Febbre Flashcards
Variazioni della temperatura corporea nel bambino
Nel bambino avvengono fisiologiche variazioni della temperatura corporea dal mattino alla sera con oscillazioni più ampie rispetto a quelle dell’adulto ricordiamo in particolare che il nadir è alle ore 6:00 del mattino mentre lo zenit tra le 16 e le 18
Cosa sono i pirogeni esogeni e come agiscono
Sostanze che inducono la comparsa della febbre e che provengono per la gran parte da microrganismi in modo particolare tossine ed endotossine dei Gram negativi in particolare lipopolisaccaridi
I Gram positivi possono indurre febbre grazie ad altre sostanze come l’acido Lipoteicoico e I peptidoglicani
Comunque la gran parte dei pirogeni esogeni induce febbre e stimolando la produzione dei pirogeni endogeni
Pirogeni Endogeni
Sono rappresentati soprattutto dalla interleuchina uno alfa e uno beta dal interleuchina sei e dal TNF alfa e beta
Fisiologia della febbre
Il principale responsabile della comparsa della febbre e la prostaglandina E2 Che agisce a livello ipotalamico in modo particolare a livello dei recettori presenti nei nuclei pre ottici dell’ipotalamo anteriore fisiologicamente deputati al controllo della termoregolazione
In modo particolare si stabilisce a tal livello di equilibrio del termostato ipotalamico
Nel momento in cui lo stimolo citochinica viene a mancare il set point si sposta verso il basso e a questo punto iniziano la vasodilatazione e la sudorazione che consentono la perdita di calore dalla cute o per conduzione
Quali sono gli altri effetti delle citochine pirogene
Le citochine pirogeni mobilizzano i neutrofili attivano i linfociti T con incremento della sintesi di interleuchina due e proliferazione dei linfociti B
Aumentano la sintesi delle proteine di fase acuta
Aumento del consumo basale di ossigeno
Inibiscono l’appetito
Aumentano la produzione di ACTH e di cortisolo di insulina e di catecolamine
Stimolano quindi la proteolisi e la glicogeno lisi epatica e muscolare
Possibili conseguenze della febbre nel bambino
Malessere generale
Ipoglicemia
Aumento di frequenza cardiaca
Tra i sei mesi e i cinque anni può anche causare convulsioni febbrili
Cosa è l’ipertermia
Rilevazione della temperatura corporea non dovuta all’azione di pirogeni endogeni in assenza di un’alterazione del set point ipotalamico con temperatura rettale uguale o superiore a 41,6°
Possibili cause sono ad esempio l’ipertiroidismo o il colpo di calore oppure incapacità di disperdere calore come la displasia ectodermica
Limiti della misurazione della temperatura corporea a livello rettale
Per alcuni è la metodica migliore perché rifletterebbe meglio la temperatura centrale
In realtà la temperatura rettale è quella che si modifica più lentamente quando la temperatura cala
Non si può impiegare in caso di diarrea neutropenia o altri difetti immunitari
Nel paziente oncologico e nel neonato
In ogni caso la temperatura non andrebbe mai misurata a livello rettale nei pazienti con meno di cinque anni
Limiti della misurazione ascellare della temperatura
Questo tipo di misurazione è influenzato dal tempo di permanenza nel cavo ascellare e dalla temperatura esterna se il soggetto è molto magro
Inoltre nei soggetti obesi l’interposizione di abbondante pannicolo adiposo ho tra il termometro e l’arteria ascellare può portare determinazione inferiori a quelle reali
Si stima in genere che la temperatura ascellare sia di mezzo grado inferiore rispetto a quella rettale ma di fatto non esiste un chiaro fattore di conversione
Misurazione orale della temperatura
Può essere influenzata da troppi fattori così che non è mai consigliato il suo utilizzo nei bambini
Misurazione in sede timpanica della temperatura
Secondo alcuni autori sarebbe la metodica migliore per misurare la temperatura
Esistono dati discordanti in letteratura
Da ricordare che cerume o iperemia del cavo timpanico possono influenzare la misurazione
Come misurare la temperatura in bambini fino a quattro settimane di vita
Misurazione ascellare con termometro elettronico
Come misurare la temperatura nei bambini oltre le quattro settimane di vita
Col termometro in sede ascellare di tipo elettronico oppure a livello timpanico ad infrarossi
Fasi della febbre
Fase Prodromica Coincidente con l’inizio della produzione di prostaglandine ed inizio dell’incremento della temperatura corporea con comparsa di brividi vasocostrizione e aumento del metabolismo basale
Acme febbrile per cui il soggetto a una soggettiva sensazione di caldo con pelle calda e arrossata aumento della frequenza cardiaca e respiratoria
Fase di Defervescenza Per cui sia un progressivo ritorno alla temperatura normale ed inizio di meccanismi di abbassamento della temperatura con attivazione del sistema colinergico che causa sudorazione e vaso dilatazione
