Pt.3 - Stati della materia Flashcards

1
Q

Stato gassoso

A
  • Stato più disordinato della materia
  • Non hanno né forma né volume propri, si adattano infatti al volume del recipiente che li contiene
  • Le interazioni che esistono tra le molecole di gas sono debolissime
  • A temperatura ambiente pensiamo ad una popolazione di molecole/atomi agitati da un moto continuo

Possiamo avere gas formati da:

1) Atomi isolati
2) Molecole gassose (interazioni intermolecolari: legame covalente apolare o puro e legame covalente polare)

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2
Q

Gas ideali ( gas perfetti)

A

Vengono trascurati:

  • Le interazioni tra le molecole (o atomi)
  • Volume delle molecole (o atomi) che è trascurabile rispetto al volume occupato
  • Movimento casuale
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3
Q

Teoria cinetica

A

L’energia cinetica di ogni particella è direttamente proporzionale al valore della temperatura, ed è costante a temperatura costante

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4
Q

Variazione di PV con P che tende a zero

A

Per valori di P che tendono a zero, indipendentemente dalla natura chimica del gas (es H2, N2, aria), se la temperatura è costante la variazione di PV tende ad un valore comune

Dividendo il prodotto rispetto alla temperatura  ritroviamo un valore costante: 
0.082 atm l / mol K 
che corrisponde alla costante R dei gas
Quindi:
lim (PV/T) = 0.082 atm l / mol K 
dove V = volume di 1 mole di gas

In conclusione il prodotto PV per un qualunque gas dipende esclusivamente dalla temperatura a cui ci troviamo

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5
Q

Equazione di stato dei gas perfetti

A

PV = nRT

1) T = cost (Boyle)
- PV = cost
- Grafico P[atm] su V[l] rappresenta un’ ISOTERMA (curva)

2) P = cost (Charles o 1^ legge di Lussac)
- V/T = cost
- Grafico T[K] su V[l] rappresenta un’ ISOBARA (retta 45°)

3) V = cost (2^ legge di Lussac)
- P/T= cost
- Grafico T[K] su P[atm] rappresenta un’ ISOCORA (retta 45°)

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6
Q

Valori di R a seconda delle unità di misura

A

1) 0.082 atm l / mol K
se V[l] e P[atm]

2) J/mol K
se V[m^3] e P[Pa]

3) 1.9872 cal/molK
1 cal = 4.184 J

Temperatura espressa in K = Tin°C + 273.15
Pressione: 760 torr = 760 mmHg = 1 atm
Volume: 1l = 1 dm^3

Il volume V occupato da 1 mole di gas per n=1, T=273K, P= 1 atm è V = 22.414 l

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7
Q

Pressioni parziali

A

P (tot) = P1 + P2 + … + P(i)
P (tot) = n (tot)RT / V

Per un singolo gas P(i) = x(i) P(tot)
dove x(i) = frazione molare = n(i) / n(tot)
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8
Q

Equazione di Van der Waals

A

(P + a n² / V²) (V - nb) = nRT
dove a,b = cost e dipendono dalla natura del gas
a = pressione interna del gas [atm (l / mol)² ]
b = covolume [ l / mol ]

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9
Q

Liquidi

A

Solido e liquido sono stati condensati della materia in cui le interazioni deboli sono un po’ più forti

E’ possibile considerare lo stato liquido come uno stato intermedio fra lo stato gassoso e quello solido

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10
Q

Pressione di vapore

Temperatura di ebollizione

A

Pressione di vapore
Prendiamo un recipiente chiuso in cui viene fatto il vuoto, e all’interno una fase condensata (liquida)
Lasciando il recipiente per un certo periodo di tempo a temperatura costante si nota che all’interfaccia tra lo stato liquido e il vuoto alcune molecole sono in grado di sfuggire all’attrazione delle molecole che le circondano nella massa del liquido, passando così in fase vapore
Man mano che il numero di molecole nella fase gassosa aumenta, urtando all’interfaccia della fase liquida tornano nella fase liquida.
Si arriva poi a un equilibrio in cui all’interfaccia vi sono molecole che passano in fase gassosa e altre che passano in fase liquida

