CARDIOPATIA ISCHEMICA infarto Flashcards

1
Q

CARDIOPATIA ISCHEMICA

A

Squilibrio tra la richiesta metabolica e l’apporto di
ossigeno al miocardio

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2
Q

Angina pectoris

A

è legata a uno squilibrio transitorio tra
domanda e apporto metabolico al miocardio. L’ischemia è
reversibile e non provoca danno anatomico permanente.
In taluni casi …..ischemia silente

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3
Q

Infarto miocardico:

A

consegue a un’ischemia miocardica
protratta, che porta a danno cellulare irreversibile o
necrosi miocardica.

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4
Q

ANGINA STABILE

A

L’angina stabile è una forma di angina pectoris, un tipo di dolore toracico causato da un ridotto afflusso di sangue al muscolo cardiaco (ischemia miocardica). È definita “stabile” perché si verifica in modo prevedibile, generalmente sotto sforzo fisico o in situazioni di stress emotivo, e i sintomi tendono a seguire uno schema stabile nel tempo.

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5
Q

come se caratterizza la angina stabile

A

Costanza e ripetibilità dell’evento patogenetico.
Stabilità clinica: comparsa degli episodi anginosi con eguale frequenza e severità, con
insorgenza in condizioni omogenee, stabili nel tempo, generalmente associate a sforzo
fisico o comunque ad una aumentata richiesta di ossigeno (freddo, stress, digestione, ecc).
Bassa incidenza di eventi maggiori a breve e medio termine (morte improvvisa, infarto
miocardico).

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6
Q

Classificazione della angina stabile

A

CLASSE I: L’attività fisica ordinaria, come camminare e fare le scale, non provoca angina. Essa compare solo a
seguito di esercizio strenuo, rapido e prolungato.
CLASSE II: Limitazione lieve dell’attività abituale. L’angina si manifesta: camminando o facendo le scale
rapidamente o dopo i pasti, camminando con il freddo, camminando in salita, o in seguito a stress emotivo.
CLASSE III: Limitazione marcata dell’attività ordinaria. L’angina si manifesta camminando per meno di 100-200
mt o salendo 1 o 2 piani di scale ad andatura normale ed in condizioni normali.
CLASSE IV: Incapacità di eseguire qualsiasi attività fisica senza dolore; l’angina può essere presente a riposo

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7
Q

Fattori scatenanti angina stabile

A

aumento del consumo miocardico d’ossigeno (sforzo,
pasto)
➢ Eventuale vasocostrizione associata (esposizione al freddo, stress
emotivo)

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8
Q

diagnosi di angina stabile

A

▪ ECG basale Generalmente non è diagnostico, ma ha valore prognostico il riscontro
di: pregresso infarto, ipertrofia ventricolare sn, anomalie della ripolarizzazione
ventricolare
▪ ECG durante angor: sottoslivellamento del tratto ST >1 mm, onda T negativa
Test provocativi nell’Angina Stabile (per rilevare una sottostante stenosi critica).
▪ Test ergometrico
▪ Ecocardiografia da stress
▪ Scintigrafia miocardica

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9
Q

TRATTAMENTO DELL’ANGINA E PERCORSO
DIAGNOSTICO TERAPEUTICO

A

❖Correzione dei Fattori di Rischio e norme comportamentali
❖Controllo della sintomatologia con farmaci antianginosi (nitroderivati,
calcioantagonisti, betabloccanti).
❖Prevenzione degli eventi acuti, con farmaci antiaggreganti,
ottenere una correzione dei fattori di rischio e delle norme
comportamentali.
❖Angioplastica coronarica e impianto di stent oppure con intervento
cardiochirurgico di bypass aortocoronarico

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10
Q

INFARTO MIOCARDICO ACUTO

A
  • DOLORE TORACICO / SEDI IRRADIAZIONE
  • OBNUBILAMENTO SENSORIO
  • DISPNEA
  • MODIFICAZIONI COLORITO CUTANEO
  • ALTERAZIONE PARAMETRI VITALI
  • DISTURBI NEUROVEGETATIVI ( SUDORAZIONE, NAUSEA)
  • ALTERAZIONI ELETTROCARDIOGRAFICHE
  • ASSENZA SINTOMI ( DIABETICO)
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11
Q

