Funzione paterna e complesso di Telemaco Flashcards

1
Q

padre e madre nella storia e nell’arte

A

venere di Willendolf: colei che genera materialmente il figlio
creazione di Adamo di MIchelangelo: il padre plasma il figlio con la mente

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2
Q

rapporto madre e figlio

A

la donna nasce e cresce come madre insieme al figlio

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3
Q

rapporto padre figlio

A

costruito su una serie di comportamenti

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4
Q

comportamenti per la costruzione del rapporto fra padre e figlio

A
  • riconoscerlo alla nascita

- mantenimento, protezione, educazione

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5
Q

nascita del padre

A

200k anni fa: l’uomo non compete più con altri maschi per la conquista della donna e incanala la propria aggressività nella caccia e nella conquista dello spazio

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6
Q

nascita del padre e conquista dello spazio

A

ha bisogno di radici, essendo nomade, le radici sono psichiche: gruppo ristretto e famiglia

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7
Q

Fischer e la differenza femmina animale/umana e maschio animale/umano

A

femmina: continuità tra la femmina animale e la femmina dell’uomo (donna e madre)
maschio: distinguere tra maschio animale e maschio umano paterno

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8
Q

cosa significa essere padre

A

scegliere di diventarlo

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9
Q

cosa sancisce la comparsa del padre

A

l’uscita dell’umanità dalla condizione dell’orda primordiale e segna il sorgere della cultura

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10
Q

elemento materno

A

custodito nel corredo istintuale

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11
Q

elemento paterno

A

non è custodito nel corredo istintuale ma è frutto di un processo di acquisizione culturale

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12
Q

elemento paterno: passaggio

A

segna il passaggio dalla zoologia all’antropologia

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13
Q

tramonto del padre

A

conflitti mondiali: padri partiti per la guerra e mai tornati. “pater familias” inteso come funzione paterna, ormai perduto.
Gli anni della rivolta (1968-77) viene spodestata l’autorità paterna

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14
Q

padre storico per l’uomo occidentale

A

Ulisse

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15
Q

padre-Ulisse

A

emblema dell’attesa del padre che caratterizza il complesso di Telemaco

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16
Q

pregiudizio di superiorità maschile

A

ebbe principio proprio nell’antica grecia

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17
Q

padre nella cultura greca (Ulisse)

A

d’animo buono, di cuore gentile, legato alla famiglia, detiene una forte autorità che resta nonostante la sua lontananza

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18
Q

padre nella storia romana

A

“padre padrone”.

opprimente ma anche un modello per divenire un buon erede e un buon cittadino

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19
Q

autorictas assoluta del padre romano

A

poteva decidere della vita e della morte di chi abitava la propria casa

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20
Q

padre cristiano

A

fortemente influenzato dall’impero romano e la figura materna era colei che si doveva occupare della prole.
Passaggio da padre padrone a padre affettuoso e misericordioso
sempre punto di riferimento intorno al quale ruota la famiglia

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21
Q

riforma protestante e figura paterna

A

prima rivoluzione contro i padri: non poter decidere delle nozze dei figli, della professione

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22
Q

travolgimento dei ruoli con le due guerre mondiali

A
  • gli uomini vanno a combattere e le donne si trovano a dover affrontare nuove responsabilità
  • i figlio combattono, tornano dal fronte e rinnegano l’autorità paterna
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23
Q

prima guerra mondiale e autorità paterna

A

tensione fra reduci e figli. Il padre è stato lontano per troppo tempo, in un momento storico in cui veniva criticata ogni autorità patriarcale e torna in un mondo diverso

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24
Q

seconda guerra mondiale e autorità paterna

A

secondo Lacan la carenza del padre simbolico e l’affermazione dei totalitarismi sono due facce della stessa medaglia

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25
Q

discorso del capitalista

A

si muove verso una credenza che consiste nel far credere al soggetto che è libero, senza limiti, mosso solo dalla sua volontà di godimento