Febbricola
Tra 37.4 E 37.6
Febbre moderata
Tra 37.7 E 38.9
Febbre elevata
Tra 39 e 39.9
Iperpiressia
Temperatura sopra i 40°
Febbre continua
Febbre che si mantiene elevata Con poche variazioni di livello
Febbre intermittente
Innalzamento Uni o bigiornaliero Della temperatura corporea seguito da un abbassamento della stessa sotto i 37°
Quando queste variazioni sono molto forti cioè di circa 3/4° si parla di febbre settica
Febbre remittente
La temperatura corporea si abbassa ogni giorno non raggiungendo mai i valori normali
Febbre ricorrente
Episodi febbrili sono separati da intervalli di qualche giorno di temperatura normale
Esempio classico è la febbre terzana e quartana associate al parassita della malaria
Febbre ondulante
Periodi di sette o 10 giorni di febbre si alternano a Periodi altrettanto lunghi senza febbre
Questo andamento e tipico della brucellosi
Categorie di pazienti immunocompetenti che richiedono spesso una terapia antibiotica già prima dell’identificazione dell’agente patogeno
Neonati Lattanti con meno di tre mesi Lattanti tra 3 e 6 mesi Iperpiressia Febbre con petecchie
Da cosa potrebbe essere data una febbre in un paziente neonato
Sepsi e meningiti da streptococco di gruppo B Escherichia coli listeria herpes virus
Da cosa potrebbe essere data la febbre al di sotto dei sei mesi
Infezioni delle vie urinarie e al di sotto dei tre mesi anche infezioni gravi come la batteriemia
A cosa pensare in caso di iperpiressia
Meningiti
Batteriemia
Polmoniti
A cosa pensare in caso di febbre con petecchie
Batterie mia e meningiti causate Da neisseria meningitidis
Haemophilus influenze B
Streptococco pneumoniae
Categorie di pazienti immunocompromessi Febbrili con alto rischio di infezioni batteriche severi
Asplenia Con rischio di infezioni da capsulati
AIDS Con rischio di infezione da streptococco pneumoniae Haemophilus influenze B e salmonella
Cardiopatie congenite con rischio di endocarditi
Portatore di catetere venoso centrale con alto rischio di infezioni da stafilococco aureo stafilococco coagularsi negativo e candida
Neoplastici con rischio di batteri mio da batteri Gram negativi stafilococco aureo stafilococco coagularsi negativo e funge mia da candida o aspergillo
Cosa è la batteriemia occulta
Condizione caratterizzata da batteri patogeni nel sangue in assenza di manifestazioni sistemiche riconducibili alla sepsi
La vaccinazione contro l’emofilo Ha drasticamente ridotto l’incidenza di tale evento
In ogni caso in lattanti con temperatura corporea sopra i 39,5° e globuli bianchi sopra 15.000 il rischio di una batteriemia occulta da pneumo cocco è pari al 10%
Solo il 10% di questi svilupperà una infezione batterica grave
Complicanze della batteriemia occulta
Cellulite polmonite e meningite
In quale percentuale di casi la febbre senza localizzazione è espressione di infezione batterica gravi nel bambino
Al di sotto dei tre anni nel 6% dei casi
Il rischio tuttavia aumenta al abbassarsi dell’età del bambino e all’incrementare della temperatura corporea e soprattutto quando sono compromesse le condizioni generali
Ruolo delle infezioni delle vie urinarie nella febbre sine causa
Le infezioni delle vie urinarie rappresentano la causa di febbre sine causa nel 5% dei lattanti con età inferiore ai 12 mesi e nel 65% dei casi l’infezione in questione è una pielonefrite
Sotto l’anno di vita quindi è sempre utile eseguire l’esame delle urine e l’urino cultura. Dal momento che esistono casi di lattanti febbrili con infezione delle vie urinarie e test delle urine negativo in un lattante febbrile al di sotto dell’anno di età senza l’evidenza di un focus infettivo all’esame obiettivo va sempre eseguita l’urinocoltura
Criteri di RoChester
Si definiscono a basso rischio di infezioni batteriche gravi i lattanti con meno di tre mesi che
Non abbiano aspetto settico
Abbiano anamnesi negativa per prematurità patologia cronica o precedente ricovero
Non abbiano evidenza di infezioni di cute su di moli ossa e articolazioni
Globuli bianchi tra 5000 e 15000
Stick urine negativo per Leucociti e nitriti e Meno di 10 globuli bianchi per campo alla valutazione delle urine al microscopio ottico
Meno di cinque globuli bianchi per campo nelle feci di un lattante con diarrea
Criteri di Philadelphia
Si definiscono ad elevato rischio di infezione batterica grave i lattanti che presentino
Globuli bianchi sopra 15.000
Globuli bianchi sopra 10 per campo alla valutazione delle urine al microscopio otticoOppure in presenza di batteriuria
RX Torace positivo
Globuli bianchi sopra otto per millimetro cubico nel liquor o esame microscopico del liquor positivo