malattia di parkinson Flashcards

1
Q

definizione malattia di parkinson

A

una malattia ad evoluzione progressiva
va. ad eziologia non definita (idiopatica) correlata a una degenerazione neuronale a carico principalmente della Substantia Nigra Pars Compacta,(SNpc)

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2
Q

caratteristiche malattia di parkinson

A

dove sono presenti caratteristiche inclusioni citoplasmatiche definite corpi di Lewy

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3
Q

sintomi mp

A
La MP e caratterizzata da tre sintomi motori cardine:
1 bradicinesia
2 rigidità: 
3 tremore, 
sintomi associati a disturbi non motori
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4
Q

parkinsonismo degenerativo atipico

A

condizioni in cui oltre ai sintomi parkinsoniai vi sono vi sono altre manifestazioni configurando un quadro clinico di maggiore gravità e complessità; queste ste forrne comprendono la demenza con corpi di Lewy diffusi DLBD,l’atrofia multisistemica (MSA), la
paralisi sovranucleare progressiva (PSP) e la degenerazione corticobasa

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5
Q

quadri parkinsonismo degenerativo atipico

A

demenza con corpi di Lewy diffusi DLBD,l’atrofia multisistemica (MSA), la
paralisi sovranucleare progressiva (PSP) e la degenerazione corticobasale (CBD).

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6
Q

parkinsonismi

A

il parkinsonismo vascolare. secondario a lesioni su base circolatoria a livello dei nuclei della base. o il parkinsonismo iatrogeno. secondario all`utilizzo di farmaci che provocano effetti collaterali della serie extrapiramidale.

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7
Q

EPIDEMIOLOGIA MP

A

L`Incidenza media della MP e di circa 20 nuovi casi.100.000 abitanti anno, con un picco di insorgenza
della malattia intorno ai 70-‘75 anni e due code a 40-60 e 80 anni. La prevalenza media merita si aggira su valori compresi tra 80 e 150 casi/100.000 abitanti.

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8
Q

CORRELAZIONE MP E STATO DI VITA

A

MP e status sociale, stile di vita. abitudini alimentari, patologie intercorrenti o pregresse, interventi chirurgici ed anestesie praticate nel corso della vita
ta. Studi più recenti non hanno rilevato alcun aumento di rischio di sviluppare una MP per i residenti in zone agricole rispetto ai residenti in zone urbane o industriali. Analogamente. non aumenta il rischio di MP in rapporto al consumo di alcool,le infezioni del Sistema Nervoso Cen-
Trale, alle vaccinazioni e ai traumi craníci.

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9
Q

FATTORI DI RISCHIO

A

La MP e più frequente nei soggetti ti non fumatori. anche se non è stata diinostrata alcuna azione protettiva del fumo nei confronti della malattia. Anche il tasso di alcoolismo nei pazienti parkinsoniani e nettamente infferiore a quello presente nella popolazione generale. Probabilmente l’uso o l’abuso di fumo ed alcool e meno frequente nei pazienti parkinsoniani in rapporto alla personalità premorbosa, rigida emozionalmente e come attitudine, con tratti anancastici, meno necessitanti di stimoli esogeni,

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10
Q

EZIOPATOGENESI,

A

Causa di MP, ancora sconosciuta, malattia multifattoria, fattori di predisposizione genetica e fattori ambientali interagiscono in modo complesso lungo il corso della vita

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11
Q

EPIDEMIOLOGIA MP

A

Viene considerata una malattia sporadica nella maggior parte dei casi, nel 10 15 % dei casi si osserva la malattia in diversi membri della famiglia, fattori genetici possano avere un certo ruolo, in particolare in casi di esordio con età inferiore ai 50 yo.

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12
Q

GENETICA MP

A

Diverse malattie causate da mutazioni di un singolo gene, identificazioni di tali forme seppur molto spesso rare,

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13
Q

GENI ALTERATI E COINVOLTI MP

A

Geni alterati e coinvolti, traffico di membrana, ups e3 ligasi, ups, ubiquitina, idrolasi, mitocondriale, stress ossidativo, traffico di membrana, chinasi, lisosomiale, autofagia, igfq signaling, mitocondriale, proteasi, enzima fosfolipasi, ups, e3 ligasi

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14
Q

GENI SPECIFICI COINVOLTI IN MALATTIA PARKINSON

A

Sono stati clonati fino ad oggi cinque geni per i loci genetici possibilmente causali denominati PARK: PARK1/-i tot-sinucleina): PARK2 (par-
kina); PARIC’ (D_]1l; PARKG (PIi\Kl): PARK8 (LRRK2-dardarina ).

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15
Q

MUTAZIONE ALFA SINUCLEINA

A

La mutazione del gene responsabile della sintesi della proteina (A-sinucleina una proteina probabilmente coinvolta nella trasmissione sinaptica) e alla base di una forma autosomica dominante non frequente,con caratteristiche particolari in rela-
zione alla frequente precoce eta di esordio e alla rapida progressione dei sintomi

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16
Q

MUTAZIONE PROTEINA PARKINA

A

Le mutazioni del gene responsabile le della sintesi della proteina parkina(una proteina ligasi che interviene nella degradazione endocellulare delle proteine) sono invece responsabili di una forma autosomica recessiva ad esordio precoce, caratterizzata da una particolare propensione a sviluppare discinesie farmaco indotte e distonia focale,

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17
Q

MUTAZIONE GENI PROTEINA DJ1

A

DJ1 gene correlato alla proteina D/1 (tale proteina e coinvolta nello stress ossidativo) e responsabile di una forma autosomica recessiva ad esordio pre-
coce, a progressione lenta. in cui e frequentemente presente una distonia focale, con unottima risposta alla levodopa ed unelevata incidenza di complicanze psichiatriche.

