Centri di integrazione Flashcards

1
Q

Cosa sono i centri d integrazione?

A

Sono centri superiori, perchè implicando una interruzione sinaptica possono essere sede di modifica del segnale

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2
Q

Quali sono le caratteristiche dei centri d integrazione?

A
  • Rappresentano le stazioni terminali delle vie sensitive proiettive ascendenti
  • Centri di elaborazione di differenti segnali di ingresso: a partire da segnali in ingresso molteplici e diversi tra loro, i centri di integrazione producono una risposta, un segnale unitario che deriva dalla sommatoria e dal completamente dei segnali tra loro. QUesto segnale unitario viene convogliato in altre parti del centro di integrazione da cui partono segnali proiettivi discendenti, per cui i centri di integrazione rappresentano la stazione di partenza delle vie motorie discendenti
  • Complessità dei circuiti nervosi alla base della funzione integrativa
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3
Q

Quali sono i centri di integrazione?

A

Cervelletto,nello specifico a livello della sostanza grigia sulla superficie (corteccia cerebellare). Centro di integrazione di derivazione metencefalica, connesso anatomicamente ai 3 segmenti del tronco encefalico
Lamina quadrigemina, corteccia a livello dei 4 tubercoli o collicoli. è andata incontro a involuzione infatti nell’uomo è poco sviluppata rimpiazzata dalla corteccia cerebrale. Di derivazione mesencefalica , quindi annessa al mesencefalo.

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4
Q

Come è possibile avere una complessità dei circuiti nervosi?

A

La base anatomica è rappresentata da una eterogeneità neuronale, cioè diversi tipi neuronali che si dispongono in strati. I centri che nin hanno funzione integrativa, pur essendoci eterogeneità neuronale, c’è sempre un tipo neuronale caratterizzante. Nella corteccia cerebellare si identificano 3 strati distinti e sono stati individuati 5 tipi neuronali caratteristici
Corteccia cerebrale presenta 6 diversi strati e circa una 20ina di citotipi

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5
Q

QUale è l’anatomia topografica del cervelletto?

A

Per descrivere l’anatomia topografica dobbiamo osservare una sezione orizzontale di testa. Nel 3 posteriore della sezione si osserva anteriormente il tronco encefalico e posteriormente con interposizione del 4 ventricolo c’è il cervelletto che occupa tutta la parte posteriore della loggia romboencefalica, estendendosi in senso latero-laterale per tutta la lunghezza della loggia che corrisponde alla fossa neurocranica inferiore. Inferiormente il cervelletto è in rapporto con le fosse cerebellari dell’osso occipitale e superiormente si estende fino al tentorio del cervelletto

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6
Q

Cosa sono i peduncoli cerebellari?

A

Uno superiore mesencefalico, medio (pontino), inferiore (bulbare) che formano le pareti laterali e superiori del 4 ventricolo. Collegano il trnco encefalico al cervelletto sono 3 per lato. I peduncoli sono sviluppati: il superiore e l’inferiore su un piano obliquo
medio su un piano orizzontale

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7
Q

Che forma ha il cervelletto?

A

Forma di un elissoide incompleto con asse maggiore (che si sviluppa per 10 cm) trasverso e due assi minori che lo intercettano ad angolo retto (5-6 cm), l’asse sagittale nella regione mediana si restringe.

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8
Q

QUali superfici si descrivono nel cervelletto?

A

La sup. superiore è convessa sia in senso antero-posteriore che latero-laterale, assume una forma a tetto con il culmine corrispondente al piano sagittale mediano, fa pensare al tentorio del cervelletto con cui questa sup. è in rapporto non diretto in quanto abbiamo la pia madre che riveste il cervelletto tranne a livello dell’ilo.
A livello della sup.inferiore del cervelletto si riconoscono 2 solchi longitudinali che individuano una regione impari e mediana denominata verme, facile da individuare rispetto alla perte laterlae pari sviluppata in senso latero-laterale denominata emisfero cerebellare. La sup. inferiore è convessa nelle parti laterali che spettano agli emisferi, mentre la parte centrale corrisponde al culmine, nella sup. inferiore corrisponde a una depressione 2 solchi sagittali dx e sx che separano il verme dalla sup. inferiore degli emisferi cerebellari.
La circonferenza è il margine che separa la sup. superiore da quella inferiore del cervelletto, ha forma di una ellissi che presenta sul piano sagittale mediano una incisura, si descrive una incisura erebellare anteiore e una posteriore

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9
Q

A cosa corrisponde l’incisura cerebellare anteriore?

A

All’ilo del cervelletto, infatti è la regione dove le 3 coppie di peduncoli cerebellari, che penetrano e continuano il loro decorso all’interno del cervelletto.
L’ilo non è rivestito da pia madre , e non presenta la cortccia cerebellare

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10
Q

Quale è il decorso dei peduncoli cerebellari?

