diritti reali Flashcards

1
Q

Che differenza c’è tra beni materiali e immateriali?

A

I beni materiali possono essere oggetto di diritti reali, e si distinguono non solo per il loro valore economico ma anche per la loro corporeità o concretezza.
I beni immateriali invece sono ad esempio i diritti stessi, le opere intellettuali, i dati personali, le informazioni di una base dati, le proprietà industriali ecc.

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2
Q

che cosa si intende per Bene e che differenza c’è con la ‘cosa’?

A

un bene è una cosa che può essere oggetto di diritti. È importante distinguere tra bene e cosa visto che vengono usati come sinonimi.
cosa: una parte della materia
bene: è tale solo nel momento in cui è fonte di utilità e oggetto di appropriazione.
dunque non sono considerabili come beni quelle cose che sono fruibili a tutti (aria, luce) o tutto ciò di cui non si può trarre vantaggio (giacere sulle stelle).

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3
Q

che differenza c’è tra beni mobili ed immobili?

A

I beni immobili sono il suolo o tutto ciò che, naturalmente o artificialmente, è ancorato saldamente al suolo (edifici, sorgenti d’acqua, alberi ecc)

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4
Q

che differenza c’è tra beni fungibili e non fungibili?

A

i beni fungibili sono beni che possono tranquillamente essere sostituiti con un altro bene dello stesso genere, e quindi non si concentrano sulla specificità del bene bene’ sulla quantità (es. denaro).
I beni non fungibili invece sono quei beni che si identificano con la loro specificità (es. le opere d’arte), non sono scambiabili e di solito sono beni immobili.

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5
Q

che differenza c’è tra beni divisibili e beni indivisibili?

A

i beni divisibili sono quei beni suscettibili di essere divisi in parti omogenee senza però alterare la destinazione economica.
I beni indivisibili sono quei beni che non rispondono di questa caratteristica di divisibilità (es. un animale vivo).

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6
Q

che differenza c’è tra beni presenti e beni futuri?

A

I beni presenti sono beni già presenti in natura e soltanto questi possono essere oggetto di proprietà e di diritti reali. I beni futuri sono beni non ancora presenti in natura ma che lo saranno (es. frutti prodotti da un albero) e possono essere oggetto soltanto di rapporti obbligatori.

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7
Q

che differenza c’è tra frutti naturali e frutti civili?

A

i frutti naturali sono quelli che vengono prodotti o estratti da un altro bene, come ad esempio i prodotti agricoli o i prodotti da miniere. Perché si possa parlare di frutti la produzione non deve incidere sulla sostanza né sulla destinazione economica della cosa madre. finché non avviene la separazione dal bene che li produce i frutti naturali si dicono pendenti, in quanto non ancora dotati di un’esistenza autonoma. Sono quindi beni futuri.
i frutti civili sono invece i redditi che si conseguono da un bene quando si concede di usufruirlo ad altri, come ad esempio nel caso della locazione. questi devono avere il carattere della periodicità, in quanto si acquistano giorno per giorno in virtù della durata.

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8
Q

che differenza c’è tra beni semplici e beni composti?

A

i beni semplici sono quei beni i cui elementi sono talmente compenetranti che non se ne può staccare uno senza alterare l’equilibrio complessivo. (es un animale) I beni complessi derivano dalla connessione, materiale o fisica, di più cose che nel momento in cui se ne stacca una questa assume autonoma rilevanza guridica (es. autovettura)

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9
Q

che cosa si intende per pertinenza?

A

la pertinenza si ha quando una cosa è al servizio o ad ornamento di un’altra, senza che questa costituisca una parte integrante o un elemento fondamentale per l’esistenza di questa, ma si limiti ad accrescerne l’utilità o il pregio.
Per la pertinenza sono necessari un elemento oggettivo e uno soggettivo, e se viene a mancare il vincolo accessorio non vi è pertinenza. Vincolo che deve essere posto dal proprietario della cosa principale, ovvero da chi ne esercita un diritto reale su di essa.

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10
Q

che cosa sono le universalità?

A

le universalità sono una pluralità di cose che appartengono ad una stessa persona e hanno una destinazione unitaria (es. libri di una biblioteca).
Esse si distinguono dalla cosa composta in quanto non vi è coesione tra le cose e dal complesso pertinenziale (in quanto non vi è rapporto di subordinazione tra le cose). Le universalità possono essere considerate come un tutt’uno oppure prese singolarmente. infatti posso scegliere di vendere l’intera biblioteca oppure un singolo libro, decisione che spetta come sempre alle parti. La dottrina distingue tra
-univerasalità di fatto, formate da più beni mobili considerati unitariamente (es. biblioteca)
-universalità di diritto, anch’esse formate da più beni ma per i quali ci penserà la legge a dividerli in unità (es l’eredità, il fondo patrimoniale ecc)

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11
Q

che cos’è l’azienda e per cosa differisce dall’impresa?

A

L’azienda è il complesso di beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa, ossia per la produzione o lo scambio di beni e servizi.
Un elemento fondamentale per l’azienda è quello dell’avviamento, ovvero della capacità di profitto. Secondo la Cassazione questo elemento nelle aziende può anche mancare (come nel caso di aziende appena avviate o aziende che hanno cessato temporaneamente la loro attività).
Il codice civile non fornisce la definizione di impresa ma solo quella di imprenditore, cioè chi esercita professionalmente e quindi non occasionalmente l’attività economica di impresa, ossia di produzione o scambio di beni e servizi.
È importante anche distinguere tra impresa e azienda, infatti l’impresa è l’attività economica esercitata dall’imprenditore mentre l’azienda è il complesso di beni di cui l’imprenditore si serve per esercitare l’impresa.

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12
Q

qual è la definizione di patrimonio?

A

Il patrimonio è il complesso dei rapporti attivi e passivi, suscettibili di valutazione economica, che fanno capo ad un soggetto. Il patrimonio non è considerabile come un bene unico e quindi non è un’universalità. Ciascun soggetto possiede uno ed un solo patrimonio con il quale dovrà rispondere dei propri debiti.

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13
Q

che cosa si intende per fatti giuridici?

A

i fatti giuridici sono degli eventi che producono effetti rilevanti per il diritto, quegli avvenimenti che l’ordinamento considera rilevanti e ai quali ricollega delle conseguenze giuridiche.
i fatti giuridici si possono distinguere in:
-fatti materiali, quei fatti che producono un cambiamento nella situazione preesistente nel mondo esterno (es. abbattimento di un albero)
-fatti in senso ampio, come ad esempio il mancato esercizio di un diritto entro il tempo indicato dalla legge che finisce in prescrizione. Un’ulteriore distinzione è quella tra
-fatti giuridici in senso stretto o naturali, ovvero quegli avvenimenti le cui conseguenze giuridiche non sono riconducibili all’intervento dell’uomo (es. morte per causa naturale, inondazione ecc)
-atti giuridici, eventi per cui è richiesto l’intervento dell’uomo (es.contratti, reati)

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14
Q

che cosa sono gli atti giuridici?

A

gli atti giuridici sono atti consapevoli e volontari rilevanti per il diritto.
Si possono distinguere in
-atti leciti, ovvero gli atti conformi alle prescrizioni dell’ordinamento, che a loro volta possono essere Operazioni e quindi delle modificazioni nel mondo esterno (ad esempio ottenere il diritto di proprietà sulla cosa) o delle Dichiarazioni, atti tramite i quali un soggetto esprime agli altri il proprio pensiero o la propria opinione. Un tipo di dichiarazione più importante nel diritto privato è il negozio giuridico, tramite il quale i privati possono gestire i propri interessi in un determinato modo.
-atti illeciti, violazioni di doveri giuridici che vanno a lesionare il diritto soggettivo di un altro soggetto.

