Gammaglobuline & ELISA Flashcards

1
Q

qual è la struttura di un anticorpo?

A

due coppie di catene polipeptidiche, una leggera (20kD, 220AA) e una pesante (55kD, 430AA), legate tra loro da tre ponti di solfuro.

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2
Q

Come si chiama la zona ipervariabile di un anticorpo?

A

paratropo

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3
Q

Che tipo di legame è l’immunocomplesso?

A

non covalente perché reversibile: ponti di idrogeno, legami ionici, forze di van der waals. è monovalente, bivalente o polivalente, e lega una proteina con costante di associazione bassa

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4
Q

Qual è la differenza tra anticorpi monoclonali e policlonali?

A

i monoclonali riconoscono tutti uno stesso segmento di proteina (antigene), mentre i policlonali riconoscono lo stesso antigene, ma in segmenti diversi.

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5
Q

Come si producono anticorpi monoclonali?

A

Dopo aver inoculato una specie di un determinato antigene, si preleva il suo sangue e si isola ogni singola plasmacellula. La si fonde con una tumorale per immortalizzarla: ciascuna produrrà un determinato anticorpo monoclonale.

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6
Q

Come si producono anticorpi policlonali?

A

Si inocula una specie, si preleva siero e si purificano le plasmacellule: le si immortala in vitro e le si mette in colutra.

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7
Q

In base a cosa si distinguono gli immunodosaggi?

A

in base al tipo di supporto: solido (elisa, western blott, immunoistochimica) o liquido (neferometria, citofluorimetria). Oppure in base al metodo di rilevazione: immunochimica e immunofluorescenza.

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8
Q

Che cos’è l’ELISA?

A

un immunodosaggio che, sfruttando l’immunocomplesso, utilizza anticorpi marcati con una fluorescenza la cui intensità di luce viene letta da un densitometro che rivela la quantità di agenti patogeni presenti nel campione biologico.

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9
Q

Su cosa l’elisa non può dare indicazioni?

A

sulle proprietà biochimiche dell’analita, come peso molecolare, densità, disposizione spaziale etc.

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10
Q

Che strumenti servono per un elisa?

A
  • Densitometro (plate reader): scanner che rileva la luce
  • piastra elisa in stirene o policarbonato
  • anticorpi primari e secondari, buffer di lavaggio etc
  • pipetta
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11
Q

Che tipo di legame c’è tra anticorpo primario e piastra elisa?

A

è un legame covalente

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12
Q

Che enzima è legato all’anticorpo secondario?

A

L’HRP, un enzima che in opportune condizioni di substrato genera colore

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13
Q

Come mai si usano piastre in policarbonato?

A

Perché ha una forte capacità di legame per le proteine, le quali spontaneamente vi si attaccano. Alternativamente è possibile utilizzare le piastre in polistirene, attivate poi con proteine specifiche che riconoscono in maniera selettiva l’antigene.

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14
Q

Come è fatta una piastra elisa?

A

da 96 pozzetti in 8x12, fisse o a strip. Sono piastre trasparenti e vi si può leggere la luminosità

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15
Q

In quali casi si può usare una piastra elisa nera?

A

in caso in cui si lavori in fluorescenza: quando il raggio incidente stimola la produzione di fluorescenza, il pozzetto di fianco è schermato dal nero

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16
Q

Qual è il primo step dell’elisa?

A

il coating: si adopera un buffer alcalino (pH 9.2-9.6) che favorisce l’adesione dell’anticorpo alla piastra: contiene tris dei sali e non ha detergenti. Si aggiungono proteine per orientare bene l’anticorpo. Si tiene a 4°C overnight in agitazione o a 25°C per 4-8 ore o a 2-4 ore a 37°C

17
Q

Qual è il secondo step dell’elisa?

A

Blocking: albumina da siero bovino o latte in polvere si legano alla plastica competendo con eventuali anticorpi meno specifici: così si è certi di saturare i legami aspecifici

18
Q

Qual è il terzo step dell’elisa?

A

Washing: l’albumina potrebbe competere negativamente con l’antigene e va lavata via con soluzioni non denaturanti con dentro Tris, Hepes o Fosfati (PBS) e detergenti molto blandi.

19
Q

Qual è il quarto step dell’elisa?

A

Binding: si inserisce il campione e la curva di calibrazione. Se l’antigene è presente, si legherà all’anticorpo primario dopo incubazione. Si lava il fluido in eccesso e si aggiunge l’anticorpo secondario, complessato a una sostanza che effettua un viraggio cromogeno

20
Q

A che enzima è coniugato l’anticorpo secondario?

A

Alla perossidasi del rafano (HRP), che in presenza di acqua ossigenata catalizza una reazione che con il TMB fa cambiare colore. Si può usare anche fosfatasi alcalina, ma con un diverso substrato (pNPP)

21
Q

In che modo avviene l’ultimo step dell’elisa, la fase di detection?

A

Tramite uno spettrofotometro che rileva l’assorbanza dei diversi pozzetti: l’intensità di colore sarà proporzionale alla curva di calibrazione

22
Q

Perché è importante lo stop nell’elisa?

A

Perché la reazione catalizzata dall’HRP non è controllata: va bloccata con un acido forte (solforico) che denatura tutte le proteine (tecnica distruttiva).

23
Q

Quanto dev’essere accurato un elisa?

A

non meno del 20%

24
Q

Come si costruisce la curva di calibrazione in un elisa?

A

usando lo standard iniziale in cui si fanno campionamenti standard. si parte dalla prima a concentrazione più alta. i primi due pozzetti si lasciano bianchi

25
Q

Ci sono due possibili effetti con l’elisa. Quali?

A
  • Effetto prozona: troppo anticorpo o troppo antigene sballano la colorazione, dando effetto mucino
  • Effetto matrice: qualcosa nel campione, come troppi lipidi, dà interferenza