La pressione esercitata dalle molecole che sono passate in fase vapore è la pressione di vapore di un certo liquido ed è la pressione che viene esercitata sulle pareti del recipiente

Aumenterà all’aumentare della temperatura perchè aumentano i moti delle molecole dentro al recipiente, ci sarà dunque una maggiore popolazione di molecole che hanno un’energia necessaria per sfuggire all’attrazione delle altre molecole nella massa del liquido e passare alla fase vapore

Alla temperatura di ebollizione inizieranno a formarsi delle bolle e le molecole passano in maniera cospicua allo stato vapore.
La temp di ebollizione dipende dalla pressione a cui ci si trova.

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11
Q

Solidi

A

Stato più ordinato della materia, ha forma e volume propri

Classificazione dal punto di vista geometrico

1) Cristallini: atomi, ioni o molecole sono disposti in assetto ordinato, mostrano facce piane ben definite orientate secondo angoli ben definiti
2) Amorfi: le particelle costituenti sono disposte in modo caotico

Classificazione dal punto di vista del legame chimico:

1) Ionico (NaCl, ossidi ionici, quasi tutti i sali)
- elevata energia di interazione tra gli ioni
- isolanti elettrici allo stato solido o al più semiconduttori

2) Metallici (metalli pure o leghe)
- conduttori di calore e corrente elettrica
- lucentezza
- legame metallico: reticolo di ioni metallici circondati dal mare di elettroni
- le temperature di fusione variano parecchio

3) Molecolare (H2 e O2 solido, ghiaccio, polimeri, ecc..)
- solidi in cui le unità di struttura sono molecole
- interazioni deboli

4) Atomico (es. He)
stesso concetto del molecolare:
- possono esistere solidi atomici formati da un insieme ordinato solo di atomi e possono essere solo gas nobili
- per trovarli solidi bisogna scendere molto di temperatura

5) Covalenti (es. diamante)
- reticolo tridimensionale di legami covalenti puri o polarizzati
- isolanti elettrici o al più semiconduttori

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12
Q

Reticolo cristallino

A

Disposizione di punti che definisce le posizioni delle particelle nella struttura di un cristallo

La forma esteriore di un cristallo è dovuta alla ripetizione periodica e uguale nello spazio tridimensionale di una cella elementare cristallina

La cella elementare è l’unità più piccola che mantiene la composizione e la simmetria del cristallo, è definita dalle lunghezze dei suoi late a,b,c e dagli angoli α, β, γ
La relazione di questi 6 parametri definisce 7sistemi cristallini

I vertici delle celle elementari che si ripetono nelle direzioni degli assi costituiscono i nodi del reticolo, occupati da atomi uguali o raggruppamenti di atomi uguali

SISTEMA CUBICO

1) Cella cubica semplice (P): i punti rappresentativi (atomi/molecole/ioni) sono soltanto ai vertici
2) Cella cubica a corpo centrato (I): punti rappresentativi sono sui vertici + 1 al centro del cubo
3) Cella cubica a facce centrate (F): i punti rappresentativi sono ai vertici E sulle facce del cubo

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13
Q

Numero di coordinazione

A

E’ il numero di primi vicini che la circondano

1) Cella cubica semplice (P)
n° di coordinazione = 6
2) Cella cubica a corpo centrato (I)
n° di coordinazione = 8
3) Cella cubica a facce centrate (F)
n° di coordinazione = 12
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14
Q

Occupazione di una cella

A

Da non confondere con il numero di coordinazione
Da quante particelle è occupata una singola cella?

