Parte 2 Flashcards

1
Q

quando si verifica l’infiammazione?

A

quando un tessuto ha subito dei danni letali. è aspecifica e serve a far arrivare tutti gli agenti che eliminano la causa

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
2
Q

perché l’infiammazione acuta si chiama angioflogosi?

A

perché interessa il microcircolo: arteriole, capillari, venule

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
3
Q

Come reagisce il microcircolo in caso di danno?

A
  • vasocostrizione della muscolatura liscia di arteriola (s. simp)
  • vasodilatazione e apertura degli sfinteri capillari (rossore, calore)
  • aumento di permeabilità vasale
  • essudazione
  • adesione e diapedesi leucocitaria
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
4
Q

cosa succede nella fase di aumentata permeabilità vasale?

A

Le cellule dell’endotelio si contraggono, aprendo le giunzioni cellulari: liquidi, sali e proteine vanno nei tessuti, formando l’essudato. si parla essudazione non mediata se l’edema si forma perché i patogeni uccidono le endoteliali

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
5
Q

cosa succede nella fase di essudazione?

A

l’edema comprime le terminazioni nervose e si alterano i livelli di pressione: di solito nelle arteriole la pressione idrostatica spinge fuori i liquidi ma avanzando nel microcircolo, la pressione oncotica li fa riassorbire e l’idrostatica diminuisce: nell’infiammazione crolla l’oncotica e l’idrostatica prevale per tutto il circolo

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
6
Q

cosa succede durante l’adesione e diapedesi leucocitaria?

A

i neutrofili e monociti, a causa della vasodilatazione, vengono spinti verso il flusso esterno del vaso e iniziano a rotolare sulla parete del vaso: selettine e carbs dei leucociti interagiscono tra loro causando rolling (adesione temporanea) incontrano poi le integrine, che arrestano la fase di rolling e escono per richiamo chemiotattico: escono i neutrofili, rilasciano mediatori infiammatori, poi arrivano i monociti che fagocitano e producono mediatori infiammatori (sono APC).

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
7
Q

I fagociti legano gli antigeni con i recettori Toll Like receptors, e li inglobano senza opsonizzazione. Ma come li uccidono?

A
  • Ossidegno indipendente: batterio e patogeno (fagosoma) si fonde con i lisosomi (fagolisosoma)
  • Ossigeno dipendente: nei neutrofili: i granuli si fondono col fagolisosoma (riversando il loro contenuto ricco di enzimi) e le ossidasi, assemblate sulla parete del fagolisosoma, producono il radicale superossido, che diventa acqua ossigenata e poi, in presenza di ferro, radicale ossirile: si ha un burst ossidativo (produzione di ROS) perché il fagocita ossida le membrane del batterio con le specie reattive dell’ossigeno. I granuli del fagocita inoltre contengono mieloperossidasi che lega ione cloro all’acqua ossigenata, producendo ione ipoclorito, potente battericida
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
8
Q

Che differenza c’è tra edema trasudatizio e essutatizio?

A
  • l’esudatizio è di tipo infiammatorio, dovuto a aumento della permeabilità vasale
  • il trasudatizio è dovuto a aumento di pressione idrostatica o diminuzione di oncotica perché non vengono prodotte proteine: è limpido e non acido, e contiene mucopolisaccaridi
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
9
Q

quali tipi di essudato esistono?

A
  • sieroso: limpido, poche proteine, tipico di lievi ustioni
  • fibrinoso: contiene fibrina: molta permeabilità vasale, tipico dei polmoni, non fa scorrere bene le pleure
  • catarrale: dovuto a ipersecrezione di muco
  • emorragico: c’è stata lesione ai vasi
  • purulento: ricco di cellule e leucociti e batteri, su lesioni nate con essudato sieroso
  • allergico: simile al sieroso ma con i granulociti eosinofili
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
10
Q

Cosa sono i mediatori flogistici o mediatori dell’infiammazione?

A

Sono molecole che modulano l’infiammazione: possono derivare da cellula o da plasma, e possono essere immagazzinate (istamina) o create da 0 (prostaglandine, leucotrieni, citochine, chemochine, ossido nitrico). Quelli che vengono dal plasma vengono da proteine come chinine, fattori della coagulazione e della fibrinolisi e fattori del complemento

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
11
Q

Quali sono i mediatori flogistici di origine cellulare?