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15
Q

quali tipologie di negozio giuridico esistono in relazione alla struttura soggettiva?

A

Il negozio giuridico può essere:
-unilaterale, se per avere effetto necessita della dichiarazione di una sola parte. Questo a sua volta può. essere recettizio o non recettizio, il primo è valido solo se la dichiarazione giunge alla consapevolezza del destinatario mentre il non recettizio produce i suoi effetti indipendentemente da un eventuale destinatario.
-bilaterale o plurilaterale, bilaterale se vi sono solo due parti, pluri se sono più di due
-atto collegiale, quando più volontà si uniscono per formare una volontà collettiva organizzata. Per questo atto vale il principio di maggioranza, ovvero che affinché valga la delibera è necessaria la maggioranza a favore
-atto complesso, che differisce da quello collegiale in quanto in quest’ultimo anche se è presente un vizio la delibera continua lo stesso, nell’atto complesso invece un unico vizio di un soggetto blocca la dichiarazione complessiva.

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16
Q

che ruolo ha il tempo sulle vicende giuridiche?

A

il tempo vien preso in considerazione in vari aspetti dall’ordinamento giuridico. Sicuramente si utilizza il calendario gregoriano e certe attività giuridiche devono essere svolte entro certi limiti di tempo. Da qui la necessità di calcolare i termini delle prescrizioni e con l’art. 2693 c.c. il computo dei termini della prescrizione i cui punti fondamentali sono:
-non si calcola il giorno iniziale
-si computa il giorno finale
-la scadenza in un giorno festivo è prorogata al giorno seguente non festivo
-se un termine inizia il 2 di ottobre allora finirà il 2 novembre, giorno corrispettivo del mese d’inizio ma nel mese successivo
-se nel mese della scadenza non è presente la data corrispettiva nel mese iniziale, la scadenza sarà l’ultimo giorno di quel mese (se 31 gennaio allora 28 febbraio)

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17
Q

quando la prescrizione inizia?

A

la prescrizione inizia a decorrere dal giorno in cui si presume che il diritto potesse essere esercitato. quindi se il diritto deriva da un negozio sottoposto a condizione o termine iniziale, la prescrizione decorre dal giorno in cui si è verificata o il termine è scaduto.

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18
Q

come funziona la prescrizione estintiva?

A

La prescrizione estintiva è un istituto di ordine pubblico che comporta l’estinzione di un diritto soggettivo per via dell’inerzia del titolare.
Le parti non possono rinunciare preventivamente alla prescrizione in quanto essa è un istituto di ordine pubblico e le sue norme sono inderogabili, tanto meno possono allungare o accorciare i termini previsti dalla legge.
dunque si può rinunciare alla prescrizione dal momento in cui è decorso il termine di quest’ultima.
il debitore che paga spontaneamente il suo debito non può richiedere il rimborso di quanto pagato.
Si verifica dunque un’ipotesi di obbligazione naturale.

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19
Q

che differenza c’è tra sospensione e interruzione della prescrizione?

A

La prescrizione necesita dell’inerzia del soggetto titolare del diritto e questa pone in essere due nuovi istituti: la sospensione della prescrizione che si determina o per un rapporto particolare che intercorre tra le parti (es coniugi) o per una condizione del titolare (es interdetto, minore non emancipato); l’interruzione della prescrizione che si determina o per un atto compiuto da titolare del diritto che porta all’esercizio di questo, o perché il soggetto passivo riconosce il diritto altrui.
Il fondamento dei due istituti è però differente, infatti la sostituzione continua a far durare l’inerzia del titolare e non fa perdere valore a un eventuale periodo precedente, mentre nell’interruzione è proprio l’inerzia che viene a mancare o perché il diritto è stato esercitato o perché è stato riconosciuto dall’altra parte, e quindi il valore del periodo precedente viene meno.

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20
Q

che differenza c’è tra la prescrizione presuntiva e la prescrizione estintiva?

A

La prescrizione presuntiva si fonda sulla presunzione che un determinato credito sia stato pagato. A differenza della prescrizione estintiva che è essa stessa una causa estintiva di diritto, con la prescrizione presuntiva la legge presume una causa estintiva diversa. Inoltre con la prescrizione presuntiva si presume soltanto che un debito sia stato pagato e trova il suo fondamento nella considerazione che nella vita quotidiana vi siano rapporti in cui si può verificare contestualmente sia il pagamento del debito he l’esecuzione della prestazione (es. somministrazione cibo ristorante o acquisto farmaci in farmacia).

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20
Q

che cosa si intende per decadenza?

A

La decadenza è la preclusione dell’esercizio del diritto da parte del titolare. Si fonda sulla fissazione, da parte di un legislatore o di una clausola contrattuale, di un termine perentorio entro il quale il titolare deve compiere una determinata attività, in difetto della quale viene precluso l’esercizio del diritto.
Per impedire la decadenza si deve
-compiere l’atto prefissato dalla legge o dal negozio giuridico
-il soggetto contro il quale si potrebbe far valere il diritto deve riconoscere quest’ultimo.
La decadenza può essere: legale, convenzionale o giudiziale.
Legale quando è prevista dalla legge e riguarda sia diritti disponibili che indisponibili; giudiziale quando i termini di essa sono previsti da un giudice su istanza della parte interessata; convenzionale quando sono le parti a stabilirne i termini, a patto che questi non rendano troppo difficile l’esercizio del diritto a una delle due parti.

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20
Q

cosa si intende per autotutela?

A

Se il diritto soggettivo non viene spontaneamente rispettato dai consociati, soltanto in alcuni casi l’ordinamento può prevedere che il titolare di questo diritto provveda direttamente alla sua tutela. Il soggetto che vuole far valere un proprio diritto da altri contestatogli deve rivolgersi a un giudice.

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21
Q

che cos’è il diritto d’azione?

A

Il diritto d’azione è il diritto che i cittadino ha di rivolgersi agli organi istituiti per poter ottenere la giustizia che non può assicurarsi da sé. chi esercita l’azione proponendo la domanda giudiziale è chiamato attore in quanto agisce, colui contro il quale agisce l’azione è chiamato convenuto (perché invitato nel suo interesse a presentarsi e se lo crede nel giudizio a esporre le sue ragioni)

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21
Q

che cos’è il processo di cognizione?

A

se tra me ed un’altra persona nasce una controversia per un diritto soggettivo in mio favore, si verifica un processo di cognizione, volto a trovare la regola della norma di diritto sostanziale applicabile al caso concreto.
il processo di cognizione può avere le seguenti finalità:
-accertamento dell’esistenza o inesistenza di un rapporto giuridico controverso
-emanazione di un comando da parte del giudice verso la parte soccombente
-costituzione, modificazione o estinzione di un rapporto giuridico.
Se grazie ad una sentenza Tizio è tenuto a darmi un risarcimento ma ciononostante non adempie all’obbligo, io posso avviare un processo di cognizione finalizzato a realizzare il comando presente nella sentenza.

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22
Q

che cos’è il processo esecutivo?

A

se non viene adempiuto il comando di una sentenza, l’avente diritto può avviare il processo esecutivo. questo può
-avere come oggetto la consegna di un bene mobile o immobile, consegna che avviene con l’intervento dell’ufficiale giudiziario
-se si tratta di un tacere infungibile, l’avente diritto può ottenere solo il risarcimento del danno
-se riguarda un bene infungibile che ha a che fare con la conclusione del contratto, il processo esecutivo si chiude con la conclusione del contratto
-se invece riguarda un obbligo di non tacere, l’avente diritto può richiedere la distruzione della cosa realizzata violando l’obbligo a spese dell’obbligato.
La. forma più importante del processo esecutivo riguarda l’espropriazione dei beni del debitore, nel momento in cui non ha adempiuto l’obbligo di pagamento di una somma di denaro. (espropriazione forzata)

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23
Q

che cosa si intende per diritti reali?

