Parte 3 Flashcards

1
Q

Quali sono le malattie a carico del sistema immunitario?

A

Immunodeficienze, malattie autoimmuni e reazioni di ipersensibilità

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
2
Q

Come possono essere le immunodeficienze?

A

Di tipo primario (ereditario), dovute a mutazioni genetiche recessive (per geni del fattore del complemento o dei fagociti) o di tipo secondario o acquisito (HIV, 1 e 2, che colpiscono i T helper, o nelle leucemie, farmaci immunosoppressivi, carenze alimentari gravi, ustioni, radiazioni…)

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
3
Q

Quali sono alcuni esempi di malattie da immunodeficienza primaria?

A
  • La malattia cronica granulomatosa (impedisce il burst respiratorio ai fagociti: il patogeno porta a una infiammazione cronica)
  • Agammaglobulinemia di Burton (manca un enzima che fa maturare i B)
  • ipoplasia timica congenita (non maturano i T)
  • immunodeficit combinati (SCID): non funziona sia l’immunità innata che la specifica (devono fare terapia genica)
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
4
Q

Come possono essere le malattie autoimmuni?

A
  • organo specifiche (come il diabete e la tiroidite di Hashimoto)
  • sistemiche (come il lupus, che se la prende col DNA)
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
5
Q

Nelle malattie autoimmuni, gli autoanticorpi riconoscono recettori sulla superficie cellulare: che effetto può avere questo legame?

A
  • Effetto stimolatorio: l’autoanticorpo simula il ligando del recettore (morbo di Baselow)
  • effetto inibitorio: agisce come competitore del ligando (es nella miastenia gravis gli anticorpi si legano al recettore per acetilcolina nelle giunzioni neuromuscolari, nel diabete insulino resistente si lega ai recettori per insulina)
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
6
Q

Quali sono alcuni esempi di malattie autoimmuni?

A
  • anemia emolitica (si legano agli antigeni del GR, attivando il complemento che lo lisa
  • artrite reumatoide: anticorpi anti IgG si depositano nei vasi e nelle articolazioni, infiammando
  • diabete mellito tipo 1: contro cellule beta del pancreas
  • lupus: contro DNA e istoni, gli immunocomplessi vanno in vasi e articolazioni
  • Morbo di Basedow: si legano a recettori per TSH, facendo produrre ormoni alla tiroide
  • Tiroidite di Hashimoto: distruggono cellule della tiroide
  • Sclerosi multipla: contro la mielina che riveste le terminazioni nervose
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
7
Q

Quali sono le cause delle malattie autoimmuni?

A
  • fattori genetici (alcuni tipi di MHC sono associati a malattie autoimmuni)
  • Ambientali: batteri o virus esprimono antigeni simili all’HLA
  • ormonali: colpiscono di più le donne forse perché fattori ormonali danno maggiore reattività immunologica
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
8
Q

Quali sono le diverse patogenesi possibili delle malattie autoimmuni?

A
  • perdi la tolleranza immunologica: non elimini i cloni mongoloidi
  • mimetismo molecolare (virus, batteri)
  • presenza di molecole MHC aberranti sulle cellule NON APC (specie per tiroide e pancreas)
  • linfociti T regolatori spengono l’attivazione del sistema immunitario (opposto degli helper): se c’è meno sistema immunitario, ci possono essere malattie autoimmuni e possono comparire tumori
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
9
Q

Che cos’è una reazione di ipersensibilità?

A

una risposta immune acquisita in forma esagerata o inappropriata, contro antigeni non patogeni: bisogna venire in contatto con l’antigene almeno due volte (per sensibilizzare l’organismo e per scatenare la reazione)

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
10
Q

Che tipi di reazioni di ipersensibilità esistono?

A
  • di tipo immediato: divise in tipo primo (allergia, con IgE che riconoscono antigeni solubili); secondo (citolitica, IgG, riconoscono recettori cellulari) e terzo (patologia da immunocomplessi, IgG, contro agenti solubili). Nelle immediate la risposta immune specifica è umorale (sono coinvolti anticorpi)
  • Ritardato (risposta di tipo cellulare): sono coinvolti T helper 1 (contro agenti solubili, attivano macrofagi), T helper 2 (contro agenti solubili, attivano eosinofili), e i C citotissici (CTL) (riconoscono antigeni associati a cellule)
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
11
Q

Quali sono le caratteristiche della reazione di tipo 1, cioè quella allergica?