A

istamina, prostaglandine, leucotrieni, citochine (e chemochine) e ossido nitrico

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
12
Q

Quali le caratteristiche dell’istamina?

A

è un’amina vasoreattiva (agisce sul microcircolo), preformata nei mastociti, si lega al recettore H1 sulle muscolari lisce e le fa contrarre specie a livello dei bronchi; se all’endotelio le fa contrarre (permeabilità vasale), se alle terminazioni nerose dà prurito; se si lega all’H2 sulle muscolari dell’arteriole provoca rilassamento, se alle mucipare stimola muco.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
13
Q

Quali le caratteristiche delle prostaglandine e leucotrieni?

A

Derivano dai fosfolipidi: la fosfolipasi, in caso di infiammazione, stacca dai fosfolipidi acido arachidonico (acido grasso): se viene metabolizzato da lipossigenasi si hanno leucotrieni, se da ciclo ossigenasi si hanno prostaglandine. I leucotrieni stimolano la broncocostrizione e aumento permeabilità vasale; le prostaglandine rilassano la muscolatura liscia e abbassano la soglia del dolore

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
14
Q

Quali le caratteristiche delle citochine?

A

sono di neosintesi: le primarie (TNF; IL1; IL6) inducono fenomeni sistemici, tra le secondarie ve ne sono di antifiammatorie

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
15
Q

Quali le caratteristiche dell’ossido nitrico?

A

è un gas prodotto dalle cellule endoteliali del microcircolo grazie all’enzima NOS (ossido nitrico sintasi, ENOS quando viene dalle endoteliali): causa vasodilatazione con rilassamento delle muscolari lisce. è prodotto anche dai macrofagi (INOS): agisce sul meccanismo pro infiammatorio e ha un effetto battericida: reagisce con i ROS creando perossinitrito, ma ha anche azione antinfiammatoria perché riduce adesione dei leucociti, inibendo la diapedesi

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
16
Q

Quale mediatore flogistici di origine plasmatica possono essere attivato da un’infezione batterica?

A

un’infezione batterica attiva il fattore 12 della coagulazione (di Hageman) che fa due cose: attiva la coagulazione (e quindi crea fibrino peptidi, fattori chemiotattici) e inoltre si scinde generando il frammento 12A che attiva la cascata delle chinine (frammenti dal chininogeno): il fattore di Hageman attiva la precallicreina in callicreina che degrada chininogeno in chinine, tra cui bradichinina (agisce sul dolore). La cascata coagulativa forma fibrina e fibrino-peptidi (chemiotattici), la callicreina inoltre trasforma il plasminogeno in plasmina, che degrada la fibrina creando mediatori chemiotattici.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
17
Q

Perché si attiva il fattore 12 in caso di angioflogosi?

A

Perché molti eventi infiammatori sono accompagnati da lesione ai vasi; in più si producono fibrinopeptidi che sono mediatori chemiotattici

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
18
Q

Come si attiva la cascata delle chinine, in caso di infiammazione?

A

perché il fattore 12, in presenza di sostanze estranee o cariche in maniera anormale, le attiva: derivano dalla frammentazione del chininogeno. Il fattore 12 attiva la pre-callicreina in callicreina, che degrada il chininogeno in frammenti di chinine, tra cui la bradichinina (responsabile del dolore) e la callidina. la callicreina trasfomra il plasminogeno in plasmina, che degrada la fibrina e genera peptidi chemiotattivi. La plasmina attiva il complemento, quindi attiva il C3A e C3B.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
19
Q

Riassumento, cosa sono i mediatori chimici della flogosi?

A

Sono molecole rilasciate dove c’è il danno tissutale: anche i microrganismi possono avere sulla loro superficie molecole mediatori chimici o molecole esogene che si legano ai recettori di membrana o recettori solubili nel plasma: tra questi la proteina C reattiva

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
20
Q

Cosa succede alla sede del danno quando arrivano i macrofagi?

A

si mangiano il materiale necrotico e degradano la componente proteica dell’edema, mentre la parte fluida è drenata dai vasi linfatici. Se il danno è esteso, si riempie con tessuto connettivo (cicatrice, guarigione per riparazione), altrimenti si forma un ESSUDATO INFIAMMATORIO ricco di cellule: si forma una cavità che si riempie di essudato (ascesso), che può avere bisogno di intervento. altrimenti se non si elimina, si va in infiammazione cronica

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
21
Q

Qual è la caratteristica dell’infiammazione cronica?

