Urologia 2 Flashcards
Caratteristiche cliniche della cistite interstiziale
Urgenza
Incremento della frequenza minzionale
Dolore pelvico con il riempimento vescicale che diminuisce lo svuotamento della stessa
Possibili anche ematuria
Pollachiuria notturna. È il sintomo più importante in assoluto perché la sua assenza esclude la diagnosi
La diagnosi di cistite interstiziale rimane comunque di esclusione
Epidemiologia della cistite interstiziale
Molto rara nell’uomo
Più comune nelle donne
Si sviluppa tra i 30 e i 70 anni
Cistoscopia nella cistite interstiziale
Puoi evidenziare ulcere, le cosiddette ulcere di hunner
Istologico nella cistite interstiziale
Infiltrato mastocitario
Eziopatogenesi della cistite interstiziale
Ignota
Si può utilizzare un deficit della barriera di glicosaminoglicani con processo infiammatorio che riduce la quantità di fibre elastiche e aumenta la fibrosi
Terapia della cistite interstiziale
Inizialmente sintomatica con antistaminici e antidepressivi come l’amitriptilina
Nelle forme gravi si ricorre all’iniezione di tossina botulinica nel trigono vescicale, enterocistoplastica o cistectomia
Meccanismi patogenetici della litiasi urinaria
Saturazione. Ossia aumento della concentrazione urinaria dei componenti del cristallo
Alterazione del ph urinario. Il ph basico favorisce la formazione dei calcoli di fosfato di calcio che sono basici mentre l’abbassamento del ph favorisce la formazione di cristalli di acido urico che sono acidi
Perdita di inibitori della cristallizzazione come il magnesio il pirofosfato il citrato il quale blocca la formazione di cristalli di ossalato di calcio
Va ricordato che anche i corpi estranei germi ed altre condizioni favoriscono la litiasi
Litiasi più comune in assoluto
Litiasi calcica che rappresenta il 70% dei casi.
Abbiamo due tipi di calcoli di calcio.
I calcoli di ossalato di calcio sono i più frequenti, al secondo posto abbiamo quelli di fosfato di calcio
Cause di litiasi calcica idiopatica
Ipercalciuria idiopatica. Spiega praticamente il 60% di tutte le litiasi calciche.
Viene definita dall’iscrizione sopra 4 mg profilo al giorno di calcio in assenza di ipercalcemia e altre cause di ipercalciuria. può essere biliare se vi è un disturbo di assorbimento intestinale oppure renale, condizione nella quale i tubuli renali secernono grandi quantità di calcio
Ipocitraturia idiopatica
Iper uricosuria ricordando che l’acido urico può far precipitare l’ossalato di calcio
Litiasi calcica secondaria
Causa meno frequente della litiasi calcica idiopatica.
Può dipendere da:
Iperparatiroidismo. Praticamente presente solo nel 5% dei pazienti
Acidosi sistemica che causa ipocitraturia.
Acidosi tubulare renale distale
Sarcoidosi
Iperossaluria
In quali condizioni sia iperossaluria
Iperossaluria primaria
Malattie da malassorbimento come il crohn e la colite ulcerosa
Resezioni intestinali ampie
Litiasi urica
Rappresenta al massimo il 15% di tutti i casi
Può rientrare nell’ambito delle condizioni di Iperuricemia oppure può essere secondaria ad una riduzione del ph urinario inferiore a 5 come nella diarrea cronica e nella perdita intestinale di bicarbonato
Litiasi infettiva
Rappresenta il 15% dei casi
Causata da colonizzazione delle vie urinarie da parte di germi che producono ureasi come il Proteus e altri: Pseudomonas Klebsiella Serrazza Enterobacter
Meccanismi patogenetici della litiasi infettiva
L’urea viene scissa in ammoniaca e anidride carbonica
L’ammonio viene idrolizzato in ione NH4+, ione ammonio.
Questo determina un aumento del ph di sopra di 8. Ciò determina la precipitazione anche del fosfato e del magnesio con la formazione di calcoli di fosfato di ammonio e fosfato ammonio magnesiaco (struvite)
La formazione di questi calcoli può anche avvenire su calcoli preesistenti di altra origine (nucleazione eterogenea).
