Cap. 8 Flashcards
Valore/prezzo di riserva
Il prezzo massimo che ogni consumatore è disposto a pagare per un determinato bene, il valore che egli associa a tale bene.
Dato il prezzo di mercato p, tutti i consumatori che partecipano allo scambio avranno un valore di riserva ≥ p
Come si articolano domanda e offerta
Le curve di domanda si distribuisce in termini di disponibilità a pagare (DAP), associata al valore di riserva. La curva di offerta è invece articolata in funzione della disponibilità ad accettare (DAA).
Eccesso di domanda e eccesso di offerta.
Dato un prezzo di mercato, osserviamo:
- un eccesso di domanda, se la quantità domandata è maggiore rispetto a quella offerta.
- un eccesso di offerta, se la quantità offerta è maggiore rispetto a quella domandata.
Data questa situazione, i venditori/compratori osservano di poter trarre beneficio proponendo un prezzo diverso da quello di mercato, e diventano quindi price maker fino a che il mercato non si riassesta sul nuovo prezzo proposto.
Legge del prezzo unico
Tutti le transazioni avvengono allo stesso prezzo.
Equilibrio concorrenziale
- L’equilibrio di mercato è concorrenziale quanto tutti gli agenti, venditori e compratori, si comportano da price taker (Vige la LEGGE DEL PREZZO UNICO). - La quantità domandata eguaglia quella offerta (D = O).
- Tutti i possibili guadagni vengono realizzati (Si è in una situazione PARETO-EFFICIENTE).
Impresa price-taker
Il prezzo di mercato è percepito come un valore dato, l’impresa non trae vantaggio dal cercare di vendere i beni prodotti a un prezzo diverso da quello di mercato, in quanto non ha potere di influenzare quest’ultimo.
p* = CMg
L’impresa price-taker può scegliere una sola variabile: la quantità prodotta al fine di massimizzare i profitti.
Impresa price-setter
L’impresa price-setter sceglie il prezzo a cui vende i propri prodotti sul mercato, in quanto i suoi sono prodotti differenziati.
Mercato di concorrenza perfetta
- C’è un numero elevato di produttori di beni non differenziati
- Le imprese sono price-taker
- L’impresa sceglie la quantità in modo tale che p* = CMg così da massimizzare i propri profitti
- Non c’è interesse a fare ricerca e sviluppo o pubblicità, in quanto beneficerebbe in uguale misura a tutto il mercato
- Il profitto economico di lungo periodo è = 0 ; entrare in uno specifico mercato non garantisce rendite economiche rispetto a qualunque altro mercato
- In questo mercato tutti i possibili guadagni vengono realizzati, e ogni intervento determina una perdita di surplus
Mercato con imprese monopoliste
- Le imprese sono monopoliste in quanto hanno prodotti DIFFERENZIATI o percepiti come tali (= sono le uniche nel mercato a produrre un determinato prodotto) –> sono price-setter
- C’è interesse a fare pubblicità perché beneficia solo la propria azienda, è importante che i consumatori percepiscano la differenziazione tra i prodotti
- C’è interesse nella ricerca e sviluppo per migliorare il proprio prodotto, e a impedire ad altre imprese di replicarlo
Curva di domanda di mercato vs. impresa price-taker
- Domanda di mercato: retta negativamente inclinata, aumenta la quantità al diminuire del prezzo
- Domanda dell’impresa price-taker: linea orizzontale, in quanto lo scambio è possibile solo al prezzo dettato dal mercato, e l’unica variabile che l’impresa può stabilire è la quantità prodotta
Massimizzazione del profitto per un’impresa price-taker
Un’impresa price-taker massimizza il profitto quanto CMg = p*; quindi quando sceglie una quantità tale che il costo marginale eguagli il prezzo.
Questo significa che nelle rappresentazioni grafiche la curva di offerta individuale si sovrappone a quella del CMg.
Azienda in perdita
Se il prezzo di mercato si abbassa oltre una certa soglia (la curva dei profitti nulli) l’impresa entra in perdita. Il punto in cui p* = CMg diventa il punto che minimizza la perdita.
L’azienda può operare se π < 0 nel breve periodo e valutare se rimanere nel mercato se riesce almeno a coprire i costi variabili.
Perché nell’equilibrio di lungo periodo p* = CMg = CM e π = 0
Perché se i produttori possono permettersi di vendere a un prezzo più alto del costo marginale, stanno ottenendo un profitto economico rispetto ad altri mercati. Questo porterà imprese che operano in altri mercati a spostarsi in quello che genera profitto. Un aumento del numero di imprese si traduce in un aumento dell’offerta, che determina un riassestamento su un nuovo equilibrio in cui il prezzo di mercato è minore di prima. Questo processo si ripete finché il prezzo non eguaglia i costi marginali.
Perdita secca
Parte del beneficio che viene perduta quando si interviene sul mercato e si istituisce un’allocazione diversa da quella di equilibrio Paretiano.
Assunzioni per la condizione di Pareto-efficienza
- Tutti gli agenti sono price-taker
- Lo scambio è regolato da un contratto completo che definisce il rapporto tra le parti in ogni circostanza
- Il funzionamento del mercato non interessa in alcun modo attori esterni