Lezione 15 Flashcards
Rischi Ambientali
strain o sovraccarico
sforzo psicologico o psicofisiologico che l’individuo affronta a carico di un’elevata domanda ambientale o a fronte di
una difficoltà adattativa. Vedremo che lo strain non è solo il sovraccarico inteso come domanda di
lavoro ma anche il carico con tutto un insieme di altri aspetti che vanno a stressare una persona
distress o stress
risultato del fallimento adattativo della risposta psicofisiologica di stress,
ovvero il distress è l’effetto del fatto che non sono riuscito a rispondere in maniera adeguata allo
strein. Sono stato sovraccaricato non sono riuscito a rispondere, ho ceduto e ho avuto l’effetto
avverso sulla salute.
Lo stress non è lo strain ma è il bilanciamento tra lo strain e la propria percezione della
capacità di resistere al sovraccarico, che non è la capacità oggettiva, è legata alla percezione
eustress
è positivo: sforzo psicologico per il raggiungimento di un obiettivo che
ha come esito risultati costruttivi, positivi e appaganti. L’eustress è quella tensione che fa sì che voi
studiate meglio per paura di essere bocciati. È un sovraccarico che vi fa lavorare di più per ottenere
quel risultato che voi vedete vicino
quando però lo strain è troppo elevato, l’eustress diventa distress, cioè ciò a cui cercavate di
rispondere, quando vi rendete conto che voi non vi adattate più al carico e fallite. Allora abbiamo il
distress che genera l’effetto negativo sulla salute
Coping
insieme di processi cognitivi che pongono le premesse per un tentativo di adattamento o
di cambiamento dell’ambiente da parte dell’individuo. Chi ha grandi strategie di coping ha una
maggiore capacità di adattarsi allo strein, quindi anche con un sovraccarico elevato riesce ad avere
un eustress ma non un distress. Le strategie di coping fanno parte quindi della capacità individuale
del soggetto
Mastering
raggiungimento del controllo e della padronanza sulla situazione stressogena, la quale
dà appagamento ed adeguato uso delle risorse reclutate
Burnout
sindrome di risposta allo stress caratterizzata da esaurimento emotivo,
depersonalizzazione, ridotta realizzazione personale. È l’effetto negativo dello stress
Non è una malattia
Modello di Karasek
I fattori che convergono nel mediare gli effetti stressogeni del sovraccarico della domanda, quindi del carico di lavoro sono:
* La domanda, è intesa come le caratteristiche psicologiche, fisiche e ambientali della mansione, ossia il carico di lavoro fisico e psicologico richiesto dal compito. Quindi non la domanda effettiva ma quello che io percepisco essere la difficoltà, non il** carico di lavoro **effettivo ma quello percepito.
* Il controllo, invece è la capacità con cui l’individuo organizza e svolge il proprio compito. Tu
puoi dare anche un grande lavoro, ma se dai maggiori possibilità di controllo ai soggetti, i
livelli di stress sono minori.
4 tipologie di lavoro secondo karasek
- Alta domanda e basso controllo (creano molto stress).
- Alta domanda e alto controllo (i lavori attivi, grandi carichi ma alto controllo).
- Bassa domanda e alto controllo.
- Bassa domanda e basso controllo (lavori passivi, che creano ugualmente stress perché la
bassa domanda genera una mancanza della risposta positiva).
FDR occupazionali per stress
Movimenti o carichi pesanti,
* Clima,
* Mobilità (crea incertezza sul futuro),
* Rumore
* Variazioni ritmi biologici (pensiamo alla sindrome del turnista),
* Viaggi (si espongono i soggetti a frequenti variazioni di fuso orario).
FDR NON occupazionali per stress
Questo strumento misura le criticità organizzative percepite, cioè come il lavoro viene percepito
Misura diverse variabili come:
* Il controllo (la percezione del soggetto di avere il controllo della sua attività).
* L’emotività (quanto il soggetto è coinvolto in ciò che fa).
* Il supporto (la percezione di poter contare anche sugli altri. Il supporto riduce
notevolmente lo stress).
* La comunicazione (più i lavoratori sono informati, più questi comprendono e accettano
il carico).
* La leadership, una buona leadership fa stressare meno i lavoratori (come accade nello
sport, l’allenatore è fondamentale, perché il team funzioni bene e riesca a portare a
casa i successi che ovviamente vengono ottenuti non in assenza di stress. Per avere
successo una certa dose di stress è fisiologica. Tant’è vero che se una squadra perde si
cambia l’allenatore. Così nei luoghi di lavoro, se il leader non applica le sue prerogative
il team si sfalda).
* Le relazioni sociali che si instaurano sul lavoro, i rapporti di amicizia (sono
fondamentali, più si sta insieme più si sta bene).
* Le molestie e violenze.
* La comprensione del ruolo, se i ruoli sono chiari non c’è stress, l’ambiguità genera
stress (quanto stress genera sapere chi deve ricoprire un ruolo?).
* Il cambiamento, di per sé crea stress perché genera incertezza. La comunicazione del
cambiamento è fondamentale. Spiegare il perché, genera accettazione
sintomatologia generata dallo stress
- Malessere (irritabilità, disturbi del sonno…),
- Modificazioni del comportamento,
- Tendenza all’abuso di fumo, alcol e droghe (gli anestesisti sono la categoria più a rischio),
- Aumento del rischio cardio-vascolare.
può essere variabile ovviamente
tipi di approcci attraverso cui si valuta lo stress
- approccio soggettivo
- approccio oggettivo
La norma italiana prevede che prima si utilizzino i test oggettivi poi, se questi mostrano una
qualche alterazione, si procede con i test soggettivi.
approccio soggettivo ( valutazione stress )
attraverso un test psicologico che permette di valutare, senza
prendere oggettivamente in considerazione la mole del carico, come il carico di lavoro viene
percepito. Ci danno anche una misura dell’effetto dello stress (Si è stressati per il lavoro o per
altre situazioni di cui magari il lavoro rappresenta solo una minima parte?).
In realtà questi test psicodiagnostici risentono di alcune criticità, come ad esempio:
- La partecipazione (non è scontato che tutti i lavoratori vogliano sottoporsi a questa
valutazione),
- La raccolta del dato è faticosa,
- Hanno uno scarso valore predittivo (possono essere utilizzati solo su un gruppo non su un
singolo, perché il singolo può essere stressato perché lui è così),
- La quantità e la qualità delle informazioni è differente,
- La valutazione avviene da parte di psicologi,
- Sono necessari molti casi perché danno una valutazione statistica
approccio oggettivo ( valutazione stress )
misura direttamente il carico di lavoro e anche gli altri aspetti. Con questi metodi si valuta spesso
l’assenteismo per malattia.
Questo in realtà è fuorviante, perché ora si verifica un altro fenomeno: quello del “presenteismo”
In alcuni test europei si valuta anche l’inciviltà al lavoro, non la violenza ma l’inciviltà (non
salutare, isolare qualcuno…).