A

non coinvolge il microcircolo ma altera la struttura del tessuto. interazione tra macrofago e linfocita è alla base della cronicità

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
22
Q

quali sono le cause dell’infiammazione cronica?

A
  • infezioni da parte di organismi poco tossici (treponema, micobatteri)
  • sostanze di natura endogena o esogena (HCl, polveri di silice)
  • malattie autoimmuni (lupus, artrite reumatoide)
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
23
Q

Quali sono gli eventi principali dell’istoflogosi?

A
  • infiltrazione di cellule mononucleate (monociti, macrofagi, B, T, fibroblasti): NO granulociti!
  • distruzione tissutale causata dall’infiltrazione
  • tentativo di riparazione con fibrosi
  • equilibrio tra riparazione e danno
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
24
Q

Da dove derivano e come si sviluppano monociti e macrofagi?

A

derivano dalla cellula staminale pluripotente e lungo la via mieloide si sviluppano nel midollo osseo. Nel tessuto nervoso si chiamano microglia, nelle ossa: osteoclasti.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
25
Q

Come si chiamano le forme attivate di macrofagi?

A

Cellule epitelioidi e cellule giganti

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
26
Q

Quali sono le due vie secondo cui avviene l’attivazione del macrofago?

A

1) attivazione immunitaria: l’antigene è riconosciuto dai T helper 1, che produce citochine, tra cui l’interferone gamma, che attiva il macrofago
2) attivazione non immune: patogeni o corpi estranei attivano direttamente il macrofago, che produce mediatori infiammatori tra cui le monochine, che attivano i linfociti, che producono linfochine che attivano di più il macrofago, che libera anche fatori di crescita che stimolano i fibroblasti a produrre collagene

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
27
Q

Quali tipi di infiammazione cronica esistono?

A
  • Granulomatoso: specifico, le cellule formano strutture sferiche dette granulomi, diverse a seconda dell’eziologia
  • Interstiziale (aspecifico, più frequente): le cellule coinvolte sono sempre uguali (linfociti, plasmacellule: infiltrato parvicellulare, alterano il flusso avvolgendo i vasi e danno ischemia)
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
28
Q

Quali sono le cause più frequenti di infiammazione cronica di tipo interstiziale?

A

infezioni virali (es epatiti croniche virali), malattie autoimmuni (gastriti, colite ulcerosa), malattie da intossicazione cronica (es epatiti alcoliche, pancreatiti croniche)

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
29
Q

Quali sono le caratteristiche delle infiammazioni croniche di tipo granulomatoso?

A

Cambia il tessuto perché si formano granulomi: macrofagi e le loro forme attive, e più esternamente linfociti e fibroblasti

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
30
Q

Quali sono le caratteristiche delle cellule epitelioidi e giganti in un granuloma?

A

le giganti hanno più nuclei, le epitelioidi producono citochine e mediatori infiammatori che richiamano cellule che servono alla formazione del granuloma. si mettono vicine formando una specie di epitelio.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
31
Q

Quali tipi di granulomi esistono?

A
  • immunologici: ad alto turnover, tanti macrofagi muoiono e sono sostituiti. sono causati da micobatteri e batteri a bassa tossicità
  • non immunologici: a basso turnover, dovuto a polveri tossici o corpi estranei
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
32
Q

Qual è la patogenesi dei granulomi immunologici (che si formano a causa di un patogeno, e non a causa di polveri o corpi estranei)?

A

Si formano per interazione tra linfociti Th1 e macrofagi, gli antigeni vengono processati dalle APC, che presentano l’antigene al linfociti T, che inizieranno a produrre citochine come il TNF e interferon gamma, che richiamano dal sangue monociti e stimolano la proliferazione di macrofagi residenti, che si trasformano in cell giganti e epitelioidi, sviluppando i granulomi (es tubercolosi, lebbra, lue)

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
33
Q

Quali sono alcuni esempi di granulomi immunologici?