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26
Q

discorso capitalista secondo Lacan

A
  • forclusione della castrazione

- esclusione delle cose dell’amore

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27
Q

forclusione della castrazione

A

desiderio privo di limite che porta alla distruzione attraverso il continuo godimento (pulsione di morte)

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28
Q

esclusione delle cose dell’amore

A

il soggetto, in preda alla ricerca continua, non potrà mai esplorare il luogo dell’altro e porre in esso ciò che ha perduto.
Sostituzione del partner umano con dei partner oggettuali

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29
Q

con cosa coincide l’evaporazione del padre

A
  • esclusione delle cose dell’amore
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30
Q

“evaporazione del padre” Lacan

A

NO crisi di identità della figura paterna reale

SÌ perdita della matrice edipica freudiana

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31
Q

figura paterna nella triade freudiana

A

va a costituire il terzo elemento della condizione edipica. Figura fondamentale per interdire il godimento incestuoso e senza limita della figura materna

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32
Q

castrazione che avviene con la triade

A

primo limite al bambino che è costituito dal non poter attuare i desideri incestuosi nei confronti della madre: trauma benefico

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33
Q

quale padre evapora dopo il ‘68

A

il sacrificio, il limite

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34
Q

dissoluzione di Edipo: a cosa deve lasciare posto

A

NO a un’uscita di scena del padre

SÌ accettazione etica, e non più trascendentale, della sua funzione

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35
Q

padri di oggi

A

passano più tempo fuori casa e lontani dai figli

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36
Q

duplice visione della figura paterna odierna

A
  • padre meno presente a causa della fluidità degli orari lavorativi, degli impegni, ecc
  • cura dei figli affidata in modo paritario ad entrambi i genitori
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37
Q

coinvolgimento della figura paterna odierna

A

già dalla gestazione: partecipazione alle visite, presenza durante il parto, cure del figlio dalla nascita in poi

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38
Q

“maternizzazione” della figura paterna

A

permette un maggior spazio alla figura materna di potersi affermare come donna e potersi portare avanti lavorativamente

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39
Q

aspetto negativo della nuova duplice visione della funzione paterna

A

eccessiva “sensibilità” dei giovani a non saper tollerare ed elaborare la frustrazione

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40
Q

primo studioso che si occupò della tematica paterna

A

Freud alla fine dell’800

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41
Q

contesto degli studi paterni di Freud

A

società vittoriana: divisa in povertà e alta borghesia, quest’ultima conosciuta e descritta da Freud

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42
Q

famiglia del periodo di Freud

A

capo famiglia: padre autoritario che tramandava i suoi valori

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43
Q

cos’è un complesso

A

insieme organizzato di rappresentazioni e di ricordi con forte valore affettivo, parzialmente o totalmente inconsci

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44
Q

come si costituisce un complesso

A

a partire dalle relazioni interpersonali della storia infantile e può strutturare tutti i livelli psicologici

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45
Q

termine “complesso” secondo Freud

A

per fornire una sintesi di uno stato psicologico e deve essere evitato il suo uso eccessivo per evitare una generalizzazione che farebbe perdere la singolarità di ogni caso

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46
Q

complesso edipico

A

insieme organizzato di desideri amorosi e ostili che il bambino prova nei confronti dei suoi genitori

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47
Q

complesso di edipo nella sua forma positiva

A

amore per il sesso opposto e desiderio della morte del rivale
(come la storia di Edipo re)

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48
Q

complesso di edipo nella sua forma negativa

A

amore per il genitori dello stesso sesso e odio per il genitore del sesso opposto

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49
Q

grado massimo del complesso di Edipo (Freud)

A

fase fallica, fra i 3 e i 5 anni.