1) Cella cubica semplice: 1/8 * 8 = 1
2) Cella cubica a corpo centrato: (1/8 * 8) + 1 = 2
3) Cella cubica a facce centrate: (1/2 * 6)+(1/8 * 8) =4

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15
Q

Impacchettamento dei solidi metallici

[RIVEDERE]

A

Tutte le strutture compatte sono generate dalla sovrapposizione di singoli strati aventi l’impacchettamento bidimensionale più compatto possibile

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16
Q

Definizione leghe metalliche

A

Solidi di natura metallica contenenti più di un elemento

soluzioni solide: soluto e solvente solidi

17
Q

Tipi di leghe metalliche

A

1) Leghe di sostituzione
in alcuni punti atomi di natura diversa sostituiscono l’atomo del reticolo principale
- Si hanno tra metalli con proprietà simili (struttura elettronica simile) e simili dimensioni atomiche (raggi)

2) Leghe interstiziali
all’interno della lacune si posizionano atomi più piccoli che possono non essere metalli cambiandone così le proprietà

Possono esistere leghe che presentano entrambi gli aspetti visti sopra, contemporaneamente

18
Q

Solidi ionici

A
  • I composti ionici sono arrangiamenti regolari di cationi (+) e anioni (-) posti nei siti reticolari del cristallo.
  • Il numero di coordinazione è il numero di ioni più vicini di carica opposta a contatto con un dato ione e dipende dai raggi ionici (r anioni > r cationi)
  • Il più piccolo dei due ioni giace negli spazi formati dall’impacchettamento di quello più grande

Un solido ionico si costruisce secondo i seguenti postulati:

1) cationi e anioni si avvicinano fino a massimizzare l’energia di attrazione Coulombiana (tale processo dipende da r+/r-)
2) due anioni non si avvicinano mai oltre una distanza che sia più corta della somma dei rispettivi raggi ionici
3) ogni catione tende a circondarsi dal più alto numero possibile di anioni, compatibilmente con i primi due postulati

Ricorda che cationi e anioni sono tenuti insieme da attrazioni elettrostatiche, e che nel suo complesso deve essere elettricamente neutro

19
Q

Struttura tipo salgemma (NaCl)

A
  • Ogni ioni ha 6 ioni vicini di carica opposta in coordinazione ottaedrica
  • Gli ioni Cl- sono al centro e ai vertici delle facce di un cubo (sistema cubico a facce centrate)
  • Le due disposizioni di ioni si compenetrano in modo da ottenere un impacchettamento cubico compatto “esteso” (ovvero gli ioni Cl- non sono a contatto) in cui le lacune ottaedriche contengono gli ioni Na+
  • Ogni cella contiene 4 ioni Cl- e 4 ioni Na+
  • Coordinazione (6,6)

Cristallizzano in questa classe

  • alogenuri alcalini (tranne Cs)
  • gli ossidi
  • i solfuri di Mg, Ca, Br, Sr
20
Q

Struttura tipo CsCl

A
  • Il Cs+ è al centro di un cubo formato da 8 Cl-
  • Per elettroneutralità ogni Cl- è circondato da 8 Cs+
  • Gli anioni formano un sistema cubico primitivo espando (Cl- ai vertici di una cella elementare cubica), al centro della cella si trova lo ione Cs+
  • Coordinazione (8,8)

E’ relativamente poco comune: alogenuri di ammonio

21
Q

Solidi covalenti

A

Il numero dei vicini ad ogni atomo è determinato dal numero di elettroni disponibili a formare legami covalenti.
Sono legami molto forti

Alcuni solidi covalenti sono: C (diamante), Si, SiC (carburo di silicio), BN (borazione)

22
Q

Solidi molecolari

A

Solidi formati da molecole
es. H2O solida, polimeri

Ghiaccio
- struttura molto aperta
La struttura dell’acqua nel suo stato solido è stata usata per spiegare i legami a H:
- ogni molecola d’acqua è circondata da altre 4 molecole di H2O
- tutte le molecole sono tenute insieme da legami a H ed ogni molecola può fungere da donatore o accettore di legami a H

23
Q

Difetti nei solidi

A

In via ipotetica un cristallo perfetto si può ottenere solo allo zero assoluto, alle temperature normali infatti i cristalli presentano un certo numero di difetti che ne possono influenzare le proprietà elettriche, ottiche e meccaniche

