capitolo 1 e 2 Flashcards

1
Q

Modello sociale della disabilità

A

Vede la disabilità come le barriere attitudinali, fisiche, sistemiche, comunicative e tecnologiche create dalla società. Non nega l’impatto della menomazione di un individuo, ma cerca di affidare alla società la responsabilità di accogliere le persone che vivono con una disabilità, piuttosto che aspettarsi che l’individuo si adatti alla società.
é quindi la società, con i propri modelli culturali, che rende inabili determinate persone non garantendo loro pari opportunità di partecipazione.
La disabilità è una dimensione della diversità umana.

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2
Q

Il Metodo Waldorf

A

Proposto da Steiner, mira prima di tutto a nutrire l’animo dell’essere umano, in modo da renderlo libero. L’apprendimento passa in secondo piano perchè da molta importanza all’immaginazione, che cerca di stimolare, assieme alla creatività, con l’arredamento a misura di bambino da poter spostare o trasformare, attraverso giocattoli grezzi che si prestano ad essere usati in modi diversi.
l’apprendimento della lettura e della scrittura viene proposto solo dopo i sette anni.
i bambini seguono un ritmo regolare così da trovare sicurezza nelle loro abitudini, importanti in questa età.
l’arte e i lavori manuali hanno un ruolo di primaria importanza.

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3
Q

il capability approach o approccio delle capacità

A

Formulato da Amartya Sen è una teoria che offre una prospettiva innovativa sulla valutazione del benessere umano, la quale si concentra sulla libertà individuale e sulle opportunità che le persone hanno di condurre le vite che desiderano. In particolare, riconosce che la persona alla quale sono diretti atti di assistenza o aiuti allo sviluppo non va considerata un recettore passivo ma un agente in grado di identificare obiettivi prioritari.
Questo obiettivo può essere perseguito considerando, valorizzando e massimizzando le capabilities e i funzionamenti che le persone sono di fatto in grado di mettere in atto e far funzionare, anche se si tratta di persone con menomazioni.
Concetti chiave sono quelli di funzionamento e capacità.

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4
Q

FUNZIONAMENTO secondo Sen

A

i funzionamenti sono i risultati acquisiti dall’individuo in ambiti diversi.
Non è solo ciò che l’individuo fa, ma anche quello che egli è.
Sono considerati come realizzazioni di uno stato potenziale del soggetto definito capacità.

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5
Q

CAPACITA’ secondo Sen

A

una capacità è una potenzialità della persona, qualcosa che richiede e a volte attende di essere realizzato.
é intesa come un’opportunità, cioè la presenza di condizioni esterne favorevoli, potenzialità.
è sempre specificata dalle combinazioni alternative dei funzionamenti che è possibile acquisire.

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6
Q

cos’è l’AGENCY secondo Sen

A

capacità e propensione della persona di determinare, nel limite del possibile, la realizzazione del proprio progetto di vita

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7
Q

Le CAPACITA’ ESSENZIALI del funzionamento umano secondo Martha Nussbaum

A

propone un elenco delle capacità essenziali che ritiene siano fondamentali per il funzionamento umano e per il raggiungimento di una vita buona. Queste capacità forniscono una base concettuale per valutare il benessere umano e comprendere le opportunità di sviluppo.

1 VITA: La capacità di vivere una vita sana e di avere un’aspettativa di vita sufficientemente lunga.
2 SALUTE FISICA: avere la capacità di avere una buona salute, inclusa la possibilità di accedere a cure mediche e trattamenti sanitari.
3 INTEGRITA’ FISICA: capacità di muoversi liberamente e di avere il controllo del proprio corpo
4 SENSI, IMMAGINAZIONE E PENSIERO: essere in grado di usare pienamente i sensi, di immaginare, pensare e ragionare
5 EMOZIONI: La capacità di provare emozioni e di avere relazioni interpersonali significative, evitando l’isolamento e la solitudine.
6 RAGION PRATICA: capacità di applicare la ragione e la moralità alle scelte e alle azioni quotidiane. essere in grado di formarsi una concezione del bene e di impegnarsi nella riflessione critica sul modo in cui pianificare una propria forma di vita
7 UNIONE: essere in grado di vivere con gli altri e rispetto agli altri, di riconoscere e mostrare interesse per altri esseri umani; essere capace sia di giustizia che di amicizia; avere le basi sociali per il rispetto di sè
8 ALTRE CAPACITA’: riconoscimento di valore alle affezioni per animali e piante
9 GIOCO: essere capaci di ridere, giocare e godere di attività ricreative
10 CONTROLLO SULL’AMBIENTE: politico, quindi essere in grado di partecipare effettivamente alle scelte politiche che regolano la propria vita, e materiale, quindi essere in grado di avere proprietà, in termini di possibilità concrete.

