Cap. 1 - Macchiavelli Flashcards

1
Q

Concetto di del potere

A

Il potere è un concetto moderno, i classici non lo avevano concettualizzato. Producono piuttosto un concetto di governo. La modernità politica mette al mondo alcuni concetti, e attribuisce nuovi significati ad altri (es. democrazia greca vs. Democrazia contemporanea).

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2
Q

Potere moderno

A

Il potere moderno viene inteso come la capacità di ottenere obbedienza con l’uso della forza, esercitando una coazione. Al potere politico moderno non si può che ubbidire.

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3
Q

Manifestazione storica del potere politico

A

Storicamente il potere politico si è manifestato con il potere dello stato, il potere sovrano.
Lo stato la è forma politica inventata dalla modernità. Le prime teorizzazioni sullo stato risalgono al ‘500, e la prima apparizione dello stato che esercita il potere sovrano si ha con la rivoluzione francese. Esistono altre forme di aggregazioni: principati, comuni, monarchie, etc. ma non lo stato.

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4
Q

La diffusione dello stato

A

Per la prima volta una forma politica molto piccola si diffonde in tutto il mondo. Prima le uniche forme che cercavano di occupare tutto il territorio conosciuto erano gli imperi. Lo stato per primo si pluralizza, si diffonde in modo plurale attraverso territori con forme politiche e culture molto differenti. Si propone come forma politica universale, chiunque può essere cittadino del suo stato.

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5
Q

La struttura fondamentale dello stato

A

Si esercita sui suoi cittadini in un rapporto che, ridotto agli estremi, si può esemplificare in una linea retta di comando-obbedienza. Lo stato si è diffuso perché la sua struttura fondamentale è molto semplice.

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6
Q

Efficacia dello stato

A
  • Costruisce una narrazione per cui obbedire alla legge dello stato è l’unico modo di essere liberi. Crea una connessione tra il potere sovrano e l’esercizio della libertà.
  • Sostiene che all’origine dello stato ci sia una decisione volontaria di adesione: siamo “noi” che abbiamo voluto lo stato quindi obbedendo allo stato obbediamo a noi stessi e quindi siamo liberi, non siamo sottomessi a nessun altro. Quello dello stato è un meccanismo che si auto-sostiene.
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7
Q

Affresco del buon governo

A

Di Ambrogio Lorenzetti, a Siena. L’affresco si estende in orizzontale: il buon governo si esplicita in orizzontale. L’affresco è policromo, i colori trasmettono un senso di armonia, non di caos.
La figura in altro sulla destra è il buon governo, rappresenta il potere politico, che è contornato dalle virtù cardinali. La donna in grande sulla sinistra rappresenta invece la giustizia: il buon governo è quello che amministra la giustizia. Di fianco, premi e punizioni. Gli angeli sopra suggeriscono che la giustizia e il governo umani sono al di sotto della giustizia e del governo di Dio. Sotto tutti i dignitari di corte, rappresenta una pluralità di persone che sono tutte diverse (si vedono le differenze di ruolo, di ceto) ma tutti in armonia e in ordine.
Sulla parete opposta il cattivo governo, rappresentato dal diavolo. Le campagne sono devastate e le case diroccate. I colori sono cupi e nel cielo volano i diavoli.
Nelle pareti laterali gli effetti del buon governo e del cattivo governo. Le campagne del buon governo invece sono ordinate e floride.

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8
Q

Concezione del governo pre-moderna

A

Questo principio ha governato l’Europa per 2000 anni, rispondeva alle necessità. La politica era concepita come prodotta dall’ordine naturale delle cose. Se tu ti inserisci e rispetti l’ordine delle cose (fare il contadino se sei contadino, fare il re se sei nato re), puoi aspettarti la salvezza. L’Europa era tutta cristiana, quindi i principi cristiani pervadevano tutti gli aspetti della vita sociale.

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9
Q

I cambiamenti del 14/15o secolo

A
  • Cambiamenti culturali, sociali ed economici dalla scoperta delle Americhe: nuovi prodotti; metalli preziosi, nativi americani
  • Crisi delle due autorità politiche che governano l’Europa: papato e impero.

Questa serie di cambiamenti rende sempre più difficile la vita armoniosa e ordinaria, un ordine millenario si sgretola; viene avvertita come sempre meno sopportabile la supremazia della chiesa di Roma.

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10
Q

La scoperta dell’America: i nativi

A

La presenza di altre persone genera discussioni: sono esseri umani? E se lo sono, perché non conoscono Dio? Oppure non sono uomini ma animali, e quindi vanno trattati come tali?
Queste sono le due uniche opzioni perché nelle scritture (aristotelismo+chiesa) non ci sono altre possibilità, per l’uomo europeo il creato è una cosa data e non viene messo in discussione. Visto che non ci sono queste persone nelle scritture, bisogna creare dei criteri epistemologici nuovi.
Il consenso definitivo è che siano umani e in quanto tali vadano convertiti per la loro “salvezza” > conversioni forzate e uccisioni di chi rifiuta.