Segue un periodo di latenza e si ripresenta e si ripresenta attraverso una riviviscenza nel periodo della pubertà

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50
Q

perché Freud studiò il complesso di edipo

A

nei suoi pazienti affetti da nevrosi: sosteneva che era una conseguenza di seduzioni sessuali infantili subite nell’infanzia a opera di adulti.
Scoprì che queste seduzioni non sempre erano fatti realmente accaduti

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51
Q

edipo re

A

mito scritto da Sofocle

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52
Q

triade nel complesso di edipo

A
  • madre: a cui sono rivolti tutti i suoi sentimenti d’amore e sessuali
  • padre: costituisce il suo ideale ma anche il suo rivale
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53
Q

prevalenza del complesso edipico positivo o negativo

A

determinato dall’equilibrio fra femminilità e mascolinità del soggetto

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54
Q

esperienza della scena primaria

A

scopo: che il bambino comprenda che sia l’appagamento del suo desiderio per la madre, sia quello del suo desiderio per il padre, portano alla sua evirazione

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55
Q

complesso edipico nella bambina

A

avviene lo stesso procedimento del bambino: desidera avere un bambino dalla madre e vorrebbe sedurla.
Si accorge il padre, fratellino, ecc posseggono qualcosa che a lei manca ed è costituito dal pene

56
Q

invidia del pene

A

nel complesso edipico della bambina: inizia ad odiare la madre che non le ha dato quell’organo e sposta le sue attenzioni verso il padre

57
Q

caso del piccolo Hans

A

primo tentativo di utilizzare le concezioni psicoanalitiche sull’infanzia per trattare un disturbo.
Caso che permette di ricostruire lo sviluppo di una nevrosi infantile

58
Q

fobie di Hans

A

dai 5 anni cominciò a sviluppare una serie di fobie che riguardavano i morsi dei cavalli, i carri da trasloco, cavalli in movimento e gli omnibus

59
Q

caratteristiche della vita sessuale infantile di Hans

A

attribuisce “fapipì” a tutti gli esseri viventi e li differenzia così dai non viventi, quindi non esiste una differenza fra animali e umani

60
Q

hans nega l’assenza del pene nelle donne

A

quando vede i genitali della sorellina Hanna, pensa che il suo pene sia ancora molto piccolo ma sarà destinato a crescere con il tempo

61
Q

hans e la paura della caduta del cavallo

A

cavallo = padre e pene del padre.

Si sente in colpa perché fantastica sulla morte del padre

62
Q

hans e la paura del morso del cavallo

A

paura che il padre lo eviri

63
Q

Lacan: due complessi che precedono il complesso edipico

A
  • complesso di svezzamento: fa riferimento alla relazione diadica e simbiotica del bambino con la madre
  • complesso di intrusione: caratterizzato dall’ingresso nella diade dell’altro
64
Q

figura del padre di Lacan, nel periodo edipico del bambino

A
  • interdice il corpo materno, impedendo il godimento senza limiti
  • promuove e rende possibile l’ingresso del bambino nella società
65
Q

madre e donna (Lacan)

A

una madre prima di esserlo è donna = andare e venire della madre che pone il limite frenando la follia fallica del bambino che vorrebbe essere lui ad incarnare il desiderio materno

66
Q

triade freudiana per Lacan

A

è incompleta perché a madre-padre-bambino si aggiunge l’incognita che è il fallo.

67
Q

fallo nella visione Lacaniana della triade incompleta di Freud

A

quarto elemento che completa e ha il compito di dirigere il desiderio della madre non verso il bambino ma verso altro

68
Q

3 tempi dell’edipo di Lacan

A

suddivisione funzionale per poter porre una differenza fra l’operato del padre reale e il padre simbolico

69
Q

primo tempo dell’edipo

A

caratterizzato da uno stato “fusionale” della coppia madre-bambino.
Perversione primaria: identificazione narcisistica del bambino al fallo che manca alla madre

70
Q

secondo tempo dell’edipo

A

azione/funzione paterna.
Introduce la legge della castrazione, introduce la castrazione simbolica che ha la funzione di proibire l’incesto che porterà alla scissione della relazione fusionale

71
Q

legge della castrazione per Lacan

A

trauma benefico: consente un soddisfacimento pulsionale, non distruttivo, ma benefico

72
Q

terzo tempo dell’edipo

A

pone la fine dell’edipo.

