Ragazzi difficili Flashcards
qual è l’ approccio metodologico attuale per l’ educazione dei ragazzi difficile?
metodologia deve essere flessibile (tener conto di concretezza-unicità di situaz in cui educatori lavorano) e rigorosi (risvolto operativo di interpretaz specifiche di peda del ragazzo difficile e di educ in generale)
cosa consente agli educatori di essere Flessibili nel loro lavoro?
La consapevolezza che si crea riguardo logiche-problemi-contraddizioni in cui si concretizza lavoro educ alimenta creatività pedagogica che consente a educatori di essere flessibili nel loro lavoro.
qual è la concezione di Ragazzo difficile?
sogg possibile che ha appreso come relazionarsi con se stesso-mondo-altri a partire da occasioni educative che la vita gli ha offerto e che può con esp diverse modificare strutture profonde su cui si basa il suo comp, cioè cambia visione mondo-sé-altri.
cos’è il modello antropologico?
modo di pensare uomo-limiti-potenzialità.
qual è lo scopo del lavoro educativo con i ragazzi difficili?
portare ad ampliare-modificare visione mondo diventando consapevoli, preoccupaz di coinvolgere ragazzi in esp pensate apposta e necessità di andare oltre visioni stereotipate.
qual è il primo elemento del modello metodologico?
tenere inx conoscenza-azione cioè pensare conoscenza e azione come el sempre presenti e intrecciati in ogni fase di processo educ.
Conoscenza implica necessità di mettere in atto azioni specifiche e azione esige interrogazione su sign di situaz.
cosa vuol dire assumere una posizione entropatica?
comprendere visione del mondo altrui mantenendo ruolo e asimmetria relazionale, è la posizione che devono assumere gli educatori nell’ osservazione e familiarizzazione con gli educandi
cosa serve per l’ azione educativa?
occorre Riconoscere ciò che consente di motivare i Ragazzi coinvolgendoli in esp, questo richiede conoscenza di ragazzi-contesti e atteggiamento x individuare rituali adatti e attività adeguate. Centrali sono individuare mediatori cioè attività-ogg-persone che aiutino ragazzi a accedere-vivere-uscire a esp educ proposte, e interrogarsi su situaz educ comprendendo ragazzi con monitoraggio costante da ogni educatore. Indispensabili x individuare mediatori adatti sono forme-ogg di conoscenza e valorizzaz di risposte-atteggiamenti di ragazzi.
Ci cosa serve il cambiamento del contesto quotidiano dei Ragazzi?
permette di coinvolgere i Ragazzi in un processo che li porti a modificare il loro modello di intenzionalità tramite strategie educative indirette proposte dall’ educatore.
qual è il ruolo dell’educatore nel processo di rieducazione?(
il suo ruolo è Fondamentale per creare esperienze che vive in prima persona, èquindi strumento educativo e luogo di Esperienza perchè per il Ragazzo è “Esperienza dell’ altro” e modello di intenzionalità cioè modo di dare significato e relazionarsi con altri e se stessi, quindi educatore deve essere professionalmente-personalmente presente
quali sono i vincoli degli educatori?
i ragazzi stessi sui quali gli educatori lavorano per dargli possibilità di cambiamento avvi cinandosi alla loro visione del mondo e facendo leva sulle loro motivazioni.
altro vincolo è l’agire in gruppo che è dispositivo formativo di nuove/diverse possibilità relazionali, oltre che contenitore di relaz privilegiate che a int di gruppo possono nascere. Ma i gruppi vanno istituiti-regolamentati-governati ed è essenziale ruolo educatore xke gruppo rimani ad andare avanti facendo sempre meno ricorso a presenza o ad autorità di educatore. La dimensione dell’intersoggettività è essenziale x
educatori in primis
quali sono le competenze essenziali per svolgere il ruolo dell’ educatore?
conoscenze di tecniche relative a costruzioni di esp significative, cap di monitoraggio proprio modo di mettersi in scena davanti a ragazzi, costante capacità di interrogarsi sull’ esperienza vissuta
cosa vuol dire creare una pedagogia dei ragazzi difficili secondo Bertolini?
significa situarsi in det area di pratiche sociali di tipo educ che riguardano i minori la cui vita-comp sono considerati inadeguati su base di accordo intersogg riguardo ciò che conta come esistenza e comp accettabile.
cosa si intende con il termine difficile?