A

-Micobatterio tubercolosis, forma tubercoli con necrosi caseose, cellule giganti di Langhans con nuclei a U, cellule T in periferia
- lebbra nel derma: cellule giganti con nucleo ad anello e intorno aspetto fibroso (lebbroma)
- granuloma della Lue (treponema pallidum): granulomi detti “gomme” con necrosi colliquativa che possono comparire in diversi organi, plasmacellule in periferia

34
Q

Quali sono alcuni esempi di granulomi non immunologici?

A
  • silice (aspetto fibrotico, poche cellule, dà silicosi che porta a tumori)
  • asbesto
  • da corpo estraneo (spesso nella cute), cellule giganti con nuclei irregolari
35
Q

Come si evolvono i granulomi?

A
  • guariscono e rimpiazzano necrosi con fibrosi, - quiescenza (fibrosi incapsula il granuloma)
  • il materiale necrotico va incontro a colliquazione e va nei vasi linfatici o ematici, lasciando una caverna (altera capacità respiratoria dell’organo) e facendo diffondere il patogeno, creando altri granulomi
36
Q

Dove si trovano le cellule staminali?

A

Nelle nichhie staminali, circondate da tessuto detto microambiente cellulare

37
Q

Quali sono le caratteristiche della cellula staminale?

A
  • Quiescenza (bloccata in G0)
  • autorinnovamento con mono/multi/pluripotenza (danno una copia di se stesse)
38
Q

Quali tipo di divisione possono fare le cellule staminali?

A
  • Simmetrica (danno due cellule identiche, in caso di danno grave)
  • asimmetrica (dà una cellula staminale e un progenitore
39
Q

Quali sono le tappe per riparare una lesione (specie cutanea)?

A
  • vasocostrizione (muscoli lisci contratti grazie all’endotelina, prodotta dalle endoteliali sane)
  • emostasi primaria (tappo piastrinico)
  • emostasi secondaria (coagulazione: il fibrinogeno si trasforma in fibrina che crea una rete proteica sul tappo piastrinico, stabilizzandolo)
40
Q

Come avviene l’emostasi primaria?

A

Le piastrine aderiscono al collagene scoperto dalle endoteliali rotte, aderendovi grazie al fattore di Von Willebrand che fa da ponte (prodotto dalle endoteliali). Le piastrine si appiattiscono e si degranulano, chiamando altre piastrine: l’aggregazione piastrinica avviene grazie al fibrinogeno

41
Q

Come avviene la coagulazione?

A

Quando c’è emorragia si attiva la cascata coagulativa: la via intrinseca si attiva quando il fattore 12 (di Hageman) viene in contatto col collagene (12, 11, 9, 8, 10, 5, 2 protrombina, 1 fibrinogeno); la via estrinseca è generata dal danno al tessuto e si attiva quando le endoteliali liberano la tromboplastina tissutale (fattore tissutale 3) che attiva il fattore 7, 10, 5, 2, 1.

42
Q

In che modo gli ioni calcio sono fondamentali nella coagulazione?

A

fanno sì che la cascata avvenga sulla membrana plasmatica delle piastrine: legano i fattori della coagulazione ai fosfolipidi di membrana delle piastrine

43
Q

In che modo le cellule endoteliali favoriscono e sfavorisce la coagulazione?

A
  • Favorisce: libera endotelina (vasocostrizione), fattore di von Willebrand (adesione piastrinica) e fattore tissutale (via estrinseca)
  • sfavorisce: produce sulla sua membrana eparina, che inibisce la trombina legandosi all’antitrombina, che senza eparina non può funzionare; produce ossido nitrico (NOS, vasodilatatore) che contrasta l’endotelina (vasocostrittore) e inibisce l’aggregazione piastrinica; produce TTA (attivatore tessutale del plasminogeno), che trasforma il plasminogeno in plasmina, che degrada la fibrina, mettendo ufficialmente fine al processo coagulativo
44
Q

Chi è responsabile della fibrinolisi?

A

La trombina: fa sì che la cellula endoteliale attivi il TPA (attivatore tessutale del plasminogeno) che attiva il plasminogeno trasformandolo in plasmina, che degrada la fibrina generando frammenti mediatori infiammatori

45
Q

cosa si forma insieme al tappo piastrinico?