A

l’antigene si chiama allergene. Nel primo contatto viene presentato ai Th2, che producono 3 citochine: IL4 (stimola i B a produrre IgE), IL3 e IL5 (fattori chemiotattici per eosinofili. Il primo contatto termina con la sensibilizzazione: nei tessuti in contatto con l’allergene si formano mastociti armati (sensibilizzati, i mastociti derivano dai basofili), che sulla membrana hanno anticorpi IgE, specifici per quell’allergene. Nel secondo contatto, l’allergene si lega alle IgE sul mastocita: questo legame fa liberare istamina.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
12
Q

Qual è la particolarità delle IgE nelle reazioni di ipersensibilità di tipo 1 (allergie)?

A

Con il loro gambo si legano al mastocita: cellula piena di istamina presente nelle mucose

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
13
Q

Quali sono le particolarità degli allergeni?

A
  • hanno un antigene bivalente, con due epitopi non necessariamente uguali: l’allergia richiede il legame a due IgE presenti sulle membrane del mastocita
  • Deve attivare i T helper 2 per produrre IgE (questo è dovuto a predisposizione genetica: i non allergici riconoscono l’antigene attivando i T helper 1, che producono IgG che non si legano ai mastociti)
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
14
Q

In che modo gli allergeni possono entrare nell’organismo?

A

Inalazione (sensibilizzano le mucose nasali, bronchiali e le vie respiratorie), inoculazione dermica (es veleni insetti, attivi i mastociti della cute, ma se l’allergene entra in circolo tramite vasi si ha reazione sistemica, cioè shock anafilattico); ingeriti (mucose gastro intestinali, può dare shock o orticaria), per contatto con cute (nichel, foglie)

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
15
Q

Quali sono gi effetti dell’istamina?

A

Vasodilata, aumenta permeabilità vasale, contrae la muscolatura liscia (asma), stimola la formazione di muco (rinite allergica); inoltre un mastocita attivato libera mediatori infiammatori come leucotrieni e prostaglandine, che allungano queste manifestazioni

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
16
Q

Da cosa dipendono i sintomi clinici dell’allergia?

A

Dalle vie di accesso dell’allergene: rinite allergica (nel primo contatto le APC presentano il polline ai Th2, che con le IL (IL4,hehe) attivano il B, che produce IgE, che si legano al mastocita; al secondo contatto il polline si lega alle IgE dei mastociti armati); punture di insetto danno essudato allergico: l’allergene entra in circolo; le IgE armano i mastociti nei tessuti; allergie alimentari danno infiammazione di mucosa gastrica; asma bronchiale se i mediatori infiammatori contraggono la liscia (per effetto dell’istamina + leucotrieni e prostaglandine prodotte dai mastociti attivati prolungano l’effetto)

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
17
Q

Quale via di esposizione può dare shock anafilattico?

A

allergeni per via venosa o sostanze alimentari velocemente assorbite dall’intestino: si hanno tantissimi mastociti che danno edema alla gola etc

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
18
Q

Cosa sono i test allergici?

A

Test che riproducono a livello cutaneo le reazioni allergiche: inoculi potenziali allergeni a bassa dose

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
19
Q

Quali sono le reazioni di ipersensibilità di tipo 2 (o citolitiche)?

A

Danno una lisi delle cellule in due step. Prima c’è sensibilizzazione (produzione di cell B della memoria): le igG prodotte si legano all’antigene di superficie della cellula bersaglio, che si ricopre di anticorpi. Si scatena una reazione antigene- anticorpo che attiva in via classica la cascata del complemento che produce complesso di attacco alla membrana, dando lisi: l’attivazione del complemento produce frammenti che agiscono da opsonine, rendendo la cellula fagocitabile

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
20
Q

A che malattie si applica la reazione di ipersensibilità di tipo 2 (citolitico)?

