Pt.6 - Equilibri chimici Flashcards

1
Q

Definizione di reazione reversibile, equilibrio ed equilibrio dinamico

A

aA + bB <===> cC + dD

Reazione reversibile: C e D man mano che si formano possono essere di nuovo convertiti in A e B
Questo processo viene indicato con una doppia freccia

Equilibrio: all’equilibrio le composizioni di reagenti e prodotti restano costanti, non variano più

Equilibrio dinamico: in ogni istante c’è una trasformazione di A e B in C e D, e viceversa da C e D in A e B.
La velocità delle due reazioni V1 e V2 sono uguali

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2
Q

Quoziente di reazione

A

Quando la reazione NON è all’equilibrio è possibile descrivere, in ogni istante, il sistema in termini di composizione

Q = (a(C)^c * a(D)^d ) / (a(A)^a * a(B)^b )

a = in termodinamica si indica con a la composizione di un sistema, sia in termini di concentrazioni molari che di pressioni parziali se ci riferiamo solo ai gas.
Abbiamo quindi 2 modi per esprimere a:

1) a(i) = [ I ] / 1mol/l
numeratore = concentrazione molare del componente i
denominatore = concentrazione di riferimento M=1

2) a(i) = p(i) / 1atm
numeratore = pressione parziale del componente i
denominatore = standard di riferimento termodinamico

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3
Q

Quoziente di reazione all’equilibrio

A

All’equilibrio (ΔG=0) Q viene definita con una costante di equilibrio K

Q = K = (a(C)^c * a(D)^d ) / (a(A)^a * a(B)^b ) = cost

Possiamo scegliere di esprimere la costante K in funzione delle concentrazioni o delle pressioni parziali (tutti i componenti sono nella stessa fase):

aA + bB <===> cC + dD

Kc = [C] ^c * [D]^d / [A]^a * [B]^b
Kp = p(C)^c * p(D)^d / p(A)^a * p(B)^b

ATTENZIONE: le attività “a” di liquidi e solidi puri in termodinamica sono considerati = 1

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4
Q

Da Kc a Kp e viceversa

A

pV = nRT —> p(i) = n(i)RT / V valido per tutti i componenti

V è il volume dove sta avvenendo la reazione quindi tutti i gas perfetti lì dentro si espandono fino ad occupare lo stesso volume.
Il rapporto n(i) / V esprime la concentrazione molare del componente i in litri, quindi sostituendo:

Kp = ( [C] RT )^c ( [D]RT )^d / ( [A] RT )^a ( [B]RT )^b =
= [C]^c (RT)^c * [D]^d (RT)^d / [A]^a (RT)^a * [B]^b (RT)^b=
= Kc (RT)^ (c+d-a-b) = Kc(RT)^Δν

dove
c+d-a-b è la somma dei coefficienti stechiometrici dei prodotti meno quella dei reagenti, che indichiamo con la lettera “ni” greca ν

Se Δν = 0 —> Kp = Kc
ovvero la reazione avviene senza variazione dei coeff stechiometrici, cioè senza variazione del numero di moli

RICORDA:
lavorando con V in litri e P in atm si usa R = 0.082

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5
Q

Correlazione tra G e K

[ricorda grafico]

A

Il ΔG di una reazione varia durante il corso della reazione stessa perchè dipende anche dalla composizione del sistema, non siamo più quindi in condizioni standard

Per una qualunque componente “i” di un sistema omogeneo gassoso che va verso l’equilibrio (non in condizioni standard), la sua energia libera è data da
G(i) = G°(i) + RT ln a(i)

ΔG(R) = c(G°(C)+RT ln a(C) ) + d(G°(D)+RT ln a(D) ) - a(G°(A)+RT ln a(A) ) + b(G°(B)+RT ln a(B) )

dove è possibile raccogliere RT e ricordare che
ΔG°(R) = cG°(C) + dG°(D) - aG°(A) - bG°(B)
ottenendo

ΔG(R) = ΔG°(R) + RT(c ln a(C) + d ln a(D) - a ln a(A) - b ln a(B) )

ΔG(R) = ΔG°(R) + RT ln ( a(C)^c * a(D)^d ) / ( a(A)^a * a(B)^b )

l’argomento del logaritmo è = Q (non K perchè non siamo all’equilibrio) , perciò

ΔG(R) = ΔG°(R) + RT lnQ

Una volta che la reazione procede arriviamo all’EQUILIBRIO dove ΔG=0 e Q=K, ottenendo