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18
Q

GENE ASSOCIATO DA PINK1

A

La mutazione del gene associato a PINK1
(metabolismo energetico) causa una forma autosomica recessiva ad esordio tra i 50 e 50 anni. clinicamente simile alla malattia della parkina.

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19
Q

MUTAZIONE GENE LRRK2

A

a mutazione del gene LRRK2. codificante per la proteina kinasi dardarina, (dal basco dardar che significa tremore) è sicuramente la mutazione più rilevante da un punto di vi-
sta clinico. Infatti tale mutazione sembra essere responsabile del 5-6% di tutte le forme familiari e delli-2% delle forme apparentemente sporadiche.

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20
Q

EPIDEMIOLOGIA MUTAZIONE GENE LRRK2

A

La mutazione del gene LRRK2 e particolarmente frequente in alcuni gruppi etnici quali gli arabi del Nord Africa dove e presente nel 50% dei
soggetti affetti da MR e gli ebrei Askenazi in cui rappresenta il 28% delle forme ereditarie. È stato osservato che un soggetto che erediti la mutazione nel gene LRRK2 ha il 28%
di probabilità di sviluppare la malattia prima dei 60 anni ed il 74% di svilupparla entro i 79 anni. Il fenotipo associato alle imitazioni di tale gene sembra alquanto sovrapponibile alla
forma tipica di MP idiopatica con esordio dopo i 50 anni anche se il decorso tende ad essere più benigno e con minor propensione a sviluppare decadimento cognitivo.
Dall’ insieme delle osservazioni patogenetiche derivanti da forme monogeniche di MP si puc ipotizzare che alterazioni della funzione mitocondriale e del sistema cellulare deputato alla eliminazione di proteine alterate (sistema ubiquitina-proteasoma) con accumulo di aggregati pro-
teici citotossici. possano essere rilevanti nello sviluppo del danno cellulare. La proteina parkina possiede inoltre una funzione ubiqutina ligasi che media la rimozione dei mitocondri mal funzionanti ad opera del sistema di autofagia della cellula. Si ipotizza pertanto anche la mancata rimozione di mitocondri mal funzionanti possa rappresentare un passaggio importante nella patogenesi del
danno cellulare alla base della MP.
Unaltra acquisizione genetica recente e che la mutazione in eterozigosi del gene codificante codificante per l'enzirna glucocerebrosidasi (GBA) aumenta di 5 volte il rischio di svilup- pare la MP. Mutazioni dello stesso gene in omozigosi causano la malattia di Gaucher. La relazione tra questo raro difetto congenito del metabolismo degli sfingolipidi. presente so- prattutto negli gruppo etnico degli ebrei Askenazi, anche se i rari soggetti affetti da malattia di Gaucher che raggiungono leta adul-
ta presentano sintomi parkinsoniani ed al riscontro autoptico sono stati
descritti corpi di Lewy.

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21
Q

IPOTESI PATOGENETICA TOSSICA AMBIENTALE

A

i sintomi parkinsoniani possono essere causati da sostanze chimi-
che presenti nellambiente, come il manganese negli addetti allestrazione mineraria. bacche di Cycas ingerite dagli abitanti dellisola di Guam). Un notevole impulso a questa ipotesi eziopa- togenetica e derivata dallosservazione che alcuni tossicodipendenti i quali assumevano eroina sintetica avente come contaminante MPTP sviluppavano una sindrome parkinsoniana con lesioni anatomo-patologiche della SNpc e con buona risposta terapeutica alla levodopa. Il meccanismo dazione di questa sostanza neurotossica si esplica attraverso la sua trasforma-
zione da parte dell enzima cerebrale MAO-B nello ione MPP+ il quale passa nei mitocondri delle cellule nigrali ed inibisce il Complesso I della catena respiratoria provocando morte cellula-
re. L azione tossica non si verifica se l’enzima MAO-B viene inibito farmacologicamente.
L interesse di questa osservazione, oltre a fornire la possibilità di produrre nellanimale modelli speri-
mentali di MP, risiede nel fatto che alcune sostanze ad impiego agricolo
(erbicidi e pesticidi tipo Paraquat o Cyperquat) contengono sostanze
con struttura simile alla MPTP o al catione MPP+,
Questo spiega il dato epidemiologico che gli addetti all’impiego di tali sostanze si ammalano
più frequentemente di MP. Questa ipotesi eziopatogenetica puo essere valida per una piccolissima percentuale di casi; infatti. la MP compare con la stessa incidenza in popolazioni ove queste sostanze non vengono impiegate.
Anche alcuni farmaci (butirrofenoni noni. reserpina, fenotiazine) possono
determinare sindromi parkinsoniane iatrogene interferendo o con i meccanismi di accumulo presinaptico della dopamina (reserpina) o bloccando i recettori dopaminergici postsinapti-
ci (butirrofenoni).
Tuttavia, tale sintomatologia e di solito reversibile alla sospensione del trattamento al con-
trario della degenerazione neuronale provocata dalla MPTP.

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22
Q

IPOTESI TOSSICA ENDOGENA

A

Si basa sul fatto che la normale ossidazione della dopamina (presente in massima quantita a livello nigro-stria- tale) tramite le MAO cerebrali, produce perossido di idrogeno il quale, se
non neutralizzato da enzimi riducenti (superossido-dismutasi glutatione-perossidasi), determina una perossidazione lipidica delle membrane cellulari con conseguente morte cellulare.
Nella MP il sistema cellulare antiossidante appare deficitario a livello delle SNpc, mentre sembra essere aumentata la concentrazione di Fe. Se si riduce la capacità chelante del Fe nigrale, questo puo attivare una serie di reazioni (tra cui la reazione di Fenton) che producono radicali liberi ossidanti (radicali ossidrilici e anione superossido). estremamente citotossici.
Nel mesencefalo dei pazienti parkìnsoniani È stato inoltre rilevato un deficit del Complesso I della catena respiratoria mitocondriale, che aumenterebbe ulteriormente la produzione di radicali liberi. Lo stress ossidazione potrebbe pertanto giocare un ruolo ruolo rilevante nella degenerazione
dei neuroni dopaminergici della SNpc.