FATTORI DI RISCHIO del infarto

A

Obesità
fumo
stress
vida sedentaria
ipertensione
diabete
ipercolesterolema

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12
Q

fattori scatenanti per il infarto

A

freddo intenso
sforzo fisico
forti emozioni
ingestione de cibo

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13
Q

cosa è il acronimo OPQRST

A

onset: origine del sintomo (riposo o sotto sforzo)
provocazione: provocato da digito pressione, palpazione, movimento, riposo, respiro, farmaci
Qualità: continuo o intermittente , traffito o pungente, opresivo o costrittivo
R: Radiatione: se il dolore si ripercuote in altre sedi
S severity: intensità del dolore
Time tempo di insorgenza

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14
Q

Diagnosi infermieristica per il infarto

A

DOLORE ACUTO correlato a ischemia del miocardio che si manifesta con localizzazione a livello retrosternale ed irradiazione alla mandibola con VAS = 8, sudorazione algida.

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15
Q

sedi del dolore del infarto

A
  • petto, gola braccio e detto mignolo del lato sx
  • petto braccio dx e primi due ditti mano dx
  • mandibola
  • epigastrio
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16
Q

interventi per il infarto

A

Valuta lo stato di coscienza attraverso GCS;
➢ Rileva e monitorizza i parametri vitali;
➢ Posiziona l’assistito in Flower o semi-Flower;
➢ Somministra l’ ossigeno ad alti flussi;
➢ Introduce e gestisce il CVP;
➢ Esegue gli esami di laboratorio ( emocromo, elettroliti, fattori della coagulazione, enzimi cardiaci) come
da prescrizione medica.
➢ Esegue ECG a 12 derivazioni durante gli episodi di dolore. Se è possibile eseguire il tracciato prima della somministrazione dei nitrati

17
Q

ELETTROCARDIOGRAMMA

A

E’ un’indagine diagnostica non invasiva che consiste nella
rappresentazione grafica dell’attività elettrica del cuore,
rilevata attraverso le variazioni di potenziale elettrico che si
registrano sulla superficie cutanea.

18
Q

L’elettrocardiografo

A

è l’apparecchio utilizzato per
l’effettuazione e la registrazione dell’E.C.G.

19
Q

terapia infarto

A

M.A.N.O (morfina, aspirina, nitrati, ossigeno)

20
Q

INTERVENTI

A

Somministra la terapia secondo prescrizione medica per il controllo del dolore secondo
l’acronimo M.A.N.O (morfina, aspirina, nitrati, ossigeno).
▪ VALUTAZIONE CONTINUA effetti terapeutici e collaterali dei farmaci : stato coscienza,
parametri vitali
▪ Esegue l’ emogasanalisi su prescrizione medica;
▪ Spiegare ed attuare altri interventi per la gestione del dolore quali: posizionamento,
distrazione, esercizi di respirazione, massaggio, esercizi di rilassamento.
▪ Collabora per il percorso terapeutico: CORONAROGRAFIA E ANGIOPLASTICA PERCUTANEA

21
Q

LA RIVASCOLARIZZAZIONE

A

1) ANGIOPLASTICA CORONARICA(PTCA)
2) BYPASS
3) FIBRINOLISI solo se non è fattibile angioplastica ( es: ospedale sprovvisto di emodinamica o lontano da emodinamica
Vengono scelti alternativamente in base alla tipologia di malattia arteriosa.
Per quelle più “semplici” viene preferita l’angioplastica mentre per quelle più complicate i medici specialistici
consigliano l’intervento del bypass. Sarà il cardiologo a suggerire quale delle due tecniche ( Bypass e PTCA) è la
più indicata in base ai sintomi, le condizioni del paziente e l’estensione della malattia coronaria

22
Q

CORONAROGRAFIA

A

esame diagnostico
per lo studio delle coronarie

23
Q

ANGIOPLASTICA (PTCA)

A

procedura terapeutica di tipo interventistico per la
cura delle stenosi delle coronarie.