Il termine ‘difficile’ indica condizione in cui soglia di problematicità viene superata
provocando difficoltà-costrizione che rendono necessario costruire specifico ambito di riflessione peda e ricerca di appropriate strategie di intervento. L’intervento peda si indirizza a risolvere difficoltà a diventare sogg che contraddistingue esp educ di quei ragazzi.
quali sono le categorie di minori considerati destinatari di interventi educativi?
- A rischio: situaz caratterizzate da carenze ordine materiale o relazionale,
l’intervento educ deve avere valore preventivo, l’immagine del ragazzo a rischio è
collegata a problema devianza minorile che tendeva ad individuare nesso causale
tra caratt ambientali e tasso di criminalità. Questa immagine è inconsistente xke
riflette realtà parziale del fen, ed è pericoloso xke attiva pratiche che si trasformano in manipolazioni simboliche che accelerano/costruiscono percorsi delinquenziali, quindi bisogna fare attenzione a rischi intriseci dell’intervento; esso deve porsi come intervento globale-aspecifico-generale che individua ragioni in risoluz disagi-disfunzioni in relaz a problemi reali/attuali. Intervento educ deve costruire contesto adeguato e risolvere disagio. - Disadatti: attegg/moduli di comp disadattivi, in risposta a problemi hanno
consolidato att che ledono se stessi e contesto in cui vivono, att svalutativi/
oppositivi e comp irregolari. - Delinquenti: arresto/iter giudiziario, la scelta dell’atto antisociale è solo indice di
maggior stato di tensione o difficoltà piu profonda nel processo di costruzione di sé come sogg. Vivono in cond critiche e si collegano carenze formative che causano nei ragazzi mancanza di soddisfazione di bisogni partecipaz-indipendenza-sicurezza-sign. Un altro genere di esp antisociale sono
minori coinvolti in att che fanno capo a forme di criminalità organizzata: atteg deriva da lento-progressivo adeguamento a modello cult costruito dentro gruppo che stabilisce norme-valori in opposizione a soc civile, si firma contratto in cui lavoro viene pagato con protezione-appoggio-solidarietà.
Cos’è il paradigma eziologico?
scienza che studia cause di Fenomeni e ha ll’esigenza di spiegare i fenomeni di disadattamento minorile indagandoli anche in ordine biologico e somatici. la componente biologica però non è a priori individuabile come causa generalizzabile di comportamenti devianti
cos’ è il paradigma tradizionale esplicativo di tipo Psico-psichiatrico?
paradigma che focalizza sul soggetto la ricerca di cause del comportamento antisociale con particolare attenzione ai tratti di personalità e carattere che individua attraverso strumenti clinici come test di personalità. Non è stato trovato però un legame causale tra tratti di personalità e comportamento deviante perchè il comportamento è indipendente dai processi dinamici di interazione sociale.
qual è il legame tra contesto Familiare e delinquenza minorile?
è possibile Riscontrare una incadenza significativa di fattori eziologici, ma non tutti i giovani che vivono situazioni analoghe com piono atti antisociali
cos’ è il comportamento deviante secondo lo schema “ mete - mezze”?
il risultato di pressioni contradditorie della società la quale non consente ai suoi membri uguale accesso a mezzi approvati per raggiungere il valore ( Ricchezza, successo…), la devianza viene quindi vista come uni co mezzo disponibile da alcune cheessi per Raggiungere il valore
quali sono le ipotesi di Merton per spiegare il fenomeno di delinquenza minorile?
- L’azione antisociale è vista come canale di accesso a status (potere, guadagno e stima); scelto da giovani di classi inferiori.
- Il contesto relazionale di alcuni minori devianti non è sufficiente a spiegare genesi di comp devianti socializzanti o gruppali, non basta frequentare “cattive compagnie” x comp deviante.
cosa sostiene l’approccio costruttivista?
la costruzione sociale della devianza è individuata nel valore simboli co di alcune forme di comunicazione interpersonali quali scambi comunicativi e manipolazioni simboli che attraverso cui il soggetto giunge ad essere considerato deviante da altri. Queste manipolazioni simboliche istituiscono il deviante come tale e funzionano come profferiva che si auto-avvera: il minore continua il suo processo di costruzione Sociale come deviante confermando con i comportamenti l’identità antisociale che gli è stata attribuita