete mellito.
- I pazienti sono inoltre a rischioipoglicemiaperché le cellule alfa del pancreas, che producono glucagone (un ormone controregolatore), vengono perse.
-Formazione di pseudocisti
-Ostruzione del dotto biliare o del duodeno
-Interruzione del dotto pancreatico (risultante inasciteoversamento pleurico)
-Trombosi della vena splenica (può causarevarici gastriche)
-Pseudoaneurismi delle arterie vicino al pancreas o pseudocisti