Modulo III: Educatori e pedagogisti nel secondo Ottocento Flashcards
IL CONTESTO europeo politico ed educativo/pedagogico della seconda metà dell’Ottocento
- A seguito delle guerre napoleoniche, si tenne il congresso di Vienna (1814), in cui si cercò di riportare sul trono i sovrani spodestati. (Periodo della restaurazione)
- Primi moti insurrezionali (1820-21; 1830; 1848, la rivoluzione dei popoli)
- Processo di liberazione dalle potenze straniere, moto guidato tra la classe borghese liberale
- Processo di unificazione nazionale
EDUCAZIONE NAZIONALE E POPOLARE
* Classe dirigente liberale prende coscienza del nesso povertà-ignoranza
* Intuisce il ruolo dell’alfabetizzazione nella crescita civile della nazione
* Assegna un ruolo alla scuola nella formazione della coscienza nazionale
Caratteri generali del pensiero pedagogico di questa fase storica:
* Migliorare le condizioni sociali delle classi popolari per favorire il benessere della nazione
* Laici (eredi dell’illuminismo: Cuoco)
* Cattolici liberali (conciliare fede, riforma religiosa, liberalismo, patriottismo: Aporti; Rosmini; Lambruschini; Don Bosco)
* Progetti di riforma delle istituzioni scolastiche
* Sperimentazione educativa
* Educazione popolare: fulcro di tutto il dibattito pedagogico
VINCENZO CUOCO
(1770-1823)
* Intuisce che il problema nazionale può essere risolto solo risolvendo il problema educativo, che ne sta alla base
* Gli viene affidata la gestione dell’istruzione pubblica nella Napoli di Gioacchino Murat, fondata su:
- Educazione: universale (include tutte le scienze), pubblica (gestita dallo stato, per tutti, sia uomini che donne, sia poveri che ricchi), uniforme (senza discrepanze; tuttavia, credeva che i ceti meno agiati dovessero avere un’istruzione diversa rispetto a quelli agiati)
- Educazione popolare deve essere volta alla formazione di una coscienza nazionale e civile, per liberare il suolo nazionale dalla tirannide e portare all’unificazione.
- Educazione per la città e per la campagna
GIUSEPPE MAZZINI
(1805-1872)
* Sostenitore degli ideali di Repubblica: Italia una, indipendente, libera e repubblicana
* Anni ’30 dell’800: esilio (Francia, Svizzera, Inghilterra)
* Intuisce che sarà impossibile raggiungere unità nazionale senza il coinvolgimento popolare, che però deve essere educato alla legge morale ed educazione nazionale (riabilitare il popolo attraverso l’educazione)
* Sperimenta l’attività di Educatore, a Londra durante l’esilio dove istituisce delle scuole.
CARLO CATTANEO
(1801-1869)
* Politico ed economista
* Si dedica all’analisi della situazione scolastica del Lombardo-Veneto, da cui emerge:
- Importanza istruzione di base (pre-scolare e scolare)
- Superare la frattura tra cultura umanistica e cultura scientifica
- Diffondere istruzione tecnico-professionale
- Innovare la didattica (dal noto all’ignoto)
- Orari più brevi
- Migliorare formazione insegnanti
- Decentrare gli studi (tener conto delle diversità locali, tra nord e sud Italia)
Antonio Rosmini: cenni biografici
(1797-1855)
* Proviene da una famiglia di Rovereto, agiata, patrizia. Svolge gli studi teologici a Padova, prendendo poi il sacerdozio. Successivamente si trasferisce a Milano dove entra in contatto con Manzoni.
* 1828: Si trasferisce a Domodossola, dove fonda l’Istituto della Carità, con due finalità:
1. perfezionamento interiore: capisco quali sono i miei limiti e tendo sempre al bene e al giusto
2. carità: carità richiesta dalla provvidenza, e carità intellettuale
* è coinvolto nei moti del 1848, guerra di indipendenza contro l’Austria. Rosmini viene inviato a Roma per consigliare il Papa
* Ritiene che la Filosofia sia la vera pedagogia dell’essere umano, e che il fine dell’educazione sia la formazione di tutto l’uomo (sapienza e virtù)
* Regola prima della pedagogia è l’unità, intesa come intelletto, cuore, opera. È una pedagogia di impostazione religiosa (Dio è il centro di tutte le cose)
- Nel suo Saggio sull’unità dell’educazione, Rosmini espone la sua visione di educazione come mezzo per elevare il singolo, (specialmente attraverso filosofia e religione), e mezzo per il progresso dei popoli.