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11
Q

Fenomeno delle Enclosures

A

Recinzione dei terreni comuni e appropriazione di questi parte di alcuni. Il risultato sono milioni di contadini in povertà, perché non sanno dove far pascolare le pecore. Quindi da una parte ci sono i proprietari che decidono chi può usare i pascoli, dall’altra l’inurbamento di moltissimi contadini che cercano fonti di guadagno/sostentamento alternative.
Disuguaglianza tra chi ha i terreni (mezzi di produzione) e chi non li ha > fenomeno progenitore del capitalismo.

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12
Q

La nuova idea di ordine politico; limitazione al potere del papa

A

- 1513: Esce “Il Principe” di Macchiavelli
- 1517: 97 tesi di Lutero

Questi due cambiamenti contribuiscono a diffondere una nuova idea di ordine politico e di politica. Entrambi sottraggono l’azione del principe al controllo spirituale del Papa, si avvia un processo lunghissimo che porta alla laicizzazione e l’autonomia della politica.

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13
Q

Contesto storico di Macchiavelli

A

Firenze: rivolta contro i Medici, il potere viene preso dai “rappresentanti del popolo” (rappresentanti delle corporazioni), viene adottato un modello repubblicano derivato dalla repubblica di Roma (mito della libertà politica). Macchiavelli è segretario di stato. Quando tornano i Medici, viene esiliato.

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14
Q

La fortuna

A

Per Macchiavelli il divenire storico è determinato dalla fortuna (il caso). Non vi è un ordine o un senso preciso. Non c’è un progresso/evoluzione, quindi si possono imitare gli antichi.
La fortuna non può essere controllata ma può essere arginata dall’agire politico virtuoso. Il principe virtuoso deve essere consapevole di questa cosa.
Il contadino sa che il fiume in piena distrugge i campi e quindi fortifica l’argine, pur sapendo che prima o poi ci sarà una piena troppo forte e il raccolto sarà comunque distrutto.

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15
Q

Cesare Borgia

A

Il modello di Macchiavelli non ha vinto, perché è un modello molto costoso in termini di vite umane. Il prototipo di Principe per Macchiavelli è Cesare Borgia. Cesare Borgia, ha molto potere perché figlio del papa e ottimo condottiero.Però si ammala di malaria e non ha più le forze per condurre l’esercito, il papa muore e con il successivo cambiano le alleanze > questa è la contingenza, il caso.

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16
Q

Il riscontro

A

M. individua 2 aspetti della realtà politica: la qualità dei tempi e la natura degli individui. Il successo politico si misura sulla base del riscontro di questi due elementi. Il principe abile è capace di riconoscere le condizioni in cui si trova e adattarsi a queste. Però siccome i tempi cambiano casualmente, non si può determinare a priori cosa avrà successo, e il principe si troverà sempre a dover affrontare complicazioni da questi due fronti.

17
Q

2 Opere principali di Macchiavelli

A

Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio: trattato sulla repubblica, commento sull’opera dello storico romano Livio
Il Principe: trattato sul principato

18
Q

La fragilità delle forme politiche

A

M. osserva che esiste una pluralità di forme politiche, che si differenziano per i loro umori, cioè i loro principi politici primari. Osserva anche che ciascuna forma degenera con facilità e scivola in un’altra.
Principe > tiranno > sconfitto dagli ottimati > oligarchi > abbattuti dalla repubblica popolare > che diventa licenziosa > nuovo principe

19
Q

Il conflitto

A

In M. il conflitto ha valore positivo, è il motore della vita politica e consente di ottenere la libertà. Roma è rimasta libera perchè é riuscita a canalizzare le spinte di patrizi e plebei verso uno spazio istituzionale e pubblico, ovvero il tribunato della plebe. Il tribunato aveva il potere di veto, e questo consentiva di aprire il conflitto. Il conflitto produce libertà se è motivato dalla ricerca di grandezza e libertà per la repubblica.
Il popolo deve essere armato, costituisce la forza militare della repubblica e quindi non può essere disarmato, ma questo genera tumulti. Il conflitto va incanalato perché possa essere usato politicamente, e bisogna impedire che si esaurisca in spazi privati.

20
Q

La scelta filopopolare

A

Per M. il popolo è più saggio e costante di un principe, e ha desideri meno dannosi. I grandi hanno il desiderio di dominare, vogliono sottrarsi dal vivere politico perchè si sentono migliori degli altri. Il popolo ha come unico desiderio il non essere oppresso e il vivere libero. Razionalmente, il popolo ha meno opportunità di usurpare la libertà e l’uguaglianza, i nobili hanno le risorse per farlo.