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23
Q

NEUROPTATOLOGIA MP

A

La lesione più evidente e l`alterazione morfologica della SNpc mesencefalica. Le modificazioni anatomopatologiche consistono in una marcata riduzione dei neuroni. nella depig-
mentazione di questi e nella presenza di melanina extracellulare; sono presenti aggregati di macrofagi contenenti pigmento melaninico e inclusioni Citoplasmatiche nei neuroni su-
perstiti denominate corpi di lewy (LB). I LB sono costituiti principalmente da aggregati proteici conte-
Nentialfa sinucleina e ubiquitina, con acidi grassi liberi, sfingomielina e polisaccaridi, raramente presenti tangles neurofibrillari come nella malattia di Alzheimer.La perdita neuronale nigrale nella MP, è nettamente superiore a quella che si osserva nel soggetto sano di pari età ed e anche presente una microgliosi reattiva. espressione di un processo attivo e non di un processo di senescenza..Vi e inoltre una perdita neuronale (di minore entità) anche
a livello di altre aree cerebrali, quali il locus coeruleus. la sostanza innominata. i nuclei viscerali del tronco ed anche la corteccia cerebrale

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24
Q

PATOGNOMICITA’ CORPI DI LEWY

A

I corpi di Lewy. anche se presenti in circa l*8()% dei cervelli di pazienti parkinsoniani. non sono patognomonici della malattia. in quanto presenti anche in altre affezioni del SNC (Atrofia multisistemica, Demenza a corpi di Lewy).

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25
Q

STADIAZIONE ANATOMOPATOLOGICA MP

A

Recentemente, e stato proposto
un sistema di stadiazione anatomo-patologica per la MP basato sulla immunoistochimica della alfa-sinucleina (sistema di stadiazione secondo Braak). Secondo questo schema, la formazione dei corpi di Lewy a livello della sostanza nera. Associata alle manifestazioni motorie che definiscono la MP avverrebbe solo nella fase intermedia della malattia,mentre il processo avrebbe inizio
con la deposizione di alfa-sinucleina a livello del bulbo olfattorio. del nucleo dorsale del vago e di altri nuclei del tronco cerebrale. e sarebbe associata alle manifestazioni non motorie precoci della MP. quali iposmia, disturbi del del sonno, stipsi, ansia e depressioen . Negli stadi finali poi la deposizione dei corpi di Lewy arriverebbe ad interessare diffusamente le aree corticali, spiegando la frequente compromissione cognitiva presente nelle fasi avanzate di malattia-

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26
Q

MANIFESTAZIONI ANATOMOPATOLOGICHE MP STADIO FINALE

A

Le manifestazioni anatomopatologiche di questo stadio finale della MP sarebbe molto simile,ma non sovrapponibile alla Dernenza a corpi di Lewy.

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27
Q

FISIOPTAOLOGIA INTERESSAMENTO GANGLI DELLA BASE

A

I gangli della base (GB) sono schematicamente costituiti da una regione (corpo striato: putamen e nucleo caudato) che riceve afferenze,principalmente dalla corteccia cere-
brale. e da una parte efferente (Globo Pallido interno (_GPi) e Substantia Nigra pars reticoltita (SNpr)) che inviano efferenze alla corteccia cerebrale tramite i nuclei talamici. Fanno
inoltre parti dei nuclei della base il nucleo subtalamico (NST) e il Globo Pallido esterno (GPe).
I nuclei della base rappresentano un complesso ed esteso circuito che elabora informazioni provenienti da varie aree della corteccia cerebrale e ritrasmette i risultati di questo
processo principalmente a livello dei lobi frontali. L’output dei GB è diretto. attraverso specifici nuclei
talamici, a varie aree corticali tra cui quelle deputate alla programmazione ed esecuzione di movimenti finalizzati.
La degenerazione dei neuroni dopaminergici nigro-striatali determina una riduzione di dopamina e dei suoi metaboliti nel putamen e nel nucleo caudato; e inoltre presente una riduzione della dopamina anche a livello delle altre vie dopaminergiche (mesolimbico-corticale. tubero-infundi-
bolare) e del midollo spinale. Queste alterazioni neurotrasmettitortali si ripercuotono sulla funzionalità dei nuclei della base.
Il modello di organizzazione funzionale dei GB (Cap. 2) prevede schematicamente l’esistenza di due
vie. una diretta (striato-GPU ed una indiretta (striato-GPe-STn’-GPi) che
connettono la porzione afferente (principalmente il putamen) alla por-
zione efferente (GPi e SNpr) del sistema.
Loutput dei GB e gabaergico e quindi inibitorio ed e diretto ai nuclei talamici. dai quali partono le
proiezioni eccitatorie talamo-coitica-
li. La dopamina ha unazione “facilitante” il movimento agendo a livello
striatale sui neuroni dai quali originano le due vie,
La liberazione tonica di dopamina a livello striatale da parte dei neuroni nigrali modula infatti le
due vie regolando l`output inibitorio dei GB e quindi l’attivazione delle fi-
hre eccitatorie talamo-corticali.

La riduzione di dopamina a livello striatale che si verifica nella MP provoca
una iperattività dei nuclei efferenti inibitori dei GB con conseguente ini-
bizione dei neuroni talamici e quindi della corteccia cerebrale.

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28
Q

CLINICA MP

A

La MP e una malattia a evoluzione progressiva che si arricchisce nel suo
decorso di numerosi sintomi, motori e non motori.