DIFETTI DI PUNTO
1) Reticolo di un cristallo formato da una sola specie di atomi o molecole

  • interstiziale: si verifica quando un atomo è situato in uno spazio compreso tra gli atomi che occupano il reticolo cristallino; se tale atomo è uguale a quello di uno degli elementi del cristallo tale difetto viene detto AUTOINTERSTIZIALE mentre se tale atomo è diverso dagli elementi del cristallo tale difetto è detto IMPUREZZA INTERSTIZIALE
  • vacanza: assenza di un atomo dove in realtà dovrebbe essere
  • impurezza interstiziale: si verifica quando un atomo diverso prende il posto di un atomo del cristallo
    2) Cristalli ionici
  • Difetto di Schottky: contemporanea assenza di un catione e di un anione nei siti reticolari
    Una rilevante presenza di difetti di S diminuisce la densità del cristallo
  • Difetto di Frenkel: quando uno ione lascia il suo sito e si posiziona in un interstizio
    I difetti di F, date le dimensioni, sono più comuni per i cationi. Sono inoltre favoriti quando le strutture sono poco “compatte”

In entrambi i difetti è sempre conservata l’elettroneutralità
In genere è più comune avere difetti di S perchè è più facile rimuovere una coppia di ioni che costringerne uno in posizione interstiziale

DIFETTI ESTESI O MACRODIFETTI
Possono essere visti come dei prodotti di interazione di tanti microdifetti e interessano una zona estesa del solido.
Possono essere presenti sia sulla superficie che all’interno del solido, ma in ogni caso mostrano sempre una zona di discontinuità dell’arrangiamento ordinato degli atomi
Questi difetti, che dipendono molto dalle condizioni di cristallizzazione, hanno grande rilievo per le proprietà meccaniche dei metalli

  • Dislocazione a vite: spostamento di strati all’interno del reticolo
  • Dislocazione a cuneo: nuovo filare di atomi/ioni inserito nel reticolo con un effetto cuneo
24
Q

Allotropi del carbonio C

A

Allotropi: stesso elemento diversa struttura cristallina

Diamante:

  • reticolo di atomi di C: ogni C ha ibridazione sp3 ed è legato con altri 4 C da legami covalenti
  • cella elementare cubica a facce centrate
  • estremamente duro
  • alta temperatura di funzione
  • NON conduce elettricità

Grafite:
- ibridazione sp2: forma 3 legami σ con altri atomi di C che giacciono sul piano. Vi è inoltre un orbitale p non ibrido perpendicolare al piano che si sovrappongono tra di loro con tutti quelli del piano
ATTENZIONE: la sovrapposizione degli orbitali p avviene SUGLI strati e non TRA gli strati
- disposizione di fogli di anelli esagonali di carbonio tenuti insieme da forze intermolecolari
- è un materiale che si sfalda, estremamente tenero e gli strati scorrono gli uni tra gli altri senza attrito
- conduce elettricità
- Grafene: foglio singolo di grafite

Nanotubi:

  • singolo strato di grafite ripiegato a tubo su se stesso
  • possono essere formati da un singolo tubo oppure da tanti uno interno all’altro
  • conduce elettricità nella direzione del tubo (per via degli orbitali p)
25
Q

Il silicio e i silicati

A

Il Silicio Si ha la stessa struttura del diamante.
- cella elementare cubica a facce centrate
- reticolo tridimensionale di legami σ fra atomi di Si
- ogni atomo di Si è legato con legami covalenti ad altri 4 atomi di Si
- ibridazione sp3
(stessa cosa vale per il Ge)

Entrambi sono semiconduttori, ovvero il gap tra le due bande non è così alto come quella del diamante ed è sufficiente per avere semiconduttori intrinseci
Infatti con il drogaggio:
- se a qualcuno degli atomi di Si sostituiamo atomi di Ga abbiamo semiconduttori di tipo p
- se sostituiamo invece con arsenico As abbiamo semiconduttori di tipo n
(infatti As è il gruppo successivo a quello del Si, ha dunque un elettrone in più nel guscio più esterno)