A

EMergono tutti dal tronco encefalico situato anteriormente e si dirigono al cervelletto situato posteriormente secondo una direzione latero-mediale

  • Il peduncolo superiore che proviene dalla calotta del mesencefalo, decorre dall’alto verso il basso
  • peduncolo inferiore, si stacca dal bulbo quindi avrà un decorso obliquo dal basso verso l’alto
  • peduncolo medio, che deriva dal ponte decorre orizzontalmente
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11
Q

Cosa sono i solchi presenti nel cervelletto?

A

Sulle superfici del cervelletto si notano solchi, paralleli tra loro e all’incisura cerebellare anteriore e inoltre continui dal versante dx a quello sx del margine. Si possono distinguere solchi profondi, mediamente profondi e altri superficiali

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12
Q

Quali sono i solchi molto profondi del cervelletto?

A

Solchi superiore e inferiore e dividono il cervelletto in 3 lobi:

  • Lobo anteriore o superiore: nella parte anteriore della sup. superiore del cervelletto
  • Lobo medio o posteriore:è il più voluminoso, si trova sia sulla sup superiore (dietro il solco primario superiore) che sulla sup. inferiore (dietro il solco primario inferiore)
  • Lobo inferiore o flocculonodulare
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13
Q

Come sono divisi ulteriormente i lobi cerebellari?

A

I lobi sono divisi in lobuli da solchi secondari. i lobuli sono divisi da solchi terziari in lamine. Ciascun lobulo possiede una 10 di lamine, ogni lamina è solcata da solchi quaternari che la suddividono in lamelle o folia. Ingrandendo la superficie di 100 cm^2

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14
Q

Quale è la struttura del cervelletto?

A

Presenta in superficie la sostanza grigia, la corteccia cerebellare, la sostanza bianca è posta all’interno. L’ilo è l’unica parte del cervelletto do ve si osserva in superficie la sost.bianca e quest’ultima si prolunga in una massa centrale di sostanza bianca chiamata anche “central core” o midollo del cervelletto. DA questo originano dei prolungamenti verso i lobo superiore, medio e inferiore. La sostanza bianca ha una caratteristica arborizzazione che si ramifica progressivamente fino alle lamelle rivestite da corteccia. Nel centro midollare si osservano masse di sostanza grigia, chiamati nuclei cerebellari ne sono 4 per lato dx e sx.

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15
Q

Quali sono i nuclei cerebellari?

A

Il ncleo più mediale è sito in posizione para-mediana e si chiama nucleo del tetto o del fastigio. Data la posizione vicina all’ilo e al piano sagittale mediano del “tetto” serve a ricordare la vicinanza alla volta del 4 ventricolo. Procedendo lateralmente si osservano 2 nuclei uno anteriore e uno posteriore di forma sferoidale denominati nucleo globoso ed emboliforme: Spesso questi 2 nuclei presentano uniti in un unico nucleo in posizione intermedia e in tal caso si parla di nucleo composito. Ancor più lateralmente si osserva il nucleo dentato, un nucleo di forma laminare

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16
Q

Quale è la struttura delle lamelle?

A

Le lamelle sono delimitate da solchi con concavità anteriore per cui sono allungate in senso latero-laterale. La corteccia è formata da 3 strati chiamati dalla superficie in profondità:

  • strato molecolare: in rapporto con la pia madre, il nome sottolinea che la sostanza grigia è povera di corpi neuronali, quindi bassa densità neuronale e molto spazio interneuronale che sostiene i corpi neuronali
  • Strato dei corpi del purkinje: fila di corpi neuronali con forma a pera tutti allineati tra loro denominati neuroni piriformi o di Purkinje
  • Strato dei granuli: scarsissimo neuropilo e alta densita neuronale è il più rappresentato nella corteccia cerebellare
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17
Q

Come percorrono le fibre afferenti per arrivare al cervelletto?

A

Percorrono il peduncolo in direzione antero-posteriore, poi percorrono il centro midollare e le diverse ramificazioni sino ad arrivare alla sostanza bianca che costituisce l’asse delle lamelle. Le fibre afferenti sono:
-Fibre muscoidi: terminano nello strato dei granuli, nello strato più interno contraggono sinapsi con i dendriti dei neuroni dei granuli
Fibre rampicanti: attraversano lo strato dei granuli e lostrato dei corpi dei neuroni di Purkinje e si portano allo strato molecolare, contraggono sinapsi con i dendriti dei neuroni piriformi, che sono localizzati llo strato molecolare

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18
Q

Cosa sono i glomeruli cerebellari?

A

Anche chiamati complessi sinaptici glomerulari, tra terminali di neuroni di fibre muscoidi e dendriti di granuli e tra fibre rampicanti e neuroni piriformi.Chiamate così per l’aspetto che assumono i neuronii che mediano queste sinapsi, neuroni di Golgi nel primo caso e nauroni stellati nel 2 caso. Il segnale afferente alla corteccia cerebellare, veicolato dalle fibre muscoidi, viene sottoposto ad elaborazione nel momento stesso in cui è entrato nella corteccia.

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19
Q

Cosa sono i neuroni stellati?

A

Sono neuroni che si trovano nello strato molecolare, i quali sono in rapporto con le sinapsi tra fibre rampicanti e i dendriti dei neuroni di purkinje andando a costituire sinapsi complesse e modulando l’informazione.

