3. La Disciplina Legale del Rapporto di Lavoro Subordinato Flashcards

1
Q

Che tipo di rapporto crea il contratto di lavoro subordinato?

A

Un rapporto di durata tra lavoratore e datore di lavoro con collaborazione continua.

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2
Q

Qual è la funzione del contratto di lavoro subordinato secondo la disciplina codicistica?

A

Soddisfare l’interesse del datore di lavoro alla collaborazione e permettere al lavoratore di percepire una retribuzione.

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3
Q

Come viene regolata l’attività lavorativa del dipendente all’interno dell’impresa (durante dottrina corporativa, Codicr cevile)?

A

È regolata per evitare disfunzioni nella produzione, tutelando principalmente l’interesse del datore di lavoro.

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4
Q

Qual è l’obbligo principale del datore di lavoro?

A

Pagare la retribuzione al lavoratore.

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5
Q

Come è cambiata la protezione dei lavoratori negli ultimi decenni?

A

Nonostante una fase espansiva fino agli anni Settanta, oggi le leggi offrono protezione ai lavoratori, ma il livello delle tutele è diminuito negli ultimi decenni.

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6
Q

Come ha influenzato la Costituzione la disciplina del rapporto di lavoro?

A

Ha ampliato e completato la disciplina per tutelare il lavoro in tutte le sue forme e applicazioni, e consentire ai lavoratori di partecipare all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

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7
Q

Cos’è il potere direttivo del datore di lavoro?

A

È la facoltà del datore di lavoro di dirigere l’organizzazione dell’impresa, dare ordini e direttive ai lavoratori su come svolgere le loro mansioni.

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8
Q

In cosa consiste il potere di controllo?

A

È il diritto del datore di lavoro di verificare che le direttive siano eseguite correttamente e che il regolamento aziendale sia rispettato.

Può servirsi guardie giurate (solo per proteggere il patrimonio aziendale, perchè controllo occulto è illegittimo). Può incaricare i dipendenti. I controlli a distanza (com impianti audiovisivi) sono legittimi solo per esigenze organizzative, sicurezza del lavoro e tutela del patrimonio aziendale.

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9
Q

Cosa comprende il potere disciplinare?

A

È la facoltà del datore di lavoro di sanzionare i dipendenti per violazioni dei doveri di diligenza, obbedienza e fedeltà. Finalizzato a supportare il buon funzionamento dell’organizzazione produttiva e regolare svolgimento dell’attività. È facoltativo, eccezione se violazione di lavoratore ha causato violazione di sicurezza, ho danno ai altri dipendenti.

Le sanzioni devono essere proporzionate all’infrazione commessa.

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10
Q

Quali sono i limiti sostanziali del potere disciplinare?

A

La sanzione deve essere proporzionata all’infrazione. Non sono ammesse sanzioni che modificano in modo definitivo il rapporto di lavoro, eccetto il licenziamento disciplinare.

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11
Q

Quali sono i passaggi (limiti) procedurali necessari per applicare una sanzione disciplinare?

A

Il datore di lavoro deve:

  1. Adottare e rendere noto un codice disciplinare ( Contiene delle violazioni che possono generare sanzioni e quantità di quest’ultime)
  2. Divieto di applicare sanzioni al lavoratore senza prima comunicargli per iscritto la contestazione d’addebito e ascoltare la sua difesa con possibile assistenza di un rappresentante sindacale
  3. Divieto di adottare atti disciplinari più gravi di un rimprovero verbale, prima che trascorrono 5 giorni dalla contestazione
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12
Q

Quali sono le sanzioni conservative previste?

A

Rimprovero verbale, rimprovero scritto, multa, sospensione dal lavoro e dalla retribuzione.

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13
Q

Come deve essere fatta la contestazione dell’addebito?

A

La contestazione deve essere comunicata per iscritto, specificando i dettagli dell’infrazione (tempo, luogo, circostanze) e deve essere tempestiva e specifica per consentire al lavoratore una difesa adeguata

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14
Q

Quali sono le sanzioni di carattere espulsivo (licenziamento) previste?

A

Licenziamento con preavviso ed il licenziamento senza preavviso (in tronco)

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15
Q

Quali sono i limiti alle sanzioni disciplinari?

A

Non si possono imporre sanzioni che alterano definitivamente il rapporto di lavoro; la multa non può superare quattro ore di retribuzione e la sospensione non può durare più di dieci giorni.

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16
Q

Cosa succede se il datore accoglie le difese del lavoratore?

A

Il procedimento disciplinare si conclude con l’archiviazione. Se non accoglie le difese, deve comunicare la sanzione per iscritto.

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17
Q

Come può un lavoratore opporsi una sanzione disciplinare?

A

Il lavoratore può opporsi la sanzione davanti al giudice del lavoro entro 5 anni o presso un collegio arbitrale entro 20 giorni dalla comunicazione della sanzione, sospendendo la sanzione fino alladecisione finale che può confermare, revocare o ridurre la senzione

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18
Q

Cosa accade se il lavoratore sceglie l’arbitrato?