- Imposta in modo scientifico il metodo didattico (evoluzione tappe psicologiche; educazione unitaria e integrale della persona)
- ‘questione rosminiana’ (dibattito sorto intorno a due opere di Rosmini, ritenute controverse dalla chiesa)
- Beatificazione (2007)
Raffaello Lambruschini: cenni biografici
(1788-1873): educatore e pedagogista
* Nasce a Genova, si avvia alla formazione religiosa, per poi abbandonarla.
* I tre nuclei principali della sua pedagogia si articolano in: educazione spirituale, morale e civile
* Diventerà senatore del Regno d’Italia
* L. considerava centrale la religione nell’educazione (importante sia nei contenuti che come processo educativo, deve istruire ed educare.)
* Educazione familiare è fondamentale. L. la declina in due poli: padre-Legge (da rispettare), madre-Religione (non punitivo oppressivo)
* è necessaria l’iniziativa statale, fondata sulla gratuità, sul raggiungere tutti, e sulla preparazione personale a tutto tondo.
* Importante anche l’iniziativa privata, che sia autonoma, eccellente ed esemplare per le scuole statali: ad es. Scuola di san Cerbone, istituto privato fondato da Lambruschini
Istituto di San Cerbone (1829)
- Istituzione di Lambruschini all’avanguardia per metodi educativi. Inizialmente dedicata a figli di famiglie agiate, poi si intendeva ampliarla a tutti. Si accetta il mutuo insegnamento.
- Scuola annessa a un’azienda agricola, dove si pratica il giardinaggio, lavori agricoli
- Metodo: proposti contenuti individualizzati basasti sugli interessi dei fanciulli. Educazione a tutto tondo, che contempla tutte le sfere dell’educazione. Questo poteva avvenire grazie a docenti specializzati per aree, tecnici, professionisti, che sanno trasmettere la passione per il lavoro.
- Discipline: lingue moderne, conoscenze tecnico-scientifiche, educazione fisica
- Viene proposta la stesura collettiva di un giornale, «L’Aurora», che i ragazzi redigono e scambiano con altre scuole.
- Vengono promosse forme di ‘democrazia interna’; ponendo al centro l’educazione morale
- L’Istituto viene sciolto. L. viene coinvolto nella vita politica. Partecipa alla prima guerra di indipendenza. Viene nominato senatore del Regno d’Italia.
OPERE di Lambruschini
Guida dell’educatore (1835-1845): rivista mensile rivolta a chi ha a che fare con l’infanzia, che tratta di problemi pedagogici, didattici, articoli divertenti per i fanciulli.
Della educazione (1849):
* Saggio in cui viene presentata come centrale l’educazione morale e viene criticato l’autoritarismo, in una pedagogia ispirata al cristianesimo, dove è fondamentale la preparazione dell’educatore.
* L’educazione si può articolare in tre modi:
-indiretta: rimuovere gli ostacoli e predisporre le condizioni favorevoli
-indiretta negativa: eliminare abitudini sconvenienti e corruzione (prerogativa famiglia)
-indiretta positiva: «porre la natura in condizione propizia al far da sè» (‘autoeducazione’)
* L’educatore deve tener conto dei diversi caratteri dei fanciulli, delle abitudini acquisite in famiglia e l’età dell’allievo.
* Castighi e premi devono essere straordinari ed eccezionali
Dialoghi sull’istruzione (1851):
In quest’opera, L. approfondisce il problema del ‘metodo’ (in contrapposizione alla pedagogia tradizionale):
- metodo delle ‘vedute d’insieme’ (anticipatore del ‘metodo globale’): vengono proposte prima le idee generali e poi il particolare
- metodo delle parole normali: imposta l’insegnamento della lettura sulle parole intere piuttosto che sulle sillabe e sulle lettere
- dottrina delle idee madri: si anticipa l’esperienza attraverso la presentazione delle ‘idee dominanti’
Don Giovanni Bosco: cenni biografici
(1815-1888)
* Contesto: Spaccatura tra Stato e Chiesa. Periodo di laicizzazione dell’Italia; breccia di Porta Pia (‘questione romana’), il Papa perde il potere temporale, i cattolici non possono più partecipare alla vita politica per decisione del Papa.
* Industrializzazione e Urbanesimo, che portano a degrado, malavita, gioventù povera e in difficoltà (devianza, emarginazione, disagio)
* Don Bosco nasce in Piemonte, e viene avviato come sacerdote in un monastero torinese, dove vivono giovani analfabeti e disagiati.