A

L’essudato, perché quando c’è emorragia c’è infiammazione acuta: arrivano anche monociti tramite diapedesi leucocitaria: mangiano i detriti tissutali e le loro citochine organizzano la guarigione.

46
Q

In caso di danno ai tessuti, quali processi si attivano, una volta terminata la coagulazione?

A

Angiogenesi e fibrogenesi

47
Q

Come funziona l’angiogenesi?

A

l’endotelio dei vasi sani accanto alla ferita produce proteasi che degradano la membrana basale su cui appoggiano, così che le endoteliali si muovano verso la zona da riparare, formando un gettone endoteliale che si cavita, facendo arrivare glucosio, ossigeno e nutrienti grazie ai nuovi vasi fenestrati e sottili

48
Q

Come funziona la fibrogenesi?

A

Intorno ai vasi nuovi, i fibroblasti depositano collagene, proteina a tripla elica che matura in collagene maturo e si aggrega ad altre molecole di collagene formando fibrille sempre più grosse (uniti con ponti). è un processo supportato da fattori e vitamine (la C fa produrre la tripla elica)

49
Q

Qual è il risultato, dopo angiogenesi e fibrogenesi?

A

Si forma il tessuto di granulazione (sotto l’escara, i granuli sono i capillari neoformati), che diventa tessuto di granulazione fibrovascolare, che diventa più fibrotico e meno vascolare finché i vasi scompaiono: a mano a mano che si forma il tessuto si parla di rigenerazione epiteliale e le staminali adulte fanno divisione asimmetrica, con cellule che vanno sotto all’escara: quando l’epitelio è spesso l’escara si stacca

50
Q

quali sono le tempistiche di guarigione per una ferita cutanea?

A

In pochi mminuti si ha emostasi. La fibrina si conttrae e spreme il contenuto del trombo facendo uscire siero (senza fibrinogeno): quando esce il siero si forma l’escara perché il tappo piastrinico si è essiccato
-1 o 2 giorni: arrivano leucociti e monociti, riepitelizzazione
- dal terzo giorno angiogenesi e fibrogenesi (collagene di tipo III)
- nella prima settimana si stacca l’escara e i miofibroblasti diventano contrattili facendo sutura fisiologica
- dalla seconda settimana si ha cicatrice (si rinnova di continuo, con collagenasi e fibroblasti)

51
Q

Come possono guarire le ferite, a seconda dell’entità e del tipo?

A
  • per prima intenzione (velocemente, lasciano meno cicatrici, lembi vicini)
  • seconda intenzione: sono aperte e infette, si forma il tessuto di granulazione solo quando si risolve l’infezione
52
Q

perché i punti di sutura si tolgono dopo una settimana?

A

perché è il tempo che serve a far formare un tessuto semi cicatriziale

53
Q

Quali fattori di crescita regolano la cicatrizzazione?

A
  • PDGF (dalle piastrine) richiama fibroblasti e li differenzia in miofibroblasti
  • EGF (macrofagi): stimola la rigenerazione dell’epidermide
  • TGF beta: stimola i fibroblasti a diventare miofibroblasti e fare collagene
  • VEGF (macrofagi): stimola endotelio a fare angiogenesi
54
Q

Come guariscono le lesioni neurologiche?

A

Dalle cellule staminali adulte (poche), o con gli astrociti (cellule gliali) che depongono tessuto cicatriziale; ma i nervi possono guarire se il corpo cellulare è vitale: il moncone assonico si degenera e degrada grazie all’infiammazione e ai macrofagi. dal moncone prossimale le cellule di Schwann regolano la rigenerazione, proliferando grazie alle citochine prodotte dai macrofagi e deponendo componenti della matrice e generando una guaina nella quale avviene la rigenerazione: dal moncone partono neuriti: quelli con la direzione corretta sopravvivono

55
Q

Come guariscono le fratture ossee?

A

Quando si rompono le ossa si ha emorragia perché sono molto vascolarizzate (periostio): si avrà un essudato emorragico: l’infiammazione quindi richiama neutrofili e macrofagi che iniziano a organizzare il tessuto di granulazione. Allo stesso tempo gli osteoblasti sono stimolati a deporre collagene, che sarà calcificato: questo primo tessuto fibrovascolare si chiama “callo osseo”(osteociti, collagene, cartilagine), tessuto morbito poi sostituito da tessuto osseo: gli osteoclasti (macrofagi residenti) riassorbono il callo degradando collagene (con collagenasi), gli osteoblasti producono tessuto osseo nuovo.