A

Se il lavoratore opta per l’arbitrato, la sanzione è sospesa fino alla conclusione del giudizio. Se il datore di lavoro non nomina un rappresentante entro 10 giorni, la sanzione perde efficacia

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19
Q

Quali possono essere gli esiti dell’impugnazione della sanzione?

A

La sanzione può essere confermata, revocata (se illegittima) o derubricata (ridotta per una sanzione meno grave) in base alla legittimità e proporzionalità della sanzione rispetto all’infrazione.

Procedura di impugnazione basata sul divieto di reformatio in pejus (può essere ridotta ma mai aumentata anche se vengono responsabilità più grave rispetto a quello del oggetto della contestazione)

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20
Q

Qual è l’obbligo generale del datore di lavoro in materia di sicurezza?

A

Il datore di lavoro deve adottare misure necessarie per tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori, secondo la particolarità del lavoro (necessità di valutare i rischi specifici associati all’attività lavorativa), l’esperienza (pericoli e danni previsti da episodi registrati in precedenza) e la tecnica (possibilità di maggior sicurezza garantita dallo sviluppo scientifico e tecnologico) (art. 2087 cod. civ.).

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21
Q

Qual è la responsabilità del datore di lavoro se un lavoratore subisce un danno fisico?

A

Il datore di lavoro è responsabile contrattualmente se il danno è causato dalla sua condotta violativa delle norme di sicurezza.

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22
Q

Il datore di lavoro è sempre responsabile in caso di incidente?

A

No, la responsabilità è esclusa solo in caso di intenzionalità del lavoratore o se il rischio è scelto, ossia non collegato al lavoro.

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23
Q

Cosa succede se un lavoratore è colpevole di imprudenza, negligenza o imperizia?

A

Il datore di lavoro è comunque responsabile, a meno che la condotta del lavoratore non sia esorbitante rispetto al lavoro e alle direttive ricevute.

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24
Q

Qual è stato l’impatto della Costituzione sulla normativa in materia di sicurezza sul lavoro?

A

Ha influenzato l’introduzione di regole specifiche per prevenire infortuni e garantire l’igiene nei luoghi di lavoro, iniziando dagli anni ‘50.

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25
Q

Qual è il diritto introdotto per i lavoratori riguardo alla sicurezza sul lavoro? (Art. 9 dello Statuto dei lavoratori)

A

I lavoratori hanno il diritto di controllare l’applicazione delle norme di sicurezza e promuovere la prevenzione degli infortuni, malattie sul lavoro.

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26
Q

Cosa contiene il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR)?

A

Contiene una valutazione dei rischi presenti sul luogo di lavoro e le misure adottate per prevenirli.

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27
Q

Quali sono le responsabilità dei lavoratori in tema di sicurezza sul lavoro?

A

I lavoratori devono prendersi cura della propria sicurezza e degli altri, seguire le istruzioni, utilizzare correttamente le attrezzature.

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28
Q

Cosa comporta la violazione delle norme di sicurezza sul lavoro?

A

Può portare a sanzioni penali per soggetti coinvolti, per chi non rispetta le norme e sanzioni disciplinari per i lavoratori negligenti.

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29
Q

Come viene definito il mobbing sul lavoro?

A

Il mobbing è un comportamento sistematico e prolungato di ostilità (antipatia) o persecuzione psicologica da parte del datore o superiore gerarchico, che danneggia la salute o la personalità del lavoratore.

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30
Q

Quali condizioni devono essere provate per riconoscere il mobbing?

A

Bisogna dimostrare l’intento persecutorio, il danno allla salute o personalità del lavoratore e il legame (nesso di causalità) tra la condotta del datore e il danno.

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31
Q

Qual è l’obbligazione principale a carico del datore di lavoro?

A

La retribuzione, che rappresenta la controprestazione rispetto all’attività lavorativa del lavoratore (art. 2094 cod. civ.).

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32
Q

Come viene stabilito l’ammontare della retribuzione?

A

Di norma, è stabilito dal contratto individuale, ma non può essere inferiore ai minimi retributivi previsti dal contratto collettivo, laddove applicabile.

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33
Q

Cosa prevede l’art. 36, comma 1, della Costituzione riguardo alla retribuzione?

A

Il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e sufficiente a garantire un’esistenza libera e dignitosa.

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34
Q

Cosa accade se un accordo viola il principio di proporzionalità e sufficienza della retribuzione?

A

L’accordo è nullo, e spetta al giudice determinare l’ammontare della retribuzione dovuta.

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35
Q

Come i giudici determinano la retribuzione in caso di nullità dell’accordo?

A

Prendono come riferimento i livelli retributivi previsti dai contratti collettivi del settore o di un settore affine, con la possibilità di discostarsi (variare) fornendo una motivazione adeguata.

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36
Q

Qual è l’effetto dell’intervento giudiziale sui contratti collettivi?

A

Si estende indirettamente l’efficacia dei minimi retributivi contenuti nel contratto collettivo, sostituendo le determinazioni dell’autonomia privata.

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37
Q

Come può essere determinata la retribuzione?

A

Può essere determinata a tempo (oraria, giornaliera, mensile) o a cottimo, basata sul risultato produttivo.

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38
Q

Qual è la forma di retribuzione più diffusa nel settore spettacolistico?