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8
Q

metodo Montessori

A

è un metodo di insegnamento che pone al centro la libertà e la creatività dei bambini;
fa acquisire al bambino alti livelli di autonomia;
valorizza l’ambiente di apprendimento e i materiali didattici;
il ruolo dell’insegnante è strutturare l’ambiente, aspettare affinchè i bambini svolgano il loro compito, osservarli, rispettare i loro ritmi.
I bambini sembrano poi più preparati per affrontare la scuola elementare nella lettura e matematica rispetto agli alunni non montessoriani. si sono anche dimostrati migliori in alcune “funzioni esecutive”, nella capacità di adattarsi ai problemi in evoluzione e complessi.

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9
Q

differenza tra ICD e ICDH

A

L’ICD (International Classification of Diseases) considerava in modo lineare la relazione tra **eziologia, patologia e manifestazione clinica, e mirava alla diagnosi e alla cura. L’ICDH** (International Classification of Impairment, Disabilities and Handicaps) inizia a considerare le conseguenze delle malattie, dato che era il motivo per cui le persone si rivolgevano ai servizi sanitari, e questo attraverso un approccio biopsicosociale coinvolgente la malattia/infortunio, la menomazione, la disabilità e l’handicap (=svantaggio).

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10
Q

definizione MENOMAZIONE

A

qualsiasi perdita o anormalità a carico di una struttura o funzione psicologica, fisiologica o anatomica

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11
Q

definizione DISABILITA’

A

qualsiasi limitazione o perdita (conseguente a menomazione) della capacità di compiere un’attività nel modo o nell’ampiezza considerati normali per un essere umano

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12
Q

definizione HANDICAP

A

condizione di svantaggio conseguente ad una menomazione o disabilità che in un certo soggetto limita o impedisce l’adempimento del ruolo normale in relazione all’età, sesso e fattori socio-culturali.

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13
Q

Novità nell’ICDH-2

A

Insieme ai tre livelli di classificazione precedentemente usati (menomazione, disabilità, handicap), vengono inseriti i fatti contestuali (esterni-ambientali e interni-personali)

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14
Q

ICF cos’è

A

Di fatto è la versione definitiva dell’ICIDH-2 ed è la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute. Non è più una classificazione delle conseguenze delle malattie, ma una rassegna delle “componenti della salute”, che non sono più finalizzate a individuare e proporre solo gli impatti negativi che le malattie possono esercitare sulla vita delle persone, ma piuttosto consentono di descrivere e classificare in modo positivo le situazioni di volta in volta considerate.
Essa descrive due domini:
- le funzioni e le strutture corporee, dalla prospettiva dell’organismo
- l’attività svolta e i livelli di partecipazione, dalla prospettiva della persona in quanto individuo ed essere sociale

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15
Q

la disabilità nell’ottica dell’ICF

A

viene intesa come il risultato di una complessa interazione/relazione tra condizione di salute, fattori personali e fattori ambientali (in un’ottica bio-psico-sociale) e non più come una relazione causale di tipo lineare.

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16
Q

qual è lo scopo ultimo dell’ICF?

A

proporre un linguaggio uniforme e un quadro all’interno del quale descrivere la salute e gli ambiti a essa connessi, come l’educazione e il lavoro.