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29
Q

SINTOMI DI ESORDIO MP

A

L’esordio della MP e spesso insidioso, interessa in genere
solo un emísoma e comporta la presenza di sírztomi cardinali quali il tremore a riposo a 4-6 I-Iz (presente in circa il 70% dei casi). la bradicinesia (presente in tutti i casi). la rigidi
tà muscolare (presente in tutti i casi).
Completano il quadro motorio l”instabilita posturale (presente in circa 1/3); dei casi nelle fasi più tardive della malattia). la deambulazione a piccoli passi. la flessione del tronco, la riduzione delle sincinesie pendolari degli arti superiori durante la marcia,la ridotta mimica facciale e la riduzione della frequenza dell’ammiccamento.

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30
Q

SINTOMI MOTORI MP

A

Il tremore a riposo costituisce il sintomo desordio nel 70% dei Casi di MP ed e relativamente agevole da riconoscere

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31
Q

ESORDIO TREMORE

A

esordisce generalmente allarto superiore da un solo lato, presenta una bassa frequenza di oscillazione (fi-6 Hz). coinvolge prevalentemente le dita della mano, con un gesto caratteristico di pollice ed indice in opposizione che viene definito come “contar monete" o "far pillole". Il tremore puo poi estendersi allarto controlaterale oppure all’arto inferiore omolaterale nel corso
della malattia. Il tremore a riposo puo interessare anche le labbra, il mento e la mandibola ed, inoltre, a differenza del tremore essenziale. non coinvolge il collo. il capo e la voce.

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32
Q

SCOMPARSA TREMOORE

A

Tipicamente il tremore a riposo scompare durante l’azione volontaria e nel sonno. Alcuni pazienti riferiscono una sensazione di “tremore interno” in assenza di manifestazioni clinicamente rilevabili. In associazione al tremore a riposo puo essere presente anche un tremore posturale, che può essere evidenziato chiedendo al paziente di estendere orizzontalmente le braccia davanti a se
(posizione di Mingazzini).

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33
Q

TIPI DI TREMORE

A

Il tremore posturale presente nella MP e definito riemergente, in quanto ricompare alla medesima frequenza del tremore a riposo, con una latenza di alcuni .secondi dall`assunzione della posizione.

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34
Q

BRADICINESIA

A

Con il termine bradicinesia si intende la caratteristica lentezza nei movimenti tipica della MP. Vi e una alterazione della pianificazione e dell’esecuzione dei movimenti volontari che risulta particolarmente evidente nellesecuzione di movimenti ripetuti e simultanei.

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35
Q

MANIFESTAZIONI BRADICINESIA

A

La bradicinesia si manifesta come riduzione della destrezza manuale con difficoltà ad eseguire compiti motori fini quali allacciare i bottoni della camicia oppure nella scrittura (micrografia).

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36
Q

ALTRI SEGNI OLTRE AL TREMORE ED ALLA BRADICINESIA

A

Vi e poi una riduzione delle sincinesíe pendolari, degli arti superiori durante la marcia, la perdita dellespressione facciale (ipomimia). la ridotta frequenza di ammiccamento, ma anche la perdita di saliva (scialorrea) per la riduzione della deglutizione spontanea e l’eloquio monotono con disartria ipofonica.

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37
Q

FINO A QUANDO PROGREDISCE LA BRADICINESIA

A

La bradicinesia progredisce fino ad interferire con tutti gli aspetti della vita quotidiana. in particolare con la deambulazione ed i passaggi
posturali quali l’alzarsi dalla sedia. oppure il girarsi nel letto.

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38
Q

COME ESAMINARE LA BRADICINESIA

A

Per esaminare la bradicinesia si chiede al paziente di eseguire rapidi movimenti ripetitivi alternanti delle dita, delle mani e dei piedi, osservando la ridotta velocità di esecuzione ed il progressivo decremento di ampiezza dei movimenti.

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39
Q

COME VIENE PERCEPITA DALL’OSSERVATORE RIGIDITà MUSCOLARE

A

La rigidità muscolare viene percepita dall’esaminatore come aumentata resistenza alla mobilizzazione passiva delle articolazioni nel loro movimento completo di escursione ed il progressivo decremento di ampiezza dei movimenti, interruzione del moviemento durante la mobilizzazione passiva, definita come ruota dentata, corrispondente ad un tremore subclinico,

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40
Q

DOVE E’ APPREZZABILE LA RIGIDITA’

A

a rigiditìtà e apprezzabile sia a livello delle articolazioni prossimali (collo. spalla. anca) sia distali (polso e caviglia). La rigidità a livello di un arto è aumentata da movimenti volontari dell’arto controlaterale (fenomeno di 1”›’omenl,); questo fenomeno puo essere sfruttato come manovra di attivazione per evidenziare una rigidità di lieve entità

41
Q

A CHE COSA PUò ESSERE ASSOCIATA LA RIGIDITA’

A

La rigidità infine puo’ essere associata a dolore; un esempio tipico e il dolore a livello della spalla. molto frequente allesordio della MP. che viene spesso erroneamente attribuito a periartrite o lesioni della cuffia dei rotatori.

42
Q

MARCIA TIPICA MP

A

La marcia a piccoli passi’ con trascinamento dei piedi è un .sintomo tipico della MP. Il cammino festinante deriva dalla combinazione di una postura in flessione anteriore del tronco e dalla progressiva perdita dei riflessi posturali. ehe provoca l’accelerazione del paziente nel tentativo di “raggiungere” il proprio centro di gravita che si sposta anteriormente.