A

La retribuzione a tempo, che può essere oraria, giornaliera o su base mensile.

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39
Q

Come vengono retribuite le maestranze artistiche nei teatri?

A

Di norma a giornate, con un compenso che include sia la retribuzione corrente che quella differita, con indennità aggiuntiva del 24%.

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40
Q

Qual è il contenuto del obbligho di diligenza riguardo al lavoratore?

A

Il lavoratore deve usare la diligenza richiesta dalla natura della prestazione, svolgendo il lavoro con cura, qualità, efficienza ed efficacia. (dell’art. 2104 del Codice Civile)

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41
Q

Quali obblighi ricadono sul lavoratore in base all’obbligo di obbedienza?

A

Il dovere di obbedienza alle disposizioni applicate dal datore di lavoro e/o dai suoi collaboratori per l’esecuzione e la disciplina del lavoro. (all’art. 2104 comma 2 del Codice Civile)

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42
Q

Cosa prevede del Codice Civile riguardo all’obbligo di fedeltà del lavoratore?

A

Il lavoratore non può trattare affari in concorrenza con l’imprenditore, né divulgare o utilizzare informazioni sull’organizzazione e i metodi di produzione dell’impresa. (l’art. 2105)

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43
Q

Quali sono gli altri doveri del lavoratore oltre alla diligenza, obbedienza e fedeltà?

A

Cura degli strumenti di lavoro, rispetto dell’orario di lavoro e delle norme sulla sicurezza negli ambienti di lavoro.

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44
Q

Cosa può accadere se il lavoratore non rispetta i propri obblighi?

A

Il lavoratore può essere soggetto a sanzioni disciplinari proporzionate alla gravità dell’infrazione, come previsto dal contratto collettivo.

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45
Q

Quali diritti sono riconosciuti al lavoratore dalla Costituzione e dalla legge?

A

Diritto alla mansione, alla retribuzione, all’assistenza e previdenza, ad un ambiente di lavoro salubre, al riposo, alla libertà e dignità sul lavoro, alla libertà sindacale, e molti altri.

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46
Q

Quali sono i diritti del lavoratore riguardo alla libertà personale sul posto di lavoro?

A

Diritto al rispetto delle proprie libertà e dignità, alla libertà di esprimere il proprio pensiero e convinzioni politiche, religiose, sindacali, e a non essere controllato con strumenti audiovisivi a distanza.

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47
Q

Quali tutele specifiche sono garantite al lavoratore riguardo al licenziamento?

A

Diritto a non essere licenziato durante i periodi di maternità o a causa di matrimonio, e diritto alle pari opportunità tra uomini e donne

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48
Q

Cosa si intende per “determinazione della prestazione” nel contratto di lavoro?

A

Si intende la definizione del lavoro che il dipendente deve svolgere, permettendo di inserirlo in una specifica categoria professionale con relative qualifiche e condizioni di lavoro.

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49
Q

Come si determina il trattamento economico e normativo di un lavoratore?

A

È determinato in base alla categoria professionale e alle mansioni definite nel contratto di lavoro

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50
Q

Come la legge protegge il lavoratore se cambiano le esigenze dell’azienda?

A

La legge stabilisce regole per bilanciare i cambiamenti necessari per l’azienda con i diritti del lavoratore, evitando conseguenze negative per lui.

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51
Q

Cos’è l’inquadramento del lavoratore?

A

È la classificazione dei lavoratori subordinati in base a tre aspetti principali: categoria, qualifica e mansione.

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52
Q

Quali sono le categorie professionali individuate del Codice Civile?

A

Le categorie sono: dirigenti, quadri, impiegati e operai.

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53
Q

Qual è il ruolo del dirigente?

A

Il dirigente dirige l’intera azienda o rami autonomi di essa, con ampi poteri decisionali e grandi responsabilità.

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54
Q

Cosa distingue il quadro dai dirigenti?

A

Il quadro svolge funzioni di alta rilevanza per lo sviluppo e l’attuazione degli obiettivi aziendali, ma non ha le stesse responsabilità e poteri del dirigente.

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55
Q

Qual è la differenza principale tra impiegati e operai?

A

Gli impiegati svolgono attività professionali senza manualità, mentre gli operai svolgono attività manuali.

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56
Q

Perché i dirigenti hanno tutele ridotte rispetto alle altre categorie?

A

Perché la loro posizione apicale li rende l’alter ego dell’imprenditore, compensata però da una retribuzione più alta.

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57
Q

Come interviene la contrattazione collettiva nella classificazione dei lavoratori?

A

La contrattazione collettiva suddivide le categorie in gradi o livelli interni, basati su autonomia, responsabilità, competenze e poteri di direzione.

Perché la classificazione legale non è sufficiente ricomprendere pluralità di professioni esistenti. Sulla base di tali livelli è possibile individuare il trattamento economico e normativo e la qualifica professionale per ogni lavoratore.

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58
Q

Cosa stabilisce il Codice Civile riguardo le mansioni del lavoratore?

A

Stabilisce che il lavoratore ha il diritto di svolgere le mansioni per cui è stato assunto, ma permette al datore di lavoro di modificarle in determinate condizioni (jus variandi).