17
Q

le dimensioni fondamentali dell’ICF

A

Considera quattro dimensioni fondamentali che concorrerebbero a determinare il funzionamento delle persone e, tutto sommato, il loro livello di benessere.
- la dimensione del CORPO che si articola in due sottocomponenti:
> Funzioni corporee, fisiologiche o psicologiche: riguardano il funzionamento del cervello e del sistema nervoso centrale (es. funzioni mentali, sensoriali, dei sistemi fisiologici, digestive, metaboliche ecc.)
> Strutture corporee: si riferiscono all’adeguatezza/completezza delle parti anatomiche del corpo (organi, arti e loro componenti)
- dimensione delle ATTIVITA’, che si riferisce ai comportamenti che le persone mettono in atto al fine di svolgere compiti, mansioni e azioni; le disabilità che nella prima edizione si riferivano a scostamenti per eccesso o difetto in relazione a ciò che generalmente viene realizzato nella vita di tutti i gg, vengono ora presentate in termini di “limitazioni nelle attività” (es. attività di apprendimento, comunicative, motorie, relative alla cura della persona ecc.)
- dimensione della PARTECIPAZIONE, che si riferisce al livello di coinvolgimento** di una persona nelle situazioni di vita in relazione alla sua salute, alle **condizioni e alle funzioni corporee, alle attività che è in grado di svolgere e ai fattori contestuali che le sono proprie; quelli che nella prima edizione erano presentati come handicap vengono ora considerati “restrizioni alla partecipazione” (es. partecipazione alle cure personali, allo scambio di info, all’istruzione ecc.)
- i FATTORI CONTESTUALI, che rappresentano l’intero background della vita e della conduzione dell’esistenza dell’individuo, includono:
> i fattori ambientali, organizzati in due livelli: Individuale, ovvero l’ambiente personale della persona, con le sue caratteristiche fisiche e materiali; Sociale, ovvero i servizi e le varie interazioni nella comunità
> fattori personali: caratteristiche personali che non fanno parte della condizione di salute come sesso, razza, età, forma fisica, stile di vita, abitudini ecc.

18
Q

cosa sono i Core Sets ICF ?

A

Fanno parte degli strumenti che sono stati costruiti per permettere un utilizzo dell’ICF più agile nella pratica clinica e nella ricerca se si considera, infatti, che la classificazione comprende più di 1400 categorie.
Rappresentano una lista di categorie estratte dall’ICF, rilevanti per la maggioranza dei pazienti con una
specifica patologia; il loro scopo è quello di rappresentare il paziente prototipico definendo che cosa debba essere
valutato (classificazione) e non come misurazione.

19
Q

Scopi e punti di forza dei Core Sets ICF

A
  • nella pratica clinica aiutano a STANDARDIZZARE e strutturare la descrizione del funzionamento e facilitano la valutazione
  • è possibile l’elaborazione di GRAFICI che consentono di identificare i punti di forza e di debolezza del funzionamento di un individuo
  • permettono di fare dei CONFRONTI sul prima/dopo un intervento riabilitativo e di monitorare gli esiti
  • aiutano i PROFESSIONISTI a tenere in considerazione tutti gli aspetti potenzialmente rilevanti del funzionamento, anche in aree che vanno oltre al loro specifico ambito professionale
  • consentono di individuare quali STRUMENTI più idonei da utilizzare nella valutazione
20
Q

Cos’è l’ICF-CY?

A

è la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute per bambini e adolescenti.
Specifica per le PRIME DUE DECADI di vita.
è separato da quello degli adulti perchè in questa fascia di età le manifestazioni di disabilità e le condizioni di salute sono diverse nella loro natura, intensità e impatto, in particolare per quanto riguarda i CAMPBIAMENTI associati allo SVILUPPO.
Non è una diagnosi ma un PROFILO del funzionamento.
Volto a DOCUMENTARE le caratteristiche dello sviluppo del bambino e l’influenza dell’ambiente circostante e può essere usato da chi eroga servizi, dagli utenti e da tutti coloro che hanno a che fare con la salute, l’istruzione e il benessere di bambini e adolescenti, così da facilitare la documentazione e la misurazione della salute e della disabilità.

21
Q

i qualificatori dell’ICF-CY

A

rispetto all’ICF amplia i qualificatori per consentire l’inclusione di aspetti legati allo sviluppo del bambino, per questo si propone di:
- considerare la situazione del bambino sistematicamente connessa a quella del suo CONTESTO FAMILIARE (ruolo dell’ambiente fisico e sociale è cruciale in questa età)
- tenere presente le specificità del cosiddetto RITARDO EVOLUTIVO nella comparsa di funzioni, strutture o capacità; spesso serve come base per identificare i b maggiormente a rischio di disabilità
- considerare ed enfatizzare i **FATTORI CONTESTUALI E AMBIENTALI **che riguardano gli atteggiamenti nei confronti dei problemi della salute, dell’educazione, delle disabilità, dell’inclusione ecc. che le persone in un determinato contesto di fatto possono manifestare, e le caratteristiche fisiche e sociali che specificano un determinato ambiente
- di considerare con particolare attenzione il costrutto della PARTECIPAZIONE, in quanto la natura e la complessità dell’ambiente sociale cambiano nel tempo tra la prima infanzia e l’adolescenza

22
Q

Cos’è il FACTER ?