56
Q

Quali fattori condizionano la velocità di formazione di una ferita?

A

fattori locali e sistemici.
- Tra i locali: infezione, estensione, corpi estranei.
- Tra i sistemici: deficit di vitamina C, ipoproteinemia, malattie pregresse, età. I glucorticoidi inibiscono la riparazione perché c’è bisogno di infiammazione per far arrivare i macrofagi: mai usare pomate cortisoniche

57
Q

Quali sono alcune complicanze nel processo di riparazione?

A

infezioni, deiescenza (cedimento della parete della cicatrice nelle ferite addominali), cheloidi (tipiche di ustioni)

58
Q

Che cos’è l’aterosclerosi?

A

un tipo di arteriosclerosi (perdita di elasticità delle arterie). è una sorta di infiammazione cronica perché non guarisce mai: è un inspessimento della tonaca intima dovuto alla deposizione di lipidi (ateroma) che sporge nel lume, con dentro una zona necrotica lipidica e fuori un cappuccio fibroso

59
Q

Come sono fatte le arterie?

A

-tonaca intima con cellule endoteliali su una lamina basale
-tonaca media, con tante fibre elastiche e poche muscolari lisce (per l’arteria elastica) o solo poche fibre elastiche e tante muscolari lisce (arterie muscolari)
- tonaca avventizia (con prima una lamina elastica esterna per le arterie elastiche) con tessuto connettivo e cellule adipose; nelle grosse arterie ci sono i vasa vasorum, che le vascolarizzano, e i nerva vasorum, che ne modulano la contrazione

60
Q

l’aterosclerosi interessa le vene?

A

No, solo le arterie, specie di medio e grande calibro (>2mm), sia le elastiche che le muscolari, e specie dove ci sono le biforcazioni es l’arco aortico perché il flusso è turbolento (ipertensione). In particolare arterie iliache, aorta, femorali, coronarie, carotidi, cerebrali (grande circolo). raro il piccolo circolo perché la pressione è bassa

61
Q

quando inizia l’aterosclerosi?

A

a 20 anni con le strie lipidiche: accumuli di grasso nella zona intima, sotto l’endotelio, nei macrofagi (specie LDL, piene di colesterolo)

62
Q

Qual è l’evoluzione delle strie grasse?

A

possono regredire, non evolvere o evolvere

63
Q

Cosa sono le LDL?

A

lipoproteine che dovrebbero essere eliminate a livello del fegato, ma se ossidate vengono presi dai macrofagi, che diventano cellule schiumose (tra endotelio e membrana basale). Le LDL nelle arterie attivano le cellule endoteliali a produrre molecole di adesione (ICAM e VCAM) che fanno aderire i monociti, che diventano macrofagi. Le LDL escono dal torrente circolatorio entrando nell’intima, per entrare nei macrofagi, spinte dalla pressione sanguigna. La cellula schiumosa ora secrene citochine che attivano e richiamano altri monociti: è un’infiammazione cronica non granulomatosa. Le HDL possono riportare al fegato i lipidi “rigurgitati”. citochine e chemochine oltre a richiamare macrofagi, attivano cellule muscolari della tonaca media, che iniziano a fagocitare le LDL e produrre collagene, causando il cappuccio fibroso.

64
Q

Cosa sono le HDL?

A

lipoproteine che trasportano i lipidi rigurgitati dopo la morte del macrofago fuori dalle pareti delle arterie (nel sangue). vanno al fegato

65
Q

Cosa succede alla stria lipidica quando evolve?

A

Si inspessisce con una placca fibrosa, perché le chemochine dei macrofagi richiamano cellule muscolari lisce dalla tonaca media, che iniziano a proliferare nell’intima, fagocitando le LDL ossidate (diventando anche loro schiumose) e producendo collagene (come se fossero fibroblasti): creano così il cappuccio fibroso che indurisce l’arteria

66
Q

Che cos’ha al suo interno l’ateroma?

A

un core necrotico pieno di lipidi

67
Q

Che succede se l’ateroma si rompe?