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20
Q

Quale è la circuiteria della corteccia cerebellare?

A

I granuli ricevono informazioni trasportate dai terminali delle fibre muscoidi, ciascun granulo riceve circa 2-3 massimo 5 fibre muscoidi e data la natura glutammatergica di queste sinapsi si può dire che attivino un certo numero di granuli. L’assone del neurone del granulo a sua volta si porta all’esterno assumendo un andamento verticale attraversa lo strato dei granuli, quello di purkinje e poi fino a quello molecolare dividendosi a T (ricordndo che sono neuroni multipolari e non pseudounipolari). Le fibre prendono la via della lamella in direzioni opposte, parallelamente all’asse maggiore decorrono quindi longitudinalmente. vengono chiamate fibre “ parallele”.

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21
Q

Come sono le fibre parallele presenti nello strato molecolare della corteccia cerebellar?

A

Sono molto lunghe e si estendono per tutta la lunghezza della lamella, quindi anche le fibre si estenderanno sia negli emisferi che nel verme. Durante l’attraversamento dello strato molecolare incontrano i dendriti dei neuroni di purkinje, disposti su un piano perpendicolare all’asse maggiore. Tale disposizione permette ai dendriti dei neuroni di purkinje di intercettare tutte le fibre parallele con cui vengono in rapporto. Quindi un singolo segnale afferente veicolato da una singola fibra muscoide ha provocato l’attivazione di tutti i neuroni di purkinje di una lamella. Le fibre rampicanti mediano il segnale prendendo rapporto con il singolo neurone di Purkinje.

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22
Q

CHe tipo di neurone è il neurone di purkinje?

A

Il neurone di purkinje rappresenta dunque l’elemento all’origine delle efferenze della corteccia cerebellare, è l’unico neurone proiettivo,1 tipo di golgi, il cui assone si dirige verso l’interno per portarsi alla sostanza bianca. Sui neuroni di purkinje intervengono numerosi stimoli da neuroni regolativi come i neuroni stellati e i neuroni canestri, andando a costituire la base della funzione integrativa della corteccia cerebellare. Sono neuroni inibitori gabaergici. Un neurone di purkinje invierà un segnale inibitorio a un neurone nucleare inibendolo, al contrario del neurone nucleare che saraà attivatorio

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23
Q

Che cosa è il vestibolo-cervelletto?

A

Rappresenta il centro di integrazione della sensibilità vestibolare, una sensibilità propriocettiva speciale non cosciente, ovvero informazioni concernenti la posizione e/o il movimento del corpo nello spazio, anatomicamnte corrisponde al lobo inferiore (flocculo-nodulare). Le afferenze del vestibolo-cervelletto provengono dai neuroni sensitivi di 2 ordine dei nuclei vestibolari presenti a livello della calotta del ponte, si tratta di una via a 3 neuroni, via ganglio-vestibolo-cerebellare. Le fibre originate dai nuclei vestibolari prendono il nome di vestibolo-cerebellari e passano nel peduncolo da qui nella sostanza bianca della corteccia e poi gingono alla corteccia del lobo inferiore

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24
Q

Dai neuroni del purkinje del vestibolo-cervelletto quali fibre originano?

A

Cortico-nucleari che si dirigono verso il nucleo più medial del cervelletto, ossia il nucleo del tetto o del fastigio, sono informazioni di funzioni non coscienti riguardanti il senso dell’equilibrio sia nella statica che nella dinamica. Il nucleo del tetto indirettamente tramite i nuclei motori somatici (sopraradicolari) superiori del tronco encefalico e regola l’attività di somatomotoneuroni radicolari (nuclei vestibolari), infatti il nucleo vestibolare laterale possiede anche neuroni motori somati sopraradicolari. Da questi fasci nasceranno un fascio vestibolo-spinale diretto verso somatomotoneuroni inferiori.

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25
Q

Che cosa è lo spino-cervelletto?

A

Rappresenta il centro di integrazione della propriocezione generale non cosciente. Anatomicamente corrisponde al lobo superiore. I segnali di questo tipo di sensibilità provengono dai neuroni sensitivi di 2 ordine del MS siti in lamina 3 e 7, vie ganglio-spino-cerebellari, il 1 neurone si trova nel ganglio senitivo spinale, 2 nella sostanza grigia del MS. da qui originano i fasci spino-cerbellare anteriore e posteriore raggiungendo il centro di integrazione.
Altra afferenza è quella delle fibre cuneo-cerebellari, originata dal nucleo cuneato accessorio. TUtte queste fibre sono di origine spinale tuttavia abbiamo afferenze di origine troncoencefalica come le fibre trigemino-cerebellari originate dai nuclei sensitivi del trigemino

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26
Q

Che informazioni sono provenienti alla corteccia dello spino-cervelletto?

A

Provengono dai muscoli e riguardano la posizione e l movimento di una regione del corpo rispetto ad un’altra.

27
Q

Quali sono le efferenze originatesi dallo spino-cervelletto?

