Materiali polimerici Flashcards
CARATTERISTICHE
legami covalenti e forze di Van der Waals;
tendenzialmente sono composti organici.
PROPRIETA’
elevata variabilità delle proprietà. Questo ha come vantaggio il fatto di poter altamente personalizzare i materiali a seconda dell’applicazione che voglio, per questo sono uno dei biomateriali più utilizzati.
PRO E CONTRO
pro: i materiali possono essere ingegnerizzati per un uso specifico facendo un controllo sulle sue proprietà (es. materiale più o meno isolante, rigido, etc.). Sono proprietà che conosco, quindi durante il casting devo mantenere queste proprietà.
contro: i materiali polimerici sono influenzati (molto suscettibili) ai cambiamenti di temperatura.
APPLICAZIONI
campo dentistico (byte: materiale trasparente: obiettivo visivo/estetico, funzionale/igiene e resistente), ortopedico, riparazione/sostituzione di tessuti e campo cardiovascolare.
CLASSIFICAZIONE
si basa su:
- origine: sintetico o naturale (es. tessuti);
- struttura: omopolimeri (materiale fatto tutto dallo stesso componente elementare) o copolimeri (materiale fatto da più componenti elementari);
- comportamento termico: termoplastici ( se portati a fusione possono essere rimodellati e così via) o termoindurenti (una volta fuso, e poi solidificato, non si può rifondere; se ci provassimo andremmo incontro a carbonizzazione);
- meccanismi di polimerizzazione: condensazione o addizione.
POLIMERO
poly (multi) - meros (parti –> i monomeri) = multiparti.
STRUTTURA
le molecole polimeriche sono organizzate in strutture concatenate composte da unità più piccole, chiamate monomeri (l’unità che si ripete) legati da un legame covalente (in base al legame cambiano le proprietà).
Le proprietà chimiche, fisiche e meccaniche dipendono da:
- composizione;
- struttura;
- peso molecolare (tendenzialmente per i polimeri è molto elevato).
Possono essere organizzati in:
- omopolimeri: ripetizione dello stesso monomero;
- copolimeri: ripetizione, randomica o regolare, di due o più monomeri.
COPOLIMERI
possono essere:
- randomici: polimeri dove i monomeri che lo compongono hanno una disposizione del tutto casuale;
- regolari:
1. copolimero alternato;
2. copolimero a blocchi;
3. copolimero a innesto: unione di omopolimero sulla catena principale a cui si legano catene secondarie omopolimeriche.
STRUTTURA FISICA DEI POLIMERI
molecole polimeriche lineari possono legarsi covalentemente a un’altra catena creato un polimero ramificato o retificato.
Inoltre, l’interazione tra le catene (es. forze di van der Waals, reazioni ioniche, legami a idrogeno, etc.) ha un ruolo fondamentale nel definire lo stato fisico del polimero.
- polimeri lineari e ramificati hanno un comportamento viscoelastico, a causa del legame debole che permette lo scorrimento delle catene. Sotto questo punto di vista, i polimeri ramificati hanno proprietà migliori di quelli lineari, poiché sono presenti più legami che ostacolano lo scivolamento.
- polimeri retificati creano legami covalenti tra le catene, ossia diventa una macromolecola tridimensionale. Ogni catena è fissa nella sua posizione e non c’è comportamento viscoelastico.
CRISTALLINITA’
tendenzialmente in un polimero sono presenti regioni a:
- struttura amorfa: le macromolecole sono organizzate in maniera del tutto randomica tra di loro;
- struttura cristallina (o semi): le catene sono organizzate con una certa regolarità e in specifiche condizioni.
Per questo si definisce il GRADO DI CRISTALLINITA’ come il rapporto tra il peso della porzione cristallina e il peso totale. Il grado di cristallinità dipende anche dal processo tecnologico (es. a caldo o a freddo) usato per sintetizzare il polimero. A seconda del grado cambiano le proprietà del polimero.
POLIMERIZZAZIONE
è la sintesi dei polimeri; consiste nell’unione tra differenti monomeri per formare il polimero.
Ci sono diversi meccanismi:
1. condensazione;
2. addizione;
3. coordinazione.
In ogni caso la polimerizzazione necessita di energia, in forme diverse a seconda del processo.
CONDENSAZIONE
avviene a causa di reazioni di sintesi.
Ha bisogno di energia per partire (es. temperatura, luce, radiazione, agente chimico).
Durante questo meccanismo, due monomeri (o polimeri) creano un legame covalente, generando un NUOVO POLIMERO e un PRODOTTO SECONDARIO (es. H2O, CH3, OH, etc.).
Il nuovo polimero è formato da diverse catene, corte e con basso peso molecolare.
ADDIZIONE
il monomero ha un doppio (o triplo) legame tra gli atomi di carbonio. Per far si che la reazione si attivi, bisogna rompere i legami doppi (o tripli) fornendo energia. Dopodiché i monomeri continueranno a unirsi fino a quando il polimero non diventa una macromolecola stabile. Si ottengono poche catene, lunghe e con alto peso molecolare.
E’ possibile distinguere tre fasi:
1. FASE INIZIALE: la reazione ha inizio con un radicale (polimerizzazione radicale) o con un carbocatione (polimerizzazione cationica). Il reagente spezza il legame e si lega al monomero.
R- + M –> RM-
2. FASE DI CRESCITA: il prodotto della fase iniziale sarà l’elemento che romperà altri legami e continuerà la reazione con i restanti monomeri.
RM- –> RMM-
RMM- + nM –> RM(n + 1)M-
3. FASE FINALE: il processo si ferma quando si crea un legame tra catene di accrescimento (a) o catena in accrescimento e un radicale (b)
(a) RMnM- + RMnM- -> RM(n+1) + RM(n + 1)
(b) RMnM- + R- –> RM(n+1)R (oppure RM(n+1)M(n+1)R)
COORDINAZIONE
parte grazie a un attivatore chiamato reattore metallico organico (reattori Natt - Ziegler).
I polimeri che si ottengono hanno le seguenti caratteristiche:
- lunghe catene lineari;
- alta cristallinità;
- alta temperatura di fusione;
- alta densità;
- alta competenza meccanica.
PROPRIETA’ FISICHE DEI POLIMERI
le proprietà fisiche sono strettamente influenzate da:
- grado di polimerizzazione e peso molecolare;
- temperatura di lavoro;
- disposizione delle catene.