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59
Q

Come il Jobs Act del 2015 ha modificato la possibilità di cambiare le mansioni?

A

Ha reso più facile per il datore di lavoro assegnare mansioni diverse, anche non equivalenti, purché rientrino nello stesso livello e categoria di inquadramento.

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60
Q

Cosa può fare il datore di lavoro in caso di cambiamenti organizzativi?

A

Può assegnare al lavoratore mansioni inferiori, mantenendo lo stesso livello di inquadramento e retribuzione, eccetto per indennità legate a specifiche mansioni.

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61
Q

Quali sono le condizioni per un patto di declassamento?

A

Deve essere nell’interesse del lavoratore (es. conservare il posto di lavoro, migliorare le condizioni di vita), stipulato in una sede protetta e può comportare la modifica di mansioni, categoria, e retribuzione.

62
Q

Cosa cambia con la riforma del 2015 riguardo l’assegnazione a mansioni superiori?

A

Il periodo per ottenere la qualifica superiore è aumentato da tre a sei mesi continuativi e può essere ulteriormente esteso dalla contrattazione collettiva.

63
Q

Come può il datore di lavoro assegnare mansioni inferiori (verso il basso) secondo il Jobs Act?

A

Il datore può farlo se c’è una modifica degli assetti organizzativi aziendali, a condizione che le nuove mansioni siano nella stessa categoria legale. Il cambiamento deve essere comunicato per iscritto e, se necessario, il lavoratore deve essere formato.

64
Q

Cos’è l’orario di lavoro?

A

È il periodo in cui il lavoratore è al lavoro, disponibile per l’imprenditore e impegnato nelle sue attività o funzioni.

65
Q

Qual è l’orario di lavoro normale?

A

L’orario di lavoro normale è fissato a 40 ore settimanali, ma può essere inferiore se previsto dal contratto individuale.

66
Q

Qual è la durata massima dell’orario di lavoro settimanale?

A

La durata massima è di 48 ore settimanali, comprensive degli straordinari, calcolata su un periodo massimo di quattro mesi (con possibilità di proroga fino a 6-12 mesi da contratti collettivi se ci sono ragioni obiettive, tecniche)

67
Q

Cosa si intende per lavoro straordinario?

A

Sono le ore lavorate oltre l’orario normale. Le modalità e le maggiorazioni sono definite dai contratti collettivi (maggiorazioni retributive, o riposi compensativi)

68
Q

Quali sono i diritti del lavoratore riguardo ai riposi giornalieri?

A

Il lavoratore ha diritto a 11 ore consecutive di riposo ogni 24 ore, e ad una pausa di almeno 10 minuti se l’orario supera le 6 ore.

69
Q

Quali sanzioni sono previste per il datore di lavoro che non rispetta l’orario di lavoro?

A

Il datore di lavoro è soggetto a sanzioni proporzionali al tipo di infrazione commessa.

70
Q

Chi è escluso dalle norme generali sull’orario settimanale di lavoro?

A

Artisti, operai degli spettacoli, cineoperatori, fotografi e intervistatori sono esentati dalle norme generali sull’orario settimanale.

71
Q

Come può la contrattazione collettiva nazionale derogare alle norme sull’orario di lavoro?

A

La contrattazione collettiva può adeguare le norme alle necessità specifiche di vari settori, come lo spettacolo, dove il lavoro domenicale è comune.

72
Q

Qual è un esempio di deroga nell’orario di lavoro per il personale artistico secondo il CCNL Teatri?

A

Il CCNL Teatri permette il calcolo della durata media dell’orario sull’intera durata del contratto, la frazionabilità del riposo giornaliero di 11 ore e possibilità di lavoro subordinato oltre i limiti previsti (esigenze tecnico-produttive)

73
Q

Qual è il diritto del lavoratore riguardo alle ferie secondo la Costituzione?

A

Il lavoratore ha diritto a ferie annuali retribuite per recuperare energie psico-fisiche e curare le relazioni affettive e sociali (non può rifiutare) (art. 36, comma 3, Costituzione).

74
Q

Qual è il periodo minimo di ferie annuali a cui ha diritto un lavoratore?

A

Ogni lavoratore ha diritto a un minimo di quattro settimane di ferie per ogni anno di lavoro prestato.

75
Q

Entro quando devono essere godute le ferie?

A

Almeno due settimane di ferie devono essere godute nell’anno di maturazione, le restanti due settimane nei 18 mesi successivi.

76
Q

Le ferie possono essere sostituite da un’indennità?

A

No, le ferie non possono essere sostituite da un’indennità, salvo in caso di risoluzione del rapporto di lavoro.

77
Q

Come viene gestito il diritto alle ferie per lavori stagionali o nel settore dello spettacolo?

A

La contrattazione collettiva spesso prevede un’indennità aggiuntiva calcolata su base forfettaria (giornaliera) in sostituzione pro rata delle ferie, a causa della natura breve o saltuaria di questi lavori.

78
Q

Cos’è il lavoro a tempo parziale (part-time)?

A

È un contratto con un orario ridotto rispetto a quello normale, introdotto per offrire più opportunità di lavoro, soprattutto a gruppi più penalizzati, come le donne durante la gravidanza.

79
Q

Quali sono i tipi di part-time?