A

i diritti reali sono quella categoria di diritti sulle cose materiali determinate. Le loro caratteristiche sono:
-immediatezza, ovvero che il titolare ha il diritto di esercitare direttamente il potere sulla cosa, senza necessità della collaborazione di terzi
-assolutezza, dovere di tutti i consociati di astenersi dal rapporto tra il titolare del diritto reale e il bene che ne è oggetto e contestualmente anche la possibilità da parte del titolare di agire contro chiunque contesti il suo diritto
-inerenza, opponibilità del diritto a chiunque possieda o vanti diritti sulla cosa (proprietario può agire nei confronti di chiunque possegga il bene per ottenerne la restituzione)

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24
Q

cosa si intende per numero chiuso e tipicità dei diritti reali?

A

I diritti reali costituiscono un numerus clausus, cioè che non possono essere costituiti diritti reali dai privati diversi da quelli disciplinati dalla legge. Inoltre, contestualmente, sono caratterizzati da tipicità cioè che i privati non possono modificare la disciplina legale dei singoli diritti reali.
Si vuole quindi evitare che i privati moltiplichino i limiti e i vincoli che comprimono i diritti del proprietario, e dall’altro lato tutelare i terzi che volendo acquisire diritti sulla cosa devono essere a conoscenza dei vincoli che gravano su di essa.

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25
Q

che differenza c’è tra iura in re propria e dura in re aliena?

A

la iura in re propria è la proprietà stessa, mentre la iura in re aliena riguarda i diritti reali che gravano sui beni di proprietà altrui destinati a coesistere con il diritto del proprietario

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26
Q

come si distinguono i diritti reali in re aliena?

A

Questi possono essere
-diritti reali di godimento (superficie, enfiteusi, usufrutto, uso, abitazione, servitù prediali) e consentono al proprietario di un bene di sfruttare l’utilità che esso consente ed è in grado di fornire
-diritti reali di garanzia (pegno ed ipoteca) che attribuiscono al loro titolare di fari assegnare, con prelazione rispetto agli altri creditori, il ricavato dell’eventuale alienazione del bene in caso di mancato adempimento dell’obbligo garantito.

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27
Q

che cosa sono le obbligazioni reali?

A

le obbligazioni reali non sono da confondere con i diritti reali, si caratterizzano per il fatto che la persona dell’obbligato viene individuata in base alla titolarità di un dato diritto reale su un determinato bene (ad es. l’obbligo di sostenere le spese necessarie per il mantenimento della cosa comune grava su tutti i comproprietari).
Da non confondere con l’obbligazione reale è l’Onere reale, in forza del quale il creditore, per il pagamento di somme di denaro o in relazione ad un bene immobile, può soddisfarsi sul bene stesso chiunque diventi proprietario o acquisti diritti reali di godimento o garanzia su di esso.

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28
Q

che cosa si intende per Proprietà?

A

Secondo l’art. 832 c.c. il proprietario ha diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l’osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico.
dunque la proprietà attribuisce al titolare
-il potere di godimento del bene, la possibilità di trarre l’utilità che esso è in grado di fornire decidendo se e come utilizzarla, direttamente (es abitando la casa di proprietà) o indirettamente (concedendo appartamento in locazione)
-il potere di disposizione del bene, cioè il potere di cedere ad altri, in tutto o in parte, i diritti sulla cosa (es il proprietario dell’immobile può locarlo, venderlo, donarlo…) ed entrambi i poteri sono pieni ed esclusivi.

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29
Q

quali sono le caratteristiche della proprietà?

A

-pienezza: attribuzione al proprietario la possibilità di fare della cosa tutto ciò che vuole, anche distruggerla
-esclusività, attribuzione al proprietario del diritto di vietare ai terzi di intervenire abusivamente riguardo alle scelte che in tema di godimento e disposizione del bene il proprietario si riserva di fare.
Inoltre presenta anche le seguenti caratteristiche:
-imprescrittibilità, la proprietà non si può perdere per il non uso, ma solo per l’usucapione perfezionato da altri
-perpetuità, la proprietà non può avere un termine finale di durata
-elasticità, i poterei che normalmente competono al proprietario possono essere compressi in virtù della coesistenza sul bene di altrui diritti reali. Tali poteri sono però destinati a riespnadersi automaticamente non appena dovesse venire meno il diritto reale o il vincolo pubblicistico

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30
Q

in quali casi si verifica l’espropriazione di proprietà privata?

A

art.42 comma 3 cost. afferma che si può verificare l’espropriazione di proprietà privata nei casi preveduti dalla legge e salvo indennizzo, per motivi di interesse generale (es. per costruire un’opera pubblica, che sia ospedale ponte ecc) e l’indennizzo deve coprire il sacrificio che il privato sta subendo nell’interesse della collettività.

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31
Q

che differenza c’è tra espropriazione traslativa ed espropriazione larvata?

A

Per espropriazione traslativa, con una concezione passata, il trasferimento di proprietà di un bene dal precedente proprietario ad un altro soggetto pubblico o privato.
L’espropriazione larvata invece, per la corte costituzionale, è una limitazione che comporta lo svuotamento di contenuto del diritto di proprietà, incidendo sul godimento del bene tanto profondamente da renderlo inutilizzabile o portando al venir meno del suo valore di scambio.

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32
Q

che criteri deve rispettare il legislatore per la determinazione dell’indennizzo?

A

la corte costituzionale esclude che l’indennizzo debba essere pari all’integrale valore venale (o di mercato) del bene, ma deve comunque rappresentare pieno ristoro del pregiudizio conseguente all’espropriazione.
dunque sono stati stabiliti diversi indennizzi, a seconda che l’espropriazione riguardi un:
-area non edificabile, se è coltivata indennizzo = valore agricolo. Se l’area non è coltivata, indennizzo = valore agricolo medio (corrispondente alla coltura agricola mediamente presente nella zona e al valore dei manufatti edilizi realizzati)
-area edificabile, indennizzo = valore venale
-costruzione legittimamente edificata, indennizzo = valore venale
-vincolo sostanzialmente espropriativo, indennizzo = misura del danno effettivamente prodotto.

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33
Q

cosa si intende per beni culturali?

A

I beni culturali sono cose mobili o immobili che presentano valore storico, artistico, archeologico o che comunque costituiscono testimonianze che hanno valore di civiltà

34
Q

come funziona la proprietà edilizia?

A

l’attività di trasformazione urbanistica del territorio è subordinata
-al previo rilascio di un permesso di costruire dall’autorità comunale
-alla segnalazione certificata di inizio attività
-alla comunicazione, anche per via telematica, dell’inizio dei lavori che deve essere indirizzata all’amministrazione comunale prima dell’avvio delle opere

35
Q

quali sono le sanzioni civili per l’abusivismo edilizio?

A

al fine di evitare l’abusivismo edilizio la legge fa ricorso non solo strumenti amministrativi ma anche privatistici. Per esempio
-sanziona con la nullità gli atti aventi ad oggetto il trasferimento o la costituzione di diritti reali su terreni, ove agli atti stessi non sia allegato il certificato di destinazione urbanistica
-sanziona con la nullità gli atti aventi ad oggetto il trasferimento o la costituzione di diritti reali su edifici, ove dagli stessi atti non risulti il permesso di costruire
-vieta alle aziende erogatrici di servizi pubblici di somministrare le loro forniture per l’esecuzione di opere prive di permesso di costruire, e sanziona con la nullità i relativi contratti
-impone a chi abbia violato le disposizioni che regolamentano l’attività edilizia l’obbligo di risarcire i danni che i terzi abbiano eventualmente sofferto.
in ogni caso qualsiasi intervento di trasformazione urbanistica deve essere conforme agli strumenti urbanistici.