0 = ΔG°(R) + RT lnK
ΔG°(R) = - RT lnK [J / mol oppure cal / mol]
dove 
K [adimensionale]
T [K]
R = 8.314 J/mol

Ricavo K = e^ ( - ΔG°(R) / RT )

Un K molto grande come K = 1.1x10^35 significa che la reazione raggiungerà l’equilibrio praticamente a ridosso dei prodotti, è dunque una reazione che noi consideriamo completa
Un K molto piccolo come K = 3*10^ -18 ci dice che la reazione praticamente resta bloccata ai prodotti

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6
Q

Principio di Le Chatelier

A

Ogni sistema tende a reagire ad una perturbazione impostagli dall’esterno minimizzandone gli effetti, tenderò quindi a mantenere inalterato l’equilibrio.

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7
Q

Perturbazione di un equilibrio chimico

1) Variare le quantità di reagenti o prodotti

A

aA + bB <===> cC + dD
L’equilibrio si sposta verso DX (verso i prodotti) se:
- Aumenta la concentrazione di uno dei reagenti (A oppure B), per tornare all’equilibrio aumentano anche i prodotti
- Diminuisce la concentrazione di uno de prodotti (C oppure D) , per tornare all’equilibrio diminuiscono anche i reagenti

L’ equilibrio si sposta verso SX (verso i reagenti) se:

  • Aumenta la concentrazione di uno dei prodotti (C oppure D), per tornare all’equilibrio aumentano anche i prodotti
  • Diminuisce la concentrazione di uno dei reagenti (A oppure B), per tornare all’equilibrio diminuiscono anche i prodotti

Bisogna pensare infatti a come modificare numeratore e denominatore quando si modificano le concentrazioni in modo da mantenere Kc costante
Kc = [C]^c * [D]^d / [A]^a * [B]^b

QUINDI

  • Se sottraggo reagenti il sistema torna indietro cercando di riformare i prodotti
  • Se aggiungo prodotti il sistema li riconverte di nuovo in reagenti

NB: quando interveniamo su un sistema all’equilibrio per un attimo la costate Kc diventa Q

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8
Q

Perturbazione di un equilibrio chimico

2) Agire sulla pressione del sistema

A

es. N2 + 3H2 <===> 2NH3

Kp = p² (NH3) / p(N2) * p^3(H2) =
= (x (NH3) * p)² / (x (N2) * p) * (x (H2) * p)^3 =
= ( x (NH3)² / x (N2) * x (H2)^3 ) * 1 / p²

In questo caso aumentando la pressione, per mantenere Kp costante, deve crescere il rapporto tra le frazioni molari e quindi deve aumentare la frazione molare di NH3 e diminuire quella di N2 e H2
L’equilibrio di sposta verso DX (verso i prodotti)

  • Aumentando la pressione il sistema reagisce spostandosi dalla “parte” dove c’è minor numero di moli
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9
Q

Perturbazione di un equilibrio chimico

3) Variare la temperatura

A

Relazione di Van’t Hoff
ln K2/K1 = ( - ΔH°(R) / R ) * (1/T2 - 1/T1)

A questa relazione si arriva considerando che
ΔG°(R) = ΔH° - TΔS° inoltre ΔG°(R) = -RTlnK

  • Partiamo da uno stato d’equilibrio 1 con K1 e una certa temperatura T1
  • Cambiamo la temperatura fino a raggiungere uno stato d’equilibrio 2 con K2 e una certa temperatura T2

Per una data reazione, la costante di equilibrio Keq ha un valore preciso a ogni data temperatura, il che significa che al variare della temperatura varia anche Keq
- Per reazioni endotermiche (ΔH>0) un aumento di temp provoca lo spostamento dell’equilibrio verso dx in quanto il calore fornito viene assorbito dai reagenti per formare i prodotti
A + B + calore <==> C + D
- Per reazioni esotermiche (ΔH<0) un aumento di temperatura provoca lo spostamento dell’equilibrio verso sx, come conseguenza vi sarà una diminuzione del valore di Keq
A + B <==> C + D + calore
- Una diminuzione della temperatura invece sposta i due equilibri in senso opposto rispetto a quello che si ha fornendo calore

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10
Q

Equilibri chimici eterogenei

A

Sono equilibri in cui le specie chimiche (reagenti e/o prodotti) sono in fasi diverse.