A

alle reazioni autoimmuni: anemie emolitiche, piastrinopenie autoimmuni, leucopenie, reazioni post trasfusionali: i GR hanno glicoproteine AB0 e Rh, tutti hanno l’antigene H grazie all’enzima H che lega fucosio, gli A e i B hanno un altro oligosaccaride. I 0 sono donatori universali di GR, gli AB possono ricevere GR da tutti

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
21
Q

Che cos’è la malattia emolitica del neonato?

A

è dovuta a incompatibilità Rh, quando una madre Rh- (senza antigeni sui GR) fa un figlio Rh+: durante il parto gli Rh+ sensibilizzano la madre, che produce cellule B della memoria che fanno IgG anti Rh+, e alla seconda gravidanza attraversano la placenta e emolizzano i GR fetali. Per questo si fa la profilassi Rhesus, che tratta la madre dopo il primo parto con anticorpi anti Rh, che desensibilizzano la madre

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
22
Q

Cosa sono le malattie citolitiche dovute a reazioni indesiderate ai farmaci?

A

Succede spesso con gli antibiotici perché si legano ad antigeni presenti sulle cellule e li modifica affinché non siano più riconosciuti come self; es le pennicilline a volte scatenano reazione con IgG, attivando il complemento e la lisi cellulare

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
23
Q

Quali sono le reazioni di ipersensibilità di tipo terzo (o malattia da immunocomplessi?)

A

coinvolge il sistema umorale (IgG). Il bersaglio non è una cellula ma solubile: formato l’immunocomplesso che attiva il complemento: si creano mediatori infiammatori chemiotattici. L’immunocomplesso può anche legarsi ai mastociti, che liberano leucotrieni e prostaglandine. Gli immunocomplessi si formano nei vasi e danno vasculiti, nefriti e artriti. Se si forma sottocute si ha reazione di Arthus, e si producono IgG contro quell’antigene; si attiva la cascata del complemento e il C5A è il principale attivatore dei mastociti.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
24
Q

Cosa succede nelle vasculiti dovute a reazioni di ipersensibilità di tipo 3 (malattia da immunocomplessi)?

A

Gli immunocomplessi vengono spinti dalla pressione sanguigna vicino al tessuto vascolare endoteliale infiammato: si attiva il complemento e le piastrine inoltre aderiscono all’endotelio infiammato, formando il trombo che blocca il flusso ematico

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
25
Q

Cosa succede agli immunocomplessi nel glomerulo (malattie da immunocomplessi, tipo 3)?

A

gli immunocomplessi sono spinti sotto alla membrana basale, scatenando reazione infiammatoria

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
26
Q

Quali sono le caratteristiche della rezione da ipersensibilità di tipo 4 (reazione ritardata)?

A

è una risposta cellulo mediata: le APC presentano un antigene ai linfociti T: i T helper 1 producono citochine (TNF e interferone gamma), che richiamano i monociti, che formano il granuloma

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
27
Q

Quali tipi di reazioni esistono, appartenenti alla reazione da ipersensibilità di tipo 4 (o ritardato)?

A
  • dermatite da contatto: soprattutto con macrofagi e linfociti, è infiammazione cronica interstiziale
  • reazione tubercolinica: test di Mantoux: l’antigene è inoculato sottocute e se il soggetto ne è già venuto a contatto si scatena una risposta di ipersensibilità linfocitaria (T helper 1) due giorni dopo (se è positivo il soggetto è immune)
  • reazione granulomatosa: la formazione del granuloma richiene 20/30 giorni, è reazione ritardata
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
28
Q

Quali sono le risposte sistemiche (non locali) dell’infiammazione?

A

Febbre, risposta di fase acuta, aumento delle VES e leucocitosi

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
29
Q

Che cos’è la febbre?

A

Un’ipertermia con eziologia infiammatoria (tiroidismo e colpo di calore sono non infiammatori)

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
30
Q

Come fa l’organismo a termoregolarsi in ambienti freddi?

A

Tramite la termogenesi e il processo di termoconservazione

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
31
Q

Come agisce la termogenesi?