Il padre si muove su due piani: legge di castrazione e trasmissione del desiderio

73
Q

chi ha teorizzato il complesso di Telemaco

A

Recalcati

74
Q

telemaco ed edipo: conseguenziali?

A

NO

edipo: funzione paterna = ciò che scinde la relazione simbiotica e fusionale fra madre e bambino
telemaco: padre = fa vivere al figlio un trauma benefico per poi donargli la capacità di ereditare la possibilità di desiderare altro

75
Q

edipo e padre

A

relazione guidata da sentimenti di ostilità, di contrapposizione da parte di edipo

76
Q

telemaco e padre

A

un figlio che non è guidato dal sentimento di aggressività e odio nei confronti del proprio padre.
Figlio che aspetta il padre e che durante l’assenza cerca di far valere e rendere viva la legge del padre assente

77
Q

complesso di Telemaco nella società odierna

A

sembra descrivere la società in cui viviamo: evaporazione della figura paterna, vanificazione della sua funzione simbolica.

78
Q

chi paga le conseguenze dell’evaporazione dei padri

A

adolescenti: si ritrovano spaesati, privi di punti di riferimento, prigionieri delle loro pratiche di godimento dove l’altro è assente

79
Q

Stanley Hall

A

pioniere nella definizione dell’adolescenza come fenomeno universale di crisi violenta (grand tumoil, grande tumulto)

80
Q

In adolescenza si compie la formazione del carattere in base all’esito di 4 sfide (Blos)

A
  • processo di separazione-individuazione
  • rielaborazione e controllo dei traumi infantili (in particolare edipico)
  • continuità dell’io
  • formazione dell’identità sessuale
81
Q

compito di sviluppo di Havvighutst

A

compito che si presenta in un determinato periodo della vita di un individuo e la cui buona risoluzione conduce alla felicità e al successo di fronte ai compiti successivi

82
Q

3 compiti di sviluppo secondo Charmet

A
  • soggettivazione delle relazioni infantili
  • costruzione mentale dell’immagine del nuovo corpo
  • costruzione di nuovi rapporti sociali e affettivi
83
Q

soggettivazione delle relazioni infantili

A

distacco del figlio da genitori che spesso sono iperprotettivi

84
Q

costruzione mentale dell’immagine del nuovo corpo

A

vissuta spesso come ferita al narcisismo infantile -> adolescente attira attenzione sul proprio corpo fino all’estremo (es. anoressia)

85
Q

costruzione di nuovi rapporti sociale e affettivi

A

affrontato attraverso le innumerevoli forme di vita di gruppo in cui l’adolescente si inserisce. Ma troppa dipendenza economica dai genitori che si rifà negativamente anche sui rapporti sociali

86
Q

compito principale dell’adolescenza

A

acquisizione di un’identità autonoma

87
Q

8 fasi del ciclo vitale (Erikson)

A

viene stabilito un adattamento tra individuo e ambiente.

In ogni fase è insita una crisi psicologica che presenta due esiti opposti

88
Q

fiducia contro sfiducia (8 fasi Erikson)

A

(0-1 anno)
il bambino impara fino a che punto i suoi bisogni vengono soddisfatti.
Crisi superata: se il bambino è sicuro e non prova ansia ogni volta che il caregiver si allontana

89
Q

autonomia contro dubbio o vergogna (8 fasi Erikson)

A

(1-3 anni)

impara a parlare, conoscere il mondo, diventa più autonomo

90
Q

iniziativa contro senso di colpa (8 fasi Erikson)

A

(3-5 anni)
il bambino intraprende attività e trasgredisce le regole degli adulti che se saranno equilibrati nel reprimere, il bambino manterrà il desiderio di iniziativa altrimenti avranno un forte senso di colpa

91
Q

industriosità contro inferiorità (8 fasi Erikson)