A

dai neuroni di purkinje si originano le fibre cortico-nucleari in questo caso si arrestano ai nuclei centrali, il nucleo globoso e il nucleo emboliforme. Le efferenze saranno dirette al nucleo rosso (da cui nascono le fibre rubro-spinali) e alla lamina quadrigemina (fibre tetto-spinali) e al complesso olivare inferiore ( fibre olivo-spinali)

28
Q

Che cosa è il ponto-cervelletto?

A

Regione che corrisponde al lobo medio, quello di gran lunga più voluminoso. Le afferenze sono rappresentate dalle fibre ponto-cerebellari, le quali originano dai nuclei basilari del ponte e fanno parte di un circuito discendente che origina a sua volta dalla corteccia cerebrale mediante fibre cortico-pontine. QUesto centro rientra nell’ambito dei circuiti di regolazone del SNC. Il cerebro-cervelletto ha la funzione di regolare la corteccia cerebrale. Questo circuito è a feedback, in cui si descrive un braccio discendente (braccio cortico-ponto-cerebellare) che nasce dalla corteccia cerebrale e termina nella corteccia cerebellare, un braccio di ritorno o ascendente (braccio cerebello-talamo-corticale), il quale effettua la regolazione e fa lo perrcorso inverso nascendo nella corteccia cerebellare e facendo interruzione nel nucleo dentato e andando verso la corteccia cerebrale con interruzione al talamo. Circuito: cortico-ponto-cerebello-cerebello-talamo-corticale
Altre afferenze sono le fibre reticolo-cerebellari, provenienti da nuclei della formazione reticolare che proiettano sul ponte, detti nuclei pre-cerebellari
L’efferenza è rappresentata dal talamo

29
Q

Quali sono le fibre muscoidi a seconda della porzione presa in considerazione?

A

vestibolo cervelletto= fibre vestibolo-cerebellari
spino-cervelletto= spino-cerebellari, cuneo-cerebellari, trigemino-cerebellari
cerebro-cervelletto= ponto-cerebellari

30
Q

Da dove originano le fibre rampicanti?

A

Originano dal complesso nucleare olivare inferiore, per questo le fibre sono sempre olivo-cerebellari

31
Q

QUale è la suddivisione filogenetica del cervelletto?

A

1 vestibolo-cervelletto= filogeneticamente più antica si può indicare come archi-cervelletto
2 lo spino-cervelletto è il 2 a svilupparsi chiamato anche paleo-cervelletto
3 cerebro-cervelletto= neo-cervelletto

32
Q

Da dove origina il peduncolo cerebellare superiore?

A

Originano dalla calotta del mesencefalo coperta dalla lamina quadrigemina. Emergono al di sotto della lamina quadrigemina attraverso un solco, entrambi si portano dall’avanti all’indietro, dall’alto in basso e lateromedialmente convergendo verso l’ilo cerebellare

33
Q

Quali sono i fasci afferenti passanti nel peduncolo cerebellare superiore?

A

Fascio spino-cerebellare: incrociatosi a livello della commensura grigia dopo la sua origine quando si immette nel peduncolo sup. si incrocia nuovamente quindi fasci psilaterali.
Fascio trigemino-cerebellare superiore: nasce dal nucleo mesencefalico superiore
Entrambi afferenti allo spino-cervelletto come fibre muscoidi

34
Q

Quali sono i fasci efferenti passanti nel peduncolo cerebellare superiore?

A

Fascio cerebro-tettale: dallo spino-cervelletto
Fascio cerebello-talamico: nasce dal cerebro cervelletto, dal nucleo dentato si porta al talamo giunto alla calotta del mesencefalo si incrocia prima di ascendere al talamo nella decussazione
Fascio cerebello-rubro origina dal spino-cervelletto e arriva nucleo rosso presente nella calotta del mesencefalo nella regione magnicellulare, è un centro superiore del sistema motore somatico organizzandosi in un fascio rubro-spinale
2 origina dal cerebro-cervelletto con proiezioni sul nucleo rosso ma sulla regione parvicellulare che intercala circuiti regolativi quindi come centro di associazione

35
Q

Quali sono i fasci afferenti passanti per il peduncolo cerebellare medio?

A

Fascio ponto-cerebellare: fascio afferente che si porta alla corteccia del cerebrocervelletto; appartiene al braccio discendente del circuito cerebro-cerebellare, questo fascio si incrocia nella parte basilare del ponte portandosi al peduncolo cerbellare medio opposto

36
Q

Quali sono i fasci afferenti passanti per il peduncolo cerebellare inferiore?

A
Fascio vestibolo-cerebellare:fascio afferente alla corteccia del vestibolocervelletto con origine nei nuclei vestibolari
Fascio spino-cerebellare posteriore
Fascio cuneato-cerebellare
Fascio trigemino cerebellare inferiore
Fascio reticolo-cerebellare x2
Fascio olivo-cerebellare x2
37
Q

Perchè abbiamo 2 afferenze nel peduncolo cereb. inferiore del fascio olivo cerebellare?

