IRPEF, aspetti generali Flashcards
Esiste una nozione generale di reddito nel testo unico delle imposte sui redditi?
Il legislatore del testo unico delle imposte sui redditi ha rinunciato a dare una definizione generale di reddito, fornendo, invece, una definizione di reddito delle singole categorie di cui all’articolo 6;
in questo senso, il presupposto dell’Irpef si identifica nel solo possesso dei redditi che rientrano in una delle categorie espressamente individuate.
Qual è il presupposto dell’Irpef?
Il presupposto dell’imposta sul reddito delle persone fisiche è identificato nel possesso di redditi, in denaro o in natura, rientranti nelle categorie indicate nell’articolo 6 e, cioè, di redditi fondiari, redditi di capitale, redditi di lavoro dipendente, redditi di lavoro autonomo, redditi d’impresa e redditi diversi.
Il presupposto è quindi integrato da un elemento oggettivo, il reddito, da un elemento soggettivo e da un elemento relazionale, costituito dal possesso.
Nel TUIR il concetto di possesso si assume nel suo significato civilistico?
No, il possesso che costituisce l’elemento relazionale che deve sussistere tra l’elemento oggettivo e l’elemento soggettivo del presupposto, non ha il significato che ha nel linguaggio civilistico.
Peraltro non esiste una nozione unitaria di possesso valida ai fini fiscali, ma tante nozioni in corrispondenza dei fatti che rendono tassabili i redditi delle diverse categorie.
Come sono tassati, ai fini Irpef, i soggetti residenti ed i soggetti non residenti?
Ai fini Irpef, i soggetti residenti sono assoggettati ad imposizione per tutti i redditi posseduti anche di provenienza estera, mentre i soggetti non residenti sono tassati solo per i redditi prodotti nel territorio dello Stato.
I criteri di collegamento del reddito, con il territorio dello Stato, rilevano, quindi, in particolare, per i soggetti non residenti e sono in linea di principio collegati all’esistenza in Italia della fonte produttiva del reddito, intesa come bene o fonte dell’attività.
Quando una persona fisica può essere considerata residente ai fini fiscali?
Il concetto di residenza ai fini fiscali è legato alla sussistenza di uno dei presupposti alternativi indicati nell’articolo 2 del d.p.r. 917/86. Un soggetto è, infatti, considerato residente se, per la maggior parte del periodo d’imposta, risulta iscritto nell’anagrafe della popolazione residente o abbia, nello Stato, il domicilio o la residenza ai sensi del codice civile.
Come sono tassati i redditi delle società di persone nell’Irpef?
I redditi delle società di persone sono tassati secondo il principio di trasparenza;
le società di persone non sono soggetti passivi Irpef, per cui i redditi da esse prodotti sono imputati ai soci, indipendentemente dall’effettiva percezione, in proporzione alla quota di partecipazione agli utili. Nella stessa proporzione sono anche imputate le perdite.
Il principio della trasparenza é applicato altresì ai soggetti assimilati alle società di persone quali società semplici e associazioni professionali e, nell’Ires, alle societá di capitali in possesso di dati requisiti e che abbiano esercitato apposita opzione.
Sono imponibili i redditi di fonte illecita?
I redditi derivanti da fonte illecita sono imponibili solo se non siano stati già oggetto di sequestro o confisca penale e se presentino le caratteristiche per essere riconducibili in una delle sei categoire di reddito previste ai fini Irpef. Il lesiglatore ha peraltro statuito che qualora non siano classificabili in una delle categorie di reddito previste dall’art. 6 del tuir, i proventi illeciti debbano, comunque, essere consdierati quali redditi diversi.
Che cosa si intende per valore normale di un bene?
L’imposizione dei redditi in natura, che possono essere costituiti da beni o da servizi, richiede la loro preventiva valorizzazione monetaria secondo il valore normale, da intendersi come il prezzo o corrispettivo, mediamente praticato, per beni e servizi della stessa specie o similari, in condizioni di libera concorrenza e al medesimo stadio di commercializzazione.
Per la sua determinazione, si fa riferimento, ove esistenti, ai listinti ed alle tariffe del soggetto che ha fornito i beni ed i servizi e, in loro assenza, ai listinti delle camere di commercio o alle tariffe professionali, tenendo conto degli sconti d’uso. Criteri specifici sono, poi, fissati per l’individuazione del valore normale riferito ai titoli.
Gli eredi rispondono dell’imposta che si riferisca ai redditi maturati in testa al de cuius ma non ancora dichiarati da quest’ultimo?
In caso di morte dell’avente diritto, tali redditi sono tassati in capo agli eredi e legatari, nel periodo d’imposta in cui sono percepiti, applicando il regime della tassazione separata, ancorché detti redditi non rientrano tra le fattispecie cui spetta detta modalità di tassazione.