A

su base metabolica di tipo esotermico (metà delle ossidoriduzioni dei mitocondri liberano energia sottoforma di calore). la termogenesi metabolica è di tipo obbligatoria (metabolismo basale genera calore a riposo e digiuno)o regolata da ormoni tiroidei che stimolano l’entrata in cellula di ioni che attivano le ATPasi, aumentando l’ATP che viene idrolizzato, sviluppando calore. Oppure può essere di tipo facoltativo: l’adrenalina in casi di emergenza agisce sugli epatociti stimolando glicogenolisi (glucosio usato per metabolismo ossidativo) e acidi grassi che fanno beta ossidazione, e contrae muscolatura scheletrica (brivido)

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
32
Q

Come agisce la termoconservazione?

A

Tramite vasocostrizione della rete capillare cutanea, contrae gli sfinteri pre-capillari e disperde meno calore (meccanismo scatenato dalla noradrenalina)

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
33
Q

Come agisce la termodispersione?

A

Tramite vasodilatazione mediata da istamina e evaporazione per sudorazione, ma si può perdere anche calore tramite respirazione, feci, urine e assunzione di cibi/bevande fredde

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
34
Q

Cosa provoca l’alterazione di termogenesi, termoconservazione e termodispersione?

A

Porta a ipotermia o febbre

35
Q

Chi regola i meccanismi di termoregolazione?

A

Il SNC, e i centri termoregolatori dell’ipotalamo sono fatti da due ordini di neuroni, e attivano o inibiscono la termoregolazione: regolatori W sono sensibili alle variazioni di temperatura, mentre i neuroni I sono insensibili (sempre attivi allo stesso modo, stimolano i neuroni effettori della termoconservazione e inibiscono la termodispersione). L’effetto netto è che la temp risale e si svegliano i neuroni W, che fanno il contrario dei neuroni insensibili

36
Q

Da quali molecole è causata la febbre?

A

Dai pirogeni esogeni (prodotte dai patogeni es detriti cellulari, residui di necrosi, endotossine con complesso lipidico polisaccaridico LPS) e endogeni (citochine infiammatorie, specie interleuchine IL1 e IL6, interferoni e TNF).

37
Q

Come funzionano i pirogeni esogeni?

A

i pirogeni esogeni stimolano il rilascio dei pirogeni endogeni rilasciati dai macrofagi, che producono citochine grazie all’attivazione dei Toll Like Receptors: le citochine, tramite sangue, arrivano al cervello, superando la barriera emato encefalica grazie a delle zone fenestrate, e stimolando le cellule endoteliali del microcircolo cerebrale a produrre prostaglandine di tipo E. Le prostaglandine di tipo E stimolano la produzione di AMP ciclico, agendo sui neuroni W, che si riempiono dunque di amp ciclico e vengono silenziati, diventando insensibili– restano a lavorare solo i neuroni I

38
Q

Come procede l’andamento della febbre?

A
  • fase di rialzo termico o insorgenza: fino a un plateau– tante prostaglandine prodotte dalle endoteliali agiscono sui neuroni W, che accumulano amp ciclico e si spengono: restano i neuroni I a lavorare
  • fase di persistenza o fastigio: plateau che può avere durate diverse. Le citochine smettono di essere prodotte e diminuisce l’amp ciclico, i neuroni W iniziano a funzionare poco
  • defervescenza: sudorazione, le citochine e prostaglandine diminuiscono e inibiscono la termoconservazione, iniziando termodispersione
39
Q

Come capire l’eziologia della febbre in base al suo andamento?

A
  • con decorso continuo: resta sopra i 37°C con variazioni minime, tipica della salmonella
  • remittente: sopra i 37 ma con fluttuazioni ampie, tipica della setticemia (sepsi)
  • intermittente quotidiana: un giorno sì e uno no, malaria
  • terzana: uno sì, due no
  • ricorrente: tot giorni con febbre, poi senza in modo rapido e poi ritorna (defervescenza avviene per lisi)
  • febbre ondulante: defervescenza per crisi
40
Q

A cosa sono dovuti gli andamenti della febbre?

A

Al ciclo vitale del patogeno

41
Q

Quali sono le alterazioni metaboliche tipiche della febbre?

A

Aumenta il metabolismo basale e il consumo di ossigeno (per produrre ATP): tachicardia e polipnea (aumento respirazione)

42
Q

Quali metabolismi si attivano durante la febbre?

