Parte 2 Flashcards
quando si verifica l’infiammazione?
quando un tessuto ha subito dei danni letali. è aspecifica e serve a far arrivare tutti gli agenti che eliminano la causa
perché l’infiammazione acuta si chiama angioflogosi?
perché interessa il microcircolo: arteriole, capillari, venule
Come reagisce il microcircolo in caso di danno?
- vasocostrizione della muscolatura liscia di arteriola (s. simp)
- vasodilatazione e apertura degli sfinteri capillari (rossore, calore)
- aumento di permeabilità vasale
- essudazione
- adesione e diapedesi leucocitaria
cosa succede nella fase di aumentata permeabilità vasale?
Le cellule dell’endotelio si contraggono, aprendo le giunzioni cellulari: liquidi, sali e proteine vanno nei tessuti, formando l’essudato. si parla essudazione non mediata se l’edema si forma perché i patogeni uccidono le endoteliali
cosa succede nella fase di essudazione?
l’edema comprime le terminazioni nervose e si alterano i livelli di pressione: di solito nelle arteriole la pressione idrostatica spinge fuori i liquidi ma avanzando nel microcircolo, la pressione oncotica li fa riassorbire e l’idrostatica diminuisce: nell’infiammazione crolla l’oncotica e l’idrostatica prevale per tutto il circolo
cosa succede durante l’adesione e diapedesi leucocitaria?
i neutrofili e monociti, a causa della vasodilatazione, vengono spinti verso il flusso esterno del vaso e iniziano a rotolare sulla parete del vaso: selettine e carbs dei leucociti interagiscono tra loro causando rolling (adesione temporanea) incontrano poi le integrine, che arrestano la fase di rolling e escono per richiamo chemiotattico: escono i neutrofili, rilasciano mediatori infiammatori, poi arrivano i monociti che fagocitano e producono mediatori infiammatori (sono APC).
I fagociti legano gli antigeni con i recettori Toll Like receptors, e li inglobano senza opsonizzazione. Ma come li uccidono?
- Ossidegno indipendente: batterio e patogeno (fagosoma) si fonde con i lisosomi (fagolisosoma)
- Ossigeno dipendente: nei neutrofili: i granuli si fondono col fagolisosoma (riversando il loro contenuto ricco di enzimi) e le ossidasi, assemblate sulla parete del fagolisosoma, producono il radicale superossido, che diventa acqua ossigenata e poi, in presenza di ferro, radicale ossirile: si ha un burst ossidativo (produzione di ROS) perché il fagocita ossida le membrane del batterio con le specie reattive dell’ossigeno. I granuli del fagocita inoltre contengono mieloperossidasi che lega ione cloro all’acqua ossigenata, producendo ione ipoclorito, potente battericida
Che differenza c’è tra edema trasudatizio e essutatizio?
- l’esudatizio è di tipo infiammatorio, dovuto a aumento della permeabilità vasale
- il trasudatizio è dovuto a aumento di pressione idrostatica o diminuzione di oncotica perché non vengono prodotte proteine: è limpido e non acido, e contiene mucopolisaccaridi
quali tipi di essudato esistono?
- sieroso: limpido, poche proteine, tipico di lievi ustioni
- fibrinoso: contiene fibrina: molta permeabilità vasale, tipico dei polmoni, non fa scorrere bene le pleure
- catarrale: dovuto a ipersecrezione di muco
- emorragico: c’è stata lesione ai vasi
- purulento: ricco di cellule e leucociti e batteri, su lesioni nate con essudato sieroso
- allergico: simile al sieroso ma con i granulociti eosinofili
Cosa sono i mediatori flogistici o mediatori dell’infiammazione?
Sono molecole che modulano l’infiammazione: possono derivare da cellula o da plasma, e possono essere immagazzinate (istamina) o create da 0 (prostaglandine, leucotrieni, citochine, chemochine, ossido nitrico). Quelli che vengono dal plasma vengono da proteine come chinine, fattori della coagulazione e della fibrinolisi e fattori del complemento
Quali sono i mediatori flogistici di origine cellulare?
istamina, prostaglandine, leucotrieni, citochine (e chemochine) e ossido nitrico
Quali le caratteristiche dell’istamina?