36
Q

che cos’è la proprietà fondiaria?

A

in linea verticale la proprietà del suolo si estenderebbe all’infinito sia nel sottosuolo che nello spazio aereo soprastante.
l’art.840 comma 2 afferma che il proprietario del suolo non può opporsi ad attività di terzi che si svolgano a tale profondità nel sottosuolo o a tale altezza nello spazio soprastante, che egli non abbia interesse ad escludere.
Dunque, la proprietà del suolo si estende a quella parte del suolo suscettibile di utilizzo secondo un criterio di normalità, uguale il soprassuolo. In senso orizzontale, ciascuna proprietà si estende nell’ambito dei propri confini, e il proprietario può decidere di chiudere in qualunque momento il proprio fondo impedendone l’accesso.

37
Q

per quale motivo nascono i rapporti di vicinato?

A

per forza di cose le singole proprietà di immobili devono convivere fianco a fianco e se eventualmente uno dei titolari volesse far valere a pieno potere il godimento del proprio fondo, darebbe inevitabilmente luogo a interessi contrapposti. Per questo il codice al fine di tutelare gli interessi contrapposti e disciplinando il rapporto di vicinato, detta regole in materia di
-atti emulativi
-immissioni
-distanze
-muri
-luci e vedute
-acque

38
Q

che cosa sono gli atti emulativi?

A

al proprietario sono preclusi gli atti di emulazione, ovvero tutti quegli atti che hanno il solo scopo di molestia o nuocere gli altri.
i presupposti di questo divieto vedono concorrere due elementi:
-uno oggettivo, cioè l’assenza di utilità per chi lo compie
-l’altro soggettivo, cioè la sola intenzione di nuocere o arrecare molestia ad altri.
Si ritiene che non incorra nel divieto degli atti emulativi un comportamento omissivo del proprietario, qualora sia finalizzato a nuocere il vicino (es. non è illegittima la condotta di chi sul proprio fondo lascia crescere degli arbusti che tolgono la veduta panoramica al confinante).

39
Q

che differenza c’è tra immissioni materiali e immateriali?

A

Le immissioni materiali sono quelle che un proprietario ha il diritto di esercitare sul proprio fondo, e allo stesso modo può impedire che terzi vengano a svolgere attività materiali sul suo fondo.
Le immissioni immateriali invece, sono quelle che vengono dvolte sul fono del vicino a cui di regola un proprietario non può opporsi.
Vi sono tuttavia casi, specialmente quelli industriali, in cui
-se le immissioni rimangono al di sotto della normale tollerabilità, chi le subisce deve sopportarle e non ha nemmeno il diritto di un risarcimento per il disagio sofferto né il diritto di farle cessare
-se le immissioni superano la soglia della normale tollerabilità ma sono giustificate da ‘esigenze della produzione’ e quindi l’interesse collettivo necessita del mantenimento dell’attività (es. immissioni sonore impianti del vicino che superano la tolleranza), chi le subisce non ha diritto a farle cessare ma può ottenere un indennizzo per il pregiudizio subito
-se superano la soglia della normale tollerabilità senza essere giustificate da esigenze della produzione, chi le subisce ha il diritto che in futuro ne termini la prosecuzione e ha diritto al risarcimento integrale del danno sofferto in passato.

40
Q

cosa prevedono le distanze legali?

A

Al fine di impedire che tra due fondi di proprietari diversi si creino delle intercapedini dove vadano a stagnare i rifiuti e impedire la vivibilità degli edifici gravando sulla salute degli utilizzatori, il codice prevede che le costruzioni su fondi confinanti debbano essere ad una distanza minima di 3 metri. Nessuna parte del fabbricato può stare rispetto a quello confinante ad una distanza inferiore di questa. Se l’immobile risulta ad una distanza inferiore, il vicino può chiedere la rimozione dell’opera abusivamente fabbricata e un risarcimento per il danno subito.

41
Q

in quali modi può avvenire l’acquisto di proprietà?

A

l’acquisto di proprietà può avvenire a titolo derivativo, ossia in tutti quei modi che importano la successione dello stesso diritto appartenente ad un altro soggetto (contratto, successione a causa di morte, espropriazione per pubblica utilità ecc.); oppure a titolo originario, tutti quei modi che determinano la nascita di un diritto nuovo, del tutto indipendente rispetto a quello di un eventuale precedente proprietario sullo stesso bene.

42
Q

quali sono i modi di acquisto di proprietà a titolo originario?

A

A titolo originario sono:
-Occupazione, che consiste nella presa di possesso, con l’intenzione di acquisirle in via permanente e definitiva, di cose mobili di cui nessuno è proprietario o abbandonate. Non sono suscettibili di occupazione i beni immobili, in quanto se non sono di proprietà di nessuno spettano al patrimonio dello Stato.
-Invenzione, riguarda solo le cose mobili smarrite le quali vanno consegnate al proprietario o, qualora non se ne conosca l’identità, al sindaco. Se passato un anno il proprietario non dovesse presentarsi, la proprietà spetta a chi l’ha trovata. se invece il proprietario si ripresenta, deve un premio al ritrovatore proporzionale al valore della cosa smarrita.
una particolare forma di invenzione riguarda il tesoro, ovvero qualunque cosa mobile che riguarda pregio, sotterrata o nascosta di cui nessuno può provare di essere il proprietario. Esso diviene immediatamente proprietà del titolare del fondo in cui si trova, ma se viene ritrovata per caso all’interno del fondo altrui esso spetta per metà al titolare del fondo e per metà al ritrovatore.
-Accessione, quel fenomeno in base al quale la proprietà di una cosa si estende a quello che si unisce ad essa, per il fatto dell’incorporazione materiale. occorre distinguere in 1)accessione di mobile ad immobile, ovvero che qualunque piantagione, costruzione od opera presente sopra o sotto il suolo appartiene al proprietario di questo.
2) accessione di immobile ad immobile, che può essere alluvione ossia l’accrescimento sovversivo e impercettibile di fondi rivieraschi di fiumi e torrenti per azione dell’acqua corrente; o avulsione, se un fiume per la sua azione fa staccare una parte del fondo contiguo al suo corso e questo viene ad unirsi ad un altro fondo, il proprietario del fondo al quale si è unito ne diventa proprietario.
3)accessione di mobile a mobile, che da luogo all’unione, nel momento in cui due cose mobili di due diversi proprietari si uniscono a formare una cosa sola inseparabile diventa proprietà comune. se però una delle due cose è di valore superiore rispetto all’altra, il suo proprietario acquista la proprietà del tutto; ancora dà luogo alla specificazione, ossia la creazione di una cosa nuova con beni mobili appartenenti ad altri mediante manodopera.

43
Q

quali azioni possono essere svolte a difesa della proprietà?

A

si dicono azioni petitorie quelle azioni volte a far valere un diritto reale. tra queste vi sono
-l’azione di rivendicazione, tramite il quale un soggetto si afferma proprietario di un bene ma non ne ha il possesso, al fine di ottenere da un lato l’accertamento del suo diritto di proprietà sul bene stesso e dall’altro la condanna di chi lo possiede o detiene alla sua restituzione
-l’azione di mero accertamento della proprietà, è riconosciuta dalla giurisprudenza a chi ha interesse (e abbia o non abbia possesso della cosa) ad una pronuncia giudiziale che affermi il suo diritto di proprietà su un determinato bene; l’azione è rivolta a rimuovere la situazione di incertezza che si è venuta a creare sulla proprietà stessa
-l’azione negatoria, è concessa al proprietario di un bene al fine di ottenere l’accertamento dell’esistenza di diritti reali vantati da terzi sul bene stesso
-l’azione di regolamento di confini, presuppone l’incertezza dei confini tra due fondi e ciascuno dei due proprietari può richieder che venga stabilito giudizialmente
-l’azione per apposizione di termini, se i termini per i fondi confinanti vengono a mancare o sono diventati irriconoscibili ciascuno dei proprietari può richiedere che essi siano ristabiliti o apposti a spese comuni.

