Urologia 5 Flashcards
Istotipi ed epidemiologia del tumore della vescica
Il 95% dei tumori vescicali è rappresentato da carcinomi a cellule transizionali
Solo il 4% è costituito da carcinoma a cellule squamose
Solo l’un percento è costituito da adenocarcinoma
Fattori di rischio tumore della vescica
Il principale fattore di rischio è il tabagismo con un rischio correlato al numero e al tipo di sigarette consumate nonche ha la durata dell’ abitudine
Altri fattori di rischio sono gli idrocarburi aromatici e alcuni agenti chemioterapici come la ciclofosfamide
Fattori di rischio del carcinoma a cellule squamose
Infezione da schistosoma haematobium
Fattori di rischio di adenocarcinoma vescicale
Estrofia vescicale
Cos’è l’estrofia vescicale
Rara malformazione della vescica congenita che consiste nel rovesciamento esterno della stessa
Spesso si associa a epispadia
Modalità di presentazione clinica del tumore della vescica
Più comunemente si presenta con ematuria macroscopica monosintomatica
Cosa è necessario fare nel paziente con ematuria microscopica
ripetere nuovamente l’indagine dopo due settimane visto che la presenza della stessa nella popolazione generale è piuttosto comune
Indagini necessarie per la diagnosi di tumore della vescica
Urografia endovenosa per valutare difetti di riempimento soprattutto sopra vescicali
Ecografia
citologia urinaria che ha una maggior sensibilità per i tumori di alto grado e del carcinoma in situ
Quando viene effettuata la cistoscopia
La cistoscopia è effettivamente l’esame con la maggior potenza diagnostica Ma di norma È necessario solo in caso di dubbio diagnostico o di necessità di conferma della diagnosi
Ruolo della uro-tc
Può sostituire completamente l’urografia e l’ecografia in quanto consente un’adeguata valutazione dell’urotelio superiore ed inferiore
Caratteristiche cliniche del carcinoma in situ
Andrebbe sempre sospettato in paziente con sindrome minzionale, ematuria e citologia sospetta
non è una diagnosi facile perché di norma non causa difetti di riempimento visualizzabili con gli esami di immagine
Cosa è necessario fare nel paziente con diagnosi o forte sospetto di tumore vescicale
Resezione transuretrale che consiste nell’ esplorazione della vescica e nella resezione di tutte le zone sospette per neoplasia che poi saranno oggetto di studio anatomo-patologico
Quali informazioni deve fornire il anatomopatologo
Deve stabilire il fattore T in modo da chiarire se la neoplasia non infiltra il detrusore (Ta, T1, CIS) oppure se lo infiltra (T2)
Devi poi definire il grado da G1 a G3
Tali informazioni sono fondamentali per stabilire l’approccio terapeutico
Quando il tumore viene definito superficiale
Quando non raggiunge il detrusore. Si può quindi trattare di:
Lesione papillare che non supera la membrana basale (Ta)
Carcinoma in situ
Amore che infiltra il connettivo sottoepiteliale senza arrivare al muscolo (T1)
Sono lesioni con rischio metastatico basso ma che spesso recidivano nel tempo potendo talora arrivare ad essere infiltranti
Come vengono trattati i carcinomi vescicali superficiali
Resezione transuretrale che in tal caso non solo Sara diagnostica ma anche terapeutica
Si prosegue poi con chemioterapia endovescicale effettuata con mitomicina farmorubicina e epirubicina. tale chemioterapia riduce il rischio di recidiva da 40% ma non pare avere nessun effetto sulla progressione tumorale
Cosa è necessario fare nei tumori superficiali di alto grado
Instillazione endovescicale di BCG che riduce la percentuale di recidiva e la progressione di malattia infiltrante
va comunque ricordato che è raro che non sia possibile controllare tumori superficiali e che quindi si renda necessaria la cistectomia
Cosa bisogna fare nel carcinoma vescicale infiltrante
La TAC addomino pelvica per studiare l’estensione di malattia
Se non vi è malattia metastatica il trattamento standard prevede la linfoadenectomia pelvica (otturatoria e iliaca) con cistectomia radicale e in certi casi uretrectomia
Segue chirurgia ricostruttiva
Prognosi del carcinoma infiltrante
Nelle forme trattate la sopravvivenza a 5 anni e del 50%
La chemioterapia neoadiuvante con cisplatino è raccomandata e aumenta la sopravvivenza fino al 8%
Ruolo della cistectomia parziale
Utilizzata molto raramente in casi molto selezionati