21
Q

Libertà in Macchiavelli

A

La libertà è conflittuale e agonistica, attiva, intesa come libertà di partecipazione alla politica.

22
Q

Religione

A

La religione in Macchiavelli ha funzione strumentale, viene utilizzata dalla politica per indurre il popolo all’obbedienza. A Roma ha fortificato l’unità della forma politica in quanto aveva dimensione civile e non privata.

23
Q

Corruzione

A

La corruzione è la “malattia” del corpo politico, la ricerca del bene di una parte e non più del tutto, è la fine della virtù politica. Nel caso di Roma è la cristalluzzazione delle disugiaglianze, che mette in crisi la libertà. L’unico modo sarebbe rinnovare le istituzioni, ma non è possibile.

24
Q

Repubblica e principato: il realismo politico

A

Macchiavelli ha un approccio di realismo politico. Secondo lui sia per istituire un principato in un contesto egualitario, sia per istituire una repubblica in un contesto aristocratico, ci vuole tempo. Il successo avverrà solo nei tempi lunghi dopo aver creato le condizioni strutturali necessarie.

25
Q

Conseguenze politiche della religione cristiana

A

Questa religione è problematica perché mette in secondo piano l’amore per libertà e grandezza, e si promuove valori privati (umiltà, passività). Il cristianesimo ha reso il mondo un mondo di privati, in cui la spinta alla libertà civile è sostituita dall’avarizia e interesse per l’arricchimento. Questa condizione non apre le menti alla dimensione politica del vivere libero.

26
Q

Il principato

A

Unica forma politica possibile assieme alla repubblica. La seconda resta l’ideale politico, ma il principato può esserne surrogato. La virtù non è diffusa nel corpo politico ma catalizzata dal principe.

27
Q

Il principe

A

Il principe ha come scopo non governare l’esistente, ma di lasciare nella storia segno di sé, avere gloria. Gli uomini che ricordiamo nella storia sono i grandi condottieri e le grandi città, quindi il principe ha come obiettivo quello di realizzare il più possibile la gloria della sua città facendo guerra e allargando il proprio territorio.
Non è un tiranno perchè un tiranno si occupa solo di interessi personali, mentre il principe fa guerra per la grandezza della città.

28
Q

L’antropologia negativa

A

Propone alla base un’antropologia negativa, opposta a quella cristiana. Per il cristianesimo l’uomo è bello e ordinato, armonico. Per M. l’uomo è un miscuglio disordinato di razionalità e animalità. L’immagine è quella mitologica del centauro, metà umano e metà cavallo scalciante. Il Principe deve sapere che ha a che fare con un uomo razionale e passionale: deve essere abbastanza volpe (furbo) e abbastanza leone (forte) da sfruttare il materiale umano per la gloria della sua città.

29
Q

Etica e politica

A

Nella concezione macchiavelliana la politica viene sottratta dalla sfera morale. Moralmente i vizi rimangono tali, ma se ben utilizzati diventano virtù politiche. Questo perché nella sfera politica è bene ciò che porta al successo del principato, e il principe deve perseguire questo obiettivo anche a costo di violare l’etica cristiana. Il principe deve essere disposto a perdere la sua anima e a entrare nel male qualora serva per salvare lo stato.

30
Q

Come si può diventare principe

A

Oltre che tramite un delitto, si può diventare principe con il supporto dei grandi oppure del popolo. Nel primo caso il principe non riuscirà né a controllarli a piacimento, né a soddisfare le loro voglie onestamente. I grandi chiederanno al principe di opprimere il popolo, e il popolo chiederà solo di non essere oppresso. Quindi per il principe è più conveniente farsi amico il popolo. Questo consentirà al principe nuovo di diventare capo anche militare del popolo, armandolo senz doverlo temere.

31
Q

Le milizie proprie

A

Secondo Macchiavelli gli eserciti mercenari sono la rovina dell’Italia, perché è sufficiente pagarli di più perché cambino fazione. Per riscattare l’Italia è invece opportuno armarsi di milizie proprie, creando un esercito animato da disciplina e dalla volontà di realizzare la grandezza dello stato.
fanteria > cavalleria
così che la guerra sia una misura di virtù e non una mera prova tecnico-economica

32
Q

Il problema della decadenza di Firenze

A

Il problema di Firenze è che le divisioni non solo continuavano a crescere dividendo tra di loro i cittadini, ma nascevano e si esaurivano sul suolo privato. Le parti in conflitto che a Roma cercavano la realizzazione di leggi, a Firenze desideravano invece la morte e l’esilio dei loro nemici, anche a costo di compromettere lo stato.