44
Q

cosa si intende per legittimazione?

A

La legittimazione ha a che fare con l’azione di rivendicazione ed è legittimato attivamente chi sostiene di essere possessore del bene, senza trovarsi in possesso di esso. Legittimato passivamente, invece, chi essendo in possesso della cosa ha la facoltà di restituirlo.

45
Q

che cos’è la Prova e come funziona in caso di rivendicazione?

A

l’attore ha l’onere di provare il suo diritto alla proprietà. se l’acquisto è a titolo originario, gli basterà fornire la prova di tale titolo. se invece l’acquisto è a titolo derivativo, (es compravendita) non basterà in giudizio il titolo di acquisto ma dovrà dare anche la prova di acquisto dei precedenti titolari fino ad arrivare ad un acquisto a titolo originario: in questo caso la prova sarebbe estremamente difficile se non impossibile.
rispetto ai beni mobili sarà sufficiente che l’attore provi che qualora avesse acquistato da chi non era legittimo proprietario del bene, lo ha acquisito per effetto della regola del possesso vale titolo avendo ricevuto in buona fede e in base ad un titolo idoneo al trasferimento della proprietà, il possesso del bene di cui ora lamenta di non avere il godimento.
Rispetto ai beni immobili, l’attore deve dimostrare che ha acquisito la proprietà del bene per usucapione, avendone avuto la proprietà per un tempo necessario alla maturazione dell’usucapione stessa

46
Q

che cosa si intende per imprescrittibilità?

A

l’azione di rivendicazione è imprescrittibile, perché anche il non uso è manifestazione dell’ampiezza dei poteri che spettano al proprietario. essa però deve essere rigettata se il convenuto dimostra di aver acquistato la proprietà della cosa per usucapione.

47
Q

che cos’è l’azione di restituzione e cosa la differenzia dalla rivendicazione?

A

La rivendicazione presuppone che colui che si afferma proprietario del bene pretenda la riconsegna del bene proprio per il fatto di esserne proprietario, mentre nella restituzione l’attore agisce in giudizio vantando un diritto alla restituzione nascente da un rapporto contrattuale (es diritto alla restituzione del veicolo consegnato al meccanico per una riparazione). Nell’azione di restituzione non occorre provare il diritto di proprietà poiché già sufficiente quello di restituzione.

48
Q

cosa sono e quali sono i diritti reali di godimento?

A

i diritti reali di godimento appartengono alla categoria dei diritti reali su cosa altrui e sono quelli che comprimono il potere di godimento del proprietario e sono l’usufrutto, l’enfiteusi, l’uso, la superficie, l’abitazione e la servitù prediale.

49
Q

che cos’è la superficie e come funziona?

A

la superficie consiste nel diritto di costruire al di sopra del suolo altrui un’opera di cui il superficiario, quando l’abbia realizzata, la acquista a titolo originario mentre quella del suolo resta al concedente.
Consiste inoltre nella proprietà superficiaria di una costruzione già esistente di cui un soggetto diverso dal proprietario diventa titolare, mentre la proprietà del suolo resta al concedente.
se la costruzione ancora non esiste non si ha altro che un diritto su cosa altrui, che si estingue se il titolare non costruisce per vent’anni; se invece la costruzione esiste, si ha una proprietà della costruzione separata da quella del suolo.
La superficie può essere perpetua oppure a termine e in quest’ultimo caso alla scadenza la proprietà passa direttamente al proprietario del suolo.

50
Q

che cos’è l’enfiteusi e come funziona?

A

l’enfiteusi attribuisce alla persona a cui favore è costituita lo stesso potere di godimento che, su un bene immobile, spetta al proprietario, salvo l’obbligo di migliorare il fondo e di pagare al proprietario stesso un canone periodico che sia denaro o prodotti naturali.
il potere che spetta all’enfiteuta prende il nome di dominio utile: al proprietario compete il dominio diretto che, in concreto, si riduce a ben poca cosa (il diritto al canone). Perciò l’enfiteuta si dovrebbe ritenere proprietario del fondo mentre al concedente spetta un diritto reale al canone.
L’enfiteusi può essere perpetua o a termine e alcuni modi per acquistarla sono il contratto, il testamento e l’usucapione.
inoltre la legge attribuisce all’enfiteuta il potere dell’affrancazione, per effetto del quale acquista la piena proprietà del fondo pagando al concedente una somma di denaro; e il potere di devoluzione al concedente, che in caso di inadempimento dell’enfiteuta può liberare il fondo dal diritto enfiteutico.

51
Q

che cos’è l’usufrutto?

A

l’usufrutto consiste nel diritto di godere della cosa altrui con l’obbligo di rispettarne la destinazione economica. Dunque l’usufruttuario può trarre dalla cosa tutte le utilità che potrebbe trarre un proprietario, eccetto se si tratta di un’area sulla quale, però, non potrà costruire.
Esso ha durata temporanea perché non avrebbe utilità pratica che al concedente venisse sottratta la facoltà del godimento della sua proprietà. dunque
-se è costituito a favore di una persona fisica, l’usufrutto si intende per tutta la durata della vita dell’usufruttuario
-se costituito a favore di una persona giuridica, o un ente, la durata non può superare i trent’anni.

52
Q

qual è l’oggetto dell’usufrutto?

A

Oggetto dell’usufrutto può essere qualunque tipo di bene, con esclusione dei soli beni consumabili. questi ultimi infatti non potrebbero essere restituiti al concedente alla cessazione dell’usufrutto.
Se il godimento di beni consumabili viene attribuito a persona diversa dal proprietario, si verificherà il ‘quasi usufrutto’, e la proprietà dei beni consumabili passerà al quasi usufruttuario (non è un diritto reale su cosa altrui) e dovrà restituire il valore del bene o un bene dello stesso genere.
Oggetto di un usufrutto possono essere anche beni deteriorabili (vestiti, autovetture ecc.) e in tal caso l’usufruttuario è tenuto a usarli per l’uso cui sono destinati. dovrà dunque restituirli nello stato in cui sono stati trovati.

53
Q

quali sono i modi di acquisto dell’usufrutto?

A

1) la legge, per quanto riguarda l’usufrutto legale dei beni al figlio minore da parte dei genitori
2)la volontà dell’uomo: contratto, testamento ecc.
3)l’usucapione
4) il provvedimento del giudice,

54
Q

quali sono i diritti che spettano all’usufruttuario?

A

1) potere di godimento sul bene, quindi il possesso sulla cosa.
per ottenerne il possesso se questo è esercitato da altri l’usufruttuario può esperire l’actio confessoria. quest’azione è diretta ad accertare l’esistenza del diritto di usufrutto e ottenere la condanna del terzo al rilascio del possesso
2)potere di disposizione di diritto dell’usufrutto e del godimento del bene, l’usufruttuario può di regola cedere il proprio diritto all’usufrutto. la cessione non può danneggiare il nuovo proprietario, perciò l’usufrutto si estinguerà comunque nel termine stabilito nell’atto di costituzione e, in mancanza, con la morte del primo usufruttuario.
inoltre l’usufruttuario può concedere in locazione la cosa che forma oggetto del suo diritto, e più in generale concederla in godimento a terzi.

55
Q

che obblighi ha l’usufruttuario?