È questo il motivo per il quale nella richiesta infettiva può essere anche indicato uno studio metabolico. In tale ambito si sviluppano i calcoli coralliformi come quelli da cistina. Comunque il 30% dei soggetti con questa litiasi presenta anomalie del tratto urinario
Litiasi da cistina
Rappresenta al 1% dei casi di litiasi
Dipende dalla cosiddetta cistinuria c’è una malattia autosomica recessiva caratterizzata da alterazioni degli amminoacidi dibasici
Quali sono gli amminoacidi basici
Cistina
Ornitina
Lisina
Arginina
COLA
Caratteristiche dei calcoli da cistina
Sono calcoli coralliformi
Cristalli di cistina sono caratteristicamente esagonali
Cosa bisogna sospettare in un paziente giovane con insufficienza renale secondaria litiasi
Iperossaluria primaria
Cosa bisogna sospettare in una donna di mezza età con insufficienza renale secondaria a litiasi
Iperparatiroidismo primario
Quando è indicato lo studio metabolico in caso di litiasi
Esordio precoce Litiasi bilaterale o in rene unico o malformato Litiasi recidivante Litiasi coralliforme Litiasi con composizione poco frequente
Esame di prima scelta in caso di litiasi
TAC senza mezzo di contrasto
Tramite il calcolo delle unità hounsfield è possibile anche andare a calcolare la composizione dello stesso
Ruolo dell’ecografia nella litiasi
Utile soprattutto nella litiasi vescicale per la quale presenta una sensibilità del 95%
Calcoli radiotrasparenti
Sulfamidici
Indinavir
Urico
Xantine
SIUX
Clinica della colica renale
Dolore lombo addominale di carattere colico con il radiazione tipica attraverso il tragitto uretrale verso i genitali ipsilaterali
Può associarsi a nausea e vomito
Sindrome minzionale con disuria pollachiuria tenesmo
Ematuria
Terapia della colica renale senza infezione
Liquidi
Alfa bloccanti nella litiasi dell’uretere distale
Analgesici evitando gli spasmolitici
Fans che riducono l’edema locale e sono la prima linea terapeutica. In caso di controindicazioni ai fans dimissione o infiltrazione del dermatoma dolorante con anestetici locali
Cosa è necessario fare sia la litiasi si sovrappone l’infezione
Ricovero ospedaliero con stretta osservazione, terapia antibiotica e drenaggio con catetere a doppio j oppure nefrostomia percutanea
Terapia definitiva dei calcoli renali pielici e del giunto
Se hanno dimensioni inferiore ai 2 cm è necessaria la litotrissia
Se superiori a 2 cm chirurgia a cielo aperto associata eventualmente a litotrissia extracorporea in caso di residui
Terapia definitiva dei calcoli ureterali
Se hanno dimensioni inferiore a 5 mm la regola in realtà è l’espulsione
Per dimensione tra 5 e 7 mm è necessario controllo clinico e radiologico ogni tre settimane. Se non si risolve si può estrarre con manovre urologico invasive come l’uretererenoscopia oppure la litotrissia extracorporea
Per dimensioni sopra i 7 mm si ricorre alla litotrissia extracorporea per vedere prossimale. Per quello distale si fa una litoframmentazione in situ
Cos’è la litotrissia extracorporea ad onde d’urto
Tecnica che ha lo scopo di frammentare la litiasi mediante l’uso di un generatore di onde d’urto
Complicanze della litotrissia extracorporea
Ematuria
Colica renale
Stainstrasse
Ematoma renale
Controindicazioni assolute alla litotrissia
Gravidanza
Ostruzione della via urinaria che impedisce l’espulsione dei frammenti
Infezione attiva
Malattie incurabili della coagulazione
Misure generali di prevenzione delle recidive
Assunzione di almeno due litri al giorno di liquidi
Evitare alimenti ricchi di ossalato come le verdure
Alimenti ricchi di purine come la carne
Alimenti che aumentano La calcemia comme ils alla frutta secca e latticini
Terapia farmacologica in base alla causa
Tiazidici per l’ipercalciuria
Allopurinolo per iperuricosuria
Citrato potassico orale per ipocitraturia
Piridossina per iperossaluria primaria
Calcio per iperossaluria secondaria
Terapia preventiva della litiasi infettiva
Acido propionico e acetoidrossamico che inibiscono ureasi
Antibiotici, ricordando che in genere la nitrofurantoina non è particolarmente efficace in questi casi
Prevenzione delle recidive nella cistinuria
Alcalinizzazione con citrato o carbonato di potassio.
In caso di mancata risposta si fa terapia con D penicillamina e due mercaptopropionilglicina