43
Q

FENOMENO FREEZING MARCIA

A

Il caratteristico fenomeno del *freezing” (“congelamento”) della marcia si osserva solitamente allinizio del cammino (“start hesitation”) e/o nel cambio di direzione. Si manifesta come unimprovvisa e transitoria impossibilìtà a muovere le gambe, che da al paziente limpressione di avere i piedi Congelati al pavimento. Si tratta di uno dei sintomi maggiormente disabilitanti della MP,

44
Q

INSTABILITA’ POSTURALE, DA CHE COSA DIPENDE

A

‘instabilità posturale deriva da una progressiva perdita dei riflessi posturali, con aumento del rischio di caduta. L’instabilita posturale generalmente si manifesta nelle fasi avanzate della MP dopo la comparsa degli altri sintomi.

45
Q

CONSEGUENZE INSTABILITA’ POSTURALE

A

D’altro canto la presenza di un`instabilita posturale significativa con frequenti cadute che si manifestino nei primi anni di malattia, è fortemente suggestiva per una diagnosi non di MP ma di parkinsonismo degenerativo atipico.
Lìinstabilità posturale,insieme al fenomeno del freezing e la causa più comune di cadute e contribuisce significativativamente al rischio di fratture.

46
Q

SINTOMI NON MOTORI, TEMPISTICA DI SVILUPPO

A

Oltre ai caratteristici sintomi motori_ nella MP sono presenti sintomi non motori che incidono negativamente sulla qualita della vita dei pazienti, soprattutto nella fase avanzata di malattia.

47
Q

SINTOMI NON MOTORI MP

A

Gli aspetti non motori della MP comprendono sintomi psichici quali depressione, apatia ed ansia, ma anche deficit cognitivi. disturbi del sonno. disturbi delle funzio-
ni autonomiche. perdita dell ‘olfatto (anosmia) alterazioni della sensibilità e dolore.

48
Q

QUANDO SI PRESENTANO SINTOMI NON MOTORI

A

Generalmente i sintomi non motori correlano con l’avanzare dell`eta e con la gravita della malattia; tuttavia. alcuni sintomi come l’anosmía, la stipsi,la depressione ed disturbo comportamentale in sonno REM possono comparire in fase precoce di malattia oppure addirittura Precedere l’esordio dei sintomi motori’.

49
Q

ASSOCIAZIONE DEPRESSIONE E MORBO DI PARKINSON

A

La depressione interessa circa il 40% dei pazienti’ con MP e spesso è di difficile diagnosi. data la notevole sovrapposizione che esiste fra i sin-
tomi somatici e vegetativi delle due condizioni. La depressione in corso di MP dipende da alterazioni neuro-trasmettitoriali dei sistemi serotoninergici, noradrenergici’e dopaminergíci’. risultando quindi intrinseca alla malattia e non semplicemente una reazione alla disabilita derivante dalla condizione motoria,

50
Q

ULTERIORE DISTURBO ASSOCIATO A MP

A

Un altro disturbo neuro-psichiatrico frequente nella MP e rappresentata dall’ansia,che può manifestarsi isolatamente in forma di attacco di panico. come fo-
bia specifica oppure come disturbo d`ansia generalizzato e come sintomo di accompagnamento di una sindrome depressiva.

51
Q

APATIA E MP

A

L`apatia viene considerata come un sintomo distintivo della MP, indipendente dalla presenza di depressione. sonnolenza e faticabilita; troverebbe la sua base fisiopatogenetica nella degenerazione dei circuiti cortico-sottocorticali frontali che mediano il comportamento finalizzato ed i
meccanismi di ricompensa.

52
Q

alterazioni cognitive e mp

A

Le alterazioni cognitive e che accompagnano la MP sono di entità generalmente lieve ma, in una percentuale variabile a seconda degli studi possono portare ad un quadro di demenza.

53
Q

sindorme disecutiva e mp

A

È particolarmente comune il riscontro di una sindrome ‘“disecutiva”. caratterizzata dalla difficolta nellesecuzione di compiti complessi, nella pianificazione a lungo termine. nella memorizzazione e nel richiamo di nuove informazioni

54
Q

deterioramento cognitivo e mp

A

La presenza di un significativo deterioramento cognitivo limita le opzioni terapeutiche e contribuisce alla disabilita globale del paziente in misura maggiore rispetto alla sinto matologia motoria stessa. Alcuni elementi quali eta tardiva di esordio, fenotipo rigido-acinetico, presenza di depressione grave, allucinazioni persistenti e stadio avanzato di malattia sono predittivi della comparsa di demenza.

55
Q

sintomi psichiatrici e mp

A

i sintomi psíchiatrici’ coinvolgono una percentuale variabile di pazienti affetti da MP. a seconda dell’età e della prevalenza di demenza e depressione. Fra i prodromi dei sin-
tomi psicotici si possono annoverare le alterazioni comportamentali con scoppi’ d’ira ingiustificati. I disturbi più frequenti sono rappresentati dalle allucinazioni visive (solitamente costituite da persone o animali) con critica conservata; più rare le allucinazioni uditive ed i deliri.

56
Q

da cosa possono essere scatenati sintomi psichici

A

1I sintomi psichici possono essere scatenati dalla terapia farmacologica (dopaminoagonisti, anticolinergici, amantadina)
2 Oppure dalla sospensíone improvvisa dei farmaci dopaminergici che puo precipitare una sindrome di ipertermia maligna/ associata a delirio.
3 Talora i disturbi psichici possono essere scatenati da infezioni intercorrenti.