Nella costante di equilibrio K le attività di solidi e liquidi puri (in condizioni standard) sono = 1 , ovvero si tiene conto SOLO dell’attività delle specie gassose
NB: se si vuole calcolare invece ΔG o ΔH bisogna considerare tutte le specie

es. CaCO3(s) <==> CaO(s) + CO2(g)
Kc = [CO2] invece Kp = p(CO2)

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11
Q

Definizione di Arrhenius

A

Acido: sostanza che rilascia H+ in soluzione acquosa
Base: soluzione che rilascia OH- in soluzione acquosa (ioni ossidrili)

Limiti della definizione

  • si fa riferimento ad una soluzione acquosa
  • nella struttura di una base sono già presenti gruppi OH

Meriti
è riuscito ad identificare che ciò che reagisce nella reazione è l’H+ dell’acido con l’ OH- della base a formare acqua + sale

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12
Q

Reazione di neutralizzazione

A

Un acido che reagisce con una base a formare sale + acqua

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13
Q

Definizione di Bronsted

A

Acido: sostanza in grado di donare protoni H+
Base: sostanza in grado di accettare protoni H+ (deve avere quindi una coppia di elettroni in grado di formare il legame con il protone)

es. AMMONIACA
NH3 + H+ —> NH4 +
l’ammoniaca è una base debole poiché possiede il doppietto elettronico che utilizza per legarsi all’H+ ottenendo così lo ione ammonio NH4+

acido1 + base2 <==> base1 + acido2

  • Un acido1 reagendo con una base dà come prodotto la base1 coniugata
  • Una base2 reagendo con un acido dà come prodotto l’acido2 coniugato
  • La reazione è reversibile
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14
Q

Esempi di reazioni

A

1) HCl + H2O <==> Cl- + H3O+
- L’acido cloridrico cede un H+ all’acqua
- L’acqua si comporta da base e diventa a sua volta un composto che è in grado di cedere un protone nella reazione inversa
- In questo caso specifico HCl è un acido molto forte e la reazione è spostata molto verso dx

2) NH3 + H2O <==> NH4 + OH-
- L’ammoniaca in acqua si comporta come una base accettando un protone da H2O
- L’acqua di comporta da acido
- La reazione è reversibile, abbiamo prodotti ioni OH- in soluzione acquosa
- L’ammoniaca è una base debole, troveremo quindi dell’ammoniaca indissociata in questa soluzione

ATTENZIONE
H2O ha un comportamento anfotero: può essere una base o un acido a seconda della forza dell’acido o della base con cui interagisce.
1) a confronto con un acido forte si comporta da base
2) a confronto con una base debole si comporta da acido

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15
Q

Definizione di Lewis

A

Acido: composto che accetta una coppia di elettroni
Base: dona una coppia di elettroni OH-

Si parla quindi solo di coppie di elettroni

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16
Q

Acidi forti e deboli

A

In queste reazioni HA è un generico acido

1) Acido FORTE: l’acido si dissocia completamente (in acqua) quindi la freccia è solo verso destra
La reazione inversa, se c’è, è totalmente trascurabile
HA + H2O —> A- + H3O+

2) Acido DEBOLE: la reazione è la stessa dell’acido forte perchè è una reazione che cede protoni, MA abbiamo la doppia freccia quindi siamo all’equilibrio
(a cui corrisponderà una costante di dissociazione Ka)
HA + H2O <==> A- + H3O+

Quindi
—> totale dissociazione = acido forte
<==> dissociazione parziale = equilibrio = acido debole

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17
Q

Esempi di acidi forti

A
  • Tutti gli acidi degli alogeni
    HCl acido cloridrico, HBr, HI TRANNE HF che è debole
  • Ossiacidi: sono acidi forti se
    n° degli atomi di O - n° di atomi di H >= 2
    altrimenti sono acidi deboli
    (n° atomi di H rappresenta il n° dei protoni che possono essere ceduti)
    es HNO3 acido nitrico

Altri esempi

  • Acido perclorico HClO4
  • Acido solforico H2SO4

ATTENZIONE
H2SO4 ha 2 protoni che possono essere ceduti, viene perciò chiamato acido poliprotico perchè può cedere 2 atomi in H in questo modo