A

Il primo è formato da fibre che gingono alla corteccia dello spino-cervelletto e si comportano da fibre muscoidi
Il 2 è formato da fibre che nascono dai nuclei del complesso olivare inferiore e si distribuisce alle 3 suddivisioni del cervelletto, dove si comportano da fibre rampicanti

38
Q

Perchè abbiamo 2 afferenze nel peduncolo cereb. inferiore del fascio reticolo-cerebellare?

A

il 1 è costituito da fibre che trasportano informazioni allo spino-cervelletto
il 2 fibre destinat al cerebro-cervelletto, originatesi dai nuclei della formazione reticolare. Importanti per il braccio discendente cortico-reticolo-cerebellare

39
Q

Quali sono i fasci efferenti passanti per il peduncolo cerebellare inferiore?

A

Fascio cerebello-vestibolare: efferenze dal vestibolocervelletto (nucleo del tetto/fastigio) al complesso nucleare inferiore, con funzione di ritrasmissione sensitiva sia come centro di integrazione motoria
Fascio cerebello reticolare: destinati a nuclei della formazione reticolare avente funzione motoria somatica
FAscio cerebello-olivare: origina nel cervelletto ed è diretto a neuroni motori, il complesso olivare bulbare inferiore ha un ruolo predominante di centro di associazione e ruolo di centro superiore di ritrasmissione sensitiva, è inoltre sede di neuroni motori

40
Q

Quali sono le informazioni ipsilaterali e quali incrociate nel cervelletto?

A

Le funzioni integrative svolte dalla corteccia cerebrale, che concernono la propriocezione generale e speciale non cosciente sono basate su elaborazioni di segnali che provengono dall’emisoma psilaterale, aspetto importante poichè le funzioni integrative i sensibilità svolte dalla corteccia cerebrale, riguardano le informazioni che provengono dall’emisoma contro laterale. Mentre le vie sensitive ad integrazione cortico-cerebrale sono incorciate, tutte le ie ad integrazione cortico-cerebellare sono vie non crociate

41
Q

è importante definire il lato nel cervelletto?

A

Una fibra muscoide che nasce dall’assone dei granuli termina nello stato dei granuli, ossia nella corteccia del lato destro, si estende per tutta la lamella passando da un’emisfero all’altro attraverso il verme; dunque anche se il singolo impulso giunge da una fibra muscoide originata dal lato destro in realtà le risposte elaborate dal cervelletto sono di massa, interessano cioè virtualmente tutti i neuroni di purkinje. Quindi non ha senso il lato qualora si aprli di funzioni cerebellari, le funzioni motorie somatiche gestite dal cervelletto regolano essenzialmente il tono muscolare della postura e si svolgono sempre contemporaneamente nella muscolatura di entrambi gli emisomi.
La lateralità invece esiste nel caso del cerebro -cervelletto in cui le afferenze sono incrociate fermo restando che anche qui abbiamo sempre uscite bilaterali, di conseguenza l’emicervelletto di destra riceve l’informazione dalla corteccia cerebrale si sinistra mentre le uscite interessano la corteccia cerebrale di entrambi i lati

42
Q

Quale è la funzione del vestibolocervelletto?

A

Ha funzione di integrazione del centro di integrazione della sensibilità vestibolare, cioè propriocettiva speciale non cosciente. Infatti il mantenimento della postura o dell’equilibrio durante la deambulazione sono svolti automaticamente, sulla base delle informazioni sensitive di natura propriocettiva integrate dalla corteccia del vestibolocervelletto e dello spinocervelletto.

43
Q

Quale è la funzione del cerebrocervelletto?

A

Centro di associazione:regolazione della corteccia cerebrale attraverso il circuito cerebro cerebellare. è la componente più sviluppata del cervelletto, è un centro di associazione con funzione regolatrice della corteccia cerebrale. Regola le informazioni attraverso il braccio discendente del circuito cerebro-cerebellare, e deve inviare informazioni ad essa mediante il braccio ascendente dello stesso circuito

44
Q

Cosa si intende per regolazione?

A

Presenza di informazioni derivanti da chi deve essere regolato e informazioni di risposta inviate dal centro di regolazione a chi deve essere regolato; il sistema nervoso regola gli altri apparati grazie a connessioni sensitive e motorie

45
Q

Cosa è la formazione reticolare?

A

É l’insieme di regioni della calotta del tronco encefalico, aventi struttura di sostanza reticolare;la sostanza grigia forma numerosi nuclei che non costituiscono una massa grigia unitaria, a differenza di quanto accade nel MS. Nel tronco encefalico dove sono presenti numerosi fasci che però non formano cordoni, ossia non si raggruppano a formare sostanza bianca riconoscibile, ragion per cui tra i molti nuclei ed i numerosi fasci sono presenti regioni di sostanza reticolare

46
Q

La formazione reticolare dove è presente nella calotta del tronco encefalico?

A

Una regione occupante le parti interne, i nuclei e i fasci infatti sono laterali, per cui nelle parti mediane è presente la formazione reticolare

47
Q

Quale è la differenza tra formazione reticolare e sostanza reticolare?