A

Dovere fondamentale è quello di restituire la cosa al termine del diritto di usufrutto. da qui l’usufruttuario è tenuto a
-Usare la diligenza del buon padre di famiglia nel godimento della cosa
-Non modificare la destinazione
-fare l’inventario e prestare garanzia a presidio dell’osservanza degli obblighi di conservazione e restituzione dei beni assoggettati ad usufrutto.
In più l’usufruttuario è tenuto alle spese di manutenzione della cosa, tutti pesi che graveranno sul reddito. A carico del proprietario sono invece le riparazioni che superano il limite della conservazione.

56
Q

quando si verifica l’estinzione dell’usufrutto?

A

L’estinzione si verifica
1) per scadenza del termine o morte dell’usufruttuario
2) per prescrizione estintiva ventennale
3) per consolidazione, ovvero per unione dell’usufrutto e della nuda proprietà in capo alla stessa persona
4) per perimento totale della cosa
5) per l’abuso che l’usufruttuario faccia del suo diritto

57
Q

che cosa sono uso ed abitazione?

A

essi non sono altro che tipi limitati di usufrutto.
L’uso consiste nel diritto di servirsi di un bene e, se fruttifero, di raccoglierne i frutti limitatamente ai bisogni propri e della propria famiglia.
l’abitazione consiste nel diritto di abitare una casa limitatamente ai bisogni propri e della propria famiglia.
dunque questi si distinguono dall’usufrutto solo per l’aspetto quantitativo, l’usuario infatti ha le stesse facoltà dell’usufruttuario ma solo entro il limite indicato.

58
Q

che cos’è la servitù prediale?

A

la servitù prediale consiste nel peso imposto sopra un fondo (servente) per l’utilità di un altro fondo (dominante) appartenente a diverso proprietario.
A una compressione delle facoltà del proprietario del fondo servente, corrisponde un’utilità del fondo dominante.
il fondo dominante si avvantaggia sempre della limitazione che subisce quello servente e riguarda sempre il fondo e non i singoli proprietari.
Nulla vieta che le servitù possano essere reciproche: poste cioè simultaneamente a favore ed a carico di due o più fondi, a reciproco vantaggio. Non costituiscono servitù prediali le servitù irregolari, in cui il servizio è prestato da un fondo a favore di una persona (es. quella che attribuisce a una persona il diritto di passare sul fondo altrui per esercitarvi la pesca).

59
Q

quali sono i principi generali della servitù prediale e come può avvenire?

A

1) La servitù può imporre al proprietario del fondo servente un dovere negativo di “non facere” (es.: il proprietario del fondo servente non può elevare la costruzione esistente sul fondo per togliermi la veduta)
2) La servitù presuppone che i fondi appartengano a proprietari diversi
3) i fondi devono trovarsi nella situazione tale per cui uno possa arrecare utilità all’altro.
la servitù può avvenire
-In attuazione di un obbligo di legge (servitù coattive)
-Per volontà dell’uomo (servitù volontarie)
-Per usucapione
-Per destinazione del padre di famiglia, questa si verifica quando si consta che due fondi hanno avuto il medesimo proprietario e che questo ha lasciato le cose nello stato dal quale risulta la servitù.

60
Q

cosa occorre per costituire correttamente il diritto alla servitù?

A

1) un contratto (servitù coattiva)
2)che mi rivolga al giudice che con una sentenza (costitutiva) farà nascere la servitù determinando l’indennità che devo pagare al proprietario del fondo servente. finché quel pagamento non interviene, il proprietario del fondo non può opporsi all’esercizio della servitù.

61
Q

che differenza c’è tra servitù apparenti e non apparenti?

A

Le servitù apparenti sono quelle al cui esercizio sono destinate opere visibili e permanenti, obiettivamente destinate all’esercizio della servitù, costituenti il mezzo necessario affinché la servitù sia esercitata e tali da rendere evidente l’esistenza di un peso. Le servitù apparenti si possono costituire anche mediante usucapione.
Le servitù non apparenti sono quelle ove non si hanno opere visibili e permanenti destinate al loro esercizio. Non sono apparenti servitù come quelle di pascolo e tutte le servitù negative. Non possono acquistarsi per usucapione o per destinazione del padre di famiglia, solo per contratto o testamento

62
Q

come si esercita la servitù?

A

l’esercizio della servitù è regolato dal titolo (contratto, testamento) e in mancanza di esso dalla legge. Il diritto di servitù comprende tutto ciò che è necessario per usarne, cioè sono incluse anche le facoltà accessorie, se indispensabili per l’esercizio della servitù (es il diritto di attingere acqua comprende il diritto di passaggio sul fondo in cui la fonte si trova). Si chiama “modo” d’esercizio della servitù, l’elemento che determina come la servitù deve essere esercitata (a piedi, con carro, con camion etc).

63
Q

come avviene l’estinzione della servitù?

A

-Per rinuncia da parte del titolare, fatta per iscritto
-Per scadenza del termine, se la servitù è a tempo
-Per confusione, quando il proprietario del fondo dominante acquista la proprietà del fondo
servente o viceversa
-Per prescrizione estintiva ventennale
In quest’ultimo caso bisogna distinguere, a seconda della natura della servitù, da quale momento comincia a decorrere il termine per la prescrizione estintiva.
La risposta dipende dalla natura delle servitù: sono negative quando attribuiscono al proprietario del fondo dominante il potere di vietare al proprietario del fondo servente di fare qualche cosa, di svolgere un’attività sul proprio fondo; a tale potere corrisponde un obbligo di non facere da parte del proprietario del fondo servente;
Servitù “affermative”, quando attribuiscono al proprietario del fondo dominante il potere di fare qualche cosa, di svolgere un’attività del fondo servente. esse si distinguono a loro volta in continue, quando l’attività dell’uomo è antecedente all’esercizio della servitù;
Discontinue, quando invece il fatto dell’uomo deve essere concomitante con l’esercizio della
servitù (es. esercito la servitù di passaggio perché passo sul fondo altrui).
Dunque, se la servitù è negativa, il proprietario del fondo dominante nulla deve fare per esercitare la servitù

64
Q

cosa si intende per comunione?

A

Un diritto soggettivo può appartenere a più persone, le quali sono tutte contitolari del medesimo (unico) diritto. Il fenomeno della contitolarità, se ha ad oggetto un diritto reale, (es. Tizio e Caio comprano insieme un appartamento) prende il nome di “comunione pro indiviso” . il diritto di ciascuno dei contitolari investe l’intero bene, seppure il relativo esercizio trovi limite nell’esistenza dello stesso diritto degli altri compartecipi. A ciascuno spetta dunque una quota ideale sull’intero bene, che è detta di regola disponibile (es tizio potrà vendere quando vuole la sua quota) e segna le misure di facoltà, diritti e obblighi dei rispettivi titolari.

65
Q

che differenza c’è tra comunione e società?

A

La comunione si distingue dalla società per il fatto che, mentre i compartecipi alla comunione si limitano ad esercitare in comune il godimento di un determinato bene, quelli della società esercitano un’attività economica comune volta allo scambio e produzione di beni e servizi. La distinzione diviene più labile allorquando si tratti di una comunione che ha come oggetto un bene produttivo. In tal caso si rimane nell’ambito della comunione se i compartecipi non utilizzino il bene, o lo concedano in godimento a terzi, ovvero si limitano a raccoglierne i frutti naturali, senza che la loro attività possa qualificarsi come “d’impresa”.

66
Q

come si costituisce la comunione?

A

la comunione si distingue in:
- Volontaria → quando scaturisce dall’accordo dei futuri contitolari;
- Incidentale → quando scaturisce senza un atto dei futuri contitolari (es.: per testamento di Tizio);
- Forzosa → quando scaturisce dall’esercizio di un diritto potestativo da parte di uno dei futuri
contitolari (es. comunione forzosa del muro).

67
Q

come funzionano i poteri di godimento nella comunione?