1^ dissociazione H2SO4 —> H+ + HSO4-
2^ dissociazione H2SO4- —> H+ + SO4 2-
ovvero H2SO4 —> 2H+ + SO4 2-

dal punto di vista delle forze degli acidi la 1^ dissociazione è quella tipica di un acido forte (praticamente dissociato completamente), la 2^ invece è più difficile e si comporta come un acido debole
PERO’ noi considereremo la dissociazione dell’acido solforico come acido forte per entrambi i passaggi

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18
Q

Esempi di acidi deboli

A
  • Tutti gli acidi organici e principalmente quelli carboniosi R-COOH
  • Gli ossiacidi con
    n° degli atomi di O - n° di atomi di H < 2
  • Tutto ciò che non era presente negli acidi forti
    es. HF: abbiamo un H legato con un legame covalente a F che a sua volta è legato con un legame a idrogeno con H
    H - F ||| H - F ||| H - F
  • HCN acido cianidrico e H2S acido solfidrico, l’H non p legato ad atomi di O ed è un po’ meno polarizzato
  • H3PO4 acido ortofosforico
    è un acido politropico ma in questo caso debole, man mano che vengono ceduti protoni nelle dissociazioni successive lo diventa sempre di più
19
Q

Basi forti e deboli

A

1) Badi FORTI: freccia singola
BOH —> B+ + OH-

Sono basi forti tutti gli ossidi e idrossidi di tutti i metalli del gruppo 1 e 2
es. Na2O , KOH , Mg(OH)2 , ….

2) Basi DEBOLI: doppia freccia
In generale base deboli con il loro doppietto elettronico danno questo tipo di dissociazione:
B + H2O <==> BH+ + OH-

L’ammoniaca NH3 è una classica base debole che reagendo in acqua produce lo ione ammonio e l’OH-
NH3 + H2O <==> NH4+ + OH-

  • Ammine primarie, secondarie e terziarie

Quindi le basi possono avere

  • OH nella struttura —> basi FORTI
  • aumentare il numero di OH in soluzione reagendo con l’acqua —> basi deboli

Un acido o una base si definiscono “forti” se in soluzione acquosa tutte le loro molecole si scindono in ioni, mentre si definiscono “deboli” se alcune molecole si scindono in ioni ed altre no

20
Q

Autoprotolisi dell’acqua

A

L’acqua, sia pure in minima quantità, conduce corrente elettrica
Questo significa che nell’acqua sono presenti degli ioni, anche se in concentrazione molto limitata, che si formano secondo la seguente reazione

H2O + H2O <==> H3O+ + OH-

è un normale equilibrio acido-base secondo il quale una molecola d’acqua si comporta da acido e l’altra molecola d’acqua si comporta da base

Per questo equilibrio è possibile scrivere la costante di dissociazione in funzione delle concentrazioni:

Kc = [H3O+] [OH-] / [H2O]²
Kc * [H2O]² = [H3O+] [OH-]

il valore di concentrazione dell’acqua [H2O] è un valore costante e può essere incluso in Kc.
Il prodotto Kc * [H2O]² è pertanto un valore costante che viene indicato con il simbolo Kw che indica la costante di dissociazione dell’acqua.
Abbiamo quindi che

Kw = [H3O+] [OH-]

e a 25°C assume il valore

Kw = 1x10^-14

Guardando la stechiometria della reazione scritta all’inizio vediamo che il rapporto di H3O+ e OH- è di 1 a 1, per cui nell’acqua neutra (dove non c’è nessuna variazione di queste concentrazioni) possiamo dire che

[H3O+] = [OH-] = 1x10^ -7
situazione di neutralità dell’acqua

Qualunque cosa faccia cambiare la quantità di H3O+ e OH- altera la neutralità dell’acqua, si parlerà quindi di soluzioni acide oppure basiche

21
Q

pH

A

(per log intendiamo il log in base 10)
Il pH è il modo di calcolare la concentrazione degli ioni H3O+ e OH-

pH = - log [H3O+]
pOH = - log [OH-]

Formula inversa
[H3O+] = 10^ (-pH)
[OH-] = 10^ (-pOH)

L’acqua è neutra a pH = 7

A 25°C avremo quindi che

  • pH=7 , [H3O+] = [OH-] , neutralità
  • pH<7 , [H3O+] > [OH-] , acidità
  • pH>7 , [H3O+] < [OH-] , basicità