A

Il part-time può essere:
1. orizzontale (orario ridotto ogni giorno),
2. verticale (alternanza tra giornate piene e di inattività)
3. misto (combinazione di orari ridotti e giorni di inattività).

80
Q

Cosa può richiedere il datore di lavoro in un contratto part-time?

A

Il datore può chiedere lavoro supplementare (fino al 25% dell’orario settimanale concordato) o straordinario, ma il lavoratore può rifiutare se ci sono valide ragioni.

81
Q

Cosa sono le clausole elastiche in un contratto part-time?

A

Sono accordi scritti che permettono al datore di cambiare l’orario o aumentare le ore di lavoro, con un preavviso di due giorni e un’indennità aggiuntiva.

82
Q

Quali diritti ha un lavoratore part-time rispetto a un lavoratore a tempo pieno?

A

Ha gli stessi diritti, proporzionati all’orario ridotto, e non può essere trattato in modo meno favorevole rispetto a un collega a tempo pieno con lo stesso inquadramento.

83
Q

Il rifiuto di trasformare un contratto da part-time a tempo pieno o viceversa è motivo di licenziamento?

A

No, il rifiuto non costituisce un giustificato motivo di licenziamento.

84
Q

Cosa succede se un contratto part-time non è stipulato per iscritto?

A

Il rapporto di lavoro si trasforma automaticamente in un contratto a tempo pieno, e il lavoratore ha diritto al risarcimento dei danni.

85
Q

Come si determina il luogo di lavoro di un dipendente?

A

Il luogo di lavoro è stabilito nel contratto individuale e può essere la sede principale dell’impresa, un’altra sede, il domicilio del lavoratore (per il lavoro a domicilio), o un luogo esterno (per il telelavoro o smart working).

86
Q

Cos’è una trasferta?

A

La trasferta è un cambiamento temporaneo del luogo di lavoro per esigenze aziendali. Il lavoratore ha diritto al rimborso delle spese e all’eventuale indennità prevista dal contratto collettivo.

87
Q

Cos’è il trasferimento?

A

Il trasferimento è uno spostamento definitivo del lavoratore da un’unità produttiva a un’altra, possibile solo per giustificate, confermate ragioni tecniche, organizzative o produttive. Non prevede rimborsi o indennità.

88
Q

Quali sono gli obblighi del datore di lavoro in caso di trasferimento?

A

Il datore deve comunicare al lavoratore le ragioni del trasferimento. In caso di controversia, deve dimostrare queste ragioni in giudizio.

89
Q

È possibile opporsi un trasferimento?

A

Sì, il lavoratore può impugnare il trasferimento entro lo stesso termine previsto per l’impugnazione del licenziamento illegittimo.

90
Q

Qual è il ruolo della contrattazione collettiva nel trasferimento?

A

La contrattazione collettiva può stabilire criteri oggettivi per selezionare i lavoratori da trasferire, spesso tenendo conto delle loro condizioni personali e familiari.

91
Q

Quali sono i motivi principali per cui un lavoratore può sospendere la prestazione di lavoro?

A

Infortunio, malattia, gravidanza o puerperio.

92
Q

Cosa succede al posto di lavoro durante la sospensione per malattia o infortunio?

A

Il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto di lavoro per un certo periodo (periodo di comporto) che dipende dall’anzianità e dal settore. Dopo questo periodo, il datore può recedere dal contratto (anche se il lavoratore non è ancora guarito)

93
Q

Come viene pagata l’assenza per malattia agli impiegati?

A

Gli impiegati ricevono la retribuzione completa dal datore di lavoro sin dal primo giorno di malattia.

94
Q

Come viene pagata l’assenza per malattia agli operai?

A

Gli operai ricevono un’indennità dall’INPS a partire dal quarto giorno di malattia, erogata dal datore di lavoro e poi recuperata tramite i contributi previdenziali.

95
Q

Quali sono le conseguenze se un lavoratore non rispetta l’obbligo di reperibilità durante la malattia?

A

Il lavoratore perde il diritto alla retribuzione per i primi dieci giorni di malattia e potrebbe perdere fino alla metà del trattamento se si verifica una seconda assenza ingiustificata.

96
Q

Quali tutele sono previste per le lavoratrici durante la gravidanza?

A

Le lavoratrici non possono essere adibite (assegniati) a lavori pericolosi, trasporto e sollevamento di pesi fino a sette mesi di età del figlio. E devono astenersi dal lavoro nei due mesi precedenti e nei tre mesi successivi al parto.

97
Q

Cos’è il congedo di maternità?

A

È un periodo di astensione obbligatoria dal lavoro per le lavoratrici durante e dopo la gravidanza, durante il quale ricevono un’indennità pari all’80% della retribuzione.

98
Q

Cos’è il congedo parentale?

A

È un periodo di assenza dal lavoro concesso ai genitori entro i primi 12 anni di vita del bambino, per un massimo di 10 mesi, con un’indennità pari al 30% della retribuzione fino al sesto anno di vita del bambino. Nessuna indennità dagli otto ai dodici anni, salvo eccezioni.

99
Q

Quando i genitori possono astenersi dal lavoro per malattia del figlio?