è un’amina vasoreattiva (agisce sul microcircolo), preformata nei mastociti, si lega al recettore H1 sulle muscolari lisce e le fa contrarre specie a livello dei bronchi; se all’endotelio le fa contrarre (permeabilità vasale), se alle terminazioni nerose dà prurito; se si lega all’H2 sulle muscolari dell’arteriole provoca rilassamento, se alle mucipare stimola muco.
Quali le caratteristiche delle prostaglandine e leucotrieni?
Derivano dai fosfolipidi: la fosfolipasi, in caso di infiammazione, stacca dai fosfolipidi acido arachidonico (acido grasso): se viene metabolizzato da lipossigenasi si hanno leucotrieni, se da ciclo ossigenasi si hanno prostaglandine. I leucotrieni stimolano la broncocostrizione e aumento permeabilità vasale; le prostaglandine rilassano la muscolatura liscia e abbassano la soglia del dolore
Quali le caratteristiche delle citochine?
sono di neosintesi: le primarie (TNF; IL1; IL6) inducono fenomeni sistemici, tra le secondarie ve ne sono di antifiammatorie
Quali le caratteristiche dell’ossido nitrico?
è un gas prodotto dalle cellule endoteliali del microcircolo grazie all’enzima NOS (ossido nitrico sintasi, ENOS quando viene dalle endoteliali): causa vasodilatazione con rilassamento delle muscolari lisce. è prodotto anche dai macrofagi (INOS): agisce sul meccanismo pro infiammatorio e ha un effetto battericida: reagisce con i ROS creando perossinitrito, ma ha anche azione antinfiammatoria perché riduce adesione dei leucociti, inibendo la diapedesi
Quale mediatore flogistici di origine plasmatica possono essere attivato da un’infezione batterica?
un’infezione batterica attiva il fattore 12 della coagulazione (di Hageman) che fa due cose: attiva la coagulazione (e quindi crea fibrino peptidi, fattori chemiotattici) e inoltre si scinde generando il frammento 12A che attiva la cascata delle chinine (frammenti dal chininogeno): il fattore di Hageman attiva la precallicreina in callicreina che degrada chininogeno in chinine, tra cui bradichinina (agisce sul dolore). La cascata coagulativa forma fibrina e fibrino-peptidi (chemiotattici), la callicreina inoltre trasforma il plasminogeno in plasmina, che degrada la fibrina creando mediatori chemiotattici.
Perché si attiva il fattore 12 in caso di angioflogosi?
Perché molti eventi infiammatori sono accompagnati da lesione ai vasi; in più si producono fibrinopeptidi che sono mediatori chemiotattici
Come si attiva la cascata delle chinine, in caso di infiammazione?
perché il fattore 12, in presenza di sostanze estranee o cariche in maniera anormale, le attiva: derivano dalla frammentazione del chininogeno. Il fattore 12 attiva la pre-callicreina in callicreina, che degrada il chininogeno in frammenti di chinine, tra cui la bradichinina (responsabile del dolore) e la callidina. la callicreina trasfomra il plasminogeno in plasmina, che degrada la fibrina e genera peptidi chemiotattivi. La plasmina attiva il complemento, quindi attiva il C3A e C3B.
Riassumento, cosa sono i mediatori chimici della flogosi?