* A Valdocco (1846): apre il primo oratorio
* Crea la Congregazione salesiana (1864)
* Crea il ramo femminile: Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice (1872)
Prospettica educativa di Don Bosco e l’oratorio
Prospettiva educativa:
* Educazione popolare in prospettiva caritativa e pastorale (è sacerdote)
* Fine dell’educazione: formare «utili cittadini e buoni cristiani», fornire ai giovani deviati un mestiere e una regola morale per il reinserimento positivo nella vita sociale
L’oratorio:
* Oratorio viene definito: ambiente educativo moralmente protetto per l’educazione della gioventù
* All’interno dell’oratorio il gioco è molto importante. Non è visto come una perdita di tempo, ma come momento aggregante e formativo della vita comunitaria. Importanza del gioco sotto l’assistenza degli educatori (che fanno riflettere e guidano).
* Don Bosco ritiene che nelle ‘case salesiane’ ci debba essere un clima familiare, di spontaneità e gioia: educatori come padri e fratelli
* Oltre al gioco, l’oratorio fornisce istruzione elementare e professionale (attraverso i laboratori artigianali, annessi alle case salesiane) per formare «onesti cittadini» (molti diventano loro stessi educatori). Vengono quindi fondati dei veri e propri istituti scolastici e collegi-convitto.
* Formare onesti cittadini va a coniugarsi con un progetto di riforma della società
* Aspetto fondamentale è l’attenzione e il rispetto posto verso la personalità dei giovani, i quali devono essere capiti, accolti e amati per come sono (importanza relazioni personali).
Il sistema preventivo nell’educazione della gioventù (1877)
- Opera prima di Don Bosco come educatore, fondata su: ragione, religione, amorevolezza
- Bisogna creare le condizioni per evitare le trasgressioni, facendo interiorizzare e amare la regola attraverso l’ammonimento e l’attenzione affettiva.
- Cardine del sistema: l’educatore non deve essere autoritario, ma autorevole, l’incarnazione della ragione.
Il Positivismo e che impatto ha sulla pedagogia
- Indirizzo filosofico della seconda metà dell’800 basato sulla conoscenza scientifica e sperimentale, concepita come l’unica forma legittima di conoscenza della realtà. C’è fede nella scienza come mezzo per il progresso sociale.
- Il pensiero positivista guarda con ottimismo ai grandi mutamenti culturali in atto nella società europea e negli Stati Uniti, entrati nella fase dell’industrializzazione.
- Il positivismo esalata l’iniziativa delle classi borghesi. In questo periodo compaiono le masse proletarie, contadine, operaie (socialismo come risposta al problema della loro emarginazione e inserimento)
- In questo periodo (seconda metà dell’800) la pedagogia comincia a essere considerata una scienza, emancipandosi dalla connotazione filosofica che l’aveva sempre contrassegnata.
I 3 pensatori esponenti del Positivismo pedagogico in Francia
- Claude Henry de Saint-Simon (1760-1825): educazione come diritto sociale di tutti per favorire il benessere collettivo e il progresso industriale
- Auguste Comte (1798-1857): esalta l’‘educazione permanente’, ritiene centrale l’insegnamento delle scienze, a discapito della cultura umanistica
- Èmile Durkheim (1858-1917): ritiene che i sistemi educativi si debbano adattare alle società, l’insegnante deve avere competenze sociologiche
I 2 pensatori principali del Positivismo pedagogico in Inghilterra
- Robert Owen (1771-1858) (proprietario di opifici e socialista): ritiene l’educazione come il risultato del condizionamento sociale sull’individuo; ritiene necessario istituire scuole e asili per i figli degli operai e per i genitori stessi per creare comunità ‘paneducative’ (ovvero comunità in cui tutto è strutturato in funzione educativa)
- Herbert Spencer (1820-1903): necessario dare un fondamento scientifico all’educazione e ispirarla al criterio dell’utile.
cosa comportò il movimento del positivismo pedagogico in Italia?
- Contesto post-unitario (dal 1861), anche se l’unificazione completa non è ancora stata raggiunta.
- Si vede necessario fornire un grado minimo di istruzione e di coscienza civile, vista la scarsa diffusione di istruzione elementare, (analfabetismo è al 75%)
- Piano educativo nazionale
- Avviene la definizione scientifica della didattica che rifonda l’impegno sociale e politico della pedagogia
- Radicale laicismo (elemento fondante della formazione del cittadino moderno). Viene promossa una trasformazione in senso laico dell’educazione, marginalizzando la religione nella pedagogia e nella scuola (fatto criticato perché si legava la formazione religiosa alla formazione morale)
- Doppio rapporto della pedagogia con la scienza e con la società
- Educazione come strumento politico (strumento di una rivoluzione pacifica)
- Riflessione sul problema del metodo di insegnamento (definizione scientifica della didattica)