57
Q

disturbi parkinson e sonno

A

A)I disturbi’ del sonno sono molto frequenti nella MP ed influenzano negativamente la qualità della vita sia del paziente sia dei familiari. La ricomparsa dei sintomi parkinsoniani durante le ore notturne (acínesia notturna) puo portare il paziente ad essere bloccato nel letto impedendogli di trovare una posizione comoda per riposare.
B) Le distonie con crampi dolorosi alle gambe sono frequenti nelle prime ore del mattino. Sogni vividi ed allucinazioni legate alla terapia dopaminergica possono contribuire ad alterare il sonno. In un terzo circa dei pazienti e presente il disturbo comportamentale in sonno REM, caratterizzato da vocalizzi e movimenti repentini talora violenti che possono portare a colpire involontariamente il coniuge oppure a cadute dal letto.
C) Le apnee notturne e la sindrome delle gambe senza riposo sono presenti in una notevole percentuale di pazienti.
D) La sonnolenza diurna eccessiva di comune riscontro nella MP, può essere la conseguenza del sonno notturno disturbato, può essere dovuta alla forma di malattia ed inoltre puo insorgere come un effet-
to collaterale della terapia farmacologica (farmaci dopaminoagonisti in particolare) ed in tal caso accompagnarsi ad attacchi di sonno improvviso.

58
Q

disfunizoni autonomiche mp

A

Le disƒunzioni autonomiche presenti nella MP comprendono ipotensione ortostatica_ stipsi, disfunzioni della motilità gastrointestinale, urgenza rninzionale, pollachiuria. disfunzioni erettili. sudorazione eccessiva e seborrea. Ipotensione ortostatica data da denervazione simpatica cardiaca generalmente si sviluppa nelle fasi avanzate della MP mentre si presenta come sintomo precoce in corsodi MSA.

59
Q

stipsi e mp

A

La stipsi e uno dei sintomi più comuni nella MP e può precedere l`esordio dei sintomi motori e deriva dalla degenerazione dei neuroni dopaminergici del plesso mioenterico. ,

60
Q

sintomi sensitivi e mp

A

I sintomi sensitivi possono manifestarsi come sensazione fastidiosa di impossibilità a mantenere una posizione. indicata come acatisia ,Il dolore a livello degli arti puo es-
sere un sintomo d’esordio, oppure manifestarsi in occasione di una riduzione dei farmaci antiparkinsoniani.

61
Q

criteri diagnostici mp

A

La diagnosi clinica di MP si basa sulla combinazione dei sintomi motori cardinali e sullesclusione di sin-
tomi ritenuti atipici. Come precedentemente descritto i sintomi motori’ cardinali’ sono rappresentati dal tremore a riposo, dalla rigidità muscolare e dalla bradícinesiía;esordio asimmetrico costituisce la più frequente modalità di presentazione della malattia.

62
Q

sintomi di esordio parkinsonismi atipici

A

L’instabilità posturale non viene considerata un sintomo cardinale essendo riscontrabile solo nel 37% dei pazienti con durata di malattia inferiore a 5 anni. mentre È spesso il sintomo desordio dei parkinsonismi atipici.
Ai segni motori cardinali viene aggiunto il criterio della responsività alla levodopa il principale farmaco utilizzato nella terapia della MP e più in generale alla terapia dopaminergica; questo costituisce un requisito necessario per la diagnosi ma non esclusivo_ in quanto inizialmente riscontrabile anche nei parkinsonismi degenerativi atipici.

63
Q

manifestazione clinica mp

A

Le manifestazioni cliniche suggestive di una diagnosi alternativa a quella di mp idiopatica, comprendono invece a quella di MP idiopatica (sintomi atipici) comprendono invece: instabilità posturale precoce (entro 5 anni dallesordio), fenomeni di freezing precoce. allucinazioni non correlabili alla terapia, decadimento cognitivo precoce, paralisi sovranucleare dello sguardo, grave disautonomia non correlabile alla terapia, movimenti involontari patologici atipici e precoci. Rappresentano inoltre criteri di esclusione
cause accertate di parkinsonismo sintomatico (ad esempio lesioni focali dei GB. terapia con farmaci
neurolettici).

64
Q

tipi di diagnosi mp

A

Varie combinazioni dei parametri clinici sopra ricordati identificano i tre differenti livelli di diagnosi: possibile. Probabile e definite La diagnosi di MP definita richiede la conferma autoptica.

65
Q

diagnosi differenziale di mp

A

Parkinsonismo iatrogeno,

Alcuni farmaci possono indurre una

66
Q

diasnosi malattia di parkinson,

A

1POSSIBILE,
-Presenza di almeno 2 dei 4 segni cardinali di uno dei quali deve essere tremore o bradicinesia,
- assenza di sintomi atipici
-Documentata risposta all’uso di levodopa o dopaminoagonisti
-Documentata risposta al|’uso cli Levodopa o dapaminoagonisti lo mancanza di un adeguato tentalivo terapeutico con Levociopa 0 dopaminoagonisti)
-PROBABILE
-Presenza di almeno 3 dei 4 segni cardinali
-Assenza per almeno Tre anni di sintomi atipici
-Documentata risposta all’uso di Levociopa o clopaminoagonisti
-DEFINITA
Conferma autoptica

67
Q

presenza tutti i criteri per diagnosi mp

A

ossibile sindrome parkinsoniana con caratteristiche cliniche molto simili a quelle della MP, con tremore, rigidità,modesta bradicinesia, deambulazione a piccoli passi. Tali sintomi tuttavia presentano una distribuzione maggiormente simmetrica ed una più rapida progressione rispetto alla MP idiopatica.

68
Q

regressione sintomi dopo sospensione farmaco

A

Generalmente i sintomi regrediscono entro 6-l2 mesi dalla sospensione del farmaco. ln alcuni casi gli stessi farmaci possono essere responsabili della slateritizzazione di una forma tipica di MP ancora in fase preclinica.

69
Q

principali farmaci responsabili di parkinsonismo iatrogeno

A

l farmaci neurolettici (fenotiazine,butirrofenoni) dopamino. Antagonisti son i principali responsabili del parkinsonismo iatrogeno. I depletori dopaminergici (reserpina. tetrabenazina) ed i farmaci calciobloccanti (flunarizina. cinnarizina) possono indurre parkinsonisino. soprattutto negli anziani. La metoclopramide. utilizza
ta come antiemetico. e probabilmente la più frequente causa non risconiuta di parkinsonisrno iairogeno. Il litio, lalfametildopa, alcuni antidepressivi tricicliei e l’Acido valproico possono indurre sintomi extrapiramidali.