24
Q

By-pass cardiaco

A

Il by pass è un intervento chirurgico svolto in anestesia totale.
Il decorso post operatorio prevede, dopo lo svolgimento di un periodo di terapia intensiva,
almeno 5/6 giorni di degenza ospedaliera.
È quella tecnica chirurgica che permette di scavalcare (“bypassare”) il restringimento presente
su uno o più rami coronarici.
I ponti vascolari sono vasi sanguigni arteriosi o venosi, dello stesso paziente.
I vasi venosi sono la vena safena, mentre i distretti arteriosi sono l’arteria mammaria interna, l’arteria radiale.

25
Q

DIAGNOSI INFERMIERISTICHE SULLA PERSONA PERSONA CON CARDIOPATIA
ISCHEMICA
ANSIA/PAURA dell’assistito, dei familiari

A

ANSIA/PAURA dell’assistito, dei familiari

CORRELATO A situazione sconosciuta ,i
mprevedibilità della
condizione, effetti negativi sullo stile di vita, possibile
morte, disfunzione sessuale

CHE SI
MANIFESTA
CON

Segni/sintomi, frasi di preoccupazione, nervosismo, senso di
inadeguatezza, paura, anoressia, palpitazioni, tensione
facciale, tremori

26
Q

DOLORE ACUTO dell’assistito

A

Cause

Ischemia o infiammazione del tessuto cardiaco

Segni/sintomiEvidenza di dolore , rilevata utilizzando scale di
valutazione NRS= indicare punteggio ; VAS= indicare
punteggio; Wong Baker FACES,
- Modificazione dei parametri fisiologici,
- Espressione di dolore sul viso,
- Posizione antalgica.

27
Q

INTOLLERANZA ALL’ ATTIVITA’ dell’assistito

A

correlato a : Ossigenazione insufficiente per le attività di vita
quotidiana (ischemia cardiaca;immobilità prolungata;
uso sedativi o altri farmaci)

che se manifesta con:Parametri vitali alterati in risposta all’attività,
-modificazioni elettrocardiografiche ( anomalie di
conduzione,aritmie,ischemia,) in risposta all’attività
- Dispnea da sforzo
- Malessere dopo uno sforzo

28
Q

BETA-BLOCCANTI:

A

Agiscono riducendo frequenza cardiaca e
la pressione arteriosa e quindi il lavoro e il consumo di
ossigeno del cuore e, inoltre, hanno un’azione antiaritmica
potendo proteggere dalla morte improvvisa.

29
Q

ACE-INIBITORI:

A

sono impiegati soprattutto nella terapia
dell’ipertensione arteriosa. In una modesta percentuale di
casi possono dare tosse secca e stizzosa

30
Q

SARTANI:

A

provoca vasodilatazione arteriosa e venosa,
riduzione della secrezione di vasopressina (che provoca
riassorbimento renale di acqua e aumento della pressione)
e riduzione della sintesi di aldosterone (che provoca
ritenzione di acqua e sodio). L’effetto combinato di queste
azioni è l’abbassamento della pressione sanguigna

31
Q

DIURETICI

A

I diuretici determinano un aumento della
diuresi, Sottraggono così l’acqua corporea spesso
eccedente, alleggerendo il carico cardiaco e favorendo il
riassorbimento di edemi con perdita di peso corporeo

32
Q

CALCIO-ANTAGONISTI

A

I calcioantagonisti diidropiridinici
riducono la pressione arteriosa e dilatano anche le coronarie. I
non diidropiridinici (Verapamil e Diltiazem) riducono anche la
frequenza cardiaca

33
Q

ANTI-ARITMICI:

A

Sono farmaci utilizzati per prevenire o per
correggere le anomalie del ritmo cardiaco (aritmie).