A
  • Calcificazione: Il cuore necrotico diventa sede di deposizione di sali di calcio e l’arteria di indurisce ancora di più
  • si ha emorragia interplacca: le citochine dei macrofagi hanno effetto neoangiogenetico nei confronti dei vasa vasorum nella tonaca avventizia: i vasa vasorum vascolarizzano la placca, il che rende possibile lo sviluppo di emorragie all’interno della placca: e se si ha emorragia si ha la formazione di un trombo piastrinico che ingrandisce ancora di più la placca, che già di suo protrude nel lume
  • ulcerazione della placca, con rilascio di cuore necrotico (formano emboli) e in più piastrine che vengono in contatto con il tessuto fibroso e iniziano l’emostasi, ostruendo quindi ancora di più l’arteria (e inoltre da questo trombo possono staccarsi degli emboli). Questa attivazione della coagulazione è causata anche dal rilascio dell’endotelina, che causa vasocostrizione, causando angina pectoris
68
Q

Oltre all’ateroma che aumenta, che cosa peggiora il quadro, provocando angina pectoris?

A

L’endotelina, che ha effetto vasocostrittivo e dà angina pectoris nelle coronarie

69
Q

Cosa succede quando l’ateroma interessa le arterie coronariche?

A

Compare angina pectoris, che è transiene ischemia; se la coronaria si occlude in modo brusco si ha anossia e necrosi del miocardio (infarto)

70
Q

Cosa succede quando l’ateroma interessa le arterie cerebrali?

A

Ictus dovuto all’occlusione di un ramo delle arterie (è un infarto cerebrale)

71
Q

Cosa succede quando l’ateroma interessa le arterie degli arti inferiori?

A

Si ha la claudicatio intermittens dovuta a un problema di apporto di ossigeno e sangue ai muscoli degli arti inferiori, e se si ha occlusione totale si ha necrosi e gangrena

72
Q

Quali sono i fattori di rischio dell’ateroma?

A

Ipertensione (pressione sanguigna sulle pareti, che crea stress alle endoteliali, che induce il rilascio di mediatori infiammatori) e iperlipidemia (colesterolo)

73
Q

In cosa si possono dividere i lipidi?

A

Polari (trigliceridi, esteri del colesterolo, funzione energetica); e non polari (acidi grassi, colesterolo, fosfolipidi, funzione strutturale)

74
Q

Che tipo di proteine sono le lipoproteine?

A

Alfa e beta globuline

75
Q

Cosa c’è nelle lipoproteine?

A

lipidi apolari al centro, poi i polari e poi le proteine, con apoproteine (ligandi). Si classificano in base alla densità

76
Q

Cosa sono i chilomicroni?

A

Lipoproteine a bassissimissima densità: hanno specialmente trigliceridi alimentari. Degratadi dalle LPL (lipoprotein lipasi) diventano chilomicroni remnants, che grazie all’apoE entrano negli epatociti per essere degradati

77
Q

Cosa sono le VLDL?

A

lipoproteine che trasportano trigliceridi prodotti dal fegato, dal fegato ai tessuti periferici (sono un po’ come i chilomicroni, solo che invece di portare trigliceridi alimentari trasportano trigliceridi endogeni, ma entrambi ci fanno metter su la ciccia)

78
Q

Cosa sono le IDL? (intermediate density lipoproteins)

A

lipoproteine che si formano dalle VLDL quando queste vengono degradate. Contengono colesterolo esterificato e, degradate ulteriormente dalle lipoprotein lipasi, diventano LDL con colesterolo non esterificato.

79
Q

Cosa sono le LDL?

A

Lipoproteine con alto contenuto di colesterolo non esterificato, rimosse dagli epatociti (grazie all’apo B100), ma se sono ossidate sono prese dai macrofagi o dalle muscolari lisce. Più LDL ho, meno recettori apo B100 sul fegato!

80
Q

Cosa sono le HDL?

A

lipoproteine a bassa intensità, tolgono il colesterolo dai tessuti e lo mandano al fegato

81
Q

Quali sono i fattori di rischio per l’aterosclerosi?

A

ipertensione, fumo, iperlipidemia (aumento LDL), diabete, età, sesso, predisposizione genetica (es ipercolesterolemia familiare, dominante, non hanno gli apo B 100 sul fegato!). Gli omozigoti non superano i 20/30 anni perché hanno infarti