70
Q

caratteristiche parkinosnismo vascolare

A

Il parkinsonismo vascolare (PV) e

Caratterizzato da bradicinesia, rigidità ipomimia faciale e disturbo della Marcia,mentre il tremore e sovente assente.

71
Q

andamento parkinsonismo vascoalre

A

Rispetto alla MP idiopatica la progressione di malattia e più rapida,e coinvolge maggiormente gli arti inferiori rispetto ai superiori.

72
Q

alterazioni parkinsonismo vascolare a neuroimaging

A

Le neuroimmagini evidenziano la
presenza di alterazioni cerebrovascolari ci livello dei gangli della base. ma talora risulta difficile distin›
guere pazienti che sviluppano un parkinsonismo secondario a lesioni vascolari da quelli che presentano una MP idiopatica con lesioni vascolari aggiuntive.

73
Q

fattori di rischio parkinsonismo vascolare

A

del Pv` sono l’età,l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito, le patologie cardiache, i TIA e le ischemie cerebrali ripetute,

74
Q

terapia sintomi parkinosniani

A

La terapia dei sintomi parkinsoniani prevede l’impiego degli stessi farmaci utilizzati per la MP. cioe dopaminoagonisti e levodopa. ma la risposta è in genere scarsa e transitoria.

75
Q

esami strumentali diagnosi mp

A

La TC e la Rmn ldell`encefalo non documentano reperti specifici nella MP. Per confermare il Sospetto clinico di MP (principalmente nei casi dubbi e nella diagnosi differenziale con il tremore essenziale). possono essere utili metodiche più sofisticate di neu roimaging funzionale.
1 La SPECTDaT-SCAN utilizza un marcatore del trasportatore presinaptico della dopamina il quale si riduce in seguito alla degenerazione della via nigro-Striatale, Conseguentemente. Si Osserva una ipocaptazione del radiofarmaco nello striato in corso di MP
L’ esame è utile per la diagnosi differenziale tra la MP (esame alterato ed il tremore essenziale (esame nella norma), nel parkinsonismo vascolare (di solito l’esame è nella norma ad eccezione dei casi di lesioni ischemiche che coinvolgono i GB) ed il parkinsonismo iatrogeno (esame nella norma)

76
Q

limiti spect dat scan

A

non e tuttavia in grado di distinguere la MP idiopatici dai parkinsonismi degenerativi atipici (il pattern di alterazione del marcatore del DAT e sovrapponibile nelle due condizioni).

77
Q

spect di perfusione

A

ndagine eseguita con 99mTc†ECD. È utile per la valutazíone del flusso sanguigno in relazione ad aree cerebrali contraddistinte da un alterato to metabolismo indicatore di attività cc). E’ un esame di solito normale nella MP mentre puo rilevare un ipoafflusso ai livello dei GB
nei parkinsonismi degenerativi atipici.

78
Q

spect con mbg

A

nfine, la scintigrafia miocardica con metaiodobenzilguanidina e una recente procedura utilizzata per la valutazione dell’innervazione ortosimpatica del miocardio. La SPECT con MIBG trova impiego nei pazienti con disturbi del movimento poichè e stata osservata la riduzione della captazione del marcatore a livello del miocardio nei pazienti affetti da MP, mentre nei parkinsonismi degeneraiivi atipici lai captazione risulta essere integra.

79
Q

riduzione marcatore in mp ed in parkingonismi degenerativi atipici

A

spect con mibg: La spiegazione di questo fenomeno e dovuta :il fatto che nella MP la degenerazione del sistema ortosimpatico è post-gangliare con conseguente riduzione delle terminazioni che captano la MIBG; nei parkinsonismi atipici la degenerazione e invece pre-gangliare.

80
Q

limiti spect con mibg

A

Va ricordato che tale indagine può dare falsi negativi in oltre il 20% dei casi di MP in fase iniziale.

81
Q

parkinsonismi degenertici

A

atrofia multisistemica

82
Q

atrofia multisistemica, categorie

A

La presentazione clinica dalla MSA e variabile; il fenotipo clinico può essere suddiviso in tre differenti categorie. originariamente denominate 1 degenerazione striato-nigrale con prevalenza di segni parkinsoniani (MSA-p)
2 atrofia olivo-ponto-cerebellare con prevalenza di segni cerebellari (MSA-c),
3 in associazione ad una disfunzione autonomica progressiva (sindrome di Shy-Drager).

83
Q

PROGRESSIONE MALATTIA, SEGNI PRESENTI MSA

A

Con la progressione di malattia il 90% dei pazienti manifesta segni parkinsoniani ni, l”80% segni di disfunzione autonomica ed una percentuale elevata presenta segni piramidali ed atassia cerebellare.
Il Iremore può essere presente ma, a differenza della MP, e più frequentemente simmetrico.

84
Q

RESPONSIVITA’ SEGNI PARKINSONIANI A TERAPIA MSA

A

I sintomi parkinsoniani tipicamente rispondono poco alla terapia dopaminergica, seppure alcuni pazienti possano rispondere favorevolmente per vari
anni, nonche sviluppare discinesie e fluttuazioni motorie farmaco indotte

85
Q

A QUALE MUSCOLATURA SONO A CARICO LE DISCINESIE MSA

A

Le discinesíe sono caratteristicamente a carico della muscolatura orofacciale e cervicale piuttosto che del tronco e degli arti come invece si
osserva nella MP.