A

Formazione reticolare: riferita alla sostanza reticolare della calotta del tronco encefalico, maggiormente rappresentata e con una specificità funzionale. Sempre impari ma con simmetria bilaterale
Sostanza reticolare: è ubiquitaria, intesa come aspetto morfologico, senza attribuzione di un particolare significato funzionale

48
Q

Chi scopri la formazione reticolare?

A

Il prof.Moruzzi attraverso di elettrofisiologia condotti su animali da esperimento. Attraverso un singolo elettrodo stimolò un neurone trasmette un segnale a tutta la formazione reticolare del tronco encefalico da cui originano segnali che ascendono verso il prosencefalo attivandolo diffusamente. Chiamato sistema aspecifico in quanto è formato da piccoli raggruppamenti di neuroni e fasci troppo piccoli per essere riconosciuti.

49
Q

Che cosa si intende per sistema specifico?

A

Quello riguardante le vie motorie o sensitive che collegano in maniera diretta, specifica con un altro centro; il fascio spino-talamico laterale, collega neuroni della sostanza grigia del MS stabilendo un collegamento che ha un senso, ossia in questo caso trasmissione centrale di impulsi che concernono la sensibilità esterocettiva termica e dolorifica

50
Q

Che cosa si intende sistema aspecifico?

A

Formazione reticolare che si attiva in toto, e attraverso proiezioni diffuse, sia ascendenti sia discendenti, non è implicata in specifiche funzioni sensitive, ma determina attivazioni massive o deattivazioni massive. Il sistema aspecifico non serve nè per il movimento nè per la sensibilità, ha come funzione invece quella di rendere più efficiente gli altri sistemi, ne aumenta l’intensità d’azione , come se i neuroni coinvolti in una funzione sensitiva venissero pre-allertati da tale sistema o attenuati durante le fasi di riposo.

51
Q

Quale è la classificazione neurochimica dei neuroni?

A

Neuroni colinergici e serotoninergici ( funzione eccitatoria)
Neuroni dopaminergici e noradrenergici (funzione inibitoria o alterna a seconda del recettore
Neuroni peptidergici: neuroni peptidici che regolano e modulano la funzione del potenziale di membrana , più che direttamente su di esso a livello dell’elemento postsinaptico

52
Q

Come si può suddividere la formazione reticolare?

A

Sistema reticolare attivatore ascendente (SRAA)
Sistema reticolare de-attivatore ascendente (SRDA)
Sistema reticolare attivatore discendente (SRAD)
Sistema reticolare de-attivatore discendente (SRDD)
Moruzzi notò che sono divisi in piccoli raggruppamenti neuronali che hanno funzioni specifiche (quindi non sono del tutto aspecifici), semplicemente troppo piccoli da essere riconosciuti

53
Q

Come è possibile suddividere la formazione reticolare?

A

in 3 regioni diverse in successione medio laterale, estese per tutta l’altezza della calotta del tronco encefalico: una mediale (paramediana), una intermedia e una laterale. Per ciascuna di essa è inoltre identificare una parte mesencefalica, una pontina e una bulbare.
Nuclei della regione Paramediana (o nuclei del rafe): Poichè la formazione reticolare è impari mediana

54
Q

QUali sono i nuclei/neuroni della colonna paramediana della parte mesencefalica?

A

Neuroni sensitivi viscerali: fascicolo longitudinale posteriore, i neuroni sensitivi viscerali sono di 1 ordine sono periferici con sede gangliare, i neuroni sensitivi di 2 ordine presenti nella sotstanz grigia del MS (lamina6) e nel tronco encefalico limitatamente al nucleo del fascio solitario con centro di integrazione a livello dell’ipotalamo, possiamo dunque considerare un fascio spino-ipotalamico e solitario-ipotalamico fasci esistenti realmente di cui però non è nota la collocazione date le dimensioni irrisorie. QUindi in questa regione ci sono neuroni che proiettano sull’ipotalamo di ordine maggiore di 2, il fascio in cui decorrono tali fibre sensitive nella calotta si interrompono in questi nuclei reticolari sino a raggiungere l’ipotalamo è detto fascicolo longitudinale posteriore. La via della sensibilità anatomicamente è detta ganglio-spino-reticolo preso n. volte-ipotalamica
Neuroni di proiezione sui neuroni sensitivi inferiori coinvolti nella sensibilità dolorifica= Sistema antidolorifico endogeno. Sono neuroni apparentemente frammisti ai neuroni precedenti. Questa è una eccezzione in cui i fasci discendenti sono sensitivi e non motori proietando sui neuroni sensitivi inferiori. La sensibilità dolorifica consta di 2 vie: paucisinaptica (lamina 4 e nucleo bulbare del trigemino) e multisinaptica (lamina 1-2, nucleo bulbare del trigemino e nella formazione reticolare) tutti questi sono controllati da proiezioni discendenti costituendo il sistema dolorifico endogeno, formato da neuroni inibitori che riducono la trasmissione della sensibilità dolorifica

55
Q

Quali sono i nuclei/ neuroni della colonna paramediana del ponte-bulbo?