34
Q

ANTI-AGGREGANTI

A

detti anche farmaci antipiastrinici, sono in
grado di inibire l’aggregazione piastrinica, prevenendo così la
formazione di trombi ed emboli di origine trombotica. I più noti
sono l’acido acetilsalicilico, il clopidogrel, il ticagrelor, il
prasugrel, etc

35
Q

ANTI-COAGULANTI

A

sono farmaci capaci di rallentare o
interrompere il processo di coagulazione del sangue). I più noti
sono l’eparina, che si somministra per via endovenosa in acuto
o sottocutanea in cronico e, tra gli anticoagulanti orali, il
warfarin che inibisce l’attività della vitamina K

36
Q

VASODILATATORI:

A

Il più noto è la nitroglicerina, spesso
assunta sotto forma di cerotto, perle o gocce
sublinguali, etc. Ha effetto antianginoso e possiede
attività vasodilatante. Riduce così il carico di lavoro del
cuore e favorisce il flusso di sangue ai tessuti

37
Q

OSSIGENO MORFINA digitale

A

Questa triade è utilizzata per migliorare la respirazione, alleviare il dolore e ridurre il carico di lavoro del cuore.

  1. Ossigeno:
    L’ossigeno è somministrato per aumentare la quantità di ossigeno nel sangue e migliorare la saturazione, specialmente in pazienti con insufficienza respiratoria o edema polmonare. L’obiettivo è aumentare la disponibilità di ossigeno nei tessuti e ridurre il lavoro del cuore, migliorando la perfusione e la funzione polmonare.
    Modalità di somministrazione: può essere erogato tramite cannula nasale, maschera o, nei casi più gravi, ventilazione non invasiva (NIV) o invasiva (intubazione).
    Obiettivo: mantenere la saturazione di ossigeno ≥ 94%.
  2. Morfina:
    La morfina è un oppioide utilizzato per alleviare il dolore e l’ansia associati a condizioni cardiache acute, come l’edema polmonare o l’infarto. Riduce l’attivazione del sistema nervoso simpatico, che può abbassare la pressione sanguigna e ridurre il lavoro del cuore.
    Effetti:
    Vasodilatazione periferica: riduce il ritorno venoso al cuore (precarico), diminuendo così la congestione polmonare.
    Azione sedativa: aiuta a calmare il paziente e ridurre la fame d’aria (dispnea).
    Precauzioni: la morfina può indurre ipotensione e depressione respiratoria, quindi va somministrata con cautela e sotto stretto monitoraggio.
  3. Digitale (Digossina):
    La digitale (o digossina) è un farmaco inotropo positivo utilizzato per aumentare la forza di contrazione del cuore e migliorare la frazione di eiezione nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia.
    Indicazioni:
    Utilizzato principalmente per il controllo della frequenza cardiaca in presenza di fibrillazione atriale o insufficienza cardiaca.
    Migliora la contrattilità del cuore e può aiutare a ridurre i sintomi di congestione.
    Precauzioni: richiede un attento monitoraggio dei livelli plasmatici, poiché la digossina ha un indice terapeutico stretto, e un eccesso può portare a tossicità con sintomi come nausea, vomito, aritmie o visione sfocata.
    Ruolo combinato:
    Questi tre elementi possono essere utilizzati in sinergia per migliorare la funzione cardiopolmonare nei pazienti con insufficienza cardiaca acuta o edema polmonare:

Ossigeno per aumentare l’ossigenazione.
Morfina per alleviare il dolore, ridurre il carico di lavoro del cuore e la congestione polmonare.
Digitale (se indicato) per migliorare la forza di contrazione cardiaca.
In sintesi, l’utilizzo di ossigeno, morfina e digitale è indicato in specifici scenari clinici, come l’insufficienza cardiaca o l’edema polmonare acuto, per migliorare la funzione respiratoria e cardiaca, alleviare il dolore e migliorare il quadro emodinamico del paziente.

38
Q
A