A

Fino ai tre anni del bambino per tutta la durata della malattia; dai tre agli otto anni, per un massimo di cinque giorni lavorativi.

100
Q

Qual è l’obbligo del lavoratore riguardo ai certificati medici?

A

Il lavoratore deve trasmettere i certificati medici all’INPS, che li invia al datore di lavoro.

101
Q

Cosa può causare un licenziamento durante la malattia?

A

Falsificare la malattia o svolgere attività incompatibili con la guarigione.

102
Q

Cosa succede all’indennità se il contratto termina durante il congedo di maternità?

A

L’indennità continua ad essere percepita anche in caso di cessazione del contratto.

103
Q

Cosa prevede la legge per le lavoratrici madri riguardo ai riposi giornalieri?

A

Hanno diritto a due ore di riposo giornaliero retribuito per il primo anno di vita del bambino.

104
Q

Quando è concesso il congedo di paternità al lavoratore padre?

A

Solo se la madre non può occuparsi del bambino (per morte, infermità, abbandono, ecc.) o è lavoratrice autonoma.

105
Q

Quali sono le tutele speciali per i genitori di minori con grave handicap?

A

Regole più favorevoli in materia di congedi parentali e riposi giornalieri.

106
Q

Quali sono le cause indipendenti e dipendenti dalla volontà delle parti che possono estinguere un rapporto di lavoro?

A

Indipendente: morte del lavoratore. Dipendenti: risoluzione consensuale (accordo tra le parti) o recesso unilaterale (licenziamento o dimissioni).

107
Q

Cosa deve fare il datore di lavoro in caso di morte del lavoratore?

A

Deve versare ai familiari superstiti il TFR, l’indennità sostitutiva del preavviso, e possono richiedere la pensione di reversibilità.

108
Q

Cos’è la risoluzione consensuale e il recesso unilaterale nel rapporto di lavoro?

A

La risoluzione consensuale è un accordo tra le parti per terminare il rapporto. Il recesso unilaterale è quando una parte decide di terminare il rapporto senza il consenso dell’altra (licenziamento o dimissioni).

109
Q

Quando un rapporto di lavoro può estinguersi per impossibilità sopravvenuta della prestazione?

A

Quando una prestazione diventa impossibile a causa di circostanze impreviste e prolungate. Tuttavia, la retribuzione rimane sempre possibile in quanto obbligazione pecuniaria.

110
Q

Cosa sono le clausole di risoluzione automatica e l’estinzione per scadenza del termine?

A

Clausole di risoluzione automatica terminano il rapporto al verificarsi di un evento specifico senza necessità di preavviso. L’estinzione per scadenza del termine si verifica quando un contratto a tempo determinato termina naturalmente.

111
Q

Cosa prevede Codice Civile riguardo al recesso dal contratto di lavoro a tempo indeterminato?

A

Ciascuna parte può recedere liberamente con un adeguato preavviso.

112
Q

Cosa succede se non viene dato il preavviso al momento del recesso?

A

Chi recede deve pagare un’indennità sostitutiva del preavviso.

113
Q

In quali casi è possibile recedere senza preavviso secondo Codice Civile?

A

Quando si verifica una giusta causa, cioè una situazione grave che rende impossibile continuare il rapporto.

114
Q

Quali sono le due tipologie di giustificato motivo per il licenziamento?

A

Giustificato motivo soggettivo (È legato a un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali da parte del lavoratore) e giustificato motivo oggettivo (È legato a ragioni relativi all’attività produttiva o all’organizzazione del lavoro).

115
Q

Secondo la giurisprudenza, cosa può costituire giusta causa oltre alle gravi violazioni contrattuali?

A

Comportamenti che pregiudicano la fiducia tra lavoratore e datore.

116
Q

Cosa devono fare i datori di lavoro prima di licenziare un dipendente per motivi disciplinari?

A

Devono comunicare la contestazione e permettere al lavoratore di difendersi.

117
Q

Qual è la responsabilità del datore di lavoro nel caso di un licenziamento per giustificato motivo oggettivo?

A

Dimostrare che la decisione è reale e non pretestuosa, e che non ci sono alternative come altre mansioni.

118
Q

Per quali categorie di lavoratori è ancora valida la libera recedibilità?

A

Dirigenti, lavoratori domestici, sportivi professionisti, lavoratori prossimi alla pensione, e lavoratori in prova.

119
Q

Quali licenziamenti sono vietati e affetti da nullità?

A

Licenziamenti per ragioni discriminatorie (come credo politico, fede religiosa, appartenenza sindacale, partecipazione a scioperi, e discriminazioni varie), per causa di matrimonio, contro lavoratrici madri o in violazione delle norme sulla genitorialità, e licenziamenti ritorsivi (cioè motivati da un motivo illecito determinante).

120
Q

Cosa accade se un licenziamento viene comunicato oralmente o senza specificazione dei motivi?

A

È considerato inefficace e non interrompe il rapporto lavorativo.

121
Q

Quali requisiti formali deve avere un licenziamento per essere valido?

A

Deve essere comunicato per iscritto e specificare i motivi. La comunicazione deve essere consegnata al lavoratore, che si considera informato al momento della consegna all’indirizzo indicato.