A

(6-11 anni)

con l’ingresso nella scuola, svolge compiti individuali e collettivi

92
Q

identità contro diffusione dell’identità o confusione di ruoli (8 fasi Erikson)

A

(12-20 anni)
l’adolescente, impegnato a sperimentare diversi ruoli sociali, deve integrare le conquiste degli stadi precedenti per formare un’identità coerente

93
Q

intimità contro isolamento (8 fasi Erikson)

A

(20-40 anni)

l’individuo potrà instaurare rapporti duraturi senza perdere la propria identità

94
Q

generatività contro stagnazione o auto-assorbimento (8 fasi Erikson)

A

(40-65 anni)
se l’individuo sarà in grado di sviluppare rapporti intimi sarà anche pronto ad impegnarsi nella formazione di una famiglia e nel prendersi cura dei figli

95
Q

integrità contro disperazione (8 fasi Erikson)

A

(oltre i 65 anni)

bilancio della propria vita, valuta il progetto di vita e le scelte intraprese

96
Q

scopo della vita secondo Erikson

A

ricerca dell’identità, per dare coerenza e significato alla propria esistenza

97
Q

identità secondo Marcia

A

struttura dinamica e non statica, la cui formazione dipende da diversi fattori, come le decisioni che la persona è chiamata a prendere nel corso della vita, soprattutto in fase adolescenziale

98
Q

stati di identità di Marcia

A

rappresentano degli stili attraverso cui far fronte ai problemi identitari in fase adolescenziale, rilevando due componenti chiave: impegno ed esplorazione

99
Q

fattori che influenzano lo sviluppo identitario

A

risorse che la società e la cultura offrono in quel periodo storico, esplorazione e meccanismi decisionali personali

100
Q

capitale di identità

A

qualità e quantità di investimenti che la persona fa in merito alla costruzione della propria identità.
Risorse individuali e ambientali che l’individuo è in grado di utilizzare per fronteggiare le richieste di vita e di sviluppo del mondo odierno

101
Q

ottima negoziazione dell’identità

A

caratterizzata da due elementi: passaporto sociale e risorse psicologiche

102
Q

passaporto sociale

A

insieme di elementi costituenti la cultura di appartenenza dell’individuo

103
Q

risorse psicologiche

A

autoefficacia, pensiero critico, automonitoraggio, flessibilità e complessità cognitiva

104
Q

adolescenti in famiglie monogenitoriali

A

hanno una maggiore fiducia nelle proprie capacità decisionali: maggiore confidenza con le dinamiche decisionali grazie al maggiore coinvolgimento

105
Q

status socio-economico alto

A

hanno accesso a risorse che facilitano la loro competenza decisionale

106
Q

stili genitoriali e identità

A
  • genitori autoritari: poco preparati a decisioni autonome
  • genitori permissivi: rifiutare le norme imposte dall’esterno
  • genitori trascuranti: tendenze antisociali
  • genitori autorevoli: buona autostima e dinamica decisionale
107
Q

gruppo dei pari e identità

A

preadolescenza: piccoli gruppi
adolescenza: degrouping (insoddisfazione nei piccoli gruppi)

108
Q

formazione dell’identità secondo Grotevant

A

condotta di problem solving: gli individui estraggono informazioni da se stessi e dall’ambiente con lo scopo di prendere le decisioni importanti per la propria vita

109
Q

fattori individuali che influenzano lo sviluppo dell’identità

A
  • autostima
  • apertura all’esperienza
  • abilità cognitive
110
Q

fattori del contesto che influenzano lo sviluppo dell’identità

A
  • famiglia
  • gruppo dei pari
  • ambiente scolasti
111
Q

stili di identità di Berzonsky

A

processi stabili attraverso cui le persone costruiscono e mantengono il loro senso di identità

112
Q

formazione dell’identità per Adams e Marshall

A

equilibrio tra bisogno di appartenenza e bisogno d’individuazione

113
Q

autonomia secondo Anna Freud

A

polo opposto alla connessione e all’implicazione relazionale con i genitori

114
Q

autonomia (Blos)