A

Neuroni motori somatici superiori da cui originano le fibre reticolo-spinali. Neuroni motori somatici sopraradicolari che controllano l’attività dei somatomotoneuroni inferiori radicolari, le efferenze dallo spino-cervelletto controllano indirettamnete attraerso i centri superiori l’attività dei somatoneuroni, i nquesti centri superiori abbiamo la formazione reticolare
-Neuroni sensitivi intercalati sulla via multisinaptica del dolore

56
Q

Quali sono i neuroni-nuclei della regione intermedia del mesencefalo?

A

-Neuroni sensitivi somatici e viscerali che ricevono afferenze da Centri Sensitivi inferiori e proiettano diffusamente su Centri Superiori (Talamo,Corteccia Cerebrale)= SRAA,SRDA
I centri sensitivi inferiori proiettano sulla corteccia via talamo, in caso di vie ad integrazione cortico-cerebrale, o sul cervelletto e questi non proiettano sulla formazione reticolare bensì originano dalla lamina 5 e terminano nel talamo, le efferenze a questa formazione reticolare arrivano tramite collaterali e i neuroni formanti la regione intermedia nella calotta del mesencefalo proiettano sul talamo e da qui sulla cotecia cerebrale. Dopo diversi studi si è capito che da questa regione dipartono proiezioni che raggiungono diffusamente la corteccia cerebrale.

57
Q

Quali sono i neuroni-nuclei della regione intermedia del ponte-bulbo?

A

1 Neuroni motori che ricevono afferenze di varia natura e proiettano diffusamente su Centri Inferiori
Effetto facilitatore (ponte) –> SRAD
Effetto inibitore (bulbo) –> SRDD
Sono neuroni che ricevono afferenze dai collaterali di fasci proiettivi discendetni motori somatici, e da qui proiettano diffusamente verso il basso sui centri inferiori
2 Neuroni che proiettano sulla corteccia cerebellare (NUCLEI PRECEREBELLARI)= fasci reticolo-cerebellari
Circuito di regolazione del SIstema Motore SOmatico

58
Q

QUali nuclei/ neuroni troviamo nella regione laterale della formazione reticolare?

A

è meno estesa verso l’alto e più estesa verso il basso (MS). I nuclei a livello del ponte: nucleo peduncolo-pontino e nucleo tegmentale-laterale. Sono importanti perchè entrano in circuiti regolativi che presentano collegamenti con il corpo striato
I nuclei a livello del bulbo: 1. Il centro respiratorio è un centro motore somatico superiore da cui originano proiezioni discendenti destinati ai somatomotoneuroni che innervano il diafrmma, che si trovano nella lamina 9 nella colonna centrale da C3 a C5 (NUcleo frenico). Il centro respiratorio (pneumotassico) determina le contrazioni ritmiche del diaframma di cui si può cambiare il ritmo perchè dettati da un centro motore somatico sottocorticale.
2. Il centro cardio-circolatorio è un centro motore viscerale superiore che regola l’attività cardiaca da cui originano proiezioni discendenti destinate ai neuroni motori viscerali ortosimpatici inferiori pregangliari siti nella lamina 7
A livello bulbo-pontino: Il locus ceruleus: si trovano neuroni che proiettano diffusamente nell’ipotalamo. L’ipotalamo è il centro di integrazione del sistema nervoso autonomo a cui quindi arrivano tutte le vie centrali delle sensibilità viscerali che provengono dal MS o dal tronco encefalico. Prima di arrivare all’ipotalamo alcune fibre delle vie sensitive viscerali intercettano neuroni dell a formazione reticolare attraverso via multisinaptiche. Il locus ceruleus regolando l’ipotalamo ha anche un ruolo cruciale nella regolazione di queste funzioni psichiche

59
Q

QUali sono i fasci della formazione reticolare?

A

Fasci proiettivi ascendenti: Alcuni fasci sono veri e propri quindi non fanno parte della formazione reticolare. Altri fscio sono distinti nel MS (spino-tettale e spino-olivare) e poi nel tronco encefalico non li possiamo più evidenziare.
Fasci sono destinati lla formazione reticolare ad esempio il fascio postero-laterale ( sensibilità dolorifica via multisinaptica) che conterrà fibre spino-reticolari che faranno interruzione nella formazione retciolare e fibre spino-talamiche che arriveranno direttamente al talamo.
Troviamo anche collaterali dei fasci ascendenti. Fasci che non terminano nella formazione reticolari
ma inviano collaterali creando i presupposti anatomici per cui, ad una info specifica veicolata da un
fascio specifico, si aggiungi anche una componente aspecifica (esempio più classico è quando si
vuole svegliare qualcuno: tramite impulsi esterocettivi meccanici (schiaffetti) o sonori (sveglia). In
questo caso non siamo in grado di inviare segnali alla corteccia cerebrale perché il soggetto dorme
e quindi la corteccia è spenta, ma tramite rami collaterali dei fasci ascendenti viene attivata la
formazione reticolare che attraverso il sistema ascendente attivatore provoca il risveglio del
soggetto).
Fasci proiettivi discendenti: La maggior parte si trova nella formazione reticolare (alcuni derivano dall’ipotalamo e trasportano info
viscerali; altri derivano dal nucleo rosso, dal complesso olivare e dai nuclei vestibolari). Non sono fasci
propri della formazione reticolare, ma non essendo facilmente individuabili sono descritti come fasci della
formazione reticolare

60
Q

Quali sono i fasci associativi presenti nella formazione reticolare?