A

Per quanto riguarda i poteri di godimento, ciascuno dei contitolari può servirsi della cosa comune a patto che
-non ne alteri la destinazione (es trasformando villa comune in un albergo)
-non impedisca agli altri di utilizzarla alla pari, in proporzione al diritto di ciascuno (es costruendo un box auto nell’area comune).
anche chi possiede una quota minima può fruire del bene in tutta la sua estensione, cioè l’utilizzazione non è necessariamente proporzionale alla quota.l singolo contitolare è consentito apportare alla cosa comune modificazioni che ritiene necessarie, sempre nei limiti in cui ciò non importi alterazione della destinazione del bene o impedimento del diritto degli altri partecipanti a parimenti goderne.
inoltre ciascuno dei contitolari ha diritto di percepire i frutti della cosa in proporzione della rispettiva quota, pur dovendo partecipare in ugual misura alle spese per la gestione, al pagamento delle imposte, ecc.

68
Q

come viene amministrata la cosa comune?

A

Ciascuno dei compartecipi ha diritto di concorrere all’amministrazione della cosa comune.
Il codice prevede che le deliberazioni relative all’amministrazione della cosa comune vengano adottate in base al principio di maggioranza, che si calcola con riferimento al valore delle rispettive quote. Così: per gli atti di ordinaria amministrazione ovvero quelli finalizzati alla conservazione e normale utilizzazione della cosa comune. Se non vengono deliberati gli interventi necessari alla conservazione della cosa comune, il singolo può addirittura provvedervi direttamente, dopo aver interpellato gli altri, con diritto al rimborso delle spese sostenute. Le spese deliberate con le maggioranze sopraindicate gravano su ciascun partecipe alla comunione in proporzione della rispettiva quota.

69
Q

come si scioglie la comunione?

A

l nostro codice da un lato, attribuisce a ciascuno dei partecipanti la facoltà di chiedere, lo scioglimento della comunione. in qualsiasi momento ed anche contro la volontà della maggioranza, lo scioglimento. Per evitare, però, che la comunione sia sciolta poco dopo la sua costituzione, i comunisti possono stipulare un patto per rimanere in comunione per un tempo determinato. Tale patto, tuttavia, non può avere durata superiore a dieci anni; nel caso sia stato stipulato per un periodo superiore non sarà invalido, ma il termine originariamente stabilito si riduce a dieci anni. Lo scioglimento della comunione non è consentito solo se ha ad oggetto beni che, se divisi, cesserebbero di servire all’uso cui sono destinati. (es. se il cortile di due immobili che,se diviso, non consentirebbe l’accesso ai suddetti)

70
Q

quando si ha il condominio?

A

Il condominio si ha quando in un medesimo stabile coesistono più porzioni immobiliari di proprietà esclusiva di singoli condomini e parti comuni strutturalmente e funzionalmente connesse al complesso delle prime (muri maestri, il suolo). Il singolo condomino può far uso delle parti comuni e deve contribuire in misura proporzionale alla propria quota alle spese necessarie per la conservazione ed il godimento delle parti comuni nonché per le innovazioni deliberate dalla maggioranza. Se le cose sono destinate a servire i condomini in misura diversa le spese sono ripartite in proporzione all’uso. infine non può disporre liberamente delle parti comuni nella loro totalità e neppure della propria quota su di esse.

71
Q

quali sono gli organi del condominio?

A

se i condomini sono più di quattro è obbligatoria la nomina di amministratore, cui è affidata la gestione delle parti comuni.
L’assemblea (convocata dall’amministratore con avviso almeno cinque giorni prima) è validamente costituita con l’intervento di tanti condòmini che rappresentino i due terzi non solo del valore dell’intero edificio, ma anche dei partecipanti al condominio. Se non può deliberare per mancato raggiungimento del quorum costitutivo, l’assemblea può essere nuovamente convocata in un giorno successivo, ma non oltre dieci giorni, per deliberare sul medesimo ordine del giorno. Le deliberazioni assunte dall’assemblea sono vincolanti per tutti i partecipanti al condominio. Pertanto i condòmini assenti all’assemblea o dissenzienti rispetto ad una determinata deliberazione possono impugnarla davanti all’autorità giudiziaria, se contraria alla legge o al regolamento condominiale.
All’amministratore (nominato dall’assemblea, dura in carica un anno, può essere revocato in ogni tempo dall’assemblea stessa) compete di eseguire le deliberazioni dell’assemblea, curare l’osservanza del regolamento, disciplinare l’uso delle cose comuni e la prestazione dei servizi, riscuotere i contributi ed erogare le spese occorrenti per la manutenzione ordinaria delle parti comuni dell’edificio e per l’esercizio dei servizi comuni,

72
Q

come funziona il regolamento condominiale?

A

L’assemblea approva con le maggioranze richieste per le deliberazioni in prima convocazione un regolamento che contenga le norme circa l’uso delle cose comuni, la ripartizione delle spese, la tutela del decoro dell’edificio, l’amministrazione del condominio.
Né l’assemblea né il regolamento approvato da essa può imporre limitazioni ai diritti dei singoli condòmini sulle unità immobiliari di rispettiva proprietà esclusiva ma solo, eventualmente, obblighi intesi a garantire il reciproco rispetto delle comuni esigenze.

73
Q

che cosa si intende per possesso? e che differenza c’è con la proprietà?

A

Il possesso è una situazione di fatto che consiste nell’utilizzare una cosa e nel disporne, nei modi e con i potei che la legge attribuisce ai titolari di diritti reali sulla cosa stessa. È quindi una situazione di fatto produttiva di effetti giuridici.
Il proprietario invece ha la facoltà di godere e di disporre della cosa, quindi può utilizzarla per il soddisfacimento dei propri interessi. Inoltre, il proprietario può anche avere il possesso.
È importante inoltre notare che c’è una differenza tra il diritto di disporre e godere di una cosa ed effettivamente godere e disporne: può infatti accadere che il proprietario non sia in grado di fare nessuno dei due (mi rubano l’auto e non posso né goderne né disporne) così come un soggetto pur non avendo il diritto di proprietà su un oggetto, si comporta come se lo avesse. (il ladro che mi ha rubato l’auto)

74
Q

che differenza c’è tra ius possessioni e ius possidendi?

A

il primo designa l’insieme dei vantaggi che il possesso di per sé genera al possessore,
il secondo designa la situazione di chi effettivamente ha diritto a possedere il bene, diritto che permette di rivendicarne il possesso a chiunque lo possieda senza titolo. Il possesso dunque non è un diritto bensì una situazione di fatto che produce effetti giuridici.

75
Q

quali sono le distinte situazioni possessorie?

A

Occorre distinguere
-Possesso pieno (corpore et animo) caratterizzato da due elementi costitutivi:
uno oggettivo, consistente nell’avere la disponibilità di fatto della cosa; l’altro soggettivo, consistente nella volontà del soggetto di comportarsi, con riferimento al bene, come proprietario ad esclusione di qualsiasi altro
-Detenzione, (corpus) che è caratterizzata dal concorso di due elementi costitutivi: l’uno oggettivo, consistente nell’avere la disponibilità di fatto della cosa; l’altro soggettivo consistente nella volontà del soggetto di godere e disporre del bene, ma nel rispetto dei diritti che, sul medesimo bene, riconosce spettare ad altri (es inquilino di un immobile
-Possesso mediato, (animus) che è caratterizzato dal solo elemento soggettivo , mentre la
disponibilità materiale del bene compete al detentore.
se il possesso su un determinato bene è esercitato congiuntamente da più soggetti ad un medesimo titolo si parla di compromesso.

76
Q

come si può distinguere il possesso?