A
  • carboidrati: più glicolisi e aumenta la glicemia, si fa glicemia anaerobia (non funzionano i coenzimi per l’aerobia) e si produce acido lattico, poi si passa a
  • lipidi: al fegato arrivano tanti acidi rassi e si fanno corpi chetonici che si accumulano in sangue e urine
    -proteine: metabolizzano le masse muscolari e aumenta azono nelle urine e creatinina
43
Q

Quali sono alcuni sintomi associati alla febbre?

A
  • anoressia: le citochine infiammatorie inducono la perdita di appetito, perché è più facile catabolizzare le riserve che digerire cose nuove
  • sonnolenza: evita dispersioni di calore
  • diminuisce la diuresi: l’acqua è già persa con sudore e respirazione
44
Q

Qual è lo scopo della febbre?

A

rallenta la replicazione virale ma soprattutto aumenta la velocità dei leucociti, che arrivano più in fretta nei tessuti

45
Q

Cosa succede durante la risposta di fase acuta della febbre?

A

si producono citochine infiammatorie che agiscono a livello cerebrale e del fegato, stimolando la screzione nel sangue di proteine di fase acuta

46
Q

Quali sono proteine di fase acuta (nonché importanti marcatori)?

A
  • PCR (proteina C reattiva)
  • proteina amiloide A del siero (SA)
  • inibitori delle proteasi come alfa 1 antitripsina
  • fattori del complemento C1, C2, C4
  • fattori della coagulazione (fibrinogeno)
47
Q

Quali proteine diminuiscono in caso di febbre?

A

albumina e transferrina (alfa globuline aumentano, albumina diminuisce)

48
Q

Cosa si osserva al tracciato elettroforetico durante una febbre?

A
  • picco di PCR e SA: PCR e proteine del complemento sono opsonine, contengono la virulenza dell’agente patogeno, lo rivestono e lo rendono fagocitabile
  • fibrinogeno e proteine della coagulazione evitano eccessiva perdita di sangue
  • inibitori delle proteasi limitano i danni ai tessuti dovuti alla liberazione degli enzimi lisosomiali
49
Q

In che modo il dosaggio della PCR monitora giornalieramente lo stato infiammatorio?

A

Aumenta in fretta ma diminuisce in fretta, serve a monitorare se le terapie antinfiammatorie stanno avendo effetto. Insieme alle citochine infiammatorie, se prodotte in eccesso, danno SIRS (sindrome da risposta infiammatoria sistemica), che porta a formazione di trombi e danno endoteliale e coagulazione intravascolare

50
Q

Che cos’è la VES?

A

è la velocità di eritrosedimentazione: con 2ml di sangue incoagulabile in un tubo vertiale, dopo un’ora si vede la sedimentazione di 0-15mm. Aumenta in caso di infiammazione: gli eritrociti sedimentano più in fretta perché più densi e si aggregano in rouleaux (il fibrinogeno aumenta in circolo e fa un ponte molecolare tra gli eritrociti, facendoli aggregare)

51
Q

Come si usa l’aumento della VES?

A

a scopo diagnostico, è una misura indiretta della concentrazione di fibrinogeno. Aumenta tardivamente, quindi si usa per monitorare l’infiammazione su tempi lunghi

52
Q

Che cos’è la leucocitosi?

A

Aumento dei GB circolanti, che aumentano oltre i 10.000 in infiammazione. può essere assoluta o relativa (solo alcuni tipi aumentano, es eosinofili per le allergie, linfocitosi con infezioni virali e croniche)

53
Q

Perché in caso di infiammazione aumentano i leucociti?

A

perché aumentano i fattori di crescita ematopoietici che inducono leucocitosi: IL3 stimola la produzione di tanti tipi di cellule ematopoietiche, IL5 per eosinofili e IL6 per linea megacariocitica

54
Q

Cosa sono le patologie dell’accrescimento e differenziazione cellulare?

A

patologie caratterizzate da alterazione della crescita e della differenziazione cellulare, quelle non neoplastiche sono ipertrofia d’organo e atrofia (riduzione)

55
Q

A cosa può essere dovuta l’ipertrofia e l’atrofia?

A

ad aumento delle dimensioni cellulari (ipertrofia cellulare) o aumentato numero (iperPLASIA cellulare); o a cellule atrofiche, cioè piccole, o a ipoplasia

56
Q

Cosa si intende per ipertrofia d’organo vera o falsa?