122
Q

Quali misure ha introdotto il Jobs Act per prevenire abusi nei confronti dei lavoratori riguardo alle dimissioni?

A

Ha reso obbligatorie le dimissioni in via telematica utilizzando moduli predisposti dal Ministero competente, con alcune eccezioni (come per lavoratori nelle sedi protette, lavoratrici in gravidanza, lavoratori domestici, e dipendenti pubblici).

123
Q

Cosa può fare un lavoratore se vuole ritirare le dimissioni o il consenso a un accordo di risoluzione?

A

Può revocarli, e il contratto di lavoro riprende dal giorno successivo alla comunicazione della revoca.

124
Q

Entro quanto tempo deve essere impugnato un licenziamento illegittimo?

A

Il lavoratore deve impugnare il licenziamento entro 60 giorni dalla ricezione della comunicazione scritta.

125
Q

Quali sono i requisiti per l’impugnazione di un licenziamento?

A

L’impugnazione deve essere fatta per iscritto e deve esprimere chiaramente l’intenzione del lavoratore di contestare il licenziamento, ma non richiede formule particolari.

126
Q

Cosa accade se l’impugnazione non viene seguita da un’azione legale o conciliazione?

A

L’impugnazione diventa inefficace se il lavoratore non deposita un ricorso giurisdizionale o non avvia una conciliazione o arbitrato entro 180 giorni.

127
Q

Cosa succede se il lavoratore non rispetta i termini per impugnare il licenziamento?

A

Se i termini non vengono rispettati, il lavoratore perde il diritto di contestare il licenziamento in giudizio.

128
Q

Chi ha l’onere di provare la legittimità del licenziamento in un processo?

A

Il datore di lavoro deve provare che il licenziamento è legittimo. Il lavoratore deve dimostrare l’esistenza del rapporto di lavoro e il fatto di essere stato licenziato.

129
Q

Cosa deve dimostrare il lavoratore in caso di licenziamento orale?

A

Deve provare di essere stato licenziato, mentre il datore di lavoro deve provare che il rapporto si è concluso per dimissioni.

130
Q

Quali sono i diritti di un lavoratore assunto prima del 7 marzo 2015 in caso di licenziamento nullo o inefficace?

A

Ha diritto alla tutela reintegratoria piena: reintegrazione nel posto di lavoro e a un’indennità pari alla retribuzione maturata dal giorno del licenziamento fino alla reintegrazione, con un minimo di 5 mensilità.

131
Q

Cosa può fare il lavoratore invece di essere reintegrato?

A

Può optare per un’indennità sostitutiva di 15 mensilità della retribuzione globale di fatto.

132
Q

Cosa succede se il licenziamento è illegittimo per giusta causa o giustificato motivo soggettivo in un’azienda con più di 15 dipendenti?

A

Il giudice può ordinare la tutela reintegratoria attenuata: la reintegrazione o il pagamento di un’indennità fino a 12 mensilità.

133
Q

Che cosa si intende per “aliunde perceptum” e “aliunde percipiendum”?

A

• “Aliunde perceptum” è quanto guadagnato dal lavoratore in un altro lavoro dopo il licenziamento.

• “Aliunde percipiendum” è quanto avrebbe potuto guadagnare se avesse cercato attivamente un nuovo lavoro.

134
Q

Cosa avviene se il licenziamento è privo di giusta causa o giustificato motivo in un’azienda con meno di 15 dipendenti?

A

Il datore di lavoro può scegliere tra riassumere il lavoratore o pagare un’indennità tra 2,5 e 6 mensilità di retribuzione, con possibili aumenti in base all’anzianità.

135
Q

Qual è la conseguenza di un licenziamento illegittimo per mancanza di motivazione o inosservanza delle procedure?

A

Il giudice applica la tutela obbligatoria attenuata, condannando il datore di lavoro a pagare un’indennità tra 6 e 12 mensilità, senza reintegrazione, a seconda della gravità della violazione.

136
Q

Cosa significa “tutela obbligatoria piena”?

A

È la protezione che prevede il pagamento di un’indennità tra 12 e 24 mensilità, senza reintegrazione nel posto di lavoro, se il licenziamento è illegittimo per mancanza di giusta causa o giustificato motivo.

137
Q

Qual è la disciplina applicabile ai lavoratori assunti dal 7 marzo 2015?

A

Si applica il D.lgs. n. 23/2015, che introduce il contratto a tutele crescenti. In caso di licenziamento illegittimo, il lavoratore può essere reintegrato se il licenziamento è discriminatorio, nullo per legge, inefficace perché orale, o se riguarda una disabilità fisica o psichica, o quando il fatto contestato non sussiste.

138
Q

Cosa succede se il lavoratore viene reintegrato? (lavoratori assunti dopo 2015)

A

Il lavoratore ha diritto a un’indennità risarcitoria non inferiore a cinque mensilità, calcolata sull’ultima retribuzione di riferimento per il TFR. Questo vale anche se il fatto contestato è accaduto, ma non ha rilevanza disciplinare.