Da pH a pOH
a 25°C si ha che pH + pOH = 14

22
Q

Calcolo pH con acidi e basi FORTI

A

Si calcola direttamente la concentrazione molare di H3O+ o quella di OH- inserendola poi nell’espressione di pH.
Queste concentrazioni derivano direttamente dalla concentrazione molare dell’acido (Ca) e dalla concentrazione molare della base (Cb)
[H3O+] —> Ca
[OH-] —> Cb

Esempi
1) HNO3 , 0,01 M

Scrivo la dissociazione dell'acido
HNO3 ---> H+ + (NO3) -
quindi per 1 mole dell'acido HNO3 abbiamo 1H+
Quindi
pH = - log [H3O+] = - log(0.01)

2) Con acidi politropici come H2SO4 , 0.01M

Scrivo la dissociazione dell’acido:
H2SO4 —> 2H+ + (SO4) 2-
quindi da 1 mole di acido H2SO4 abbiamo 2H+
(posso anche scrivere 2H3O+) , quindi

[H3O+] = 2 x 0.01
pH = - log [H3O+] = - log(0.02)
23
Q

Calcolo pH con acidi e basi DEBOLI

A

ACIDI
HA + H2O <==> H3O+ + A-
acido debole generico che si dissocia in acqua, posso scrivere la costante di dissociazione perchè in equilibrio:

Kc = [H3O+] [A-] / [HA] [H2O]

assumiamo che l’acido sia molto debole e non troppo concentrato per cui l’acqua indissociata la consideriamo costante.
La costante dell’acqua viene inclusa in Kc che diventa Ka (costante di dissociazione acida)

Ka = [H3O+] [A-] / [HA]

  • guardando il rapporto stechiometrico H3O+ che si forma è uguale ad A- che si forma
  • la concentrazione dell’acido debole all’equilibrio [HA] la assumo uguale alla concentrazione dell’acido iniziale Ca
    Si ha quindi che:

[H3O+] = [A-]
[HA] ~ Ca (iniziale)

da cui

Ka = [H3O+]²  / Ca
[H3O+]² = Ka * Ca

[H3O+] = √ (Ka * Ca)

pH = - log [H3O+]

Esempio
Tra i due acidi deboli HA1 e HA2 qual è il più forte?
K(A1) = 1x10^ -8
K(A2) = 1x10^ -5

è più forte HA2 perchè K(A2) è maggiore, ovvero il numeratore è parecchio più grande del denominatore. Ci sono più prodotti di dissociazione dell’acido

BASI
Stessa cose degli acidi deboli con la differenza che la costante di dissociazione è Kb e a seconda di come scriviamo la base cambia scrittura

[OH-] = √ (Cb * Kb)
[H3O+] = √ (Ca * Ka)
24
Q

Acido poliprotico e Ka

A

es. H3PO4

Scriviamo le diverse dissociazioni
H3PO4 + H2O <==> H3O+ + H2PO4 - , K(A1)
H2PO4 - + H2O <==> H3O+ + HPO4 2- , K(A2)
HPO4 2- + H2O <==> H3O+ + HPO4 3- , K(A3)

K(A1)&raquo_space; K(A2)&raquo_space; K(A3)

nel primo caso infatti abbiamo una molecola neutra da cui si stacca un protone, nel secondo un anione da cui si stacca un protone e sarà quindi più difficile, ancora più difficile nel terzo caso dove le cariche negative sono 2. L’anione infatti tenderà sempre più a trattenere i protoni rimasti

Queste considerazioni ci permetto di usare, quando abbiamo un acido poliprotico, solo la prima costante di dissociazione per calcolare la concentrazione degli H3O+ , infatti quella che influenza il pH è solo la prima e le altre si possono considerare trascurabili

25
Q

Miscele di acidi/basi forti

A

1) Acido1 + Acido2 + Acido3 + …… + Acido(m)
[H3O+] = (n1 + n2 + … + n(m) ) / V(tot)

essendo tutti acidi contribuiscono ad aumentare la concentrazione degli H+ e diminuire gli OH-
n1, … , n(m) = moli di H+

2) Base1 + Base2 + ….. + Base(m)
[OH-] = (n1 + n2 + … + n(m) ) / V(tot)

essendo tutte basi contribuiscono ad aumentare la concentrazione degli OH- e diminuire gli H+
n1, … , n(m) = moli di OH-