A

la vera è dovuta a un aumento di numero o dimensioni cellulari, la falsa a edema o stasi ematica (es nella milza c’è un ristagno di sangue)

57
Q

Quali sono le caratteristiche delle ipertrofie vere?

A
  • distrettualità: interessa un solo organo e in genere un solo tessuto
  • reversibilità: finito lo stimolo, ritorna normale
58
Q

Quali sono i meccanismi di ipertrofia vera?

A

Arriva uno stimolo abnorme, con richiesta di funzione d’organo maggiore (o per richiesta metabolica o per danno tissutale persistente): il tessuto si adatta e aumenta numero o dimensioni di cellule, o entrambe le cose (a seconda delle cellule e composizione d’organo). Finito lo stimolo si ritorna a prima

59
Q

Quali sono le cause di ipertrofia?

A

possono essere fisiologiche (es molto esercizio fisico, ormonale come il miometrio in gravidanza), o patologiche

60
Q

Quali sono alcune cause patologiche di ipertrofia?

A
  • vizi valvolari cardiaci richiedono ipercontrazione del muscolo, l’ipertensione dà ipertrofia al cuore (perché si fatica a pompare sangue: ma aumentando le dimensioni, la sua superficie non aumena in proporzione e avrà problemi di ossigenazione e nutrimento; è più efficace l’iperplasia)
  • ostruzione intestinale: la parete muscolare a monte diventa ipertrofico per sbloccare
  • iperstimolo ormonale patologico, es tumori ovarici che danno ipertrofia del miometrio
  • neferectomia controlaterale (rimozione di un rene: glomeruli grossi, tubuli iperplasici)
61
Q

Quali sono i meccanismi metabolici di ipertrofia cellulare?

A

-Le cellule ipertrofiche hanno alta conc di DNA, con nuclei grossi perché aumentano la ploidia (copie cromosomiche): la cellula è bloccata in G2, duplica il DNA ma non si divide
- aumenta la trascrizione di RNA per aumentare le proteine, è rallentato il catabolismo proteico
- aumenta la sintesi di ATP, con alte ossidazioni nei mitocondri (gonfi)

62
Q

Come mai si verificano quei fenomeni metabolici in caso di ipertrofia (aumentata produzione di proteine, DNA doppio, produzione di ATP aumentata)?

A

Perché c’è una derepressione genica, cioè un’alterazione temporanea dell’alterazione genica da parte di fattori di crescita (HGF, EGF, FGF, TGF): ecco perchè è reversibile, non è una mutazione ma derepressione! per tornare a prima si attiva la catabolisi delle proteine.

63
Q

Qual è l’eziologia delle iperplasie cellulari?

A
  • stimolo ormonale su cellule bersaglio, di tipo fisiologico: mammella, tiroide, endometrio, prostata da vecchi (aumenta il volume cellulare)
  • stimoli patologici come endometrio in tumori ovarici o ginecomastia (tette nei maschi)
64
Q

In quali casi l’iperplasia è il risultato di un effetto compensatorio?

A

rene, dopo neferectomia controlaterale, fegato dopo epatectomia parziale, midollo osseo dopo emorragia o infezione, o donazione di midollo, tessuto adiposo in caso di iperalimentazione: aumenta volume e numero di cellule

65
Q

Quali sono i meccanismi di iperPLASIA cellulare?

A
  • è processo dinamico: fattori di crescita e citochine infiammatorie fanno andare cellule da G0 a G1 (spesso staminali) e COMPLETANO IL CICLO
  • vengono inibiti i processi apoptotici (l’apoptosi però poi fa tornare a prima)
66
Q

Quali sono le cause di atrofia?

A

diminuzione di richiesta della funzione d’organo, disuso d’organo, cessara stimolazione endocrina, riduzione apporto ematico, invecchiamento

67
Q

Un esempio di atrofia

A

Il timo nell’adulto diventa atrofico perché non serve più, le cellule sono sostituite con tessuto adiposo

68
Q

Quali sono i meccanismi di atrofia?

A

diminuisce la dimensione delle cellule, rallentano i processi di biosintesi, aumenta il catabolismo; nell’IPOPLASIA si attivano i processi apoptotici e si blocca la proliferazione cellulare

69
Q

Che cos’è la differenziazione cellulare?