A

1) Possesso legittimo, che si ha quando il potere di godere e disporre del bene è esercitato dall’effettivo titolare del diritto di proprietà: in tal caso la situazione di fatto coincide esattamente cin la situazione di diritto (es. il pescatore gode e dispone di fatto del pesce pescato ed ha il diritto di goderne e disporne).
2) Possesso illegittimo, si ha quando il potere di godere e disporre del bene è esercitato da persona diversa dall’effettivo titolare del diritto di proprietà: la situazione di fatto non coincide con quella di diritto. si articola a sua volta in
-P.i. di buona fede, dove il possessore ha acquisito la materiale disponibilità del bene ignorando di ledere l’altrui l’ignoranza non dipenda da sua colpa grave. La qualifica di possessore di buona fede dipende quindi dalle circostanze nelle quali avviene l’acquisto del possesso (buona fede oggettiva)
-P.i. di mala fede, il possessore ha acquisito la materiale disponibilità del bene, conoscendo il difetto del proprio titolo d’acquisto, ovvero dovendolo conoscere con l’ordinaria diligenza (ad es.: occupo abusivamente un appezzamento di terreno)
-P.i. vizioso, dove il possessore ha acquisito la materiale disponibilità del bene non solo in mala fede, ma addirittura con violenza e quindi clandestinità (es mediante rapina)

77
Q

come si può distinguere la detenzione?

A

1) D. qualificata, quando il detentore ha acquisito la materiale disponibilità del bene nell’interesse proprio (es. inquilino)
2) D. non qualificata, quando il detentore ha acquistato la materiale disponibilità del bene per ragioni di ospitalità (es amico che accolgo nel mio appartamento) ovvero di servizio (es. meccanico a cui affido la mia auto per la manutenzione).

78
Q

come avviene l’acquisto del possesso?

A

l’acquisto può avvenire
1) in modo originario, ovvero con l’apprensione della cosa senza la volontà di un precedente possessore ed il conseguente esercizio sulla cosa stessa di poteri di fatto che spettano al titolare di un diritto reale. Non si ha acquisto del possesso né apprensione del bene e relativo esercizio del diritto reale se si verificano per mera tolleranza del possessore, cioè quando chi potrebbe impedire l’acquisto del possesso se ne astiene per amicizia ecc. (es un amico si trattiene a casa mia mentre non ci sono ma non ne assume il possesso)
2)In modo derivativo, con la consegna materiale o simbolica (es consegna di un appartamento mediante chiavi) del bene da parte del precedente al nuovo possessore.

79
Q

come avviene invece la perdita del possesso?

A

La perdita del possesso si verifica per il venir meno di uno od entrambi gli elementi del possesso, cioè del corpus e/o dell’animus possidendi. (se abbandono il bene viene meno il corpus se cedo il possesso del bene conservandone la detenzione viene meno l’animus). Per la perdita del corpus non è sufficiente una semplice dimenticanza momentanea del bene (es scordo l’ombrello a casa di amici) o un occasionale distacco fisico dalla cosa, (es lascio la macchina parcheggiata per strada che non mi preclude di ripristinarne il rapporto) bensì occorre la sua definitiva irripetibilità o irrecuperabilità da parte del possessore (smarrimento, furto, rapina ecc).
Il possessore illegittimo è di norma tenuto a restituire al titolare del diritto non solo il bene ma anche i frutti dal bene prodotti a partire dal momento in cui ha avuto inizio il suo possesso.

80
Q

quali sono gli effetti del possesso?

A

l possesso rileva principalmente:
a) quale titolo per l’acquisto dei frutti del bene posseduto e per il rimborso delle spese sullo stesso
effettuate;
b) quale possibile presupposto per l’acquisto della proprietà del bene posseduto;
c) quale oggetto di tutela contro le altrui aggressioni.

81
Q

come funzionano le spese?

A

occorre distinguere fra:
a) Spese ordinarie, quelle che servono per la produzione dei frutti ed il loro raccolto, nonché per le riparazioni ordinarie del bene, di cui il possessore ha diritto al rimborso limitatamente al tempo per il quale è tenuto alla restituzione dei frutti: non sarebbe giusto che chi deve restituire i frutti non abbia il diritto al rimborso delle spese effettuate per la loro produzione.
b) Spese straordinarie, quelle che servono alle riparazioni straordinarie, di cui il possessore
ha sempre diritto al rimborso: non sarebbe giusto che il proprietario si avvantaggiasse di spese che superano il limite della conservazione del bene.
c) Spese per i miglioramenti → di cui il possessore ha diritto al rimborso, purché detti miglioramenti sussistano al tempo della restituzione

82
Q

che cosa si intende per “possesso vale titolo”?

A

Colui al quale sono alienati beni mobili da parte di chi non ne è proprietario, ne acquista la proprietà mediante il possesso, purché sia in buona fede al momento della consegna e sussista un Titolo idoneo al trasferimento della proprietà. La proprietà si acquista libera da diritti altrui sulla cosa, se questi non risultano dal Titolo e vi è la buona fede dell’acquirente.
Per questa regola però devono sussistere i seguenti presupposti:
a) l’acquisto deve riguardare beni mobili suscettibili di possesso
b) che l’acquirente possa vantare un titolo idoneo al trasferimento di proprietà, cioè un contratto non viziato
c) che l’acquirente oltre ad aver stipulato l’atto di acquisto del bene mobile, ne acquisti anche il possesso
d) che l’acquirente sia in buona fede nel momento in cui il bene gli viene consegnato

83
Q

che cosa sono le azioni petitorie?

A

Ci si può opporre, finché l’altrui azione illecita è in atto (es.: posso oppormi con la forza al tentativo di furto della mia valigetta con i preziosi), ciò in virtù del principio della legittima difesa.
Il possessore può agire in giudizio a difesa del suo possesso con le azioni possessorie, senza avere l’onere di dare la prova di essere effettivamente titolare del diritto reale corrispondente.
Le azioni petitorie sono azioni che spettano al proprietario per difendere il suo diritto contro turbative altrui.
Chi riveste contestualmente la qualità sia di possessore che di titolare del diritto reale, potrà esperire, quale possessore le azioni possessorie oppure, quale titolare del diritto, le azioni petitorie.
Le azioni possessorie garantiscono al possessore una tutela efficiente, in quanto semplice e rapida.
La finalità principale delle azione possessorie è quella di rafforzare la tutela del titolare del diritto reale, e si fonda sul presupposto razionale che chi utilizza una cosa a proprio profitto è molto probabilmente anche titolare di un diritto reale su quella cosa.
la seconda finalità è evitare che il titolare del diritto compia azioni di autotutela, cioè si faccia giustizia da sé, e indurlo a rivolgersi all’autorità giudiziaria per ottenere giustizia.

84
Q

quando si verifica lo spoglio?

A

Per spoglio si intende privazione del possesso o della detenzione su una cosa, che avvenga con modalità violenta o clandestina. Si ritiene che l’azione di reintegrazione sia esperibile solo quando lo spoglio risulti accompagnato dal animus spoliandi, cioè Colui che compie lo spoglio deve avere l’intenzione di agire contro la volontà del possessore/detentore.

85
Q

a cosa serve l’azione di manutenzione?

A

L’azione di manutenzione è volta a
a) Reintegrare nel possesso del bene chi sia stato vittima di uno spoglio non violento né clandestino.
b) Far cessare le molestie o le turbative di cui sia stato vittima il possessore.
Per molestia o turbativa s’intende qualunque attività che arrechi al possessore un apprezzabile disturbo, tanto che consista in attentati materiali (es. taglio degli alberi,) quanto che si estrinsechi in atti giuridici.
L’azione di manutenzione è attuabile solo in presenza del animus turbandi, cioè della consapevolezza nell’agente che il proprio atto arreca pregiudizio al possesso altrui.