Sono molecole rilasciate dove c’è il danno tissutale: anche i microrganismi possono avere sulla loro superficie molecole mediatori chimici o molecole esogene che si legano ai recettori di membrana o recettori solubili nel plasma: tra questi la proteina C reattiva
Cosa succede alla sede del danno quando arrivano i macrofagi?
si mangiano il materiale necrotico e degradano la componente proteica dell’edema, mentre la parte fluida è drenata dai vasi linfatici. Se il danno è esteso, si riempie con tessuto connettivo (cicatrice, guarigione per riparazione), altrimenti si forma un ESSUDATO INFIAMMATORIO ricco di cellule: si forma una cavità che si riempie di essudato (ascesso), che può avere bisogno di intervento. altrimenti se non si elimina, si va in infiammazione cronica
Qual è la caratteristica dell’infiammazione cronica?
non coinvolge il microcircolo ma altera la struttura del tessuto. interazione tra macrofago e linfocita è alla base della cronicità
quali sono le cause dell’infiammazione cronica?
- infezioni da parte di organismi poco tossici (treponema, micobatteri)
- sostanze di natura endogena o esogena (HCl, polveri di silice)
- malattie autoimmuni (lupus, artrite reumatoide)
Quali sono gli eventi principali dell’istoflogosi?
- infiltrazione di cellule mononucleate (monociti, macrofagi, B, T, fibroblasti): NO granulociti!
- distruzione tissutale causata dall’infiltrazione
- tentativo di riparazione con fibrosi
- equilibrio tra riparazione e danno
Da dove derivano e come si sviluppano monociti e macrofagi?
derivano dalla cellula staminale pluripotente e lungo la via mieloide si sviluppano nel midollo osseo. Nel tessuto nervoso si chiamano microglia, nelle ossa: osteoclasti.
Come si chiamano le forme attivate di macrofagi?
Cellule epitelioidi e cellule giganti
Quali sono le due vie secondo cui avviene l’attivazione del macrofago?
1) attivazione immunitaria: l’antigene è riconosciuto dai T helper 1, che produce citochine, tra cui l’interferone gamma, che attiva il macrofago
2) attivazione non immune: patogeni o corpi estranei attivano direttamente il macrofago, che produce mediatori infiammatori tra cui le monochine, che attivano i linfociti, che producono linfochine che attivano di più il macrofago, che libera anche fatori di crescita che stimolano i fibroblasti a produrre collagene
Quali tipi di infiammazione cronica esistono?
- Granulomatoso: specifico, le cellule formano strutture sferiche dette granulomi, diverse a seconda dell’eziologia
- Interstiziale (aspecifico, più frequente): le cellule coinvolte sono sempre uguali (linfociti, plasmacellule: infiltrato parvicellulare, alterano il flusso avvolgendo i vasi e danno ischemia)
Quali sono le cause più frequenti di infiammazione cronica di tipo interstiziale?
infezioni virali (es epatiti croniche virali), malattie autoimmuni (gastriti, colite ulcerosa), malattie da intossicazione cronica (es epatiti alcoliche, pancreatiti croniche)
Quali sono le caratteristiche delle infiammazioni croniche di tipo granulomatoso?
Cambia il tessuto perché si formano granulomi: macrofagi e le loro forme attive, e più esternamente linfociti e fibroblasti
Quali sono le caratteristiche delle cellule epitelioidi e giganti in un granuloma?
le giganti hanno più nuclei, le epitelioidi producono citochine e mediatori infiammatori che richiamano cellule che servono alla formazione del granuloma. si mettono vicine formando una specie di epitelio.
Quali tipi di granulomi esistono?
- immunologici: ad alto turnover, tanti macrofagi muoiono e sono sostituiti. sono causati da micobatteri e batteri a bassa tossicità
- non immunologici: a basso turnover, dovuto a polveri tossici o corpi estranei
Qual è la patogenesi dei granulomi immunologici (che si formano a causa di un patogeno, e non a causa di polveri o corpi estranei)?
Si formano per interazione tra linfociti Th1 e macrofagi, gli antigeni vengono processati dalle APC, che presentano l’antigene al linfociti T, che inizieranno a produrre citochine come il TNF e interferon gamma, che richiamano dal sangue monociti e stimolano la proliferazione di macrofagi residenti, che si trasformano in cell giganti e epitelioidi, sviluppando i granulomi (es tubercolosi, lebbra, lue)