3) Acido + Base
la reazione avviene tra gli H+ e gli OH- che portano alla formazione di H2O

pH = 7 se le moli di acido neutralizzano le moli delle base

altrimenti

il pH è determinato dalla specie in eccesso

26
Q

Idrolisi dei sali

A

Quando sciogliamo un sale in acqua possono esserci delle variazioni di pH, questo perchè alcuni sali (non tutti) danno IDROLISI: scambio di protoni fra acqua e l’anione/catione del sale che altera il bilancio H3O+ o H- e cambia il pH dell’acqua neutra

Possiamo avere

  • Sali solubili che si sciolgono in acqua
  • Sali completamente dissociati in ioni

I sali possono essere formati da
1) Acido forte (da cui deriva l’anione del sale) e base forte (da cui deriva il catione del sale)
2) Acido debole (da cui deriva l’anione) e base forte (da cui deriva il catione)
3) Acido forte (anione) e base debole (catione)
[4) Acido debole e base debole]

La soluzione acquosa che si ottiene può essere neutra, acida o basica a seconda delle forze relative di acidi e basi da cui derivano ioni costituenti i sali

27
Q

1) Acido forte e base forte

A

NON vi è alcuna idrolisi

es. NaCl —> Na+ + Cl-
- Lo ione Na+ non ha nessuna tendenza a reagire con l’acqua in quanto deriva da una base forte (NaOH)
- Lo ione Cl- non reagisce con acqua in quanto deriva da un acido forte (HCl)
NON si ha quindi idrolisi perchè nessuno dei due ioni reagisce con acqua

28
Q

2) Acido debole e base forte

A

BA sale

a) Scrivere la dissociazione del sale
BA –> B+ + A-

b) La componente debole A- del sale (ovvero l’anione che deriva da un acido debole) viene fatta reagire con acqua
A- + H2O <==> HA + OH- idrolisi

La soluzione finale è basica
[OH-] = √ (Kw * Cs/Ka )

Kw = cost di dissociazione dell'acqua = 10^-14
Cs = concentrazione iniziale del sale
Ka = costante di dissociazione dell'acido debole
29
Q

3) Acido forte e base debole

A

BA sale

a) Scrivere la dissociazione del sale
BA —> B+ + A-

b) La componente debole B+ del sale (ovvero il catione che deriva da una base debole) viene fatto reagire con acqua, e tende a riformare la base da cui deriva
B+ + H2O <==> BOH + H+

La soluzione finale è acida
[H3O+] = √ (Kw * Cs/Kb )

Kw = cost di dissociazione dell'acqua = 10^-14
Cs = concentrazione iniziale del sale
Ka = costante di dissociazione basica
30
Q

Soluzioni tampone

A

E’ una soluzione che si oppone alla variazione del pH a seguito dell’aggiunta di piccole quantità di acidi o basi

Sono formate da

1) un acido debole in presenza di un suo sale con una base forte (pH risultante acido)
2) una base debole in presenza di un suo sale con un acido forte (pH risultante basico)

31
Q

pH delle soluzioni tampone dei due casi

A

1) un acido debole HA in presenza di un suo sale BA con una base forte es. CH3COOH/CH3COONa

[H+] = Ka*Ca/Cs = Ka * ( n(a)/V ) / ( n(s)/V ) = Ka * n(a)/n(s)
pH = - log [H+]

2) una base debole B in presenza di un suo sale BA con un acido forte es. NH3/NH4Cl

[OH-] = Kb*Cb/Cs = Kb*( n(b)/V ) / ( n(s)/V ) = Kb * n(b)/n(s)
pH = - log [H+]

Ka = costante di dissociazione dell’acido
Kb = costante di dissociazione della base
Ca, Cb e Cs = concentrazione si acido, base e sale
n(a), n(b) e n(s) = numero di moli di acido, base e sale

32
Q

Soluzione satura, solubilità e prodotto di solubilità

A

Soluzione satura
soluzione che contiene la massima quantità di soluto in grado di essere disciolto (presente un eccesso di soluto)

Solubilità (S) [mol /l ] oppure [ g/ l ]
concentrazione massima del soluto in una soluzione satura
E’ costante finchè è costante la temperatura

