Infiammazione Cronica Flashcards
Cause Infiammazione cronica
- come un’infiammazione acuta non risolta;
- dopo episodi ripetuti di infiammazione acuta;
- de novo, in risposta ad infezioni persistenti di agenti microbici poco tossici o sostanze esogene che
causano una risposta infiammatoria lieve ma che non possono essere eliminate, che quindi causano
una risposta cronica da subito (es. Epatite C, asbesto, silice). - come conseguenza di una malattia autoimmune
Quadri clinici
Infezioni persistenti:
- tubercolosi
- sifilide
- micosi
- parassitosi (parassiti eludono fagocitosi e sopravvivono nel fagosoma)
Malattie autoimmuni:
- artrite reumatoide
- SLE
- sclerodermia
- tiroidite
Caratteristiche istologiche
- alterazioni vascolari meno evidenti rispetto all’infiammazione acuta;
- infiltrazione cellulare rilevante, con tendenza a crescere e caratterizzata da una bassa componente
neutrofila e rilevante componente macrofagica, ma soprattutto da una forte presenza linfocitaria
(linfociti T e B) che indica quindi l’attivazione dell’immunità adattativa - compresenza di fenomeni infiammatori e processi di riparazione tissutale.
Patogenesi
- Infiammazione cronica originata da infiammazione acuta protratta nel tempo & facilitata da:
- complicanze che rendono risposte infiammatorie inefficaci in primo evento infiammatorio
- fattori interferenti il processo infiammatorio
- maggiormente da alterazioni immunologiche in risposte umorali e cellulo-mediata - Infiammazione cronica determinata da episodi acuti ricorrenti (es. ulcere, cistiti frequenti) In questo caso l’istologia è caratterizzata da quadri infiammatori e quadri riparativi. Si notano fenomeni di necrosi, di
fibrosi e tessuto di granulazione (con una serie di cellule “nuove”). C’è quindi coesistenza di danno e fenomeni di riparazione. - Infiammazione de novo:
- da reazioni autoimmuni a lenta evoluzione (morbo di Graves, tiroidite di Hashimoto, artrite reumatoide, lupus, ecc.);
- da agenti intracellulari a bassa tossicità ma resistenti all’eliminazione per fagocitosi;
- per protratta esposizione a sostanze tossiche di origine esogena (asbesto e silice) o endogena (aterosclerosi, con ripetuta esposizione dell’endotelio a lipidi ossidati)-
Meccanismi cellulari
- Accumulo tissutale linfocitario: derivano dal circolo ematico da dove vengono reclutati con citochine ed extravasano
- Accumulo tissutale macrofagico: macrofagi producono citochine che attivano linfociti i quali producono IFN-gamma che attiva macrofago:
– up-regolazione di enzimi come l’NO sintasi: produzione di ossido nitrico, il quale insieme ad altri composti dell’ossigeno porta ad un aumento delle specie reattive dell’ossigeno e dell’azoto;
– produzione di citochine e di fattori di crescita che autoalimentano la componente macrofagica e linfocitaria.
INTERAZIONE LINFOCITA-MACROFAGO E’ ALLA BASE DELL’INFIAMMAZIONE CRONICA
Funzioni Macrofagi
Attivati con mediatori linfocitari (TNF, IFN-γ, IL-4,IL-13).
- Richiamano altre popolazioni leucocitarie, amplificando l’infiammazione;
- Favoriscono la risposta linfocitaria attraverso il meccanismo di presentazione dell’antigene; - rilasciano fattori di richiamo dei fibroblasti e attivano i processi di riparazione tissutale;
- Promuovono l’angiogenesi.
MIF (Macrphage migration inhibitory factor)
Inibisce lo spostamento del macrofago, mantenendolo nel tessuto infiammato (il MIF è definito da molti una citochina, ma in realtà è una proteina, un enzima che svolge varie funzioni)
Caratteristiche Infiltrato linfocitario
Raro nell’infiammazione acuta, in quanto i linfociti fanno parte di quel braccio dell’immunità adattativa che si attiva in modo ritardato e quindi è tipico dell’infiammazione cronica. Vengono reclutati dal circolo e vanno ad attivare la risposta cellulo-mediata o anticorpale.
Attivazione macrofagica classica
Il macrofago M1 pro-infiammatorio:
- produce ROS (fa burst ossidativo);
- rilascia citochine pro-infiammatorie;
- sostiene una risposta T-Helper 1 (pro-infiammatoria).
Attivazione macrofagica alternativa
Il macrofago M2 antinfiammatorio:
- inibisce il burst ossidativo;
- attivazione arginasi, con produzione di ornitina;
- produce di citochine antinfiammatorie, come IL-10;
- sostiene una risposta T-Helper 2 (antinfiammatoria);
- promuove un’attività antiparassitaria e pro-fibrotica.
Il metabolismo dell’arginina produce da una parte NO, importante per il burst ossidativo, ma allo stesso tempo grazie all’arginasi va a produrre poli-ammine di prolina che favoriscono la proliferazione cellulare e la deposizione di collagene e quindi fibrosi.
Infiltrato eosinofilo
Caratteristico di alcuni quadri infiammatori cronici, in particolare nelle reazioni infiammatorie
- a parassiti (metazoi)
- su base allergica, tipiche ad esempio dei bronchi di persone asmatiche, soggette a quadri infiammatori sostenuti, talvolta su base allergica.
Eosinofili
- tipologia cellulare
- Conta plasmatica e sue modifiche
- reclutamento in tessuto infiammato
- mediatori dell’attività
Leucociti
Conta plasmatica bassa
Aumento della loro percentuale, nel momento in cui viene fatta una conta differenziale, è indice di un’infezione, ragionevolmente di tipo parassitario
- Reclutati dal circolo ematico da chemochine:
– eotassine, rilasciate da linfociti di tipo Th2.
- Attività citotossica mediata da alcuni effettori tra cui la PBM (Proteina Basica Maggiore).
Infiammazione granulomatosa
Caratterizzato dalla formazione granulomi = focolai per l’infiammazione cronica
Causato da microrganismi:
- mycobacterium tubercolosis
- treponema pallidum
- Mycobacterium Leprae
- bacilli gram -
Componenti granulomi
- macrofagi che subiscono alterzioni morfologiche fino ad assumere aspetto epiteliale (cellula epitelioide)
- linfociti T che circondano cellule epitelioidi
=> in granuloma si ha cross-talk macrofago-linfocita - cellule epitelioidi possono fondersi formando le giant cells
– polinucleate
– di diametro grande - cellule epitelioidi situate a centro o periferia granuloma
- aree necrotiche dette caseose nelle aree particolarmente ipossiche: materiale interno ai granulomi è degradato ad opera di enzimi costantemente prodotti da macrofagi
- in granulomi di vecchia data si hanno cappucci fibrosi di fibroblasti
Funzione granuloma
Tentativo di circoscrivere agente patogeno non eliminabile