A

autonomizzazione emotiva:
NO netto distacco dai propri genitori
SÌ gli adolescenti rinunciano alle rappresentazioni infantili delle proprie figure di accudimento (deidealizzazione dei genitori)

115
Q

critica alla teoria psicoanalitica sull’adolescenza

A

si pone solo da una prospettiva concentrata sull’individuo e sulle sue trasformazioni intrapsichiche, sottostimando il peso degli aspetti di connessione all’interno del sistema familiare

116
Q

autonomia comportamentale

A

esplicita indipendenza nel funzionamento personale, cosa che include la regolazione comportamentale e i processi decisionali

117
Q

autonomia emotiva

A

deidealizzazione dei genitori porta ad una concezione più matura dei genitori come individui che hanno anche una propria vita al di là dell’essere genitori

118
Q

autonomia valoriale

A

sviluppo di un proprio sistema di valori, capacità di resistere alle influenze esterne e fare affidamento ai propri principi

119
Q

autonomia attitudinale

A

capacità di vagliare tra molteplici opzioni, prendere decisioni e definire obiettivi

120
Q

autonomia funzionale

A

diverse strategie che l’individuo mette in atto per raggiungere i propri obiettivi

121
Q

livello cognitivo dell’autonomia

A

senso di competenza personale attraverso cui gli adolescenti sentono di avere il controllo sulla propria vita.
Rappresentazione di se stessi come unici e differenti dai genitori

122
Q

livello comportamentale dell’autonomia

A

capacità di prendere decisioni. agire autonomamente e gestire i propri affari personali senza l’aiuto dei genitori

123
Q

livello emotivo dell’autonomia

A

capacità di porsi ad una certa distanza emotiva dai genitori e di stabilire con essi una relazione di tipo simmetrico

124
Q

indipendenza emotiva del livello emotivo dell’autonomia

A

sperimentazione di una libertà, spoglia di un eccessivo bisogno di sostegno emotivo dai genitori

125
Q

indipendenza conflittuale del livello emotivo dell’autonomia

A

assenza di sensi di colpa e diffidenza e collera verso le figure parentali

126
Q

autonomia eccessiva in adolescenza

A

può essere deleteria se non viene bilanciata con un bisogno di mantenere un senso di attaccamento con la famiglia e la società

127
Q

primi studi sull’autonomia emotiva

A

Blos e Anna Freud

128
Q

autonomia emotiva

A

separazione dai genitori

129
Q

costrutto di autonomia emotiva, chi

A

Steinberg

130
Q

quattro componenti dell’autonomia emotiva (Steinberg e Siverberg)

A
  • individuazione: libertà personale in rapporto alla percezione di una mancanza di conoscenza di alcuni aspetti di sé da parte dei genitori
  • non-dipendenza dai genitori: assenza di dipendenza infantile dai genitori
  • deidealizzazione dei genitori
  • percezione dei genitori: persona al di là del ruolo genitoriale
131
Q

critica alla visione di Steinberg e Siverberg

A

l’autonomia emotiva da loro descritta, sembra un “distacco” esasperato dai genitori

132
Q

visione del distacco dai genitori (Ryan e Lynch)

A

non è sufficiente per il raggiungimento di un modo d’essere indipendente o autonomo

133
Q

due sottotipi di autonomia emotiva dalla famiglia

A

separation: sana separazione dai genitori
detachment: esasperata separazione dalla famiglia, che coinvolge sentimenti negativi o una condizione di alienazione dai genitori

134
Q

agentività umana (human agency)

A

capacità di agire attivamente e trasformativamente nel contesto in cui si è inseriti: generare azioni mirate a specifici scopi

135
Q

caratteristiche dell’human agency

A
  • intenzionalità

- estensione temporale: individuazione degli obiettivi e l’immaginazione dei risultati

136
Q

modello bidirezionale e collaborativo dell’human agency (Coleman)

A

adolescente = agente attivo che “naviga” nel contesto e nelle interazioni