Prodotto di solubilità Kps
costante relativa all’equilibrio tra fase solida e ioni in soluzione per un soluto
Si considera costante la quantità di solido che resta indissociato sul fondo, per cui con questa approssimazione possiamo considerare solo il numeratore ovvero il prodotto di solubilità è riferito solo agli ioni che sono passati in soluzione

es. PbI2 (s) <==> Pb 2+(aq) + 2I- (aq)
Kps = [Pb 2+] [ I- ]² / [PbI2] = [Pb 2+] [ I- ]²

33
Q

Esempio NaCl in acqua

A

Sciogliamo del cloruro di sodio NaCl in acqua H2O

Quando NaCl passa in soluzione cationi e anioni si staccano dal reticolo e vengono trasportati in soluzione dove sono circondati da molecole d’acqua che li tengono separati

Un catione (+) sarà circondato da molecole d'acqua tutti con gli O (polarità δ- ) rivolti verso di lui
Un anione (-) sarà circondato da molecole d'acqua tutti con gli H (polarità δ+) rivolti verso di lui

Continuando ad aggiungere NaCl si arriva a un punto in cui il cloruro di sodio si deposita sul fondo in forma di granuli, abbiamo quindi raggiunto il limite di solubilità di NaCl in H2O (di più non se ne scioglie)
La soluzione è dunque satura

34
Q

Proprietà colligative

A

Sono proprietà fisiche delle soluzioni che non dipendono dalla natura chimica del soluto, ma solamente dal numero di particelle/molecole/ioni che si trovano nel solvente.

Quando si aggiunge un soluto non volatile a un solvente, le proprietà
fisiche della soluzione sono diverse da quelle del solvente puro.

Le proprietà colligative sono 4:

1) Abbassamento della pressione di vapore (o tensione di vapore)
2) Aumento del punto di ebollizione della soluzione
3) Diminuzione della temperatura di congelamento
4) Pressione osmotica

35
Q

1) Abbassamento della pressione di vapore (o tensione di vapore)

A

Abbiamo visto che se si pone un liquido volatile in un recipiente chiuso, esso evapora fino a quando la velocità di evaporazione uguaglia la velocità di
condensazione.
In questo stato finale il sistema è in equilibrio dinamico.
Quando si è raggiunto l’equilibrio è possibile misurare la pressione di vapore

Se aggiungiamo un soluto in acqua, la pressione del vapore sopra la soluzione è minore di quella sopra all’acqua pura ovvero:
P° (solvente puro) < P (solvente)

C’è una relazione precisa per cui la nuova pressione di vapore di un qualunque liquido è data dalla legge di Raoult:

P(solvente) = X (solvente) * P° (solvente puro)
X (solvente) = frazione molare

36
Q

Soluzione ideale

A

E’ una soluzione ipotetica che segue perfettamente la legge di Raoult.
Nella pratica corrisponde a soluzioni che sono estremamente diluite ovvero dove le interazioni tra solvente-solvente e soluto-solvente sono ridotte al minimo

Nel momento in cui si mescolano A e B abbiamo ΔH=0 ovvero la soluzione avviene senza rilasciare ne acquistare energia in forma di calore perchè a livello molecolare le interazioni tra le molecole A e B hanno la stessa forza delle interazioni tra le molecole di A in A puro e B in B puro ovvero

37
Q

2) Aumento del punto di ebollizione della soluzione

A

Una conseguenza importante della legge di Raoult è che una
diminuzione della tensione di vapore
determina un aumento della temperatura di ebollizione della soluzione.

Questo aumento della temperatura T è quantificato dalla relazione:
ΔT = Keb * m
Keb = costante ebullioscopica
m = molalità = n° moli / 1Kg(solvente)

38
Q

3) Diminuzione della temperatura di congelamento

A

Un’altra conseguenza della presenza di un soluto in una soluzione è che il punto di congelamento della soluzione è più basso di quello del solvente puro.