86
Q

SEGNI CORTICOSPINALI, MP

A

I segni cortico-spinali consistono in spasticità prevalente a carico degli arti inferiori e paralisi pseudo-bulbare. Alcuni pazienti possono presentare mioclono.

87
Q

SEGNI DI DISFUNZIONE AUTONOMICA, MSA

A

Segni di disfunzione autonomica sono l’ipotensione ortostatica, l’edema agli arti inferiori, le alterazioni della sudorazionE e le “tempeste” autonomiche con diaforesi ed arrossamento. I sintomi urinari’ consistono in urgenza minzionale. Ritenzione urinaria ed incontinenza. Negli uomini l’impotenza può essere uno dei segni più precoci. Il sonno puo essere disturbato dalla presenza di Stridor laringeo notturno nonche dal Disturbo comportamentale in sonno REM. Il decadimento cognitivo e di riscontro meno frequente rispetto alla MP.

88
Q

diagnosi differenziale e valutazione strumentale msa

A

La risposta alle terapie dopaminergiche e molto scarsa rispetto alla MP. Esistono accertamenti che aiutano a differenziare la MSA dalla MP e dalle altre sindromi parkinsoniane sebbene in alcuni casi la diagnosi differenziale possa essere difficile.
Nella MSA-c, la RMN encefalica dimostra l’atrofia del cervelletto e del tronco cerebrale. Nella MSA-p possono essere presenti atrofia ed alterazioni di segnale a livello del putamen e del globo pallido. Inoltre, i test cardiovascolari possono mettere in evidenza la presenza di una disautonomia; indagini urologiche possono evidenziare disfunzioni vescicali.

89
Q

Paralisi sovranucleare progressiva, caratteristiche,

A

La PSP e caratterizzata da una sindrome parkinsoniana rigido-acinetica, instabilità posturale con frequenti cadute e disartria di tipo pseudobulbare. Il tremore non è di comune riscontro. Si osservano precoci alterazioni della motilità oculare a carico dello sguardo di verticalità e lateralità

90
Q

COSA CONSENTE DI CLASSIFICARE LE ALTERAZIONI OCULARI COME SOVRANUCLEARI

A

Lintegrita dei riflessi vestibolo-oculari (manovra degli “occhi di bambola”) e del riflesso di Bell (elevazione ed abduzione degli occhi nel tentativo di chiudere le palpebre) permettono di classificare le alterazioni oculari come sovranucleari zioni oculari come sovranucleari. All’esame neurologico si evidenzia una
fissità dello sguardo con aggrottamento delle sopracciglia,rigidità assiale (in particolar modo a livello nucale). distonia, segni piramidali ed occasionalmente segni cerebellari. È molto frequente un decadimento cognitivo di tipo frontale che spesso evolve verso una demenza.

91
Q

Diagnosi differenziale e valutazione strumental

A

Anche in questo caso la risposta ai farmaci e assai modesta e questo rappresenta un criterio di diagnosi differenziale con la MP

92
Q

TRATTI CARATTERISTICI RMN ENCEFALO PARALISI SOVRANUCLEARE PROGRESSIVA.

A

Alla RMn dell”encefalo il tratto distintivo consiste in un’atrofia del Mesencefalo (collícoli superiori) e la SPECT di flusso mostra un ipometabolismo simmetrico frontale e striatale.

93
Q

degenerazione corticobasale ,esordio

A

La DCB esordisce generalmente con sintomatologia unilaterale caratterizzata da rigidità, distonia, aprassia, scosse miocloniche e un disturbo della sensibilità di tipo corticale, coinvolgente arto superiore e la mano.
Talora è presente il caratteristico fenomeno della mano aliena_ In un secondo tempo, la malattia progredisce per diventare bilaterale nell`arco di 2-5 anni. causando una totale invalidità degli arti superiori. disartria,rallentamento della marcia. Tremore e demenza. Una quota rilevante di casi esordisce come demenza ƒronto temporale o afasia progressiva, seguita da segni corticali asimmetrici quali astereognosia, alterata grafoestesia, sintomi che tipicamente rispondono poco alla terapia dopaminergica.

94
Q

diagnosi differenziale e valutazione strumentale, dcb

A

La RMN dell’encefalo mostra un’atrofia corticale focale dei lobi frontali e parietali superiori, controlaterali all’arto maggíormente affètto, e talora anomalie di segnale iperintense della sostanza bianca ed atrofia del corpo calloso. La SPECT di flusso evidenzia un ipometabolismo corrispondente.

95
Q

malattia da corpi di lewy diffusi, sintomi caratteristici

A

sintomi caratteristici della DLBD
sono le fluttuazioni dello stato cognitivo. le allucinazioni, gli episodi sincopali e la depressione. associati ad un grado variabile di sintomi parkinsoniani, il decadimento cognitivo si manifesta precocemente nella fase iniziale della malattia. Talora si riscontrano afasia ed agnosia.

96
Q

terapia malattia di lewy diffusi

A

I farmaci dopaminergici in alcuni casi sono in grado di migliorare i sintomi parkinsonianí ma spesso peggiorano i disturbi psichici,

97
Q

DIAGNOSI DIFFERENZIALE E VALUTAZIONE STRUMENTALE DLBD

A

La DLBD esordisce abitualmente con un decadimento cognitivo o con una sindrome parkinsoniana prevaLentemente ipocinetico rigida . La distinzione rispetto alla MP si basa sulla precoce comparsa di decadimento cognitivo, di solito entro un anno dallesordio.

98
Q

terapia mp

A

La terapia della MP e una terapia sintomatica poiché a tuttoggi la causa della malattia non e nota e quindi non esiste ancora una terapia causale.
La terapia sintomatica si avvale della terapia farmacologica, della terapia chirurgica e di quella riabilitativa.
Terapia farmacologica, cercare
I vari farmaci utilizzati nella tera-