A

Il Functional Assessment and Curriculum for Teaching Everyday Routines, è uno strumento alternativo all’ICF-CY di natura più marcatamente educativa e didattica.
è un programma da utilizzare con studenti con disabilità sia per l’assessment che per l’insegnamento delle routine quotidiane e delle abilità ad esse associate. Permette di perseguire specifici obiettivi e di potenziare l’indipendenza.
è utile in contesto abilitativo/riabilitativo ma anche in contesti inclusivi, nell’inclusione scolastica.

23
Q

qual è lo scopo fondamentale del FACTER?

A

favorire le routine quotidiane stimolando al contempo le abilità essenziali per la vita.

24
Q

In quante fasi è articolato il FACTER?

A

Tre fasi:
- assessment: l’educatore/operatore esegue la valutazione iniziale delle routine, sceglie le routine per valutare la performance, sceglie specifiche abilità associate a ogni routine, conduce la valutazione della performance delle routine e delle abilità associate;
- Insegnamento: l’ecucatore/op sceglie le routine e le abilità associate che costituiscono una priorità per l’intervento, procede con l’insegnamento, conduce una valutazione della performance;
- valutazione: l’ed/op, se gli obiettivi sono stati raggiunti, sceglie una nuova routine da insegnare, sennò prepara altre attività di insegnamento relative alle aree che meritano attenzione

25
Q

Cos’è la SUPPORT INTENSITY SCALE?

A

scala multidimensionale che si propone di aiutare i servizi territoriali e i suoi specialisti nel compito impegnativo di individuazione dei supporti e dei bisogni di sostegno delle persone con disabilità intellettive ed evolutive. Quindi dei supporti di cui queste persone potrebbero avvalersi per poter svolgere in modo maggiormente soddisfacente alcune attività della loro vita quotidiana.

26
Q

come è strutturata la SIS?

A

in tre sezioni aventi per oggetto i sostegni che sarebbe opportuno prevedere in sede di programmazione di un intervento in favore di una persona con disabilità:
- scala dei BISOGNI DI SOSTEGNO (sei sottoscale che descrivono le attività che possono essere considerate per individuare gli aiuti e i sostegni ritenuti necessari: vita domestica; in comunità; apprendimento; occupazione; salute e sicurezza; attività sociali)
- scala SUPPLEMENTARE DI PROTEZIONE E TUTELA LEGALE (otto item correlati alle att di tutela e difesa più in generale es. se stessi, denaro , servizi legali, proteggersi dallo sfruttamento ecc)
- scala dei BISOGNI DI SOSTEGNO NON ORDINARI DI TIPO MEDICO E COMPORTAMENTALE (15 condizioni mediche e 13 problemi di comportamento che tipicamente richiedono maggiori livelli di sostegno)

27
Q

Cosa sono le life skills (competenze per la vita) per l’OMS e quali sono?

A

Abilità che sarebbe opportuno apprendere e sviluppare per relazionarsi adeguatamente agli altri e per far fronte efficacemente alle richieste e alle sfide della vita di tutti i giorni, comprese quelle ascrivibili alle questioni della salute.
L’OMS ha definito un nucleo fondamentale delle life skills costituito da 10 competenze particolarmente importanti:
- Decision making
- Problem solving
- Pensiero creativo
- Pensiero critico
- Comunicazione efficace
- Capacità di relazioni interpersonali
- Gestione delle emozioni
- Gestione dello stress
- Autoconsapevolezza
- Empatia

28
Q

cos’è l’ICCC?

A

Innovative Care for Chronic Conditions, ovvero un modello di assistenza innovativa del malato cronico, proposto dall’OMS. E’ un approccio o quadro di riferimento progettato per affrontare in modo innovativo le sfide associate alle malattie croniche, che si basa sulla convinzione che si raggiungano esiti positivi solo quando pazienti, famiglie, team sanitari e supporter della comunità preparati, informati e motivati lavorano assieme.
Integrazione, decentramento e multidisciplinarietà diventano i termini chiave nella gestione della cronicità.

29
Q

Quali sono le componenti fondamentali dell’ICCC e di cosa si occupano?

A
  • organizzazione sanitaria: supportare l’autogestione e la prevenzione; organizzare team sanitari; utilizzo di sistemi informativi; incoraggiare la qualità dell’assistenza sia attraverso la leadership che gli incentivi;
  • comunità: mobilitare e coordinare le risorse; fornire servizi complementari; accrescere la consapevolezza e ridurre lo stigma;
    -ambiente politico: rafforzare le partnership; sviluppare ed allocare risorse umane; fornire leadership e tutele; politiche integrate, promuovere finanziamenti consistenti; supportare i quadri di riferimento legislativi.

La diade paziente-team diventa una triade paziente-team-comunità