ΔTcr = Kcr * m
Kcr = costante crioscopica
m = molalità = n° moli / 1Kg(solvente)
39
Q

4) Pressione osmotica

A

Quando due soluzioni con lo stesso solvente ma a concentrazioni diverse di soluto (oppure un solvente e una sua soluzione) sono separate da una membrana semipermeabile, le molecole di solvente si
spostano dalla soluzione meno concentrata alla soluzione più concentrata in modo da uguagliare (o meglio, rendere vicine) le concentrazioni delle due soluzioni.
Dal punto di vista macroscopico quindi avremo un aumento di volume della soluzione che più concentrata

L’osmosi consiste nel flusso selettivo di molecole di solvente attraverso una membrana semipermeabile e la pressione osmotica è quella pressione esterna che deve essere applicata per impedire l’osmosi (ovvero per impedire che vi sia un aumento di volume della soluzione più concentrata)

La relazione che permette di calcolare la pressione osmotica conoscendo la concentrazione della soluzione è una relazione di stato e deriva direttamente dall’equazione di stato dei gas:
π = ( n / V ) RT = MRT
M = n/V = molarità [mol / l ]
R = costante universa dei gas = 0.082 se [ atm * l / mol K]
T = temperatura in K

Due soluzioni A e B hanno
• stessa pressione osmotica π(A) = π(B) sono dette soluzioni isosmotiche o isotoniche
• π(A) > π(B) allora A è una soluzione ipertonica e B è una soluzione ipotonica

40
Q

Pressione osmotica e globuli rossi

A

Le membrane dei globuli rossi sono semipermeabili perché permetto il passaggio di alcune piccole molecole (tipicamente
acqua e alcuni piccoli soluti).
• Se un globulo rosso è immerso in una soluzione isotonica non succede niente, ci può essere un passaggio d’acqua che
entra ed esce, arriviamo all’equilibrio dove ingresso e uscita si equivalgono
• Se è immerso in una soluzione ipotonica: la soluzione esterna è meno concentrata e l’acqua tende ad andare all’interno
del globulo rosso dove si trova la soluzione più concentrata, così facendo il globulo rosso rigonfia fino a esplodere.
• Se è immerso in una soluzione ipertonica (più concentrata, più soluti all’esterno) l’acqua tende ad uscire, il globulo rosso si raggrinzisce e perde la sua funzionalità.

È quindi fondamentale che tutto quello che viene utilizzato per endovena abbia la stessa pressione osmotica con quelli che sono i fluidi del plasma

41
Q

Fattore correttivo di Van’t Hoff

A

• Per un soluto che NON si dissocia in soluzione
(ovvero il soluto si scioglie, viene circondato da molecole d’acqua, ma
la molecola non si dissocia - tipicamente zuccheri, composti organici)
valgono le relazioni viste precedentemente
ΔT = Keb * m
ΔTcr = Kcr * m
π = ( n / V ) RT = MRT

• Un soluto che si dissocia in soluzione viene indicato come elettrolita ovvero
porta ioni in soluzione per cui può condurre elettricità.
C’è bisogno di introdurre un fattore di correzione “i”:

ΔT = i * Keb * m
ΔTcr = i * Kcr * m
π = i * ( n / V ) RT = i * MRT

dove i = n° di ioni in cui il soluto si dissocia

Esempi
NaCl –> 1Na+ + 1Cl - , i = 2
CaCl2 –> 1Ca2+ + 2Cl - , i = 3

42
Q

Stato e fase, definizione

A

Lo stato non è sinonimo di fase

es. acqua e olio sono due fasi distinte ma entrambi allo stato liquido

43
Q

Cambiamenti di stato

A

Stato solido —> Stato liquido (fusione)
Stato liquido –> Stato gassoso (evaporazione)
Stato solido —> Stato gassoso (sublimazione)

ΔH(fusione), ΔH(evaporazione), ΔH(sublimazione) > 0

sono tutti passaggi che vanno verso uno stato in cui diminuiscono le interazioni tra i vari componenti del sistema, inoltre sono passaggi endotermici ΔH > 0 per cui si deve fornire calore

Stato gassoso —> Stato liquido (liquefazione/condensazione)
Stato liquido —> Stato solido (solidificazione)
Stato gassoso —> Stato solido (brinamento)

ΔH(solidificazione), ΔH(condensazione), ΔH(brinamento) < 0

sono tutti passaggi che vanno verso uno stato in cui aumentano le interazioni tra i vari componenti del sistema, inoltre sono passaggi esotermici ΔH < 0 per cui rilasciano calore

44
Q

Diagrammi di stato

A

Punto triplo
punto in cui coesistono 3 fasi insieme

Varianza
numero di variabili che si possono cambiare mantenendo il sistema nello stesso stato di equilibrio o comunque nella stessa fase
V = c * x - f
c = numero di componenti indipendenti
x = numero delle variabili fisiche (in generale x=2)
f = numero delle fasi