139
Q

Quali sono le conseguenze di un licenziamento illegittimo fuori dai casi di reintegra? (Lavoratori assunti dopo 2015)

A

Al lavoratore spetta un’indennità tra 4 e 24 mensilità. In caso di violazioni procedurali, l’indennità è ridotta tra 2 e 12 mensilità.

140
Q

Qual è l’indennità per licenziamento illegittimo per giusta causa o motivo soggettivo? (Lavorztori assunti dopo 2015)

A

Il datore di lavoro deve pagare un’indennità pari a due mensilità per ogni anno di servizio, con un minimo di sei e un massimo di trentasei mensilità. In caso di violazione del procedimento disciplinare, l’indennità è mezza mensilità per ogni anno di servizio, con un minimo di due e un massimo di dodici mensilità.

141
Q

Quali differenze ci sono per i lavoratori di piccole imprese e cosa ha deciso la Corte Costituzionale? (Lavoratoriassuntidopo 2015)

A

Nelle piccole imprese, non c’è reintegra per licenziamenti disciplinari illegittimi e l’indennità economica è dimezzata. La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionali gli automatismi di calcolo delle indennità basati solo sull’anzianità, richiedendo di considerare anche altri fattori.

142
Q

Cosa accade se un’impresa supera i limiti dimensionali dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori?

A

Si applica la disciplina del contratto a tutele crescenti a tutti i lavoratori, sia vecchi che nuovi assunti.

143
Q

Quando un’azienda può avviare licenziamenti collettivi?

A

Un’azienda con più di 15 dipendenti può avviare licenziamenti collettivi se sta beneficiando della cassa integrazione guadagni (CIG) e non può reimpiegare i lavoratori sospesi, oppure se decide di licenziare almeno cinque lavoratori entro 120 giorni a causa di cessazione o ristrutturazione dell’attività.

144
Q

Qual è il primo passo che un’azienda deve compiere prima di procedere con i licenziamenti collettivi?

A

L’azienda deve comunicare l’intenzione di procedere ai licenziamenti collettivi alle rappresentanze sindacali aziendali e ai sindacati più rappresentativi, spiegando i motivi e i dettagli dei licenziamenti.

145
Q

Cosa possono fare i sindacati dopo la comunicazione di licenziamento collettivo, e quanto tempo dura la procedura?

A

I sindacati possono richiedere un esame congiunto (bilaterale) entro sette giorni per discutere i motivi dell’esubero e cercare misure alternative. La procedura di consultazione dura al massimo 45 giorni, dopo di che l’azienda comunica l’esito all’autorità amministrativa, che può riconvocare le parti per un confronto di massimo 30 giorni. Se non si raggiunge un accordo, l’azienda può procedere con i licenziamenti.

146
Q

Quali sono i criteri di scelta dei lavoratori da licenziare e cosa succede ai lavoratori in mobilità? (Licenziamenti collettivi)

A

I criteri di scelta sono stabiliti dai contratti collettivi o, in mancanza, dalla legge, che considera carichi di famiglia, anzianità di servizio ed esigenze tecnico-produttive. I lavoratori collocati in mobilità vengono iscritti in una lista speciale e possono avere accesso agevolato a nuove opportunità di lavoro, oltre a ricevere un’indennità di mobilità se hanno almeno 12 mesi di anzianità aziendale.

147
Q

Quali sono le sanzioni per un licenziamento collettivo illegittimo e come sono cambiate con le leggi successive?

A

Se un licenziamento collettivo è illegittimo, le sanzioni possono includere la reintegrazione nel posto di lavoro (non rispettata forma scritta) o solo un’indennità risarcitoria (violazione della procedura o dei criteri di scelta), a seconda del tipo di violazione. La Legge Fornero (2012) e il Jobs Act (2015) hanno ridotto i casi di reintegrazione, privilegiando tutele risarcitorie.

148
Q

Cos’è il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) e come viene calcolato?

A

Il TFR è una somma di denaro che spetta al lavoratore alla fine del rapporto di lavoro. È calcolato accantonando ogni anno 1/13,5 della retribuzione, pari al 7,4% circa.

149
Q

Quali elementi della retribuzione vengono inclusi nel calcolo del TFR e quali sono esclusi?

A

Nel calcolo del TFR sono inclusi gli elementi retributivi continuativi come retribuzione contrattuale minima, scatti di anzianità, mensilità aggiuntive (tredicesima e 14), e indennità sostitutiva del preavviso o ferie. Sono esclusi i compensi occasionali o non continuativi, come rimborsi spese e premi aziendali.

150
Q

Come viene rivalutato il TFR e come si può ottenere un anticipo durante il rapporto di lavoro?

A

Il TFR è rivalutato ogni anno con un tasso composto da un 1,5% fisso più il 75% dell’aumento del costo della vita rilevato dall’ISTAT. I lavoratori con almeno otto anni di servizio possono chiedere un anticipo fino al 70% del TFR per spese mediche straordinarie o per l’acquisto della prima casa.

151
Q

Cos’è il Fondo di Garanzia del TFR e in quali casi interviene?

A

Il Fondo di Garanzia è un fondo che garantisce il pagamento del TFR nel caso in cui il datore di lavoro sia insolvente. Interviene quando il datore di lavoro è insolvente, dopo l’apertura di una procedura concorsuale o un’esecuzione forzata.