A
Fascicolo longitudinale mediale e fascicolo longitudinale posteriore (dovrebbe essere chiamati longitudinale mediale anteriore e longitudinale mediale posteriore per correttezza anatomica).
-Il fascicolo longitudinale mediale è importante perché è un fascicolo di associazione inter-segmentaria che
serve a collegare centri sensitivi inferiori e centri motori inferiori (circuiti nervosi definiti riflessi, esistono
anche circuiti riflessi intra-segmentari). Nel tronco encefalico l’associazione inter-segmentaria avviene tra i nuclei inferiori dei nervi encefalici. Ad esempio: i nuclei vestibolari, che inviano il fascio vestibolocerebellare al vestibolo cervelletto,sono associati a nuclei come gli oculomotori. Infatti, un soggetto in altomare (che quindi presenta disturbi vestibolari) presenta delle contrazioni riflesse che portano a movimenti dei bulbi oculari che costituiscono il nistagmo. Oppure i nuclei vestibolari sono associati con il nucleo motore posteriore del vago (infatti un soggetto in alto mare ha il riflesso del vomito). Il fascicolo longitudinale mediale si trova anche a livello dei primi segmenti del midollo spinale, esso è locato nel cordone anteriore prospettando la fessura mediale, per cui svolge anche un ruolo importante anche nella
associazione inter-segmentaria spinale. Ha un ruolo importante anche per l’associazione intersegmentaria
tra il midollo spinale e il tronco encefalico. In questo fascicolo ci sono anche fibre discendenti proiettive
originate dai nuclei vestibolari,escluso il laterale. Queste sono le fibre vestibolo-spinali che trasmettono le info motorie ai somatomotoneuroni della lamina IX.
Un ulteriore contingente di
fibre che formano il fascicolo longitudinale sono le fibre reticolo-spinali che si originano da neuroni motori
della formazione reticolare. Quindi ricapitolando il fasciocolo longitudinale mediale contiene almeno 3
contingenti di fibre: (1) fibre di associazione intersegmentaria (ascedenti o discendeti)
encefalici/spianalI/encefalici-spinali; (2) fibre vestibolo-spinali, (3) fibre reticolo-spinali. (i fasci vestibolospinali,
i fasci reticolo-spinali, i fasci olivo-spinali ovvero tutti fasci che originano da centri motori superiori
sotto-corticali si possono chiamare extrapiramidali. Tutti questi fasci extrapiramidali però, come il fascio
piramidale, sono sia diretti ai neuroni motori spinali sia ai neuroni motori troncoencefalici, per cui quando si
parla di fascio rubro-spinale (ad esempio) si intendono sia fibre rubro-spinali sia fibre rubro-nucleari 
-Il fascicolo longitudinale posteriore si estende per tutto il tronco encefalico e anch’esso sarà presente nella
sostanza bianca del midollo spinale ma non si sa con quale fascio si continua. Esso trasporta soprattutto
informazioni viscerali sia sensitive (che originano dai centri inferiori sensitivi viscerali del tronco encefalico e
del midollo spinale e che terminano nell’ipotalamo) sia motorie (che dall’ipotalamo controllano i centri motori inferiori del sistema nervoso autonomo del tronco encefalico e del midollo spinale). Questo
fascicolo, formato sia fibre ascendenti sia discendenti, procede attraverso interruzioni in neuroni della
formazione reticolari (quindi le vie viscerali si definiscono vie multisinaptiche).
61
Q

Che cosa è la lamina quadrigemina?

A

È un centro di integrazione del sistema motorio
somatico poco importante poiché nell’uomo le
funzioni integrative di questo genere sono state
soppiantate dalla corteccia cerebrale.

62
Q

Quali sono le afferenze della lamina quadrigemina?

A

Afferenze: Essa riceve afferenze che concernono
la sensibilità esterocettiva dal midollo spinale e
dal tronco encefalico (infatti riceve una quota di
fibre che trasportano le sensibilità esterocettive:
tattile fine e discriminata, tattile grossolana e
non discriminata, dolorifica, termica. Tutte vie
che hanno integrazione per lo più corticocerebrale).
Infatti, abbiamo descritto un fascio
spino-tettale. Inoltre, riceve anche afferenze concernenti l’esterocezione speciale ovvero riceve fibre dalla via uditiva e dalla via visiva centrale.

63
Q

Quali sono le efferenze della lamina quadrigemina?

A

Efferenze: Dalla lamina quadrigemina parte il
fascio tetto-spinale: che invia informazioni ai
somatomotoneuroni.
Si osserva come anche la lamina quadrigemina è
organizzata a strati, tipico di un centro di integrazione.