A

è l’acquisizione di proprietà specifiche, la cellula non si divide

70
Q

Qual è la patologia più frequente riguardante la differenziazione cellulare?

A

la metaplasia, cioè la trasformazione reversibile di un tessuto differenziato in uno diverso ma altrettanto differenziato, con stessa derivazione embrionale.

71
Q

Quali sono le cause della metaplasia?

A

è un adattamento a stimoli esterni: le funzioni cambiano per rispondere a nuovi stimoli presentati

72
Q

Quali sono alcuni esempi di metaplasia?

A

-Nei bronchi l’epitelio cilindrico ciliato diventa squamoso in caso di fumo (metaplasia squamosa)
- l’epitelio di transizione della vescica diventa squamoso in caso di calcoli
- il tessuto fibroso può diventare osseo a causa di un trauma cronico
- epitelio squamoso di esofago diventa cilindrico se c’è reflusso (metaplasia ghiandolare o epitelio di Barret)
- mucosa della lungua diventa cheratinizzato in causo di fumo (o leucoplachia)

73
Q

Quali sono i due meccanismi che spiegano la metaplasia?

A
  • metaplasia diretta: riprogrammazione genetica di cellule differenziate: si sdifferenziano per acquisire nuove caratteristiche
  • indiretta: coinvolge le staminali adule: vanno incontro a divisione e originano cellule di tipi di cellule diverse a causa di stimoli infiammatori.
    è una derepressione di geni normalmente inattivi in un determinato tipo cellulare
74
Q

Quali sono alcune lesioni precancerose?

A
  • alcune metaplasie
  • displasie
  • carcinoma in situ
75
Q

Perché alcune metaplasie sono lesioni precancerose?

A

Perché possono diventare irreversibili: la squamosa dei bronchi può diventare carcinoma bronchiale, la squamosa vescicale carcinoma vescicale, l’esofago di barret può diventare adenocarcinoma, la leucoplachia può diventare carcinoma della mucosa orale

76
Q

Che cos’è la displasia?

A

è l’acquisizione di cellule in un tessuto di caratteri atipici con minore grado di differenziamento: perde le caratteristiche di tessuto maturo

77
Q

Come appare una displasia a livello microscopico?

A

Aumenta la mitosi, indice che aumenta la replicazione delle cellule, alto rapporto nucleo-citoplasma, perdono la maturazione cellulare: niente ciglia, niente vacuoli, alto polimorfismo cellulare e nucleare (cellule di forme diverse, disordine strutturale)

78
Q

Quali sono le sedi tipiche della displasia?

A

epitelio della mucosa uterina e della cervice, epidermide, epitelio della mucosa del colon e gastrico

79
Q

Come si fa diagnosi di displasia della cervice uterina?

A

Tramite analisi isto-patologica su un prelievo bioptico, se c’è un sospetto dopo aver fatto il pap test (cito-oncologico)

80
Q

Come si classificano i gradi di displasia di cervice uterina (CIN)?

A
  • CIN 1: displasia lieve, interessa un terzo del tessuto (lo strato basale)
  • CIN 2: moderata, interessa 2/3 dell’epitelio
  • CIN 3: grave, a tutto spessore, considerata carcinoma in situ
81
Q

Che cos’è un carcinoma in situ?

A

è un tumore non invasivo, resta confinato nell’epitelio ed è considerato precanceroso perché senza invasività

82
Q

Quali sono le classi che si distinguono in un pap test?

A
  • classe 1: cellule senza alterazione, niente analisi bioptica
    . classe 2: alterazione dei nuclei legate a cause batteriche
  • classe 3: cellule con nuclei anomali e dubbie, si fa biopsia
  • classe 4: sicuramente cellule displastiche, si deve capire il CIN
  • classe 5: molte cellule displastiche e atipiche, c’è carcinoma
83
Q

Qual è l’eziologia del CIN (displasia della cervice uterina)?

A

Ha cause virali, legate al HPV, papilloma virus. esiste correlazione tra alcuni sierotipi di HPV e stadi del CIN: cin 1 ha HPV6 e HPV11, basso rischio di carcinoma invasivo, CIN2 ha HPV 16 e 18, alto rischio